Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 14 marzo 2025

Si vis pacem para pacem. La pace in Ucraina e il “riarmo dell’Europa”

Su segnalazione dell'Osservatorio Card. Van Thuan. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Sulle molte preoccupazioni del momento relative alla situazione in Ucraina, sulle tensioni internazionali in atto e sulle ipotesi del cosiddetto e non precisato “riarmo dell’Europa”, il nostro Osservatorio propone quattro semplici osservazioni.

Capire bene cosa è accaduto

Per evitare valutazioni di parte, riduttive o strumentali bisogna tenere conto dell’intero quadro della questione. Alcune responsabilità dell’accaduto, in entrambe le parti, sono state evidenziate, ma molte altre non sono venute alla luce o si ritiene di non prenderle in considerazione. Fatti di queste proporzioni non si spiegano in modo sincronico, in base a quanto accade in un certo momento, ma diacronico, impegnandosi a ricostruire un quadro complesso di avvenimenti e ricordare il comportamento dei molti attori. Poiché, poi, la guerra viene fatta anche con gli strumenti della comunicazione, serve una prudente cautela nell’indicare i colpevoli. Più saggio è delineare un quadro articolato di responsabilità e cercare di superare i giudizi preventivi contrapposti. Non ci sono fatti che meritano di essere assolutizzati rispetto ad altri. Non si tratta di evitare di indicare dei colpevoli, si tratta piuttosto di evitare di indicare IL colpevole unico e assoluto e, una volta individuato e punito, mettersi la coscienza a posto.

Il sistema delle alleanze
La politica internazionale deve gestire con saggezza il sistema delle alleanze. L’entrata di un Paese in una alleanza militare come la NATO o in una alleanza economico-politica come l’Unione Europea è denso di conseguenze di vario genere, soprattutto quando queste stesse alleanze manifestano l’esigenza di essere ripensate. In momenti di tensione e dalle prospettive poco chiare è consigliabile non fare passi che, in questo campo, inaspriscano le relazioni in modo tale che nessuno si senta minacciato. Anche la questione dei “confini” va affrontata con prudenza, imparando realisticamente da quanto in questo campo è già accaduto in passato soprattutto in Europa orientale, e con riguardo alle esigenze dei popoli oltre che a quelle degli Stati. In ogni caso non è bene porre sulle spalle di un Paese, qualunque esso sia, più di quanto esso possa sopportare per la sua integrità.

Le politiche di riarmo
Spesso la corsa agli armamenti è motivata da cause diverse rispetto alla presunta minaccia di un nemico ed è foriera di scontri sempre più distruttivi. Ci si arma per risolvere altre crisi di carattere economico, oppure per deviare sul campo di battaglia tensioni presenti nella propria società, per impossessarsi di un bottino di guerra di diversa natura, oppure per mantenere in vita, con la scusa della situazione di emergenza, assetti politici che stanno declinando. Le politiche di riarmo non garantiscono sempre e automaticamente la propria sicurezza, soprattutto quando impensieriscono altri che si sentono minacciati. La sicurezza può essere garantita anche in altri modi. Siamo contrari alla creazione di una “difesa comune” dell’Unione Europea che ripeterebbe errori già compiuti di recente e comporterebbe un potenziamento dell’Unione stessa fino a trasformarla in un super-Stato proprio nel momento in cui invece dovrebbe essere criticamente ripensata.

La via dell’orrore
Pensare di fondare le proprie fortune sul riarmo significa abbracciare la via del male. Senza negare l’esercizio di un prudente diritto alla difesa, le armi non sono prodotti come gli altri, non sono a servizio dell’uomo: servono ad uccidere, mutilare e distruggere. Il loro impiego produce orrori la cui durata trascende la vita delle generazioni che se ne rendono responsabili, alimentando una catena di odi che si autoalimenta nel tempo. Le armi costituiscono in sostanza una reificazione del male. Cogliere l’occasione industriale che ci viene proposta attualmente per allontanare una crisi gravissima risponde alle logiche umane, ma “maledetto l’uomo che confida nell’uomo”. - Fonte

12 commenti:

Laurentius ha detto...

