Nella nostra traduzione da OnePeterFive continuiamo la pubblicazione in serie del nuovo libro del dott. Edward Schaefer A Simple Man's Case for Tradition. Si tratta di un'eccellente introduzione al mondo Tradizionale e fornisce un modo semplice di presentarlo ai confratelli cattolici che cercano risposte più profonde alla crisi e alle domande odierne. Negli USA, i proventi della vendita del libro aiutano anche a promuovere il Collegium Sanctorum Angelorum, uno dei soli due college cattolici tradizionali. I nostri amici nordamericani sono molto attivi. Sarà di grande utilità anche per noi. Richiamo l'attenzione sulla mia nota in ordine alla demascolinizzazione.
Leggi l'Introduzione
Cap. 4 - La fede e la prassi
Cap. 5 - Una, Santa, Cattolica, Apostolica
Cap. 6 - Modernismo
Il caso di un uomo semplice a favore della tradizione
Cambiamenti nella famiglia dopo la seconda guerra mondiale
Le donne sul posto di lavoro
La seconda metà del ventesimo secolo potrebbe un giorno essere descritta dagli storici come un'era di cambiamenti paragonabile al Millennio o alla rivolta protestante. I cambiamenti furono molti, in ogni aspetto della società, e non lasciarono nessuno indifferente, compresi i cattolici e la Chiesa. Qui fornirò solo alcuni esempi di cambiamenti che hanno influenzato in particolare la vita delle famiglie cattoliche americane. L'elenco è dimostrativo, non esaustivo.
Durante la seconda guerra mondiale, le donne i cui mariti erano in guerra lasciarono le loro case e sostituirono i loro mariti nelle fabbriche in tutto il paese, producendo macchinari, munizioni e rifornimenti necessari per lo sforzo bellico. Insieme divennero un'icona culturale nota come "Rosie the Riveter" [Rosie che agisce sui macchinari (figurato da rivettatrice) -ndT]. Dopo la guerra, queste stesse donne tornarono a casa, ripresero i loro ruoli tradizionali di casalinghe e, insieme ai mariti, contribuirono a riempire il paese di bambini, oltre 68.000.000, che sarebbero diventati noti come la generazione dei Baby Boomer.
Tuttavia, la porta era stata aperta per le donne sul posto di lavoro e per due percettori di reddito in famiglia. Uffici e fabbriche non sarebbero più stati solo dominio degli uomini. Per fare un esempio, c'è un avvincente libro di saggistica di Margot Lee Shetterly intitolato Hidden Figures: The American Dream and the Untold Story of the Black Women Who Helped Win the Space Race che documenta i contributi delle donne di colore che lavoravano come matematiche alla NASA nel completamento del primo volo spaziale statunitense di successo in orbita attorno alla Terra. [1] Oggi, oltre la metà delle famiglie negli Stati Uniti ha due percettori di reddito, [2] il che ha portato a oltre 12.000.000 di bambini di età inferiore ai cinque anni all'asilo nido. [3] Le famiglie stanno assumendo istituzioni per crescere e formare i propri figli, istituzioni che spesso non condividono i valori delle famiglie che affidano loro i propri figli.
Le pressioni derivanti dalla gestione di una famiglia con due percettori di reddito hanno anche influenzato il tempo trascorso insieme in famiglia. Ad esempio, uno studio del 2017 ha rivelato che mentre "l'84% dei genitori concordava sul fatto che i pasti in famiglia fossero importanti, solo il 50% delle cene in famiglia venivano consumate insieme". [4] Un altro studio "ha rilevato che l'americano medio cena solo tre volte a settimana con la propria famiglia". [5] Mentre i benefici dei pasti in famiglia sono ben documentati, [6] le famiglie consumano sempre meno pasti insieme.
Inoltre, dopo la seconda guerra mondiale, le televisioni divennero sempre più comuni nelle case degli Stati Uniti. Da un lato, informazioni, istruzione e intrattenimento che prima non erano disponibili alle famiglie erano ora accessibili con un clic di un interruttore e la rotazione di una manopola. Dall'altro, la casa di famiglia, che era stata una fortezza inespugnabile contro l'influenza esterna e dove la guida e la formazione dei genitori avevano regnato sovrane e indiscusse, era ora invasa da una forza esterna che portava un'ispirazione, un'influenza e persino un'autorità non familiari alle discussioni familiari. Con il continuo sviluppo di dispositivi multimediali elettronici, come computer, telefoni cellulari, TV a grande schermo con centinaia di canali via cavo, ecc., quell'influenza esterna ha solo accelerato dai primi anni del dopoguerra.
Prosperità economica
Il boom economico che seguì la seconda guerra mondiale portò benefici a tutti, cattolici compresi. I cattolici, i cui genitori erano entrati negli Stati Uniti come operai o braccianti durante la rivoluzione industriale, iniziarono a salire nella società, riempiendo college e posizioni da colletti bianchi. Forse il segno culminante del fatto che i cattolici diventassero mainstream negli Stati Uniti fu l'elezione di John F. Kennedy, un cattolico, alla presidenza. Oggi, i cattolici godono virtualmente di tutti i benefici materiali che la società americana offre loro, insieme a tutte le tentazioni che il materialismo presenta loro.
Contraccezione
Nel 1960, la FDA approvò il primo contraccettivo orale, la pillola anticoncezionale. Il sesso era ora separato dalla procreazione. I cattolici, che erano spesso noti per avere famiglie numerose a causa dell'insegnamento della Chiesa secondo cui ogni atto di rapporto sessuale deve essere aperto alla creazione, non erano immuni dalle pressioni che sia il materialismo della società americana sia la facile reperibilità della contraccezione esercitavano su di loro. I cattolici iniziarono a usare la contraccezione e le famiglie cattoliche iniziarono a ridursi di dimensioni. Dopo il Concilio Vaticano II, si diffuse la convinzione che la Chiesa avrebbe cambiato il suo insegnamento contro l'uso della contraccezione. La maggior parte dei cattolici stava già usando la pillola. Infatti, nel 1968, quando Papa Paolo VI affermò il costante insegnamento della Chiesa contro l'uso della contraccezione, [7] ci fu una rivolta. Persino il clero, uno dei più importanti dei quali era il Rev. Charles Curran della Catholic University of America, dissentì pubblicamente. [8] All'inizio, i cattolici erano pubblicamente ostili. Se un prete predicava contro la contraccezione durante la messa, avrebbe potuto benissimo essere aggredito dai parrocchiani arrabbiati in seguito. Alla fine, tuttavia, i cattolici cominciarono semplicemente a ignorare l’insegnamento ufficiale, giustificando le loro decisioni sul primato della loro coscienza personale, che i documenti del Concilio Vaticano II furono ampiamente interpretati come un’affermazione. [9]
Ci furono tentativi da parte di alcuni cattolici di rimanere fedeli all'insegnamento della Chiesa praticando quella che veniva chiamata Pianificazione Familiare Naturale, che consisteva nel monitorare certi sintomi in una donna, come la temperatura basale, il muco cervicale e l'apertura e la chiusura cervicale, per determinare quando una donna era fertile e, quindi, quando il rapporto sessuale avrebbe probabilmente portato a una gravidanza. [10] Utilizzando questo sistema, i cattolici potevano programmare quando avere rapporti sessuali ed evitare una gravidanza senza usare i contraccettivi proibiti. Tecnicamente, rimanevano aperti alla possibilità di una gravidanza. Tuttavia, a seconda di quanto scrupolosamente veniva seguito il sistema, la probabilità di evitare una gravidanza poteva essere aumentata al 98%, uguale o maggiore della probabilità offerta dalla pillola o dai preservativi. Pertanto, molti cattolici, non tutti, impiegarono la Pianificazione Familiare Naturale in un modo che tecnicamente soddisfaceva i requisiti della legge, ma che era, nello spirito, utilizzato con una mentalità contraccettiva. Le famiglie cattoliche continuarono a ridursi di dimensioni. Il mandato di «crescere e moltiplicarsi, riempire la terra e soggiogarla» [11] è stato visto nel contesto della necessità di provvedere a vari bisogni materiali per la famiglia, che ha continuato a crescere. Questa mentalità contraccettiva è stata persino sostenuta dallo stesso Papa Francesco quando ha detto: «Dio vi dà metodi per essere responsabili. Alcuni pensano che – scusate la parola – che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli. No». [12] In breve, le varie pressioni sociali sopra menzionate hanno portato la stragrande maggioranza dei cattolici a non essere diversa dalla popolazione generale per quanto riguarda il loro pensiero sui rapporti sessuali e sulla procreazione. Hanno separato le due cose.
