In questo travagliato momento storico, che ci vede tutti segnati da dure prove
su molti fronti, il nostro unico aiuto è nel Signore Risorto!
su molti fronti, il nostro unico aiuto è nel Signore Risorto!
Buona e santa Pasqua
Haec dies, quam fecit Dominus. Alleluia
Exsultet iam Angelica turba caelorum:
exsultent divina mysteria:
et pro tanti Regis victoria tuba insonet salutaris.
Gaudeat et tellus tantis irradiata fulgoribus:
et aeterni Regis splendore illustrata,
totius orbis se sentiat amisisse caliginem.
Laetetur et mater Ecclesia,
tanti luminis adornata fulgoribus:
et magnis populorum vocibus haec aula resultet.
exsultent divina mysteria:
et pro tanti Regis victoria tuba insonet salutaris.
Gaudeat et tellus tantis irradiata fulgoribus:
et aeterni Regis splendore illustrata,
totius orbis se sentiat amisisse caliginem.
Laetetur et mater Ecclesia,
tanti luminis adornata fulgoribus:
et magnis populorum vocibus haec aula resultet.
26 commenti:
Victimae paschali laudes immolent christiani!
Mors et vita duello conflixere mirando: dux vitae mortuus, regnat vivus!
Santa e gioiosa Pasqua a tutti.
Cristo è risorto! È veramente risorto! Auguri vivissimi di una buona e santa Pasqua a tutti!
Haec dies, quam fecit Dominus: exsultemus, et laetemur in ea.
1. Victimæ paschali laudes immolent Christiani.
2. Agnus redemit oves: Christus innocens Patri reconciliavit peccatores.
2a. Mors et Vita duello conflixere mirando: dux vitæ mortuus, regnat vivus.
3. Dic nobis, Maria, quid vidisti in via?
3a. Sepulcrum Christi viventis,et gloriam vidi resurgentis,
4. Angelicos testes, sudarium et vestes.
4a. Surrexit Christus spes mea: praecedet suos in Galilaeam.
5. [Credendum est magis soli Mariae veraciquam Judaeorum turbae fallaci.]
5a. Scimus Christum surrexisse a mortuis vere: Tu nobis, victor Rex, miserere. Amen. Alleluia.
Χριστὸς ἀνέστη ἐκ νεκρῶν
θανάτῳ θάνατον πατήσας
καὶ τοῖς ἐν τοῖς μνήμασι
ζωὴν χαρισάμενος!
Santa Pasqua di Resurrezione!
Cristo è risorto dai morti, con la morte ha distrutto la morte, dando in grazia la vita a coloro che giacevano nei sepolcri.
Ringrazio Dio per questo saluto nel mattino di Pasqua!
Cristo è risorto! E' veramente risorto!
Le donne sono andate al sepolcro per completare le pratiche funebri su una salma, ma ci solo i lini che l'avvolgevano.
Immagino la gioia della Madre che aveva raccolto il corpo martoriato e senza vita di Gesù morto.
Come nella notte di Natale sulla scena aleggiano gli angeli.
Ricordano che Gesù aveva detto una frase: "dopo che io sarò risuscitato vi precederò nella Galilea".
La disse nell'ultima cena.
Siamo a Gerusalemme. Anche i discepoli sono a Gerusalemme.
Le donne vanno ad avvertirli e Pietro e Giovanni arrivano di corsa.
La Galilea dista, a piedi, andando veloci, tre giorni di cammino.
Nel giro di poche ore, quello stesso giorno, Gesù sarà visto dalla Maddalena, da altre donne, da Pietro, dai due discepoli di Emmaus.
La "Galilea" è un messaggio in codice. Viene detto alle donne ciò che i discepoli dovevano ricordare d'aver sentito quando Gesù anticipò loro che si sarebbero scandalizzati, che il pastore sarebbe stato percosso e il gregge disperso. Le donne al sepolcro vuoto ricevono questo semplice messaggio: dite loro che glielo avevo detto! Lo sapevano.
Dove stavano le migliaia di galilei che arrivavano a Gerusalemme per le feste (la pasqua, la pentecoste, le capanne)? Non improvvisavano di certo. Erano consuetudini tramandate. Gesù dodicenne già veniva pellegrino "in carovana" con i suoi. Gesù nei giorni precedenti la pasqua faceva la spola tra il tempio e l'area di Betania e il monte degli Ulivi, dove Giuda sapeva di trovarlo la notte del tradimento.
