Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 13 maggio 2022

Fatima e la devozione al Cuore Immacolato di Maria

Per questo anniversario delle apparizioni di Fatima, ripropondo un testo sempre attuale da rammentare, meditare e applicare.
Si è parlato tanto di Fatima nel decennio passato, dopo che il Papa Giovanni Paolo II ha voluto rivelare ciò che è stato presentato come il terzo segreto. Si è parlato tanto di Fatima, nelle polemiche che sono seguite alla rivelazione del terzo segreto, che molti pensano non completa. Ricordiamo tutti il segretario di stato Tarcisio Bertone alla televisione nazionale, presentare i biglietti scritti da Lucia e le buste che li contenevano, per smentire chi sosteneva che il terzo segreto era stato rivelato solo in parte. Ricordiamo tutti almeno il documentato libro di Socci, “Il quarto segreto di Fatima”, e tutto il vivace dibattito che ne è seguito.

Insomma, si è parlato tanto di Fatima, ma che fine ha fatto la devozione al Cuore Immacolato di Maria?

Certo, è vivissima in alcuni circoli ristretti, ma è ancora predicata e praticata nel tessuto concreto delle nostre parrocchie? Ci sembra proprio di no.
La pratica dei primi 5 sabati del mese è praticamente scomparsa, quasi fosse una cosa per anime piccole, che non corrisponde più al modo che ha oggi la Chiesa di intendere la devozione alla Madonna. Ben inteso, nessuno negherà pubblicamente che si può essere devoti al Cuore Immacolato di Maria, ma presenteranno questa devozione come una pia pratica personale, che lascia il tempo che trova. Ma così non è!

Di fronte al disastro del mondo sempre più ateo, Dio stesso è intervenuto a Fatima, indicando la via d'uscita alla distruzione dell'umanità: la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Il 13 luglio 1917 così parlò la Madonna ai pastorelli:
"La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le Mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace"
E due anni prima, nel 1915, l'angelo dell'apparizione invitò i bambini a pregare prostrati con lui in riparazione delle offese subite da Dio da parte dei peccatori, e in particolare con le parole:
"Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima, Divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui Egli stesso è offeso, e per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.”
C'è questo continuo ritorno della parola “riparazione”, che è ormai completamente incomprensibile per il mondo cattolico di oggi: eppure è questo il cuore di Fatima e della devozione al Cuore Immacolato. La Madonna chiede di pregare il Rosario e di offrire la comunione riparatrice, per riparare, appunto, agli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui si offende Dio. La Madonna chiede la comunione riparatrice per la conversione dei peccatori, perché si salvino da quell'inferno che mostrò loro il 13 luglio 1917: "La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento”

E' accettabile questo per la Chiesa “rinnovata” della modernità, per i cosiddetti cristiani adulti del post-concilio? Questi considerando Fatima, parlano dell'attentato a Giovanni Paolo II e dei cristiani uccisi nel '900 come se fossero il cuore di questo messaggio... ma non parlano più della riparazione, perché?

Semplicemente perché è cambiato lo sguardo nei confronti del peccato dell'uomo e della misericordia di Dio: per i nuovi cristiani, in sostanza, il peccato non offende più Dio.

Ci risiamo: il cattolicesimo modernista modifica i dogmi, le verità di fede, e quando parla di peccato non intende più dire ciò che la Chiesa ha detto per diciannove secoli.

Per i modernisti, teorici o pratici, il peccato praticamente non esiste più, poiché esso non offende Dio. Dicono che il peccato non offende Dio, ma nuoce solamente al peccatore. Il peccato, per loro, non fa niente a Dio. Il peccato, dicono, non fa che nuocere al peccatore facendogli perdere la vita divina - questo lo si concede - e, al tempo stesso, offende gli altri uomini. In queste condizioni il peccato non ha più la caratteristica dell’offesa, della distruzione dell’onore di Dio, della Sua gloria, della Sua lode; non ha più la caratteristica della disobbedienza alla legge di Dio. Insomma il peccato non è più cattolico, e quindi non va più riparato!

Ci rendiamo conto fratelli, come fanno ha parlare di Fatima tutti costoro, che ne hanno distrutto il cuore? Dobbiamo vigilare contro una falsa devozione alla Madonna, fatta solo di sentimentalismo, che non porta mai a ciò che la Beata Vergine chiede sempre: la nostra conversione, per il bene nostro e del mondo intero.

È sorta una nuova religione che distrugge la nozione stessa di peccato.