Il movimento delle donne
Mentre il movimento delle donne ha radici che risalgono fino al 1792, [13] la rivoluzione culturale degli anni '60 gli ha dato un'ondata di potere che non aveva mai sperimentato prima. Carrie Gress, nel suo persuasivo studio del movimento intitolato The End of Woman – How Smashing the Patriarchy Has Destroyed Us, discute il movimento delle donne degli anni '60, noto come la "seconda ondata" del femminismo. [14] Nota che eventi e fenomeni come
Vietnam, Woodstock, droghe psichedeliche, coscienza universale, movimento per i diritti civili, la pillola, una serie di omicidi politici, il Concilio Vaticano II, la Guerra Fredda e la minaccia nucleare hanno scosso la cultura con cambiamenti e trasformazioni. Questi sono stati uno sfondo che ha permesso alle leader femministe degli anni '60 di basarsi su idee femministe e comuniste precedenti e di gettare le basi per e mettere in pratica le idee del femminismo della seconda ondata. La rivoluzione sessuale, in particolare, era in pieno svolgimento e il femminismo della seconda ondata era come benzina sulle sue prime fiamme. [15]Verso la fine degli anni '60, da qualche parte nella zona ovest del Greenwich Village di New York City, nell'appartamento di Lila Karp, dodici donne, guidate da Kate Millett, sedevano attorno a un grande tavolo e ripetevano questo slogan:
"Perché siamo qui oggi?", chiedeva la presidentessa.
"Per fare la rivoluzione."
"Che tipo di rivoluzione?"
“La Rivoluzione Culturale.”
"E come facciamo la Rivoluzione Culturale?"
"Distruggendo la famiglia americana!"
"Come possiamo distruggere la famiglia americana?"
"Distruggendo il patriarca americano."
"E come distruggiamo il Patriarca americano?"
"Togliendogli il potere!"
"Come possiamo farlo?"
“Distruggendo la monogamia!”
"Come possiamo distruggere la monogamia?"
«Promuovendo la promiscuità, l’erotismo, la prostituzione, l’aborto e l’omosessualità!» [16]
Il movimento ha avuto un successo smisurato nel raggiungere questi obiettivi. La famiglia è crollata (sviluppato di seguito); gli uomini sono stati evirati; la parola "patriarca" ha connotazioni minacciose; le relazioni monogame impegnate sono passate di moda; e la promiscuità, l'erotismo, la prostituzione, l'aborto e l'omosessualità sono tutte parti normali della vita quotidiana americana.
Anche la Chiesa non è sfuggita all'influenza del femminismo. Ad esempio, le donne sono comunemente viste nella Messa ( novus ordo Missae ) come lettrici, accoliti e ministri della comunione. Il recente Sinodo del 2023 sulla sinodalità [vedi] ha persino discusso il tema dell'ordinazione delle donne al diaconato e Papa Francesco ha chiesto ai membri della Commissione teologica internazionale di aiutare a "demascolinizzare" la Chiesa, affermando che "uno dei grandi peccati che abbiamo avuto è stato 'mascolinizzare' la Chiesa", [17]
Anche la Chiesa non è sfuggita all'influenza del femminismo. Ad esempio, le donne sono comunemente viste nella Messa ( novus ordo Missae ) come lettrici, accoliti e ministri della comunione. Il recente Sinodo del 2023 sulla sinodalità [vedi] ha persino discusso il tema dell'ordinazione delle donne al diaconato e Papa Francesco ha chiesto ai membri della Commissione teologica internazionale di aiutare a "demascolinizzare" la Chiesa, affermando che "uno dei grandi peccati che abbiamo avuto è stato 'mascolinizzare' la Chiesa", [17]
Il risultato
Qual è stato il risultato di tutto questo cambiamento? Non è possibile dire che un particolare cambiamento sociale abbia causato un risultato particolare. Il quadro è complesso. Tuttavia, indipendentemente da come si possa analizzare la situazione attuale, una cosa è chiara: la convenzione sociale del matrimonio e della famiglia tradizionale è praticamente crollata. Le seguenti statistiche provengono da uno studio intitolato "The Demise of the Happy Two-Parent Home" prodotto da un Joint Economic Committee of Congress:
Per il vasto ma sempre più esiguo numero di americani che si preoccupano della morale biblica tradizionale, il crollo del matrimonio e della famiglia, l'apertura ad altri stili di vita proibiti dalla morale biblica, è motivo di preoccupazione. Non è un segno sano di ciò che sta accadendo nella nostra cultura.
Per coloro che hanno preoccupazioni più laiche, il crollo del matrimonio è motivo di preoccupazione perché i risultati pratici non sono buoni.
Esiste un ampio corpus di ricerche che dimostrano i benefici sociali del matrimonio e della famiglia tradizionali, nonché i costi sociali del loro collasso.
In una recente intervista, l’economista dell’Università di Chicago, vincitore del premio Nobel, James Heckman ha osservato: “I principali ostacoli allo sviluppo di politiche efficaci per il reddito e la mobilità sociale sono la paura di un impegno onesto nei cambiamenti nella famiglia americana e nelle conseguenze che ne derivano. … La famiglia è la fonte della vita e della crescita. Le famiglie costruiscono valori, incoraggiano (o scoraggiano) i loro figli a scuola e fuori. Le famiglie, molto più delle scuole, creano o inibiscono opportunità di vita”. [19]
Star conclude anche che mentre “le famiglie costruiscono valori”, il crollo della famiglia indica un cambiamento nei valori. “Ciò che sembra chiaro”, dice, “è che il crollo del matrimonio e della famiglia che si sta verificando nella nostra nazione non sta avvenendo nel vuoto. I valori stanno cambiando”. [20] Quindi lo dimostra con alcune statistiche rivelatrici, inserendole nel contesto di decisioni legali significative:
- Nel 1962, il 71% delle donne di età compresa tra 15 e 44 anni era sposato. Nel 2019, questa percentuale è scesa al 42%.
- Nel 1962, il 5% delle donne di età compresa tra 30 e 34 anni non si era mai sposato. Nel 2019, questa percentuale era salita al 35%.
- Negli anni '60, meno dell'1% delle coppie conviventi non erano sposate. Oggi, è oltre il 12%.
- La percentuale di nascite da donne non sposate è aumentata dal 5% nel 1960 al 40% nel 2018.
- Nel 1970, l'85% dei bambini viveva con entrambi i genitori. Nel 2019, questa percentuale è scesa al 70%. [18]
Per il vasto ma sempre più esiguo numero di americani che si preoccupano della morale biblica tradizionale, il crollo del matrimonio e della famiglia, l'apertura ad altri stili di vita proibiti dalla morale biblica, è motivo di preoccupazione. Non è un segno sano di ciò che sta accadendo nella nostra cultura.
Per coloro che hanno preoccupazioni più laiche, il crollo del matrimonio è motivo di preoccupazione perché i risultati pratici non sono buoni.
Esiste un ampio corpus di ricerche che dimostrano i benefici sociali del matrimonio e della famiglia tradizionali, nonché i costi sociali del loro collasso.
In una recente intervista, l’economista dell’Università di Chicago, vincitore del premio Nobel, James Heckman ha osservato: “I principali ostacoli allo sviluppo di politiche efficaci per il reddito e la mobilità sociale sono la paura di un impegno onesto nei cambiamenti nella famiglia americana e nelle conseguenze che ne derivano. … La famiglia è la fonte della vita e della crescita. Le famiglie costruiscono valori, incoraggiano (o scoraggiano) i loro figli a scuola e fuori. Le famiglie, molto più delle scuole, creano o inibiscono opportunità di vita”. [19]
Star conclude anche che mentre “le famiglie costruiscono valori”, il crollo della famiglia indica un cambiamento nei valori. “Ciò che sembra chiaro”, dice, “è che il crollo del matrimonio e della famiglia che si sta verificando nella nostra nazione non sta avvenendo nel vuoto. I valori stanno cambiando”. [20] Quindi lo dimostra con alcune statistiche rivelatrici, inserendole nel contesto di decisioni legali significative:
Dal 1952 Gallup chiede: "Quanto pensi che sia importante la religione nella tua vita: molto importante, abbastanza importante o non molto importante?"L'implicazione è che i valori non stanno semplicemente cambiando. Almeno da una prospettiva cattolica biblica stanno declinando, e i cattolici non sono sfuggiti a questo declino nell'abbracciare e vivere i valori cattolici biblici. A rischio di affermare l'ovvio, questo declino nell'abbracciare e vivere i valori cattolici biblici tra i cattolici ha accompagnato il declino della partecipazione alla messa, discusso nel capitolo otto, [22] insieme a tutti i cambiamenti sociali discussi sopra.
Nel 1952, il 75% ha risposto “molto importante”. Nel 1970, questa percentuale è scesa a circa il 60% e nel 1978, è scesa al 52%.
Fu in questo contesto di drastico calo della percezione dell'importanza personale della religione da parte degli americani che, nel 1973, la sentenza Roe contro Wade legalizzò l'aborto.
Un'ondata di decisioni giudiziarie ha bandito la religione dalla piazza pubblica. Nel 1962, è stata bandita la preghiera nelle scuole pubbliche.
