Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 30 settembre 2025

“L’amore parla ovunque”. San Bernardo, il Cantico dei Cantici e la ricerca medievale della verità velata

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, una meditazione sul Cantico dei Cantici sotto la guida di San Bernardo. Ho letto i suoi Semoni anni fa e ne ho un ricordo indelebile, anche se mi sembra che oggi la lettura sia più "viva".  La prima parte qui.

“L’amore parla ovunque”
San Bernardo, il Cantico dei Cantici e la ricerca medievale della verità velata

Oggi approfondiremo il Cantico dei Cantici, con San Bernardo di Chiaravalle come guida.(1) Come abbiamo visto qui, il libro ebbe una grande influenza sulla spiritualità medievale. È sorprendente? Da un lato, sì, poiché in superficie potrebbe essere il libro meno spirituale – un poema amoroso e sensuale che non menziona mai Dio – del canone biblico. Dall'altro, no, perché l'essenza della spiritualità cristiana è l'amore, e l'essenza del Cantico dei Cantici, allo stesso modo, è amore. Questo era l'insegnamento di San Bernardo:
In questo Canto Nuziale è il sacro amore che si cela dietro le parole a dover essere considerato, più che le parole stesse. Perché l'Amore parla in esso ovunque; se qualcuno vuole comprendere ciò che vi legge, allora ami! Perché chi non ama ascolterà e leggerà questo Canto invano; il cuore freddo non può afferrarne l'ardente eloquenza.
Il Cantico dei Cantici ci conduce, in un modo unico tra le opere letterarie divinamente ispirate, lungo il cammino dell'amore e, allo stesso tempo, è un tesoro di eloquenza che comprendiamo più pienamente man mano che impariamo ad amare in modo più autentico.

Colligite Fragmenta /XVI Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [qui].

Colligite Fragmenta /
XVI Domenica dopo Pentecoste


Esiste un vizio che Dio odia più dell'orgoglio?

Fu l'orgoglio a far cadere Satana e gli altri angeli apostati. Fu l'orgoglio a far cadere l'intera razza umana nei nostri Progenitori. L'orgoglio trasformò gli angeli in diavoli, trasformò il Paradiso in questa valle di lacrime.

Che effetto ha l'orgoglio sul tuo paesaggio interiore? Sulla tua anima? L'orgoglio è peggiore dei peccati della carne, perché i peccati dell'anima sono di un ordine superiore alle mancanze carnali e materiali. È l'inizio di altri peccati capitali o spiritualmente letali, poiché genera, come afferma il venerabile Catechismo di Baltimora, "ambizione peccaminosa, vanagloria, presunzione e ipocrisia". San Bernardo (+1153) insegnava che l'orgoglio è la rovina di tutte le virtù e l'origine di tutti i vizi.

L'orgoglio è una malattia spirituale più grave di qualsiasi malattia fisica e questa settimana, nella sedicesima domenica dopo Pentecoste del Vetus Ordo, il Vangelo ce lo presenta in una forma davvero impressionante.

lunedì 29 settembre 2025

La Messa solenne nella ricorrenza di San Michele Arcangelo celebrata oggi in San Pietro

Stamattina, come annunciato qui, è stata celebrata la Messa solenne all’altare di S. Michele della Basilica Vaticana.

Il nome dell'Arcangelo, Mi-ka-El, “chi è come Dio?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra [qui S. Michele Arcangelo in un discorso di Pio XII].
In Oriente San Michele è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera composta da Leone XIII recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior, riportata di seguito.
Invochiamo il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero.

La preghiera a San Michele Arcangelo di Leone XIII 
Tale preghiera fu recitata obbligatoriamente fino al 26 settembre 1964 quando Paolo VI, con l’istruzione “Inter oecumenici” n. 48§1, decretò che le “preghiere leoniane sono soppresse”. Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale : « che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo ». Ma quando il papa chiede, senza disporre e se c'è un andazzo difforme, è difficile sia ascoltato. Ed è per questo che la preghiera ora si recita solo al termine del Rito antico.
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

La prima nomina di Leone XIV: Mons. Iannone, prefetto del Dicastero dei Vescovi

Apprendiamo che Leone XIV ha effettuato la sua prima nomina nella persona di mons. Iannone, già prefetto del Dicastero per i Testi legislativi, come suo successore al Dicastero per i vescovi (qui), da lui presieduto dal gennaio 2023, su nomina di Bergoglio che lo aveva trasferito in Vaticano dal Perù.
Si tratta di un ruolo importante perché riguarda le nuove nomine vescovili per tutto l’Orbe cattolico.

Mons Iannone è un curiale esperto di diritto canonico - competenza che il suo predecessore non considerava particolarmente -, originario di Napoli, appartenente all'Ordine carmelitano.

Viene così smentita la notizia che indicava come favorito il cardinale filippino Antonio Tagle, attuale prefetto al Dicastero per l’Evangelizzazione.

Leone XIV, ancora una volta, manifesta un suo personale pensiero sul quale, tuttavia, mostra prudente reticenza: vedi la recente e unica intervista concessa alla vaticanista Elise Ann Allen (qui), nella quale, su alcuni temi anche “scottanti”, non ha rivelato le sue intenzioni, dichiarando la necessità di approfondire. Purtroppo ha mostrato di non conoscere appieno questioni basilari come la liturgia tradizionale e le sue implicazioni; il che rende la nostra attesa ancor più trepidante... (Maria Guarini)

Il 'Simili modo': modifiche del canone, parte II

Con testi come questo conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. 
Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement: Il 'Simili modo' : Modifiche del canone, Parte II. Qui l'indice dell'analisi dei precedenti sul Simili modo e sulle altre formule. Anche in questo caso richiamo l'attenzione sulla mia nota finale. Sappiamo che la Liturgia può conoscere uno sviluppo organico — in ragione della fede viva che lo giustifica, come dimostra il testo che segue — e non modifiche arbitrarie secondo le mode del tempo...

Il 'Simili modo': modifiche del canone, parte II

La più grande sorpresa di tutte nel Canone Romano è l'inserimento delle parole mysterium fidei nel Simili modo, poiché sebbene non interrompa la formula di consacrazione ("Questo è il Calice del Mio Sangue"), interrompe la narrazione scritturale. La frase è stata aggiunta in modo inappropriato ( inconvenienter ), solleva un'obiezione nella Summa Theologiae. [1] O nelle parole di Jungmann, "E poi, nel mezzo del testo sacro, si ergono le parole enigmatiche così frequentemente discusse: mysterium fidei. " [2] E Parsch: "L'inserimento di 'il mistero della fede' è molto insolito, poiché disturba persino la costruzione della frase." [3]

Almeno le parole sono scritturali. Parlando dei diaconi ideali, San Paolo scrive che dovrebbero “custodire il mistero della fede ( mysterium fidei ) in una coscienza pura” (1 Tm 3, 9). Forse è questa antica associazione del mistero della fede con il diaconato che ha dato origine alla speculazione che il diacono abbia esclamato le parole mysterium fidei! durante questa consacrazione prima che la frase fosse trasferita al Canone. La teoria, tuttavia, non è generalmente accettata oggi. [4]

Il cardinale cattolico di Chicago renderà omaggio a Durbin, mentre la Conferenza episcopale statunitense mantiene il silenzio sull'assassinio di Kirk

Nella nostra traduzione da Substack.com, un reportage di Bree A. Dail. Che pensare di questa gerarchia?

