Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 4 ottobre 2021

Cammino sinodale tedesco discute se i sacerdoti siano necessari nella Chiesa cattolica

Una conferma della “spinta eretica” della Chiesa in Germania. E una minaccia di scisma di cui Bergoglio dovrebbe preoccuparsi e occuparsi più che della tradizione. Precedenti a partire da qui.

Edward Pentin è il vaticanista dellla rivista cattolica americana National Catholic Register, non un pirla qualsiasi. Ebbene, mettendo come fonte il portale dell'emittente radiofonica cattolica di Colonia Domradio, riporta come il Cammino Sinodale, a maggioranza risicata (95 voti contro 94), abbia deciso di creare un gruppo di lavoro che tratti la questione se è necessario abolire il sacerdozio nella Chiesa cattolica (Pentin scrive nel tweet 'se ci sia bisogno di sacerdoti', l'originale tedesco parla di 'abolizione del sacerdozio'). No, non è una bufala... ma la triste realtà (lo scrive Domradio, vedi link qui). E da Roma, ovviamente, un assordante silenzio.  (Guido Villa)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E' come se le cellule tumorali si riunissero a discutere della necessità dell'oncologia...

Antonio ha detto...

Ho cercato di mettermi in contatto con Monsignor Viganò presentandogli dei quesiti che — anche se ispirati da altri fatti, sia pur collegati con quest’ultima follia — sono molto pertinenti per ponderare la validità di una soluzione che, sia pur complessa e apparentemente “rivoluzionaria”, rivoluzionaria potrebbe non essere affatto, bensì legittima ed efficace. Non so se mi risponderà, ma qualora lo facesse gli chiederei di poter pubblicare la sua replica.

Anonimo ha detto...

Sono sicuramente per l'abolizione del sacerdozio di tutti coloro senza vocazione. Anzi non è mai troppo tardi per loro tornare allo stato laicale.

Anonimo ha detto...

Potremmo discutere sull'inutilità del sinodo tedesco auto definentesi cattolico e parlare della Grosse koalition coi Luterani? Avrebbe più senso e si salvi chi vuole e può, Ipse dixit.

Anonimo ha detto...

A questo punto farei un sondaggio globale chiedendo se i tedeschi siano necessari alla Chiesa cattolica.
Il Vaticano perderebbe la famosa tassa che tanti soldi porta ogni anno, la Kirchensteuer, ma tutti i cattolici ne guadagnerebbero in salute.

Anonimo ha detto...

"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.” Cerchiamo di far nostre le parole di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia.

Anonimo ha detto...

Vuol dire che ,conoscendosi, riconoscono di essere inutili.Però ,pur riconoscendo la loro inutilità,forse non si rendono conto di essere addirittura dannosi.

Anonimo ha detto...

"Sono sicuramente per l'abolizione del sacerdozio di tutti coloro senza vocazione. Anzi non è mai troppo tardi per loro tornare allo stato laicale."

Il problema, gentile Anonimo, è che i senza-vocazuone credo siano affatto disposti a lasciare il certo (uno stipendio, qualunque sua e una sicurezza in termini di vitto e alloggio assicurati senza preoccuparsi granché di come arruvare a fine mese tra villette affitto ecc) per un oscuro, ignoto futuro, per quanto magari iniziato finalmente ad essere costruito su una propria verità interiore.

E continueranno così a vivere - e purtroppo a far vivere ai propri parrocchiani o ai frequentatori di santuari e monasteri ove si trovino ad esercitare il loro sacerdozio - senza sale, senza un perché, peggio molto peggio che se su trattasse di un anonimo noioso ripetitivo impiego.

Si, perché in moltissimi casi questo e'diventato. Diciamocelo almeno qua tra di noi che certo amiamo la Chiesa. Tanto che sarei tentato di dire: "Amici miei auguriamoci che questa storia finisca finalmente e si torni ai tempi in cui viveva San Paolo che si manteneva col proprio lavoro, pur ammettendo che gli sarebbe comunque spettato di vedersi mantenuto dalla comunità per il suo servizio apostolico". Già, .. per un servizio apostolico e pastorale vero, però.. E comunque doveva essere il popolo dei fedeli a dare questa possibilità, a scegliere direttamente il pastore , senza che una Istituzione per quanto importante (come puo essere la Santa Sede), debba assicurarlo essa stessa, tipo stipendio fisso ai propri "impiegati" affinché assicurino determinati servizi, spirituali (o pseudo spirituali con tanto di tariffa, talvolta) o più schiettamente burocratici.
Per me questa è davvero una questione dirimente.

Anonimo ha detto...


