Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 15 marzo 2025

Putin: una verità, un mistero e sei bugie

Soffriamo per la decadenza dell'Occidente che ha rinnegato le sue radici, fortemente contestato da Putin; ma dall'altro lato c'è chi vede il rovescio della medaglia dei cosiddetti moralizzatori appoggiati dal Patriarca Kirill. Interessante per discuterne.

Putin: una verità, un mistero e sei bugie

«Il declino del coraggio è nell'Occidente d'oggi forse ciò che più colpisce uno sguardo straniero», scriveva Aleksandr Solženicyn. Senza questa debolezza patologica, l’Europa temerebbe così tanto la Russia di Vladimir Putin? Il padrone del Cremlino è venerato da una parte sempre più ampia dell’opinione pubblica come l’uomo forte di una nazione rinata, impegnata in una lotta titanica contro l’Occidente decadente. Questa reputazione si basa su una verità, un enigma e sei menzogne. Eccole:

«Putin ha reso di nuovo grande il suo Paese» FALSO.
La Russia è una grande potenza militare grazie all’arsenale ereditato dall’era sovietica. Le sue dimensioni, la sua cultura e la sua storia la rendono comunque, indipendentemente da chi la governa, un Paese di peso. Ciononostante, la Russia odierna rimane uno Stato indebolito, alle prese con gravi problemi strutturali: il suo PIL è inferiore a quello della Francia, pur avendo una popolazione doppia; la demografia è in calo (in particolare a causa di un tasso di fertilità molto basso); l’aspettativa di vita è inferiore a quella del Bangladesh; l’alcolismo e l’AIDS (più di un milione di russi sarebbe sieropositivo) rappresentano problemi sanitari insolubili; il Paese è minacciato da possibili spinte secessioniste di minoranze etniche e religiose, principalmente musulmane, in forte crescita. Vladimir Putin è riuscito ad attenuare alcuni di questi mali, ma nessuno è stato risolto in modo definitivo.

«La Russia è una potenza militare irresistibile» FALSO.

È vero che la Russia ha respinto due dei più grandi conquistatori della storia, Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler, grazie anche al “generale inverno”. Tuttavia, ha subìto, nel corso della sua storia antica e recente, cocenti sconfitte: contro i Mongoli, contro la coalizione di Polacchi e Lituani, contro i franco-britannici durante la Guerra di Crimea, fra le altre. All’inizio del XX secolo, la sconfitta contro il Giappone fu la prima di una potenza europea moderna contro un Paese asiatico. La Prima guerra mondiale provocò la caduta dello zar e la negoziazione di una pace separata da parte dei sovietici, messi in scacco dalla Germania. La guerra sovietico-afghana si concluse con la disfatta di Mosca. La Guerra fredda terminò con un’umiliante sconfitta: la Russia perse quasi un terzo del proprio impero senza che venisse sparato un solo colpo di cannone. L’invasione dell’Ucraina, inoltre, ha rivelato le debolezze militari della Russia attuale: la “operazione speciale”, che sarebbe dovuta finire in pochi giorni con la presa di Kiev, si è trasformata in una guerra di posizione interminabile, in cui centinaia di migliaia di giovani russi hanno perso la vita per qualche centinaio di chilometri quadrati.

«La Russia di Putin è un faro per molte nazioni» FALSO.

La Russia alimenta l’odio contro l’Occidente in Africa, ottenendo lì alcuni consensi. Per il resto, è relativamente emarginata sul piano internazionale e i suoi principali alleati sono regimi considerati paria: Iran, Cuba, Venezuela, Corea del Nord, Nicaragua, Bielorussia… Il rapporto con la Cina è ambiguo: è allo stesso tempo un’alleata naturale contro l’Occidente e una rivale pericolosa che esercita una forte pressione sul confine siberiano.

«Vladimir Putin è il restauratore dei valori tradizionali» FALSO.

La Russia accusa regolarmente l’Occidente di “decadenza morale”. È vero che l’omosessualità, ampiamente accettata in Europa e negli Stati Uniti, è repressa in Russia. Tuttavia, anche la struttura familiare tradizionale in questo Paese è molto indebolita. Il tasso di fertilità delle donne russe ha raggiunto un livello allarmante (1,42 figli per donna, contro 1,89 in Francia), e sebbene sia in diminuzione negli ultimi anni, il tasso di aborti resta tra i più alti d’Europa, mentre quello di divorzi è semplicemente il più elevato al mondo (4,1 divorzi ogni 1000 abitanti contro 1,9 in Francia!). Inoltre, la gestazione per altri (GPA) a fini di lucro è legale in Russia.

«La Russia combatte la corruzione» FALSO.

Putin viene presentato dalla propaganda del Cremlino e dagli amici di Mosca come un cavaliere bianco impegnato, tra le altre cose, a ripulire l’Ucraina corrotta. In realtà, la società russa è corrotta da decenni (la Russia è classificata al 39° posto fra i Paesi più corrotti al mondo su 180, secondo l’ultimo rapporto annuale dell’ONG Transparency International) e questa tendenza si è accentuata sotto i mandati di Vladimir Putin, a dispetto della sottomissione degli oligarchi dell’era Eltsin. Il patrimonio del presidente russo è stimato a oltre 200 miliardi di dollari. Questa somma colossale, che ne farebbe uno degli uomini più ricchi al mondo, è forse il frutto della sua pensione da ex agente del KGB?

«Vladimir Putin è il difensore della cristianità» FALSO.

Più volte la Russia di Putin ha fatto riferimento all’eredità cristiana per sottolineare la propria differenza dall’Europa, ritenuta apostata. Tuttavia, la Russia è alleata incondizionata di regimi islamisti (Iran) e marxisti (Corea del Nord, Cuba, Nicaragua) che perseguitano i cristiani senza pietà. Il Cremlino non è mai intervenuto per cercare di alleviare le loro sofferenze. In Russia, la connivenza tra la Chiesa ortodossa e il potere – fenomeno ricorrente nella storia nazionale, compresa l’epoca staliniana – non può nascondere la progressiva scristianizzazione (calo della pratica religiosa).

«Vladimir Putin è amato dal suo popolo» IMPOSSIBILE RISPONDERE.

È probabile che molti russi gli siano grati per aver posto fine alla dissoluzione dell’era Eltsin e per aver reso nuovamente temuta la Russia umiliata. Ma come misurare la portata di questa popolarità in un Paese in cui l’opposizione e la stampa sono imbavagliate? È comunque probabile che, come tutti i suoi predecessori – zar e dirigenti sovietici inclusi – Putin preferisca essere temuto piuttosto che amato.

