Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 23 giugno 2022

Sarah: «L’Occidente non sta in piedi perché non sa inginocchiarsi»

«Mi sembrava che l’eclissi di Dio nelle nostre società postmoderne, la crisi dei valori umani e morali fondamentali e le sue ripercussioni anche nella Chiesa, dove c’è confusione sulla verità divinamente rivelata, la perdita dell’autentico significato della liturgia e l’oscuramento dell’identità sacerdotale, esigeva con forza che a tutti i fedeli fosse offerto un vero catechismo della vita spirituale». Afferma così il cardinale Robert Sarah nel presentare il suo ultimo lavoro, Catechismo della vita spirituale, pubblicato in francese per Fayard Editions nel maggio di quest’anno.

Ma attenzione, sottolinea ancora il prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti preoccupato che il titolo possa fuorviare chi si approccia al suo testo, «non ho cercato di scrivere un riassunto di tutta la fede cristiana», per quello esiste già il Catechismo della Chiesa cattolica; invece, il corposo testo – oltre 300 pagine, nella versione francese – che il prelato ha scritto è un «catechismo della vita interiore», «organizzato intorno ai sacramenti, alla preghiera, all’ascesi, alla liturgia» e redatto con l’intento di «indicare le vie principali per entrare nella vita spirituale» secondo uno «scopo pratico, non accademico».

Per entrare più nel merito dei contenuti, Charlotte d’Ornellas ha raggiunto Sarah per un’intervista, uscita sul settimanale francese Valeurs Actuelles, della quale riportiamo qui alcuni passaggi.

Curare la vita spirituale. Andando controcorrente
«La vita, se non è spirituale, non è umana», esordisce il cardinale nello spiegare cosa l’ha spinto a pubblicare questo nuovo libro. Di conseguenza, «la vita spirituale è la cosa più intima, più preziosa che abbiamo. Senza di essa, siamo animali infelici. Volevo sottolineare questo punto: la spiritualità non è un insieme di teorie intellettuali sul mondo. La spiritualità è una vita, la vita della nostra anima».

Certo, il mondo moderno non aiuta a “curare” la nostra interiorità, anche per le poche possibilità di sperimentare il silenzio, rispetto alla cui importanza Sarah aveva già avuto modo d’insistere nel suo La forza del silenzio. Accanto a questo, vi è tuttavia un’altra considerazione: «Vivere, vivere pienamente», afferma il cardinale, «richiede un impegno, uno sforzo e talvolta una rottura con l’ideologia del momento. In un mondo in cui il materialismo consumistico detta i comportamenti, la vita spirituale ci impegna in una forma di dissidenza. Non si tratta di un atteggiamento politico, ma di una resistenza interiore ai dettami della cultura mediatica».

E prosegue: «[…] il comfort, il potere e il denaro non sono i fini ultimi. Niente di bello si costruisce senza sforzo. Questo è vero in tutte le vite umane. È ancora più vero sul piano spirituale». Ma d’altronde, il premio vale la fatica: la sequela proposta nei Vangeli «promette la salvezza, la vita con Dio», anche se convertisti può voler dire “rompere” con il mondo.

La Chiesa e la preghiera
In questo processo si ha il sostegno concreto, tangibile, della Chiesa. Una Chiesa che è fatta di uomini, quindi che non è immune da colpe, ma che «è anche una madre che porta i figli recalcitranti che siamo». E lo fa anzitutto attraverso due tesori: «Può nutrirci della dottrina della fede che ha ricevuto da Gesù e che trasmette di secolo in secolo. Può guarirci attraverso i sacramenti che ci trasmettono la vita spirituale, la vita con Dio, quella che si chiama grazia».

Un altro pilastro importantissimo della vita cristiana è quindi la preghiera. Preghiera che non è una ripetizione stanca di “formule”, sostiene Sarah, bensì «è parlare con Dio!». Per dirGli cosa? «In primo luogo», risponde Sarah, «che lo adoriamo, che riconosciamo la sua grandezza, la sua bellezza, la sua potenza, così lontano dalla nostra piccolezza, dal nostro peccato, dalla nostra impotenza. Il culto è l’attività più nobile dell’uomo. L’Occidente non può più reggersi in piedi perché non sa più inginocchiarsi. Non c’è niente di umiliante in questo. Inginocchiarsi è prendere un posto davanti a Dio». Oltre a questo, «pregare è anche raccontare a Dio il nostro amore. Con le nostre parole lo ringraziamo per il suo amore gratuito per noi, per la salvezza eterna che ci offre. Pregare è dirgli la nostra fiducia, chiedergli di sostenere la nostra fede. Pregare è, infine, tacere davanti a Lui, per farGli spazio».

