Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 16 gennaio 2024

Mons. Williamson / Mons. Viganò sedevacantista? (1 - 2)

Pubblichiamo quanto scrive S. Ecc. Mons. Richard Williamson in ordine alle dichiarazioni di Mons. Carlo Maria Viganò - Parti prima (6 gennaio 2024) e seconda (13 Gennaio 2024). È evidente che egli esprime una posizione chiara e distinta sulla persona e sulla situazione, di grandissimo interesse nel quadro attuale. Qui l'indice degli interventi di mons. Viganò.

Commenti Eleison DCCCLX / 6 gennaio 2024

Commenti settimanali di di S. Ecc. Mons. Richard Williamson Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X Questi “Commenti” sono reperibili tramite il seguente accesso controllato: http://stmarcelinitiative.com/eleison-comments/iscrizione-eleison-comments/?lang=it

Viganò sedevacantista? - I
  1. Il 9 dicembre scorso, Monsignor Viganò ha tenuto un’altra delle sue splendide conferenze [qui], chiedendosi fra altro se Papa Bergoglio sia veramente Papa. Il problema è ben noto ai cattolici: Negli ultimi 10 anni l’Autorità cattolica è stata trasformata in autoritarismo arrogante, il sacerdozio di Dio in clericalismo umano, e la Verità rivelata da Dio in rivoluzione permanente e caos.
  2. Quanto alle autorità ecclesiastiche che stanno sotto il Papa per aiutarlo a proteggere questa Verità, o sono suoi complici, o hanno talmente paura di lui che le poche voci discordanti non osano trarre le dovute conclusioni, soprattutto perché idolatrano il Vaticano II. Si può criticare Bergoglio e dissentire da lui, ma non dal Vaticano II. Questi bravi uomini non vogliono riconoscere che il processo rivoluzionario che ha permesso a una persona come Bergoglio di diventare vescovo, Cardinale ed infine di entrare in Conclave e di uscirne “papa”, è dovuto al Concilio, che per loro è intoccabile.
    Si è portati a concludere che a certe persone interessa più la dottrina del Papato che la salvezza delle anime.
    Preferiscono essere governati da un Papa eretico e apostata piuttosto che riconoscere che un eretico o un apostata non può essere capo della Chiesa alla quale, in quanto tale, non appartiene.
  3. Nessun Dottore della Chiesa ha mai contemplato il caso di un Papa apostata come Bergoglio. Una tale enormità poteva accadere solo in un contesto unico e straordinario come quello della persecuzione finale predetta dal profeta Daniele e descritta da San Paolo. E questo “empio inganno” (II Tess. II, 10) è così efficiente e ben organizzato che mostra chiaramente all'opera un’intelligenza luciferina. Ecco perché il “problema Bergoglio” non può essere risolto in modo ordinario: nessuna società può sopravvivere alla corruzione totale dell’autorità che la governa, e la Chiesa non è diversa.
  4. Non si tratta nemmeno di una semplice “operazione” di un papa che aderisce a una specifica eresia (cosa che peraltro Bergoglio ha fatto ripetutamente). Abbiamo a che fare con un personaggio inviato al Conclave con l’ordine di rivoluzionare la Chiesa dall’alto della Cattedra di Pietro.
    È questa maliziosa intenzione di abusare dell’autorità e del potere del Papato, acquisita con l’inganno, che fa di Bergoglio un usurpatore del Trono di Pietro. Non possiamo nemmeno comportarci come se stessimo risolvendo una questione di diritto canonico: il Signore è oltraggiato, la Chiesa è umiliata e le anime si perdono perché colui che siede sul Trono di Pietro è un usurpatore. Il comportamento immutato di Bergoglio – prima, durante e dopo la sua elezione – è una prova sufficiente della sua intrinseca iniquità.
    Possiamo quindi essere moralmente certi che egli sia un falso profeta? Sì. Siamo quindi autorizzati in coscienza a revocare la nostra obbedienza a colui che, presentandosi come Papa, si comporta come il cinghiale biblico nella vigna del Signore? Sì.
  5. Tuttavia, non possiamo dichiarare ufficialmente che Bergoglio non è Papa perché non abbiamo l’autorità per farlo. Questa terribile impasse in cui ci troviamo rende impossibile qualsiasi soluzione meramente umana. Il nostro compito non deve essere quello di cimentarci in astratte speculazioni canonistiche, ma di resistere con tutte le nostre forze – e con l’aiuto della grazia di Dio – all’azione esplicitamente distruttiva del Gesuita Argentino, rifiutando con coraggio e determinazione qualsiasi collaborazione, anche indiretta, con lui o con i suoi complici.
  6. Non illudiamoci: chi si ostina a leggere la situazione attuale con occhi puramente umani espone non solo se stesso, ma tutta l’umanità al protrarsi e all’aggravarsi di questa situazione. Non abbiamo infatti da lottare contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Ef. VI, 12).
Kyrie eleison