«Vladimir Putin è un patriota» VERO.

In effetti, l’egemonia della Russia sembra essere la sua unica bussola ideologica. «Da Clodoveo fino al Comitato di Salute Pubblica, mi sento solidale con tutto», avrebbe detto Bonaparte. Putin potrebbe dire: «Da Ivan il Terribile a Stalin, prendo tutto». Di fatto, ha voluto la canonizzazione di Nicola II, facendo però in modo di ripristinare l’inno sovietico. Sfortunatamente per i Paesi confinanti, questo patriottismo si accompagna a mire imperialiste, una costante della lunga storia russa. Oggi è l’Ucraina a sopportarne il peso, e pare chiaro che, se Putin dovesse alla fine imporre la sua volontà, anche altri territori verranno annessi. Perché mai, in effetti, dovrebbe astenersi dal proseguire su una strada che gli è già favorevole?

Fonte: Le Père Mercure, pubblicato il 6 marzo 2025. Traduzione a cura di T.F.P. – Italia.

43 commenti:

Al di là delle magagne ha detto...

E noi, disuniti in Italia in costante competizione con gli altri popoli europei, uniti solo nell'usura, pensiamo di provocare e vincere una guerra contro un popolo grande, unito e veramente patriota?
A parte l'arsenale nucleare e la potenza militare, hanno un anima che noi, invece, abbiamo svenduto per un piatto di lenticchie, rinnegando anche le nostre radici.
E per questo castigheranno la nostra provocatoria arroganza.
Aloisius

Esempio ha detto...

Che bisogno c'è che il capo dello stato, in eventi internazionali, tiri fuori battute offensive contro la Russia, in un momento in cui si parla di pace? E poi, secondo i media nostrani, è la portavoce del Cremlino che lo attacca!

Anonimo ha detto...

Ci vuole tanto coraggio a scrivere un articolo come questo, circondati da burattini come Micron e Stammerd, Von der Laiden et similia, i Bravi dell’Innominato con don Rodrigo in Vaticano…

Anonimo ha detto...

Sei bugie… il numero rivelatore della gastralgia?

Anonimo ha detto...

La PACE GIUSTA

Si legge da varie parti pace sì, ma giusta. Sarebbe bello capire cosa sia la pace giusta nella storia e quale sia quella presunta giusta per la guerra in Ucraina.
Partiamo dall' inizio: qualcuno ha mai visto una pace giusta? Non esiste. Chi vince impone la pace. Alla fine della I i vincitori imposero la loro pace giusta, piena di ingiustizie ( dalla fondazione della Jugoslavia alle eccessive punizioni alla Germania ecc). Alla fine della seconda ci fu la pace giusta dei vincitori : i comunisti si presero mezza Europa, perché erano dalla parte "giusta". Chi parla di pace giusta non ha capito nulla della guerra: chi vince decide!
L' unica pace "giusta" è quella che si fa con i compromessi e gli accordi : è "giusta" nella misura in cui limita i morti e i danni, scongiura il peggio.
Immaginate se fra marito e moglie uno dicesse: pace sì, ma giusta. Significherebbe che non vuole archiviare la discussione, ma protrarla.

Arriviamo all' oggi. Pace giusta in Ucraina cosa significa ? Che l' Ucraina deve riavere Crimea e Donbass? Anzitutto è da vedere se due luoghi abitati in maggioranza da russofoni debbano davvero, per giustizia, finire sotto governi ucraini che hanno dimostrato più volte il loro ottuso nazionalismo.
Ma soprattutto: qualcuno crede davvero che attraverso una trattativa diplomatica si possa togliere al vincitore ciò che ha guadagnato con le armi? Credo nessuno sia tanto stupido.
Dunque parlare di pace giusta, intendendo con questa espressione il ritorno di Crimea e Donbass a Kiev, significa parlare di prosecuzione della guerra. Chi vuole questa mitologica pace giusta dice: avanti con la guerra, sino alla vittoria. Solo la vittoria permette infatti di imporre la pace ritenuta giusta
È dunque, tecnicamente parlando, un idiota duplice. Primo perché ragiona senza tenere conto della realtà sul campo di battaglia. Secondo perché dopo tre anni che si combatte in nome della pace giusta e che in nome di essa si rifiuta ogni trattativa turca, vaticana, israeliana ecc, non ha ancora capito che continuare la guerra significa solo: aumentare i morti ucraini e russi, devastare ulteriormente l' Ucraina, assistere ad ulteriori avanzamenti dell' esercito russo, magari in territori ucrainofoni, regalare altre terre e terre rare agli europei, agli inglesi e agli americani.
L' Ucraina ha un solo bisogno: la pace quanto prima.
Se Zelensky avesse accettato prima l' Ucraina avrebbe avuto meno morti, più territorio, e meno razzie da parte dei presunti alleati delle ricchezze ucraina.
Era evidente dal primo giorno tranne ai folli guerrafondai che urlavano : siamo la Nato, vincere e vinceremo.
Senza contare che protrarre la guerra in nome di ciò che è irraggiungibile potrebbe scatenare la Terza Guerra Mondiale ( oggi, grazie a Trump, più improbabile)
https://youtu.be/iAYYbjychiE?si=rI-m8n2jrLYJBL1m

Anonimo ha detto...

Parlando con le persone emerge che tra i timori che allignano nella popolazione italiana, non c'è l'invasione russa, ma l'insicurezza nelle città e nelle periferie, la perdita di potere di acquisto del proprio reddito e l'inadeguatezza del salario, i costi dell'energia fuori controllo, l'incertezza della previdenza obbligatoria statale a causa della precarietà dei conti pubblici, (che il piano ReArm non potrà che acuire), l'incertezza di poter contare sulle cure sanitarie in caso di malattia, l'alienazione provocata da una certa immigrazione, predatoria, ostile e fuori controllo, l'eccesso di burocrazia e tassazione.

Anonimo ha detto...

Cosa sia la “pace duratura” che Vladimir Putin ha posto come condizione per accettare il cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina e sedersi al tavolo dei negoziati con Kiev e gli Stati Uniti, il Cremlino lo ha chiarito in molte occasioni, anche agli Stati Uniti e alla Nato.

