Fatalismo e Volontà di Dio
Non pochi cristiani sono dei fatalisti mascherati.
Il fatalismo è un atteggiamento “filosofico” per cui il mondo è governato da una forza ineluttabile e del tutto estranea alla volontà e all'impegno dell'uomo; ne consegue un atteggiamento di rassegnata passività agli eventi.
E che c’entra questo modo di pensare e di (non) agire con il cristianesimo? Nulla! Se non fosse che per molti la “Volontà di Dio”, malamente intesa, è di fatto una forma di “fatalismo”, ma della peggior specie.
Sì, perché i fatalisti autentici almeno non credono in Dio, non nel Dio cristiano; ma che dire di coloro che usano la fede per schermarsi dietro un paravento di accidia e pusillanimità? La volontà di Dio fa erigere le cattedrali, fa dipingere la Cappella Sistina, fa sconfiggere i maomettani a Lepanto, fa scolpire la Pietà, porta il Vangelo a piedi in Cina, fa comporre il Requiem Aeternam, fa chiedere, cercare, bussare evangelicamente.
La volontà di Dio non è rinuncia al bene, è rinuncia al male, al peccato. Se accolta bene, la volontà di Dio, non fa spegnere il fuoco interiore all’arrivo della prima pioggerella indotta dall’umana tendenza alla vile rinuncia.
Sapete perché molti non cristiani riescono dove molti cristiani falliscono? - il più delle volte senza nemmeno o provarci - È perché siamo stati creati per tendere al meglio, per evolverci, per migliorarci; non per attendere la mamma dal Cielo.
Questa è la volontà di Dio: edificarsi per edificare. In tutti campi.’
La Storia ci porge fulgidi esempi di grandi cattolici - membri del clero - annoverati tra gli insigni scienziati:
Niccolò Copernico:
è stato un astronomo, matematico e religioso polacco; laureato in diritto canonico presso l'Università degli Studi di Ferrara il 31 maggio 1503, è famoso per avere propugnato, difeso e alla fine definitivamente promosso l'evidenza del sistema eliocentrico contro il sistema geocentrico fino ad allora sostenuto in Europa.
Benché non fosse stato il primo a formulare tale teoria, fu lo scienziato che più rigorosamente riuscì a dimostrarla tramite procedimenti matematici. Copernico fu anche ecclesiastico, giurista, governatore e medico.
Ruggero Bacone,
in inglese Roger Bacon e ampiamente noto con l'appellativo latino di Doctor Mirabilis. È stato un religioso, filosofo, scienziato, teologo ed alchimista britannico. Frate francescano, fu uno dei maggiori pensatori del suo tempo. Come filosofo della Scolastica, diede grande importanza alle osservazioni dei fatti e va considerato come uno dei padri dell'empirismo. Per certi aspetti può considerarsi uno dei rifondatori del metodo scientifico.
Gregor Johann Mendel
è stato un biologo, matematico e abate agostiniano ceco di lingua tedesca, considerato il precursore della moderna genetica per le sue osservazioni sui caratteri ereditari.
Alberto Magno di Bollstädt, O.P., detto Doctor Universalis, conosciuto anche come Alberto il Grande o Alberto di Colonia è stato un vescovo cattolico, scrittore e filosofo tedesco appartenente all'ordine domenicano. È considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del Medioevo sia per la sua grande erudizione che per il suo impegno nel tenere distinto l'ambito filosofico da quello teologico. Tra le discipline di cui è stato grande studioso ci sono la logica, la fisica, l'astronomia, la biologia, la botanica, la mineralogia, la chimica, oltre che le discipline filosofiche. Fu, inoltre, il maestro di Tommaso d'Aquino. La Chiesa cattolica lo venera come santo protettore degli scienziati e dottore della Chiesa.
L’elenco sarebbe lunghissimo, ma credo che sia chiaro che l’ignavia e l’atteggiamento rinunciatario portino seco molti dei danni che ammorbano, oggi più che mai, il popolo cristiano.
La sintesi perfetta di tutto quello che ho cercato di dire fu coniata da sant’Ignazio di Loyola:
“Prega come se tutto dipendesse da Dio e lavora come se tutto dipendesse da te”.