... comporterebbe un potenziamento dell'Unione stessa fino a trasformarla in un super-Stato...

È proprio questo che vuole lo stato profondo mondiale e per realizzarlo, ispirato da Satana, ha scelto cinicamente 'la via dell' orrore'.

Vieni, o Spirto Santo.

Anonimo ha detto...

È finita la farsa dell’Europa etica, del Parlamento Europeo come baluardo di democrazia e trasparenza. Ci hanno raccontato per anni di essere il faro della moralità, i difensori dei diritti, i guardiani dell’integrità politica. E mentre imponevano tasse, regolamenti e vincoli assurdi ai cittadini, i loro uomini si facevano comprare dai lobbisti.
Non è un caso isolato. Prima il Qatar Gate, con valigie di contanti per influenzare le decisioni dell’UE. Poi il caso Pfizer, con Ursula von der Leyen che negoziava miliardi in contratti segreti per i vaccini, senza rendere conto a nessuno. Ora, l’ennesimo scandalo: Huawei e le lobby cinesi che infiltrano le istituzioni europee.
E questi sarebbero quelli che “difendono i valori europei”? Quelli che predicano la lotta alla corruzione mentre si vendono al miglior offerente? Quelli che impongono restrizioni ai cittadini mentre nei palazzi si spartiscono favori?
La verità è una sola: l’Unione Europea non è altro che un’enorme macchina burocratica costruita per proteggere gli interessi di pochi e schiacciare la libertà di tutti gli altri.
Mentre loro fanno affari con le grandi lobby, tu paghi tasse folli, sei sommerso dalla burocrazia e vedi la tua libertà ridursi ogni giorno.
E adesso, dopo anni di retorica pacifista, improvvisamente arriva la corsa al riarmo. Ci dicono che è per la nostra sicurezza, che è inevitabile. Ma quante lobby stanno finanziando questo riarmo? Chi si arricchirà davvero? Pensate che chi si è venduto per i vaccini e le telecomunicazioni si faccia scrupoli con il business delle armi?
E il Green Deal, con la sua pioggia di miliardi in sussidi e vincoli per le aziende, chi lo sta realmente pilotando? Quali industrie ne stanno beneficiando? Quanto c’è di strategia ecologica e quanto di mazzette ben nascoste?
E ancora c’è chi crede che il problema sia “più o meno Europa”. No, il problema è questa Europa. Un sistema che non va riformato, ma smantellato.

Verità sulla Russia ha detto...

Chiunque,
chiunque fosse così pazzo di sfidare questo esercito a casa sua, verrebbe polverizzato.
È spiegato benissimo... anche se continuano a bannare.

LA FORTEZZA RUSSA
Se non si comincia ad espandere la Visione non si potrà mai capire cosa accade nel mondo e perché accade.

Alle masse i Fake News Media dicono che siamo in guerra con la Russia perché Putin è un pazzo che invade i Paesi confinanti per sete di potere e di ricchezza.
Ha una nazione con una densità di 9 abitanti per km2. Parliamo della nazione più vasta del pianeta. Ha più di 146 milioni di abitanti collocati su una superficie di 17 milioni di km2.
Ricca di risorse e minerali, data la sua vastità.

È la nazione più difficile da difendere sul Pianeta. Perché confina con 14 Nazioni differenti. Eppure è la principale artefice della sconfitta di Napoleone Bonaparte e della Germania nazista.

Che interesse avrebbe questa nazione ad invadere altri territori? Ha tutto quello che le serve per sopravvivere.

A Settembre 2024 Putin ha emesso un decreto per aumentare di 180000 unità l'esercito russo.
Arrivando alla mostruosa cifra di 2.4 milioni di personale militare, di cui 1,5 milioni soldati effettivi, superando anche gli Stati Uniti.

Sono di fatto la nazione più potente dal punto di vista militare sul pianeta.
Qualunque continente osasse sfidare questo esercito direttamente a casa sua, sarebbe polverizzato.