Il cardinale cattolico di Chicago renderà omaggio a Durbin, mentre la Conferenza episcopale statunitense mantiene il silenzio sull'assassinio di Kirk

CHICAGO — Il cardinale Blase Cupich ha raddoppiato i suoi piani per onorare il senatore Dick Durbin, un democratico la cui lunga storia di sostegno al diritto all'aborto è in aperta sfida agli insegnamenti della Chiesa, con un Lifetime Achievement Award questo novembre.

La decisione ha suscitato aspre critiche da parte dei vescovi e ha riacceso interrogativi sulle priorità della gerarchia cattolica statunitense, soprattutto perché la Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti rimane in silenzi sul recente assassinio del leader politico cristiano Charlie Kirk.

domenica 28 settembre 2025

Una distinzione cruciale: la santa tradizione di Dio e le tradizioni ipocrite degli uomini Una risposta ai critici (neo)protestanti

Nella nostra traduzione da Substack.com. Ne abbiamo scritto a più riprese (ad esempio qui); ma giova riprendere l'argomento da tutte le angolazioni che i nostri amici d'oltreoceano ci offrono in abbondanza.

Una distinzione cruciale:
la santa tradizione di Dio e le tradizioni ipocrite degli uomini

Una risposta ai critici (neo)protestanti

Pietro Perugino (1448–1523), Nostro Signore Gesù Cristo consegna le chiavi a San Pietro - Affreschi nella Cappella Sistina

Nel contesto di un forum in cui si discuteva di un'argomentazione contro la dottrina della "sola Scriptura", mi sono imbattuto in uno dei passi biblici più frequentemente citati dai credenti protestanti per respingere la Tradizione sostenuta dai cattolici. Sebbene esistano diversi passi simili nel Nuovo Testamento, il primo di essi, e probabilmente il più frequentemente citato, compare nel capitolo 15 del Vangelo secondo Matteo. Data la sua importanza, lo citerò per intero:

Domenica XVI dopo Pentecoste ('Miserere mihi')

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, ripercorrendo con fedeltà l'anno liturgico. Da ogni celebrazione e dalle provvidenziali ripetizioni, infatti, attingiamo sempre cose nuove che ci edificano e ci sostengono. Proprio della Messa qui

Domenica XVI dopo Pentecoste
(“Miserere mihi”)

Messa
La risurrezione del figlio della vedova di Naim ravvivò domenica scorsa la fiducia della Chiesa ed ora essa innalza più insistente la sua preghiera allo Sposo, che per qualche tempo la lascia su questa terra affinché il suo amore si tempri nella sofferenza e nel pianto.
In ordine alla salvezza la nostra impotenza è tale che, se la grazia non ci previene, non abbiamo neppure la preoccupazione di agire e, se essa non segue le sue ispirazioni per portarle a buon frutto, non sapremmo mai passare dal pensiero all'atto nei riguardi di una virtù qualsiasi. Se invece sappiamo essere fedeli alla grazia, la vita diventa una trama ininterrotta di opere buone.

sabato 27 settembre 2025

INTERVISTA: Il cardinale Müller su Charlie Kirk, il “Giubileo LGBT” e la crescente minaccia dell’Islam

Nella nostra traduzione da Substack.com, Diane Montagna intervista il card. Müller su temi scottanti di attualità. Di seguito la prima parte.

INTERVISTA: Il cardinale Müller su Charlie Kirk,
il “Giubileo LGBT” e la crescente minaccia dell’Islam


"Come teologo dogmatico non voglio essere diplomatico. La Chiesa cattolica deve proclamare la verità, ma anche contraddire le menzogne."

ROMA, 17 settembre 2025 — Di recente ho incontrato a Roma il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per un'ampia discussione.
Nella prima parte di questa intervista in due parti, Sua Eminenza riflette sul brutale assassinio del conservatore cristiano e fondatore di Turning Point USA, Charlie Kirk, definendolo un "martire di Gesù Cristo".
Parleremo anche dei primi mesi del pontificato di Papa Leone XIV e di una serie di questioni urgenti, tra cui la crescente minaccia dell'Islam, la sua relazione con le ideologie radicali anticristiane di oggi e il recente scandalo sul "pellegrinaggio del Giubileo LGBT" sancito dal Vaticano e guidato da Padre James Martin.
Ecco la prima parte della mia intervista con il cardinale Gerhard Müller.

Imparare il latino liturgico, lezione 11

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Una breve nota logistica : d'ora in poi, non pubblico l'elenco delle lezioni precedenti. Un link all'archivio completo è disponibile qui e potete accedervi fin da ora.

Imparare il latino liturgico, lezione 11
suavis ac mitis es, Domine


Esercizio di grammatica: il Padre Nostro
Stiamo ancora lavorando sul Pater Noster. Finora abbiamo studiato questa parte della preghiera:
Pater noster, qui es in caelis,
sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
Se siete nuovi nell'apprendimento del latino liturgico, potete trovare le nostre precedenti discussioni sul Padre Nostro nelle Lezioni 5 [qui], 7 [qui] e 9 [qui]. Continuiamo con questo:

venerdì 26 settembre 2025

Avviso da Sant'Anna al Laterano

Il calendario di tutte le celebrazioni, eventi e attività del mese in corso.

Carissimi,
Eccoci, dopo l’estate, ritornare a un ritmo più normale nella vita quotidiana. Settembre e ottobre sono mesi che segnano la ripresa anche di un impegno più assiduo e stabile nella nostra vita spirituale e di sforzo nella nostra formazione cristiana. Il mondo fa le sue proposte e anche noi che “siamo nel mondo ma non del mondo” facciamo le nostre, cercando di navigare tra i marosi di questo difficile e meraviglioso tempo, tenendo lo sguardo fisso su Gesù unico Salvatore.