* * *
Commenti Eleison  DCCCLXI (861) / 13 gennaio 2024

Viganò sedevacantista – II ?

 Se un’anima cerca l’Autorità di Dio, la cerchi in una sola direzione: la Chiesa Cattolica!

Da quando l’Arcivescovo Viganò, un tempo Numero Quattro della Segreteria di Stato, si è lasciato alle spalle il Concilio Vaticano II e tutti i suoi fasti e le sue opere, alcune sue osservazioni su Papa Bergoglio sono state così caustiche che molti Cattolici si sono chiesti se l’Arcivescovo lo consideri ancora un Papa. Non si è forse unito alla schiera dei “sedevacantisti”, cioè di quei Cattolici che ritengono che la Sede di Pietro sia vacante da quando quel terribile Concilio ha fatto tanti danni alla Chiesa Cattolica? Come è possibile che veri Papi abbiano presieduto quel Concilio provocando i suoi nefasti esiti?

Il problema è angosciante, perché con quel Concilio l’Autorità Cattolica si è separata dalla Verità Cattolica, costringendo i Cattolici ad abbandonare l’una o l’altra, in tutto o in parte, perché non potevano più seguirle entrambe. I Cattolici o si aggrappavano alla Verità e più o meno “disobbedivano” a quella che sembrava essere l’Autorità Cattolica, o si aggrappavano ad una “Autorità” falsificata ed erano più o meno infedeli alla Verità immutabile. Quanto all’Arcivescovo Viganò, per decine di anni dopo il Concilio (1962–1965) è stato fedele ai suoi colleghi e compagni nei più alti ranghi dell’Autorità Ecclesiastica, perché, per sua stessa confessione, “non poteva credere che intendessero distruggere la Chiesa”. Ma nel 2018 ha incontrato una tale corruzione negli Stati Uniti d’America, dove era Nunzio Papale, e anche nella Curia Vaticana, che è stato costretto a cercare la causa proporzionata, e l’ha trovata nel Concilio. Da lì l’ha trovata soprattutto nel Papa Conciliare del suo proprio tempo, il “Gesuita Argentino”, come lo chiama lui, sul quale ha fatto commenti così sprezzanti che molti osservatori sono stati spinti a chiedersi se l’Arcivescovo crede ancora che Bergoglio sia Papa. Vediamo cosa ha detto il 9 dicembre.

Si veda il “Commento Eleison” della scorsa settimana (n. 860 del 6 gennaio) per un riassunto in sei paragrafi di ciò che ha detto, a cui corrispondono i numeri seguenti in grassetto. Meglio ancora le sue parole originali e complete, accessibili sul sito dell’Associazione Exsurge Domine https://exsurgedomine.it/231209-aspicite-ita/
  1. Negli ultimi 10 anni, la Chiesa Cattolica visibile è stata convertita alla rivoluzione e al caos.
  2. I Cardinali e i Vescovi dovrebbero bloccare questa distruzione, ma sono troppo Conciliari per farlo.
  3. L’Autorità della Chiesa, così paralizzata, è spiegabile solo con l’ “operazione dell’errore” prevista per la fine del mondo.
  4. Bergoglio è un usurpatore del trono di Pietro. È un falso profeta. Non dobbiamo obbedirgli.
  5. Tuttavia, non abbiamo l’Autorità per dichiarare ufficialmente che non è Papa, quindi non c’è una soluzione umana.
  6. Non si tratta nemmeno di una battaglia tra soli uomini, e pensarla così significa provocare altri gravi problemi.
Questo è il riassunto più scarno della ricca argomentazione dell’Arcivescovo – si veda l’originale per lasciarlo parlare da solo – ma è sufficiente per chiarire che è lontana dal “sedevacantismo”. Dopo aver argomentato, per la maggior parte del suo discorso (1 – 4), le ragioni contro colui che chiama “Bergoglio”, proprio quando arriva al punto culminante in cui proporrà la sua soluzione (5), sembra come assumere la posizione di molti Cattolici che considerano questo o quel Papa Conciliare, da Giovanni XXIII a Francesco compreso, non essere un vero Papa. Ma questa convinzione, condivisa da molti di loro, non potrà mai equivalere a una dichiarazione ufficiale della Chiesa, e qualsiasi dichiarazione di questo tipo dovrà attendere finché la Madre Chiesa non si sarà ripresa dall’attuale attacco mortale del Modernismo, una malattia mentale a malapena curabile.