La dissoluzione del sacerdozio era un'idea tipica dei modernisti, per loro il cattolicesimo doveva dissolversi nell'Umanità, contribuire in tal modo alla giustizia sociale e alla democrazia universale.
Era l'anticipazione dello "ecumenismo" propalato dal Vaticano II.
Niente di nuovo sotto il sole.

Anonimo ha detto...


Di fronte alle aberrazioni che continuano a provenire dal clero tedesco, ricordiamo qualche insegnamento di santo Francesco, visto che oggi è la sua ricorrenza, particolarmente sentita da noi italiani.

14. la povertà di spirito.
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli" (Mt 5,9).
Ci sono molti che, applicandosi insistentemente a preghiere e occupazioni, fanno molte astinenze e mortificazioni corporali, ma per una sola parola che sembri ingiuria vrso la loro persona ['i loro corpi' dice l'originale latino], o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizzati, tosto si irritano. Questi non sono poveri in spirito, poiché chi è veramente povero in spirito odia se stesso e ama quelli che lo percuotono sulla guancia."

15. i pacifici.
"Beati i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio"(Mt 5, 8).
Sono veri pacifici coloro he in tutte le contrarietà che sopportano in questo mondo, per l'amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell'anima e nel corpo."
(Da 'Regole ed esortazioni', in 'Gli scritti di Francesco e Chiara d'Assisi, intr. tr. e note di Feliciano Olgiati, emp, 1987, pp. 105-6).

Dalle 'Lettere' :

11. Di coloro che non fanno penitenza.
Invece tutti coloro che non vivono nella penitenza e non ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e compiono vizi e peccati; che camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso e servono con il proprio corpo il mondo, gli istinti della carne, le cure e le preoccupazioni di questo mondo e le cure di questa vita, ingannati dal diavolo, di cui sono figli [...]
Questi non posseggono la sapienza spirituale, poiché non hanno in sé il Figlio di Dio, che è la vera sapienza del Padre. Di essi dice la Scrittura: 'La loro sapienza è stata divorata' [Sal. 106, 27]. Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime. (op. cit., p. 127)
T.

Anonimo ha detto...


Ancora sulla abolizione o superamento del sacerdozio, tipica aspirazione dei modernisti.

Nel 1909, Salvatore Minocchi, ex prete, modernista, scrisse una articolo sulla prezzoliniana 'La Voce', dedicato a 'La crisi del clero'.
San Pio X aveva cominciato da qualche anno a fulminare i modernisti.
Il Minocchi diceva che i preti che volevano davvero riformare la Chiesa dovevano uscire da essa, allo stesso modo dei protestanti in rotta con la loro.
"In Germania i protestanti liberali, che sono i modernisti del luteranesimo, in ciò convengono tutti, che bisogna una buona volta uscire dalla Chiesa ortodossa luterana. Da ogni parte si vuol rompere i confini delle Chiese particolari, per fondere le forze religiose di tutte le coscienze cristiane in una Chiesa unica e vasta come il genere umano..." Ma il prete che si spreta formalmente resta sempre tale perché "il sacerdozio per lui non rappresenta già un esteriore fatto giuridico ma consiste in una libera e tutta personale consacrazione all'amore del genere umano e al progresso della vita spirituale universa incontro all'altezze infinite. Gesù, egli deve pensare, ha forse mai detto messa o fu ordinato sacerdote dai pontefici contemporanei? Il sacerdozio è qualità dell'anima e chi lo vuole esercitare ne ha il diritto da Dio".
Suona nuovo, nel Postconcilio?
Quale allora il fine del modernismo?

"Lo scopo vero del modernismo non è infatti una riforma della Chiesa cattolica, utopia irrealizzabile ed impossibile; ma uno sforzo per risolvere tutti gli elementi vivi del presente cattolicismo nel generale progresso della socieetà umana. E perciò, se il programma minimo, a dir cosí, dei moderni protestanti e cattolici è lo scioglimento delle chiese separate in una sola Chiesa cristiana, il loro programma massimo non può essere che la risoluzione della Chiesa cristiana nella democrazia sociale universale, tendente a realizzare una forma ulteriore e più vasta di cattolicismo".
(Angelo Romanò, a cura di, 'La cultura italiana del '900 attraverso le riviste, vol. III, 'La Voce' (1908-1914), Einaudi, 1960, pp. 88-92).
La deriva attuale della Chiesa "conciliare" non sembra voler andare proprio in questa direzione, verso un autodissolvimento per di più esplicitamente sordido?
H.

Anonimo ha detto...

4 ottobre 2021 21:31

I consacrati che hanno un impiego fuori, statale in particolare, spesso sono insegnanti, versano mensilmente metà se non più della metà del loro stipendio alla chiesa.