Quindi Gesù semplicemente dice ai suoi, dei galilei, che lo vedranno "in Galilea", cioè nell'area di accampamento che i provenienti da quella regione popolavano abitualmente nelle feste comandate.
A sera di quel primo giorno della settimana, mentre i due di Emmaus ritornano frettolosamente in città, l'incontro è già avvenuto. In Galilea, sul monte che Gesù aveva indicato. Non a più di cento chilometri di distanza, ma dove erano soliti bivaccare. Gesù biasimò la loro incredulità. Non mancava solo Giuda, impiccatosi, ma anche Tommaso. Per lui si replicherà otto giorni dopo. Sempre a Gerusalemme. Infatti non avrebbero dovuto muoversi da lì ancora per un po' di tempo.
Oggi è il giorno dello stupore, della gioia e anche dei dubbi. I dubbiosi fanno le pulci persino all'annuncio. Gesù e gli evangelisti infatti avrebbero dato adito a più di una perplessità, spostando i testimoni di più di cento chilometri, a piedi. Così ognuno fa della Galilea un piano pastorale, un cammino di fede... E non semplicemente il luogo indicato per l'appuntamento con Gesù risorto, facendo memoria una volta di più del momento in cui fu istituita l'Eucaristia.
E' quella consacrazione, vero corpo e vero sangue, ad esserne memoriale. Là mi vedrete. Sono là. Sempre. Dove vi avevo detto.
Potete mettere le mani nel posto dei chiodi. Io sono vivo.
Mangio con voi! Adesso sì potete andare ad annunciarlo a tutti, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Anche in Galilea, quella che sta a cento chilometri, certamente.
Sempre da quelle parti, quaranta giorni dopo, ascese al Cielo.
Ancora una volta servono degli angeli per scuotere i testimoni.
No, uomini di galilea, non rimanete con il naso all'insù.
Come l'avete visto salire, ricordatevi che tornerà!
Resurrexit ! Il Signore è veramente risorto !!
Ha vinto la morte, ma non per Se stesso, per tutta l'umanità.
La morte spirituale - quella del peccato - ed anche la morte materiale, quella fisica, perché come scrive S.Paolo, Gesù è "la primizia"*
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(dal Credo Apostolico)
Credo nello Spirito Santo,
la Santa Chiesa cattolica,
la comunione dei Santi,
la remissione dei peccati,
la RESURREZIONE DELLA CARNE,
la VITA ETERNA.
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*“Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.”
(Paolo ai Corinzi)
Victimæ paschali laudes immolent Christiani. Agnus redemit oves: Christus innocens Patri reconciliavit peccatores. Mors et Vita duello conflixere mirando: Dux Vitæ mortuus, regnat vivus. Dic nobis, Maria, quid vidisti in via? Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi resurgentis, angelicos testes, sudarium et vestes. Surrexit Christus spes mea: præcedet suos in Galilaeam. Scimus Christum surrexisse a mortuis vere: Tu nobis, victor Rex, miserere. Amen. Alleluia.
Alla vittima pasquale, si innalzi il sacrificio di lode, l’Agnello ha redento il gregge, Cristo l’innocente ha riconciliato i peccatori col Padre. Morte e Vita si sono affrontate in un duello straordinario: il Signore della vita era morto, ora, regna vivo. Raccontaci, Maria, che hai visto sulla via? La tomba del Cristo vivente, la gloria del risorto; e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le vesti; Cristo mia speranza è risorto e precede i suoi in Galilea. Siamo certi che Cristo è veramente risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi. Amen. Alleluia.
Il testo originale:
5. [Credendum est magis soli Mariae veraciquam Judaeorum turbae fallaci.]
5a. Scimus Christum surrexisse a mortuis vere: Tu nobis, victor Rex, miserere. Amen. Alleluia.
[5. Bisogna credere di più alla sola Maria, veritiera, piuttosto che alla folla menzognera dei Giudei.]