Alcuni avvisi per incentivare la nostra ripresa:
  • La Chiesa di S. Anna al Laterano apre tutte le Domeniche e Feste di precetto alle ore 15,00 per le Confessioni e la recita del S. Rosario (ore 15.30). Ore 16,00 S. Messa. Saluto al SS. Sacramento in Avvento e Quaresima.
  • Mercoledì 24, Venerdì 26 e Sabato 27 settembre ricorrono le Quattro Tempora di settembre [qui]. Il Liber Pontificalis attribuisce l'istituzione delle Tempora (qui), pratica che affonda le proprie radici nella tradizione veterotestamentaria, a Papa Callisto I, e nella prima metà del V secolo erano già una prassi consolidata. Le Tempora sono giorni penitenziali di consacrazione dei tempi dell'anno (corrispondenti alle quattro stagioni). Hanno radici agricole e sono nate per implorare la protezione divina sui campi, a settembre sui raccolti dell’autunno: occasione di preghiera, di digiuno e di penitenza, tempo propizio per celebrare la Confessione. Nell’ultimo giorno delle Tempora si celebravano anche le Sacre Ordinazioni dei ministri della Chiesa. Chiediamo al Signore che non faccia mai mancare numerose e sante vocazioni al Sacerdozio e alla vita religiosa.
  • Domenica 28 settembre, XVI dopo Pentecoste, la Messa delle ore 16.00 sarà cantata e solenne.
  • Lunedì 29 settembre Festa di S. Michele Arcangelo ore 7.00 S. Messa solenne all’altare di S. Michele della Basilica Vaticana. Chi intende partecipare si faccia trovare entro, e non oltre, le ore 6.45 alla Porta del Perugino.
  • Sabato 18 ottobre, alle ore 16.00, inizia presso la Sala Parrocchiale della Chiesa dei SS. Marcellino e Pietro un ciclo di incontri per giovani dal titolo “Eucarestia farmaco d’immortalità nei Santi Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati”.
  • Peregrinatio “Summorum Pontificum” ad Petri Sedem, 24-26 ottobre 2025
    - Venerdì 24 ottobre ore 18.30 Vespri pontificali nella Basilica di S. Lorenzo in Lucina celebrati dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna.
    - Sabato 25 ottobre ore 12.00 Rosario davanti alla Basilica dei Santi Celso e Giuliano. Ore 13:00 Partenza della Processione verso la Basilica di San Pietro. Ore 15:00 S. Messa Pontificale celebrata da S.E. il Card. Raymond Leo Burke all'altare della Cattedra della Basilica Vaticana.
    - Domenica 26 ottobre, Festa di Cristo Re, SS. Messe di ringraziamento: ore 08.30 Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini; ore 11.00 Chiesa Parrocchiale della SS. Trinità dei Pellegrini; ore 16.30 Chiesa della Casa Generalizia delle Figlie di S. Anna in Laterano (seguita dal Saluto al SS. Sacramento, Litanie e Consacrazione al Sacro Cuore, e Benedizione Eucaristica).
  • Sabato 6 dicembre 2025, ore 16.45 inizia, dopo la Messa del I sabato del mese nella Chiesa di S. Anna, il ciclo di catechismo dal titolo Le Virtù teologali: la vita di Dio in noi.
A tutti arrivederci
In Domino

Leggere la Scrittura come un santo medievale: Bernardo di Chiaravalle sul Cantico dei Cantici

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Leggere la Scrittura come un santo medievale:
Bernardo di Chiaravalle sul Cantico dei Cantici

Con le Scritture l’anima assetata di Dio... è sicura di trovare Colui che cerca.”

Questo è l'inizio del Cantico dei Cantici nella Bibbia manoscritta che si ritiene sia stata usata da San Bernardo. Questa immagine è stata difficile da rintracciare! Il codice è conservato in una biblioteca di Troyes, vicino a Clairvaux, in Francia, e alla fine ho trovato la versione digitalizzata di questo foglio sul sito web francese Biblissima. Si noti che il titolo del libro nella Bibbia di San Bernardo è Cantica Canticorum; cantica è il nominativo plurale di canticum, quindi il titolo non si traduce in Cantico dei Cantici, ma in Cantici dei Cantici.
Domenica siamo tornati sul tema del rapporto medievale con la Sacra Scrittura, un rapporto che, a mio avviso, ha un disperato bisogno di essere rilanciato. Poiché oggigiorno gli alti prelati sono completamente assorbiti da altre cose, il rilancio dovrà iniziare da noi.

Per approfondire questa relazione, difficilmente potremmo trovare un maestro migliore di Bernardo di Chiaravalle. Pochi uomini rappresentano in modo così luminoso la cultura spirituale del Medioevo occidentale, e qualcosa di speciale accade sicuramente quando un santo centrale nella cultura medievale compone sermoni su un testo scritturale – il Cantico dei Cantici – anch'esso centrale nella cultura medievale.

giovedì 25 settembre 2025

L'origine mistica e medievale del diritto a un giusto processo

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis l'affascinante rapporto medievale con la Sacra Scrittura.
L'origine mistica e medievale del diritto a un giusto processo

La settimana scorsa abbiamo esplorato la natura della libertà e dei diritti nella modernità e nel Medioevo ( qui), con l'attenzione di martedì sulla ricerca di RH Helmholz sui diritti umani così come esistevano (o non esistevano del tutto) nello ius commune, o "diritto comune", della cristianità medievale. Vorrei dedicare ancora un po' di tempo al lavoro del Dr. Helmholz, ma l'obiettivo non è tanto approfondire i diritti umani nell'Età della Fede. Ciò di cui voglio parlare oggi è la Bibbia nell'"Età della Scrittura" – perché questo è anche il titolo che potremmo dare a quell'epoca supremamente cristiana in cui la Sacra Scrittura non era principalmente una fonte di testi di prova per innovazioni dottrinali, né un sito archeologico per gli scavi del metodo storico-critico, né una raccolta di testi da rimodellare a immagine dello spirito del tempo, ma un'opera di letteratura sacra che, come ho spiegato in un saggio precedente, fungeva da guida fondamentale per tutti gli aspetti dell'esperienza umana. Per le società del Medioevo, la Bibbia era

Il 'Simili modo' : Modifiche del canone, Parte I

Conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement : Il 'Simili modo' : Modifiche del canone, Parte I. Qui l'indice dell'analisi delle altre formule.

Il 'Simili modo' : Modifiche del canone, Parte I

Il fenomeno più sorprendente nel testo romano, scrive Josef Jungmann, «è l'aumento delle parole di consacrazione pronunciate sul calice». [1]

Possiamo organizzare questi aumenti che si trovano nel Simili modo in due categorie certamente soggettive: non sorprendenti e sorprendenti.

Non sorprendenti
Nella categoria "non sorprendente" inserisco quanto segue:

mercoledì 24 settembre 2025

Colligite Fragmenta/ XV Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [qui].