Dipende tutto dalla persona,dalle sue virtù e dai suoi vizi, dai suoi punti di forza e di debolezza.

Un pasticciere aveva bisogno di un aiutante, ne assunse uno ben sapendo che durante i primi tempi il nuovo aiutante avrebbe mangiato più pasticcini di quanti sarebbe stato capace di prepararne, a differenza del vecchio aiutante che era diventato completamente indifferente ai dolci.

Questo per dire che certe intemperanze possono essere tollerate entro un certo limite, in attesa di una completa raggiunta maturità, che se non arriva dopo un certo periodo,non arriva mai più.

Le regole stilate per tutti necessitano sempre di una applicazione adeguata alla persona, alla sua età, alla sua vita pregressa, alla formazione ricevuta, in una parola una applicazione adeguata all'anima sua.

Di San Paolo sappiamo che prima della vocazione aveva studiato con insegnanti di grande rilievo, Gamaliele in particolare riconosciuto tra i più santi rabbini del suo tempo. Con una tale preparazione è possibile abbinare nella maturità lavoro, predicazione e lo studio che la predicazione necessita.

Santipaoli in giro non si trovano e di gamalieli men che meno, così molto spesso si arriva alla piena maturità anagrafica senza essere maturi, anzi si arriva ad invecchiare in una adolescenza decrepita.

Così è stato nei nostri tempi e in J.M.Bergoglio abbiamo un esempio che è l'esatto opposto di San Paolo senza studio,senza santi insegnanti, forse senza reale vocazione. Come abbiamo letto e scritto i mediocri sono stati mandati avanti in ogni campo dell'agire umano solo così sarebbe stato ed è stato possibile manovrare intere moltitudini.

Non è stato un male sollevare i consacrati dalla fatica del procurarsi il pane quotidiano e un tetto sotto il quale ristorare il proprio corpo, no direi che è stato un pensiero saggio e materno per poter convogliare tutta le potenze dell'anima all'incontro con Dio,Uno e Trino. L'errore è stato lasciar che questa saggia e materna attenzione si corrompesse nel 'fai come ti pare'

Quando vedo una persona di povere, umili origini assurgere a nobili vette non posso fare ameno di pensare oltre che alle sue doti innate all'educazione ricevuta in famiglia, magari da uno solo dei suoi familiari, e alla formazione ricevuta dai suoi insegnanti e anche qui forse da uno solo.

Questi pseudo/sacerdoti quasi certamente non hanno avuto né una buona educazione, né una buona formazione e parimenti non hanno avuto la buona volontà di rimediarvi sulla scia dell'imitazione di Gesù Cristo, così il mondo ha prevalso nel loro cuore e nella loro mente con i suoi disvalori e le sue tentazioni.

Anonimo ha detto...


Così il mondo ha prevalso nei loro cuori con i suoi falsi valori..

Ma senza il tradimento dei capi, emerso a chiare lettere nel Concilio Vaticano II, tutto ciò non avrebbe potuto accadere.
Fermenti eterodossi e di corruzione dei costumi c'erano ma il Concilio avrebbe dovuto appunto essere lo strumento capace di rimettere le cose a posto, per quanto possibile. Urgeva una condanna solenne degli errori del secolo e di quelli penetrati nella teologia, già censurati da Pio XII nella Humani generis. Bisognava completare quest'opera di chiarificazione intellettuale in modo sistematico e capillare. Questo aveva cerdato di fare la Commissione teologica durante i tre anni di lavori preparatori, pur con un linguaggio "adatto ai tempi", imposto da Giovanni XXIII. INvece i papi regnanti consentirono alla fazione neomodernista di buttare tutto all'aria e di impostare schemi nuovi, nei quali erano inserite certe "novità", presupposto di quello che sarebbe venuto poi. Non voler vedere tutto questo significa voler esser ciechi.
IN questo quadro, anche l'educazione e la preparazione del clero è stata stravolta in nome dell'aggiornamento ai tempi. Sempre in nome di questo aggiornamento, Bergoglio sta conducendo a ritmo accelerato la "riforma" ossia la distruzione di tutti gli ordini contemplativi, fedeli alla Messa OV, ancora presenti nella Chiesa, i quali i papi precedenti, soprattutto Ratzinger, avevano lasciato crescere. Mandano a casa le suore di clausura fedeli alla Messa OV, dichiarando che "sono brave, ma non hanno la vocazione" [!!!] mentre sul portale del loro sito fanno mettere ora le esternazioni di P. Timothy Radcliffe OP, noto apologista dell'omoeresia (vedi LSNews di ieri).
T.


Anonimo ha detto...

https://lanuovabq.it/it/il-sinodo-tedesco-vuole-abolire-il-sacerdozio