Dopo tre anni di guerra, le posizioni russe sono rimaste le stesse della bozza di “protocollo di Istanbul”.

Si tratta del noto accordo discusso nel marzo del 2022 tra Mosca e Kiev, con la mediazione turca, e naufragato per via dell’attivismo del Regno Unito e dei falchi Usa che convinsero Volodymyr Zelensky a non firmarlo, solidificando la sua contrarietà con la promessa del sostegno militare.
Il Fatto quotidiano

Anonimo ha detto...

Avanti tutta con la propaganda atlantista

Anonimo ha detto...

Putin potrebbe passare alla storia come il nuovo Pietro il Grande, lo zar e poi Imperatore che trecento anni fa subentrò alla guida di uno Stato in condizioni molto difficili.
Ricordiamo cos'era la Russia di Eltsin.

Le piazze in Italia ha detto...

Oggi nelle piazze d’Italia sfileranno le “brigate Parioli” insieme a molte altre anime della sinistra, da quelle arcobalenanti ai sindacati, al grido: qui si fa l’Europa o si muore! Abbandonato per un attimo l’allarme fascismo, in assenza di uno straccio di elezioni all’orizzonte, la sinistra più fucsia che mai, si coagula contro Trump, che al momento è l’unico che parla di pace e tra un chiacchiericcio vip e l’altro, passeggeranno per le strade italiane sostenendo, in perfetto stile orwelliano, quest’Europa che di fatto altro non è, che la politica della von der Layen con i suoi scellerati pruriti bellicisti. Un cortocircuito tutto interno alle sinistre che di giorno gridano “fate l’amore non fate la guerra” ma con il favore della notte votano e sostengono un riarmo che prelude a un pericoloso interventismo militare in Ucraina. Mi sa che questa volta “l’effetto Serra” nuocerà alla pace!

E ancora: Fateci caso ha detto...

NOI NON CI SAREMO!

Fateci caso, tra i più attivi sostenitori del piano RiaArm Europe! ci sono quelli che hanno infestato il cosiddetto pubblico dibattito, con la loro onnipresenza in questi ultimi anni, sull’emergenza pandemica (“chi non si vaccina muore e fa morire”) e sull’emergenza climatica (“il pianeta non aspetta”). Ora l’emergenza è il riarmo europeo (“fate qualcosa, presto resteremo soli a garantire sicurezza all’Europa contro l’invasore russo”). Guarda caso, sono gli stessi che ci hanno letteralmente scassato la minchia con le loro cosiddette sostenibilità e inclusività, paroline grondanti sconfinata ipocrisia tese a imporre ogni tipo di negazione del buon senso oltre che delle stesse leggi della natura (cancellazione della Storia, immigrazionismo senza confini, transessualismo, transumanesimo, annullamento di qualsiasi identità, a cominciare da quella sessuale, olimpiadi e festival transgender e tutta la peggiore paccottiglia sottoprodotto di un’umanità nichilista, perciò depressa). Insomma, stiamo parlando dei più organici, e fanatici, tifosi dell’ideologia globalista, guarda un po’ proprio quella funzionale al grande capitale finanziario. Tutti questi, ognuno con le sue brave e umanitarie giustificazioni¸ si son dati appuntamento oggi a Roma in piazza del Popolo per condividere e rilanciare la necessità, anzi l’urgenza, che l’Europa si riarmi, affanculo debito pubblico, affanculo pareggio di bilancio, affanculo spesa pubblica. BISOGNA FARE PRESTO! Così, dopo aver devastato l’apparato industriale, rinunciato all’economico gas russo, fomentata e alimentata una guerra contro la Russia tramite Ucraina, ora bisogna scendere in piazza per sostenere la bramosia di guerra di un’Europa che vuole ossigenare i grandi costruttori d’armi, e irresponsabilmente e vigliaccamente lavora contro i popoli che non rappresenta, perché questi si scannino e continuino a fare la guerra per procura che ormai gli ucraini non possono continuare, semplicemente perché non ci sono più rincalzi. Ma noi non saremo nella loro piazza ma a Bocca della Verità. Ieri, tramite il mio post, a futura memoria, abbiamo raccolto tutte le adesioni alla chiamata alle armi della von der leyen. Vil razza dannata!
Antonio Catalano

Anonimo ha detto...

Il riarmo e' ecologico, privo di CO2 fautore dell'ambientalismo, fara' ricrescere le foreste?

Anonimo ha detto...

Sarei curioso di leggere dall'autore o da qualche illuminato articolista occidentale un articolo altrettanto puntiglioso sulle condizioni in cui si è ridotta la "democratica" GB, quella che disprezza la cultura della vita e fomenta quella della morte, quella che sopprime la libertà religiosa (tranne quella islamica, ovviamente), quella che il bel discorso di Vance, vicepresidente USA, ha immortalato.

lorenz ha detto...

I precedenti commenti all'articolo sono una volta di più l'esempio di un pacifismo diffuso nella mentalità italiana il quale esprime la paura e la rassegnazione di un paese degradato dall'oppressione derivata dall'occupazione americana e russa dopo il conflitto mondiale. Occorrerebbe imparare dagli altri europei il recupero della speranza e di uno scatto di dignità, invece di continuare a vantarci di un nostro stato d'animo rinunciatario succube ed opportunista, proprio di un paese invecchiato e votato al genocidio eutanasico, della cui dissolutezza risponderemo dinanzi a Dio.

Anonimo ha detto...

Donald Trump, dopo aver sospeso gli aiuti militari a Kiev (mossa usata come leva per far comprendere a Zelensky che non ha voce in capitolo), ora revoca la sospensione, chiede la tregua e minaccia sanzioni "devastanti" se la Russia non la dovesse accettare, ma al tempo stesso si proclama fiducioso. Zelensky, dipendendo dagli USA, ovviamente accetta di firmare un piano per un cessate il fuoco di 30 giorni completo e immediato.

La Russia, però, giustamente vuole vederci chiaro. Il Ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, dichiara: "Sono stati dichiarati cessate il fuoco temporanei più volte dal 2014. Parlo degli Accordi di Minsk, l'accordo che è stato scartato dopo il colpo di stato del 2014 e degli accordi di Istanbul. Tutti questi includevano un cessate il fuoco. E ogni volta si è scoperto che gli ucraini ci avevano mentito con il supporto dei loro partner europei". Putin non chiude le porte alla tregua e fa notare: "Il governo di Kiev potrebbe usare il cessate il fuoco proposto di 30 giorni per ottenere armi o mobilitare più truppe" e sottolinea che la tregua sia "tale da portare ad una pace a lungo termine e affrontare le cause di fondo del conflitto".

