Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 25 gennaio 2024

Lettera aperta al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana

Ricevo lo scritto firmato Pusillus grex che riprendo di seguito con i link ai riferimenti più significativi. Personalmente ho letto con amaro stupore i due recenti articoli del direttore de La Bussola (qui - qui) che mettono in cattiva luce mons. Viganò e la sua Opera. Essi peraltro fanno il paio con quelli della Scrosati nei confronti della FSSPX (qui). Pur "non essendo addentro alle segrete cose", nel senso che non conosco direttamente la realtà organizzativa dell'Opera di mons. Viganò che si va delineando (vedi), so riconoscere una narrazione fatta di illazioni e considerazioni malevole piuttosto che da fatti, e molto me ne rammarico. Cascioli sembra voler rivelare chissà quali "inguacchi", ma a ben vedere resta nel generico. Due articoli pessimi, comunque, stile Repubblica. Lascio a chi legge le considerazioni del caso. Qui l'indice dei vari interventi di mons. Viganò.

Lettera aperta al Direttore
della Nuova Bussola Quotidiana Riccardo Cascioli 

Egregio Direttore Cascioli, 
abbiamo letto con grande delusione i due articoli de La Nuova Bussola Quotidiana (qui - qui) sull’associazione Exsurge Domine e sul Familia Christi (a partire da qui). Dobbiamo dire che questo attacco non ci stupisce, essendo ben note le Sue posizioni di moderato conservatorismo vaticansecondista e di aperta critica nei riguardi della Fraternità San Pio X (qui).

Ma se è legittimo esprimere riserve e giudizi su cui è altrettanto legittimo dissentire, ci pare del tutto inappropriato diffondere notizie che già Le erano state smentite da don Riccardo, con il quale sappiamo essere intercorso uno scambio epistolare.

Comprendiamo che la prospettiva di uno “scoop” su Mons. Viganò e sull’associazione di cui è patrono sia particolarmente allettante per un periodico di nicchia; ma tra i doveri di un giornalista, e di un giornalista cattolico in particolar modo, c’è senza dubbio il rispetto della verità: il santo Vero mai non tradir, direbbe Manzoni. Per Lei che segue il calendario riformato oggi è la festa di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti. È spiacevole vedere come una testata che si definisce cattolica si presti a screditare uno dei pochi Vescovi che ha denunciato le deviazioni conciliari e del papato bergogliano.     

Lei non afferma: insinua. Non diffama: riporta diffamazioni altrui. Non contesta con prove le informazioni che don Petroni Le ha fornito: le omette. E mentre riporta meticolosamente le accuse rivolte dalle monache di Pienza a Exsurge Domine e a Mons. Viganò, tace sulle risposte che Le sono state date dalla controparte, ad iniziare dalla data della “rottura” dei rapporti delle benedettine con l’associazione a cui esse si erano rivolte con tanta insistenza [qui].     

Lascia stupiti - non troviamo altra espressione - vedere con quale soddisfazione Lei si sia spinto a dire che la campagna di raccolta fondi per il villaggio monastico sia stata resa possibile usando le monache come “specchietto per le allodole”, quando sa bene, perché già glielo si è fatto notare, che fu proprio Mons. Viganò a consigliare la Badessa di costituire un’associazione indipendente facente capo alla comunità di Pienza e aprire un conto sul quale poter ricevere fondi e offerte, separati dalle donazioni destinate al villaggio monastico. E sconcerta ancora di più leggere “Storie di fondi sospetti e preti dubbi”, quando Lei sa bene che la legge vigente impone vincoli e controlli molto stretti all’amministrazione di un’associazione senza scopo di lucro, e che di sospetto nella gestione delle donazioni non c’è proprio nulla, se non la comprensibile delusione delle monache di non esser riuscite a farsi finanziare un nuovo monastero senza prima aver dimostrato un vero avvicinamento alla Tradizione o almeno alla disciplina benedettina [tra l'altro è ben noto come fossero a suo tempo invischiate col Cammino neocatecumenale -ndr].     

Noi conosciamo da vicino la realtà di Exsurge Domine e di Familia Christi, e siamo quindi in grado di comprendere quanto certe mezze accuse possano risultare più dannose di vere e proprie accuse. Ma chi ignora questa realtà e si trova sotto gli occhi i Suoi due articoli finisce per farsi un’idea del tutto distorta dei fatti, e Lei sa bene quanto sia facile seminare il dubbio per distogliere i benefattori dal prestare il loro sostegno all’associazione e soprattutto per incrinare il rapporto di fiducia con i fedeli. Che queste insinuazioni siano false, poco importa: l’importante è il risultato finale, ossia nuocere (per invidia, per rancore o per ordini superiori non è dato saperlo) all’opera di Mons. Viganò.     