Nel sondaggio Gallup del 2002, il 45% ha affermato che avere un figlio fuori dal matrimonio era moralmente accettabile. Nel 2015, questa percentuale è salita al 61% e nel 2019 al 64%. [21]
Questo declino dei cattolici che abbracciano e vivono i valori cattolici biblici non può essere visto da nessuna parte meglio che nelle elezioni nazionali. Nel 2016, il 51% dei cattolici ha votato per Biden, un candidato pro-aborto, e il 47% per Trump, un candidato pro-life, secondo un sondaggio e il 50% per Trump e il 49% per Biden in un altro sondaggio. Indipendentemente da quale sondaggio sia più accurato, entrambi i sondaggi suggeriscono che il voto cattolico era equamente diviso. [23] I commentatori parlano dell'importanza del voto nero, del voto ispanico, ecc. Tuttavia, le elezioni nazionali sono determinate dal voto cattolico. Ci sono circa 30.000.000 di elettori cattolici registrati negli Stati Uniti. [24] Nelle elezioni del 2016 sopra menzionate, se tutti i cattolici avessero votato pro-life, ciò avrebbe rimosso circa 15.000.000 di voti dal lato pro-aborto della scheda e li avrebbe aggiunti al lato pro-life. Non sarebbe stata solo una vittoria per Trump; sarebbe stata una valanga. Se i cattolici avessero votato "cattolico", i candidati pro-aborto, che si trattasse di Biden o di qualcun altro, non avrebbero mai vinto un'elezione nazionale. Se i cattolici avessero votato "cattolico", non ci sarebbe mai stata la volontà politica di legalizzare l'aborto o il matrimonio gay. Il fatto che questi fenomeni esistano è dovuto in gran parte al crollo della famiglia, specialmente nella Chiesa cattolica, e alla dissoluzione dei valori biblici cattolici tra i cattolici.
Non è esagerato concludere che questo cambiamento, o declino, nei valori biblici cattolici sia stato alla base non solo di questioni come l'aborto e il matrimonio gay, ma anche di molte altre crisi che minacciano la natura stessa del nostro Paese, come il debito esorbitante, [25] la corruzione nel governo, [26] la violenza razziale, [27] e le frontiere aperte, [28] per citarne solo alcune. Il crollo della famiglia e il declino dei cattolici che vivono i valori biblici cattolici sta distruggendo la società americana.
Non è esagerato concludere che questo cambiamento, o declino, nei valori biblici cattolici sia stato alla base non solo di questioni come l'aborto e il matrimonio gay, ma anche di molte altre crisi che minacciano la natura stessa del nostro Paese, come il debito esorbitante, [25] la corruzione nel governo, [26] la violenza razziale, [27] e le frontiere aperte, [28] per citarne solo alcune. Il crollo della famiglia e il declino dei cattolici che vivono i valori biblici cattolici sta distruggendo la società americana.
La Resistenza
C'è, tuttavia, speranza per il futuro. Un numero piccolo ma crescente di famiglie sta resistendo all'assalto dei cambiamenti sociali che stanno distruggendo la famiglia e la nostra società. Queste famiglie hanno molte, se non tutte, delle seguenti caratteristiche:
- Fanno i sacrifici richiesti per essere famiglie monoreddito. Di solito, il padre è il capofamiglia e la madre resta a casa con i figli.
- Monitorano e limitano la tecnologia in casa.
- Hanno molti figli, abbracciando evidentemente il comando di Dio di “crescere e moltiplicarsi e riempire la terra”. [29]
- Istruiscono i bambini a casa, oppure formano cooperative, oppure mandano i bambini in scuole private indipendenti gestite dai genitori e apertamente guidate dalla missione. [30]
- Adottano politiche familiari di modestia.
- Mangiano insieme in famiglia.
- Pregano insieme.
Conclusione
Trovo ispirazione e speranza nel movimento di resistenza. C'è qualcosa di profondamente sacro nelle scelte di queste famiglie e nei sacrifici che esse fanno per vivere quelle scelte. Queste sono famiglie con cui voglio associarmi e con cui vorrei che i miei figli si associassero. Portano argomenti eccellenti, non a parole, ma nelle loro azioni, cioè nel modo in cui vivono le loro vite, per scegliere la tradizione. Quindi, per l'ispirazione che danno, la speranza che offrono e i modelli che forniscono, anch'io scelgo la tradizione.
Continua la prossima settimana._______________________________
[1] Margot Lee Shetterly, Il diritto di contare: il sogno americano e la storia mai raccontata delle donne nere che hanno contribuito a vincere la corsa allo spazio (New York: William Morrow Publishing, 2016).
[2] Jacqueline DeMarco, “Il 53% delle famiglie ha un doppio reddito – e questa percentuale è aumentata”, Magnify Money (9 giugno 2021), consultato il 9 febbraio 2024, www.magnifymoney.com/news/dual-income-households-study/.
[3] “Gli Stati Uniti e l’alto prezzo dell’assistenza all’infanzia: un esame di un sistema in rovina”, Childcare Aware of America, consultato il 9 febbraio 2024, www.childcareaware.org/our-issues/research/the-us-and-the-high-price-of-child-care-2019/ .
[4] Jessica Braider, “Family Dinner Statistics,” The Scramble (23 dicembre 2023), consultato il 9 febbraio 2024, www.thescramble.com/family-dinner/family-dinner-statistics/#:~:text=In%20fact%2C%20in%20a%20recent%20study%2C%2084%25%20of,has%20three%20dinners%20a%20week%20with%20their%20families .
[5] Ivi.
[6] Ivi.
[7] Paolo VI, Lettera enciclica Humanae vitae (Roma, 25 luglio 1968), consultata il 9 febbraio 2024, www.vatican.va/content/paul-vi/it/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae.html .
[8] Vedi Mark S. Massa, SJ, The American Catholic Revolution: How the Sixties Changed the Church Forever (New York: Oxford University Press, 2010), Capitolo tre: “ Humanae Vitae negli Stati Uniti,” e Capitolo quattro: “The Charles Curran Affair.”
[9] Vedere “Note composite dei lavori del 2° Simposio di Teologia a Parigi (9-11 ottobre 2003)”, FSSPX News (1 gennaio 1970), consultato il 9 febbraio 2024, www.fsspx.news/en/news/composite-notes-work-2nd-symposium-theology-parisoctober-9-11-2003-9053. [10] Naturalmente, il sistema potrebbe anche essere utilizzato per aiutare le coppie che hanno difficoltà a concepire a programmare i rapporti in un modo che le aiuti a concepire. Va notato anche che il Sant'Uffizio sotto il Beato Pio IX confermò l'uso lecito dell'astinenza per evitare la gravidanza per "ragioni legittime" nel dubbio del 2 marzo 1853. Quindi, sebbene alcune coppie cattoliche utilizzino la "PFN" con una "mentalità contraccettiva", la pratica è di per sé legittima, date le circostanze appropriate. Consultare un sacerdote esperto per una guida su questa questione.
[11] Gen 1,28.
[12] Papa Francesco, commenti su un viaggio dall'Asia a Roma fatto il 19 gennaio 2015. Citato in Jasmine Garsd, “Pope Francis Says Catholics Don't Need to Breed 'Like Rabbits'”, NPR: The Two Way (20 gennaio 2015), consultato il 9 febbraio 2024.
[13] Carrie Gress, La fine della donna – Come la distruzione del patriarcato ci ha distrutto (Washington DC: Regnery Press, 2023), xviii.
[14] Ivi, 78.
[15] Ivi.
[16] Ivi, 77-78.
[17] Cindy Wood, “Il Papa chiede ai teologi di aiutare a 'demasculinize' la Chiesa”, United States Conference of Catholic Bishops News (30 novembre 2023), consultato il 9 febbraio 2024, www.usccb.org/news/2023/pope-asks-theologians-help-de-masculinize-church
[18] Citato da Star Parker, “The Collapse of the Traditional American Family,” The Daily Signal (7 agosto 2020), consultato il 9 febbraio 2024, www.dailysignal.com/2020/08/07/the-collapse-of-the-traditional-american-family/ .
[19] Ivi.
[20] Ivi.
[21] Ivi.
[22] Vedi capitolo ottavo: Dai loro frutti li riconoscerete.
[23] Stephen Beale, “What Happened to the Catholic Vote in the 2020 Presidential Election”, National Catholic Register (17 novembre 2020), consultato il 9 febbraio 2024, www.ncregister.com/news/2020-catholic-vote .
[24] Jonah McKoewn, “Election Day 2022: Here's what we know about Catholic voters”, Catholic News Agency (8 novembre 2022), consultato il 9 febbraio 2024, www.catholicnewsagency.com/news/252757/election-day-2022-here-s-what-we-know-about-catholic-voters .
[25] Vedere Rm 13,8; Pr 22,7; Fil 4,11-13; Sal 37,21.
[26] Vedere Prov. 29:2; Ef. 5:11; Isaia 1:4; Prov. 17:23; Es. 23:8; Gal. 6:8.
[27] Vedere At 24,12 e 17,6-7.
[28] Vedere Atti 17:26; anche “Cosa dice Dio riguardo all’avere confini (confini)”, Living His Word (13 maggio 2023), consultato il 9 febbraio 2024, www.livinghisword.org/biblical-truth-on-borders-or-boundaries/ .
[29] Gen 1,28.
[30] Per quanto riguarda le cooperative, vedi, ad esempio, The Catholic Homeschool Co-ops, consultato il 10 febbraio 2024, www.thecatholichomeschool.com/support/co-ops/. Per quanto riguarda le scuole private, vedi, ad esempio, The Chesterton Network of schools, consultato il 10 febbraio 2024, www.chestertonschoolsnetwork.org .
