Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 27 gennaio 2025

Come Internet sta salvando la Chiesa cattolica dall'autodistruzione

Nella nostra traduzione da Catholic Herald il riconoscimento e l'incoraggiamento per il nostro quotidiano impegno. Viene dall'orizzonte anglofono e a questo si riferisce; ma ovviamente vale anche per noi. Questo blog, ad esempio, ha una media di circa 8.000 visitatori al giorno. Ricevo alcuni riscontri via mail; ma la maggior parte segue senza commentare. Ne ho avuto conferma partecipando a Conferenze e incontri, in occasione dei quali ho ricevuto, da persone completamente sconosciute, molti attestati di stima e riconoscimento del nostro impegno pionieristico: ormai quasi ventennale, con oltre 15.000 articoli e 23.282.978 visitatori, ad oggi.

Come Internet sta salvando la Chiesa cattolica dall'autodistruzione

Uno dei fenomeni più straordinari degli ultimi dieci anni è stata la crescita esponenziale della spiritualità cattolica su Internet sotto forma di podcast e altre trasmissioni.
Thomas Casemore ha recentemente descritto su questa rivista la sorprendente crescita dei podcast religiosi in generale e di quelli cattolici in particolare.
La maggior parte delle persone non sarà a conoscenza dello straordinario successo che ha avuto Padre Mike Schmidt quando, nel 2021, ha offerto l'opportunità di leggere la Bibbia in un anno tramite la sua app "Ascension". Da allora è stata scaricata oltre 700 milioni di volte. La sua app complementare, il Rosario in un anno, ha raggiunto un milione di download entro quattro giorni dal suo lancio il 1° gennaio 2025.
Voci influenti hanno iniziato a richiamare l'attenzione del pubblico sulla Chiesa nella ricerca di significato e di morale.
Autori come Tom Holland (come suggerisce Casemore) hanno riproposto la tesi secondo cui la fede cattolica costituisce il fondamento dei valori della nostra civiltà.
Tali autori stanno cercando di convincere i cittadini occidentali non allineati religiosamente che gli aspetti della libertà civica che più apprezzano sono forniti dalla fede. Ciò dovrebbe indurli a riconsiderare il loro viscerale automatico rifiuto del cristianesimo. Agiscono come una specie di antidoto ai più rumorosi ed energici apologeti atei che insistono in questo rifiuto.
Altrettanto importante: scrittori come Rod Dreher stanno combattendo la politicizzazione della fede. Nel suo nuovo libro "Living in Wonder", Dreher fornisce la prova che il soprannaturale è l'antidoto al vuoto pragmatismo materialistico della cultura illuminista.
Nuove iniziative aprono costantemente nuovi orizzonti su Internet.

Uno degli ex autori dei discorsi di Donald Trump, Joshua Charles, ha lanciato “Eternal Christendom” con l'obiettivo di dare alle nuove generazioni accesso alla Grande Tradizione e in particolare alle presentazioni registrate e visive dei Padri della Chiesa.

E (dichiarando un interesse), canali YouTube come "Catholic Unscripted" (in cui, pur con una sfumatura diversa, ho una piccola parte), stanno crescendo rapidamente, attirando un pubblico sempre più numeroso che cerca persone che parlino con loro mentre navigano nelle rapide della ricerca o della riscoperta della fede, all'indomani del brutalismo secolare postmoderno e delle post-verità degli ultimi decenni.

Parte dell'interesse per i podcast cattolici deriva tuttavia dal clima di paura che si è diffuso nella Chiesa nell'ultimo decennio.

Il Catholic Herald, solo pochi giorni fa, ha documentato l'ultima vittima episcopale, che ha coinvolto il vescovo di Frejus-Toulon, alle cui dimissioni è stata chiesta dal papa] [vedi  senza dimenticare mons. Viganò qui].

