Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 15 settembre 2024

15 settembre / L'Addolorata

Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. [...] Una spada ha trapassato veramente la Tua anima, o Santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l'anima della Madre. Certamente dopo che il Tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente Tuo, era spirato, la lancia crudele non potè arrivare alla Sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la Sua morte, Gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio Tuo. Ma a Te sì. A Te trapassò l'anima. L'anima di Lui non era più là, ma la Tua non se ne poteva assolutamente staccare. Perciò la forza del dolore trapassò la Tua anima, e così non senza ragione, Ti possiamo chiamare più che martire, perché in Te la partecipazione alla passione del Figlio, superò di molto, nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio. (San Bernardo).
Nella ricorrenza dell'Addolorata, ripropongo. Vedi anche qui - qui.

Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger
15 settembre: Festa dei sette dolori della Beata Vergine

Due feste della Madonna: Natività e Addolorata.
Dopo il ricordo dell'infanzia di Maria [vedi], ecco che la Chiesa subito ci invita a meditare sui dolori, che segnarono la vita della Madre del Messia, Corredentrice [qui - qui] del genere umano. 
Mentre il giorno della nascita consideravamo la grazia, la bellezza della bambina che era nata, non ci si presentava il pensiero del dolore, ma se ci fossimo posta la domanda: "Che cosa sarà mai di questa bambina?", avremmo veduto che se tutte le nazioni dovevano un giorno proclamarla beata, Maria doveva prima soffrire con il Figlio per la salvezza del mondo. 

La sofferenza di Maria. 
Maria stessa ci invita, con la voce della Liturgia, a considerare il suo dolore: "Voi tutti che passate per la strada guardate e vedete e dite se vi è dolore simile al mio... Dio mi ha posta e come stabilita nella desolazione" (Geremia, Lamentazioni, 1,12-13). Il dolore della Santa Vergine è opera di Dio. Predestinandola ad essere Madre del Figlio suo, l'ha unita in modo indissolubile alla persona, alla vita, ai misteri, alla sofferenza di Gesù, perché fosse cooperatrice fedele nell'opera della redenzione, e tra il Figlio e la Madre doveva esservi comunità perfetta di sofferenze. Quando una madre vede che il figlio soffre, soffre con lui e sente, per riverbero, ciò che egli prova e Maria ha sentito nel suo cuore tutto ciò che Gesù ha sofferto nel suo corpo per gli stessi fini, con la stessa fede e con lo stesso amore. "Il Padre e il Figlio, disse Bossuet, dividono per l'eternità la stessa gloria e la Madre e il Figlio dividono nel tempo le stesse sofferenze; il Padre e il Figlio una stessa sorgente di gioia, la Madre e il Figlio uno stesso torrente di amarezza; il Padre e il Figlio lo stesso trono, la Madre e il Figlio la stessa croce. Se si crivella di colpi il corpo di Gesù, Maria ne sente tutte le ferite, se si trafigge la sua testa con le spine, Maria è straziata da tutti quegli aculei, se gli presentano il fiele e aceto, Maria ne beve tutta l'amarezza, se si stende il corpo sulla croce, Maria ne soffre tutto il tormento" (Discorso per la Compassione. Opere oratorie, II, p. 472). 

Nota da dom Benedetto Nivakoff O.S.B., Abate di Norcia

Pubblichiamo di seguito la Nota di dom Benedetto Nivakoff O.S.B., Abate di San Benedetto in Monte (Norcia). È il ringraziamento a Dio per le straordinarie benedizioni degli ultimi mesi: il completamento del monastero e la sua elevazione ad abbazia. Abbiamo inserito, in fondo, le immagini che l'accompagnano. Precedenti a partire da qui.

Nota da dom Benedetto Nivakoff O.S.B., Abate di San Benedetto in Monte (Norcia)

Cari amici,
giunti alla fine del periodo estivo, i monaci hanno vissuto il loro ritiro annuale di sei giorni (ebbene sì, anche i monaci ne hanno bisogno!). È stata un’occasione per ringraziare Dio per le straordinarie benedizioni degli ultimi mesi: il completamento del monastero e la sua elevazione ad abbazia (vedi). Oltre ad aver incrementato un po’ il nostro ritmo consueto di preghiera, durante il ritiro abbiamo anche vissuto momenti speciali di ricreazione e alcuni cambiamenti significativi nella nostra routine quotidiana. Anche stavolta abbiamo proseguito la tradizione di sostituire la solitamente sobria lettura in refettorio con qualcosa di più leggero: quest’anno abbiamo letto il terzo volume de Le cronache di Narnia di C.S. Lewis, Il viaggio del veliero.

In questo squisito racconto di avventure in alto mare, il povero Eustachio Scrubb, che diventa un drago a causa della propria negligenza e pigrizia, viene ripulito dalla sua pelle di drago dal nostro amato amico Aslan, il leone che nell’intero ciclo di Narnia funge da figura cristologica e da metafora della grazia divina. Mentre Aslan letteralmente graffia via da lui le squame sporche con le sue zampe forti ma gentili, Eustachio prova un dolore straziante il cui risultato è, però, un profondo sollievo: egli diventa un uomo (tendenzialmente) buono. Per i monaci, e senza dubbio anche per molti di voi, questa è un’esperienza familiare, anche se difficile. Spesso incolpiamo Dio per i disastri che noi stessi abbiamo creato, poi ci offendiamo per gli sforzi che Lui compie per aiutarci a guarire. Ma alla fine, quando tutto è compiuto, siamo sollevati e grati.
Ora che siamo giunti al completamento del monastero, che forse potremmo definire una sorta di conclusione della purificazione portataci dal terremoto, potete aspettarvi di sentirci regolarmente. Cercheremo anche di condividere alcune foto, come molti di voi hanno richiesto: immagini della nostra vita, della sacra liturgia e (a grande richiesta) dei cani dell’Abbazia!
Vostro in Cristo, Padre Abate



Le Carmelitane di Arlington aderiscono alla FSSPX

Le Carmelitane di Arlington, Texas, a lungo perseguitate dalla Prima Sede, si sono ufficialmente affiliate alla Fraternità Sacerdotale San Pio X. Leggo e traduco il Comunicato sul loro sito web.  Precedenti quiqui - qui - qui - qui.