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Nota di Chiesa e post-concilio
(*) l’ambiguità su alcune questioni della dottrina e della pratica cattolica è diventata una caratteristica dell’attuale pontificato. Gran parte della Chiesa tedesca è effettivamente in scisma, ma Roma prima ha incautamente tollerato il “percorso sinodale” della Germania, e poi ha reagito troppo lentamente per impedire risultati negativi. In un momento in cui la paternità e la leadership spirituale cristiana maschile sono in crisi, il Santo Padre, per non parlare delle aperture Lbgt, ha chiesto alla sua Commissione teologica internazionale di lavorare per “demascolinizzare” la Chiesa. La sfida più urgente che i cristiani si trovano ad affrontare nel mondo di oggi è di tipo antropologico: chi e cosa è un essere umano; se abbiamo qualche scopo più alto che garantisce la nostra particolare dignità come specie; se siamo qualcosa di più che animali insolitamente intelligenti che possono inventare e reinventare se stessi. Eppure il nostro focus per il 2024 è un sinodo sulla sinodalità qui. [vedi anche la devirilizzazione della Liturgia]
35 commenti:
Stupenda disamina.
Evidentemente qualcuno ha spinto le cose in una certa direzione.
La Russia ha sparso i suoi errori.
Chi ha vinto non è meglio di chi perse.
L’inutile strage del 1914-1918 fu solo la prima.
Chi odia ha saputo contaminare la culla dell’amore, riservandosi il diritto di poterne detenere l’esclusiva vendendone surrogati.
Beninteso: tutto già architettato prima del Concilio.
Basta aprire gli occhi e gli odiatori di Cristo si distinguono per la brillantezza luciferina della loro tenebra.
Dico a Tralcio che non solo la Russia ha sparso i suoi errori, ma anche gli USA, che continuano a esportare sottocultura (arte, musica in particolare) e inciviltà a buon prezzo.
Dalla fine della seconda guerra mondiale abbiamo introitato lo spirito mondano e luciferino americano, solo in parte mitigato da un loro minoritario puritanesimo.
La nostra UE continua a dare dimostrazione di un abbondante complesso di inferiorità nei confronti degli Usa, arrivando tra l'altro a farci strapagare l'energia pur di non urtare gli interessi americani (vedasi anche il sempre lucido Gaiani oggi su NBQ). Potremmo quasi dire che non è la Gran Bretagna che è uscita dalla UE, ma è quest'ultima che è entrata a pieno titolo nel mondo anglosassone, succube fino al masochismo.
Intervista a mons. Viganó su AldoMaria Valli: lo scopo è ridurre la Chiesa da Divina a umana
Fuori tema ma non troppo:
LA PORTA SANTA GLOBALE??
Bergoglio ha introdotto una nuova condizione per ottenere l'indulgenza giubilare per l'Anno Santo 2025, abusando così dell'anno giubilare per promuovere il programma globalista.
Per poter passare attraverso la Porta Santa, i fedeli devono sottoporsi alla gabbia digitale. Devono identificarsi e registrarsi con tutti i loro dati personali per ricevere un codice QR, perché solo con questo codice possono passare attraverso la Porta Santa.
Con il codice QR obbligatorio la chiesa crea il principio che ogni buon fedele DEVE possedere uno Smart phone, altrimenti ci si pone in una situazione di “auto scomunica”, almeno giubilare…
Giusto..? O sto farneticando per conto mio?
https://gloria.tv/post/Rqr82uRoRe9n2ocjnJn2CC8qj
SEnza l'identificazione Non saremo piu' riconosciuti famigliari di NSGC?
Buongiorno e buon anno.
Articolo di innegabile dettaglio sulle variazioni della visione familiare dei cattolici del dopoguerra. Anche in Italia possiamo ritrovarci nelle medesime meccaniche.
Però avrei una serie di quesiti sul tema.
‘- L’autore perché non si interroga sul perché del verificarsi di questi fenomeni? DI per sé il lavoro che impatto malvagio può avere sulla donna? Non risulta che le casalinghe di data memoria non lavorassero, anzi: fate lavare i panni nella bealera ad una donna moderna. La domanda potrebbe essere su come la possibilità di rendersi economicamente indipendente abbia influito sulla donna: meno sacrificio di sé e più sacrificio del prossimo. Potrebbe essere più legato a questo. Non vedo né l’interrogativo né tentativi di risposta. Una risposta rapida, banale e non esaustiva è che fuori di casa “abbondano le tentazioni”, ma, dove abbondano le tentazioni abbondano anche le grazie, perciò questa strada non porta a nulla.
Televisioni e media. La rivoluzione francese l’hanno fatta senza tv e al protestantesimo hanno aderito in massa senza ausilio del web. Qui l’analisi del giornalista è un buco nell’acqua. Più che altro l’interrogativo è quanto il cattolico sia stato aperto alla corruzione da parte della tecnica. Direi che è più interessante e più profondo.
Adesione alla contraccezione. Perché in massa i cattolici hanno aderito alla contraccezione? Se è cosa sbagliata perché si ha aderito così in massa? Poi elude il tema delle malattie veneree che erano, materialisticamente parlando, il principale argomento a favore della continenza, e quindi quando la contraccezione (con il progresso della medicina) ha anche aiutato nella protezione da esse lo sdoganamento del sesso fine a sé stesso è esploso. Frasi o non frasi del Papa dette decenni dopo.
Femminismo. Niente da dire. Qui è facile: ribellione. Perlomeno hanno avuto il merito di essere dichiaratamente ribelli e sbandierarlo ai quattro venti. Cosa quindi porta una ragazza a ribellarsi in maniera così plateale? Mancanza di un fine nella vita? Troppa libertà? Educazione familiare penosa? Quest’ultima da tenere in considerazione: forse i cattolici del passato non erano poi così solidi come a certi ambienti piace pensare. Dal punto in bianco non si diventa apostati: c’è tutto un processo in atto prima del fatto.
Matrimonio: La situazione è già tragica da parecchio tempo. Parlate di figli con una donna di 20 anni e impazzisce. Quanto conta l’educazione, anche tra i cattolici, del “prima studia e vai a lavorare poi fai figli” (detta in maniera spiccia), quando, invece è più sensato prima intraprendere lo stato di vita più congeniale e poi, dopo, scegliere i mezzi con cui portarlo avanti? A 20 anni pensa a sposarti, poi, dopo, penserai a che lavoro fare. L’orologio biologico scorre inesorabile. Naturalmente l’uomo non ha questi problemi perché non è lui che rimane incinto ed ha pochi decenni per fare figli ed una probabilità calante nel corso degli anni. Solo per quanto riguarda l’educazione della prole il maschio ha la sua doverosa parte che nel corso degli anni scema: statisticamente vengono su meglio i bambini cresciuti da genitori giovani, più energici, dinamici e volenterosi, che da due vecchi, stanchi, con la carriera che li distrare e desiderosi di rendersi piacioni.
Resistenza: perché solo questi “tradizionalisti”? Gli altri non vanno bene? Perché sempre questa distinzione tra chi segue il VO e il NO? Non mi sembra proprio che quell’elenco puntato sia una prerogativa di questi “puritani” cattolici. Su questo punto, personalmente, trovo un principio di orgoglio non da poco.
Grato se qualcuno vorrà dibattere senza darmi subito del pazzo modernista comè consuetudine di certi commentatori.
Cordiali saluti
Si consideri, peraltro, come quel fideismo scettico tipicamente luterano si sia infiltrato nella teologia cattolica (basti andare ai riferimenti intellettuali del teologo Ratzinger nel suo famoso Introduzione al Cristianesimo), e da qui nella Chiesa cattolica (manifestamente con il CVII, ma già prima di allora sotterraneamente) intorbidando la limpidezza dell'acqua discendente dal Dogma. Da qui, a cascata, nelle famiglie ha prevalso, dopo il CVII, un adattamento comodo allo spirito del tempo, allo stesso modo in cui nei seminari e negli anfratti dei palazzi vaticani si è diffuso il mortifero veleno.
Quanti sono oggi nel mondo ecclesiastico, se si dovesse fare un sondaggio segreto, coloro che hanno il cuore che batte dalla stessa parte di scettici, liberali, relativisti?
Le famiglie cattoliche hanno accolto a braccia aperte l'abbassamento dell'asticella dei doveri, operato con sempre maggiore sfrontatezza dalla gerarchia, perché è più facile dire dei "si" che direi dei "no".
USA o Russia sono "espressioni geografiche", come la UE.
Il gas russo bloccato dall'interruzione del gasdotto arriverà lo stesso.
La Russia lo venderà all'India, che lo vende agli USA che lo vende a noi.
La Russia non ci perde, l'India ci guadagna e gli USA guadagnano due volte: tiene il suo gas, che serve a casa propria, e ricarica sul prezzo di quello russo/indiano.
I polli? Gli europei, munti e/o infreddoliti.
La UE è una creazione luciferina a guida nemmeno troppo velata.
La stessa che ha manipolato la Russia che fu e gli USA di Hollywood e Wall Street.
Obiettivo? Instupidire, per asservire.
Per soldi? Anche, ma soprattutto in odio a Cristo.
Satana crede a Dio. Perciò il centro dello scontro è la Chiesa.