Abbiamo trovato una bella descrizione di questa drammatica situazione nella Chiesa, fatta da un vescovo illuminato per dottrina:
“In seguito, ci si dice, come conseguenza, che Dio non punisce il peccato con una qualche pena temporale o eterna. Poiché il peccato non offende Dio, Dio non lo punisce. Del resto Dio è la bontà stessa: come potrebbe infliggere delle pene all’uomo peccatore? No, è l’uomo stesso che si punisce, subendo le conseguenze dei suoi errori, e l’inferno - se mai qualcuno vi si trova - l’inferno non è altro che l’esclusione, l’auto-esclusione dall’amore divino. Dunque l’inferno (per questi falsi cattolici moderni ndr) non è più una pena inflitta da Dio. Dio non ha più il diritto di punire. Ne consegue che l’uomo è esentato da ogni dovere di riparazione verso Dio. Ciò che noi chiamiamo, nel nostro catechismo, la soddisfazione dopo il peccato, il fatto che il peccatore debba soddisfare la giustizia divina a causa dei suoi peccati, la soddisfazione, il bisogno di espiare i propri peccati per riparare l’onore di Dio, non esiste più. L’uomo deve solo riparare la sua salute spirituale. Ma riparare la gloria di Dio, cooperare al recupero della creatura caduta nel peccato, non lo si vuole più! Mentre voi conoscete la bella dottrina cattolica della soddisfazione che è tutta a gloria di Dio, perché l’uomo peccatore possa rialzarsi e ridare a Dio la gloria e la lode, risollevando la sua decaduta natura per mezzo della soddisfazione, per mezzo della pena che egli subisce volontariamente”.
Ma, alcuni diranno, e la Misericordia di Dio, dove la lasciate? La Misericordia infinita di Dio è tutta sulla Croce, dove Gesù ripara i nostri peccati versando il suo Preziosissimo Sangue. Gesù ha soddisfatto la giustizia divina morendo per i nostri peccati... è infinita questa misericordia, è infinita questa soddisfazione, e ci chiede di entrare in questa grande riparazione!

Che senso avrebbero la Passione e la Morte di Gesù Cristo, se non fosse per questa soddisfazione della giustizia di Dio? La Croce di Cristo diventerebbe una specie di finzione, di buon esempio dato da Gesù, per dimostrarci che ci ama! No! Gesù soddisfa la giustizia divina, ripara i nostri peccati realmente, non fa un “teatrino” del suo amore.
Ma fa di più: domanda a noi, per sua misericordia, di partecipare alla grande riparazione, non di negarla! Appartieni al corpo mistico di Cristo, ti è data la grazia di poter offrire il tuo sacrificio quotidiano, in unione alla Croce di Cristo, per riparare il tuo peccato e il peccato del mondo: questa è la dignità del cristiano! Dio, in Cristo, rende utile la fatica del vivere! Senza questa bontà di Dio che rende utile la tua sofferenza, essa sarebbe solo infinitamente triste perché vuota. Che grazia! Ma occorre accogliere la verità di fede racchiusa nella parola “riparazione” perché questa grazia agisca.
Viviamo così il mese di maggio, fedeli al Rosario, ma con questo cuore di riparazione. - Fonte

7 commenti:

Anonimo ha detto...

PREGHIERA ALLA REGINA DI FATIMA
con imprimatur di Mons. de Castro Mayer, vescovo di Campos Brasile.

O Regina di Fatima, in questa ora di così grandi pericoli per le nazioni cristiane, allontanate da esse il flagello del comunismo ateo.

Non permettete che riesca a instaurarsi, in tanti paesi nati e formati sotto l’influsso sacro della civiltà cristiana, il regime comunista, che nega tutti i comandamenti della legge di Dio.

Perciò, o Signora, mantenete vivo e accrescete il rifiuto che hanno opposto al comunismo tutte le categorie sociali dei popoli dell’occidente cristiano.

Aiutateci ad avere sempre presente che:

1. Il decalogo ci ordina: “non avrai altro Dio fuori che me”, “non nominare il nome di Dio invano”, “ricordati di santificare le feste”. E il comunismo ateo fa di tutto per estinguere la fede, portare gli uomini alla bestemmia e creare ostacoli alla normale e pacifica celebrazione del culto;

2. Il decalogo ordina: “onora il padre e la madre”, “non commettere atti impuri” e “non desiderare la donna d’altri”. Ebbene, il comunismo vuole rompere i vincoli tra genitori e figli, affidando la loro educazione alle mani dello Stato. Il comunismo nega il valore della verginità e insegna che il matrimonio può essere sciolto per qualsiasi motivo, per la semplice volontà di uno dei coniugi;

3. Il decalogo ordina: “non rubare”, e “non desiderare la roba d’altri”. Il comunismo nega la proprietà privata e la sua così importante funzione sociale;

4. Il decalogo ordina: “non ammazzare”. Il comunismo si serve della guerra di conquista come mezzo di espansione ideologica e promuove rivoluzioni e delitti in tutto il mondo;

5. Il decalogo ordina: “non dire falsa testimonianza”, e il comunismo usa sistematicamente la menzogna come arma di propaganda.