DOMENICA DI PASQUA
PROPRIO DELLA S.MESSA
INTRÓITUS
Ps. 138, 18 et 5-6 - Resurréxi et adhuc tecum sum, allelúia: posuísti super me manum tuam, allelúia: mirábilis facta est sciéntia tua, allelúia, allelúia. Ps. 138, 1-2 - Dómine, probásti me, et cognovísti me: tu cognovísti sessiónem meam, et resurrectiónem meam. Glória Patri… Ps. 138, 18 et 5-6 - Resurréxi…
Sal. 138, 18 e 5-6 - Son risorto e sono ancora con te, allelúia: ponesti la tua mano su di me, allelúia: mirabile si è dimostrata la tua scienza, allelúia, allelúia. Sal. 138, 1-2 - O Signore, tu mi provi e mi conosci: conosci il mio riposo e il mio sorgere. Gloria al Padre… Sal. 138, 18 e 5-6 - Son risorto …
S. MESSA con GLÓRIA
ORÁTIO
Deus, qui hodiérna die per Unigénitum tuum, æternitátis nobis áditum devícta morte reserásti: vota nostra, quæ præveniéndo aspíras, étiam adiuvándo proséquere. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum.
M. - Amen.
O Dio, che in questo giorno, per mezzo del tuo Figlio Unigénito, vinta la morte, riapristi a noi le porte dell’eternità, accompagna i nostri voti aiutandoci, Tu che li ispiri prevenendoli. Per lo stesso nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei sécoli.
M. - Amen.
EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Corínthios, I, 5, 7-8
Fratres: Expurgáte vetus ferméntum ut sitis nova conspérsio, sicut estis ázymi. Étenim Pascha nostrum immolátus est Christus. Ítaque epulémur: non in ferménto véteri, neque in ferménto malítiæ, et nequítiæ: sed in ázymis sinceritátis et veritátis.
M. - Deo grátias.
Fratelli, togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Sal. 117, 24 et 1 - Hæc dies, quam fecit Dóminum: exsultémus et lætémur in ea. Confitémini Dómino, quóniam bonus: quóniam in sæculum misericórdia eius.
Ps. 117, 24 e 1 - Questo è il giorno che fece il Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso. Lodate il Signore, poiché è buono: eterna è la sua misericordia.
ALLELÚIA
I Cor. 5,7 - Allelúia, allelúia. Pascha nostrum immolátus est Christus.
I Cor. 5,7 - Allelúia, allelúia. Il Cristo, Pasqua nostra, è stato immolato.
SEQUÉNTIA
Víctmæ pascháli láudes: ímmolent Christiáni. Agnus redémit oves: Christus ínnocens Patri reconciliávit peccatóres. Mors et vita duéllo conflixére miràndo: dux vitæ mórtuus, regnat vívus. Dic nobis, María, quid vidísti in via? Sepúlcrum Christi vivéntis: et glóriam vidi resurgéntis. Angélicos testes, sudárium, et vestes. Surréxit Christus spes mea: præcédit vos in Galilæam. Scímus Christum surrexísse a mórtuis vere: tu nobis, victor Rex, miserére. Amen. Allelúia.
Alla Vittima pasquale, lodi offrano i Cristiani. L’Agnello ha redento le pécore: Cristo innocente, al Padre ha riconciliato i peccatori. La morte e la vita si scontrarono in mirabile duello: il Duce della vita, già morto, regna vivo. Dicci, o Maria, che vedesti per via? Vidi il sepolcro del Cristo vivente: e la gloria del Risorgente. I testimoni angelici, il sudario e i lini. È risorto il Cristo, mia speranza: vi precede in Galilea. Noi sappiamo che il Cristo è veramente risorto da morte: o Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi. Amen. Allelúia.
...segue
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Marcum, 16, 1-7
In illo témpore: María Magdaléne, et María Iacóbi, et Salóme, emérunt arómata, ut veniéntes úngerent Iesum. Et valde mane una sabbatórum, véniunt ad monuméntum, orto iam sole. Et dicébant ad ínvicem: Quis revólvet nobis lápidem ab óstio monuménti? Et respiciéntes vidérunt revolútum lápidem. Erat quippe magnus valde. Et introëúntes in monuméntum vidérunt iúvenem sedéntem in dextris, coopértum stola cándida, et obstupuérunt. Qui dicit illis: Nolíte expavéscere: Iesum quæritis Nazarénum, crucifíxum: surréxit, non est hic, ecce locus ubi posuérunt eum. Sed ite, dícite discípulis eius, et Petro, quia præcédit vos in Galilæam: ibi eum vidébitis, sicut dixit vobis.
M. - Laus tibi, Christe.
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?".Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto".