Un sacerdote che ha ritenuto di dover parlare in condizioni di anonimato ha commentato: "Al vescovo Rey piaceva paragonare la sua diocesi a un giardino dove tutti i fiori fioriscono. A mio parere, il vescovo Rey è penalizzato per aver fatto qualcosa; io stesso non vorrei che un vescovo facesse alcune delle cose [che ha fatto]; altre le farei. Ma lui è penalizzato per aver fatto qualcosa mentre il resto dei suo confratelli sono diventati tecnocrati amministrativi che amministrano il declino.
"Ha avuto molto successo in molti modi, e quando le cose sono andate male, non ha mai nascosto nulla sotto il tappeto. Non si è mai posto il problema di nascondere gli abusi del clero. Ha sempre gestito queste cose in modo molto severo."
Mons. Rey ha rassegnato le sue dimissioni senza aggiungere altro commento se non questo: «Di fronte a incomprensioni, pressioni e polemiche che sono sempre dannose per l'unità della Chiesa, il criterio ultimo di discernimento per me resta l'obbedienza al Successore di Pietro».

La rimozione dei vescovi è limitata a quelli di idee conservatrici.

Al vescovo Strickland sono state chieste le dimissioni 18 mesi fa [qui]. Si è diffusa la percezione che sia i vescovi che i preti, in particolare se non sono progressisti in materia di fede e sessualità, sarebbero più sicuri e meno vulnerabili se mantenessero un discreto silenzio.

L'arcivescovo Sheen aveva previsto che qualcosa del genere sarebbe accaduto e aveva invocato i laici affinché proteggessero la Chiesa.
“Avete la mente, gli occhi e le orecchie per salvare la Chiesa. La vostra missione è di fare in modo che i preti agiscano come preti, i vostri vescovi agiscano come vescovi e i religiosi agiscano come religiosi.”
In effetti, voci laiche si sono prefissate di fare proprio questo nel mondo dei podcast.

Henry Weston di Life Site News ha un pubblico di 69.000 persone; Trent Horne (il Concilio di Trento) ne ha 195.000; Matt Fradd, un australiano schietto che si è trasferito negli Stati Uniti, gestisce "Pints ​​with Aquinas" e ha un pubblico di 644.000 persone. Il vescovo Barron ha oltre 500.000 iscritti per ricevere le sue riflessioni quotidiane via e-mail, mentre il dottor Taylor Marshall, un ex pastore episcopale diventato autore e commentatore cattolico, ha un pubblico di 1,2 milioni.

Si potrebbe forse sostenere che se la Chiesa cattolica volesse praticare un dialogo più diversificato e inclusivo con se stessa, includendo i laici, allora il processo di sinodalità sta già avvenendo online sotto forma del mondo dei podcast cattolici. Uomini e donne, laici e clericali, conservatori e progressisti, hanno il loro pubblico, che sta crescendo.

Ce n'è per tutti i gusti cattolici, dall'evangelizzazione all'apologetica, fino al Daily Office, oltre, naturalmente, al giornalismo cattolico tradizionale, come quello offerto dal Catholic Herald.

Quando Mao Tse Tung consigliò di lasciar sbocciare mille fiori, non immaginava che avrebbe descritto anche l'esplosione della spiritualità cattolica su Internet.
(Il vescovo Barron è famoso per il suo ministero online | Getty)

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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22 commenti:

Quanto bene nells Comunione dei santi ha detto...

"Bisogna pregare per le anime del Purgatorio. Non è credibile quanto esse possono fare per il nostro bene spirituale, per via della gratitudine che dimostrano a coloro che le ricordano in terra e pregano per loro."
Padre Pio da Pietrelcina

Anonimo ha detto...

La nomenclatura modernista sta provocando danni enormi alla Chiesa cattolica, che Internet può solo attenuare ma non riparare. E tante, troppe parole e sfumature del mondo della Tradizione scorrono come fiumi, incapaci di arrestare l'infiltrazione modernista, divenuta oceano di fango.
"Porre lo Spirito Santo avanti al Logos, e a ciò che gli si appropria, quindi porre il dialogo prima del pensiero, la relazione prima dell'identità, la comunità prima della persona, la misericordia prima della giustizia, è non solo la grave dislocazione della divina Monotriade: è il ribaltamento assoluto della dottrina cattolica". Parole di E.M.Radaelli, vale a dire il più autorevole studioso del pensiero di Romano Amerio.