Niente da aggiungere! (Roberto Bonaventura)
10 commenti:
Chi è il fatalista? E’ chi pensa che tutto ciò che accade dipenda da una necessità ineluttabile, estranea alla volontà e all'impegno degli esseri umani; e così giustifica un porsi rassegnato e passivo di fronte alla storia.
Il cristiano è fatalista? Direi proprio di no, dato che volere la volontà di Dio presuppone scelte coraggiose, niente affatto rassegnate e prive di impegno.
Ma il cristiano può incarnare il tragico ed infelice volli fortissimamente volli dell’Alfieri? Direi proprio di no, soprattutto nell’incontro con la volontà di Dio, che tanto svela abbondante grazia, altrettanto chiede conversione.
Chi prega Dio è fatalista? Ma allora perché prega?
Chi prega vuole forse convincere Dio? Sarebbe sciocco.
Basta darsi da fare senza pregare? Non è da cristiano.
Basta pregare senza darsi da fare? Non è da cristiano.
Tanti modi in cui la teorica fede naufraga praticamente.
Anche il mendicare è un fare. Ogni fare chiede coraggio.
La fede è un trafficare i talenti ricevuti.
Le vergini sagge hanno le lampade e l’olio da ardere.
Nel Credo non solo diciamo di credere, ma rinunciamo a.
Così si spiegano i martiri, i santi e i vergini.
Si spiegano anche i ricercatori, gli esploratori, ma purtroppo anche avventurieri e manipolatori seriali: la pseudoscienza di questi tempi ne dà dei brutali esempi.
Il problema non sta solo nel desiderio di un qualcosa o di un qualcuno cui tendere, ma nella possibilità di purificare l’intenzione. Laddove certe cattive intenzioni vadano proprio spente, deve sempre esserci presente anche quella di accenderne di buone, senza accidia.
Perciò è importante affidarsi a Dio e abbandonarsi in Dio: per non pensarsi i protagonisti o gli artefici di quel bene che siamo chiamati a fare e che se non faremo noi non farà nessun altro. Per non credersi dei padreterni e ritenere di espungere la croce dalla storia, invece di abbracciarla, portarla e farne via di sapienza e virtù.
Riflessione attuale.
La Chiesa, mentre si autodefinisce ai suoi vertici "Chiesa della misericordia" e rinuncia al giudizio severo sulle dottrine, si presenta sempre più come preponderante apparato amministrativo, provvedimentale e prestazionale (servizio ai poveri, Caritas e ogni tipo di pastorale). Diventa un grande "Stato sociale" la cui tenuta si impone come il principale scopo della gerarchia, mentre il polo del Credo professato diviene secondario a dir poco (un'«ideologia», come è stato recentemente chiarito). Ciò spiega perché oggi si fa quasi esclusivamente ricorso agli strumenti amministrativi e penali per colpire vescovi, sacerdoti, religiosi e anche laici refrattari (fedeli alla tradizione), mentre l'eterodossia è generalmente tollerata, quando non guardata con simpatia. L'analisi dello Stato sociale di Ernst Forsthoff diventa un parametro utilissimo per comprendere lo sconquasso "costituzionale" (nel senso della divina fondazione) nella Chiesa.
Riflessione attuale di Andrea Sandri.
La Chiesa, mentre si autodefinisce ai suoi vertici "Chiesa della misericordia" e rinuncia al giudizio severo sulle dottrine, si presenta sempre più come preponderante apparato amministrativo, provvedimentale e prestazionale (servizio ai poveri, Caritas e ogni tipo di pastorale). Diventa un grande "Stato sociale" la cui tenuta si impone come il principale scopo della gerarchia, mentre il polo del Credo professato diviene secondario a dir poco (un'«ideologia», come è stato recentemente chiarito). Ciò spiega perché oggi si fa quasi esclusivamente ricorso agli strumenti amministrativi e penali per colpire vescovi, sacerdoti, religiosi e anche laici refrattari (fedeli alla tradizione), mentre l'eterodossia è generalmente tollerata, quando non guardata con simpatia. L'analisi dello Stato sociale di Ernst Forsthoff diventa un parametro utilissimo per comprendere lo sconquasso "costituzionale" (nel senso della divina fondazione) nella Chiesa.
