Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 29 aprile 2020

Intervista a tutto campo a mons. Viganò. Autorità dei Vescovi sui diktat di sedicenti esperti

Il discorso chiaro e distinto di mons. Carlo Maria Viganò sulle questioni più significative di questo difficile momento, dalla giurisdizione dei Vescovi alla violazione dei diritti superiori e prevalenti garantiti dalla Costituzione a colpi di Dpcm.

Eccellenza, l’ultimo Decreto del Presidente Giuseppe Conte ha disatteso le speranze della CEI e protratto il lockdown delle Messe in tutta Italia. Alcuni canonisti ed esperti di diritto concordatario hanno espresso molte riserve sul comportamento del Governo. Qual è il suo pensiero al riguardo?
Il Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano riconosce alla Chiesa, come suo diritto nativo, la piena libertà e autonomia nello svolgimento del proprio Ministero, che vede nella celebrazione della Santa Messa e nell’amministrazione dei Sacramenti la propria espressione sociale e pubblica, in cui nessuna autorità può interferire, nemmeno con il consenso della stessa Autorità ecclesiastica, la quale non è padrona ma amministratrice della Grazia veicolata dai Sacramenti.
La giurisdizione sui luoghi di culto spetta quindi in toto ed esclusivamente all’Ordinario del luogo, che decide in piena autonomia, per il bene delle anime affidate alle sue cure di Pastore, le funzioni che ivi si celebrano e da chi debbano essere celebrate. Non spetta al Primo Ministro autorizzare l’accesso alle chiese, né tantomeno legiferare su cosa possa o non possa fare il fedele o il Ministro del culto.

Al di là di questo, sono molto autorevoli i pronunciamenti di eminenti giuristi e magistrati – anche della Suprema Corte – che eccepiscono sulla legittimità di legiferare per il tramite di Decreti del Presidente del Consiglio, con i quali sono violati i diritti superiori e prevalenti garantiti dalla Costituzione della Repubblica Italiana [qui]. Anche se non stessimo parlando della Religione Cattolica, particolarmente tutelata dal suo status speciale, la sospensione del diritto alla libertà di culto implicato dai Decreti del Primo Ministro è chiaramente illegittima, e confido che vi sarà chi vorrà dichiararlo ufficialmente, ponendo fine a questo indecoroso delirio d’onnipotenza dell’Autorità civile non solo dinanzi a Dio e alla Sua Chiesa, ma anche nei confronti dei fedeli e dei cittadini.  

Molti fedeli e sacerdoti si sono sentiti abbandonati e poco tutelati dalla Conferenza Episcopale e dai Vescovi.
Occorre precisare, a scanso di equivoci, che la Conferenza Episcopale non ha alcuna autorità sui Vescovi, i quali hanno piena giurisdizione nella propria Diocesi, in unione con la Sede Apostolica. E questo è ancor più importante nel momento in cui abbiamo compreso quanto la CEI sia fin troppo accondiscendente, anzi succube, nei riguardi del Governo italiano.

I Vescovi non devono aspettare che un organismo senza alcuna giurisdizione dica loro cosa fare: spetta a loro decidere come comportarsi, con prudenza e saggezza, per garantire ai fedeli i Sacramenti e la celebrazione della Messa. E lo possono fare senza dover chiedere né alla CEI né tantomeno allo Stato, la cui autorità finisce davanti al sagrato delle nostre chiese, e lì deve fermarsi.

È inaudito che la Conferenza Episcopale Italiana continui a tollerare un tale abuso, che lede il diritto divino della Chiesa, viola una legge dello Stato e crea un gravissimo precedente. E credo che anche il comunicato emesso domenica sera rappresenti una prova della consentaneità dei vertici dell’Episcopato non solo ai mezzi, ma anche ai fini che si propone questo Governo.  Il silenzio supino della CEI, e di quasi tutti gli Ordinari, rende evidente una situazione di subalternità allo Stato che non ha precedenti, e che giustamente è stata percepita dai fedeli e dai sacerdoti come una sorta di abbandono a se stessi: ne sono emblematico esempio le scandalose irruzioni della forza pubblica in chiesa, addirittura durante la celebrazione della Messa, con un’arroganza sacrilega che avrebbe dovuto suscitare una immediata e fermissima protesta da parte della Segreteria di Stato. Si sarebbe dovuto convocare l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, presentando una dura Nota di Protesta per la gravissima violazione del Concordato da parte del Governo, riservandosi di richiamare il Nunzio Apostolico in Italia, qualora non fosse stato ritirato il provvedimento illegittimo. 

Il Cardinale Parolin, nella veste di sponsor del Presidente Conte, si trova in grande imbarazzo ed in conflitto di interessi. Appare evidente che, invece di tutelare la sovranità e la libertà della Chiesa in fedeltà alla sua alta funzione istituzionale di Segretario di Stato, il Cardinale Parolin ha vergognosamente scelto di schierarsi a fianco dell’amico avvocato. Nemmeno gli interessi economici del cosiddetto volontariato cattolico potrebbero giustificare una tale opzione.    


A quali interessi si riferisce? 

Mi riferisco alla scandalosa spartizione dei fondi pubblici destinati all’ospitalità degli immigrati clandestini, di cui papa Bergoglio e la CEI sono in gran parte beneficiari e, allo stesso tempo, strenui promotori. Altro conflitto d’interessi, questo, che pone la Chiesa in una posizione di riconoscenza nei riguardi dello Stato, rendendo non del tutto illegittimo il sospetto che i molteplici silenzi della CEI, compreso quello cui abbiamo assistito in questi mesi in occasione della presunta pandemia, siano motivati dal timore di vedersi sfumare i lucrosi proventi dell’accoglienza. Non dimentichiamo che i fondi derivanti dall’8×1000 vanno riducendosi sempre più, confermando l’allontanamento dei fedeli italiani da una Chiesa che pare non aver altro scopo se non quello di favorire la sostituzione etnica fortissimamente voluta dall’élite globalista. Temo che questo trend si confermerà nei prossimi mesi, in risposta al silenzio dei Vescovi. 


In tutto questo, la posizione di Papa Francesco sembra contraddittoria: all’inizio ha ordinato al Cardinale Vicario di chiudere le chiese di Roma prima ancora che Conte emanasse il Decreto; poi lo ha messo in imbarazzo, smentendolo pubblicamente e facendole riaprire. Ha incoraggiato le Messe in streaming e poi ha parlato di gnosi, incoraggiando la CEI a prender posizione contro il Governo; ma proprio ieri ha raccomandato ai fedeli obbedienza alle disposizioni dei Decreti…

Bergoglio non è nuovo a questo genere di cambiamenti repentini. Come tutti ben ricordano, prima che scoppiasse lo scandalo in seno all’Ordine di Malta relativo alla distribuzione di preservativi nei suoi ospedali, Francesco aveva scritto una lettera al Patrono, Card. Burke, nella quale gli impartiva chiarissime disposizioni circa il suo dovere di vegliare sull’Ordine affinché fosse seguita con scrupolosa fedeltà la morale cattolica. Ma quando la notizia divenne di pubblica ragione egli non esitò a sconfessare Sua Eminenza, commissariando l’Ordine, esigendo le dimissioni del Gran Maestro e reintegrando il Consigliere che era stato espulso proprio perché responsabile di quella deplorevole violazione della morale. 

Nel caso da Lei ricordato, il Cardinale Vicario ha cercato di difendere la propria correttezza, spiegando che l’ordine di chiudere le chiese gli era stato impartito da Sua Santità. Nel caso più recente della CEI, il Comunicato diramato domenica sera aveva evidentemente un’approvazione del Presidente Cardinale Bassetti, che a sua volta doveva essersi consultato con Francesco. Sconcerta che, nel volgere di poche ore, il pulpito di Santa Marta sconfessi la CEI e inviti i fedeli e i sacerdoti ad un’obbedienza verso le disposizioni del Governo che non solo è indebita, ma è anche una violazione delle coscienze, deleteria per la salute delle anime. 

Nessuno intende esporre i fedeli al possibile contagio, ammesso e non concesso che esso sia un’eventualità così temibile; ma le dimensioni delle nostre chiese e purtroppo il numero assai esiguo dei fedeli che normalmente le frequentano, consentono di rispettare le distanze di sicurezza tanto per la preghiera individuale quanto per la celebrazione del Santo Sacrificio o di altre cerimonie. Evidentemente i solerti legislatori non vanno in chiesa da lungo tempo…

 Non dimentichiamo che i fedeli hanno il diritto, oltre che il dovere, di assistere alla Messa, di confessarsi, di ricevere i Sacramenti: questo è un diritto che viene loro dall’esser membra vive del Corpo Mistico in virtù del Battesimo. I Pastori hanno quindi il sacro dovere – anche a rischio della loro salute e della stessa vita, quando richiesto – di assecondare questo diritto dei fedeli, e di ciò dovranno rispondere a Dio, non al Presidente della CEI né tantomeno al Presidente del Consiglio. 


Nei giorni scorsi S.E. Mons. Giovanni d’Ercole ha lanciato un severo monito a Conte e al “comitato scientifico” in cui ha intimato: “Bisogna che ci diate il diritto al culto, sennò ce lo riprendiamo”. Parole forti e coraggiose, che sembrano lasciar intendere un certo risveglio nelle coscienze dei Pastori.

Monsignor D’Ercole ha parlato come parla un vero Vescovo, con l’autorità che gli viene da Cristo. Come lui, ne sono sicuro, ci sono moltissimi altri Pastori e sacerdoti che sentono la responsabilità nei confronti delle anime loro affidate. Ma tanti tacciono, più per non sollevare gli animi che per pavidità. Proprio in questo tempo pasquale risuona nella liturgia la parabola evangelica del Buon Pastore; Gesù vi menziona anche i mercenari a cui non sta a cuore la salvezza delle pecorelle: cerchiamo di non rendere vano il monito divino e l’esempio del Salvatore, che dà la vita per le pecore! 