Dichiarazione delle Carmelitane di Arlington
14 settembre 2024

Negli ultimi anni abbiamo sperimentato molta gioia e rinnovamento spirituale nella riscoperta delle ricchezze dell'immemorabile tradizione liturgica della Chiesa. Nel nostro desiderio di crescere in santità e in una fedeltà sempre più profonda al nostro carisma di Carmelitane Scalze, e come mezzo appropriato per servire meglio la nostra Santa Madre Chiesa, in agosto, in seguito alla decisione unanime del Capitolo del Monastero, e con l'accordo di tutta la comunità, abbiamo completato gli ultimi passi necessari affinché il nostro Monastero fosse associato alla Fraternità San Pio X, che d'ora in poi assicurerà continuità alla nostra vita sacramentale e al nostro governo. Siamo profondamente grate al Rev.mo Padre Superiore Generale e ai suoi delegati negli USA per la loro paterna comprensione e accoglienza.
Il motto di Papa San Pio X era: Restaurare tutte le cose in Cristo. Questo vale anche per la nostra Comunità, che nel corso di molti anni ha cercato, in preghiera, di tornare alla pienezza della nostra Tradizione cattolica e di restaurare tutte le cose in Cristo, sia nella nostra vita liturgica che nel modo in cui viviamo la nostra vocazione carmelitana.

Domenica XVII dopo la Pentecoste ("Iustus es")

Domenica XVII dopo la Pentecoste 
("Iustus es")

Messa
I decreti di Dio sono sempre giusti sia quando confonde gli orgogliosi sia quando nella sua misericordia esalta gli umili. Vedemmo la sua volontà sovrana all'opera otto giorni or sono nella distribuzione dei posti riservati ai santi al banchetto dell'unione divina e, ricordando le pretese e la sorte degli invitati alle nozze, chiediamo soltanto misericordia.

Intróitus
 Ps.118, 137 et 124 - Iustus es, Dómine, et rectum iudícium tuum; fac cum servo tuo secúndum misericórdiam tuam. 
Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri… 
Ps.118, 137 et 124 - Iustus est, Dómine,…

Orátio
Da, quǽsumus, Dómine, pópulo tuo diabólica vitáre contágia: et te solum Deum pura mente sectári. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen. 
Introito
Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo giudizio; agisci col tuo servo secondo la tua misericordia.
Sal. 118, 1 - Beati gli uomini retti: che procedono secondo la legge del Signore. Gloria al Padre… Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore,…

Colletta
O Signore, Te ne preghiamo, concedi al tuo popolo di evitare ogni diabolico contagio: e di seguire Te, unico Dio, con cuore puro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen

sabato 14 settembre 2024

Celebrazioni Messa antica a Pavia per il mese di Settembre

Cari Amici,
come promesso, ecco il consueto calendario delle nostre celebrazioni.
È possibile scaricare e leggere l’Ordinario ed il Proprio delle Sante Messe al seguente link: 
- ORDINARIO DELLA SANTA MESSA.
Un cordiale saluto nel Signore,
don Fabio Besostri  

14 settembre Esaltazione della Santa Croce / Vexilla Regis

Ogni anno, il 14 settembre, ricordavamo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum. Esempi: qui - qui ... Inoltre, ricorrendo l'Esaltazione della Santa Croce, meditavamo qui. Quest'anno, in una temperie che in questi giorni sembra sempre più buia, dopo aver meditato il senso e la storia della Festa qui, ci ristoriamo con Vexilla Regis, i soli che vogliamo seguire! Vexilla Regis è stato inserito tra diversi altri Preghiere, Inni e Litanie – tesori della nostra Fede da custodire e diffondere – che trovate nella colonna destra del blog visualizzabile nella versione web.

Vexilla Regis / Per l'Esaltazione della Santa Croce, e per tutta la Quaresima.
(A I Vesperis Dominicae in Palmis in Passione Domini usque ad nonam feriae V Hebdomadae Sanctae inclusive)

Il Vexilla Regis è un inno (Carm. II, 6), le cui parole sono tratte dal poemetto in dimetri giambici composto da Venanzio Fortunato in occasione dell'arrivo della reliquia della Vera Croce a Poitiers (nel 568). Per ascoltarlo qui.
Esso prende titolo dalle parole iniziali della prima stanza. Viene principalmente cantato il Venerdì santo in onore della Santa Croce, nella ricorrenza della festa, ormai soppressa, della Invenzione della Croce (3 maggio), e nella celebrazione della Esaltazione della Santa Croce (14 settembre).

14 settembre / Esaltazione della Santa Croce

14 settembre / Esaltazione della Santa Croce

II senso della festa della Croce 

«Abbiate in voi, fratelli miei, lo stesso sentimento da cui era animato il Cristo Gesù il quale esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo e, divenendo simile agli uomini, apparve come semplice uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce». Le parole dell’Apostolo, che leggiamo nell’Epistola della Messa, ci danno il senso della festa che oggi celebriamo. I termini schiavo, croce sono, è vero, per noi parole correnti, perché hanno perduto il senso abbietto che avevano nel mondo antico, prima dell’era cristiana e perciò i destinatari della lettera di san Paolo capivano meglio di noi l’orrore della cosa e misuravano meglio di noi quanto Gesù Cristo si era abbassato con l’Incarnazione e la morte sulla Croce. 

Bergoglio recidivo : «Ogni religione è una via per arrivare a Dio»

Inoltre, l’Unigenito Figlio di Dio non solo comandò ai suoi inviati di ammaestrare tutti i popoli, ma anche obbligò tutti gli uomini a prestar fede alle verità che loro fossero annunziate « dai testimoni preordinati da Dio », e al suo precetto aggiunse la sanzione « Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; ma chi non crederà, sarà condannato » [Pio XI, Mortalium animos]. Il Sacro Magistero ha insegnato per 2000 anni cose diverse da quelle che Bergoglio predica oggi Urbi et Orbi. Il silenzio di Cardinali e Vescovi è assordante. 