Nel frattempo questo apparente rifiuto della causa del “sedevacantismo” por Mons. Viganò è altamente ragionevole, perché salvaguarda nella mente e nel cuore dei Cattolici una misura di rispetto per l’Autorità Cattolica che altrimenti potrebbe andare completamente in fumo. Guai alla Tradizione Cattolica o alla sua “Resistenza” che perdesse ogni rispetto per l’Autorità Cattolica, perché essa deve e tornerà, in piena forza, un giorno, e prima della fine del mondo.
Kyrie eleison

25 commenti:

Anonimo ha detto...

È sedevacantista come Williamson e tutti gli altri.
Tutti i tradizionalisti sono sedevacantisti pratici, anche se non seguono formalmente la teoria. Semplicemente, agiscono come se il Papa non esistesse, anche se, tecnicamente, lo riconoscono (e lo insultano).

mic ha detto...

Questa è la solita accusa semplicista dei provocatori o dei papolatri che non conoscono la dottrina perenne.
Criticare e "ripareggiare" la verità, tanto tradita da un papa così anomalo, non significa insultarlo, ma criticarne atti e parole inqualificabili...
È un momento drammatico per la Chiesa nella qusle restiamo saldi nel Signore in Corde Matris!

Anonimo ha detto...

Non agitatevi e non rincorrete il gossip, perché non è da buoni cattolici. Servono sguardi limpidi e cuori saldi. Pregate e, come diceva Padre Pio, fate tutto nella fede dei Padri. Abbiamo una certezza: il teatrino finirà.

Anonimo ha detto...

Qualche studioso dice: "Non è Papa"
L'uomo semplice, anzi molti uomini semplici ormai, dicono: " Non è il mio Papa".
Riflettiamo su questa differenza. A me sembra che la Vox Populi non sbagli.

M. Angheran ha detto...

Il 9 dicembre scorso, Monsignor Viganò ha tenuto un’altra delle sue splendide conferenze [qui], chiedendosi fra altro se Papa Bergoglio sia veramente Papa

Cioè perdendo tempo e facendolo perdere ad altri, seguito dai soliti personaggi in cerca di visibilità.

La tesi dubitativa di Viganò - che viene strattonato da sedevacantisti e impediti - è sostanzialmente la Tesi di Cassiciacum, come ha rilevato De Mattei in due articoli che qui si è finto di ignorare (qui e qui)

Tesi che è stata abbandonata da anni anche da ex sedevacantisti di un certo spessore come Nitoglia.

Dispiace per Viganò che è stato senz'altro un buon pastore ma che oggi, restando sul confine o oltrepassandolo per poi ritrattare , aggiunge solo confusione alla situazione corrente.

Anonimo ha detto...


# Nella presentazione dei due articoli si dichiara mons. Williamson essere "vescovo della Frat San Pio X". Ma questo non è esatto, visto che ne è stato espulso diversi anni fa, per ragioni disciplinari.
È vescovo ma non più collegato alla FSSPX.
Il punto dovrebbe esser chiarito.

Bernardo del Rio ha detto...

Non sono sedevacantista ma Enrico Maria Radaelli ha dimostrato nel suo Al cuore di Ratzinger che le dimissioni di BXVI sono invalide con le uniche argomentazioni valide riferendosi Al Codex Iuris canonicis.Nessuno lo ha smentito.
Pertanto siamo in sede vacante con la Chiesa occupata da un antipapa i cui atti sono tutti invalidi.

Anonimo ha detto...

Monsignor Williamson faceva parte della fraternità, non ne fa parte da parecchio.

Anonimo ha detto...