Mi permetto di rivolgermi ai miei confratelli nell’Episcopato: credete che, quando in Messico o in Spagna chiusero le chiese, proibirono le processioni, vietarono l’uso dell’abito religioso in pubblico, le cose siano iniziate diversamente? Non permettete che con la scusa di una presunta epidemia si limitino le libertà della Chiesa! non permettetelo né da parte dello Stato, né da parte della CEI! Il Signore vi chiederà conto delle anime che sono morte senza Sacramenti, dei peccatori che non hanno potuto riconciliarsi con Lui, dell’aver voi permesso che, per la prima volta nella storia a partire dall’Editto di Costantino, fosse proibito ai fedeli di celebrare degnamente la Santa Pasqua. I vostri sacerdoti non sono pavidi, ma eroici testimoni, e soffrono per gli ordini arbitrari che impartite loro. I vostri fedeli vi implorano: non restate sordi al loro grido! 


Sono parole che sembrano invitare alla disobbedienza all’autorità ecclesiastica ancor prima che a quella civile.

L’obbedienza è ordinata alla Verità e al Bene, altrimenti è servilismo. Siamo arrivati ad un tale ottundimento delle coscienze che non ci rendiamo più conto di cosa significhi “dare testimonianza alla Verità”: crede che Nostro Signore ci giudicherà per esser stati obbedienti a Cesare, quando questo significa disobbedire a Dio? Non è forse tenuto il Cristiano all’obiezione di coscienza, anche sul lavoro, quando ciò che gli è richiesto viola la Legge divina? Se la nostra Fede si basasse solo sull’obbedienza, i Martiri non avrebbero nemmeno dovuto affrontare i tormenti a cui li condannava la legge civile: sarebbe bastato obbedire e bruciare un grano d’incenso alla statua dell’Imperatore. 

Non ci troviamo ancora, almeno in Italia, dinanzi alla scelta cruciale tra la vita e la morte; ma ci viene chiesto di scegliere tra il dovere di onorare Dio e di renderGli culto, e l’obbedienza prona ai diktat di sedicenti esperti, mille volte contraddetti dall’evidenza dei fatti. 

Trovo paradossale che in questo inganno, che va ormai disvelandosi anche ai più moderati osservatori di quanto accade intorno a noi, si imponga al Popolo di Dio l’ingrato compito di dover testimoniare la propria Fede dinanzi ai lupi, senza poter avere al proprio fianco i loro Pastori. Ecco perché esorto i miei Confratelli a riprendere con fierezza il proprio ruolo di guide, senza accampare come pretesto l’ossequio a norme illegittime e irragionevoli. Faccio mie le parole di Monsignor D’Ercole: “Non abbiamo bisogno di favori da voi: abbiamo un diritto da rivendicare e questo diritto va riconosciuto”! 
Qualcuno potrebbe pensare che le sue parole siano “divisive” in un momento in cui è facile esasperare gli animi già provati dei cittadini.

L’unità nella Fede e nella Carità si fonda sulla salvezza delle anime, non in loro danno: non bastano né le “interlocuzioni” della CEI né i sorridenti incontri papali con il Primo Ministro, al quale si è concessa un’indulgente collaborazione, che svela connivenze e collaborazionismo. Proclamare la verità è necessariamente “divisivo”, perché la verità si oppone all’errore, come la luce si oppone alle tenebre. Così ci ha detto il Signore: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.” Lc. 12, 51 

Ammesso e non concesso che il coronavirus sia così virulento e così mortale da giustificare la segregazione di un intero popolo, anzi del mondo intero, ebbene: proprio in questo momento vengono negati i sacramenti e la Messa quando sono maggiormente necessari per la salvezza eterna?    


Da quanto ha detto, Eccellenza, mi pare di comprendere qualche sua perplessità sulla natura del Coronavirus: è una mia impressione o crede – come affermano molti medici – che qualcuno abbia voluto approfittare della pandemia per altri scopi?

Non è questa la sede per esprimere le mie riserve sulla cosiddetta “pandemia”: credo che scienziati autorevoli abbiano saputo dimostrare quello che veramente accade, e quello che viceversa si fa credere alle masse, attraverso un controllo capillare dell’informazione che non esita a ricorrere alla censura per mettere a tacere le voci di dissenso. Mi pare tuttavia evidente che il Covid-19 abbia fornito un’ottima occasione – voluta o meno, lo sapremo presto – per imporre alla popolazione una limitazione della libertà che non ha nulla di democratico, né tantomeno di buono. 

Sono prove tecniche di dittatura, in cui si osa addirittura programmare il tracciamento delle persone, con la scusa della salute e di una ipotetica futura recrudescenza del virus. Si pensa di poter imporre un regime tirannico in cui persone non elette da nessuno pretendono di stabilire cosa è lecito e cosa non lo è, quali cure imporre e quali punizioni infliggere per chi vi si vuol sottrarre. Cosa ancor più grave, tutto questo avviene con l’avallo di parte della Gerarchia: se ce lo avessero raccontato qualche anno fa, non ci avremmo creduto. 


Una parola di speranza, per concludere?

C’è sempre una ragione di speranza, se si ha uno sguardo soprannaturale. Anzitutto questa epidemia ha fatto cadere molte maschere: quelle dei veri poteri, delle lobby internazionali che brevettano un virus e si apprestano a brevettarne anche il vaccino, e allo stesso tempo spingono perché sia imposto a tutti, in un clamoroso conflitto di interessi. Almeno, adesso, sappiamo chi sono e che faccia hanno. Sono cadute anche le maschere di quanti si prestano a questa farsa, lanciando allarmi ingiustificati e seminando il panico tra la gente, creando una crisi non solo sanitaria, ma anche economica e politica di livello mondiale. Anche in questo caso sappiamo chi sono e qual è il loro progetto. 


Infine, è caduta la maschera dell’anonimato di tante persone buone. Ci siamo resi conto di quanta generosità, quanta abnegazione, quanta bontà vi sia ancora in giro, nonostante tutto. Medici, infermieri, sacerdoti e volontari, certamente; ma anche tanti senza volto e senza nome che aiutano il vicino, che portano conforto a chi soffre, che si svegliano dal torpore e iniziano a comprendere quel che succede intorno a loro. Un risveglio del Bene, di cui è senza dubbio autore il Signore. Egli governa le sorti della Chiesa e del mondo, e non permetterà che il Male prevalga. 

Non dimentichiamo che – come ho ricordato recentemente – Nostra Signora di Fatima ha promesso a Suor Lucia che prima della fine dei tempi un Papa avrebbe consacrato la Russia al Suo Cuore Immacolato, e che a questo gesto di obbedienza sarebbe seguito un periodo di pace. Affidiamo quindi noi stessi, le nostre famiglie e la nostra cara Italia sotto il manto della Vergine Santissima, confidando fiduciosi nelle Sue parole. 
29 aprile, memoria di Santa Caterina da Siena

64 commenti:

Anonimo ha detto...

"Insomma: questa cosa dell’«Ok boomer» sembra proprio creata a tavolino dai media, da quello che talvolta si chiama establishment, le élite, i «poteri». Il tutto ricorda il romanzo "Il Nuovo Mondo" di Aldous Huxley, nel quale i giovani vengono educati dalla élite ad amare lo status quo, il governo del mondo. Gli strumenti sono i più raffinati dell’ingegneria sociale, ossia la psicologia comportamentista: dosare premi e punizioni, soddisfazioni (sesso) e punizioni (paure), conduce i soggetti a comportarsi come lo sperimentatore desidera. Si lavora, ovviamente, dalle giovani generazioni; in questo modo, nel giro di qualche anno, tutto diventa abituale e automatico."
(Riccardo Zenobi)

Silvio Brachetta ha detto...

Matteo Mazzariol: L’ora del Distributismo: perché non dobbiamo tornare alla “normalità”
Allo stesso modo il principio di sussidiarietà è stato completamente abbandonato nel momento in cui si è deciso, diversi decenni fa, invece di creare le condizioni per cui chi lo voglia possa diventare proprietario dei mezzi di produzione, di mettere completamente in ombra la necessità di unire capitale e lavoro, accettando come “normale” che la modalità principale e prevalente di contratto lavorativo sia quello di “dipendente” o “salariato”, disincentivando completamente la diffusione della proprietà produttiva e facilitando in tutti i modi l’avvento delle grandi multinazionali o “corporations”.
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/lora-del-distributismo-perche-non-dobbiamo-tornare-alla-normalita-di-matteo-mazzariol/

Fabio Trevisan recensisce il libro: Danilo Castellano, “Del diritto e della legge. Oltre la legalità della Modernità e il diritto come “pretesa” della Postmodernità”, Edizioni Scientifiche Italiane, 2019
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/del-diritto-e-della-legge-una-guida-ragionata-alla-lettura-del-libero-del-prof-danilo-castellano/

Stefano Fontana: Sospensione delle Messe: non basta rifarsi al diritto alla libertà di culto
“La pretesa della Chiesa di celebrare la messa e di avere la giurisdizione suprema in questo campo non si fonda su un diritto del cittadino ma sul diritto della Chiesa. Il diritto della Chiesa è autonomo e distinto da quello dello Stato e quest’ultimo non può interferire in quello, cosa che il governo Conte ha fatto ampiamente. La Chiesa guarda in faccia lo Stato, non lo vede dal punto di vista del diritto di culto dei cittadini. Anche se tutti i cittadini italiani non fossero più cattolici, la Chiesa avrebbe lo stesso i propri diritti davanti al potere politico. Se essa accetta che il suo riconoscimento da parte dello Stato passi attraverso il diritto soggettivo alla libertà di culto non viene accettata per se stessa, ossia non viene accettata per nulla. Semmai viene tollerata. Ma per la Chiesa essere tollerata è troppo poco”.
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/sospensione-delle-messe-non-basta-rifarsi-al-diritto-alla-liberta-di-culto-articolo-di-stefano-fontana/

Anonimo ha detto...