Capita a fagiuolo: http://lascuredielia.blogspot.com/2023/09/dalle-bestemmie-degli-apostati-uno.html?m=1
Chi è il cane e chi il gatto?
Io nel dubbio prendo esempio un pò da Santa Teresa e un pò da Copernico.
DOPO LA MORTE CI SARÀ IL GIUDIZIO E NON VI È ALCUN RIMEDIO PER UNA VITA CATTIVA
Una morte felice è un capolavoro e un capolavoro non si compie in un giorno. La ragione fondamentale per cui temiamo la morte sta nel fatto che non l'abbiamo mai preparata. La maggior parte di noi muore una volta sola, mentre avremmo dovuto morire ogni giorno. La morte è una cosa terribile per colui che "muore" solo quando muore; ma è una cosa bella per colui che "muore" prima di morire. (...)
Dopo la morte non vi è alcun rimedio per una vita cattiva. Ma prima della morte vi è un rimedio: quello di morire a noi stessi seguendo così la legge dell'immolazione e del sacrificio che è la legge dell'universo intero. Non vi è altro modo di entrare in una vita superiore, se non col morire ad una vita inferiore. Non vi è possibilità per l'uomo di godere un'esistenza nobilitata in Cristo, se egli non viene sradicato dal vecchio Adamo. Per colui che conduce una vita mortificata in Cristo, la morte non viene mai come un ladro nella notte, perché è lui che la prende di sorpresa. Noi moriamo ogni giorno per far la prova a morire e ogni giorno lo ripetiamo per riuscirvi.
Ci piaccia o non ci piaccia, non si sfugge a questa verità espressa da San Paolo nella lettera agli Ebrei: "È stabilito che l'uomo debba morire una sola volta, e alla morte segua il Giudizio". Mentre i tuoi parenti e amici si raccolgono attorno al tuo cadavere e domanderanno: "Quanto ha lasciato?", gli Angeli domanderanno: "Quanto ha portato con sé?".
Il Giudizio sarà duplice. Sarete giudicati al momento della vostra morte: Giudizio particolare; e nell'ultimo giorno del mondo il Giudizio Universale. Ci vuole il primo Giudizio, perché tu sei una persona e perciò sei responsabile, come individuo, dei tuoi atti liberi: le tue opere ti seguiranno. Il secondo Giudizio avverrà, perché tu hai compiuto la tua salvezza o la tua dannazione eterna nel contesto di un ordine sociale cioè nel Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa. Sarai giudicato, quindi, per il tuo influsso su di esso. (...)
Tre destini possibili ti attendono alla morte:
Inferno: Dolore senza Amore.
Purgatorio: Dolore con Amore.
Paradiso: Amore senza Dolore.
(Fulton J. Sheen, da "Fatti per l'eternità: introduzione al Cristianesimo" edizioni Mimep)
Embrioni umani sintetici (ossimoro)
Poco fa la BBC ha annunciato la creazione di embrioni umani sintetici in Israele, al Weizmann Institute - si tratterebbe di un modello di embrione umano derivato da cellule staminali, a uno stadio di sviluppo equivalente a quello di un embrione umano di 14 giorni.
Più precisamente, i ricercatori hanno riportato una cellula di pelle umana al suo stato iniziale come cellula staminale (spero di avere capito bene). Questo permetterà di studiare lo sviluppo degli organi nel corpo umano, nonché dei difetti e delle malattie congenite - visto che i difetti congeniti ricorrono fra il decimo e il quarantesimo giorno dello sviluppo embrionale.
Chiedo scusa nel caso in cui quanto sopra contenga delle sciocchezze dal punto di vista scientifico. Comunque mi chiedo se potrebbe trattarsi di una "slippery slope", una china scivolosa.