Infliggere il marchio di "sedevacantisti" è come bollare qualcuno di : "NOVAX" "NOEURO" "SOVRANISTA" "COMPLOTTISTA" ecc. E' semplice fare quasta operazione per annullare a priori uno che si reputa antagonista o avversario. Sgombrato il campo, poi si assurge a "GRANDE PRELATO". Qui il momento è grave ed operazioni semplicistiche o "insalata mista" non ce ne possiamo più permettere. Questi protagonisti o personaggi ecclettici sono proprio loro che impediscono l'unità del fronte anti apostata. Alessandro da Roma.

Anonimo ha detto...

Il problema attuale è che l'Autorità si riunisca in sinodo o concilio o conclave ( come sarà possibile) superando diatribe e divisioni di opinioni ( che tali sono sia perchè non hanno portato soluzione, sia perchè sono plurime e quindi una sola potrebbe essere la veritiera quand'anche ci fosse ma non è) e con l'assistenza dello Spirito Santo faccia verità, verità su Bergoglio, ma verità anche dal 1958 almeno. Che poi la Chiesa di Pio XII ( è più esatto dire la Chiesa fino a Pio XII) sia stata castigata " come mai prima, al più tardi nella seconda metà delXX secolo ed eclissata (La Salette 1846) è ormai un dato di fatto , "vescovi contro vescovi" ( Fatima e Akita e forse Quito e Ruanda). Sul Concilio resta il punto interrogativo, i protestanti sono riusciti a far inserire frasi manipolabili. Ma anche sul Concilio è l'Autorità che dovrà esprimersi. Quando avremo un Papa cattolico, direi. Dio lo ha permesso per dare una bella scossa ma ora l'Autorità dovrebbe risvegliarsi

mic ha detto...

Cito Del Ros
Più o meno la penso così, fin da quando mons. Viganò è salito sul palcoscenico. Bisogna ammettere che alcune cose giuste le ha dette, seppur confuse con alcun cose sbagliate. Ma non c'è paragone tra la grandezza cattolica di mons. Lefebvre e l'entusiasmo utopistico-cristiano con cui parla mons. Viganò. Il caso Viganò sta confermando (ma può darsi che il monsignore rinsavisca ll'ultimo minuto) che la Reazione spesso ritorna al punto di partenza a braccetto con la Rivoluzione. La Tradizione invece è il contrario della Rivoluzione, non solo nei contenuti e nel fine ultimo, ma anche nei fini penultimi, nei mezzi nei modi nella forma. E' difficile mantenere l'equilibrio "sapienziale" (nella pratica non senza qualche inevitabile difetto che neppure Mosè Davide o Giovanni Battista riuscivano ad evitare del tutto) di mons. Lefebvre. Vedo che buona parte del mondo tradizionalista, soprattutto italiano (per me fonte di una immensa tristezza, a paragone con quello francese o americano!) pensa che sia una questione culturale o al massimo teologica. Non è così. E' una questione prima di tutto di santità personale e di dono profetico. Spirito cattolico unito a una solida e verace visione teologica ed ecclesiale - senza vezzi intellettualistici o barocchi o integralisti - e una intuizione contadina della realtà, intuizione di carattere europeo, simile a un carisma politico che hanno i grandi padri della chiesa. Senza sottolineare la grandezza umana e cristiana di mons. Lefebvre non si capisce quello che sta succedendo. due cose salveranno la chiesa e la civiltà cristiana (quel che ne rimarrà dopo questa tremenda battaglia in corso in cui nichilismo e islamizzazione prossima ventura si scontreranno nelle nostre strade). Purtroppo il mondo tradizionalista online è pieno di protestatari imborghesiti. La misura della vita autentica la conoscono tutti: la povertà, la purezza e la persecuzione che si soffrono per Cristo. Chi è veramente cattolico oggi - figlio legittimo della Tradizione romana - deve prima realizzare una vita santa - su Sacramenti e vita mistica e su una vera testimonianza di stato di vita pubblica e luminosa, in particolare con la famiglia e la castità quando non è una testimonianza di vita consacrata - e su questa base annunciare la verità del Vangelo, della Tradizione Sacra e della migliore cultura europea (senza confonderla con le tradizioni storiche rispettabili ma umane) nelle sedi pubbliche politiche e culturali. Mons. Viganò rappresenta il miglior tradizionalismo che è uscito dai binari dell'equilibrio della Tradizione. Lascio perdere i super ratzingheriani pseudo tradizionalisti che non meritano neppure una seria critica. Lascio perdere i conservatori che si basano ancora sul concilio o sui Papi conciliari. I Papi sono Papi e la Chiesa è la Chiesa. Ma la Verità è la Verità. E la Verità è Cristo Dio in terra. E' la Verità che misura l'errore della Gerarchia cattolica degli ultimi 60 anni. Gli errori dei secoli passati stanno ad un altro livello, non vanno dimenticati né ingranditi. La nostra battaglia è la grande prova annunciata a Fatima - preannunciata da tutte le profezie mariane degli ultimi 2 secoli e mezzo - 100 anni fa ma cominciata nel 1960 come la Madonna aveva predetto.