Quell'antica maledizione

Che sia papa giuridicamente o no, lo lascio agli esperti, di certo per risolvere una questione così non sono io il prescelto, né seguo profezie varie per capire questioni giuridiche. Ora, soprattutto dopo che Bergoglio ha firmato il documento di Abu Dhabi, è cosa nota che siamo di fronte ad un eretico. Non ho bisogno di aspettare un gruppo di cardinali che lo dichiari tale, come non avrei bisogno di aspettare l'arresto di un assassino per essere legittimato a difendermi da lui. Eppure ai più va bene così. Vedo ancora esponenti politici sedicenti cattolici, che fanno i papisti a tutti i costi per raggiungere qualche triste voto e vescovi impauriti dagli umori del loro capo.
Ora poi con la chiusura delle chiese, c'è tutto un agire nell'ombra, dichiarazioni ambigue alternate a frasi di circostanza; mai la verità, mai il coraggio. Una pseudochiesa che per decenni ha ingannato i fedeli, ora la vediamo sospettosa e subdola, muoversi nell'ombra per conservare qualche privilegio.
Ma non è una novità, nella Genesi tutti abbiamo letto la maledizione del serpente: se l'elemento spirituale diviene corruttore é poi costretto a strisciare.
E a mangiare la polvere del mondo.

Tommaso Maria Irlanda su Fb

Anonimo ha detto...

Il contagio è un problema di per sé.
Lo è ancora più grosso se al contagio si associa un'alta probabilità di defungere.
Lo è anche se il contagio viene raffigurato come inevitabile/automatico al solo sfiorare un proprio simile, anche asintomatico.
Ancora più pericolosa la situazione se può essere letale una superficie (la panca della chiesa) o se si prescinde da qualsiasi fattore previo (l'innominato e innominabile che sta prima... ma non bisogna farsi troppe domande).

Ma sarà davvero così? O ce la mettono così?

Dallo Spallanzani di Roma il Prof. Puro afferma che non è così istantaneo restare contagiati e che gli asintomatici non sono un problema.
Da altri ospedali (Pavia, Milano, Mantova) trapelano diversi successi terapeutici, differenti o concorrenti, alternativi o integrabili: si guarisce!
Addirittura: ci si può curare a casa (che è ben altro dal morire a casa che andava in scena finora).

Insomma, dando a tutti l'attenuante della buona fede anche negli inevitabili errori della fase iniziale dell'emergenza, dopo due mesi si sanno molte cose in più.

Dice Mons. Viganò: "Nessuno intende esporre i fedeli al possibile contagio, ammesso e non concesso che esso sia un’eventualità così temibile; ma le dimensioni delle nostre chiese e purtroppo il numero assai esiguo dei fedeli che normalmente le frequentano, consentono di rispettare le distanze di sicurezza tanto per la preghiera individuale quanto per la celebrazione del Santo Sacrificio o di altre cerimonie. Evidentemente i solerti legislatori non vanno in chiesa da lungo tempo…"

Il papa sembrerebbe pensarla come Conte.
Conte la pensa come il "comitato scientifico". Ovvero:
Autobus di 40 mq: possono salire 16 persone
Negozio di 40 mq: si può entrare uno per volta
Chiesa di almeno 150 mq: massimo un morto e 15 vivi (il morto è obbligatorio)
A questo capolavoro di logica hanno lavorato più di duecentocinquanta esperti.

E noi li dobbiamo obbedire e rispettare? Per volere divino?
Sarà per la sanificazione delle anime.

Anonimo ha detto...

Una prova della manipolazione ad opera dei media di regime.

La Stampa titola:
Coronavirus, contagi e morti ora spaventano l’Europa: Parigi e Berlino tornano alla “Fase uno”
Sottotitolo: In Germania il virus riprende quota, il premier francese frena sulle scuole. In Spagna ripresa in quattro tappe

Come creare bufale ed allarme sociale. I "professionisti dell'informazione" disinformano continuamente stravolgendo la realtà. Es clamoroso la Germania dove non c'è nessun ripensamento ed un lieve aumento dei contagiati è registrato solo in un distretto per situazione locale monitorata attentamente.
Se inoltre si legge l'articolo si vede che dice il contrario del titolo per quanto riguarda la Francia dove le scuole RIAPRONO. Quando vogliamo svegliarci e capire che la grande stampa è al servizio di un piano preciso per tenerci segregati con la paura, senza libertà costituzionali?

Anonimo ha detto...

Stringiamoci a monsignor Viganò che parla con coraggio e santità

Fosse stato lui papa non subiremmo queste persecuzioni così facilmente.
Dio ci liberi dall'Apostasia.

Aggiornamento da Avvenire ha detto...

Se i dati sul contagio da Covid-19 non dovessero risalire – argomentano le medesime fonti –, le date su cui si ragiona in seno all’esecutivo, con l’ausilio del Comitato tecnico scientifico, sono quattro. La prima, lunedì 4 maggio, è certa (perché prevista nell’ultimo Dpcm) e riguarda la ripresa della celebrazione dei funerali. Le altre tre sono al momento oggetto di valutazione e confronto: si tratta del lunedì seguente, l’11 maggio, per la possibilità di celebrare l’Eucaristia all’aperto (si partirebbe con le liturgie feriali); e del 18 – o «più realisticamente », dice una fonte qualificata –, del 25 maggio, per il ritorno delle celebrazioni all’interno delle chiese in condizioni di sicurezza (compresi il distanziamento fra i fedeli, guanti e mascherine, sospensione di alcuni gesti liturgici come lo scambio della pace).

Anonimo ha detto...

"Dare a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di cesare". Aggiungo: se non ti strozza...

Anonimo ha detto...

I miei complimenti a Mons. Viganò per il suo coraggio, soprattutto quando dice che SONO PROVE TECNICHE DI DITTATURA e che QUESTA EPIDEMIA HA FATTO CADERE MOLTE MASCHERE.
La storia del virus è una farsa per imporre una Repubblica Universale di puro stampo massonico.
La Sinagoga di Satana sta lavorando da secoli per raggiungere il dominio mondiale.
Leggete le opere eccellenti di Mons. Henri Delassus!
Non possiamo fare altro che affidarci a Maria Santissima e pregarLa senza sosta col S. Rosario perché ci ottenga la vittoria su Satana e i suoi suppositi.
VIVA MARIA!

mic ha detto...

La pazienza è finita

Un pericoloso mitomane si è impadronito dell’Italia e sotto la minaccia del virus tiene in ostaggio un intero popolo, violenta la libertà e paralizza il Paese, mandandolo alla rovina, fingendo però che è tutto sotto controllo, anzi ci ammirano e ci studiano in tutto il mondo come modello. Dietro di lui si nasconde un intreccio di poteri, caste, tecnocrati e una pletora di esperti, inclusi gli scienziati che in questa pandemia hanno detto poco, tante ovvietà e pareri discordi.
.....
Dopo due mesi di carcerazione di massa non è più sopportabile. È necessario non dico ribellarsi, insorgere, fermarlo. Ma quantomeno osservare, sì, le precauzioni sanitarie leggendole però in una chiave compatibile con la vita che riprende, la libertà ritrovata, il buon senso. Chiedo a questo proposito che anche le forze dell’ordine non accettino di diventare esecutori di un’autocrazia irresponsabile che non sa dove ci sta portando; naviga a svista, a orecchio, random. Chiedo loro che interpretino le norme il più possibile in modo duttile, non a danno degli italiani e dei loro primari interessi vitali, e della loro libertà primaria. La stessa cosa sento di chiedere a tutti i sacerdoti, nel nome di quello che anche la Conferenza Episcopale ha denunciato: nessun autocrate può impedire così a lungo l’esercizio elementare della propria fede, le messe. Non c’è nessuna ragione di salute, nessuna maglia di forza della salute, che può impedire questa essenziale libertà, primaria per i credenti. Basterà osservare le norme, distanziamento sociale, mascherine, cautela.

È finita la fase dell’obbedienza cieca, prona e assoluta. È finita la pazienza. Occorre cominciare una ragionevole obiezione di coscienza e di libertà, pur rispettando tutte le cautele, con realismo e con tutte le norme costituzionali. Altrimenti questo viaggio verso la dittatura sanitaria (come la chiamai ormai nei primi di marzo) sarà di sola andata; la sospensione che si prolunga nel tempo rischia di farsi sistemica e perlomeno ricorrente, incombente come una minaccia periodica e un deterrente di fronte a ogni libertà. Il paese si sta sfasciando e non possiamo pensare che l’unico rimedio sia preannunciare – a due mesi dall’emergenza- il prezzo politico alle mascherine. Smascheriamo piuttosto questo dispotismo vanitoso, di uno incapace di tutto. Questo non è dispotismo illuminato, ma dispotismo allucinato. Un incubo da cui svegliarsi.

Marcello Veneziani, La Verità 28 aprile 2020
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/la-pazienza-e-finita/

Fuori tema ma non troppo . ha detto...

