La prefazione è del cardinal Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino (Fonte: UnaVoce.fr).
E' interessante conoscere la conclusione del testo della Prefazione scritta dal cardinale:
Musica e canto liturgico, il canto gregoriano in particolare, formano una gran parte di questa comunicazione superiore, anche quando il testo del canto non è pienamente compreso (sia per mancanza di conoscenza della lingua latina, o a causa di melismi, o a causa della struttura polifonica del brano). Ascoltare e aderire al canto liturgico è un'alta forma di partecipazione liturgica. Offrire ai fedeli e ai cantori liturgici l'accesso al repertorio gregoriano e ai canti popolari tradizionali, così come fa Magnificat Dominum nella sua seconda edizione, è un valido aiuto a tale partecipazione, sia per i fedeli che desiderano utilizzare la forma del rito romano conosciuto come "straordinario", che per chi vive la liturgia romana nella sua forma "ordinaria", nell'intento di non perdere i tesori del patrimonio musicale del Rito romano e riscoprire un linguaggio e una forma di comunicazione che ancora oggi permette loro di rafforzare la loro fede, confermare la loro speranza, e crescere nella carità. Le mie congratulazioni all' Associazione Musica Sacra.
Prendiamo come buon auspicio l'osmosi creatasi in questo caso tra Santa Sede e Fraternità. Anche se può apparire minimale, l'occasione è stata colta in positivo e non possiamo che rallegrarcene, in attesa di tempi migliori.
2 commenti:
Un notevole patrimonio musicale e spirituale che altrimenti si rischia di perdere. C'è un'intera generazione che non lo conosce.
E non era quel che prescriveva la Sacrosanctum Concilium, ma che la furia iconoclasta - che non ha colpito solo le immagini e l'architettura e la musica sacra - ha attuato in maniera selvaggia, portando alle estreme conseguenze e facendo diventare regola quanto nella SC (o in successive istruzioni applicative) era previsto solo come eccezione...
Non solo "è stata colta" in positivo, ma così va colta da tutti.
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