Anonimo ha detto...

E chi sostiene la Tesi di Cassiciacum è un reprobo? Chi lo dice, l'infallibile prof. R. De Mattei? Che don Curzio (che conosco benissimo, dagli anni novanta) abbia abbondonato la Tesi di Cassiciacum, che cosa importa? A voi Mons. Viganò dà gran fastidio non tanto per quelle che, dopotutto, sono opinioni e non dogmi (come don Curzio stesso riconosce), ma perché Mons. Viganò è nettamente schierato contro l'agenda di Davos. E questo voi non glielo perdonerete mai.

La serenità di Mons. Viganò - L'agitazione degli amici di Davos ha detto...

Non c'è prova più sicura di grandezza del non lasciarsi aizzare, qualunque cosa possa accadere. La parte superiore del cielo, la più ordinata, quella vicina alle stelle, non si lascia addensare in nube, spingere in tempesta, agitare in turbine; è libera da ogni turbamento: sono le zone più basse che che scagliano i fulmini. Allo stesso modo, un animo sublime, sempre sereno e posto in un soggiorno tranquillo, soffocando dentro di sé tutto ciò che può concentrarsi in ira, rimane moderato, degno di venerazione ed in bell'ordine: di tutto ciò nulla trovi nell'uomo adirato.

Seneca

(L'ira, Tutte le opere, Bompiani, 2013, pag.96)

E se non si allinea, lo fate fuori? ha detto...

... la grandezza cattolica di mons. Lefebvre e l'entusiasmo utopistico-cristiano con cui parla mons. Viganò... ma può darsi che il monsignore rinsavisca all'ultimo minuto...

Sì tratta di paragoni perfettamente inutili. È come paragonare la scultura egiziana alla scultura greca (J. J. Winckelmann: Storia dell'arte nell'antichità, Abscondita, 2000): il paragone si può fare, ma il giudizio di valore sull'una e sull'altra è del tutto soggettivo. Sperare che "il monsignore" - questo appellativo dimostra infinita superbia e gran dispregio di Mons. Viganò - rinsavisca - se non è savio, vuol dire che è matto! - vuol dire: che si allinenei alle nostre savie posizioni, quelle dei "padroni del mondo".

Anonimo ha detto...

Devo amaramente costatare che non passa giorno senza che non si registri un attacco personale a monsignor Carlo Maria Viganò. Questi attacchi, spesso legati a pesanti insinuazioni, a voci riportate senza verifica, a volgari illazioni, provengono quasi sempre dall’ala destra del modernismo cattolico (Cionci, Minutella, La Nuova Bussola, eccetera).
La deligittimazione di Viganò sul piano personale la iniziò Roberto De Mattei, ma forse più per ragioni geopolitiche (il suo atlantismo fanatico) che religiose. Poi sono arrivati a insinuare, a delegittimare, a frotte, i “conservatori” del modernismo.
Qualcuno si chiederà perché l’ala destra del modernismo cattolico sia ossessionata da monsignor Viganò, quando lo stesso Viganò sembra bellamente ignorarne i principali protagonisti, non replicando agli attacchi.
E’ presto detto. Perché monsignor Viganò, pur non facendo sconti a Bergoglio, anzi denunciandone l'infinita nequizia, smonta la bella favoletta secondo la quale la Chiesa era governata da santi biancovestiti fino al 2013. Che le cose andavano bene fino all’arrivo del gesuita argentino. Che Bergoglio è un marziano a Roma, che prima di lui tutto filava a meraviglia.
Monsignor Viganò spiega (come da molto più tempo fanno la FSSPX e altre realtà della Tradizione) che la Rivoluzione nella Chiesa ha molte tappe, e Bergoglio è soltanto l’ultima.
A questa Rivoluzione - che si basa sui principi antitradizionali affermati dal Concilio Vaticano II (1962-1965) – hanno contribuito tutti i pontefici degli ultimi sessant’anni, seppure in modo e in misura diverse.
E’ per questo che l’ala destra – “conservatrice” ma profondamente antitradizionale - del modernismo cattolico deve delegittimare giornalmente Viganò, come un tempo fece con monsignor Lefebvre (1905-1991) e monsignor De Castro Mayer (1904-1991).
Perché le masse non comprendano mai l’inganno della Rivoluzione nella Chiesa.