Si, le cause del conflitto, perché guarda caso esistono anche se la propaganda imperante ha fatto semplicemente finta che non ci fossero, facendo credere che Putin fosse improvvisamente impazzito e che volesse conquistare addirittura l'Europa, cominciando dall'Ucraina. E invece no, la guerra era già in corso da 8 anni (prima del febbraio 2022), da quando il regime di Kiev bombardava la popolazione russofona del Donbass. La storia si può chiudere (e si sarebbe potuta già chiudere) esclusivamente in un modo: l'Ucraina non entra nella NATO. Il Donbass e la Crimea restano sotto la Federazione Russa. L'Ucraina non viene più armata dagli stati occidentali. Si tratterebbe di una sconfitta su tutta la linea di chi ha fomentato (prima) e sostenuto (poi) la guerra di procura? Si. La pace si ottiene in questo modo.

Laurentius ha detto...

Basta leggere il nome del traduttore dell'articolo per accorgersi da subito che si tratta di propaganda neocons. La solita musica. Tuttavia, V. Putin ha dei difetti: ha lasciato troppo spazio ai liberali e liberisti e alle parole non fa mai seguire i fatti. Per sua stessa ammissione si è lasciato abbindolare dagli accordi di Minsk. È ora sta ricascando nella trappola tesagli da Trump e compari. V. Putin non può fare nessun miracolo, come non avrebbe potuto farlo Plinio Correa de Oliveira se fosse diventato capo di stato. Direi che i promotori dell'articolo potrebbero associarsi ai manifestanti di oggi, 15 marzo, per il riarmo dell'Unione Europea e il trionfo del nuovo ordine mondiale, il quale, per la loro gioia, è vicino. Altro che Madonna di Fatima e segreti!

mic ha detto...

No. Semplice dimostrazione che non siamo autoreferenziali

Anonimo ha detto...

"Sfortunatamente per i Paesi confinanti, questo patriottismo si accompagna a mire imperialiste, una costante della lunga storia russa. Oggi è l’Ucraina a sopportarne il peso, e pare chiaro che, se Putin dovesse alla fine imporre la sua volontà, anche altri territori verranno annessi. Perché mai, in effetti, dovrebbe astenersi dal proseguire su una strada che gli è già favorevole?"

Pure diffamation.
Qui a massacré des dizaines de milliers d'hommes, de femmes, d'enfants dans le Donbass entre 2014 et 2022, et aujourd'hui encore, avant que Poutine ne se décide à intervenir ?
Qui ? Les Russes ?
Qui a brûlé vifs les cinquante russophones d'Odessa, en 2014 ?
Etc., etc.
L'UE, les Etats-Unis (dont, soit dit en passant, la T.F.P.-Italia et son annexe, la "Corrispondenza Romana" de Roberto de Mattei, sont d'excellents propagandistes, financés par les Américains), ont-ils jamais protesté contre ces crimes ?

Un peu de pudeur, messieurs, s'il vous plaît.

Anonimo ha detto...

"Sono andato a leggermi il "Libro bianco sul futuro della difesa europea"*, cioè il testo licenziato due giorni fa dal Parlamento europeo con il voto favorevole di FDI, FI e tutto il centro, più quello di mezzo PD, e l'astensione dell'altro mezzo PD. Contrari solo Lega, AVS, M5S, checché ne dicano gli amici "pacifisti" del PD.

Siccome come al solito non chiedo di credere a me, ma di farvi un'idea vostra, vi suggerisco di prendervi qualche minuto per fare lo stesso e scorrere le 18 pagine approvate dall'Europa. Sono molto semplici e discorsive, e sembrano uscite da una conferenza stampa di Di Maio.

Ne riporto alcuni punti, prima che mi date del Putinista. Sono citazioni testuali, vi invito a rintracciarle nel testo, se non ci credete.
- "l'UE è attualmente sotto attacco".
- "la guerra di aggressione di Putin contro l'Ucraina è ampiamente riconosciuta come un attacco all'assetto di pace europeo dopo la seconda guerra mondiale";
- "non può esistere sicurezza europea senza sicurezza nel suo immediato vicinato";
- "la Cina sta erodendo l'ordine internazionale basato su regole"
- "la Cina sta cercando di affermarsi come potenza dominante nella regione indo-pacifica"
- "la Cina rappresenta un rischio per la sicurezza regionale e globale e per gli interessi economici dell'UE";
- occorre "proteggere gli interessi strategici dell'UE [..] nel continente africano";
- "è nell'interesse UE considerare l'Ucraina come parte integrante di un vero e proprio sistema di sicurezza europeo";
- "il Mar Nero è passato dall'avere un ruolo secondario all'essere un teatro militare principale per l'UE e la NATO e che, insieme al Mar Baltico, è diventato una regione strategica cruciale per la sicurezza europea nel contrastare la minaccia russa";
- "la sicurezza Europea" è stata "compromessa" e "ostacolata dal requisito dell'unanimità";
- "l'UE è un progetto di pace e dovrebbe adoperarsi per la pace e la stabilità" ma al contempo "dobbiamo sostenere l'Ucraina e diventare noi stessi più resilienti";
- "L'Ucraina combatte coraggiosamente per i nostri valori europei";
- "L'integrità territoriale dell'Europa è minacciata"
- "La Russia, sostenuta dai suoi alleati tra cui Bielorussia, Cina, Corea del Nord, Iran, rappresenta la minaccia diretta e indiretta più significativa per l'UE e per la sua sicurezza";
- "La sicurezza ucraina e quella europea *sono la stessa cosa*";
- "Condanna le minacce degli Stati Uniti nei confronti della Groenlandia";
- "Deplora i voti del governo statunitense in seno all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza";
- "Ribadisce il suo invito alla Turchia [] a riconoscere la Repubblica di Cipro, a porre fine all'occupazione e a ritirare le sue truppe dall'isola;"
- "lo Scudo orientale e la Linea di difesa del Baltico dovrebbero essere i progetti faro dell'UE";
- "sollecita pertanto gli Stati membri a fornire più armi e munizioni all'Ucraina prima della fine dei negoziati";
- "avverte che, se l'UE dovesse venir meno al suo sostegno e se l'Ucraina dovesse essere costretta ad arrendersi, la Russia si muoverebbe contro altri paesi";
- "invita gli Stati membri dell'UE, i partner internazionali e gli alleati della NATO a revocare tutte le restrizioni all'uso dei sistemi d'arma occidentali forniti all'Ucraina contro obiettivi militari nel territorio russo";
- "invita gli Stati membri dell'UE a destinare almeno lo 0,25 % del loro PIL agli aiuti militari per l'Ucraina"
- "condanna il veto imposto da uno Stato membro al funzionamento dello strumento europeo per la pace"