Se si libera quella, si libera tutto. Per il bene di tutti.
Ci siamo quasi.
Basta un cardinale con il coraggio (e gli accordi) per uscire allo scoperto. Veritas!
E salta il banco. Non per merito di questo o quell'uomo: saremmo punto a capo.
La Verità è nella croce di Cristo. Quella che odia Satana, perchè ha perso tutto lì.
2 GENNAIO.
Diciamo a noi stessi con la piena convinzione di dire la verità: anima mia, incomincia oggi ad operare il bene, ché nulla hai fatto fin qui.
Facciamo sì che ci muoviamo alla presenza di Dio.
Dio mi vede, ripetiamo spesso a noi stessi, e nell'atto ch'egli mi vede, mi giudica pure.
Facciamo sì che egli non veda in noi se non sempre il solo bene
(TN, in Epist. IV, p. 878).
E’ la tecnologia di qualsiasi tipo (persino l’invenzione della ruota) che produce un cambio antropologico nell’essere umano. E tuttavia ciò che appare inquietante, piaccia o no, è lo strapotere della “tecnica” nei confronti dell’uomo, nonostante sia il frutto del suo ingegno.
Pensate ad esempio alla biochimica e quindi la contraccezione, che in un giorno ha sciolto i solidi nessi e le stabili strutture su cui l’intera storia dell'uomo aveva fino a quel momento organizzato e interpretato se stessa.
La contraccezione ha prodotto una radicale rivoluzione antropologica – forse l’unica – che l’umanità ha vissuto. Un cambiamento così profondo nel modo di essere uomini, che nessuna filosofia, nessuna religione, nessuna calamità, avevano mai così radicalmente determinato. La pillola anticoncezionale ha procrastinato il desiderio di un figlio ai limiti estremi dell'età fisiologica, ha liberato la sessualità rendendola meno poetica e più pratica, ha trasformato radicalmente lo schema della relazione maschio-femmina. Ha in una parola stravolto il vivere quotidiano…
E nell’immediato futuro ci renderemo conto di quale rivoluzione produrrà nel vivere quotidiano la “IA” e l’utilizzo dei computer quantistici.
Nessuno ha spinto le cose in una certa direzione, si sono spinte da sole, per così dire.
L ' autore citato non ricorda che la c.d. emancipazione della donna tramite il lavoro in massa negli uffici, nelle fabbriche e persino nelle campagne, si era già verificata durante la Grande Guerra, soprattutto in Europa. In America meno poiché la guerra finì nel momento in cui gli Stati Uniti stavano iniziando il massimo sforzo della loro mobilitazione.
Ora, la guerra moderna si è caratterizzata per questa mobilitazione di massa. Ma questo è stato un portato dello sviluppo industriale ed economico, del progresso degli armamenti e di altri noti fattori, anche culturali, non dell'azione di forze occulte nascoste chissà dove.
Naturalmente, l'entrata in massa delle donne nel mercato del lavoro ha sconvolto la famiglia tradizionale e i suoi valori.
Ma la guerra, soprattutto se lunga, è sempre distruttrice della morale e dei costumi, per forza di cose. Basta rileggere certe pagine di Tucidide sulla distruzione del modus vivendi greco apportata dalla Guerra del Peloponneso, che era anche a modo suo una guerra civile.
Ma il nodo scorsoio della guerra non lo si riesce ad evitare, se non per qualche tempo. Poi i popoli sono costretti a metterselo al collo di nuovo. Per esser puniti dei loro peccati dice la Bibbia poiché la guerra è anche manifestazione dell'ira divina nei confronti del "mal seme d'Adamo".
La Grande Guerra viene etichettata come "inutile strage", questa è l'immagine prevalente oggi. Ma credete voi che le guerre del passato fossero più umane? La differenza consiste nel fatto che in passato i numeri coinvolti erano assai minori. Le c.d. Guerre d'Italia, che la devastarono dal 1497 sino al 1531 almeno, finendo con la vittoria della Spagna asburgica, sono un bel campionario di distruzioni e massacri, pestilenze. Certe zone dell'Italia settentrionale rimasero spopolate, non vi si trovava anima viva per km, solo villaggi bruciati, campi abbandonati, rovina per ogni dove (testimonianza dell'ambasciatore inglese all'incoronazione di Carlo V a Bologna).
La Grande Guerra fu soprattutto uno scontro di ambizioni imperiali divenute incontrollabili ma non fu "inutile". La Francia e l'Italia poterono ricostituire e costituire la loro unità nazionale, impedita dall'espansionismo aggressivo degli Imperi Centrali, nei quali alitava quel pangermanesimo che con poi con Hitler avrebbe inflitto ben peggiori guai a tutta l'Europa, con la complicità di Stalin. Per vendicarsi dell'annesisone austriaca della Bosnia, la Russia zarista, in lotta con gli Asburgo per impadronirsi delle province ex ottomane dei Balcani, fece un'alleanza difensiva-offensiva con la Francia ultralaica e massonica, ed entrò in guerra con l'obbiettivo di distruggere l'impero austro-ungarico. La spinta verso Ovest dei russi fu rintuzzata ma sciaguratamente riprese con i bolscevichi al potere, il frutto peggiore della I gm.
Certo, la "strage". Sarebbe stato meglio non ci fosse stata. Chi non è d'accordo su questo? Ma quando abbiamo detto questo, cosa abbiamo detto? Un'ovvietà, che non spiega nulla dell'accadere storico. E oggi, non dovremmo combattere contro chi ci invade e i suoi complici all'interno? Ma non combattiamo. Intanto le prove di "strage" le fanno in modo sempre più accelerato i terroristi islamici, vedi un po'. L'importante è che il campionato di calcio e le coppe europee non subiscano interruzioni. O no?
Contro quelli che negano il valore patriottico della nostra Grande Guerra, che ci ha permesso finalmente di por fine ad un dominio straniero di più di tre secoli, bisogna invece ricordare con rispetto e celebrare lo spirito di sacrificio di un'intera generazione di italiani caduti sui campi di battaglia della I gm, senza il quale l'Italia oggi non esisterebbe.
Historicus
Dove abbondano le tentazioni abbondano anche le grazie. Volevo sottolineare la caduta dell'uomo alla tentazione non la tentazione in se. C'e da diventare matti a catalogare ogni mezzo cje l'uomo ha oer tentarsi e siccome non siamo talmudici (cioè schiavi della legge) mi interessano di più le motivazioni che portano l'uomo a cadere. Al fine di non cadere più. A Dio interessa questo non l'IA.
Bravo. Ottimo commento. Mi permetto di azzardare (ma è proprio un azzardo condito di tanta provocazione e ovviamente non sulla sua persona) che se avessimo perso forse sarebbe stato meglio. Molto probabilmente non avremmo avuto gli americani come dominatori, ma gli austriaci. E se l'Europa centrale fosse rimasta unita? Tutti se, stuzzichevoli anche se inutili.
Cercare di capire i progetti della Provvidenza nella storia è sempre difficile.
Se proprio posso però avanzo l'ipotesi che invece molti fatti sono proprio voluti e fomentati. Il clichè mi sembra di solito un "terreno" pronto e qualcuno che pianta semi di malvagità e discordie. Veda proprio il rinascimento: con i protestanti a divideere la cristianità, pugnalata alle spalle dai francesi e con il turco alle porte il ppvero Carlo V perse un sacco di tempo, energie e risorse per frenare questi traditori sciagurati. Cosa portava Francesco I a patteggiare con i turchi? Cosa avrebbero fatto lui e Carlo V uniti? Forse non fermato il protrstantesimo, ma almeno evitato disttuzioni nle nord Italia e la caduta dell'ungheria. Buona giornata
La "pillola" ha consegnato le donne allo spirito di fornicazione. Prima, erano frenate dalla paura di rimanere incinte. Ma la "pillola" è un fatto superato dal libero aborto. In ogni caso, piuttosto che far figli le donne di oggi si danno anche alle pratiche lesbiche.
Il femminismo ha distrutto l'autentico spirito femminile creando la donna della Rivoluzione Sessuale, un vero e proprio mostro.
Sarebbe interessante sapere quante donne hanno contribuito alla interessante serie di commenti qui sopra. La metà? Un terzo?
Le donne hanno il loro posto elettivo in casa. La demolizione della famiglia passa anche dalla parità uomo-donna.
Sarebbe stato meglio se avessimo perso la I guerra mondiale?
Domanda provocatoria, certamente, che spinge comunque ad alcune riflessioni.
Sarebbe stato meglio avessimo perso per gli austriacanti riapparsi oggi nella pubblicistica cattolica c.d. "tradizionalista", i nostalgici di Cecco Beppe, cultori della memoria del Beato Carlo (d'Asburgo), elevato impropriamente ad artefice incompreso di pace, quando invece cercò anche lui di vincere sul campo, nel giugno del 1918, impiegando tutti i mezzi dell'epoca dai grossi calibri ai gas alle mazze ferrate delle fanterie ungheresi - ma gli andò buca, il Regio Esercito resistette bravamente e l'Austria ormai esaurita cominciò a perdere la guerra.