S.E.R Card. Raymond Burke in dibattito con D.Nicola #Bux

Giovedì 30 aprile ore 12.00

Il primo comandamento del Decalogo è ancora conosciuto nella Chiesa dai pastori? Il sinodo amazzonico ha prodotto in merito confusione e sconcerto.Un tempo i missionari e i vescovi abbattevano gli idoli e cacciavano gli spiriti maligni che i notabili usano per tenere gli indigeni sotto il loro dominio; quei vescovi spesso erano martirizzati; oggi li portano in processione in nome della valorizzazione delle culture indigene e della esaltazione di madre terra.Che succede?
https://www.facebook.com/ilpensierocattolico/photos/pb.134491457274555.-2207520000../593201394736890/?type=3&theater

Anonimo ha detto...

Il virus si è diffuso ed ha ucciso troppi essenzialmente per due motivi:

1) Si è dato l'allarme troppo tardi solo quando si è avuta la certezza che si era sufficientemente diffuso tanto da propagarsi ulteriormente, senza controllo.

2) L'iniziale apparente sotto/valutazione ha dato indicazioni di recarsi in ospedale solo a sintomi molto chiari ma, i sintomi diventano 'molto chiari' solo quando non si respira quasi più, da qui il soccorso disperato dei medici travolti dal numero e dallo stato estremo dei pazienti.

Quindi, basandosi solo sui fatti , si può parlare di omissione di soccorso ipocritamente coperta dalla emergenza nei fatti indotta.

Avviene perche' ormai c'e' un'autostrada a 12 corsie , da quando il faro si e' allontanato dalla Sua Luce .... ha detto...

1)Delle due l'una : o i Vescovi non conoscono piu' quali sono i loro doveri e diritti oppure ..

2) Vi ricordate la cosiddetta "polizia europea" ? Beh , mi sembra che le prove tecniche abbiano dato buoni risultati , tutti previsti , attori e comprimari hanno fato e stanno continuando a fare la loro parte .

3)Mi rimase impressa tanto tempo fa che la Cina o il Giappone ( non ricordo piu') era solita/o pianificare ponti ,strade o altro da qui a cento anni , questo per dire che sicuramente c'e' chi ha fatto questo per il continente europeo .

Anonimo ha detto...

Macche' , era tutto previsto e programmato compresi i poveri morti così l'impatto e' stato simile a quello provocato ad Hiroshima "state a casa , pulite casa , lavatevi le mani "...... sì , mammina ! E i piedi ?

Ma che ha detto ? In che senso?! ha detto...

Franco Bechis e' un giornalista che mi piace .
https://gloria.tv/post/SHGPBwLewRrR1DGJMBmRsnEb1

C'e' un telefilm americano che ogni tanto viene replicato in qualche TV , e' intitolato "La tata ", e il protagonista principale Sheffield e' identico al Sig,Conte . Guardate :
https://www.wired.it/play/televisione/2018/06/21/telefilm-la-tata/?refresh_ce=

Anonimo ha detto...

Le forze dell'ordine

Ho osservato questi 'pretesi' carabinieri e per associazione di postura mi son tornati alla mente alcuni finanzieri che entravano nei palazzi, di lato al tribunale vicino al quale abito, con lo stesso piglio, la stessa impunibile sfrontatezza al tempo del governo tecnico di Monti. Mi trovavo su un autobus un pomeriggio, al tempo di qualche legge sui vizi diventati diritti lgbt, trovai posto su quei sedili che danno le spalle al guidatore ed ebbi modo di osservare tutti coloro che sedevano guardano verso il guidatore. Vi erano, seduti in fila nei due posti affiancati, almeno due/ tre coppie di giovani coppie di uomini omosessuali, stesso atteggiamento di sfida, di provocazione, di baldanza. Sempre nello stesso periodo, andando a piedi non ricordo dove, passai per un piccolo parco molto bene tenuto e sdraiato su un prato, proprio vicino al sentiero dove tutti passano, un uomo con accanto un cane anch'esso sdraiato a pancia all'aria a cui l'uomo dedicava le carezze che si e no si scambierebbero con una fidanzata. Anche quell'uomo aveva la stessa espressione di sfida, di provocazione.

Dopo queste esperienze, forte del fatto che tra i consiglieri di chi governa e delle task force, disseminate come prezzemolo, vengono messi anche psicologi, psichiatri, ingegneri sociali, di massa, insomma tutti quelli che studiano solo per imbrogliare meglio il prossimo, in un primo momento ho pensato che fossero comparse a pagamento, sorta di finestre umane di Overton messe lì per abituare le persone ancora normali all'arbitrio, alla violenza sul prossimo umano e/o animale che fosse.

Oggi direi che queste persone, mascherate da carabinieri, da finanzieri, da omosessuali, da zoolatri potrebbero essere parte di quella polizia europea, frontex, che potrebbe avere il compito di spiazzare con la violenza del primo impatto la persona/le persone che rischia/no di restare basita/e davanti allo spettacolo violento, innaturale, amorale che gli si para davanti. Quel restar di sale, quello smarrimento iniziale che porta chi ha colpito per primo a colpire due volte come recita l'antico detto.

Anonimo ha detto...

Sia la libertà sia la tutela della salute non sono degli assoluti. Vanno realizzati nel concreto delle situazioni. Nel caso di una pandemia sono inevitabili delle restrizioni della nostra libertà, per limitare il contagio. Questo però non significa che le pubbliche autorità abbiano mano libera nel limitare o addirittura sopprimere, sia pure temporaneamente, le libertà che ci appartengono in quanto persone e che in Italia sono anche costituzionalmente garantite. A questo riguardo dobbiamo tutti vigilare.

Il cardinal Ruini e il "no" alle Messe: "Conte è uscito dalle sue competenze"
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/cardinal-ruini-sulle-messe-governo-ha-disatteso-bisogno-1858548.html

Anonimo ha detto...

La giurista Geraldina Boni constata che l'ostinazione dello Stato italiano nel prolungare il divieto delle funzioni religiose viola al contempo tanto il decantato principio costituzionale della libertà di culto, quanto il Concordato tra Stato e Chiesa.
Eppure a parte qualche timida protesta dei vescovi, il clero non insorge, non si batte, non dissente, non disubbidisce al sopruso. Addiritura alcuni pretacci atei difendono il governo. Perché? Perchè il clero non si batte? La motivazione è molto semplice: perchè non crede più.
Se hai perso la fede, se non credi davvero che Cristo salva e che l'anima è più importante del corpo, che importanza possono avere la Messa e i sacramenti? Per quale motivo rischiare qualcosa, anche solo il rendersi scomodi e antipatici, figuariamoci le denunce o la prigione? Se credi, ti batti per quello in cui credi. Se non credi, non ti batti.
Anche al di là di questo stato di emergenza dovuto all'epidemia, la Chiesa ufficiale oggi non disturba, non polemizza, non si contrappone , non scomunica, non condanna il male (tranne quello molto presunto dei "populisti", ovviamente) per un semplice motivo: ha perso la fede. Non crede più in Gesù Cristo e quindi. ovviamente, in se stessa. Rimane il simulacro di ciò che fu.
La melassa dolciastra, buonista, democristiana e compromissoria di questo clero desacralizzato è la conseguenza della dimenticanza di quel Dio di cui pure, per inerzia, si riempie ancora la bocca.
Ma il Signore non paga il sabato.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Il Papa ha scaricato non solo la Cei, pure migliaia di fedeli

 Ci si ricordi che di Papi guastatori ce ne furono altri, e che la vigna dopo di loro tornò a fruttificare

Esortando dal pulpito di Santa Marta a dare a Cesare quel che è di Dio, ossia l’ubbidienza anche al divieto eucaristico, Papa Francesco non solo ha scaricato i poveri vescovi Cei, tutti patriottici ma non tutti sufficientemente proni, o pronati, visto che dopo cinquanta giorni di letargo avevano cominciato a sollevare qualche obiezione, evocando, gozzaniani e demodé, buone cose di pessimo gusto quali il rispetto di Concordato e Costituzione in materia di libertà di culto. Il Sommo Pontefice ha pure sconfessato migliaia di fedeli che in queste settimane hanno partecipato a messe clandestine, comunioni clandestine, riti clandestini (le Ceneri, le Palme…), i tanti laici, i molti frati, i parecchi preti che hanno animato una resistenza cattolica di cui si potrà dare conto solo quando sarà caduta in prescrizione. Da domani tutti questi cristiani o smetteranno di seguire Cristo, il suo “Fate questo in memoria di me”, o scaveranno ancora più in basso le loro catacombe. Io di ubbidire alla Chiesa di Stato non ci penso proprio, ma non ho nemmeno la vocazione del minatore, ho un grande bisogno di aria aperta. Mi limito a copincollare Dante su Papa Giovanni XXII: “Ma tu che sol per cancellare scrivi, / pensa che Pietro e Paolo, che moriro / per la vigna che guasti, ancor son vivi”. Dunque ci si ricordi che di Papi guastatori ce ne furono altri, e che la vigna dopo di loro tornò a fruttificare (nel frattempo mi faccio un giro in bici).
Camillo Langone

Luigi ha detto...

Ma cosa significa "presunta pandemia"... ? Scusate, ma come è possibile farsi prendere sul serio quando si inizia a negare la realtà, sotto altri aspetti?

Anonimo ha detto...

Chiara denuncia di connivenze di interessi pecuniari vaticano-governo, con collaborazionismi CEI -governo, Bergoglio-Conte. Chiara denuncia di una dittatura mondiale che vuole microchipparci e tracciarci a modo di bestiame, d'altronde siamo solo dei gojm senz'anima. Il Papa che consacrerà la Russia non c'è, oggi non c'è. O lo farà Ratzinger o...attenderemo ancora altri guai peggiori.

gianlub ha detto...