I Sacramenti e la Liturgia
«I sacramenti sono contatti reali con Dio attraverso segni sensibili», prosegue Sarah. Non sono «cerimonie simboliche», semplici momenti per fare festa: «Attraverso i sacramenti, Dio ci tocca, ci lava, ci guarisce, ci nutre».

Allo stesso modo, anche la liturgia ha un suo significato che «parla al cuore», che rende parola in maniera concreta, tangibile verità profonde: «La liturgia è un catechismo del cuore». - Fonte

14 commenti:

Gli effetti del declino ha detto...

""Fino a 50 anni fa potevamo produrre tutto il grano, il latte, l’olio e la carne che ci servivano.
Fino a 50 anni fa sapevamo accontentarci di 18 gradi d’inverno e 35 d’estate.
Fino a 50 anni fa quasi tutti avevano ancora un focolare, o una stufa ed erano in grado di trovare e raccogliere la legna necessaria.
Fino a 50 anni fa tutti avevano e comunque sapevano coltivare un orto.
Fino a 50 anni fa tutti erano in grado di allevare delle galline, raccoglierne le uova e persino di ucciderle senza svenire, né farsi crocifiggere dai figli animalisti.
Ora, se i supermercati restassero vuoti per due giorni, o mancasse il gas, vedreste la gente girare armata, con la barba lunga e magari con una bandana tipo film apocalittico post nucleare.
Siamo diventati globalmente interdipendenti come ha voluto chi governa il mondo, manovrando questi sedicenti leader, che sono ormai solo delle marionette. Compresi quei burocrati di Bruxelles che ci hanno proibito di produrre grano e latte, non so se perché sono complici, o solo perché sono degli idioti."

Anonimo ha detto...

“QUI IN PARROCCHIA SIAMO STUFI DI PARLARE DI GESÙ”. TELEFONATA SURREALE CON UN PARROCO: “ABBIAMO BISOGNO DI PARLARE DI SOCIALE, DI EDUCAZIONE, DI LEGALITÀ. DI GESÙ SE NE PARLA ANCHE TROPPO”
https://ilsegnodigiona.com/2022/06/22/qui-in-parrocchia-siamo-stufi-di-parlare-di-gesu-telefonata-surreale-con-un-parroco-abbiamo-bisogno-di-parlare-di-sociale-di-educazione-di-legalita-di-gesu-se-ne-parla/

Anonimo ha detto...

Al supermercato trovo arancie dal Sudafrica, pere dal Cile, fagiolini dall'Egitto. Se penso che anni fa l'UE costringeva a importare olio dalla Tunisia...
Ovvio che questi prodotti non li compro ma sono un segnale della nostra sudditanza ai tecnocrati che ci soffocano.

Da La Verità ha detto...

Non è più a Washington, con succursale Bruxelles, il centro decisionale planetario: il nuovo mondo è multipolare in cui avanzano l’Oriente e gran parte dell’Africa, dove si concentra il grosso della popolazione. L’Occidente e i suoi propagandisti ne prendano atto.

Anonimo ha detto...

I sondaggi rivelano che i popoli europei desiderano l'immediata fine della guerra in Ucraina. Quand'anche ciò dovesse costare la sconfitta dell'Ucraina stessa. Chi governa i popoli europei, tuttavia, è di tutt'altro avviso: e, infatti, continua imperterrito nel fare guerra, inviando armi e attuando sanzioni. È la prova - l'ennesima - dello iato tra popolo ed élite o, più in generale, dell'assetto post-democratico del nuovo ordine mondiale a trazione atlantista.

Valeria Fusetti ha detto...

Sono degli idioti complici di altri idioti delinquenti. La cosa peggiore è che si credono intelligenti e buoni. Sono una specie di miscela esplosiva, ed effettivamente è quello che stanno cercando di fare. Esplodere, guidati dalla Perfida Albione che ha mandato in avanscoperta la pugnace Lituania, sempre con il " nobile scopo" che motivo' i Governi di Kiev dal 2014 in poi: provocare l' Orso aggredendo i cuccioli. Forse, anche loro, riceveranno, come Obama, il Nobel per la Pace.

Anonimo ha detto...

Se si parla oggi apertamente e con insistenza di “nuova rivoluzione industriale”, bisogna comprendere quanto essa sia in primis una rivoluzione antropologica, un riassetto comportamentale e mentale.

Anonimo ha detto...

Bene. Speriamo si passi poi dall'inginocchiarsi al prosternarsi e dal rito del 62 all'integro rito apostolico romano e di conseguenza anche al ripristino delle ore maggiori dell'ufficio divino per i laici e che quindi le devozioni private non suppliscano la liturgia solenne e pubblica della Chiesa tutta.

Daouda

Anonimo ha detto...

Bene. Abbiamo scritto su un social, ci siamo sfogati, siamo a posto.

mic ha detto...