La Russia è anche in possesso di 6257 testate nucleari contro le 5550 degli Stati Uniti. Anche in questo è la prima nazione al mondo di potenza esplosiva.

Se guardiamo anche il Global Fire Powerindex (GPI), ottenuto tramite 50 fattori statistici (manodopera, attrezzatura, budget militare, risorse naturali e molto altro), che indica la capacità di guerra convenzionale, la Russia fino all'ultimo aggiornamento del 2024 si classificava di pochissimo seconda dopo la Cina.

Le attrezzature all'avanguardia, come i missili balistici ipersonici Oreshnik (cercate su internet per rimanere scioccati), rendono la tecnologia russa la più avanzata del mondo.
Putin ha affermato che l'intero occidente (Stati Uniti compresi) è ad 1, 2 anni di stacco tecnologico dalla Russia.

Bastano questi semplici dati per comprendere che non è una nazione che si può attaccare. Ed è una nazione che non vuole gente sui propri confini. Putin ha sempre chiesto un corridoio cuscinetto neutrale di qualche centinaio di km fra la Russia e la Nato.

Perché la Nato si trova sui suoi confini? Perché vogliono costruire la più grande base Nato del mondo in Romania a pochi passi dalla Crimea?

Hanno violato il patto.

Costringono la Russia a doversi difendere e prendere contromisure.

Eppure i Fake News Media ci raccontano che dobbiamo armarci perché la Russia si fa sempre più aggressiva...

Siamo noi che dobbiamo difenderci da loro o loro da noi?

NON C'È NULLA DI NASCOSTO CHE NON SARÀ RIVELATO.

Anonimo ha detto...

Ma questi pseudo politici che ci avranno nel cervello, la segatura?
Ma che e' tutta questa voglia di bombe, di morte?

Anonimo ha detto...

L 'articolo riprodotto ripropone in sostanza il pacifismo infingardo dei cattolici di questa generazione, ben addestrati dal Vaticano II.
Trump si è recentemente vantato del c.d. "riarmo europeo". Lui voleva che spendessimo molto di più per la Nato. Ha detto, riassumendo: "Come ho minacciato di abbandonare la Nato, i soldi sono saltati fuori. Tutto merito mio". (Fonte: LifeSite News). La minaccia di Trump era funzionale a far scucire la grana agli europei. Ma per la Nato. Che deve certamente esser ripensata e ristrutturata. Ma non abolita, evidentemente.
L ' esercito europeo è solo una chimera, una chiacchera senza fondamento. Finché c'è la Nato è impossibile. E non sarebbe necessario. C' è poi la realtà del livello piuttosto scadente degli eserciti europei attuali, sotto il livello di guardia. Quindi un "riarmo" è necessario, anche alla luce delle novità rivoluzionarie fatte vedere dalla attuale guerra russo-ucraina. Ma i pacifisti non sanno nulla di questioni militari e non vogliono saperne nulla. Ignorano, a quanto pare, anche la storia. Per loro "le armi sono il male".
Ricordo che san Giovanni Battista ai soldati che gli chiedevano come comportarsi non disse di disertare, disse di fare il loro dovere, sempre nell'osservanza della Legge, a cominciare dai 10 Comandamenti (Lc 3, 14).
L 'atteggiamento dei pacifisti cattolici di oggi ricorda piuttosto quello dei radicali di Pannella.
Miles

Diego B. ha detto...