Dice bene Mons Viganò. "presunta pandemia", infatti è proprio su questo pretesto che si stà costruendo una dittatura. La pandemia non esiste perchè lo dicono i numeri stessi.

Anonimo ha detto...

Ho letto su Wikipedia qualcosa della vita di Vittorio Colao, bresciano. Suo padre originario della Calabria, quindi cognome calabrese; sua madre appartenente all'aristocrazia lombarda, cognome non citato. Alpinista e Carabiniere all'inizio, questi passaggi non sono ben chiari, cioè non si capisce se le scuole superiori sono state frequentate in qualche istituto vicino a questa o a quell'Arma oppure se dopo la licenza di scuola superiore. Da qui si passa all'Università Bocconi pista di lancio, se si hanno i requisiti richiesti, verso le Università americane e le connessioni giuste a salire. La moglie definita quella più a sinistra della famiglia. Vacanze da da giovane semplici nel natio borgo selvaggio calabrese.

Ora a voler far le pulci, alla luce del presente, uno o due particolarità colpiscono, questa frequentazione delle Arma degli Alpini e dei Carabinieri.
Ipotesi: l'ascendenza aristocratica della madre rende verisimile una dimestichezza con l'ambiente militare, scuola di vita, di comportamento imprescindibile per la nobiltà e spesso occasione di carriera gloriosa. Potrebbe darsi che il ragazzo abbia cominciato a fare sport con gli Alpini, audaci e solidali verso le cime; il ragazzo era studioso e forse ad un certo punto qualche sottufficiale e/o ufficiale lo segnalò o gli segnalò che, essendoci più prospettive europee nell'Arma dei Carabinieri, era meglio per lui spostarsi in quell'Arma. Ora rimane da sapere in quale scuola ha compiuto gli studi superiori. Da questo particolare potrebbe dipendere se lui ha frequentato la Bocconi da studente xy oppure da sottufficiale dei Carabinieri, con prospettive europee, in incognito e/o in permesso... Cosi ipotizzando ed esercitandosi in fantasie.

berni /exodus ha detto...

@ Camillo Langone..... vorrei rispondere a Bergoglio!!! vorrei dire che sotto l'impero romano e in tutti i regimi komunisti e non, i Cristiani non solo non ubbidivano, ma per partecipare alle liturgie si nascondevano nelle catacombe, pregavano e facevano la Comunione e si amministravano tutti i Sacramenti --- allora erano davvero Cristiani e Cattolici e non obbedivano agli ordini dell'imperatore ma solo a Dio, ed anche se hanno fatto tutto clandestinamente disobbedendo a Cesare sono rimasti fedeli a Dio..... io non voglio rimanere fedele a chi mi nega Dio e vuole che lo rinneghi per Cesare.... ho paura che questo ....... che sta spingendo il mondo verso l'inferno a cui lui non crede ..... non sia l'uomo di Dio ma della grande massoneria e della mondializzazione... l'uomo che fa il patto di Abhu-Dabi dobbiamo vederlo come ci dice la Vergine di Fatima.... oltre che l'uomo del pachamama... a me non inganna ne lui ne tutti i suoi accoliti post conciliari e conciliari.... io ho solo una Chiesa che ha duemila anni fino al 1960....... poi una gerarchia che fa i patti (basta guardare tutto quello che è stato fatto in 50 anni è sufficiente) coi nemici della Chiesa Cattolica, mi basta e avanza.... ricordiamoci quanti martiri nel terzo o quarto mondo oppure quanti preti e vescovi incarcerati o uccisi nei paesi komunisti o in quelli delle dittature varie..... mi è sufficiente per capire questa gerarchia venduta al nemico di Dio.

Tutto secondo le regole imposte . ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2020/04/29/controcampo-e-controcanto/

Come noterete anche senza occhiali , gli operatori tv e i fotografi al seguito del Conte sono regolarmente distanziati , tutti e 50 , distanziatissimi (!!!) e con mascherina ma... e i guanti e gli occhiali anti covid ?
Il Conte e' provvisto di mascherina chirurgica ma...e i guanti e gli occhiali anti covid ?

Covid-19 - Sicurezza dei lavoratori

Dispositivi di protezione individuale
Qualora l’attività lavorativa imponga una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario l'uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.

Gestione dell’ingresso-uscita dei lavoratori
Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati dei lavoratori per evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa).

Data ultimo aggiornamento: 29 aprile 2020
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5383&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

Anonimo ha detto...

P.S. Ma le Messe no !

Anonimo ha detto...

Monaco Benedettino scrive del panico generale provocato da Coronavirus:

" In realtà, la gente ha troppa paura di morire o anche di sentirsi un po ' male. E in questo momento, la paura è sproporzionata rispetto alla minaccia che esiste. E perché? Forse la ragione più profonda, o uno dei principali, è la mancanza di prospettive future.

Coloro che combattevano per la patria e la libertà erano disposti a sacrificare le loro vite proprio perché il futuro era un bene superiore al presente. Allo stesso modo per i cattolici: il credente che preferisce rischiare la propria vita e perderla, invece di negare la sua fede, ha davanti a sé il futuro eterno, che esiste al di là di questo mondo, il paradiso.

Oggi, però, la nostra cultura non ha più futuro, è intrappolata nel presente, nell'effimero: se perdiamo il presente, perdiamo tutto. In generale, possiamo dire che la forza dell'epidemia in corso non deriva dal numero di vittime o dal loro pericolo obiettivo, ma dalla debolezza spirituale dell'umanità. ...

Don Giulio Meiattini

Anonimo ha detto...

Gli stessi che un anno fa gonfiavano la balla del Salvini aspirante dittatore fascista, ora tacciono di fronte alla dittatura tecnocratica degli esperti di Conte.
Gli stessi che un anno fa chiamavano Salvini "il ministro della paura" (vedi Carofiglio) ora non hanno nulla da eccepire sul terrorismo mediatico a reti unificate. Anzi, lo incentivano.
Sempre ipocriti, sempre bugiardi.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Amico, é bello sognare, ma hai costruito una storia degna di Tolstoj...la Gazzetta del Sud, in un articolo reperibile in line, racconta con chiarezza che i genitori del dott. Colao sono entrambi di in paese in provincia di Catanzaro e sono saliti al Nord insieme.

Anonimo ha detto...

"TERAPIA AL PLASMA CONTRO IL CORONAVIRUS FUNZIONA, NON CAPISCO PERCHÉ NON LA USANO" ► PROF. DE DONNO
https://www.youtube.com/watch?v=Cqmwmhhx35A

Trasfusioni di plasma immunizzato

Anonimo ha detto...

Penso che nelle zone in cui la malattia non ha dilagato si possano riaprire altre attività con le dovute cautele. Coloro che sono stati rinviati al 1 giugno rischiano una mortificazione morale ed economica. È facile fare i salutisti per chi ha comunque il sedere al caldo.
Non esiste e non esisterà mai un rischio zero, né in generale nella vita né per il presente virus. Appiattire però tutta La Nazione con regole, che vanno bene solo nelle zone rosse, non ha senso. Abbiamo chiuso troppo tardi, coi politici che ridevano a sentire nominare il virus, e stiamo riaprendo troppo tardi, sottovalutando forse un possibile tracollo civile ed economico.
Un altro mese di stop per bar, ristoranti, barbieri, etc potrebbe essere veramente troppo.
Il giornalista Nicola Porro fa notare che nessuno dei principali giornali tedeschi parla di un rinnovamento di contagi in Germania. I contagi in Germania ci sono giornalmente, sono i morti che sono di parecchio inferiori ai nostri! Su 150 mila contagi 6mila morti. Noi 27mila morti su 200mila contago. Si riapre ormai ovunque tranne in Italia. Speriamo che il farmaco non sia peggio della malattia!

Da Fb ha detto...

"Alessandra mi spiega tutto al telefono, con voce rotta dall’emozione. A mia volta avverto una sensazione strana. “Lei signora mi sta dicendo che ha ricevuto una sentenza di morte per la mamma?”. “Sì, dottore. Cosa devo fare? Mi dica lei”. In quell’attimo non ho esitazioni. “La porti a casa, Alessandra. Firmi e la porti a casa. Me ne prenderò cura io, se vuole. Non le garantisco nulla, se non che me ne prenderò cura e, se dovrà morire, potrà farlo con lei accanto”.
Alessandra segue il mio consiglio. Nella dimissione dal Pronto Soccorso, si possono leggere queste righe: “Diagnosi: polmonite interstiziale. I parenti resi edotti della situazione, prospettate le eventuali complicanze, rifiutano il ricovero assumendosi ogni responsabilità. Esito: rifiuto del ricovero.”
La signora Giusy torna dunque a casa, amorevolmente assistita da sua figlia. Le prescrivo la terapia, con un mix di farmaci che forse non saranno ancora ufficialmente adottati negli ospedali previ trials clinici e studi in doppio cieco, ma qui c’è da salvare una vita, e non ho dubbi che occorra tentare.
Passano i giorni, e la signora Giusy migliora ogni giorno di più. Se fosse rimasta in ospedale, dopo 48 di “accompagnamento dolce” sarebbe morta, da sola, senza più vedere nessuno dei suoi cari, come successo a tantissime altre persone. Alessandra non vuole che finisca così, e io nemmeno.
Certo, in questo difficilissimo momento, gli operatori sanitari stanno facendo un’esperienza professionale difficile: quella di vedere i propri sforzi e il proprio impegno vanificati da una malattia nuova e difficile da curare, ma il compito del medico può essere solo quello di supporto, accompagnando i pazienti sino alla fine? Io credo di no. Così comincia questa avventura: salvare la signora Giusy da una morte programmata. Dico subito alla figlia che non è una lotta, una battaglia. In questi tempi ho sentito fin troppo usare metafore belliche. La trincea, la prima linea, il nemico… Tutta vuota retorica.
Il compito di un medico, il mio compito, non è combattere un virus: è prendermi cura di una persona. È fare in modo che possa riacquistare la salute, che possa respirare normalmente, che si rallenti la replicazione virale, che non salga la febbre. Niente guerre e niente armi: solo farmaci, ossigeno (finché dopo pochi giorni la signora Giusy satura talmente bene da non averne più bisogno), solo la vicinanza e la tenerezza di una figlia, che le rimbocca le coperte, che la aiuta a mangiare. Eh sì, perché passano i giorni e Giusy sta sempre meglio: i parametri sono tutti buoni.
Oggi sono passati dieci giorni, e la signora Giusy è in piedi. Vorrebbe anche andare a fare una passeggiata al sole, ma la figlia le spiega che è ancora proibito. Alessandra la guarda con tenerezza: la sua mamma è ancora viva. La sentenza di morte non è stata eseguita. E io tiro un sospiro di sollievo, e penso che la Medicina ha sempre avuto questo compito: puoi guarire spesso, puoi anche assistere al fallimento, ma puoi e devi curare, sempre."