Bergoglio recidivo : «Ogni religione è una via per arrivare a Dio»

Leggo e traduco da un sito USA le citazioni che seguono di Bergoglio in occasione del recente viaggio in Indonesia, di cui abbiamo già accennato: alla Moschea di Giacarta ha firmato un testo con il grande imam per la pace e il clima. “La fede è strumentalizzata per i conflitti. La crisi ambientale è un ostacolo alla convivenza dei popoli” [qui]. Per non parlare delle effusioni con l'Imam, compreso il baciamano (abominevole segno di sottomissione del tutto assurda)... 
Qui e qui gli indici dei precedenti. 
Qui - qui - qui tre dei diversi articoli su libertà di religione e dialogo interreligioso. Quel che vale per l'islamismo, vale ovviamente per tutte le religioni. 
Sembra un predicatore laico. Cosa possono costruire i giovani e tutti gli uomini, senza Cristo Signore, mai nominato da colui che dovrebbe essere il Suo vicario?

I commenti di Bergoglio sul suo ultimo viaggio:
"Ogni religione è un modo per arrivare a Dio. Ci sono lingue diverse per arrivare a Dio, ma Dio è Dio per tutti. E come è Dio Dio per tutti? Siamo tutti figli e figlie di Dio. Ma il mio dio è più importante del tuo dio, è vero? "C'è un solo Dio e ognuno di noi ha una lingua per arrivare a Dio. Sikh, musulmani, induisti, cristiani, sono strade diverse. [... ]
“Per avere un dialogo interreligioso tra i giovani ci vuole coraggio, perché la gioventù è davvero il momento in cui c’è coraggio nella nostra vita. Ma questo coraggio lo puoi avere e usarlo per cose che proprio non ti aiutano, oppure puoi usare quel coraggio per andare avanti e impegnarti nel dialogo. [... ]
"Si può costruire e andare avanti con il dialogo interreligioso quando ci si rispetta, e questo è molto importante. [... ]
"Preghiamo l'uno per l'altro... Che Dio ci benedica tutti. E con il passare del tempo si diventa vecchi, soprattutto quando si diventa nonni, trasmettetelo ai figli e ai nipoti. - Fonte
[Immagine: Wiki Commons CC. Francesco con il patriarca armeno non cattolico ('ortodosso orientale',sia eretico che scismatico), Karekin II.]

venerdì 13 settembre 2024

Avvisi da S. Anna al Laterano

Carissimi,
Dopo il periodo della diaspora estiva, eccoci a riprendere con gioia il nostro cammino insieme. I tempi sono quelli che sono! li vorremmo diversi e migliori, ma sono quelli che la Provvidenza ci ha dato di vivere. Questo è il tempo migliore per noi! E siccome noi possiamo fare la differenza: bando alle depressioni e alle fissazioni alle quali talvolta siamo affezionati più che alla Parola del Signore! L’Apostolo ci invita a non fare “i bambini sballottati e portati qua e là da ogni soffiar di dottrine” (Ef. 4, 14). Se diamo bado a tutto quello che scrivono sui blog diventiamo matti! Una sana riconsiderazione del tempo che dedichiamo ai cosiddetti “social” è più che necessaria. Sappiamo che vivendo la Carità, l’amore a Dio e al prossimo, noi edifichiamo la Chiesa. Se noi viviamo ed espandiamo il comandamento nuovo di Cristo noi spargiamo l’amore divino nel mondo. Scrive S. Teresa del Bambino del Bambino Gesù: “É solo la carità che può espandere il mio cuore. O Gesù da quando questa dolce fiamma lo consuma, corro gioiosamente sulla strada del Comandamento Nuovo… Voglio corrervi fino al giorno beato in cui, unendomi al corteggio verginale, potrò seguirti negli spazi infiniti cantando il tuo cantico nuovo che sarà certamente quello dell’Amore” (Storia di un’anima, Brescia 1974, p. 226).

Fatalismo e Volontà di Dio

 Fatalismo e Volontà di Dio

Non pochi cristiani sono dei fatalisti mascherati.

Il fatalismo è un atteggiamento “filosofico” per cui il mondo è governato da una forza ineluttabile e del tutto estranea alla volontà e all'impegno dell'uomo; ne consegue un atteggiamento di rassegnata passività agli eventi.

E che c’entra questo modo di pensare e di (non) agire con il cristianesimo? Nulla! Se non fosse che per molti la “Volontà di Dio”, malamente intesa, è di fatto una forma di “fatalismo”, ma della peggior specie.

Sì, perché i fatalisti autentici almeno non credono in Dio, non nel Dio cristiano; ma che dire di coloro che usano la fede per schermarsi dietro un paravento di accidia e pusillanimità? La volontà di Dio fa erigere le cattedrali, fa dipingere la Cappella Sistina, fa sconfiggere i maomettani a Lepanto, fa scolpire la Pietà, porta il Vangelo a piedi in Cina, fa comporre il Requiem Aeternam, fa chiedere, cercare, bussare evangelicamente. 

Il vescovo Strickland si scusa per aver chiuso le chiese durante il Covid: "Sono stato ingannato".

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews Il vescovo Strickland, pastore fedele, ha detto di essere stato "ingannato" dai media in occasione del Covid. Qui l'indice degli articoli sulla Chiesa ai tempi del Covid. Qui l'indice degli articoli sulla pastorale del vescovo.

Il vescovo Strickland si scusa per aver chiuso
le chiese durante il Covid: "Sono stato ingannato".
 
Il vescovo Joseph Strickland si è scusato su X per la chiusura delle chiese cattoliche durante l'epidemia di COVID-19.  Il pastore fedele ha detto di essere stato "ingannato" dai media. Cittadini statunitensi: Chiedete al Congresso di indagare sull'impennata dei tassi di mortalità in eccesso.
Strickland ha fatto questi commenti in risposta a un post su X (ex Twitter) di Eric Sammons, caporedattore di Crisis, scritto sabato scorso.
"Vorrei che i nostri vescovi conoscessero le benedizioni spirituali che si sprigionerebbero sulla Chiesa con delle semplici e sincere scuse pubbliche per la chiusura delle Messe pubbliche durante il COVID". 
Il vescovo ammette di essere stato ingannato in un'accorata lettera di scuse per la chiusura della chiesa al tempo del Covid.  
- Vescovo J. Strickland (@BishStrickland) 7 settembre 2024
" Eric, ti porgo le mie scuse come hai richiesto. Sono stato ingannato dal clamore dei media e avrei dovuto essere più forte. Preghiamo per tutti i pastori affinché abbiano una fede soprannaturale più forte mentre affrontiamo altre sfide in futuro.
Che Cristo sia la nostra Luce in qualsiasi oscurità ci troviamo ad affrontare." qui
Sammons risponde:
"Grazie, Eccellenza. Questo significa più di quanto lei possa immaginare per molti di noi. Le assicuro le mie continue preghiere per il suo fecondo ministero apostolico".