Giusto per fare un'integrazione al commento di cui sopra: innanzitutto è importante distinguere il numero di testate nucleari complessive da quelle funzionanti e regolarmente manutentate e aggiornate. Tra queste solo una parte è pronta all'uso o può esserlo in poco tempo per tutte le componenti della "triade nucleare" (silos e lanciatori mobili di terra, bombardieri e sottomarini). In ogni caso la deterrenza nucleare sia statunitense che russa è tale da causare una catastrofe epocale. Fatta questa precisazione, giusto per non farci travolgere dai "grandi numeri", gli USA hanno la più grande flotta del pianeta che potrebbe tenere testa a tutte le flotte degli altri paesi del mondo messe insieme e questo è un fattore importante quando si ragiona in termini di capacità di proiezione della propria potenza militare (discorso valido sempre e solo in termini di conflitto convenzionale o al massimo con l'impiego di armi nucleari tattiche). C'è poi l'aspetto del dominio dello spazio (basti vedere Starlink) che nella nostra epoca è diventato fondamentale. Gli USA hanno un impero con molti stati vassalli e tra questi figurano la maggior parte delle nazioni sviluppate che quindi in un conflitto generalizzato rappresenterebbero un bacino a cui attingere a vario titolo. Purtroppo negli USA c'è sempre stata una russofobia esasperata e ritengo anche oltre il limite della normale "paranoia" tra stati avversari. Se Trump riesce a concludere una pace (di qualsiasi tipo) allontanando la Russia dalla Cina (o meglio togliendo alla Cina l'ombrello nucleare che si è venuto a creare a suo favore) io penso che avrà conseguito una vittoria paragonabile a quella della seconda guerra mondiale. A quel punto la Cina saprà di essere davvero sola contro gli USA (o al massimo fiancheggiata dalla Corea del Nord) e gli USA manterranno il loro impero fino al prossimo secolo almeno. PS: mie personalissime opioni.

Laurentius ha detto...

... e gli USA manterranno il loro impero fino al prossimo secolo almeno...

Che Iddio ci scampi da questa sciagura.

Gesù, Re pacifico, abbiate pietà di noi.

Politico.Web ha detto...

Putin apre alla tregua, ma Zelensky si oppone: Trump media per la pace
14 Mar 2025

Il presidente russo accoglie con riserva la proposta di cessate il fuoco avanzata dagli USA. Trump spinge per un accordo rapido, mentre Zelensky accusa Mosca di voler prolungare il conflitto. L'Arabia Saudita si conferma mediatore chiave.
Putin apre alla tregua, ma Zelensky si oppone: Trump media per la pace
Putin si dice pronto alla tregua, ma senza cedere sul campo
Il presidente russo Vladimir Putin ha accolto con interesse la proposta statunitense di una tregua di 30 giorni in Ucraina, ma ha chiarito che qualsiasi cessate il fuoco dovrà basarsi sulla situazione reale sul campo e non sulle pretese di Kiev. “La tregua deve condurre a una pace duratura e affrontare le cause profonde della crisi”, ha dichiarato Putin, sottolineando come la guerra sia stata provocata dall’espansionismo ucraino e dalla militarizzazione sostenuta dall’Occidente.

Il leader del Cremlino ha poi ribadito che i territori attualmente sotto controllo russo non torneranno a Kiev e ha rivendicato il pieno recupero della regione di Kursk, dove le forze ucraine che avevano tentato un’offensiva sono ora isolate. “I gruppi militari entrati nella regione non hanno vie di fuga. Possono solo arrendersi o morire”, ha affermato Putin.

Le condizioni poste dal presidente russo evidenziano la volontà di Mosca di non concedere a Kiev una tregua che potrebbe essere sfruttata per riorganizzarsi militarmente con il supporto NATO. Putin ha infatti chiesto garanzie concrete: “Se l’Ucraina riceverà nuove armi e procederà con la mobilitazione forzata durante il cessate il fuoco, quale sarebbe il senso della tregua?”. Una domanda che ora attende risposta da Washington.

Politico. Web ha detto...

Segue
L’Arabia Saudita, mediatore tra Russia e Stati Uniti
Dopo aver espresso un’apertura condizionata alla proposta di tregua, Putin ha avuto un colloquio telefonico con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Mosca ha ringraziato Riyad per il suo ruolo nella mediazione tra russi, americani e ucraini, riconoscendo l’importanza degli sforzi sauditi nel facilitare i negoziati.

Secondo quanto riportato dal Cremlino, il leader russo ha elogiato “l’atmosfera favorevole” creata dall’Arabia Saudita nei colloqui del 18 febbraio, che hanno aperto un confronto diretto tra le parti. Anche Washington e Kiev hanno partecipato a discussioni diplomatiche organizzate sotto l’egida saudita, con l’obiettivo di esplorare una possibile tregua.