M. - Laus tibi Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
Ps. 75, 9-10 - Terra trémuit et quiévit, dum resúrgeret in iudício Deus, allelúia.
Sal. 75, 9-10 - La terra tremò e ristette, quando sorse Dio a fare giustizia, allelúia.
SECRÉTA
Súspice, quæsumus, Dómine, preces pópuli tui cum oblatiónibus hostiárum: ut paschálibus initiáta mystériis, ad æternitátis nobis medélam, te operánte, profíciant. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum.
M. - Amen.
O Signore, Ti supplichiamo, accogli le preghiere del popolo tuo, in uno con l’offerta di questi doni, affinché i medésimi, consacrati dai misteri pasquali, ci sérvano, per opera tua, di rimédio per l’eternità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.
PREFAZIO DI PASQUA: In hoc potíssimum
COMMUNICANTES E HANC ÍGITUR DI PASQUA
COMMÚNIO
I Cor. 5, 7-8 - Pascha nostrum immolátus est Christus, allelúia: ítaque epulémur in ázymis sinceritátis, et veritátis, allelúia, allelúia, allelúia.
I Cor. 5, 7-8 - Il Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato, allelúia: banchettiamo dunque con gli àzzimi della purezza e della verità, allelúia, allelúia, allelúia
POSTCOMMÚNIO
Spíritum nobis, Dómine, tuæ caritátis infúnde; ut, quos sacraméntis Paschálibus satiásti, tua fácias pietáte concórdes. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte eiúsdem Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum.
M. - Amen.
Infondi in noi, o Signore, lo Spirito della tua carità: affinché coloro che saziasti coi sacramenti pasquali, li renda unanimi con la tua pietà. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello stesso Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
M. Amen.
10H30 - Pâques messe du jour - abbé F. M. Chautard
https://www.youtube.com/watch?v=lRhF5itAPAk
MESSA DEL GIOVEDI' SANTO
Qualcuno non lo avrà notato, altri sì: la messa in Coena Domini ha delle stranezze. Esse consistono in un introito uguale a quello di qualche giorno prima, in una orazione (colletta) identica a quella del giorno dopo, in un vangelo che menziona la lavanda dei piedi ma tace dell'istituzione eucaristica. Perché? La risposta è semplice, e la troviamo nel sacramentario Gelasiano (che, lo ripetiamo, è la fonte liturgica più antica che conosciamo, contenente materiale eucologico del V secolo circa). Tale sacramentario il giovedì santo ha tre messe, tutte e tre iniziano dalla secreta e non hanno dunque né Introito, né orazione, né letture. Strano? No. Normale. Tali formulari di messe infatti rimontano alla più remota antichità quando i cristiani andavano prima in sinagoga ad ascoltare le letture bibliche e poi si riunivano nella domus ecclesiae per celebrare l'Eucaristia, che iniziava, dunque, proprio dall'offertorio. Per chissà quale motivo tali formulari di tale giorno si sono conservati appunto monchi della parte didattica.
Quando poi cessò la frequentazione della sinagoga la parte didattica la si fece direttamente nella domus ecclesiae e così le due parti della messa si saldarono insieme. Restando un avanzo della prassi precedente proprio nelle tre messe del giovedì santo. Quando dunque si dovette porre mano a questa anomalia non si fece null'altro che raccogliere ciò che mancava e che serviva per la messa in Coena Domino: l'introito fu preso dalla messa di qualche giorno prima. L'orazione dalla liturgia dei Presantificati del giorno dopo etc. Il vangelo inizialmente finiva dopo aver raccontato l'istituzione eucaristica ma poi, per chissà quale motivo, i pochi versetti che raccontano tale istituzione furono tralasciati e per questo il vangelo di tale messa parla solo della lavanda dei piedi. In un'ottica di restaurazione del rito antico di sicuro non sarebbe male leggere pure i pochi versetti evangelici mancanti, e sarebbe pure buona cosa pensare ad una orazione (colletta) più appropriata. Anche il prefazio specifico che il Gelasiano riporta oltre che meraviglioso dovrebbe esser pure più adatto del prefazio de Cruce oggi in uso. Piccoli interventi, dunque, per un restauro delicatissimo e rispettosissimo della tradizione. Il principio del restauro liturgico infatti secondo noi deve esser questo: nulla togliere di tradizionale, nulla aggiungere di no tradizionale. Paradossalmente più o meno è il medesimo principio base di Sacrosanctum Concilium. Ma i modernisti nell'interpretare il concilio lo hanno usato come trampolino di lancio per andare lontano dalla tradizione. Buona Pasqua. Dieffe, Anselmo, Romano, Giustino.