P:S: Questo non significa che i modernisti di destra ingannino scientemente il prossimo. Molto spesso sono tecnicamente in buona fede. In quanto ingannano se stessi prima degli altri.
Martino Mora

Murmex ha detto...

Ho delle perplessità su mons Viganò. Però mi sembra che il suo ragionamento sia corretto. Ho constatato di persona come sia difficile far ragionare i modernisti conservatori.

Anonimo ha detto...

Concordo completamente con il commento di Martino Mora, compreso ciò che ha detto su Cionci, Minutella e De Mattei!
Il Minutella è talmente eretico da negare la validità della Messa una cum Bergoglio (cita un ambiguo scritto di Ratzinger senza neppure capire (o finge di non capire?) che neppure un papa può cambiare l'essenza (fra cui le condizioni di validità) dei sacramenti.
È talmente eretico da dire che i funerali una cum Bergoglio danneggiano l'anima dei defunti (ma anche un cresimando dovrebbe sapere che non esiste alcun modo con il quale possiamo nuocere ai defunti: abbiamo parecchi modi per fal loro del bene ma, fortunatamente, non possiamo far loro del male).

Anonimo ha detto...

“ Devo amaramente costatare che non passa giorno senza che non si registri un attacco personale a monsignor Carlo Maria Viganò”
Seriamente? Io vedo questi “attacchi” irrisori se comparati con quelli che, ogni minuto, vengono lanciati contro Papa Francesco.

Anonimo ha detto...

Se avessero lasciato proseguire l'opera di Mons. Benigni col Sodalitium Pianum un secolo fa (venne soppresso dopo la morte di San Pio X), la Chiesa non si troverebbe ora in queste condizioni.

Gz

Anonimo ha detto...

Il prof. De Mattei è lo stesso che ha giustificato la liceità dei vaccini prodotti dai feti abortiti...
Chi ha orecchie pe intendere...

Anonimo ha detto...


"i vaccini prodotti dai feti abortiti"

Nei fatti, sembra che solo nella fase sperimentale di alcuni vaccini siano state usate cellule provenienti da uno o due feti di abortiti.
Sufficiente, la cosa, per non fare il vaccino, sia chiaro.
Però allo stato l'immagine di vaccini prodotti in serie direttamente dai feti di aborti umani non corrisponde alla realtà.
Bisognerebbe comunque saperne di più.
Questi vaccini vanno comunque rifiutati.

Anonimo ha detto...

anonimo 6'38 Lei parla di attacchi a papa Francesco? Ma a me risulta legittima difesa da chi ci vuole menar a pascolare nei campi del nemico. Come dire che anche san Pietro e san Giovanni non ubbidirono ai pontefici Anna e Caifa ( veda atti), perchè in fede, dottrina e morale si deve ubbidire a Dio prima di tutto, anche se sono pontefici coloro che ricadono sotto l'anatema di san Paolo, annunciando un diverso vangelo. Legittima difesa di fronte a patente abuso. Sempre che quelli siano autorità, il che resta da verificare ma comunque non cambia la reazione dovuta.

Anonimo ha detto...

Per la continua produzione usano altri feti da linee cellulari nuove, lo sterminio continua

18 gennaio 2024 ha detto...

E Bill Gates è arrivato in Italia per incontrare Meloni.

Forse.. ha detto...

Domanda : A che titolo viene ricevuto? Forse costui e' un capo di stato?Forse costui vuole mettere radici piu' estese nel campo imprenditoriale?Chiunque ne faccia domanda puo' essere ricevuto dalla Sig.Meloni?