Strickland è stato un oppositore dichiarato di altre restrizioni coercitive sul COVID, come i vaccini obbligatori.
Egli ha affermato: "I limiti del potere temporale finiscono con la libertà di coscienza". Nel gennaio 2022 dichiarava: "Abbiamo l'obbligo di curare una coscienza ben formata, di conoscere la verità. Ed è difficile avere una coscienza ben formata quando non si può ottenere la verità... e tutto è politicizzato e propagandato".

giovedì 12 settembre 2024

Vescovi africani: I regimi occidentali "ci mandano missionari del male"

Precedenti quiquiqui - qui - qui. Qui l'indice degli articoli sulla tematica generale.
Vescovi africani: 
I regimi occidentali "ci mandano missionari del male".

Oggi è in corso una "forma distorta di proselitismo", ha dichiarato l'Arcivescovo Renatus Leonard Nkwande di Mwanza, Tanzania, a NCRegister.com (28 agosto).
In tutta l'Africa, funzionari e turisti occidentali stanno promuovendo una visione sbagliata della sessualità e della persona umana.
Le ONG e il reclutamento di giovani per le feste sessuali sono tra i modi in cui i regimi occidentali impongono la propaganda omosessuale in Africa.
"È proprio come i missionari che andavano ovunque per evangelizzare", ha detto l'Arcivescovo Renatus Leonard Nkwande di Mwanza, Tanzania. Solo che ora, ha detto, "l'Occidente ci sta inviando missionari del male".

Festa del SS. Nome di Maria

Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema.

Festa del SS. Nome di Maria.

Oggi celebriamo la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.
Lodato, onorato e invocato sempre sia,
l'amabile e potente Nome di Maria.
O Santo, soave e potente Nome di Maria,
possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
Cenni storici
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.

Preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”. Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

Transessuali indonesiani elogiano Papa Francesco per il «messaggio» pro-LGBT

Precedenti qui - qui. Qui l'indice degli articoli sul tema.
Transessuali indonesiani elogiano
Papa Francesco per il «messaggio» pro-LGBT


Papa Francesco viene elogiato per la sua «inclusività» pro-LGBT dagli attivisti transgender in Indonesia, dove l’arcidiocesi della capitale del Paese ha «accolto» nelle parrocchie negli ultimi anni individui transessuali. Lo riporta il New York Times.

Il giornale neoeboraceno ha riferito che Francesco, nella sua visita alla nazione conservatrice, in gran parte musulmana, durante un tour nel sud-est asiatico, «è diventato un eroe personale» per gli uomini in Indonesia che affermano di essere «transgender» a causa dei «suoi messaggi di tolleranza e apertura verso» la cosiddetta «comunità LGBTQ».

Nella Russia in guerra si invoca l’aiuto di Dio

Qui un video. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

Nella Russia in guerra si invoca l’aiuto di Dio

Siamo nella regione di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina, una dozzina di giorni fa. Una zona di confine, da anni tormentata dalle azioni di una guerra che ormai la investe direttamente. Da questa realtà di paura e di dolore ci arriva adesso un video, assolutamente non professionale, filmato chiaramente con il telefonino. Ritrae uno spettacolo divenuto per noi inconsueto: una processione che si snoda lungo una strada asfaltata in mezzo alla campagna. In sottofondo, preregistrato, un canto religioso russo.

mercoledì 11 settembre 2024

Mons. Viganò / Essere o non essere papa?

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò
Essere o non essere papa?
In risposta all’articolo di Boni Castellane
Il Papa parla di peccato a chi non sa cos’è
- Link

Nel suo intervento apparso su La Verità dello scorso 1° Settembre, Boni Castellane, parlando di Jorge Mario Bergoglio, ha fatto riferimento alla sua « doppiezza come prassi » e alla « preminenza della pastorale sulla teologia », partendo da un recente intervento di Bergoglio in cui definiva « peccato grave » la mancata accoglienza delle orde di clandestini islamici che stanno invadendo e “meticciando” i Paesi europei per conto dell’élite globalista. 

Difficile sentire Bergoglio parlare di peccato, quantomeno nell’accezione teologica del termine, che presuppone la violazione della Legge di Dio e la perdita dello stato di Grazia che, solo, permette all’anima la salvezza eterna. E giustamente Boni Castellane enfatizza come il tristemente famoso « chi sono io per giudicare » suoni in contraddizione con queste prese di posizione così ideologicamente orientate. 

Camerun: L'Arcivescovo metropolita di Bamenda e Presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun interviene su temi legati al Sinodo

Qui l'indice degli articoli sul Sinodo sulla sinodalità.
Camerun: L'Arcivescovo metropolita di Bamenda e Presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun interviene su temi legati al Sinodo

Mons. Andrew Nkea Fuyana, Arcivescovo metropolita di Bamenda (dal 2019) e Presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun (dal 2022) ha approfittato di una sessione di lavori preparatori al Sinodo sulla sinodalità, svoltosi il 23 agosto 2024, per fare il punto sulla posizione dell'Africa e della teologia dell'Unione Africana su una serie di questioni controverse tra i temi sollevati dal Sinodo.

L’Africa parla con una sola voce… 
 Uno degli elementi centrali dell'intervento dell'arcivescovo di Bamenda, che è anche presidente della Conferenza episcopale del Camerun, è stato quello di sottolineare che i delegati africani si erano già espressi con una sola voce, durante la prima sessione del Sinodo, e che dovrebbero continuare a farlo per il secondo.

Un college cattolico consente alle donne "sacerdoti" anglicane di celebrare "l'Eucaristia" all'interno della basilica

Ogni volta sembra si sia toccato il fondo. Invece... (Nella nostra traduzione da LifeSiteNews). Qui l'indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità, che apre la strada a commistioni del genere.