Colligite Fragmenta:
XV Domenica dopo Pentecoste


Siamo giunti alla XV Domenica dopo Pentecoste, conosciuta nell’antico computo romano come Quinta post Sancti Laurentii, la quinta domenica dopo San Lorenzo, tanto amato dai Romani. Nel sistema antico, la maggior parte delle domeniche dell’anno — non solo le domeniche di Avvento o i giorni di Quaresima — aveva una chiesa stazionale. Il beato Ildefonso Schuster, liturgista del XX secolo e arcivescovo di Milano, spiega:
“Questa è l’ultima delle stazioni dedicate al Portacroce della basilica sulla Via Tiburtina [San Lorenzo fuori le mura]. Il ciclo delle domeniche che seguivano la festa di San Lorenzo era seguito a Roma da quelle raggruppate intorno alla festa di San Cipriano, e poi a quella di San Michele. Queste feste servivano realmente, in rapporto al ciclo domenicale, come pietre miliari per segnare la successione delle diverse settimane, e non avevano alcun legame particolare con il santo di cui portavano il nome”.

La laicità, una mostruosità /Riflessioni sul centenario dell’enciclica su Cristo Re

Ringrazio Res Novae – Perspectives romaines per questo nuovo articolo di don Claude Barthe.
La laicità, una mostruosità
Riflessioni sul centenario dell’enciclica su Cristo Re
don Claude Barthe

Qualora si accenni ai danni legislativi che le democrazie moderne infliggono alla legge naturale, si pensa soprattutto alla morale del matrimonio e della vita (in Francia non-valore civile del matrimonio religioso, divorzio, eguaglianza tra figli legittimi ed illegittimi, contraccezione, aborto, contratto civile o «matrimonio» tra persone delle stesso sesso, maternità surrogata, eutanasia, ecc.). Ma, immersi come siamo in una laicizzazione percepita come irreversibile, dimentichiamo proprio quell’attacco in qualche modo radicale alla legge inscritta nel cuore dell’uomo: la laicità dello Stato.

È principalmente di questo tema, «la peste della nostra epoca, […] il laicismo, come viene chiamato, coi suoi errori e le sue imprese criminali», che Pio XI trattò cent’anni fa nell’enciclica Quas primas sulla regalità di Cristo (11 dicembre 1925): essa spiegava, in particolare, che gli uomini che governano legittimamente lo Stato lo fanno in nome di Gesù Cristo e devono comportarsi come suoi rappresentanti, soprattutto rendendo culto pubblico a Dio in nome dello Stato ch’essi guidano.

martedì 23 settembre 2025

Monsignor Viganò / Obbedienza, unità, dottrina. Ulteriori risposte al professor Trabucco

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Monsignor Viganò / Obbedienza, unità, dottrina.
Ulteriori risposte al professor Trabucco


Non sequitur. Ulteriori precisazioni in risposta alla replica del professor Daniele Trabucco

Non posso che condividere quasi tutto ciò che il prof. Trabucco ha argomentato in risposta al mio commento[1]. Sul blog di Duc in altum egli scrive infatti[2]:
Un santo che obbedisce a un provvedimento disciplinare ingiusto ma non contrario alla fede (come nel caso di Padre Pio) compie un atto di eroica abnegazione, perché riconosce che anche nella durezza e nell’iniquità il comando non rompe il legame con il deposito rivelato. Diversa è, invece, la situazione in cui un’autorità ecclesiastica comanda ciò che contraddice la fede: in quel caso l’ordine non è più autenticamente disciplinare, ma si trasforma in una deviazione che colpisce la stessa ratio dell’autorità. Qui il rifiuto non è ribellione, ma fedeltà.

Il Filioque

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement una interessante analisi che propongo in relazione alla discussione scaturita dalle segnalazione dell'ecumenica omissione del Filioque da parte del Papa qui.

Il Filioque

Nel bene e nel male, nessuna discussione sul Credo niceno sarebbe completa senza una discussione sul Filioque. Quando, in passato, l'argomento è stato sollevato su questo sito web qui, diverse persone eccessivamente zelanti hanno affermato che il Filioque era solo la punta dell'iceberg rispetto al Novus Ordo. Tali brillanti deduzioni sono un promemoria del motivo per cui il New Liturgical Movement ha soppresso i commenti per un po'. Il Filioque, la formulazione secondo cui lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio piuttosto che attraverso il Figlio, è il prodotto del Terzo Concilio di Toledo nel 589 d.C., che aggiunse il termine al Credo per contrastare l'arianesimo. La mossa funzionò, spingendo il re Recaredo I e molti altri ariani nel suo regno visigoto a diventare cattolici. Dalla Spagna, il Filioque si diffuse in tutto l'Occidente di lingua latina fino a quando non fu finalmente accettato da Roma nel 1014. Il Grande Scisma avvenne quarant'anni dopo e da allora il Filioque è stato oggetto di controversia tra Oriente e Occidente.

La critica di Boniface Luykx al Novus Ordo come rituale difettoso (parte 2 di 2). “La Tradizione è la vita dello Spirito Santo nella Chiesa”

Nella nostra traduzione da Substack.com Peter Kwasniewski illustra la seconda parte della critica di Boniface Luykx al Novus Ordo come rituale difettoso. Non mancano in questo sito molte altre analisi ben argomentate; ma giova conoscerne e approfondirne di nuove, se interessanti come questa che segue. Qui la prima parte.

La critica di Boniface Luykx al Novus Ordo
come rituale difettoso (parte 2 di 2)

La Tradizione è la vita dello Spirito Santo nella Chiesa

Nella prima parte [qui] di questa presentazione in due parti, ci siamo soffermati sul capitolo 3 di A Wider View of Vatican II di Boniface Luykx.

Il capitolo 4 si sofferma su come il Vaticano II sia stato tradito, secondo l'archimandrita. Egli afferma che, oltre alle commissioni postconciliari che lavoravano per lo più in forma privata, c'erano personaggi pubblici – "teologi sostenuti da riviste" – che "desideravano che il Concilio fosse, soprattutto, lo strumento di un profondo allineamento con la cultura secolare" (121; come in precedenza, i numeri di pagina tra parentesi si riferiscono al libro sopra menzionato).

Più in particolare:
I dissidenti si schierarono con un attacco massiccio alla spiritualità cristiana, che naturalmente si tradusse in una perdita della preghiera e del culto orante. Attaccarono lo spirito delle Beatitudini e del Magnificat e, in effetti, tutti gli eventi in cui Dio irrompe verticalmente nel comportamento orizzontale ed egocentrico dell'uomo. (128)

lunedì 22 settembre 2025

Il 'Simili modo': contesto biblico

Conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, il "Simili modo". Qui l'indice dell'analisi delle altre formule.
Richiamo l'attenzione sulla mia nota con elementi integrativi.