In sostanza, una dichiarazione di guerra. E non solo alla Russia, ma pure alla Cina, all'Iran, alla Corea del Nord, a mezza africa; un calcio agli Stati Uniti e uno alla Turchia; e pure la "condanna" di quei paesi UE che non sono d'accordo (più che legittimamente) con quello che gli altri vorrebbero fare, i quali, a questo punto, sono gentilmente invitati ad andarsene.

Anonimo ha detto...

Segue
A voler dare credito a questa infinita serie di farneticazioni, roba da estremisti invasati in un talk show di rete4, follie che in confronto Ignazio La Russa è Mahatma Gandhi, ci sarebbe da tremare. Perché le conseguenze immediate a questi punti, se presi sul serio, sarebbero ovvie: l'immediata dichiarazione di guerra alla Russia, la rottura di qualunque rapporto diplomatico e commerciale con la Cina, l'attacco diretto agli interessi cinesi in Africa, l'apertura delle ostilità con la Turchia e con gli Stati Uniti, la cacciata dell'Ungheria dall'UE.

Per fortuna, però, mi ricordo che il Parlamento europeo non conta nulla. E continuando a leggere capisco qual è il reale obiettivo di questo sproloquio: mettere una valanga di soldi nelle mani dei produttori di armi. Cito testualmente dal documento:

-"[il Parlamento Europeo] sottolinea la necessità di rafforzare le capacità e le risorse, superando nel contempo la frammentazione del mercato della difesa; concorda pienamente con il parere della relazione Draghi secondo cui l'UE e i suoi Stati membri devono decidere con urgenza gli incentivi da destinare all'industria europea della difesa e trovare soluzioni creative per realizzare investimenti pubblici e privati su larga scala nel campo della sicurezza e della difesa".

E insomma tutta la premessa, che se la prende praticamente con tutto il mondo spiegandogli come devono campare dall'alto dei nostri "valori europei", azzardando che siano da imporre dagli Urali alle Montagne Rocciose, dalla remota provincia di Hebei alla Persia, da Pyongyang a Istanbul, sostanzialmente teorizzando che l'Europa è sola contro il resto del mondo, come quelle buffe partite di calcio di qualche anno fa, ha come unica finalità quella di garantire la soddisfazione economica dei produttori di armi. Nient'altro. E non c'è una sola riga sulla "pace attraverso la pace", e cioè come si possono contrastare le spinte nazionaliste con la cooperazione internazionale, che è invece la linea che propone e pratica da sempre, guarda caso, la Cina in particolare.

Come si possa votare a favore di una porcheria simile è chiarissimo, date le finalità e la totale inconsistenza: voti a favore solo se qualcuno ti paga per farlo, o solo se sei un imbecille. Come ci si possa astenere, invece, continua a non essermi chiaro. Perché o si è collusi con chi questo documento lo ha voluto, o non lo si è capito affatto, oppure non si può che essere contrari. Alternative non ne vedo.

EDIT: *Come mi fa notare Roberto Musacchio che ringrazio e come è giusto precisare, il testo è intitolato "Libro bianco sul futuro della difesa europea / Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2025 sul libro bianco sul futuro della difesa europea (2025/2565(RSP))", quindi una risoluzione propedeutica al libro bianco ma non il libro bianco stesso, che sarà più lungo e tecnico".
(Daniele Primavera)

Anonimo ha detto...

Bravissimo

Anonimo ha detto...

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump lavora a un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, ma i leader europei, con Starmer in testa, continuano con una retorica bellicista che rischia di prolungare il conflitto.

Anonimo ha detto...

Però nel merito delle critiche pesanti rivolte a Putin nell'articolo sembra che nessuno voglia entrare. L'articolo è su Putin, non divaghiamo. I filorussi more solito non rispondono nel merito, si limitano a dire che l'articolo è solo propaganda neo-con, pagata dagli americani. Sarò anche neo-con e sosterrà anche argomenti non condivisibili. Ma perché non ribattere nel merito?
Troppo faticoso?

Anonimo ha detto...

«La guerra civile “fredda” americana è esplosa sulla scena europea, coinvolgendo la comunità atlantica in una guerra civile tra global-wokisti e conservatori nazionali. Così, l'opposizione dell'UE al riavvicinamento di Trump a Mosca e al perseguimento della pace in Ucraina è in realtà parte di questa lotta di potere “interna” o della comunità atlantica tra il wokismo globale e il “populismo”, cioè il conservatorismo popolare patriottico contro l'attacco alla sovranità e al repubblicanesimo rappresentato dal wokismo globale. Come la sfortunata suscettibilità della politica estera degli Stati Uniti a diventare un “calcio politico” interno americano o una sorta di strumento politico in contrapposizione a un campo separato di interesse nazionale da considerare a sé stante, così anche gli europei e la fazione global woke di Kiev, rappresentata da Zelensky, stanno usando la loro opposizione ai colloqui con Putin per minare l'intera reputazione politica di Trump e gli aspetti anti-globalisti e anti-wokisti del suo programma: anti immigrazione clandestina, tariffe contro il libero commercio, anti Green Deal, anti-COVID e a favore della libertà di parola, tra le altre cose.»

M.Angheran ha detto...

TFP , Centro Lepanto ecc. sono validi per la storia della Chiesa e le battaglie sulla bioetica. Sul piano geopolitico sono appiattiti sul vecchio atlantismo , il pregiudizio antirusso , il pericolo islamico ecc. come dimostrato più di venti anni fa con la deriva neoconservatrice (Heritage Foundation ecc.)

Anonimo ha detto...

LA STORIA SI RIPETE.
Il "mai più" è adesso!
(Commento mio)

“E’ naturale che la gente non voglia la guerra; non la vogliono gli inglesi né gli americani, e nemmeno i tedeschi. Si capisce. E’ compito dei leader dei paesi orientarli, indirizzarli verso la guerra.