Un college cattolico consente alle donne "sacerdoti" anglicane
di celebrare "l'Eucaristia" all'interno della basilica

Il St. Vincent College, scuola benedettina in Pennsylvania, ha permesso alla Chiesa anglicana nel Nord America di tenere nel campus la sua Assemblea provinciale del 2024, che includeva servizi "eucaristici" con "sacerdoti" donne.
Il permesso riguardava un gruppo di anglicani, tra cui donne “sacerdoti”, per la celebrazione di un’“Eucaristia anglicana”.

A giugno, il St. Vincent College di Latrobe, in Pennsylvania, ha autorizzato la Chiesa anglicana nel Nord America (ACNA) a tenere nel campus la sua Assemblea provinciale del 2024 che, all'interno della storica Basilica di St. Vincent, includeva servizi “eucaristici”.

Centinaia di chierici e laici anglicani da tutto il mondo, tra cui donne "sacerdoti" e "diaconi", si sono riuniti nella scuola che ospita il più antico monastero benedettino degli Stati Uniti. L'evento si è tenuto dal 25 al 28 giugno e ha incluso liturgia, preghiera, discorsi e l'elezione del loro nuovo "arcivescovo", secondo il programma degli eventi dell'assemblea.

martedì 10 settembre 2024

Livelli di protestantizzazione (e non solo) ampiamente superati

Non a caso diversi convertiti al cattolicesimo da una delle tante denominazioni “protestanti” - che evidentemente non conoscono i contesti legati alla Tradizione - ormai commentano amaramente che, a saperlo, sarebbero potuti restare dove già erano…

Livelli di protestantizzazione (e non solo) ampiamente superati

Sine glossa... tranne che per il fatto che in questo caso evidenziamo la protestantizzazione; ma purtroppo non manca l'idolatria da un lato qui - qui - qui e l'ideologizzazione globalista dall'altro qui - qui.

Mons. Viganò. Genuisti Qui te fecit / Omelia nella Natività di Maria Santissima

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Genuisti Qui te fecit
Mons. Carlo Maria Viganò
Vestizione e sacra tonsura nella Natività di Maria Santissima

Permettetemi di formulare il mio saluto ai cari genitori, ai parenti e agli amici di Claudio e Fabrizio, che oggi si consacrano al servizio dell’Altissimo: non nel giorno della Presentazione al Tempio, come usualmente avviene, ma in un’altra ricorrenza mariana non meno importante. Tu es qui restitues hereditatem meam mihi. Tu sei Colui che mi rende l’eredità che mi spetta (Sal 15, 5). Sono le parole che accompagnano il rito della Sacra Tonsura, a significare che l’abbandono del mondo rappresentato dal taglio dei capelli comporta una perdita di cose transeunti e mutevoli, per appropriarsi di quelle eterne e immutabili.

Diebus Saltem Dominicis – 16a domenica dopo Pentecoste: Scatta la trappola

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Diebus Saltem Dominicis – 
16a domenica dopo Pentecoste: Scatta la trappola

In questa sedicesima domenica dopo Pentecoste, secondo il calendario del Vetus Ordo, entriamo con il Signore in quella che è evidentemente una trappola.

In Luca 14 Cristo si reca a pranzo di sabato nella casa di un capo dei farisei. C'erano molti invitati, tra cui altri farisei e nomikoi, esperti della Legge, "avvocati". La setta dei farisei era nota per essere particolarmente scrupolosa nell'osservanza della Legge. Ci viene detto " observabant eum ... lo tenevano d'occhio". Il greco ha un interessante sfumatura: " êsan parateroúmenoi autón ". Il participio deriva da paratepéo, che significa "osservare assiduamente o insidiosamente" e anche "osservare scrupolosamente l'osservanza religiosa". Stavano esaminando attentamente ogni sua mossa e parola per ricavarne qualcosa contro di lui. Infatti, alla fine del capitolo precedente alcuni farisei avevano avvertito il Signore di stare lontano da Gerusalemme perché "Erode vuole ucciderti" (Luca 13:31).

lunedì 9 settembre 2024

Diocesi organizza cerimonie di benedizione del “cambio di sesso” per i trans

Davvero da non credere. Pensavamo si fosse già raschiato il fondo; ma ora siamo ben oltre... Qui l'indice sulla realtà distopica.

Diocesi organizza cerimonie di benedizione
del “cambio di sesso” per i trans 


In Germania si profana il nome di Dio e ci si fa scherno della fede cattolica 

La diocesi tedesca di Hildesheim organizza cerimonie di benedizione del “cambio di sesso” per i transessuali.

Infatti, ha ora tre responsabili della pastorale sensibile alla comunità queer. Questi hanno il compito di creare “spazi sicuri” per le persone gay e transgender all’interno della Chiesa. Insomma non si terrà più conto della dottrina e della morale cattolica.

I tre collaboratori d’ora in poi accompagneranno le persone queer nella loro pastorale. Inoltre, saranno a disposizione delle parrocchie e delle altre istituzioni della diocesi per fornire consulenza.

Commento al viaggio di Francesco in Indonesia

Mi scrive un amico, Andrea Mondinelli, che ringrazio condividendo la sua riflessione sul recente viaggio di Bergoglio in Indonesia, di cui abbiamo accennato qui, con molti link ai diversi spunti di riferimento. Credo opportuno riportare i più significativi : qui - qui - qui - qui - qui. Quel che vale per l'islamismo, vale ovviamente per tutte le religioni.