Se avessero vinto gli austriaci, avremmo avuto una civiltà austriaca al posto di quella americana? Penso che gli austriaci avrebbero ridiviso l'Italia in Stati da loro dominati e ristabilito il potere temporale, più o meno com'era prima. Saremmo ridiventati provincia e dominio asburgico. Sai te che goduria. Ma di quale Austria si sarebbe trattato? L'impero austro-ungarico era in grave crisi interna e l'incapacità a risolvere questa crisi fu una delle cause principali della Grande Guerra. Il contrasto tra cechi e tedeschi era ormai insanabile. Anche i rapporti tra ungheresi e croati e ungheresi e romeni non erano per niente buoni. Si videro poi sul fronte russo unità ceche che in varie occasioni si arresero ai russi senza combattere. Da decenni si discuteva sulla trasformazione dell'impero in uno Stato federale, nel quale gli slavi avessero più spazio, a livello istituzionale. Fautore del c.d. trilateralismo era l'assassinato di Sarajevo, erede al trono, peraltro nemico notorio della componente italiana dell'impero e dell'Italia in generale.
L ' Austria era decaduta, anche culturalmente. Il cattolicesimo non era più una forza trainante come in passato. Nell'élite austriaca era penetrata la Massoneria, portata nel Settecento dagli Asburgo-Lorena, che la impiantarono anche in Toscana.
C'era la cultura della "Grande Vienna", delle sue belle università, ma era la cultura della modernità più spinta, in tutti i campi. Al polo opposto si era sviluppata anche in Austria una sottocultura "voelkisch", popolare, a sfondo esoterico e razzista, anticristiana, nel cui ambito si sarebbe formato un certo Adolf Hitler, nato suddito austro-ungarico per l'appunto.
I pangermanisti austriaci volevano anche il Trentino, l'allora giovane deputato trentino al parlamento di Vienna, Alcide De Gasperi, dovette impegnarsi a fondo per difenderne l'italianità. Sul confine orientale Vienna, dopo aver perso il Veneto nel 1866, favoriva l'elemento slavo a nostro danno.
Insomma: meglio aver vinto, no? Il patriottismo italiano, come forza popolare, nacque proprio dopo la sconfitta di Caporetto. Perdemmo l'ala sinistra dello schieramento ma il resto si ritirò in buon ordine e due settimane dopo, sul Piave e sul Grappa, fermò da solo la valanga austro-tedesca, in due settimane di durissimi combattimenti, anche all'arma bianca, tra lo stupore dei nemici. Quella sconfitta, presentata erroneamente come frutto di viltà già dall'insipiente comando supremo italiano, fu una frustata salutare. Ci fu una mobilitazione spontanea in tutto il Paese, guidata dalle associazioni di combattenti e reduci, mutilati. All'improvviso la gran parte degli italiani si rese conto che non voleva tornare ad essere "volgo disperso che nome non ha", dominata dai nostri nemici ereditari.
Per risorgere, bisognerebbe ritrovare oggi lo spirito di sacrificio e la fede nella Patria, dimostrati nella battaglia sul Grappa e sul Piave, subito dopo Caporetto.
Sulla politica di Carlo V imperatore sarei più critico ma occorerebbe un intervento a parte.
Historicus
LA POTENZA DELLA MADONNA
2 gennaio, Madonna del Pilar.
Durante la guerra civile spagnola, l'aviazione repubblicana bombardò deliberatamente la basilica di Saragozza, intitolata alla Madonna del Pilar, apparsa in bilocazione a San Giacomo nel 40 dopo Cristo mentre l'apostolo si trovava in Spagna.
Le bombe sono ancora lì, appese, perché sfondarono il tetto ma non esplosero.
Chapeau mon cher ami, chapeau !
Un sano ritorno al patriarcato.
Sarebbe stato meglio se avessimo perso la I guerra mondiale? Sarebbe stato meglio se, come volevano Giolitti; Papa Benedetto XV ed i socialisti, fossimo rimasti neutrali. Sulla rivista "LA DESTRA" del 1972, fu pubblicato un lungo articolo su un congresso delle massonerie che si svolse in Svizzera, durante la guerra. La "mutilazione" delle richieste italiane fu decisa, in quella sede .
Nessuno ha spinto le cose in una certa direzione, si sono spinte da sole, per così dire. Si vede che ha letto i romanzi di Umberto Ecoooooooo. In particolare "IL Pendolo di Foucoault " ed il "Cimitero di Praga". Magari scommetto che le Torri Gemelle pensa che davvero siano state vittima di una banda di beduini, che furono aiutati da una serie di circostanze favorevoli. Perché fa sempre l'apologeta della versione ufficiale, e nella sua presentazione più "razionalista" ? Legga qua: http://www.anni70.net/forum/viewtopic.php?t=3483
"Inutile strage " è locuzione usata dai PONTEFICI romani, proprio per definire la Prima Guerra Mondiale .
il Regno d’Italia nacque con la determinante protezione francese: Napoleone III intendeva dar vita a un vassallo italiano abbastanza forte da dar fastidio all’Austria e non abbastanza da preoccupare la Francia; la Gran Bretagna preferì un’Italia tutta unita; i Borbone si lasciarono infilzare come polli allo spiedo, ma questo è un altro discorso;
- fino al 1870 l’Italia è subordinata alla Francia; inizia poi un periodo di ostilità che, dopo la conquista francese della Tunisia, si spinsero ai limiti del conflitto armato; ne fece le spese il Sud, per cui la Francia era un grande mercato di prodotti agricoli, ma anche questo è un altro discorso;
- nel 1882 l’Italia si allea a Germania e Austria-Ungheria in un patto difensivo: Triplice Alleanza; questa si contrappone alla Duplice Intesa di Francia e Russia, e mantiene buoni rapporti con Londra;
- negli anni seguenti la Germania diventa troppo ricca, per sviluppo industriale e per la pace sociale garantita dal “socialismo prussiano”; ciò impensierisce il mondo, compresa l’Italia; quando Berlino vara una flotta da guerra potentissima e moderna, la Gran Bretagna compie un passo che stravolge sette secoli di politica estera: si stacca dalla Germania e si avvicina alla secolare nemica la Francia; la guerra è imminente;
- nel 1906 il generale tedesco Schilieffen elabora il piano di guerra: ritenendo la Russia più forte della Francia, spacciare subito questa con un attacco fulmineo; a questo dovevano partecipare due armate italiane trasportate in Germania per treno, mentre il resto dell’esercito e la flotta italiani impegnavano il nemico a Sud;
- nel 1914 tutti i piani fallirono: i Russi vennero facilmente battuti, la Francia resistette. Ciò avveniva anche per la neutralità italiana;
- l’Austria offrì Trento e altro perché l’Italia restasse neutrale;
- nel 1915, a seguito dell’interventismo, l’Italia firma con Londra e Parigi il dissennatissimo Patto che la impegnava alla guerra con l’Austria, ricevendo alla fine dei territori. Una follia che, portando la Nazione in una guerra per la vita e per la morte, poteva sperare solo in concessioni da parte dei vincitori, e molto meno di quanto, se vincitrice, poteva prendersi da sola!
- un anno servì perché l’Italia vincesse il suo stesso pudore e dichiarasse guerra anche all’amica Germania;
- nel 1918 a stento prendeva Trento, Bolzano, Trieste e la Dalmazia senza Fiume. Ulderico Nisticò
Replica di Historicus
-- Si contava sull'intelligenza del lettore, nel dire che le cose si erano in un certo senso sviluppate da sole in un certo modo. Calcolo errato, evidentemente. Allora mi spiego meglio: esistono fattori obbiettivi nel processo storico che ad un certo punto si pongono con la forza di circostanze che non si riescono a modificare. Non sono solo questi fattori a determinare i risultati però bisogna tenerne conto, se si vuole un quadro il più possibile completo. Invece, una certa interpretazione, tipica di certi cattolici "tradizionalisti", ignora completamente questi fattori per concentrarsi invece uncamente sull'azione delle forze oscure (anticristiane) che a suo dire sarebbero in assoluto determinanti in ogni processo storico. Quest'interpretazione la trovo superficiale e unilaterale e non credo di essere il solo. Un esempio classico: ridurre il Risorgimento e l'unità d'Italia all'azione delle sette segrete, massoneria in primis - solo a questo - quando quest'azione è stata solo parte di un quadro più vasto, significa dare del nostro processo unitario un quadro fazioso e parziale.
--Di Umberto Eco ho letto solo "Nel nome della rosa", un romanzaccio d'appendice, e mi è bastato.
Invece di sprecarsi ironicamente sulle mie presunte letture di Eco, il mio critico farebbe bene, credo, a leggersi l'introduzione di Hegel alle sue lezioni sulla filosofia della storia, nella quale illustra il concetto "ciò che è reale è razionale", da studiarsi anche indipendentemente dal séguito: "ciò che è razionale è reale".
-- Prima Guerra Mondiale. Non si rileva mai la slealtà di Berlino e Vienna nei nostri confronti: ci informarono dell'ultimatum alla Serbia, un ultimatum energico dissero, ma senza mostrarcene il testo: un testo demenziale, che mirava a provocare i Serbi (sostenuti dai russi) alla guerra. Il nostro ministro degli esteri, l'abile di San Giuliano, si sarebbe certamente opposto ad un testo del genere. Pertanto, ci trovavamo poi a dover entrare in una guerra offensiva per gli interessi austriaci nei Balcani e senza contropartite, una guerra che si vedeva diventare subito europea.