Il Simili modo: contesto biblico

Per trasformare una miscela di vino e acqua nel Sangue del Figlio dell'uomo, il sacerdote prega:
Símili modo postquam cenátum est, accipiens et hunc praeclárum cálicem in sanctas ac venerábiles manus suas: item tibi gratias agens, benedixit, deditque dispulis suis, dicens: Accípite, et bíbite ex eo omnes.
Hic est enim Calix Sánguinis mei, novi et aeterni testamenti: mysterium fídei: qui pro vobis et pro multis effundétur in remissiónem peccatórum.
Haec quotiescumque fecéritis, in mei memoriam faciétis.
Che traduco come:

Imparare il latino liturgico, lezione 10

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. 
Una breve nota logistica : d'ora in poi, non pubblico l'elenco delle lezioni precedenti. Un link all'archivio completo è disponibile qui e potete accedervi fin da ora.

Imparare il latino liturgico, lezione 10
...un canto nuovo, un inno al nostro Dio

Nomi neutri della seconda declinazione
La settimana scorsa ho introdotto i nomi della seconda declinazione. La prima declinazione è una declinazione femminile; i membri non femminili di questo gruppo sono un'eccezione alla regola. La seconda declinazione è diversa: è perfettamente normale che un nome della seconda declinazione sia maschile o neutro. La settimana scorsa vi ho mostrato le desinenze dei casi per i nomi maschili della seconda declinazione, che hanno una forma secondo il dizionario (cioè, nominativo singolare) che di solito termina in -us ma può anche terminare in -er o -ir. Oggi esamineremo le desinenze dei casi per i vocaboli neutri appartenenti alla seconda declinazione:


Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo
Singolare
-um
‑i
-o
-um
-o
Plurale
-a
‑orum
-is
‑a
-is

Ecco un esempio con la parola gaudium ("gioia, diletto"):


Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo
Singolare
gaudium
gaudii
gaudio
gaudium
gaudio
Plurale
gaudia
gaudiorum
gaudiis
gaudia
gaudiis

Tutti i nomi neutri della seconda declinazione hanno un nominativo singolare che termina in -um. Come avrete notato, la maggior parte delle desinenze sono le stesse dei nomi maschili della seconda declinazione. Le differenze riguardano il nominativo singolare, il nominativo plurale ( -i per il maschile, -a per il neutro) e l'accusativo plurale ( -os per il maschile, -a per il neutro).

Cogliamo l'occasione per apprendere due informazioni utili sui sostantivi neutri latini in generale (ovvero, sostantivi neutri di qualsiasi declinazione):
  • Sia al singolare che al plurale, i nomi neutri hanno la stessa desinenza per il caso nominativo e per il caso accusativo.
  • I nomi neutri terminano con -a al nominativo plurale e all'accusativo plurale.
Consideriamo alcuni esempi, tratti dai salmi, di nomi neutri della seconda declinazione:

Verba mea auribus percipe, Domine.
Le mie parole con le orecchie comprendi, o Signore (verbum = "parola", verba in questa frase è l'accusativo plurale). Questa traduzione letterale suona piuttosto strana in inglese; la resa meno letterale nel Challoner-Douay-Rheims è "Porgi orecchio, o Signore, alle mie parole".

Extollo manus meas ad templum sanctum tuum
Alzo le mie mani verso il tuo santo tempio
(templum è qui l'accusativo singolare)

Exsurge, Domine Deus meus, in praecepto quod mandasti.
Sorgi, Signore Dio mio, nel precetto che hai comandato
(praecepto è l'ablativo singolare di praecepto, "precetto").

A judiciis tuis non declinavi.
Non mi sono allontanato dai tuoi giudizi
(judiciis è l'ablativo plurale di judicium, "giudizio").

Esercizio di comprensione del testo liturgico
E ora il canto dell'offertorio per la prossima domenica, quindicesima dopo Pentecoste.

Aspettando ( Expectans ), ho aspettato ( exspectavi ) il Signore ( Dominum ), ed egli mi ha guardato ( et respexit me ): ed ha benignamente ascoltato ( et exaudivit ) la mia supplica ( deprecationem meam ), e ha mandato ( et immisit ) nella mia bocca ( in os meum ) un canto nuovo ( canticum novum ), un inno al nostro Dio ( inno Deo nostro ).

L'unico sostantivo neutro di seconda declinazione in questo testo è canticum ; è usato all'accusativo singolare. Hymnum sembra un sostantivo neutro di seconda declinazione, ma in realtà è un sostantivo maschile di seconda declinazione con desinenza accusativa singolare.

Aspettando ( Expectans ), ho aspettato ( exspectavi ) il Signore ( Dominum ), ed egli mi ha guardato ( et respexit me ): ed ha benignamente ascoltato ( et exaudivit ) la mia supplica ( deprecationem meam ), e ha mandato ( et immisit ) nella mia bocca ( in os meum ) un canto nuovo ( canticum novum ), un inno al nostro Dio ( inno Deo nostro ).

L'unico sostantivo neutro di seconda declinazione in questo testo è canticum ; è usato all'accusativo singolare. Hymnum sembra un sostantivo neutro di seconda declinazione, ma in realtà è un sostantivo maschile di seconda declinazione con desinenza accusativa singolare.

Vocabolario
Nomi neutri della seconda declinazione
  1. aurum, -ī : oro
  2. auxilium, -iī : sostegno, assistenza
  3. caelum (scritto anche coelum), : cielo, paradiso
  4. dōnum, -ī : regalo
  5. jejūnium, -iī :  digiuno, il digiunare
  6. mīrāculum, -ī : meraviglia, prodigio, miracolo
  7. officium, -iī : dovere, compito, responsabilità
  8. prātum, -ī : prato (vedrete questa parola di nuovo nell'articolo di domenica, se siete il tipo di persona che legge le didascalie delle immagini…)
  9. sōlācium (o sōlātium) , -iī : conforto, sollievo, consolazione
  10. somnium, -iī: sogno
Robert Keim, 19 settembre
_____________________________
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Vi chiedo, soprattutto per il nostro traduttore e il lavoro di redazione così impegnativo, la cui leggibilità è garantita anche dall'assenza di inserzioni pubblicitarie: 
Aiutate l'informazione libera, gli approfondimenti cattolici e le quotidiane traduzioni accurate di Chiesa e post-concilio.
IBAN - Maria Guarini
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731

NB. Per la nuova piattaforma già inizializzata, sto ancora cercando di organizzarmi, con qualche difficoltà, sotto il profilo tecnico. Spero di risolvere a breve e comunicarvi il tutto.
Intanto, hic manebimus, con profitto sotto l'aspetto dei contenuti, per ora... 

domenica 21 settembre 2025

Rinascita cattolica in Norvegia: la Chiesa riconquista il cuore del Paese protestante

Analogo precedente in Finlandia qui. Nella nostra traduzione da Razonmasfe, come cambia in Europa il panorama del cattolicesimo. L'autore,  tra l'altro, sottolinea l'impatto con la transustansazione. I vescovi citati non sono tradizionali; ma dalle fonti trovate e citate nei link riportati nel testo non appaiono inesorabilmente modernisti.