Dalla Corea del sud giungono notizie sull'uso di polvere di embrioni e/o bambini abortiti per lo sviluppo di nuovi farmaci utili a non so bene cosa, l'altra news ancora più devastante giunge dal Belgio, una 32enne malata terminale, che aveva richiesto l'eutanasia, poiché i farmaci tardavano ad avere effetto e l'agonia si prolungava, è stata soffocata con un cuscino....... non c'è niente da aggiungere né da commentare. Più che una 'slippery slope' a me pare un revival di pratiche tristemente note, un tempo bollate come naziste e ora tornano prepotentemente di moda spacciate per scienzah.
"Se togliamo ai nostri figli la possibilità di avvicinarsi all’arte, alla poesia, alla bellezza, in una sola parola alla cultura, siamo destinati a un futuro di gente superficiale e pericolosa.
Per questo occorre difendere un settore che non esiste per dare dei profitti, ma per parlare direttamente alla gente.
Sottolineo che un’orchestra sinfonica costa molto, ma molto meno di un giocatore di calcio.
I dittatori hanno sempre cercato di chiudere la bocca agli artisti e agli intellettuali, perché la cultura, nonostante l’imbarbarimento estetico al quale stiamo assistendo, continua a essere l’anima del popolo.
L’Europa ha alle spalle una storia importantissima, sul piano culturale è stata a lungo leader nel mondo.
Ora non può dimenticarlo: per risalire e tornare propositiva, basterebbe che i governi dei vari Paesi togliessero un po’ di denaro alle cose superflue e lo destinassero prima all’educazione, poi all’educazione e quindi all’educazione."
Riccardo Muti
Vi è una differenza sostanziale tra un fatalista e un cristiano, ed è la preghiera. Le opere di bellezza, cultura ed eroismo che lodavano ed onoravano Dio, sono state rese possibili dalla preghiera, sia di chi quelle opere faceva, sia dai consacrati nei conventi che fiorivano su tutto il territorio cristiano. Santificandolo con le preghiere incessanti che impregnavano terra, aria ed anime di chi, in quel territorio, nasceva e viveva. Non è un caso che, prima di ogni altra cosa, i membri della Rivoluzione Protestante abbiano iniziato con la distruzione dei monasteri, luogo privilegiato dell' unione tra Dio e l'uomo. Poi hanno attaccato la Santa Messa, che nell'Eucaristia realizza la promessa di Gesù Cristo: Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Cara e santa promessa che sostiene la vita dei figli di Dio, qualsiasi cosa accada ! Cristo camminava come il Signore, guidando la Sua Chiesa, riconosciuto ed onorato dagli umili sino ai Re ed Imperatori. Alla distruzione di un mondo in cui la Buona Novella si espandeva era portata la guerra. Ed ora vediamo compiersi quello che sembra l'ultimo atto dell'empia distruzione iniziata nel 1500. La mafia di San Gallo, capitanata da Bergoglio, sta riassumendo in sé ciò che, dall' epoca dell' Accecamento, aveva iniziato a rodere internamente la Chiesa, come un verme rode dall'interno il frutto maturo. Ogni tappa della rivoluzione contro Dio ed il Suo Unto viene ripercorsa. A questo ha portato il lento affievolirsi della preghiera e delle vocazioni sacerdotali, sino al terremoto che subito dopo il Concilio Vaticano II fece tremare, ma non discernere il vero dal falso, papa Paolo VI. Più di 80.000 tra sacerdoti e consacrati chiesero di essere "liberati" dalla "schiavitù" di Cristo. Ora è tempo di preghiera, di sacrificio e di discernimento su ciò che il Signore ci chiama veramente a fare, in caso contrario le nostre opere, anche quelle all'apparenza più splendide, saranno solo attivismo. Più che inutile, dannoso.
Valeria Fusetti
Considerando che cosa intendono oggi i vari governi dell'ex mondo cristiano è meglio se dell'educazione dei bimbi e dei giovani se ne occupino le famiglie. Invece di continuare a pensare al sostegno dello Stato le famiglie veramente cristiane dovrebbero tornare a vivere come alcune generazioni fa: la madre a casa ad occuparsi dei figli e con le competenze di chi sa far bastare un salario o uno stipendio. Se questa scelta è da considerarsi un sacrificio troppo grande ad un certo punto lo Stato presenterà il conto nella vita dei figli e degli stessi genitori.
Valeria Fusetti
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