Anonimo ha detto...

GLI ULTIMI SERVI DI DAVOS: VATICANO, AVVENIRE E CEI
CITO:
"TG2000, il telegiornale di Tv2000, la televisione della CEI, ha attaccato il vicepresidente americano JD Vance, dicendo che non è sufficiente andare a Messa ogni domenica per essere un vero cattolico, perché bisogna applicare Mt 25: «Ero forestiero e non mi avete accolto». A parte che il Signore si riferiva ai pellegrini, ai profughi e ai perseguitati, non certamente ai clandestini o ai colonizzatori, ma dov'erano i servi sciocchi dei vescovi italiani quando il "cattolico devoto" Biden finanziava l'aborto, estendendolo fino al nono mese di gravidanza, senza contare l'imposizione dell'ideologia transgender? Senza l'8x1000, questa tv di ipocriti chiuderebbe subito."

Inflazione della giornata della memoria ha detto...

“A volte mi sembra che ogni parola che vien detta, e ogni gesto che vien fatto, accrescano il grande equivoco. Allora vorrei sprofondare in un gran silenzio e vorrei anche imporre questo silenzio agli altri. Sì a volte qualunque parola accresce i malintesi su questa terra troppo loquace".
(Etty Hillesum)

Ma il silenzio non si può imporre. Nulla si deve imporre.
Si può solo scegliere, per se stessi.

Così questa citazione, usurata, lo chiede a me, anche oggi.

In memoria

mic ha detto...

Vedi un mio vecchio scritto : "Ricordare oggi".
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2023/01/ricordare-oggi.html?m=1

Anonimo ha detto...

L'esistenza dei blog, impensabile fino a pochi anni fa, e' una benedizione per la diffusione della verita' e per generare sentimenti autentici di condivisione della verita'. Ĥo ascoltato in uno di questi blog una critica feroce a quanto detto da Bergoglio alle migliaia di giornalisti assiepati nell'aula Nervi. L'impressione che ne ho ricavata e' che l"esistenza dei blog non sia gradita ìn quel di Santa Marta. Ora i blog aiutano il pensiero critico e la vulgata diffusa dai vertici puo' incontrare quella resistenza che senza i blog non incontrerebbe.

Anonimo ha detto...

I blog richiedono competenza. Quella competenza che appartiene a ciascun membro deĺ popolo di Dio.
Ms, come il nemico arrivo' a seminare la zizzania nel campo dove il buon seminatore aveva seminato il buon grano cosi anche nei blog arrivano persone che non si curano della verita' ma, nel migliore dei casi vogliono solo affermare se stessi e nel peggiore sono agenti prezzolati del nemico. E" ovvio che quanto scritto nei Vangeli si applichi anche a costoro.

Anonimo ha detto...

Ritengo azzeccato il titolo dato a questa discussione . Ma ĺa pressione esercitata dai blog non e'ancora sufficiente se l'ultimo libro di Bergoglio e' al secondo posto nella classifica settimanale dei libri piu' venduti.

Anonimo ha detto...

Meloni, in occasione della Giornata della Memoria, ha ricordato "l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni", accusando il fascismo quindi di complicità nello sterminio pianificato da Hitler.