Rinascita cattolica in Norvegia:
la Chiesa riconquista il cuore del Paese protestante


In una società prevalentemente protestante, il cattolicesimo sta vivendo una notevole rinascita in Norvegia, dove attualmente conta circa 160.000 fedeli, pari al 3% della popolazione totale.

Questo fenomeno è incarnato in storie come quella di Andreas Espegren Masvie, giornalista e commentatore politico e culturale trentaduenne che, insieme alla moglie, ha trovato la strada verso la fede cattolica. Da Oxford, dove è attualmente impegnato  nel dottorato in teologia, Andreas condivide la sua esperienza di conversione, sebbene preferisca descriverla come una "riscoperta della fede dei nostri antenati". Questa prospettiva è particolarmente rilevante se si considera che la Norvegia ha mantenuto una forte tradizione cattolica per cinque secoli prima della Riforma protestante.

"Qualcosa sta accadendo. Stiamo assistendo a un cambiamento. I cuori si stanno aprendo alla Chiesa e le menti sono attratte dalle sue verità eterne", riflette Andreas sull'attuale momento del cattolicesimo nel suo Paese. Questa rinascita è stata rafforzata da eventi significativi, come la nomina del vescovo Erik Varden (vedi) a Trondheim nel 2019 e l'arrivo del vescovo Hansen a Oslo (vedi).

La struttura ecclesiastica cattolica in Norvegia è organizzata in tre giurisdizioni di rito latino: la Diocesi di Oslo, la Prelatura Territoriale di Trondheim e la Prelatura Territoriale di Tromsø. Questa organizzazione ha permesso una presenza più efficace della Chiesa nel territorio nordico.

Il processo di conversione di Andreas, durato un decennio, ha coinvolto aspetti intellettuali, emotivi e sociali. Egli spiega: "Alcuni sembravano allontanarmi dalla Chiesa, altri mi avvicinavano", sottolineando l'importanza di comprendere i diversi modi di conoscere Dio. Anche sua moglie era attivamente coinvolta in questo processo, e così i due decisero di aderire alla Chiesa cattolica.

La storia del cattolicesimo in Norvegia non è stata priva di ostacoli. Il Paese ha mantenuto restrizioni legali contro gli ebrei fino al 1851 e contro gli ordini monastici fino al 1897, con il divieto specifico per i gesuiti rimasto in vigore fino al 1956. Tuttavia, questi sentimenti anticattolici si sono gradualmente attenuati.

La crescita della Chiesa cattolica in Norvegia negli ultimi due decenni ha aumentato significativamente la sua visibilità sociale. Eventi come la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1989, l'aumento del turismo norvegese in paesi cattolici come Spagna e Italia e un rinnovato interesse per la spiritualità hanno contribuito a questa apertura.

Andreas e sua moglie hanno esplorato, nella loro opera letteraria, la perdita di significato trascendente nella società contemporanea. Egli riflette: "Se perdiamo il contatto con Dio, il dolore alla fine della vita diventa tortura", sottolineando l'importanza della dimensione spirituale nell'esperienza umana.

Per Andreas, il potere trasformativo del cattolicesimo risiede nella sua capacità di toccare in profondità:
"I cattolici si inchinano davanti al pane e al vino, credendoli Dio. Dal punto di vista della modernità, questo tipo di venerazione è assolutamente folle e straordinariamente attraente. Una volta che lo si incontra, non si può rimanere indifferenti. 

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Dominica XV post Pentecosten ('Inclina, Domine')

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, ripercorrendo con fedeltà l'anno liturgico. Da ogni celebrazione e dalle provvidenziali ripetizioni, infatti, attingiamo sempre cose nuove che ci edificano e ci sostengono. Proprio della Messa qui

Dominica XV post Pentecosten
(Inclina, Domine)

Messa
La decimaquinta domenica dopo Pentecoste prende il nome dal commovente episodio della vedova di Naim. L'Introito ci suggerisce la forma delle preghiere che in tutti i nostri bisogni dobbiamo rivolgere al Signore.
L'Uomo-Dio promise domenica scorsa di provvedere sempre a tali bisogni, alla sola condizione di essere da noi servito con fedeltà nella ricerca del suo regno. Mostriamoci pieni di confidenza nella sua parola, come è doveroso esserlo quando eleviamo le nostre suppliche, e saremo esauditi.

Intróitus
Ps.85,1 et 2-3 - Inclína, Dómine, áurem tuam ad me, et exáudi me: salvum fac servum tuum, Deus meus, sperántem in te: miserére mihi, Dómine, quóniam ad te clamávi tota die.
Ps. 85, 4 - Lætífica ánimam servi tui: quia ad te, Dómine, ánimam meam levávi. Glória Patri…
- Inclína, Dómine, áurem tuam ad me,…

Oratio
Ecclésiam tuam, Dómine miserátio continuáta mundet et múniat: et quia sine te non potest salva consístere, tuo semper múnere gubernétur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum
.
M. - Amen.
Introito
Sal. 85,1 e 2-3 - Volgi il tuo orecchio verso di me, o Signore, ed esaudiscimi: salva il tuo servo che spera in Te, o mio Dio; abbi pietà di me, o Signore, che tutto il giorno grido verso di Te.
Sal. 85, 4 - Allieta l’ànima del tuo servo: poiché a Te, o Signore, levo l’ànima mia. Gloria al Padre… - Volgi il tuo orecchio verso di me, o Signore,…

Orazione
O Signore, la tua continua misericordia purífichi e fortífichi la tua Chiesa: e poiché non può essere salva senza di Te, sia sempre governata dalla tua grazia. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.

sabato 20 settembre 2025

DA OGGI inizia la Novena a San Michele Arcangelo

L'Arcangelo San Michele, nel calendario liturgico, si festeggia il 29 settembre, insieme agli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele.

Il suo nome, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

Vi invito ad iniziare, oggi, la novena per invocare il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. Approfitto per trascrivere qui il testo della preghiera a lui rivolta, composta da Leone XIII e recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 
Vedendo con gli occhi della fede la grandezza spirituale della tua bellezza e la forza lampeggiante della tua destra, Arcangelo di Dio, noi, terreni e rivestiti di carne, siamo pieni di ammirazione, gioia e gratitudine verso il Creatore di tutte le cose, e acclamiamo insieme con tutte le schiere angeliche. Alleluia!
PREGHIAMO: Concedi, Onnipotente Dio, che col patrocinio di San Michele Arcangelo, camminiamo sempre verso il cielo e siamo aiutati nel cielo dalle preghiere di Colui del quale in terra predichiamo la gloria. Per Cristo nostro Signore. Così sia.  

In attesa che Leone XIV svolga il suo ruolo di papa

Ringrazio Res Novae – Perspectives romaines per la segnalazione. Precedente qui .