Ἀνάστασις, LA RISURREZIONE
" Ἐγώ εἰμι ἡ ἀνάστασις καὶ ἡ ζωή· ὁ πιστεύων εἰς ἐμὲ κἂν ἀποθάνῃ ζήσεται..." (Giovanni, 11, 25)
"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà..."
“Tornerò”
Gesù, dopo essere risuscitato, ha piegato il sudario che copriva il suo capo nel sepolcro. Perché?
Τῇ δὲ μιᾷ τῶν σαββάτων Μαρία ἡ Μαγδαληνὴ ἔρχεται πρωὶ σκοτίας ἔτι οὔσης εἰς τὸ μνημεῖον, καὶ βλέπει τὸν λίθον ἠρμένον ἐκ τοῦ μνημείου. τρέχει οὖν καὶ ἔρχεται πρὸς Σίμωνα Πέτρον καὶ πρὸς τὸν ἄλλον μαθητὴν ὃν ἐφίλει ὁ Ἰησοῦς, καὶ λέγει αὐτοῖς Ἦραν τὸν κύριον ἐκ τοῦ μνημείου, καὶ οὐκ οἴδαμεν ποῦ ἔθηκαν αὐτόν.
Ἐξῆλθεν οὖν ὁ Πέτρος καὶ ὁ ἄλλος μαθητής, καὶ ἤρχοντο εἰς τὸ μνημεῖον. ἔτρεχον δὲ οἱ δύο ὁμοῦ: καὶ ὁ ἄλλος μαθητὴς προέδραμεν τάχειον τοῦ Πέτρου καὶ ἦλθεν πρῶτος εἰς τὸ μνημεῖον, καὶ παρακύψας βλέπει κείμενα τὰ ὀθόνια, οὐ μέντοι εἰσῆλθεν. ἔρχεται οὖν καὶ Σίμων Πέτρος ἀκολουθῶν αὐτῷ, καὶ εἰσῆλθεν εἰς τὸ μνημεῖον: καὶ θεωρεῖ τὰ ὀθόνια κείμενα, καὶ τὸ σουδάριον, ὃ ἦν ἐπὶ τῆς κεφαλῆς αὐτοῦ, οὐ μετὰ τῶν ὀθονίων κείμενον ἀλλὰ χωρὶς ἐντετυλιγμένον εἰς ἕνα τόπον. Vangelo di San Giovanni, 20, 1-7
“Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: ‘Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!’ Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte”.
Per comprendere il significato del sudario piegato, ci soccorre la tradizione ebraica del tempo relativa al “rituale” quotidiano tra padrone e servo, che ogni bambino ebreo imparava ben presto a conoscere. Dopo che era stata preparata la tavola, il servo rimaneva ad aspettare, fuori dal campo visivo del padrone, che questi terminasse di mangiare. Quando il padrone si alzava, si puliva le dita, la bocca e la barba, appallottolava il tovagliolo e lo lasciava sulla tavola; il tovagliolo appallottolato voleva dire “ho finito”. Se invece lasciava il tovagliolo piegato al lato del piatto, il servo non avrebbe osato sparecchiare, perché il telo piegato voleva dire: “Tornerò!”.
ROSANNA BRICHETTI MESSORI Lattesa di Dio nella vecchiaia
https://www.youtube.com/watch?v=zZWk5M8cVPY&list=PLCbhnfSMWVWGTgKNJphnBtzl01hR1nUtY&index=4
V. Regina caeli, laetare, alleluia.
R. Quia quem meruisti portare, alleluia.
V. Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
R. Ora pro nobis Deum, alleluia.
V. Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.
R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.
Oremus.
Deus, qui per resurrectionem Filii tui, Domini nostri Iesu Christi, mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus; ut per eius Genetricem Virginem Mariam, perpetuae capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.
Aurora lucis rutilat,
Coelum laudibus intonat,
Mundus exsultans jubilat,
Gemens infernus ululat.
2 Cum Rex ille fortissimus,
Mortis confractis viribus
Pede conculcans tartara,
Solvit a poena miseros,
3 Ille qui clausus lapide
Custoditur sub milite,
Triumphans pompa nobili,
Victor fugit de funere.