Qualche precisazione non guasterebbe, tuttavia.
Le sgangherate leggi razziali mussoliniane, nov. 1938, nell'aria da almeno un anno, riducevano gli ebrei italiani a cittadini di serie C, in pratica li privavano in tutto o in parte di una serie di diritti discriminandoli come comunità. Mussolini assurdamente ripristinava per loro il ghetto, dal quale erano usciti a partire dalla Rivoluzione Francese. Ma non deportava né ammazzava nessuno. C'erano poi le eccezioni, per gli ex-combattenti ebrei, per esempio. Chi si convertiva non veniva "discriminato". Fiorì il traffico dei falsi certificati di battesimo, dicono. I lavori manuali obbligatori ("forzati", per la vulgata) cui furono stoltamente destinati gli ebrei si risolsero spesso e volentieri in una farsa: la cosa era così cretina che dopo un po' non si presentava più nessuno, tra il disinteresse delle stesse autorità.
Al processo Eichmann, una testimone italiana disse che durante le leggi razziali fasciste si viveva male ma si poteva vivere. Ben altra musica sotto il nazismo.
Il "coinvolgimento" nelle deportazioni si ebbe durante la R.S.I. Ma gli studi di De Felice hanno dimostrato p.e. che la razzia contro gli ebrei romani fu attuata dai soli tedeschi, i quali lamentarono lo scarso per non dire nullo appoggio avuto dalla polizia (fascista) italiana. Inoltre, durante la RSI Mussolini faceva internare gli ebrei in campi attrezzati: assieme ad altri stranieri, erano "internati" non "deportati": potevano entrare ed uscire, c'era assistenza di vari tipi, il trattamento fu in genere umanitario, come risulta dalle testimonianze degli ex-internati. De Felice ha anche documentato che durante la RSI Mussolini diede ordine di non consegnare gli ebrei internati ai tedeschi, ma questi ordini furono varie volte disattesi semplicemente perché i tedeschi li ignorarono. Sono anche documentati casi di autorità fasciste che avvisavano gli ebrei dei rastrellamenti imminenti, invitandoli a nascondersi. Fu solo una minoranza di fanatici antisemiti presente tra i fascisti ad appoggiare i nazisti.
Insomma, se la complicità presuppone una volontà cosciente, da parte fascista lo fu soprattutto nell'emarginare (ad un certo punto) gli ebrei, nonostante molti di loro fossero di sentimenti patriottici e fascisti [sic]. Non lo fu nello sterminio, se non nell'ultimo anno di guerra, però solo nella misura imposta dall'occupante germanico.
Certo, Mussolini ebbe le sue gravi colpe, non doveva aprire il vaso di Pandora dell'antisemitismo, soprattutto in un paese come l'Italia dove non esisteva una questione ebraica, che ha creato lui con la sua sconsiderata legislazione razziale.
Non si può pretendere da Meloni la sensibilità dello storico. Tuttavia applicare al fascismo storico l'etichetta nazifascista, uguagliandolo al nazismo, non è accettabile. Nonostante certe affinità esteriori, ci sono state profonde differenze tra nazismo e fascismo, un'alleanza disgraziata, nata da un complesso di circostanze negative per l'Italia.
A prescindere dalle colpe del fascismo: l'Olocausto non può esser da noi cattolici considerato un luogo teologico, come vorrebbe la vulgata neomodernista. Questo implicherebbe riconoscere al popolo ebraico natura messianica, tesi coltivata dal rabbinato attuale e da tempo. Ma si tratta di una tesi del tutto errata: da più di venti secoli Iddio non invia profeti ad Israele dopo che i loro capi, apostatando di fronte a Pilato, hanno fatto crocifiggere il vero Messia, Nostro Signore Gesù Cristo.


Anonimo ha detto...

La pressione esercitata da certi blogs è sempre debole, nel quadro generale. Minima. Ma sempre meglio di niente, no? In ogni caso, il cattolico che si sia reso conto dei motivi profondi della crisi non ha il dovere di intervenire per difendere il Deposito della Fede? Ci penserà poi il Signore: al momento opportuno i sassolini caduti dalla montagna infrangeranno i piedi d'argilla del colosso di corruzione che al momento di sovrasta.

Un po' di buon umore ha detto...

Molti sacerdoti erano riuniti per i Vespri durante un concilio ecumenico in Vaticano.
Durante il concilio, andò via la corrente, e i sacerdoti furono gettati nelle tenebre.
Senza perdere un colpo, i Benedettini proseguirono in preghiera con la liturgia delle ore a memoria.
I francescani iniziarono subito una lode spontanea per il dono delle tenebre e della luce, meravigliandosi della creazione di Dio.
I domenicani iniziarono un dibattito sul significato di oscurità e luce.
I gesuiti iniziarono a dibattere se questo li scusasse o meno dal loro obbligo di recitare i Vespri quella sera.
Intanto il sacerdote diocesano si scusò, andò in cantina e cambiò il fusibile.

Anonimo ha detto...