Silente ha detto...

E' opportuno precisare che il bravo medico che racconta, nel post tratto da Fb delle 19:42, come ha guarito una signora data per spacciata è il dottor Paolo Gulisano, medico infettivologo di Lecco. Oltre a essere un ottimo professionista, come dimostra il caso clinico raccontato, Paolo Gulisano è un bravissimo scrittore, saggista e pubblicista cattolico, grande esperto di Tolkien, su cui ha scritto diversi testi, di Chesterton (è vice-presidente della società Chesteroniana Italiana), di letteratura e storia delle isole britanniche, di letteratura fantastica e di molto altro. L'elenco dei suoi libri è notevole. Fondatore e collaboratore, assieme ad Alessandro Gnocchi, del sito Ricognizioni, collabora alla Nuova Bussola Quotidiana, al Timone e ad altre testate cattoliche. Insomma, come si può immaginare, è vicino alle nostre idee.
Il racconto completo della guarigione qui narrata lo si può leggere sul suo sito:
https://www.paologulisano.com/lalternativa-alla-dolce-morte-la-storia-di-giusy/
Sempre sul suo sito si possono trovare anche recentissimi articoli di confutazione, da un punto di vista medico-scientifico, del divieto di partecipazione di fedeli alla messa, pubblicati anche da altre testate.
Silente

Anonimo ha detto...

Il primo maggio oltre alla memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore celebreremo anche quella di San Giuseppe Conte protomartire, lapidato anche lui come il giovane Stefano, a cui Bergoglio lo ha praticamente paragonato, anzi linciato da un popolo volubile e crudele....ma forse nelle parole dette a santa Marta c'è stato un rovesciamento di prospettiva: è il popolo che ha linciato Conte o è Conte che ha linciato il popolo?

Anonimo ha detto...

Un duro ma lucido articolo di Antonio Socci .....sulla situazione della chiesa oggi .

(Passano gli anni ma il suo ardore per Cristo imparato dal Giuss non diminuisce .
Se a volte sbaglia e perché troppo ama .)

Ma, in secondo luogo, perché Conte, con il pesante schiaffo dato ai cattolici(ancora niente messe, ma solo funerali e con meno di 15 persone, possibilmente all’aperto), è riuscito a inimicarsi perfino l’unico vero sponsor di cui aveva l’appoggio: la gerarchia cattolica e vaticana (da non confondere col popolo cattolico che vota come vuole e – com’è noto – all’opposto di Bergoglio e della Cei).

Eppure da sempre la Cei – su ordine del papa argentino, mosso dalla precisa intenzione di attaccare la Lega di Salvini – era stata più che collaborativa: servile.

Tale era la sottomissione al governo che i vescovi – all’inizio dell’emergenza Covid – in Lombardia non hanno esitato a buttar fuori il popolo cristiano dalle chiese, spazzando via messe e sacramenti, mentre ancora erano aperti bar e ristoranti (il successo di Conte per loro “val bene una messa”).

Dio, nel dramma dell’epidemia, veniva dichiarato inutile: “obbedite al governo”, ha ripetuto Bergoglio. Più realisti del re, non si sono limitati a indicare lo stato di necessità, ma hanno perfino teorizzato (assurdamente) che messe e sacramenti non erano necessari perché bastava pregare da soli in casa. Guadagnandosi così lo sdegno dei fedeli i quali hanno tratto la conclusione che allora nemmeno preti e vescovi erano necessari (tanto meno l’otto per mille).

Con questo servilismo governativo i vescovi non si sono nemmeno resi conto della loro plateale contraddizione, perché – mentre sospendevano le messe per evitare assembramenti – tenevano aperte le frequentatissime mense della Caritas al fine di collaborare col governo nel nutrire chi era senza pasto (prima i migranti). I fedeli hanno capito quindi la malafede.

La Cei si è trasformata in una sorta di ufficio statale alla maniera cinese (come piace a Bergoglio) e ha accettato che la Messa venisse parificataalle attività ludico-ricreative non essenziali (perciò sospese) come la sagra della bistecca.

Non solo. Quando Matteo Salvini, nella settimana santa, si è sommessamente associato alla proposta di Davide Rondoni, per far celebrare le messe almeno a Pasqua, sono stati proprio i vescovi e i media clericali a “linciarlo”.

Tuttavia nel giro di pochi giorni il malcontento e le proteste dei fedeli e dei parroci sono assai cresciuti, anche per diversi inauditi episodi di incursione nelle chiese delle forze dell’ordine durante celebrazioni liturgiche.

Inoltre la sospensione delle attività delle parrocchie rappresenta per la Chiesa un grosso danno economico e ai soldi i vescovi sono alquanto devoti. Così la Cei, in vista della fase 2 che doveva essere varata domenica sera, ha chiesto a Conte di tornare a celebrare le messe, ovviamente con le dovute misure sanitarie. Si aspettava la sua gratitudine e il suo “sì”.

Invece è arrivato “un duro schiaffone condito da una sottile presa in giro”, come ha scritto un analista cattolico di idee moderate, Riccardo Cascioli, che ha aggiunto: “La Cei raccoglie quello che ha seminato. Da servi si sono comportati, da servi vengono ora trattati”.

Allora la Cei ha scoperto d’improvviso che il governo sta attaccando “la libertà di culto”. E ieri dappertutto si sono sentiti i vescovi protestare e strepitare. Ma can che abbaia non morde. I vescovi se volessero potrebbero riaprire subito le chiese al culto perché il governo, in realtà, non ha nessun potere di vietarlo, secondo la Costituzione.

Però non ne hanno il coraggio perché sanno che Bergoglio appoggiava il progetto politico di Conte (lo ha perfino ricevuto con tutti gli onori proprio nei giorni della chiusura totale delle chiese al popolo). Ma ora che farà il politico argentino vestito di bianco? La resa del Conte si avvicina.

Antonio Socci
Da “Libero”, 28 aprile 2020

Anonimo ha detto...

....segue
P.S. Nelle ore in cui è stato scritto questo articolo tutti i vescovi erano sul piede di guerra e sembrava (a molti) che avessero dalla loro parte anche il Vaticano. Infatti la Cei, prima di pubblicare il suo durissimo comunicato contro il governo, aveva avuto il placet della Segreteria di stato vaticana.

Ma siccome io so come ragiona Bergoglio e so che lui fra il Potere e Cristo sceglie sempre il Potere, ho concluso il mio articolo con un punto interrogativo sul suo comportamento.

E infatti, puntualmente, stamani (martedì), nella sua omelia (perché lui strumentalizza le cose sacre per fare le sue personali battaglie politiche e di potere), stamani – dicevo – ha subito sconfessato la Cei e la Segreteria di Stato, esprimendo il suo appoggio alla “prudenza” di Conte che continua a tenere il popolo cristiano fuori dalle chiese e lontano dai sacramenti.

È un tradimento, contro Cristo e contro il popolo cristiano. Ma Bergoglio se ne infischia. A lui interessano solo la politica e il potere, tanto è vero che la “prudenza” che ha raccomandato oggi agli altri (per continuare a sospendere le messe) non la ebbe lui il 23 febbraio scorso quando – eravamo già nella “psicosi” del Covid – tenne il raduno di Bari dove, davanti a 40 mila persone, fece il suo stizzito comizio politico “anti sovranista”, cioè contro l’Italia).

Siccome il suo fido Conte è in grosse difficoltà, perché il suo governo (il più anticattolico della storia recente), sta facendo enormi danni al paese, Bergoglio subito è corso in suo aiuto (sempre e solo in odio a Salvini che è la sua ossessione).

L’umiliazione che ha inferto ai (pavidi) vescovi italiani per lui non è un problema. È il suo metodo di governo: umiliare i sottoposti gli serve a riaffermare il suo dominio assoluto e ad avere piena sottomissione.

Probabilmente con questo gesto spera anche di ottenere le dimissioni di Bassetti, che lui vuole sostituire con Zuppi, cioè uno ancora più sottomesso di Bassetti. L’umiliazione della Chiesa italiana è dovuta al suo oscuro odio per l’Italia e gli italiani.

En France ha detto...

Exigeons la réouverture de nos églises !
Pétition pour la réouverture des églises et le droit à l’assistance à la messe

http://ouvronsnoseglises.com/

Anonimo ha detto...