E’ facilissimo: basta dirgli che stanno per essere attaccati, denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e perché mettono in pericolo il paese.

Funziona così in qualsiasi paese, che sia una democrazia, una monarchia, una dittatura”.

[Hermann Göring,
politico, generale e criminale di guerra tedesco]

mic ha detto...

Beh, il pericolo islamico è reale, eccome!

Anonimo ha detto...

Nel 2020 "pacifista" era chi metteva in guardia sull'inutile pericolosità del vaccino.
Dopo 5 anni quanti sono quelli che hanno capito l'imbroglio?
Spero molti di più di quelli che sembra: allora quest'altra menzogna non attecchirà.

Anonimo ha detto...

"Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo del Partito Democratico, sui propri social indica alla televisione italiana chi si può invitare e chi non ha diritto di parlare. Questa volta si è schierata contro la presenza di Soloviev in Rai, definito “propagandista russo colpito da sanzioni Ue” ed ha chiesto al Direttore di rete e alla Commissione di Vigilanza di impedire la sua partecipazione. Desiderio “democratico” prontamente esaudito. Soloviev non l’ha chiaramente ringraziata, ma ha reagito prendendola a male parole. In tutto ciò, la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, colonna di Fratelli d’Italia, ci ha tenuto ad intervenire pubblicamente per prendere le immediate difese della “democratica”. In prima fila per condannare le offese di Soloviev, ma con la bocca chiusa, le orecchie tappate e gli occhi bendati, dinnanzi alla sua esclusione “democratica” richiesta dalla Picierno. Signori, Fratelli d’Italia alias Fratelli di Kiev, è ufficialmente “Il Pd di destra”.
Cit. Matteo Montevecchi

Anonimo ha detto...

Nel merito dell'articolo contro Putin.
- Nega che Putin abbia restaurato i valori cristiani in Russia. Questo non è vero. Li ha restaurati, ma parzialmente. Vediamo: la costituzione di Yeltsin faceva della Russia uno Stato di tipo laico-liberale. Putin l'ha modificata. Non entro nei meccanismi che hanno rafforzato la Presidenza della Federazione, non ho la competenza. Ma circa i valori: ha messo nella costituzione un riferimento a Dio, con menzione di riguardo della religione ortodossa russa, religione nazionale. Ha messo nella costituzione che il matrimonio è tra uomo e donna, biologici. E magari lo facessimo anche noi in Italia. L'omosessualità non è proibita in Russia, proibite sono le aberrazioni del "matrimonio gay" etc nonché tutto il circo "transgender". In quest'ultimo campo, Trump sta facendo la stessa politica.
Il bicchiere mezzo vuoto : L'aborto viene combattuto ma non viene abolito, resta un diritto della donna russa. Il tasso di natalità resta basso (1,4 - in Italia sembra sia allo 1,2 addirittura) Fu introdotto l'aborto libero nel 1924 nell'URSS, temporalmente abolito da Stalin, di nuovo ripristinato. I divorzi restano alti. E poi è rimasta legale la maternità surrogata, un fatto grave.
Ci sono quindi luci e ombre.
La scarsezza di popolazione propriamente slava, russa di ceppo, si fa sentire. Sono i risultati delle ecatombi provocate alla popolazione maschile russa dalla Grande Guerra in poi. Soprattutto sotto il comunismo. Sembra che persino Stalin, di fronte ai 900.000 caduti che gli era costata la vittoria a Stalingrado, avesse intavolato trattative segrete con Hitler per arrivare ad una pace (nelle quali forse si adoperò anche Mussolini). E che siano fallite soprattutto a causa dell'Ucraina, che i tedeschi volevano mantenere, con tutte le sue ricchezze.
Ora Putin per vincere la guerra contro l'Ucraina deve ricorrere allo stesso spreco di vite, pagare un prezzo pesantissimo. Infatti, deve far riflettere la circostanza che la riconquista del Kursk stia avvenendo soprattutto, a quanto pare, grazie all'impiego massiccio di fanterie nordcoreane. Dopo la preparazioen di artiglieria, attaccano ad ondate, incuranti, dicono gli ucraini - ne abbattiamo l'80% ma abbiamo poche truppe. Ossia, quello che resta è sufficiente per conquistare le posizioni attaccate. È il peso del numero, del "rullo compressore". Nel 1945 era composto soprattutto di siberiani asiatici e di mongoli, oggi, oltre a costoro, ci sono i Nordcoreani, soldati di uno Stato rimasto veterocomunista, tra l'altro.
Siamo tornati agli scenari più cupi della Grande Guerra.
Politicus

Anonimo ha detto...

Chère Mic, et qui instrumentalise le "péril islamique" (toujours et partout), sinon Israël, de l'aveu du rabbin Touitou, intime de Netanyahu… ?
Voyez ici :
https://www.youtube.com/watch?v=8qST8I3j0u4

https://www.youtube.com/watch?v=8uEszJ6P3SQ

Anonimo ha detto...

Fonso Genchi
VOLERE UNA PACE "IMPOSSIBILE VUOL DIRE VOLERE LA GUERRA
Se la Russia avesse attaccato l'Ucraina, così, tanto per conquistare territori, allora potrebbe avere un senso la richiesta di pace "giusta" (tornare tutti i territori all'Ucraina e risarcimento russo) che stanno facendo Starmer, Macron &, seppure - da che mondo è mondo - gli accordi di pace non possono non tener conto di chi la guerra l'ha vinta sul campo. Ma la Russia non ha attaccato l'Ucraina come avrebbe potuto attaccare qualsiasi altro Stato confinante per fregargli territori. Chiunque conosca BENE la 'storia' che precede l'operazione militare russa in Ucraina sa che ci sono motivi importanti che l'hanno fatta iniziare; per alcuni la si può addirittura inquadrare come legittima difesa. Starmer e Macron fanno finta, invece, che la Russia, così, all'improvviso, un giorno abbia scelto - magari, con gli occhi bendati, puntando il dito sulla mappa geografica - dove andarsi a prendere dei territori (infatti temono che possa farlo anche con l'Europa) e, quindi, pretendono che li restituisca all'Ucraina. Vogliono una pace che, anziché "giusta" è "impossibile"; e lo sanno benissimo, essendo stati parte in causa del processo di destabilizzazione dell'Ucraina che ha preceduto e causato (assieme ad altro) l'operazione militare russa. Volendo una pace impossibile, nei fatti vogliono che la guerra continui. Ed è per questo che fanno correre al riarmo l'unione Europea; perché sanno benissimo che la guerra, con i loro presupposti, continuerà e potrebbe coinvolgere l'Europa. Come ce ne usciamo da tutto ciò? L'unica speranza è Trump. Cosa dovrebbe fare Trump? Dovrebbe chiaramente dire a Starmer, Macron e compagnia "bella" che la loro proposta di pace non sta né in cielo né in terra perché siamo stati "noi" (USA e UE) a irritare la Russia, perché è stata la oramai archiviata America liberal-dem a destabilizzare il quadro in quella regione di confine con la Russia e che tutto ciò deve avere un peso sugli accordi di pace. Lo farà mai? Staremo a vedere.