Si fa presto a danneggiare la reputazione di una persona o di una comunità, soprattutto quando la diffamazione si basa sul sentito dire, su accuse generiche di cui nessuno osa assumersi la paternità e la responsabilità in un tribunale. Ma quella disinvoltura con cui Lei alimenta le polemiche contro Familia Christi sposta la questione dall’ambito dottrinale e canonico, in cui si guarda bene di avere un leale confronto, a quello amministrativo e finanziario. È come se per il fatto di non condividere le Sue idee, essi diventassero d’incanto anche disonesti o scorretti nei confronti dei loro sostenitori. Ma se certe insinuazioni non stupiscono sulla bocca di giornalisti freelance che si baloccano farneticando di codici e di sede impedita, le stesse lasciano interdetti quando sono pubblicate dal Direttore di una testata giornalistica. E tralasciamo le valutazioni sulle implicazioni morali di tale comportamento, del quale risponderà dinanzi a Dio.   

Ci sconcerta la cinica superficialità con cui Lei mette alla berlina l’associazione e la comunità, sapendo quanto vacillanti e pretestuose siano le accuse dei detrattori di Exsurge Domine e di Familia Christi. E lo sa perché Le è stato detto e scritto da don Riccardo pochi giorni fa. E ci sconcerta ancor di più l’insistenza con la quale Lei non solo si è rifiutato di emendare le imprecisioni del primo, indecoroso articolo dell'11 gennaio corrente, ma le ha ribadite nel secondo di oggi.     

E quel che ci lascia sgomenti, Direttore, è che nella Sua smania di compiacere i Suoi referenti non Le sia passato per la testa che in un momento in cui sacerdoti e vescovi anche solo vagamente conservatori sono esposti al linciaggio mediatico dalle tiranniche decisioni di Bergoglio, Lei chieda la lista dei componenti il Consiglio di Exsurge Domine, mandandoli di fatto incontro a ritorsioni che abbiamo già visto applicate in violazione del diritto. È come se, all’epoca di Cromwell, uno zelante burocrate avesse preteso la pubblicazione della lista dei sacerdoti clandestini o dei superstiti della persecuzione anticattolica, permettendo così di dare loro la caccia.     

Non ci interessa conoscere i motivi per cui Lei si comporta con tanta acredine, finendo con l’alimentare gli attacchi della stampa anticlericale e di gruppi realmente scismatici. Ci preme però ribadire che la tempistica di questi articoli parla da sé, così come è molto eloquente la loro strumentalità ad altri scopi.     
E siccome questa spiacevole vicenda è iniziata con le illazioni di un fantomatico “gruppo di sacerdoti e laici”, crediamo opportuno rispondere firmandoci nello stesso modo, con la curiosità di vedere se chi ha prestato fede a quella lettera aperta vorrà dare ascolto anche alla nostra. A noi rimane la serenità di poter testimoniare l’onestà del comportamento dell’associazione e di Familia Christi, certi che il tempo, che è galantuomo, saprà darci ragione. A Lei, Direttore, lasciamo la magra consolazione di essersi reso strumento più o meno consapevole di un attacco malevolo e vile.    
Un gruppo di fedeli e sacerdoti, 24 Gennaio 2024 

13 commenti:

Anonimo ha detto...

BELLISSIMA RISPOSTA, CONCORDO FINO ALLE VIRGOLE!!!

REGINA CRUCIS, ORA PRO NOBIS

Anonimo ha detto...

L'unica cosa positiva di questo stato confusionario è che il tempo delle mezze misure volge alla fine. Il conservatorismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni è stato falto saltare da Francesco.
Ormai, si è costretti a scegliere: o tradizione o progressismo.

Roberto

Anonimo ha detto...

Chi sono detrattori della FSSPX e/o di Mons. Viganò?
Gente del calibro di:
1) Don Ariel: uno che si vanta di usare il turpiloquio, che ha difeso l'Amoris Laetitia, attaccandone i critici fra cui l'ottimo Mons. Antonio Livi, che applaude alla Traditionis Custodes, che rifiuta di pronunciarsi sulla Fiducia Supplicans (veramente MOLTO CORAGGIOSO!), che elogia Vauro Senesi, che chiama al femminile Vladimiro Guadagno...e la lista potrebbe continuare.
2) Padre Giovanni Cavalcoli, secondo il quale Dio ha ispirato perfettamente gli angiografi...ma loro a volte POSSONO AVERLO CAPIRLO MALE: fortunatamente ci pensa Bergoglio a correggerli, a farci capire che il Vangelo non è poi così affidabile e a spiegarci qual'è il vero Padre Nostro!
Cavalcoli, pur di difendere l'Amoris Laetitiae ha detto che pure San Paolo si è sbagliato.
Inutile dire che difende anche la Fiducia Supplicans.
3) Il Minutella, secondo cui i viventi hanno il potere di nuocere ai defunti (facendo loro il funerale una cum Bergoglio).
Maleinterpretando un non eccessivamente chiaro scritto ratzingeriano è arrivato a negare la VALIDITÀ delle Messe una cum Bergoglio.
Ho perso il conto di tutte le volte che tale personaggio si è contraddetto.
4) Cionci, secondo cui i fedeli sarebbero vincolati a ritenere Papa una persona in base ad un codice che solo lui ha saputo individuare e di cui è attualmente l'unico interprete.
Uno che utilizza a suo uso e consumo i concetti di MUNUS e MINISTERIUM e che finge di non capire che se un papa può comunicare anche solo in codice LA SEDE NON È IMPEDITA.
5) Luisella Scrosati, che è favorevolissima alla Comunione dagli ERETICI e SCISMATICI "ortodossi" e che al contempo (e con una coerenza degna di passare alla storia!) ritiene peccaminoso comunicarsi dai Lefebvriani.

