Si riallaccia al precedente: Suscipe sancte Pater qui qui. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement conosciamo più a fondo un'altra delle sublimi formule della Messa dei secoli.
L'Offerimus tibi, Dómine
Al centro dell'altare, il sacerdote offre la nuova miscela di acqua e vino. Tenendo il calice all'incirca all'altezza degli occhi e alzando gli occhi alla croce dell'altare, recita la preghiera Offerimus tibi. Quando ha finito, fa il segno della croce con il calice e lo appoggia sul corporale. La preghiera:
Offérimus tibi, Dómine, cálicem salutáris, tuam deprecantes clementiam: ut in conspectu divínae majestátis tuae, pro nostra et totíus mundi salúte, cum odóre suavitátis ascendat. Amen.Che traduco come:
Ti offriamo, o Signore, il calice della salvezza, supplicando la tua clemenza, affinché esso salga in profumo gradito [con odore di soavità] alla presenza della tua divina maestà, per la nostra salvezza e per quella del mondo intero. Amen.Mentre il Suscipe Sancte Pater [qui] entra nel rito romano attraverso il rito gallicano, l'Offerimus tibi ha una provenienza ancora più occidentale, quella mozarabica della Spagna.
La categoria grammaticale del parlante è cambiata. Nel Suscipe Sancte Pater, il sacerdote usa la prima persona singolare per dire che sta offrendo l'ostia per i suoi peccati, ecc. Qui, invece di "io" dice "Noi offriamo". Mentre alcuni ipotizzano che questo sia il "noi reale", la spiegazione più ovvia è che durante una messa solenne il diacono, che aiuta a mescolare l'acqua e il vino, ora tocca la base del calice con la mano destra mentre il sacerdote lo eleva e si unisce al sacerdote nella recita dell'Offerimus. Infatti, sebbene il diacono non conferisca in alcun modo l'Eucaristia, ha una speciale tutela del calice: ai tempi in cui la Santa Comunione veniva offerta sotto entrambe le specie, era solo il diacono a distribuire il Preziosissimo Sangue con il calice e una cannuccia dorata (sospesa sulla bocca del comunicando) chiamata fistula.
Il fatto che l'Offerimus mantenga la prima persona plurale anche quando il sacerdote celebra la Messa senza l'assistenza di un diacono (ad esempio, in una Missa cantata e in una Messa bassa) ci ricorda che, qualunque sia la Messa celebrata, la modalità normativa di celebrazione nel rito romano è una Messa solenne e che tutte le altre forme sono concessioni che derivano da essa.
Il sacerdote si riferisce al calice contenente acqua e vino non consacrato come al “calice della salvezza”, un altro esempio di “drammatico cambio di posizione” o anticipazione della consacrazione. Ma la dizione suggerisce un’ulteriore possibilità. Mentre il latino salvatio è il termine prevalentemente cristiano per la salvezza spirituale o la liberazione [1], la parola usata qui per “salvezza” (salus ) può anche significare “sano e salvo”, “salute” o “un desiderio per il proprio benessere”. [2] La preghiera contiene quindi una certa ambivalenza tra lo spirituale e il fisico, che allude all’atmosfera del bere vino, come quando si alza un bicchiere e, brindando alla salute di qualcuno, si dice: Salut!
Un altro cenno alle qualità naturali del vino è la richiesta che l'offerta salga a Dio come un "odore di dolcezza", perché il vino ha un bouquet o un odore apprezzato insieme al suo sapore. La frase "odore di dolcezza" rimanda anche alle offerte bruciate dell'Antico Testamento, dove Dio è "nutrito" quando annusa con approvazione il fumo della vittima consumata dal fuoco. (Vedi Genesi 8, 21, Esodo 29, 25) La formulazione è anche un'eco di Ecclesiaste 35, 8-9: "L'oblazione dei giusti impingua l'altare, ed è un odore di soavità agli occhi (in conspectu) dell'Altissimo. Il sacrificio dei giusti è gradito, e il Signore non ne dimenticherà il ricordo". Inoltre, è un'allusione a Efesini 5, 2: "E camminate nell'amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in oblazione e sacrificio a Dio, in odore di soavità". Perché questo vino sta per diventare Cristo stesso grazie al Santo Sacrificio della Messa.
Infine, questo calice viene sollevato, o meglio, questo calice viene offerto, per la salute o la salvezza non solo del sacerdote e del diacono offerente, e non solo, come nel Suscipe Sancte Pater, di tutti i cristiani vivi e defunti, ma anche del mondo intero: cioè, per la conversione dei peccatori. La Messa è il portale attraverso il quale la grazia santificante entra nel nostro mondo decaduto.
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[1] “Salvatio, -onis, f.”, Lewis e Short Latin Dictionary, 1623.
[2] “Salus, -utis,” Dizionario di Lewis e Breve Latino, 1621-1622.
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[1] “Salvatio, -onis, f.”, Lewis e Short Latin Dictionary, 1623.
[2] “Salus, -utis,” Dizionario di Lewis e Breve Latino, 1621-1622.
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2 commenti:
https://dindondan.app/orarimesse/Basilica-Papale-di-Santa-Maria-Maggiore-Roma-88C40
A quale era risale questo specchietto in cui si evidenzia alle ore 10 una Messa in latino !?!
Sia lodato Gesu' Cristo!
Ecco gli orari delle S.Messe che si celebreranno all'IBP di Roma in questa settimana:
*Lunedì 27, Martedì 28, Mercoledì29 = S.Messa alle12h ed alle 19h.
*Giovedì 30= S.Messa alle 12h e nel pomeriggio dalle 17h30 alle 18h30 sara' esposto
il SS.Sacramento per l'Ora Santa di Adorazione con la Benedizione Eucaristica seguìta dalla S.Messa.
*Venerdì31 e Sabato 1/Feb= S.Messa alle 12h ed alle 19h.
Deo Gratias!
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