È il rischio che si corre se si usano i social come sfogo e non come strumento e se si vive la realtà virtuale al posto di quella reale...

Fran@çisco Eliàs de Tejada ha detto...

«L’Europa è un concetto storico, e, a causa del suo essere storico, è un concetto polemico; è un tipo di civilizzazione, uno stile di vita, una concezione dell’esistenza, è quello che i tedeschi chiamerebbero una "Weltanschauung".
[…] l’Europa non nasce nella cerchia di Carlo Magno, che è la restaurazione dell’impero romano-cristiano nella gerarchizzazione organica dei popoli, piú tardi presieduta dagli imperatori germanici; l’Europa nasce, al contrario, al lusinghiero richiamo delle idee dette per antonomasia moderne, nella congiuntura del rompersi del serrato ordine del medioevo cristiano. L’Età Media dell’Occidente ignorava il concetto di Europa, perché conosceva solo quello del suo predecessore ,di cui è la parodia : il concetto di Cristianità.
[…]
La Cristianità concepí il mondo come raggruppamento gerarchico di popoli intrecciati secondo principi organici, subordinati agli astri di San Bernardo da Chiaravalle: il sole del Papato e la luna dell’Impero. […] La Cristianità muore per lasciar nascere l’Europa quando questo perfetto meccanismo si rompe dal 1517 fino al 1648 in cinque successive fratture, cinque ore di parto e allattamento dell’Europa, cinque pugnali nella carne storica della Cristianità; vale a dire: la frattura religiosa del protestantesimo luterano, la frattura etica con Macchiavelli, la frattura politica per mano di Bodin, la frattura giuridica in Grozio e in Hobbes e la definitiva frattura del corpo mistico cristiano con le disposizioni della pace di Westfalia. Dal 1517 fino al 1648 l’Europa nasce e cresce e nella misura in cui nasce e cresce l’Europa, la Cristianità agonizza e muore.
[…]
Europa è meccanicismo, tendenza alla (presunta/sedicente) neutralità del potere, [....] paganizzazione della morale, assolutismi, pseudo-democrazie, liberalismi, guerre nazionali o di famiglie, concezione astratta dell’uomo, Società delle Nazioni, ONU, parlamentarismo, costituzionalismo liberale, protestantesimo, repubbliche, sovranità limitate di principi o di popoli. La Cristianità era, a sua volta, organicità sociale, visione cristiana del potere, unità della Fede Cattolica, poteri temperati, crociate missionarie, concezione dell’uomo come essere concreto, parlamenti rappresentativi della realtà sociale intesa come corpo mistico, sistemi di libertà concrete. Ossia, malgrado l'unità postulata dal Dawson, due civiltà e due culture contrarie: Europa, la civiltà della rivoluzione; Cristianità, la civiltà della Tradizione cristiana.»
[Tratto da: La monarchia tradizionale, Francisco Elías de Tejada]

Anonimo ha detto...

Direi che lo sfogo non va censurato essendo una valvola per alleggerire il cuore, ma qui non è solo sfogo, entrano buone riflessioni semplici ed articolate, ottime citazioni, un fluire di notizie altre importanti che non è così facile trovare anche in altri siti, una critica veloce, da parte di questo o quel commentatore, sulle notizie che evidenziano la propaganda dei media di regime...insomma gli spunti sono tanti a ben vedere.Questo è in piccolo un saggio/un giornale, nel quale la direzione del blog offre spunti ed approfondimenti giornalieri ed i commentatori completano secondo quello che sanno, secondo le urgenze del momento, secondo il loro desiderio di diventare ed essere cattolici. Non è certamente un blog perfetto, ma tra le tante imperfezioni in giro trovo che sia tra le più equilibrate e visivamente composte.

Anonimo ha detto...

Direi che lo sfogo non va censurato essendo una valvola per alleggerire il cuore, ma qui non è solo sfogo, entrano buone riflessioni semplici ed articolate, ottime citazioni, un fluire di notizie altre importanti che non è così facile trovare anche in altri siti, una critica veloce, da parte di questo o quel commentatore, sulle notizie che evidenziano la propaganda dei media di regime...insomma gli spunti sono tanti a ben vedere.Questo è in piccolo un saggio/un giornale, nel quale la direzione del blog offre spunti ed approfondimenti giornalieri ed i commentatori completano secondo quello che sanno, secondo le urgenze del momento, secondo il loro desiderio di diventare ed essere cattolici. Non è certamente un blog perfetto, ma tra le tante imperfezioni in giro trovo che sia tra le più equilibrate e visivamente composte.

Anonimo ha detto...

L'avvenire di questa società è di non poter più generare che degli oppositori o dei muti.

("L’avenir de cette société est de ne plus pouvoir rien engendrer que des opposants ou bien des muets.")

Philippe Muray (1945-2006), in "L'empire du bien", 1984