I sacerdoti della diocesi di Parigi si sono incontrati il 31 maggio, nella cripta di Saint-Honoré d'Eylau, attorno al loro nuovo arcivescovo, mons. Laurent Ulrich, che indirettamente ha affrontato le questioni liturgiche in tono rassicurante.
Possiamo ragionevolmente sperare che egli accolga le richieste di dialogo da parte dei fedeli colpiti dall'abolizione delle celebrazioni delle messe tradizionali a Saint Georges de La Villette e a Notre Dame du Travail e anche da sacerdoti parigini che vorrebbero celebrare di nuovo liberamente la Messa tradizionale, e di genitori che desiderano che ai loro figli sia amministrata la cresima secondo l'antica forma?
Su Renaissance catholique, Jean-Pierre Maugendre scrive:
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]Il nuovo arcivescovo di Parigi, mons. Ulrich, è stato prima vescovo di Chambéry dal 2000 al 2008 poi arcivescovo di Lille dal 2008 al 2022. Nato nel 1951 il nuovo arcivescovo ha già 71 anni. Ecco un'unione decisamente tardiva, e a priori brevissima [4 anni al pensionamento -ndT], con una diocesi ancora traumatizzata dalle modalità della rimozione di Mons. Aupetit e che deve affrontare molte sfide: caduta della pratica religiosa, crisi delle vocazioni, gestione di un patrimonio immobiliare sempre meno adeguato al numero di fedeli, restauro della cattedrale di Notre-Dame de Paris e allestimento dei suoi interni, cattive condizioni di molte chiese parigine la cui manutenzione è trascurata dal municipio di Parigi, ricadute mediatiche e finanziarie dal rapporto della CIASE [Commissione sugli abusi sessuali -ndT], relazioni con poteri pubblici la cui ignoranza sulle questioni religiose non sembra superata che da una sorda ostilità, gestione di relazioni con laici – e sacerdoti – legati alla messa tradizionale, etc.La messa di intronizzazione del Vescovo Ulrich ha avuto luogo lunedì 23 maggio nella Chiesa di Saint Sulpice alla presenza di numerosi vescovi – una sessantina – di prestigiose autorità civili ... e una grande folla di persone. L'atmosfera era festosa, la navata regolarmente scossa da numerosi applausi. I discorsi sono stati al passo con la temperie attuale, celebrando una " Chiesa aperta a tutti " ed elogiando i meriti di un vescovo che prende le sue " decisioni in collegialità " secondo le parole membro del consiglio episcopale della diocesi di Lille. ... I fedeli e i sacerdoti legati alla liturgia tradizionale sperano, da parte loro, che il nuovo arcivescovo possa mostrare nei loro confronti la stessa carità e lo stesso pragmatismo che ha mostrato verso i cattolici di Lille. Così, spostata la celebrazione della tradizionale messa dall'enclave di una residenza universitaria alla chiesa di Saint Etienne, situata nel cuore della metropoli fiamminga, in meno di cinque anni il numero dei fedeli praticanti in questa chiesa si è quadruplicato rispetto al precedente luogo di culto. Chi è che chiedeva: " Lasciateci sperimentare la Tradizione?" » – Fonte
7 commenti:
È incredibile e deprimente il constatare come - nonostante la manifesta e reiterata cattiva volontà delle neochiesa conciliare (l'articolo di sotto sulle ordinazioni sospese ne è un campione) - voi continuiate a mendicare dai modernisti il pane che ci spetta, quando essi non ci vogliono gettare nemmeno qualche briciola! Per i modernisti, nella società resettata, che si avvia trionfalmente verso il nuovo ordine mondiale, non v'è posto per la S. Messa di sempre e, soprattutto, per la Dottrina che essa esprime. Tuttavia, Dio vede e Dio provvede!
O sant'Antonio, vero giglio di purità, non permettere che l'anima mia resti macchiata dal peccato, ma ottienimi da Dio la purezza dei cuore. Gloria al Padre, ecc.
Gloria al Padre, ecc.
Prega per noi, sant'Antonio di Padova
E saremo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio di Padova hai dato al tuo popolo un insigne predicatore del vangelo e un patrono dei poveri e dei sofferenti, concedi a noi, per sua intercessione, di seguire i suoi insegnamenti di vita cristiana e di sperimentare, nella prova, il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Parrebbe che la posizione del cattolico Bergoglio sulla famiglia sia, nel frattempo, cambiata: https://lanuovabq.it/it/dal-vaticano-lapertura-alle-famiglie-lgbt.
voi continuiate a mendicare dai modernisti il pane che ci spetta,
Chi resiste e riafferma la verità non mendica nulla. Semmai, rivendica dall'autorità costituita ciò che viene misconosciuto. E non può dissociarsi prima di aver tentato... ma la prima obbedienza è sempre a Dio!
Faccio notare che, a stare all'articolo citato, il 1971 è l'anno di nascita di mons. Ulrich e non quello del compimento del suo 71 compleanno.Una traduzione forse più corretta del brano iniziale della citazione - effettuata con deepl.com essendo io diversamente francofono - potrebbe essere:
Il nuovo arcivescovo di Parigi, Mons. Ulrich, è stato prima vescovo di Chambéry dal 2000 al 2008 e poi arcivescovo di Lille dal 2008 al 2022. Salvo imprevisti, sembra certo che il mandato dell'arcivescovo Ulrich a Parigi sarà breve, dato che il nuovo arcivescovo è nato nel 1951 e ha già 71 anni.
In sostanza, mancherebbero un nato prima e una virgola dopo nel 1951.
Era semplicemente saltata la parola nato... tant'è che nel dopo il punto era rimasto minuscolo.
L'ho ripristinata
La pacificazione a Parigi dipende solo da Roma.Non c'è nessuno che può portare la pace se gli si ordina di fare la guerra.Il sottoposto ,di suo,può essere più o meno solerte,più o meno carogna ma più di tanto non può fare.
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