"... L’umiliazione della Chiesa italiana è dovuta al suo oscuro odio per l’Italia e gli italiani."

Questo è uno di quelli contro l'Italia e gli Italiani. Teniamo a mente i nomi.

Rr ha detto...

Silente,
una volta tanto non sono d’accordo Con te. La storia raccontata non è andata esattamente così, così come non si tratta di un infettivologo, ma di un Igienista, al massimo epidemiologo. Sono due cose molto diverse.
Da colleghi so che la faccenda è un po’ (un po’ molto) diversa.
E sarebbe meglio non ri-raccontarla troppo, per evitare guai deontologici ai vari protagonisti.

Anonimo ha detto...

Coronavirus, audio di monsignor Derio Olivero vescovo di Pinerolo in via di guarigione
https://www.youtube.com/watch?time_continue=10&v=KZU1VBy-NO4&feature=emb_logo

Il vescovo che ha sconfitto il Covid alla CEI: meglio pazientare, sbagliato mostrare i denti al Governo
https://it.aleteia.org/2020/04/28/vescovo-olivero-covid-alla-cei-meglio-pazientare-non-attaccare-governo/

Anonimo ha detto...

"Gruppi segreti vogliono farci sparire". In un video registrato il 25 aprile, poche ore prima di morire, le ultime parole del giornalista controcorrente Giulietto Chiesa.
....
Ricordiamo le ultime parole pronunciate da Giulietto Chiesa alla conclusione del Convegno del 25 Aprile, alla fine dell’impegno politico della sua intera vita. Parole veritiere, crude, sulla gravità del momento che viviamo. Parole che chiamano alla lotta per riconquistare le libertà costituzionali: «Siamo arrivati alla fine di questa maratona, che spero sia stata per tutti voi interessante. Sono state esposte molte cose nuove, con altre nuove voci internazionali. Ci diamo un arrivederci, un arrivederci fisico quando potremo rincontrarci, anche se credo non sarà facile riconquistare le libertà costituzionali che sono state sospese, e sappiamo perché. Già si intravedono segni che ci mostrano le situazioni difficili in cui dovremo combattere per riavere le libertà che sono state sospese. Dobbiamo sapere che la situazione sarà molto più critica, molto più drammatica. Incombe una crisi economica di proporzioni gigantesche che coinvolgerà e travolgerà (temo) l'Italia. Coloro che stanno utilizzando questa situazione come uno strumento per colpire i più deboli, e i più deboli sono già stati colpiti, coloro che hanno in mano i bastoni del comando li useranno, e quindi sarà compito nostro, tutti insieme, costruire una barriera e una capacità di riscossa. Dobbiamo pensare a una politica diversa per uscire da tale situazione. Questo convegno si è svolto online, ma ci saranno e dovremo fare in modo che ci siano altri momenti di lotta e di combattimento politico che siano fisici, in cui ci si possa ritrovare e guardare negli occhi».
https://www.affaritaliani.it/coffee/video/giulietto-chiesa-prima-di-morire-gruppi-segreti-vogliono-farci-sparire-668844.html

Anonimo ha detto...

E questa paura indotta dal coronavirus e dal terrorismo mediatico imperante va abbandonata al più presto, perché oltre a bloccare ogni iniziativa (anche religiosa), può essere usata addirittura dal potere visto che per la prima volta la paura è riuscita 'a mantener buoni' persino i riottosi italiani. Quale tentazione per il potere di continuare 'a soggiogare i cittadini' e continuare a comandarli senza alcun tipo di protesta? (Magari ampliando i controlli con app. telefoniche o altri mezzi elettronici...). Bisogna vincere questa paura...

Anonimo ha detto...

Cara Rr, lavorare a contatto del malato è un affare molto serio, che merita innanzitutto di non fare polemiche inutili e di guardare in faccia la realtà.

Il bravo medico può avere o non avere la fede nel Signore Gesù Cristo, ma deve avere acuta intelligenza, capacità di osservazione e la giusta intraprendenza per non ridursi a burocrate.
Forti di questi talenti propri del buon medico, tra coloro che si sono trovati a gestire questa tragedia, più d'uno ha osservato segni e tratto le dovute conseguenze. Non sono mancati errori, ma non ci si è limitati a "fare il compitino". Molti hanno perso la vita.

Adesso ci sono due macro-scenari: uno è la paura; il senso di una condanna inappellabile e prima ancora di un assassino invisibile che ti aggredisce ovunque, costringendoti ad isolarti; anche quando pare ritirarsi è lì pronto a ritornare; e se sei vecchio non c'è posto per le cure; e se sei meno vecchio non c'è ancora la cura; servirà il vaccino.

L'altro è: le cose come stanno. Il virus è meno aggressivo. Le terapie intensive sono meno intasate. A vari livelli, compatibilmente con altre patologie in atto, è possibile curare i malati, anche quelli più gravi, attraverso differenti strade: un antiaggregante è cosa diversa dall'anticoagulante, morire di polmonite è differente dal morire di trombosi e addirittura in molti casi l'eccesso di ossigeno è deleterio. L'idrossiclorochina si accumula nel polmone e ha proprietà antivirali per aumento del pH endosomiale. Con la plasmaferesi si possono avere anticorpi a volontà, per via naturale, prima che essi vengano indotti dalla somministrazione di vaccini non naturali, con il concorso di eccipienti e contaminanti dalle dubbie conseguenze. Cose che due mesi fa si sapevano in modo meno diffuso, non sperimentato, con i limiti di attivare dei protocolli mentre si sta tra la vita e la morte. Fatti confermati dai dati e attestati da luminari di livello mondiale.
Come si sa che il famigerato positivo-asintomatico-untore è per lo più un eccesso di zelo degli zelanti, ma ha meno credibilità scientifica, specie in un contesto di igiene e cautele diffuse e che andavano e andrebbero favorite puntando sull'educazione e l'intelligenza dei cittadini e non sul loro terrore.
E noi dovremmo accontentarci della paura? A prescindere?

Anche se qualche tuo collega può essersi eccessivamente pavoneggiato, la ruota la stanno facendo ben altri pavoni.

Rr ha detto...

Anonimo10.31,
lei è medico ?

Anonimo ha detto...

No.

Anonimo ha detto...

Galli dice che, riaprendo, ci potrebbero essere positivi (a questo punto asintomatici e inconsapevoli) che potrebbero uscire e infettare chissà quante persone. Mi domando: ma, allora, come mai non succede andando a fare la spesa o andando al lavoro? Mica siamo sigillati in casa! Si continua comunque a uscire, almeno uno per famiglia (o, comunque, alternandosi), quindi, se ci fossero positivi nelle famiglie, il contagio si diffonderebbe allo stesso modo. Io veramente comincio a pensare di non essere più capace di capire quello che dicono.

Anonimo ha detto...

Il Prof. Galli si è dato dello stupido (l'ha detto lui stesso) per aver sottovalutato inizialmente il problema. Tanto di cappello al suo mea culpa pubblico.
Non vorrei che tra qualche mese debba ripetersi nel dire di aver esagerato nell'allarme suscitato adesso.
Il virus muta e probabilmente è già mutato. oppure, semplicemente, fa più caldo e la stagione è favorevole all'attenuarsi della virulenza.

Il Prof. Puro dello Spallanzani ha detto che i pazienti asintomatici, cioè coloro che stanno bene pur essendo risultate positive al tampone, non sono potenziali trasmettitori (diversamente da come è stato sin qui affermato dai altri "comitati scientifici").
Il Prof. Puro ha spiegato che il paziente proprio in quanto asintomatico “emette poche goccioline che possano andare a contaminare altre persone". Mentre chi starnutisce e tossisce è un emettitore potente, chi si limitasse a parlare lo è molto meno. E se tutti indossano la mascherina il rischio si abbatte ulteriormente.
La possibilità del contagio da asintomatico è ritenuta una modalità poco significativa di trasmissione perché se lui (il paziente senza sintomi).
Non è "zero": ma è pericoloso anche percorrere, normalmente il tratto autostradale tra Milano e Bergamo, l'Aurelia, il GRA e la Casilina, senza che per questo siano chiusi al traffico. In un contesto in cui non ci si lavavano le mani dopo essere uscita dal bagno, non facciamoci passare per quelli che se non c'è l'asepsi fanno l'assicurazione sulla vita e chiedono l'indennità di rischio!

Il contagio è improbabile se semplicemente ci si incontra sfiorandosi per strada o nei centri commerciali. Vicino ad un malato (sintomatico) invece il contatto interpersonale può determinare problemi (e lo sanno bene medici e personale sanitario, più o meno messo in condizioni ragionevoli di protezione, eppure poi positivi e pure morti).

Adesso (siamo a maggio) la situazione non è più quella di febbraio: è cambiato il virus, è cambiato il clima meteorologico, sono migliorate le cure, c'è più attenzione. Chi ha ancora sensi di colpa per l'incuria iniziale, non sia così scrupoloso da vivere ancora in una realtà parallela. Soprattutto spargendo non verità scientifiche per quello che non sono.

Silente ha detto...