Carissima Maria,
molti si chiedono perché papa Francesco sia andato in Indonesia, uno per tutti Aldo Maria Valli, dopo la sua benedizione tanto umana quanto apostatica:
Ora viene da chiedersi: perché Bergoglio è andato laggiù, in Indonesia? Questi viaggi vengono definiti viaggi apostolici, ma che cosa c’è di apostolico in un’assurda benedizione che non è una benedizione?(1)
Premesso che è stato preceduto sia da Paolo VI, sia da Giovanni Paolo II, c’è da chiedersi perché ben tre papi siano andati là. La spiegazione mi è venuta leggendo un articolo di Leonardus Mali, sacerdote e membro della comunità di CL a Kupang in Indonesia, pubblicato su clonline(2). Attenzione alle sue parole:

domenica 8 settembre 2024

Inginocchiarsi durante la Messa (e non solo)

“Una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale” (Joseph Ratzinger, “Introduzione allo spirito della liturgia”, pagina 190).
Inginocchiarsi durante la Messa (e non solo)

Un gesto da rivalutare in non poche celebrazioni liturgiche odierne è l’inginocchiarsi. L’adorazione inizia dal riconoscimento di Dio e della sua sacra presenza, che sollecita l’uomo ad una risposta di riverenza e devozione. Nell’ambito biblico, il gesto più caratteristico dell’adorazione è quello di prostrarsi o di mettersi in ginocchio davanti alla presenza di Dio (cf., ad esempio, 1Re 8,54-55; Lc 5,8; 8,41; 22,41; Gv 11,32; Atti 7,60; Ap 5,8 e 14; 19,4; 22,8). I primi cristiani hanno recepito questa prassi, come attestano Tertulliano e Origene nel terzo secolo.

La ben nota prescrizione del canone ventesimo del primo Concilio di Nicea (325), di stare in piedi per la preghiera liturgica, ad imitazione del Risorto, si riferisce specificamente alle domeniche e al tempo pasquale, mentre nei giorni di digiuno e nei giorni stazionali si pregava in ginocchio, così come attestato riguardo alla preghiera personale quotidiana.

8 Settembre/ Natività della Beata Vergine Maria

Non c'è dubbio che la Natività di Maria sia, dopo quella di Gesù, la più importante. Chi nasce è la persona ed in Gesù, Dio fatto uomo, la persona è divina, mentre in Maria la persona è umana; quindi Maria è la persona umana più importante. È l'unica a nascere pura fin dal suo concepimento, Immacolata Concezione, come si presentò a santa Bernadette nel 1858, Madre di Dio, sempre Vergine, Corredentrice, Madre nostra di misericordia, Assunta in Cielo corpo ed anima, Mediatrice di tutte le Grazie. 
Communio: Beáta víscera Maríae Vírginis, quae portavérunt aetérni Patris Fílium / Beate le viscere di Maria Vergine, che portarono il Figlio dell’eterno Padre.

8 Settembre/ Natività della Beata Vergine Maria  

Intróitus
Sedulius - Salve sancta parens, enixa puérpera Regem: qui coélum terrámque regit in saécula saeculórum, allelúia.
Ps. 44, 2 - Eructavit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi.
Glória Patri…
Sedulius - Salve sancta parens,…
Introito
Sedulius - Salve, o Madre Santa,che hai dato alla luce il Re: che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.
Sal. 44, 2 - Erompe da mio cuore una fausta parola: io canto le mie opere al Re.
Gloria al Padre… 
Sedulius - Salve, o Madre Santa,…

Versetti del Carmen pascale (canto del poeta romano cristiano del V secolo, Sedulius)
da cui è tratta l'antifona
Salve sancta parens Enixa puerpera Regem
Qui cælum terramque regit In sæcula sæculorum.
Eructavit cor meum Verbum bonum
Dico ego opera mea Regi.
Audi filia et vide et inclina aurem tuam. Et obliviscere populum tuum et domum patris tui.
Et concupiscet rex speciem tuam. Quoniam ipse est Dominus tuus et adora eum.
Congratulazioni, Santa Madre, che hai partorito il Re,
Colui che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.
Dal mio cuore sgorgano parole belle:
io proclamo al Re il mio poema.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
Al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui

Giorno di gioia.
Esultante di gioia, oggi la Chiesa ci fa dire con ragione: "La tua nascita, o Vergine Madre di Dio, fu per il mondo intero messaggio di consolazione e di gioia, perché da te è sorto il sole di giustizia, Cristo nostro Dio, che ci ha liberati dalla maledizione per darci la benedizione e, vincitore della morte, ci ha assicurato la vita eterna" (Antifona dei secondi Vespri).

Domenica XVI dopo Pentecoste (“Miserere mihi”)

Oggi cade anche la Natività della Beata Vergine Maria. Trovate la meditazione pubblicata di seguito qui.
Domenica XVI dopo Pentecoste
(“Miserere mihi”)

Messa
La risurrezione del figlio della vedova di Naim ravvivò domenica scorsa la fiducia della Chiesa ed ora essa innalza più insistente la sua preghiera allo Sposo, che per qualche tempo la lascia su questa terra affinché il suo amore si tempri nella sofferenza e nel pianto.
In ordine alla salvezza la nostra impotenza è tale che, se la grazia non ci previene, non abbiamo neppure la preoccupazione di agire e, se essa non segue le sue ispirazioni per portarle a buon frutto, non sapremmo mai passare dal pensiero all'atto nei riguardi di una virtù qualsiasi. Se invece sappiamo essere fedeli alla grazia, la vita diventa una trama ininterrotta di opere buone.

sabato 7 settembre 2024

Messe Tradizionali a Correggio (RE)

Si segnala che sul blog del nostro gruppo stabile è stato pubblicato il calendario delle Messe in forma straordinaria che si terranno presso il santuario della Madonna della Rosa a Correggio (RE) a partire da settembre 2024 fino ad agosto 2025. La prima celebrazione sarà:
  • sabato 14 settembre alle ore 10.30
    (festa dell'esaltazione della S. Croce),
     le successive celebrazioni si terranno:
  • ogni primo venerdì del mese alle ore 19
    (a eccezione di novembre in cui viene celebrata il II venerdì)
  • ogni ultimo sabato del mese da ottobre ad aprile alle 18.30 
    (che, a norma di diritto canonico, avranno valore di Messa festiva)
La prossima celebrazione sarà dunque quella di sabato 14 settembre alle ore 10.30.
Chi desiderasse iscriversi alla nostra mailing list, è necessario che ci comunichi il suo indirizzo mail scrivendo a summorumpontificum.correggio@gmail.com
Un cordiale saluto in Gesù e Maria.
Il gruppo stabile beato Rolando Rivi

Sister Wilhelmina, la suora che fondò un nuovo ordine religioso per salvare la Tradizione Cattolica e avere la Messa in latino

Un esempio, ormai fra tanti. Ma non basta. Negli USA se ne parla molto.