Anonimo ha detto...

Cascioli ormai è perso, come la pia Luisella. Speriamo che siano persi solo nell'immediato, ma che si salvino l'anima.

Anonimo ha detto...

Il famoso apostata Renan disse profeticamente che moriva scomunicato dalla Chiesa attuale (siamo sotto il pontificato di Leone XIII a fine ottocento circa) ma in comunione con la Chiesa futura.
E vogliamo ricordare i vari teologi filoprotestanti prima esautorati dai vari pontefici sino a Pio XII e poi rivalutati e anche fatti incoronare Cardinali da quelli successivi.
Ciò e' simbolico di come non vi sia continuità tra la Chiesa Cattolica sino a Pio XII e quella successiva, essendo il CVII un concilio rivoluzionario, che, come tale, si pone come atto di rottura che pochissimi han saputo leggere. E tra questi brilla Mons. De Lauriers, autore del Breve Esame critico del Novus Ordo Missae.

Gz

Catholicus ha detto...

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV5563_Sfacelo_della_gerarchia_della_Chiesa_attuale.html : viva mons. Léfèbvre e viva Mons. C.M. Viganò : due pietre miliari della vera Chiesa Cattolica, nel secolo scorso e nell'attuale; Dio abbia in gloria il primo e ci conservi il secondo, ad onta dell'armata delle tenebre, nelle cui fila si sono arruolati legioni di chierici ribelli, rivoluzionari e traditori, dall'epoca di Roncalli, Monitni e del loro sulfureo CV II.

Areki44 ha detto...

Concordo pienamente con gli interventi precedenti, soprattutto quello di Catholicus delle 17,53.
Quando ho letto l'articolo di Cascioli ho provato tanta tristezza. Ho avuto l'impressione di stare difronte ad uno scritto che trasuda saccenteria e superbia. Mons. Viganò è un dono di Dio ai nostri tempi, è una luce accesa in un deserto di tenebre dove tanti brancolano nel vuoto. Cascioli con il suo articolo si è macchiato del peccato più turpe: la bestemmia contro lo Spirito Santo, perchè ha disprezzato lo Spirito che ha suscitato Mons. Lefebvre, mons. Viganò e tanti umili e semplici che ci sorpasseranno nel regno dei cieli. Provo tanta pena e dispiacere: Gerusalemme, Gerusalemme se tu avessi compreso il tempo in cui sei stata visitata ..... Persone come Cascioli meritano di essere asfaltati dai modernisti e dagli eretici cattocomunisti che a parole dicono di combattere, sono uomini piccoli, piccoli che non fanno la storia, persone che Gesù nell'apocalisse dice di voler vomitare... Amen.

Anonimo ha detto...

Chi tocca..i fili..

Anonimo ha detto...

Dono indigesti le lettere e i commenti anonimi sia di chi accusa che di chi difende Viganò.

Anonimo ha detto...

Maledetto l'uomo che confida nell'uomo.
L'uomo è sempre fallace, salvo il Signore Gesù (che è anche vero Dio) e Maria (immacolata).
Poi la fallacia è di peso diverso: quella di Pietro è inferiore a quella di Giuda.
L'uomo può partire bene e finire male (Salomone) o viceversa (Paolo).
Scrivo questo per dire che da Mons. Viganò non si può pretendere la perfezione assoluta.
Di chi dipende da finanziatori (Radio Maria o la Nuova Bussola) difficilmente può incarnare la Verità e il discernimento su certi pronunciamenti impone di tararne gli interessi.
Chi resta (a livello pubblico) a cui credere ciecamente? Sulla terra, nessuno.
Nella sfera più intima possono esserci amicizie e amori stupendi, ma solo lì.
Detto questo, grande merito e riconoscenza a Mons. Viganò.
Riconoscenza anche a Cascioli.
Peccato vederli "contro", quando lo schifo porterebbe ad annusare più puzza altrove.
Nel caso specifico trovo più credibile Viganò di Cascioli.
I meno credibili sono i finanziatori che con il loro bonifico inducono in tentazione.

Commento di Cascioli ha detto...

Amici di monsignor Viganò e dei sacerdoti ex Familia Christi contestano gli articoli della Bussola che li riguardano, ma nei fatti ci confermano nell'idea che a Viterbo si stia costituendo una realtà “separata” dalla Chiesa pur dando l’idea di non farlo.

mic ha detto...

Dialogo tra sordi: lui non si fida delle affermazioni e delle smentite, non solo anonime a quanto risulta; ma le sue restano pur sempre illazioni e narrazioni di parte...

M. Angheran ha detto...

Il bar sport si scatena ma le chiacchiere stanno a zero

Caso Viganò, smentite che sanno di conferma

Dispiace per mons. Viganò ma da presupposti sbagliati, "vizio di consenso" ecc. non possono che derivare soluzioni sbagliate

(to be censored)