Cara Rosa/Rr delle 23:05,
non intendo certo polemizzare con te. La storia della guarigione è stata raccontata dallo stesso Gulisano, dal Corriere della Sera, dal La Provincia, quotidiano di Lecco, dalla Nuova Bussola Quotidiana e credo da altri organi di comunicazione. Non sono un medico, quindi non entro nel merito tecnico e medico dell'evento narrato. D'altronde, non c'è nulla di miracoloso, solo l'uso di un particolare cocktail di farmaci già in uso e di cure familiari. Era solo l'ennesima dimostrazione che l'ospedalizzazione e i protocolli intesi come Tavole della Legge talvolta…..D'altronde, lo dico con tutto il massimo rispetto per il ceto medico, mi pare che negli ultimi tempi sia stato difficile trovare due infettivologi, o epidemiologi, d'accordo tra di loro sul Covid 19, sulle cure possibili, sulle misure di prevenzione. Poi, hai ragione, Gulisano è un epidemiologo, un esperto di Medicina preventiva, un docente di Storia della Medicina. La colpa dell'imprecisa attribuzione è solo mia.
Però, usciamo dal campo medico: sul fatto che Paolo Gulisano sia una bella persona, una cattolico per bene, un saggista e un intellettuale di vaglia, ecco, su questo non intendo essere smentito. E, per essere più chiari rispetto al tuo accenno alla deontologia, io credo alla sua storia.
Amici come prima.
Silente

Rr ha detto...

Anonimo 11.57,
allora non mi faccia la lezioncina.

Rr ha detto...

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/plasma-dei-guariti-nelle-vene-cos-i-pazienti-battono-virus-1859369.html

Ne consiglio vivamente la lettura, perché uno dei pochi ben fatto, ovviamente secondo me.

In sintesi: la trasfusione di plasma iperimmune da guariti di Covid ad ammalati medio-gravi è molto promettente.
MA: sono necessari molti più malati per provarne l’efficacia senza ombra di dubbio, almeno 500, non è per tutti, i donatori devono avere caratteristiche tali che finiscono per essere pochi, va fatta in centri specializzati, ed è definita di “emergenza”.

Quindi, se qualcuno ci faceva affidamento per dire ” tanto ormai ci sono le cure”, se la scordi.

Anonimo ha detto...

Cogliere l'occasione per chiudere gli asili-nido parificati:
http://www.vita.it/it/article/2020/04/24/la-condanna-a-morte-dei-nidi-convenzionati-da-parte-del-comune-di-mila/155181/

Luigi ha detto...

Rr

a cosa si riferisce quando dice che la vicenda è andata in modo diverso? https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_aprile_14/paolo-gulisano-lecco-giusy-anziana-polmonite-79-anni-strappata-all-eutanasia-coronavirus-casa-guarita-74cb42d8-7e12-11ea-9d1e-3b71f043fc58.shtml
Francamente, da collega, sono rimasto anch'io un po' perplesso di fronte a certe affermazioni del dr. Gulisano, quando per esempio da per assodato il rischio di interferenza virale con il vaccino influenzale o quando dice che l'infezione sia curabile a casa e con farmaci a basso costo.

Anonimo ha detto...

Wikipedia
Vittorio Amedeo Colao (born 3 October 1961) is an Italian businessman & former chief executive officer at Vodafone Group.
Early life.
The son of an officer in the Carabinieri, he was born in Brescia.[3] He received a business degree from Bocconi University and an MBA from the Harvard Business School...

Wikipedia
Vittorio Colao (Brescia, 3 ottobre 1961[1]) è un dirigente d'azienda italiano, amministratore delegato di Vodafone dal 2008 al 2018.
Biografia
Si è laureato alla Università Bocconi e ha ottenuto un Master in Business Administration alla Harvard University...

copiato ed incollato adesso

Anonimo ha detto...

Il governo PD-M5S minaccia la Calabria: "rispettate le regole o vi diffidiamo." Il dpcm non ha forza di legge ed è incostituzionale. Chi vuole disapplicarlo, ha il diritto di farlo. Non vanno diffidate le Regioni che riaprono. Va diffidato il governo.
https://t.co/PAx65QeEhz

Anonimo ha detto...

Il fascismo in Italia non venne realizzato abrogando la Costituzione dello Stato di allora, lo Statuto Albertino, bensì aggirandolo, ignorandolo, contraddicendolo con una serie di leggi speciali, quindi svuotandolo di ogni efficacia.
E' la stessa procedura che viene usata oggi dal governo.

Anonimo ha detto...

https://www.thesun.co.uk/living/2294746/vodafone-boss-admits-company-will-miss-deadline-to-resolve-billing-issues-for-thousands-of-customers/

...Vodafone's CEO Vittorio Colao has admitted that the company will miss its deadline to resolve major billing bungles that have affected thousands of customers.

This is because "fixing the problems will take longer than what was previously expected", Colao said.

Anonimo ha detto...

Testimonianza di un pensionato che abita in una frazione di Assisi raccolta il 27 aprile u.s.
MI DISPIACE, MA PER COLPA DI POCHI ANCHE L'ARMA IN QUESTA SITUAZIONE CI STA PERDENDO LA FACCIA.

"Mi chiamo ................ nato ad Assisi il .............. residente .........., oggi portando a spasso il cane ho incontrato degli amici anche loro pensionati e ci siamo fermati a parlare un attimo. Eravamo distanti 5 metri uno dall'altro, quando è arrivata una volante dei carabinieri d'Assisi. Ci hanno fatto un verbale di 400 euro per ognuno, motivazione: "assembramento", già assurda la motivazione, ma con estrema arroganza non hanno voluto in nessun modo ascoltare le nostre spiegazioni. Ora io sono pensionato, con la mia pensione, stando attento, riesco ad arrivare a fine mese, ma se devo pagare un verbale da 400 euro rischio di non mangiare per 15 giorni. Mi rivolgo un attimo al comando della caserma di Assisi, vi ricordo che voi dovreste tutelare l'ordine, difendere le persone oneste e dare la caccia ai malviventi ed invece state dando la caccia ai pensionati che escono per fare una passeggiata dopo due mesi che sono chiusi in casa e s'azzardono ad uscire a prendere una boccata d'aria, diritto stabilito dal tribunale dei diritti umani di Ginevra. Un'ora d'aria non si nega anche ai peggiori ergastolani, che hanno commesso i crimini più efferati, mentre ad un pensionato di 75 anni, che in vita sua non ha mai commesso nessuno reato, gli viene negato questo diritto. Voglio dire al carabiniere che sono giorni che viene a ............ per poter multare qualcuno, ora sarai soddisfatto, ne hai fatte tre in colpo solo, appena rientrato in caserma ti avranno applaudito come se avessi arrestato un capo mafia, invece hai fatto solo una multa ad un pensionato che portava a spasso il cane e che ora dovrà attentare per arrivare a fine mese, quando domattina ti specchi pensaci e sono convinto che, se sei un uomo, ti vergognerai anche un po' sicuramente".

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=11b9MKOYXUs

VITTORIO COLAO, OVVERO IL CAVALLO DI TROIA NELLO SCACCHIERE POLITICO DEL 5G - Francesco Amodeo

Pubblicato il 16 apr 2020

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=jwABHwoz8bY

ECCO CHI SI NASCONDE DIETRO LA TASK FORCE GUIDATA DA COLAO - Francesco Amodeo

Pubblicato il 14 apr 2020

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=2TRxT6MKL1g

Il fatto di Luca Curattti - Coronavirus: arriva Colao - 15.04.2020

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=2FehidT2tsk

VITTORIO COLAO, EX-VODAFONE, LA TASK FORCE CHIEDE L' IMMUNITA' PENALE E CIVILE (CLAUDIO BORGHI)

Pubblicato il 30 apr 2020

Rr ha detto...

Luigi,
la vicenda è avvenuta su quel del ramo del lago di Como, io vivo e lavoro a 40 km, il mondo è piccolo, la gente mormora...
Per quanto posso,dirti: è stata enfatizzata una storia che in altri tempi non avrebbe suscitato alcun interesse: una paziente in là con gli anni e cardiopatica importante, va in PS, le vien posta una diagnosi grave e prospettato un ricovero, ed ai familiari spiegato chiaramente la gravità del quadro clinico e la possibilità concreta di un exitus fatale. I familiari, onsiderato il “momento storico” e d’accordo con la paz, preferiscono tornare a casa, e farsi seguire da un loro medico. Tutto qui.
Normale prassi di chiunque pratichi la professione in ambito ospedaliero, e non solo, di fronte a certi pazienti.
Si è voluto creare il caso, per motivi in realtà extra medici, rischiando di ledere la professionalità del medico di famiglia della paz (il primo interessato nella vicenda) e dei colleghi ospedalieri in un momento di estrema tensione e responsabilità per tutta la classe medica.
Da parte di chi di dovere si è proceduto a verificare i fatti ed ammonire i protagonisti ad un maggior rispetto delle norme deontologiche che regolano, o dovrebbero regolare, i rapporti tra colleghi.
“Basta non parlarne più”.

Luigi ha detto...

Rr,
insomma, una situazione usuale anche in tempi di pace. Mi spiace solo che certi giornalisti (e qualche collega) si prestino a fomentare una polemica in gran parte pretestuosa tra gli organi istituzionali preposti alla salute pubblica/esperti di riferimento (che possono sbagliare in certi casi, ovviamente) e degli "outsider" che avrebbero le soluzioni sia per eliminare il virus e la pandemia che, di conseguenza, per togliere la quarantena e far ripartire l'Italia immediatamente o quasi.

Purtroppo in questi mesi i "nostri" non hanno fatto una bella figura in fatto di corretta informazione: https://misinforeview.hks.harvard.edu/article/the-relation-between-media-consumption-and-misinformation-at-the-outset-of-the-sars-cov-2-pandemic-in-the-us/

Rr ha detto...

Luigi,
d’accordissimo con te.
Io ho cercato di documentarmi, per es, su vaccino antinfluenzale (NB: io non l’ho mai fatto ed a volte l’ho sconsigliato a miei pazienti) ed interferenza virale.
In letteratura ho trovato pochissimo e quel poco assolutamente non conclusivo per nulla. Eppure sui social ne parlano come di cosa assodata.
Mah !