Sister Wilhelmina, la suora che fondò un nuovo ordine religioso
per salvare la Tradizione Cattolica e avere la Messa in latino


"Ho finalmente aperto gli occhi. Sono determinata a tornare alla Messa tradizionale in latino, per poter pregare Dio senza distrazioni. Nei tempi passati, prima del Novus Ordo, i miei occhi erano sempre spalancati mentre osservavo le azioni misteriose e affascinanti del sacerdote. Con il Novus Ordo, mi ritrovo talvolta costretta a chiudere gli occhi per non vedere il celebrante. Una volta il mio vicino sembrava concentrato quanto me sull'altare. Ora sembra più interessato a me e a chi lo circonda.
Non ho mai sopportato le strette di mano, gli abbracci e i baci che avvengono poco prima della Comunione. Per giustizia e carità, dovrebbe esserci in tutte le Messe del Novus Ordo una zona riservata a chi non desidera scambiare saluti durante la celebrazione. Chi vuole baciare e abbracciare dovrebbe starne fuori, senza disturbare gli altri.

venerdì 6 settembre 2024

La "benedizione' anomala quanto il suo dispensatore. Altrettanto quanto lo scopo del suo viaggio

Alla Moschea di Giacarta Bergoglio firma un testo con il grande imam per la pace e il clima. “La fede è strumentalizzata per i conflitti. La crisi ambientale è un ostacolo alla convivenza dei popoli”, Per non parlare delle effusioni con l'Imam, compreso il baciamano (abominevole segno di sottomissione del tutto assurda)... Qui e qui gli indici dei precedenti. Qui - qui - qui tre dei diversi articoli su libertà di religione e dialogo interreligioso

La "benedizione' anomala quanto il suo dispensatore.

Bergoglio impartisce una benedizione «valida per tutte le religioni» senza fare il segno della croce.
(Lo fece anche ai giornalisti all'inizio del pontificato -ndr)

Al termine di un incontro con giovani di diverse fedi a Giacarta, papa Francesco ha impartito una benedizione senza invocare la Trinità con il segno della croce, dicendo che la benedizione sarebbe «valida per tutte le religioni».

Al termine del suo primo giorno intero di appuntamenti in Indonesia, Bergoglio ha preso parte a un’assemblea dei partecipanti alla comunità Scholas Occurrentes, un’organizzazione internazionale lanciata proprio da lui in Argentina nel 2001 [qui - qui - qui].

Dopo aver intrattenuto un dialogo avanti e indietro con alcuni dei giovani coinvolti, il Papa ha annunciato che avrebbe impartito una benedizione finale. Poiché il gruppo era composto da un certo numero di religioni diverse (Scholas non è un’organizzazione cattolica), la benedizione di Francesco ha assunto una natura multireligiosa.

Figli che uccidono e genitori ignari

Qui l'indice sulla realtà distopica. Mi manca il cuore per mettere l'immagine... “Sono tempi cattivi, dicono gli uomini. Vivano bene ed i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi.” (Sant'Agostino).

Figli che uccidono e genitori ignari

Il nodo della questione è un gap evolutivo, non è trattando superficialmente la situazione che si modifica ciò che accade, la realtà è che l'Uomo dorme e non è ancora sufficentemente evoluto. Non giriamo attorno al vero problema!!!!
Il dialogo tra genitori e figli è spesso percepito come carente nell'era moderna, ma questo non è un fenomeno nuovo. Le generazioni passate hanno affrontato simili sfide comunicative, suggerendo che il problema fondamentale non risiede solo nella dinamica intergenerazionale, ma nella capacità intrinseca degli individui di comprendere e comunicare con se stessi. Questa auto-comprensione è cruciale per poter instaurare dialoghi significativi con gli altri, inclusi i propri figli.

La vita presente è un combattimento

Si è persa, nella nuova generazione, la consapevolezza della Chiesa Trionfante (i Santi), Purgante (i defunti in Purgatorio) e Militante (dei Milites Christi che siamo noi). 
Ricordo che all'inizio della Messa il sacerdote offre in sacrificio a Dio "la vittima immacolata", ossia Gesù Cristo, "per i miei innumerevoli peccati, offese e negligenze, nonché a vantaggio dei presenti e di tutti i fedeli cristiani, vivi e defunti, affinché possa giovare a me e a loro a conseguire l'eterna salvezza". / Suscipe, sancte Pater, omnipotens aeterne Deus, hanc immaculatam hostiam, quam ego indignus famulus tuus offero tibi, Deo meo vivo et vero, pro innumerabilibus peccatis, et offensionibus, et negligentiis meis, et pro omnibus circumstantibus, sed et pro omnibus fidelibus Christianis vivis atque defunctis: ut mihi, et illis proficiat ad salutem in vitam aeternam. Amen. 
Prega poi affinché siamo fatti partecipi, attraverso il mistero del pane e del vino, della divinità di Gesù Cristo, che degnò assumere in Sé anche la natura umana, a tal punto nobilitata. 

La vita presente è un combattimento

"Il culmine della fede è l'oscurità completa, il culmine della speranza si ha quando si sente tutto il peso delle cose umane, il culmine dell'amore è l'apprezzamento di Dio nelle tempeste dell'anima, il culmine della carità è l'amore del prossimo quanto più esso ci ripugna."