Anonimo ha detto...

Ma quello giudaico lo è ancor di più

Anonimo ha detto...

Non mi agiterei tanto per le proposte di pace di Starmer ed eventualmente Macron, che agli occhi di americani e russi contano quanto il due di coppe.
Un minimo di realismo e meno isterismo non guasterebbero.

Areki44 ha detto...

Il vostro parlare sia sì sì, no no, il di più viene dal maligno. Non mi sembra corretto andare a fare le pulci a Trump, o a Putin. Nella storia Dio si è servito di vari uomini politici per portare avanti i suoi progetti di salvezza, senza che necessariamente tali uomini fossero perfetti e santi. Dio solo è buono. Dio si serve anche di persone umane che hanno i loro limiti per farci capire che la salvezza viene da Lui, dalla sua Provvidenza, che si serve anche che so di Ciro per permettere al popolo di far ritorno dall'esilio. Invito a pregare Dio che ci doni la pace e poi rimettiamoci alla sua Volontà. Preghiamo perché ci liberi dalla Commissione Europea Satanica.

Silente ha detto...

Proprio per la mia stima (storica!) per Chiesa e Postconcilio, disapprovo fermamente il contenuto di questo articolo, intriso della più becera e bieca russofobia. Sì, Putin ha ridato grandezza e dignità alla Russia ridotta a semicolonia della grande finanza durante l'era Eltsin. Sì, Putin ha sradicato la corruzione oligarchica dal Paese, mentre l'Ucraina sprofonda tra i paesi più corrotti al mondo. Si paga tutto. Se non ci credete, parlate con le vostre badanti ucraine. Sì, c'è stata, dalla caduta del comunismo, una straordinaria rinascita religiosa: migliaia di chiese e monasteri ricostruiti, vocazioni in grande crescita. Checché ne dica l'articolista, citando statistiche senza fonte, c'è una forte tenuta morale in Russia: non solo sono bandite le perversioni omo-transessualiste, che evidentemente piacciono molto ai teo-con, ma la famiglia tradizionale ha tenuto rispetto al comunismo prima e alla modernità poi. Lo testimonia Emmanuel Todd nel suo bel saggio "La sconfitta dell'Occidente", Fazi editore, che consiglio a tutti: la resilienza della Russia rispetto all'aggressione politica, economica e anche militare dell'Occidente è dovuta pure alla tenuta morale delle famiglie russe. Più di una volta, in molteplici occasioni Putin ha difeso la famiglia, e il diritto naturale. La depravazione dilagante in Occidente, la persecuzione della verità, l'imposizione di dogmi contro natura non sarebbero pensabili nella Russia di Putin.
Silente

physicus ha detto...

Penso che il tema da anni, sia un altro. Una grande nazione come la Russia, anche militarmente, può lasciare che popolazioni russe vengano discriminate bombardate in uno stato confinante? E' corretto costruire basi militari angloamericane al confine? Solo gli occidentali e gli israeliani possono invadere con diritto? Perché non applicare all' Ucraina un modello Alto Adige? La neutralità ucraina non e' già una ottima garanzia per le paure europee?il resto, la corruzione o meno dei russi, non e' motivo per fare loro la guerra o spacciarli come liberatori. Il problema e' un problema di diritto dei popoli e di relazioni internazionali corrette

Anonimo ha detto...

«Quella a cui stiamo assistendo è [..] una sorta di “guerra civile” all’interno dell’Occidente fra correnti ideologiche in reciproca competizione. Vi è chi ha rimarcato che, malgrado la crisi attuale, il rapporto transatlantico è imprescindibile sia per gli USA sia per l’Europa, alla luce dell’elevatissimo grado di integrazione economica che sussiste fra le due sponde dell’Atlantico.
E vi è chi ha fatto notare che ciò a cui punta Trump non è una rottura di tale rapporto, ma una ridefinizione del patto transatlantico che risulti più vantaggiosa per gli Stati Uniti.
Tuttavia, lo scontro ideologico al quale stiamo assistendo potrebbe effettivamente finire per indebolire il legame transatlantico, aggravando allo stesso tempo le crisi interne
«Le élite politiche europee [...] non solo hanno legato il loro destino al “progetto ucraino” promosso dai predecessori di Trump, ma vedono l’attuale presidente americano come un avversario ideologico che appoggia le destre populiste in Europa.
Per questo, negli ambienti europei ha fatto scalpore il discorso pronunciato dal vicepresidente J.D. Vance alla recente Conferenza di Sicurezza di Monaco, nel quale egli ha affermato che la minaccia all’Europa non proviene dalla Russia ma dall’interno dei paesi europei. Le paure dei governi del vecchio continente sono del resto condivise oltreoceano da quella componente atlantista afferente in gran parte al partito democratico, la quale ritiene che il vero obiettivo di Trump sia indebolire l’Europa “liberale e democratica” a vantaggio delle destre russofile e dello stesso Putin.

Anonimo ha detto...