In attesa che Leone XIV svolga il suo ruolo di papa
don Claude Barthe

Dopo la pubblicazione del nostro articolo del 4 agosto 2025, «Leone XIV, un pontificato di transizione?»[1] [qui ; osservazioni mons. Viganò qui], un amico italiano, fra Étienne-Marie ci ha segnalato il suo articolo del 3 giugno 2025, “Papa Prevost e il falso dilemma”[2]. Egli sottolinea, circa il dissenso tra coloro che sono pieni di speranza nel raddrizzamento della Chiesa e coloro che, al contrario, sono attendisti, tra i «fiduciosi» ed i «disincantati», ciò che, fondamentalmente, i cattolici si aspettano da un papa: ch’egli sia lo strumento vivente della regula fidei:

“Fiduciosi o disincantati, preghiamo per un’autentica conversione intellettuale di Papa Leone XIV. Non tanto, cioè, perché egli ottenga pur auspicabili successi parziali, perché “inneschi processi” o perché effettui concessioni più ampie sui ben miseri obiettivi che ci stanno a cuore: giacché ogni obiettivo, una volta staccato dalla professione integrale della fede, è un ben misero obiettivo.
Preghiamo invece perché le sorgenti del suo pensiero e del pensiero della Chiesa docente e discente, che da lui promana come da vivente regula fidei, tornino ad essere il più possibile limpide e immuni da errore. Il lavoro di bonifica, che solo allora Papa Leone potrà davvero impostare, sarà certamente completato da altri, ma un tale lavoro avrà speranza di successo, perché iniziato dalle sorgenti, non dalle stagnanti e intricate gore del delta.

In quest’ottica soprannaturale, come il lettore ha certamente intuito, anche l’alternativa tra fiduciosi e disincantati si rivela come un falso dilemma da oltrepassare. Per quanto la realtà suggerisca il disincanto, la fede nella Provvidenza che assiste la Chiesa – e nessun motivo inferiore a questo – ci invita alla fiducia”.
_____________________
[1] Leone XIV, un pontificato a tappe? – Res Novae – Perspectives romaines.
[2] https://www.radiospada.org/2025/06/papa-prevost-e-il-falso-dilemma/

29 settembre S. Messa solenne in San Pietro nella Festa di S. Michele

Al tempo in cui le forze del male hanno enorme libertà di azione, fuorviando e rapendo anime, rivolgiamoci al celeste Patrono della Chiesa Universale per ottenere la Sua protezione per la Chiesa e per il mondo intero.

Lunedì 29 settembre 2025, Festa di San Michele Arcangelo, nella Cappella di S. Michele della Basilica Vaticana, sarà celebrata alle ore 7:00 la Santa Messa solenne.

All’arcangelo San Michele, già dall’VIII secolo, era dedicato un piccolo oratorio posto tra la rotonda di S. Petronilla e l’antica Basilica. Oggi all’Arcangelo è dedicata la cappella più antica della nuova basilica. Tale cappella conserva anche la memoria del più antico culto di San Michele (V secolo) del santuario dell’Arcangelo sulla via Salaria.
“Benedicite Dominum, omnes Angeli eius: potentes virtute, qui facitis verbum eius
(Ant. ad introitum).
P.S. Chi desidera partecipare è pregato di farsi trovare entro le ore 6,45 alla Porta del Perugino. Un incaricato accompagnerà i presenti in Basilica attraverso la Porta della Preghiera.

La critica di Boniface Luykx al Novus Ordo come rituale difettoso (Parte 1 di 2)

Nella nostra traduzione da substack.com Peter Kwasniewski illustra la critica di Boniface Luykx al Novus Ordo come rituale difettoso. Non mancano in questo sito le analisi ben argomentate su questo tema; ma giova conoscerne e approfondirne di nuove, se interessanti come questa che segue.

La critica di Boniface Luykx al Novus Ordo
come rituale difettoso (Parte 1 di 2)

Una diagnosi attenta su dove la riforma di Paolo VI ha sbagliato

Nel mio articolo "La condanna di Bugnini nelle memorie riscoperte di un illustre liturgista" [qui], ho affermato che avrei riservato per un'altra occasione la critica dell'archimandrita Luykx al Novus Ordo come rituale religioso carente. L'ho fatto principalmente per mantenere l'articolo originale di una lunghezza gestibile.

Oggi, quindi, proseguirò con le acute intuizioni di Luykx su ciò che andò storto negli anni '60, pur riconoscendo fin da subito che nessuna delle odierne "fazioni" nelle guerre liturgiche può davvero rivendicarlo come proprio: è un critico del rito tridentino preconciliare quasi altrettanto severo quanto lo è del Novus Ordo. Forse il modo migliore per inquadrarlo è come un trionfalista bizantino, il cui motto è "l'Oriente cristiano non ha mai deviato, e più l'Occidente torna in sé e imita l'Oriente, meglio è".

venerdì 19 settembre 2025

OBŒDIENTIA OBŒDIENTIBUS /Qualche breve appunto su due articoli del prof. Trabucco

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò
OBŒDIENTIA OBŒDIENTIBUS
Qualche breve appunto su due articoli del prof. Trabucco

L’obbedienza servile è quella che segue la legge per paura,
senza la grazia interiore, e quindi “non giova a nulla
se non è accompagnata dall’amore;
anzi, senza di esso, rende colpevole chi la pratica,
perché manca del fine ultimo che è Dio.
Sant’Agostino, De spiritu et littera
Il commento del prof. Daniele Trabucco alla vicenda di don Leonardo Maria Pompei, pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana lo scorso 9 Settembre (qui ma anche qui), ha suscitato alcune obiezioni, tra le quali una in particolare ha provocato un ulteriore intervento dello stesso Trabucco su Chiesa e Postconcilio (qui). Premetto che nutro la massima stima per l’illustre Professore, del quale ho sempre apprezzato il pensiero autenticamente cattolico e il rigore intellettuale. Credo tuttavia che questi suoi due ultimi articoli travisino gravemente il concetto di obbedienza all’autorità, fuorviando i lettori.

Vescovo M. Eleganti: “Le riforme liturgiche sono state un esperimento sconsiderato e fallito”

Su segnalazione di un lettore, ecco le interessanti dichiarazioni del vescovo M. Eleganti, rilasciate a Lifesitenews.

Il vescovo M. Eleganti e la sua vita dopo il Vaticano II: “Le riforme liturgiche sono state un esperimento sconsiderato e fallito”

Marian Eleganti è stato vescovo ausiliare di Coira. Celebra ancora il Novus Ordo (che è il risultato puntuale e rivendicato del Vaticano II) e non possiamo dirci d’accordo con ogni passaggio delle sue dichiarazioni rilasciate a LifeSiteNews. Ma si tratta di un intervento interessante che è bene riprendere.