Fate che, sbarrando risolutamente la strada alla infiltrazione comunista, tutti i popoli dell‘occidente cristiano possano contribuire a fare avvicinare il giorno della gloriosa vittoria che avete predetto a Fatima con queste parole piene di tanta speranza e di tanta dolcezza:

“INFINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERÀ”.

Anonimo ha detto...

Sto vedendo servizi al tg1 sull'eurovision song contest : è un infinito orrore ,un cattivo gusto indicibile sia nelle canzoni che nei look e nelle scenografie,e' il trionfo dello spirito lgbt
Sembra che l'abbian visto oltre 5 milioni in Italia e tutta Europa.
Io no!!!!!!!!!!!!!!!!! nemmeno per un attimo.
E son contento di ciò.
Io son totalmente estraneo a questo nuovo dominante gusto libertario trasgressivo lgbt.

Perplesso ha detto...

Leggo sulla stampa che un giovane somalo di 27 anni ha commesso una violenza sessuale nei confronti di una ragazza che faceva jogging al parco Marecchia di Rimini. Il somalo, dopo aver tappato la bocca alla donna per impedirle di gridare e chiedere aiuto, ha provato a toglierle i vestiti per violentarla. Questo delinquente è stato arrestato. Silenzio assoluto da parte dei collettivi iper femministi, perché questa volta non si tratta più degli alpini da mettere nel mirino per generalizzare e chiedere di fermare le loro storiche adunate in nome della “lotta al patriarcato” e altre simili sciocchezze. Ci si indigna per il cat calling, ma fa meno notizia uno stupratore.

Eliminare la televisione! ha detto...

Io non ho la televisione e non sapevo nulla dell'eurovision song contest, finché una mia vecchia amica mi ha trattenuto per cinquanta minuti al telefono onde magnificarmi proprio quello spettacolo. Era entusiasta! Purtroppo non c'è niente da fare per contrastare quello che accade. Vent'anni orsono io ho eliminata la televisione - è già qualcosa - ma non sono il Padre Eterno! Tutto procede a favore dei mondialisti : elezioni, guerra, indottrinamento delle masse, e così via.

Anonimo ha detto...

“Dalla fame e dalla guerra, liberaci!
Dalla guerra nucleare, da un’autodistruzione incalcolabile,
da ogni genere, di guerra, liberaci!
Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci!
Da ogni genere di ingiustizia della vita sociale,
nazionale e internazionale, liberaci!
Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci!
Dal tentativo di offuscare nei cuori umani la verità stessa di Dio, liberaci!
Dallo smarrimento della coscienza del bene e del male, liberaci!
Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci! Liberaci!
Accogli o Madre di Cristo questo grido carico di sofferenza di tutti gli uomini!
Carico della sofferenza di intere società!”
Preghiera alla Madonna di Fatima Giovanni Paolo II

Anonimo ha detto...

https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_successore_malattia_erdo_zeppi-6687413.html

Anonimo ha detto...

La Madonna a Fatima c’insegna che credere e fidarsi di Dio non è un optional, ma dono e impegno prioritario ed essenziale!
L’odierna memoria della Madonna di Fatima è un’ottima occasione per riascoltare la richiesta che la Vergine fece ai tre pastorelli: “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà inviarvi in atto di riparazione per i peccati che l’offendono e di supplica per la conversione dei peccatori?”. In questo tempo di crisi globale ritornare alla semplicità della fede come i pastorelli che accettarono l’invito di Maria, è sicuramente la via più semplice e importante per riacquistare fiducia nel presente e costruire un futuro di pace, sapendo per esperienza che se Dio viene emarginato dalla vita di ogni uomo e dalla società a soffrirne siamo tutti noi e persino la creazione. Ecco perché occorre con coraggio ritornare all’essenziale che trova espressione nel ben noto grido di Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”. Ecco che cosa la Madonna ci chiede! Lo preciso per quelli che ancora ripetono che la consacrazione al suo Cuore Immacolato sia una “devonzioncella” non capendone purtroppo tutto il valore e il peso evangelico e sociale. Non c’è parola di Maria che non sia eco delle parole di Cristo.
Giovanni D'Ercole