La neutralità fu la scelta giusta. Noi eravamo sempre l'ultima ruota del carro, che doveva adattarsi alle superiori decisioni altrui.
Ma restare fuori da quella guerra era difficile. Una vittoria dell'Intesa non era priva di incognite per noi. Se invece gli imperi centrali avessero vinto, ce l'avrebbero fatta pagare con gli interessi. I tedeschi premettero sin dall'iinizio della guerra perché Vienna cedesse all'Italia il Trentino, per tenerla almeno fuori dalla guerra. Tanto, disse il generale von Falkenheim, comandante in capo, se perdiamo, lo perdiamo comunque; se vinciamo, ce lo riprendiamo. Dov'è il problema? La frase è documentata. Gli austriaci invece tetragoni, nessuna concessione agli odiati italiani. Ci offersero il Trentino solo dopo che avevamo in segreto sottoscritto il Patto di Londra, cosa che gli austriaci sapevano anche se i termini esatti non erano noti ma si potevano intuire. Quindi ci offersero il Trentino solo quando non eravamo più in condizione di accettarlo.
C'era poi il problema navale, il dominio britannico, con supporto francese, del Mediterraneo. Di questo non si parla mai. Né si vuol notare che la nostra alleanza con l'Austria, di fatto imposta da Bismarck, era finta e falsa, da entrambe le parti, una pseudo-alleanza. Ci fu mai una cooperazione militare seria tra noi e loro, anche solo navale nell'Adriatico? Più volte gli italiani fecero presente agli austro-tedeschi che non avrebbero mai potuto dichiarare guerra alla Gran Bretagna, per via del suo dominio mediterraneo. Dal lato navale l'Italia nella Triplice restava del tutto scoperta. Quando sollevavamo la questione, Berlino e Vienna si stringevano nelle spalle. Tentammo anche invano di far mettere nella Triplice una clausola che esentava l'Italia da ogni dichiarazione di guerra agli inglesi, clausola respinta ovviamente. L ' atteggiamento loro era: noi vinciamo la guerra e tutto andrà a posto. (segue)
Historicus
Federzoni e pochissimi altri (tra cui un giovane Evola), invece, volevano l'entrata in guerra a fianco degli Imperi Centrali.
L'ho scoperto solo da pochi giorni. Sapete Chi regnava nelle Spagne nel 1530?
Chi regnava nelle Spagne del 1530? Una superbia infinita, regnava. Già rivestita di quella megalomania che Cervantes avrebbe mirabilmente rappresentato nel Don Chisciotte, descrivendoci da par suo la crisi irreversibile dell'ideale cavalleresco in un tempo.
Replica veloce a Ulderico Nisticò.
- Il Regno d'Italia non nacque sotto la protezione francese. Caso mai, sotto quella inglese nel senso che la Gran Bretagna, allora maggiore potenza mondiale, non si oppose alla sua nascita ed anzi la protesse, a certe condizioni. Il tracollo degli antichi Stati italiani era evidente, tanto valeva impedire che il nuovo Stato fosse un satellite della Francia. Napoleone III voleva un'Italia divisa in tre Stati principali, a parte quello del papa: il Piemonte allargato sino all'Isonzo; un regno dell'Italia centrale (Toscana) affidato a un napoleonide, il principe Gerolamo, detto plon-plon, cui era stata data in moglie una giovane Savoia; un regno del Sud affidato a Luciano Murat, gran maestro della Massoneria francese. Napoleone si sentì giocato dalla nascita del nuovo Regno in Italia. In cambio dell'aiuto militare e politico la Francia si prendeva la Savoia (francese) e Nizza (italiana). L'alleanza cavourriana con le mire di Napoleone III fu un azzardo che poi ebbe sviluppi imprevisti, a causa dell'improvvisa conclusione della guerra, che concedeva al Piemonte solo la Lombardia, ed avveniva in una forma umiliante per V.Emanuele (Re di Sardegna), mai ammesso ai negoziati di pace tra i due imperatori. Il movimento patriottico non voleva i francesi in Toscana ed era stufo dell'imbelle governo pontificio. Né li voleva nel Regno di Napoli.
Non occorre ripercorrere qui gli avvenimenti nel dettaglio. Una cosa dovrebbe esser chiara: la nascita di un Regno d'Italia unitario non la voleva nessuno in Europa, nel modo più assoluto. Come si vide in seguito, avrebbe alterato equilibri di potenza secolari. Equilibri tuttavia costruiti sempre sul nostro cadavere, come nazione, a partire dalle funeste Guerre d'Italia del Cinquecento.
Ha scritto Gioacchino Volpe, eminente storico che, azzardo, nessuno dei miei critici ha probabilmente mai letto: Per gli stranieri "l'Italia era da secoli punto di convergenza dell'Europa, scuola, campo di battaglia, premio al vincitore, santuario, colonia di sfruttamento, terra di piacere e di riposo, demanio collettivo. Le genti si erano abituate a considerarla soggettta ad una specie di servitù internazionale, in omaggio ai superiori diritti dell'arte e della religione e della politica dei grandi Stati" (G. Volpe, L 'Italia del Risorgimento, in Id., Italia in cammino, Volpe ed., Roma 1973, pp. 25-71; p. 48). Era la "terra dei morti" come scrisse nell'Ottocento il poeta francese Lamartine.
E così avrebbe dovuto restare, per le Potenze straniere, ma anche per il papa, sempre terrorizzato dall'idea di uno Stato unitario italiano, che lo riducesse nella situazione umiliante dei papi di Avignone, ridotti a cappellani del re di Francia. Ma poi, quando lo Stato unitario arrivò, con la guerra e le rivoluzioni, si vide che il papa poteva continuare a svolgere liberamente la sua missione religiosa, mentre la coda velenosa, anticlericale del Risorgimento fu eliminata dal fascismo con la Conciliazione del 1929.
- il giudizio moralistico sulla nostra dichiarazione di guerra alla Germania nell'agosto del 1916 è ingiustificato. A Londra, l'Italia si era impegnata ad attaccare tutti i nemici dell'INtesa. L 'Italia non voleva fare la guerra ai tedeschi. Ma le pressioni dell'Intesa erano forti, con minacce di tagliarci i rifornimenti; aumentavano, specialmente in INghilterra, le campagne giornalistiche che ci accusavano di tradimento e di complicità surrettizia con i tedeschi (cose del tutto false); anche gli italiani in Germania erano oggetto di campagne d'odio feroci... Insomma, la dichiarazione di guerra era inevitabile.
-- Nel 1918 "prendemmo a stento Trento, Bolzano, Trieste..." (la Dalmazia non la prendemmo). Non più a stento di altre nazioni vittoriose. Sul nostro fronte attaccammo in ritardo un nemico ormai indebolito ma sul Piave sfondammo con pieno merito, assieme ai nostri alleati, dopo cinque giorni di aspra battaglia.
H.
L'imperatore Carlo V non è mai stato re di Spagna. Prima di tutto perché il primo che ha portato tale titolo sarà Giuseppe Bonaparte quasi due secoli dopo e poi perché governava come REGGENTE in nome e per conto della vera regina, sua madre Giovanna, che era "LOCA" .
Quest'interpretazione la trovo superficiale e unilaterale e non credo di essere il solo. Se anche tutta l'umanità si mettesse di comune accordo nel ritenere che 2 + 2 è ugual = a qualche cosa di diverso da 4, la somma di cui sopra si ostinerà a dare sempre lo stesso risultato
>Un esempio classico: ridurre il Risorgimento e l'unità d'Italia all'azione delle sette segrete, massoneria in primis - solo a questo - quando quest'azione è stata solo parte di un quadro più vasto, significa dare del nostro processo unitario un quadro fazioso e parziale. Potete negare che tali forze vi ebbero un ruolo importante? Potete negare che la massoneria sia ANCORA OGGI (figurarsi allora) una forza importantissima?
FORSE è SFUGGITO: Sulla rivista "LA DESTRA" del 1972, fu pubblicato un lungo articolo su un congresso delle massonerie che si svolse in Svizzera durante la guerra. La "mutilazione" delle richieste italiane fu decisa, in quella sede .
03 gennaio, 2025 21:57
Superficiale e unilaterale è far entrare in campo sempre solo la massoneria. Historicus non ne nega l'azione; ma obiettivamente e storicamente la inquadra nel contesto più ampio e ben documentato...
Postilla alle repliche : il mito dell'Austria che nel 1915 ci avrebbe fatto offerte sufficienti a tenerci fuori della guerra.