Nel campo della vita soprannaturale, finché viviamo in terra, noi ci troviamo quasi nel campo dei paradossi. La vita presente è una prova, è una giostra, è un combattimento. Dio ci si rivela nella fede, e nel tempo stesso ci si nasconde. Egli è felicità infinita e quasi ci si mostra afflizione; sfida la nostra fede mostrandosi sulla Croce nudo e sfigurato. Quando veramente noi comunichiamo con Lui, ci si cela e ci agghiaccia con le aridità; quando veramente Lo amiamo, ci mette più alla prova per rendere più puro il nostro amore. Siamo come aviatori che non si sollevano senza vedersi sull'abisso, e che non volano senza vincere il peso dell'apparecchio. L'anima che è trasportata dalle consolazioni non vola, è semplicemente come una piuma presa dal vento e portata in tutte le direzioni. Vola chi sente il proprio peso ed è valoroso chi s'innalza nella tempesta.

giovedì 5 settembre 2024

Di una Chiesa destinata all'irrilevanza diventata il braccio spirituale dell'élite globalista

Concordo con chi afferma che in Germania non ha vinto l'estrema destra, come goffamente ripetono i cani da guardia dell'ordine dominante. Molto più radicalmente, si è scardinato l'ordine simbolico della dicotomia di destra e sinistra. E hanno trionfato l'Alternativ fuer Deutschland e il partito di Sahra Wagenknecht: partiti che, al netto delle differenze, hanno in comune la rivendicazione della sovranità nazionale contro la globalizzazione neoliberale, l'opposizione alle guerre made in USA e l'esigenza di andare al di là del partito unico del capitale. Purtroppo la Chiesa ancora una volta sostituisce la sua funzione con un clericalismo politicante. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Di una Chiesa destinata all'irrilevanza 
diventata il braccio spirituale dell'élite globalista

A quanto pare la Chiesa tedesca (ormai definitivamente protestantizzata), a leggere l’Avvenire, si espone a difesa dei valori cristiani e della democrazia, preoccupata dai risultati delle recenti elezioni in Turingia e Sassonia dove insieme AfD e BSW raggiungono quasi il 50% dei consensi. Un successo dovuto principalmente al contrasto di una politica di immigrazione iper liberista, ma nel quale c’è pure la contestazione della posizione guerrafondaia anti russa e della sciagurata transizione verde che sta deindustrializzando la Germania.

I venti anni dell'Osservatorio Card. Van Thuân

I venti anni dell'Osservatorio Card. Van Thuân

L’idea di fondare e rendere operativo un Osservatorio sulla Dottrina sociale della Chiesa è stata elaborata da me e da Stefano Fontana, che ne ha anche assunto la direzione, in quel maggio 2004, dopo la morte del cardinale Van Thuân, avvenuta nel settembre di due anni prima, e sulla scorta dello slancio che Giovanni Paolo II aveva impresso all’insegnamento sociale dei Pontefici lungo tutti i numerosi anni del suo pontificato. Dal cardinale Van Thuân, con cui avevo a lungo collaborato da vicino al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, l’Osservatorio prese la spiritualità della speranza e l’impegno a servire Cristo e la Chiesa nel momento presente. Benedetto XVI ne avrebbe parlato nell’enciclica Spe Salvi (2007), proponendo il cardinale vietnamita come esempio di speranza cristiana vissuta. Confidiamo che la durata ventennale dell’Osservatorio abbia anche goduto della sua protezione celeste. Fin dall’inizio nel sito dell’Osservatorio è presente la sezione a lui dedicata, con la preghiera da me composta. Da Giovanni Paolo II l’Osservatorio prese la rinnovata spinta di tutta la Chiesa a vivere la Dottrina sociale della Chiesa come aspetto della sua intima missione. 

Ricorrere a giusti argomenti per difendere la Messa tradizionale

Riprendo da Res Novae - Perspectives romaines, ringraziando don Claude Barthe. Qui l'indice degli articoli sulle restrizioni al Rito Romano tradizionale.

Ricorrere a giusti argomenti per difendere la Messa tradizionale

Coloro che si dedicano alla difesa delle questioni tradizionali (liturgia, catechismo, resistenza alle dottrine deleterie) spesso esitano a dire che attualmente ci si trova di fronte ad una situazione ecclesiale atipica. Specialmente per la liturgia. Anche se affermano che non è per questioni di sensibilità ma di fede ch’essi celebrano usus antiquior, pensano di poter efficacemente difendere la propria presa di posizione contro i sostenitori della liturgia nuova come se si trattasse di una legittima libera scelta. È vero che argomentazioni di questo tipo possono funzionare piuttosto bene con l’opinione cattolica in generale, per la quale il liberalismo è divenuto un orizzonte invalicabile; ma il fatto che sia permesso di approfittare tatticamente di questo stato d’animo non vuol dire che lo si debba giustificare.

Paradossalmente capita loro a volte di alterare persino la dottrina tradizionale, per difenderla. Pensiamo a come venga ridotta ai minimi termini la dottrina dell’obbedienza dovuta alle autorità ecclesiastiche ed ai loro insegnamenti. Poiché su molti punti oggi il sottomettersi alle autorità è in coscienza insostenibile, essi giungono praticamente ad affermare che il libero esame è la dottrina comune della Chiesa, con ciascuno che decide cosa sia cattolico in nome della «tradizione», di cui è in definitiva il depositario. Oppure procedono scavando la dottrina dell’infallibilità romana ed affermando che la Prima Sede ha spesso emanato dottrine eterodosse. In altre parole l’anomalia di ciò che accade oggi viene trasferita sulla Chiesa di sempre[1]. E gli antimoderni diventano moderni.

mercoledì 4 settembre 2024

Il cattopaganesimo papale avanza: la messa di «rito amazzonico» entra in una «fase sperimentale» di tre anni

Un argomento che scotta, di una gravità inaudita. E vescovi e cardinali tacciono. Precedenti: Qui Sinodo sull'Amazzonia Eucaristia come amore cosmico ; qui la sostituzione della 'materia' (il pane): qui Il rito tradizionale no, ma il rito maya sì. Qui il nutrito indice degli articoli. Qui l'indice degli articoli riguardanti  le restrizioni al Rito Romano tradizionale.

Il cattopaganesimo papale avanza: la messa di «rito amazzonico» 
entra in una «fase sperimentale» di tre anni

Il papato bergogliano avanza nel suo programma di cattopaganesimo, ossia di paganizzazione del cattolicesimo.

L’attesissimo e controverso rito della cosiddetta «messa amazzonica» entrerà in una «fase sperimentale» di tre anni entro la fine dell’anno, ha attestato un importante teologo. Lo riporta LifeSite.

In un nuovo rapporto di Vida Nueva Digital sono stati rivelati dettagli innovativi sul proposto rito della messa amazzonica, frutto del Sinodo amazzonico tenutosi nel 2019 presso il Vaticano.
Pur non riportando citazioni letterali, Vida Nueva afferma che «il rito amazzonico entrerà nella fase sperimentale – che durerà tre anni, fino al 2028 – alla fine del 2024».