Mohammed bin Salman ha ribadito il sostegno dell’Arabia Saudita a “tutte le iniziative volte a risolvere il conflitto ucraino” e si è detto disponibile a favorire la normalizzazione dei rapporti tra Russia e Stati Uniti. Il ruolo di Riyad, in questo contesto, si conferma centrale nella diplomazia globale, con una posizione sempre più autonoma rispetto alle tradizionali direttive occidentali.

Trump: “Putin sta valutando, ma serve chiudere subito”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha risposto con prudente ottimismo all’apertura di Putin, mantenendo un approccio pragmatico. “Le parole di Putin sono molto promettenti, ma il percorso non è ancora completo. Vedremo se la Russia sarà davvero pronta al cessate il fuoco”, ha dichiarato Trump, sottolineando che “troppa gente muore ogni giorno” e che è necessario arrivare rapidamente a un accordo.

L’amministrazione Trump punta a una soluzione diplomatica, evitando il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. Il presidente ha ribadito che non permetterà alcuna escalation e che si assicurerà che la Russia non attacchi gli alleati americani. “Non ci stiamo muovendo al buio. Con l’Ucraina stiamo parlando di territori che possono essere conservati o perduti”, ha detto Trump, confermando che la questione territoriale è sul tavolo delle trattative.

Zelensky si oppone: “La Russia ha bisogno della guerra”
Mentre Trump lavora per raggiungere un accordo e Putin si dice pronto a valutare una tregua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua ad assumere una posizione ostile e intransigente. “Putin sta manipolando la verità, il suo ‘sì’ alla tregua è in realtà un no mascherato”, ha affermato Zelensky, respingendo qualsiasi ipotesi di dialogo senza condizioni preventive per Mosca.

Il presidente ucraino sostiene che la Russia abbia bisogno del conflitto e che il Cremlino stia solo guadagnando tempo per riorganizzarsi. Tuttavia, la realtà sul campo suggerisce il contrario: Mosca ha il vantaggio militare in diverse aree e potrebbe trarre beneficio da una stabilizzazione della situazione per consolidare le proprie conquiste territoriali.

Anonimo ha detto...


Qualcuno crede che PUtin abbia "accettato con riserva" la proposta di tregua?
Leggete bene: non ha accettato proprio niente.
Dire di essere favorevole in linea di massima ad una tregua non significa ancora
niente, sul piano dell'accettazione. Ha detto invece che c'è molto da discutere e che la Russia manterrà i suoi obbiettivi. Che bisogna discutere sulle cause profonde della presente situazione.
Insomma, una risposta interlocutoria, come era da aspettarsi.
Prima di parlare di pace i russi debbono prima cacciare gli ucraini dalla regione di Kursk.
E si tratterà sempre di una pace alle loro condizioni, difficili da accettare integralmente da parte degli ucraini.

Anonimo ha detto...

Zelensky ha bisogno della guerra, altrimenti se ne torna a fare il comico.

EquesFidus ha detto...

No: altrimenti finisce assassinato, sgozzato in qualche lercio bagno d'aeroporto o di un bar, con un po' di tritolo sotto la macchina, o terminato dal solito "pazzo" armato di pistola di grosso calibro (o fucile da cecchino...). D'altra parte, lo disse non ricordo quale opinionista ucraina all'inizio della guerra, Zelensky non deve osare trattare (seriamente) per la pace altrimenti "loro" (cioè le forze europeiste e/o neonaziste ucraine) gli fanno un "maidan", una rivoluzione. Piaccia o meno, la guerra in Ucraina è già finita con un Paese totalmente annientato e Zelensky sa che l'unico motivo per cui ancora respira e non è stato ammazzato (da un suo connazionale o da un agente straniero non ha più importanza, a questo punto) è solo perché si continua a combattere. Il giorno in cui verrà estromesso e siglata una pace duratura tra USA (i quali hanno sempre prima creato, poi usato ed infine distrutto i loro burattini) e Russia diventerà un morto che cammina, di questo è ben consapevole.