Le élite politiche europee non esistono, per il semplice motivo che la politica in Europa ha abdicato da tre decenni alla finanza. Dopo il crollo dell'URSS, si è avuta anche la disintegrazione dell'allora élite politica europea occidentale, che è stata fagocitata (pensiamo ai vari Kohl, Mitterrand, Craxi, Andreotti) dallo strapotere finanziario ed ora tecnofinanziario.
La finanza è per un globalismo duro e puro, strizza l'occhio alla Cina, che è stata fatta entrare -catastroficamente per noi- nel WTO negli anni novanta.
La Cina è un mito per la sinistra europea, ricordiamocelo, a cui guarda con rinnovato e malcelato interesse dopo la debacle comunista sovietica.
I referenti politici della finanza che conta sono principalmente a sinistra in Italia, in Europa e in USA. Trump è un sassolino nell'ingranaggio, che cercheranno di levare o attutire. La più grande conquista di Trump è il magnate della tecnica Musk, che sta sparigliando le carte. Essere filo trumpiani significa investire sul nostro futuro libero e democratico, essere filocinesi significa esattamente l'opposto.
Infatti la sinistra chiede insistentemente alla Meloni di dire se sta con Trump o con l'Europa, perché la sinistra gioca di sponda con la Cina (vero avversario degli USA), a cui l'élite tecnofinanziaria europea guarda con interesse.
Putin e la Russia giocano la loro partita sapendo di essere tra l'incudine cinese e il martello americano, ma senza subirne gli effetti bensì giocando di sponda su entrambi i versanti, perché dispone di risorse e un territorio enorme. Se Trump riuscirà a staccare la Russia dalla Cina avrà fatto un capolavoro politico, che servirà sia agli USA che all'Europa e all'Italia libera e democratica, non certo a quelle componenti elitarie che reggono il banco e che si stanno rendendo conto che il banco rischia di saltare.

Anonimo ha detto...

Ancora sull'articolo contro Putin, nel merito.

-- A diversi punti dell'articolo abbiamo risposto. L'articolo sbaglia ove afferma che Putin non ha restaurato i valori tradizionali. Alcuni ne ha restaurati e quindi la sua opera è ancora a metà strada, in questo campo. Un settore importante, nel quale in Europa occidentale non si fa nulla, è quello della lotta alla pornografia. Non sappiamo se Putin è intervenuto contro di essa, vogliamo dire cancellando i siti pornografici.
Nella difesa sia pur parziale dei valori tradizionali, Putin difende anche quelli religiosi. L'articolo rileva tuttavia che Putin è alleato di regimi comunisti o islamici ferocemente anticristiani e non fa nulla per indurli a maggior moderazione. Vero. Qui entra in ballo la ragion di Stato. Comunque, i cristiani della Siria li ha protetti, quando è intervenuto a sostegno di Assad, dieci anni fa.
E ha indubbiamente riportato la Russia alla posizione di grande e temuta potenza.
--- Putin sarebbe poi un corrotto perché avrebbe un patrimonio personale di 200 miliardi di dollari? Prove? Nessuna. Questa è una voce che circola da anni sui Media ma senza una prova che sia una.
Forse la lotta alla corruzione in Russia non avrà dato i risultati sperati ma non si può negare che ci sia stata. Col crollo economico, l'URSS dovette privatizzare ampi settori dell'economia se voleva i prestiti dei banchieri occidentali. Così capitalisti stranieri ma anche russi, come Abramovich, il boss del Chelsea, e altri, misero le mani a prezzi stracciati sugli enti petroliferi russi. Si creò un torbido sottobosco di affaristi. Putin ha fatto piazza pulita, su questo non c'è dubbio.
-- Sulla potenza militare russa, l'articolo fa ampie riserve. Ricorda, tra le altre, le sconfitte nella Guerra di Crimea del 1856, il fallimento dell'impresa afgana. Chi dice che è "irresistibile"?
E nell'impresa ucraina ha rivelato non poche manchevolezze, trascinando per tre anni una guerra che doveva durare al massimo una settimana, quasi fosse una "operazione di polizia contro l'estrema destra nazista ucraina".
Come potenza militare però esiste ed è di tutto rispetto, tale da incutere un gran timore a tutta l'Europa. Anche perché l'Europa attuale, impigritasi militarmente per tanti motivi sotto l'ombrello Nato-Usa, è oggi militarmente assai debole e comunque poco disposta a battersi.
Sulla potenza militare russa non c'è da scherzare, l'articolo semplifica troppo. Forse l'autore dell'articolo dovrrebbe trovarsi sotto il tiro dell'artiglieria russa, famosa non per la precisione ma per la saturazione a tappeto che tutto distrugge. Bisogna anche tener conto che l'avversario ucraino si è dimostrato all'altezza e persino superiore, insomma che i russi hanno finora trovato in Ucraina pane per i loro denti.
-- Infine, sul patriottismo e la popolarità di Putin. L'articolo riconosce che Putin è un vero patriota russo, nazionalista. Ha lasciato che avvenisse la canonizzazione di Nicola II e, aggiungiamo, ha cercato di ricomporre col passato, nel senso di accettare tutto quello che di positivo era stato fatto per il bene e la grandezza della Russia.
C'è anche una componente imperialistica in questo patriottismo, cosa inevitabile. Ha sbagliato la Nato a risvegliarla, con la dissennata sua espansione ad Est.
Sulla popolarità di PUtin, si può dire che ci sia, sono 25 anni che governa il paese, di fatto ne è il monarca elettivo. Però è anche giusto rilevare che non sappiamo quanto questa guerra, con le sue perdite, abbia inciso su questa popolarità, essendo ogni dissenso bloccato in partenza.

Bicchiere mezzo vuoto: l'eliminazione dell'opposizione con metodi violenti, compreso l'omicidio, tipici del passato regime. Vedi il caso Prigozin. Questo aspetto oscuro dell'azione di governo di Putin l'articolo non la ricorda.
Luci ed ombre, dunque, pur rigettando certe semplificazioni contenute nell'articolo.
Politicus

Aloisius ha detto...

Semplice: non si entra nel merito perché sono opinioni personali di chi ha scritto l'articolo e che non corrisponde ai fatti.
È l' articolista che qualifica come menzogne delle verità, cosa che preclude ogni possibilità di entrare nel merito.
E per lei chi guarda i fatti è "filorusso", inutile proseguire.
Aloisius

Aloisius ha detto...

Secondo l' opinione personale dell'articolista la verità è menzogna e la Russia è una schifezza.
Quindi possiamo proseguire la guerra e sconfiggerla, "yes, we can!", Perché noi siamo sempre in superiori dell' universo mondo e Putin è una nullità
L' elenco delle dichiarazioni testuali di Anonimo h. 11.57 dimostra chiaramente questa boria arrogante e folle della della UE, essendo il motivo per cui la sua Commissione vuole scavalcare il Parlamento.
Aloisius

Aloisius ha detto...

Bravo, condivido in pieno.
Pace giusta, secondo UE, è quella dello sconfitto che detta le condizioni al vincitore.
Arroganza che, probabilmente, verrà castigata.
Aloisius