Sulla sempiterna questione del rapporto tra massoneria e Risorgimento, mi sembra abbia già sinteticamente risposto Mic. Faccio presente che i massoni si trovavano un po' dappertutto. Lo era per esempio, e legato al GO di Francia, CArlo Cattaneo, teorico del federalismo (un'ideologia che sembra più conforme al cosmopolitismo delle Logge). Quando cominciarono a comparire nel Cinquecento conventicole esoteriche, i sovrani cominciarono a sfruttarne le capacità diciamo "tecniche" per i loro fini (spionaggio, fabbricazione di documenti falsi etc). Ciò fece Elisabetta d'Inghilterra arruolando i vari "maghi" rinascimentali e più tardi Oliver Cromwell. In sostanza, la massoneria fu sempre usata dal potere politico per i suoi fini. In seguito, la massoneria cercò indubbiamente di costruirsi un potere suo, ma non bisogna esagerare in proposito, attribuendole una unità d'intenti e una sorta di onnipotenza, che è lungi dal possedere. Nel moto risorgimentale i massoni erano concentrati soprattutto nel garibaldinismo, il cui motto era "Italia laica" (W. Maturi).
Ma vengo brevemente al tema. Questi sono i dati che ho reperito: appena dichiarata la neutralità nell'agosto del 14 l'Italia fu agganciata da inglesi e francesi per passare dalla loro parte. Cominciò un balletto infinito di trattative segrete. I tedeschi premevano sugli austriaci affinché facessero concessioni all'Italia, sia pure con la riserva mentale di riprendersele se avessero vinto la guerra. Austriaci e ungheresi, sordi. SEcondo il primo ministro ungherese eravamo una "nazione codarda", che non avrebbe mai rappresentato una seria minaccia. L ' 8 aprile 15 l'Italia mandò un memorandum a Vienna. L ' Italia voleva: il Trentino ma sino al Brennero (Regno d'Italia del 1810); Trieste città-Stato autonoma, porto franco; le isole di Curzola; consegna immediata di questi territori etc. Richieste pesanti, indubbiamente. Chiusura totale da parte di Vienna. Il 26 aprile l'Italia firma in segreto il Patto di Londra, che ci concede tutto quello che avevamo richiesto (i francesi non volevano darci Trieste). Il re d'Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese contro tutti i nemici dell'INtesa. Il 4 maggio l'Italia denuncia la Triplice alleanza. A questo punto si susseguono offerte austro-tedesche, anche con la mediazione del papa. Ma non era un po' tardi? Trieste, Monfalcone, Bolzano, neanche a parlarne. Ci offrivano le zone del Trentino di lingua italiana, Gradisca e qualcos'altro. Gorizia era considerata città slava. Si mise in mezzo anche Giolitti. L 'atteggiamento decisivo fu quello del re, ormai impegnatosi con l'Intesa. Non poteva più tornare indietro. I pieni poteri al governo, che avrebbe dichiarato la guerra, furono approvati a scrutinio segreto, a maggioranza (i socialisti votarono contro), quando anche chi era contrario capì da che parte pendeva il re. L ' ambasciatore francese fece scorrettamente pubblicare in quei giorni a Parigi gli accordi segreti intercorsi tra Roma e Londra. (Fonte: G.E. Rusconi, L'azzardo del 1915. Come l'Italia decide la sua guerra, il Mulino, 2009, cap. IV).
Nelle più che tardive offerte austriache, non era del tutto chiaro se il Trentino italiano ci sarebbe stato dato subito o dopo aver vinto la guerra.
Scrisse l'ultimo ambasciatore tedesco a Roma, von Buelow: "se l'Austria alla fine di luglio [1914] all'inizio della guerra avesse fatto le concessioni di oggi, l'Italia sarebbe venuta con noi. Se l'Austria tra il primo gennaio e metà marzo [1915] avesse fatto le stesse offerte, l'Italia sarebbe rimasta neutrale".
Insomma, gli austriaci agirono fuori tempo massimo. Sia loro che gli ungheresi ci disprezzavano troppo per prenderci sul serio.
H.
abbiamo trascurato un punto importante. Presi dalle discussioni sulla storia europea del XX Secolo, abbiamo distratto l'attenzione da :" Va notato anche che il Sant'Uffizio sotto il Beato Pio IX confermò l'uso lecito dell'astinenza per evitare la gravidanza per "ragioni legittime" nel dubbio del 2 marzo 1853.
Quindi, sebbene alcune coppie cattoliche utilizzino la "PFN" con una "mentalità contraccettiva", la pratica è di per sé legittima, date le circostanze appropriate. ***Consultare un sacerdote esperto per una guida su questa questione***.
> Alcune coppie? EUFEMISMO "ottimista" temo la maggioranza. L'enciclica Humane Vitae è discutibile, non per ciò che vieta (la contraccezione artificiale) ma per ciò che si è lasciato credere che consenta ovvero il ricorso indiscriminato all'astinenza periodica. Il ricordare che lo scopo "Pianificazione FAMILIARE" non è buono di suo (a monte del metodo usato FOSSE L'INTERRUZIONE DEFINITIVA E ASSOLUTA, NON PERIODICA dei rapporti coniugali) ed ha bisogno dell'approvazione del confessore, provoca di solito cattive reazioni .
. Se ne fa, oggi, più che altro,
una questione di metodi (Astinenza periodica vs/ anticoncezionali
artificiali), ma, la Chiesa, al riguardo, ha sempre insegnato che, a monte e
prima dei metodi, si tratta di un problema di scopi. Ormai, che il numero
delle gravidanze e l'intervallo tra esse sia materia di cui i coniugi
cattolici possano decidere liberamente, salvo :
a) usare allo scopo l'astinenza periodica;
b) accogliere sempre senza troppe remore i figli nati da eventuali fallimenti dei loro
piani, è comunemente, se non proprio insegnato, quanto meno suggerito. Siamo
certi che la Volontà di DIO sia questa?
La Chiesa ha sempre lodato e portato ad esempio la famiglia numerosa. Da
quando c'è Bergoglio a Santa Marta, la confusione (che già imperava da prima del
Vat.II), ha raggiunto il culmine. Basti dire che, a fine 2014, scoppiò un
dibattito . Alcuni dell'ala "progressista" dicevano che, come Pio
XI e Pio XII avevano condannato i metodi "naturali" e poi Montini li ha
approvati, così si possono approvare i Sacramenti ai divorziati risposati. I
conservatori, invece ( e qualche tradizionalista si è unito a loro)
affermavano che Pio XI e Pio XII NON AVEVANO CONDANNATO I METODI "NATURALI",
ALTRIMENTI MONTINI NON LI POTEVA APPROVARE. . LA CHIESA, con
Pio XI e Pio XII (ma anche prima) NON aveva condannato i metodi
dell'astinenza periodica (giusto) *ma neppure li MAI aveva approvati "SIC &T
SIMPLICITER"* . Aveva sottoposto il giudizio al riguardo, al confessore. IN
materia ecco cosa riporta il dizionario di teologia morale (ed.
Studium 1968,QUARTA EDIZIONE) .Si tratta di
un 'opera collettiva, ("corale" diremmo oggi) coordinata dai CARDINALI
F.Roberti (Prefetto PRO TEMPRE del Tribunale della Signatura Apostolica, la
"Corte di Cassazione " della Chiesa) e P. Palazzini (segretario, SEMPRE
ALL'EPOCA, della Congregazione per il Clero). Faccio presente che NON si
tratta di un saggio, per così dire "privato", scritto dagli Autori, allo
scopo di esternare della loro idee personali (alla Kasper o alla Ravasi intenderci). Siamo
in presenza di testo UFFICIALE, al livello di un atto di magistero (tanto
più che, in nota ad ogni voce, c'è il rimando a precisi atti pontifici)
destinato ESPRESSSAMENTE ad essere usato dai confessori, per fornire loro
indicazioni su come comportarsi con i fedeli.
Dalla voce "Continenza periodica" (pagine 412 e 413 del Primo volume )
DOTTRINA MORALE
-"[..] L 'AUTORITA' Ecclesiastica, già nel 1880 ha dichiarato che la
continenza periodica è lecita, QUANTO AL MEZZO. QUANTO ALLO scopo :evitare
la prole e tener piccola famiglia DISTINGUO. [..]La morale cattolica ha sempre
insegnato che il fine primario della vita coniugale è la procreazione dei
figli. Non di uno, due o tre, ma di quanti sono l'effetto naturale della vita
coniugale normalmente vissuta. La Chiesa cattolica reputa la famiglia
numerosa come la forma normale della famiglia e l'effetto naturale di una
vita coniugale [..] Quando ci sono ragioni speciali gravi, è lecito tenere
piccola la famiglia. Ne segue che, i coniugi che vogliono tenere piccola la
famiglia, in assenza di tali ragioni speciali e gravi PECCANO. [...] CONIUGI
VIRTUOSI, degni del nome di Cristiani e consapevoli del loro dovere verso
Dio, la Chiesa e la Patria, non pensano di diminuire volontariamente il
numero dei figli, se non in presenza di circostanze speciali e gravi.[..]
Dato il grande pericolo di ingannarsi al riguardo I CONIUGI CRISTIANI NON
PROCEDERANNO ALL'ATTUAZIONE DELLA CONTINENZA PERIODICA SENZA IL CONSIGLIO DI
UN CONFESSORE LA DOTTRINA FIN QUI ESPOSTA EBBE UN'AUTOREVOLE CONFERMA
NELL'ALLOCUZIONE TENUTA DA PIO XII ALL'UNIONE CATTOLICA ITALIANA OSTETRICHE
IL 29 OTTOBRE 1951 [AAS, 43-1951, 844-845] . "
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