4 Solutis iam gemitibus,
Et infernis doloribus
Quia surrexit Dominus,
Resplendens clamat Angelus,
5 Quae sumus Auctor omnium,
in hoc pascali gaudio,
Ab omni mortis impetu
Tuum defende populum.
6 Gloria tibi Domine,
Qui surrexisti a mortuis,
Cum Patre et Sancto Spiritu,
in sempiterna saecula,
Amen.
https://m.youtube.com/watch?v=izC83U9P_GQ
Buona Pasqua di Resurrezione, cara Mic, a lei ed a tutti gli amici/che del blog
Non ci è stato risparmiato l'ennesimo sproloquio eretico e blasfemo di JB
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/31251129/papa-francesco-pasqua-difficile-credere-cristo-risorto-terremoto-vaticano.html?fbclid=IwAR0BmpnefbX4dlWYNogs3iwergfvM8i3xK6zwVUG6Szv8IvkqaRuVAp34Zc
Signore, quando ci libererai da costui ?
In quella mano che afferra il polso di Adamo il cielo tocca la terra, la grazia dirada il peccato. La potenza di quella presa è l'antefatto di quell'esplosione di luce, vita e misericordia dell'amore di Dio, che si manifesta nella Resurrezione di Cristo. Si sente parlare ovunque di rinascita. Cristo non rinasce, si rialza dall'annientamento, scende nel fondo dell'abisso della vita umana e ne risale. Non ci sono due, tre, dieci vite, ma un'unica, inarrestabile esistenza nell'Amore, che la morte non può insabbiare, nascondere, dissimulare, negare. E che, nel suo sorgere e salire, non può non trascinare tutti con sé.
Buona Pasqua. La morte è vinta!
Grazie Mic, per la precisazione sul verso 5 della sequenza. Quando è stata modificata? Sul mio messale del 1936, c'è 5a. Alberto.
Inno Festa Dies
https://www.youtube.com/watch?v=egeCPlzLyOc
Bellissimo Inno, l'abbiamo cantata Domenica di Pasqua insieme al Sacerdote.
Catholic Cantus
http://www.sanctamissa.pl/en/canticum...
È tempo di alzare
lo sguardo
oltre le nostre
sconfitte e delusioni.
Di superare
le nostre piccole
o grandi meschinità.
Siamo chiamati
ad avanzare
con la speranza
sui sentieri inediti
che ci portano altrove.
Sono i sentieri
della fiducia
nella nostra umanità
che in noi rifiorisce
attraverso l’umanità
risorta di Cristo.
Egli, nostra Pasqua
e nostra pace,
è vivo e ci dà
appuntamento
in quel giardino
dove si è
mostrato risorto
e ha chiamato
per nome,
innanzi tutto
chi l’ha amato
anche nella più orribile
delle morti,
l’ha amato
oltre la morte.
Chiama anche noi
e ci chiama per nome,
come chiamò Maddalena:
«Maria», Maria di Màgdala,
e lei «corse subito ad annunziare ai discepoli:
“Ho visto il Signore”
e anche ciò che le aveva detto»
Nella sua pronta risposta
«Maestro!»
e nel suo correre,
Maria porta l’annuncio
che la vita trionfa
e che l’amore,
che tanto l’aveva
fatta piangere
e che fa piangere molti,
non è mai sconfitto.
È qui tutto il suo sì.
Il sì di una donna
doppiamente
salvata:
dal suo passato
sbagliato
e dal suo presente
rassegnato.
Il nostro,
al pari del suo,
sia un rinnovato
“sì” al Maestro
che ci addita
il prosieguo
della sua strada,
ci chiama nuovamente
ad un servizio di pace:
a credere ancora
alla pace, affinché
essa non venga
mai meno,
né come ideale
né come realtà
in questo mondo
di guerra.
È questo il senso
vero della Pasqua.
È il rinnovato impegno
affinché l’amore
vinca l’odio,
guarisca i cuori
dall’invasiva malattia
della costruzione
del nemico
e ci faccia
apostoli di fraternità,
dovunque noi siamo
e chiunque noi siamo.
Alleluia, Cristo è risorto! È veramente risorto.
+ Don Mimmo Battaglia
Recita della Settimana Santa 2022
dei bambini della Parrocchia della SS. Trinità dei pellegrini, Roma.
https://www.youtube.com/watch?v=3hTuR_yeLRE
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