“Sono nato nel 1955 e sono stato un chierichetto entusiasta nella mia infanzia. All’inizio ho servito nel vecchio rito, sempre un po’ nervoso per non sbagliare le risposte in latino, poi sono stato riqualificato nel bel mezzo dell’azione per la cosiddetta Messa Nuova”. Da bambino, prosegue, “ho assistito all’iconoclastia nella venerabile Chiesa della Santa Croce della mia città natale. Gli altari gotici intagliati furono abbattuti sotto i miei occhi di bambino. Rimasero un altare popolare, una sala del coro vuota, la croce nell’arco del coro, Maria e San Giovanni a sinistra e a destra su pareti bianche e spoglie. Nuove vetrate inondate dal sole nascente a est. Niente di più: era un taglio netto senza precedenti”.

Papa Leone parla con Elise Ann Allen di Crux di questioni in ballo compresa la liturgia

Nella nostra traduzione da Crux, c'è di che rimaner basiti su tutti i temi trattati, compresa la Liturgia. Per accelerare la pubblicazione evito le molte chiose necessarie che inserirò (e inseriremo) nei commenti; ma occorrerà un articolo a parte....

Papa Leone parla con Elise Ann Allen di Crux
di questioni in ballo compresa la liturgia
[Nota dell'editore: alcuni estratti di un'intervista in due parti tra Papa Leone XIV e la corrispondente di Crux, Elise Ann Allen, contenuta nella sua nuova biografia del pontefice, León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI , ovvero "Leone XIV: cittadino del mondo, missionario del XXI secolo". Il libro è pubblicato in spagnolo da Penguin Perù e sarà disponibile per l'acquisto nei negozi e online il 18 settembre. Le edizioni in inglese e portoghese saranno disponibili all'inizio del 2026.]
Allen:
Due dei temi più scottanti emersi dal Sinodo sulla sinodalità, in termini di dibattito generato, sono stati il ​​ruolo delle donne nella Chiesa e l'approccio della Chiesa alla comunità LGBTQ+. Cosa ne pensa della discussione su questi due temi e come li affronterà nel suo nuovo ruolo di Papa?

Papa Leone: In modo sinodale. Per la maggior parte delle persone, certamente c'è la consapevolezza che il ruolo delle donne nella Chiesa debba continuare a svilupparsi, credo che in questo senso ci sia stata una risposta positiva. Spero di continuare sulle orme di Francesco, anche nominando donne in alcuni ruoli di leadership a diversi livelli nella vita della Chiesa, riconoscendo i doni che le donne hanno e che possono contribuire alla vita della Chiesa in molti modi.

giovedì 18 settembre 2025

Pio XII e la Musica sacra. 'Musicae Sacrae Disciplina' (1955)

L'ennesimo insegnamento di Pio XII da ripescare per la perenne validità. Se non si ha come meta la gloria di Dio, si toglie anche il fondamento dell’edificazione dei fedeli. Qui l'indice degli articoli dedicati al Pastor angelicus.  Qui l'indice di quelli dedicati alla musica sacra

Pio XII e la Musica sacra. Musicae Sacrae Disciplina (1955)

Pio XII fu un grande Papa anche per i suoi apporti nel campo liturgico, e anche in quello della musica liturgica, visto che era egli stesso appassionato violinista. Ricordiamo l’enciclica Musicae Sacrae Disciplina del 1955 [qui]. Sarà utile commentare alcuni passaggi: “A nessuno certamente recherà meraviglia il fatto che la chiesa con tanta vigilanza s'interessi della musica sacra. 
Non si tratta, infatti, di dettare leggi di carattere estetico o tecnico nei riguardi della nobile disciplina della musica; è intenzione della chiesa, invece, che questa venga difesa da tutto ciò che potrebbe menomarne la dignità, essendo chiamata a prestare servizio in un campo di così grande importanza qual è quello del culto divino”. Ecco, sembra importante che il Pontefice ci ricordi come la cura che abbiamo per la musica sacra non è dovuta ad un vezzo estetico, ma perché essa è connessa con il culto divino, culmine e fonte della vita del cristiano.

Card. Sarah. Fiducia supplicans, un documento da dimenticare /Non è possibile proibire un rito ultramillenario”

La sinodalità, la Messa in rito antico, la benedizione delle coppie omosessuali, la mozzetta del Papa, l'Africa: a colloquio con il prefetto emerito del Culto divino. Ripreso da Segretum meum mihi, perché la riproduzione da Avvenire è vietata.

Crd, Sarah. “Fiducia Supplicans, un documento da dimenticare /
Non è possibile proibire un rito ultramillenario”

Intervista al cardinale Robert Sarah

Abbiamo evidenziato nel titolo qualcosa che riteniamo possa essere interessante, ma l'intervista ha molto di più da offrire. Ci riferiamo a un'intervista con il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino (ora dicastero), pubblicata dal quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, il 12 settembre 2025. Tradotto da Secretum Meum Mihi.

Intervista. Il cardinale Sarah, 80 anni: «Guardo con fiducia a Leone XIV»
Giacomo Gambassi, Roma
Venerdì 12 settembre 2025

Sinodalità, Messa in rito antico, benedizione delle coppie omosessuali, mozzetta del Papa, Africa: colloquio con il Prefetto emerito del Culto Divino
Racconta di aver avuto «il privilegio di conoscere e collaborare con alcuni santi: penso a Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II. Poi, ai papi più recenti: Benedetto XVI e Francesco. E oggi guardo a Leone XIV con grande fiducia». Il cardinale Robert Sarah ha lo stesso nome del nuovo pontefice. Tra i due ci sono dieci anni di differenza: il primo papa di origine americana festeggia domenica il suo 70° compleanno; il Prefetto emerito del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha compiuto 80 anni a metà giugno. Giusto in tempo per entrare nel Conclave che ha eletto Prevost al soglio di Pietro. 

mercoledì 17 settembre 2025

Coraggio delle donne in Piazza!

Finalmente le donne si svegliano. Rischiamo di tornare indietro di secoli, ma le femministe protestano solo per gay, lesbiche e transgender e non vedono il burrone in cui stiamo precipitando: essere considerate 'fattrici' a pagamento. Evviva le donne spagnole più intelligenti e "AVANTI"

Coraggio delle donne in Piazza!

A Madrid, lo scorso 6 settembre, decine di donne hanno avuto il coraggio di scendere in piazza indossando i celebri abiti rossi e le cuffie bianche de “Il racconto dell’ancella” per protestare contro la disumanità e la schiavitù dell’utero in affitto.
Un gesto altamente simbolico e dal forte impatto visivo, con cui le manifestanti hanno voluto denunciare il rischio di ridurre le donne a meri strumenti di riproduzione e hanno denunciato l’avanzare, in Spagna e in generale in Europa, delle pressioni per regolamentare la cosiddetta “gestazione per altri”. Le strade centrali della capitale spagnola si sono così trasformate in un potente palcoscenico di testimonianza e resistenza contro l’utero in affitto.