Ma chi crede ancora a quelle classifiche? I libri di Bergoglio dopo qualche mese sugli scaffali vanno al macero... Quasi tutti!

Anonimo ha detto...

Bella la frase riportata nell'articolo di Mons. Fulton Sheen. E' nel solco profondo della tradizione della Chiesa. Infatti in una delle lettere di Sant'Antonio abate c'e' scritto : "E cosi' e' bene che tutti noi che siamo ritornati al nostro creatore (che cioe'siamo diventati cristiani - nota mia)
esercitiamo la nostra intelligenza e i nostri sensi per imparare a discernere la natura propria del ɓene e del male e per riconoscere il disegno di salvezza realizzato in Gesu' mediante la sua venuta ".
Come si vede al cristiano non e" richiestò di rinunciare alla propria intelligenza ma di esercitarla e svilupparla per imparare a discernere il bene dal male.

Lo spiffero ha detto...

Mentre il papa se la prende un giorno sì e un giorno pure con i preti e i giovani che amano la Tradizione in quanto affetti da «squilibri mentali», a Bergamo celebra e amministra indisturbato i Sacramenti colui che è ormai conosciuto su tutti i social network come il “Prete Pride”. Si tratta di don Marco Luca Bertani (detto don Malù) noto per partecipare al Bergamo Pride e al Milano Pride e attivista lgbtqia+ e che si presenta abbigliato in modo pittoresco e provocatorio al quale, dopo un periodo di sospensione il vescovo, monsignor Francesco Beschi, ha rinnovato il celebret e cioè il permesso di celebrare fuori della diocesi in cui è incardinato.

Lo spiffero ha detto...

A Trissino, in diocesi di Vicenza, la parrocchia, pur dotata di ampi locali, ha invece trasformato la chiesa in hamburgheria con il dichiarato proposito di «attirare i giovani». Il titolo dell’iniziativa è già tutto un programma: «L’hamburger dove non te lo aspetti» con la promessa di trovare in chiesa «cibo, musica e tanto divertimento». L’evento avrà luogo il 31 gennaio per festeggiare San Giovanni Bosco. Il parroco, don Domenico Pegoraro, è famoso perché, durante una Messa da lui celebrata, arrivato alla consacrazione, ha fatto salire un bambino di quattro anni sull’altare e poco prima di stendere le mani sulle oblate, gli ha detto: «Tranquillo, piccolo. Quando sarai grande questo libro lo strapperai tutto». Il libro in questione era il Messale. Naturalmente, la trasformazione della chiesa in ristorante ha avuto la benedizione e l’incoraggiamento del vescovo, monsignor Giuliano Brugnotto, con la stupefacente giustificazione che «Gesù, se oggi fosse qui, credo che accoglierebbe e approverebbe iniziative come questa». Siamo, come qualcuno ha osservato, alla «strategia della sconfitta» che oltretutto usa la Chiesa per una operazione di ruffianeria giovanilista. Proprio in questi giorni, il cardinale Robert Sarah ha affermato che la Chiesa ha bisogno di adoratori: «Il mondo sta morendo perché manca di adoratori! La Chiesa è inaridita dalla mancanza di adoratori». Non di panini, con o senza sesamo o hamburger con salsa bbq o crispy.

Anonimo ha detto...

Quando il bimbo sarà grande strapperà il messale perché sarà superato dal ritorno definitivo di quello tridentino.

Revival del protestantesimo ha detto...

Prova l'equivalente non religioso di "sola scriptura" in un paese, in azienda, in qualsiasi organizzazione con documento guida, in cui quel documento è trattato come la presunta massima autorità senza autorità pubblica che possa giudicare il suo contenuto per tutti.

Avrai il caos assoluto - molteplici voci inconciliabili che si appellano alla stessa Costituzione, alla stessa legge, allo stesso manuale aziendale, ecc. , tutti convinti di comprenderlo giustamente, ma incapaci di conciliare le loro interpretazioni contrastanti, richiedendo lo scioglimento della società perché non riescono a mantenere una identificazione coerente pur rivendicando lo stesso documento della loro massima autorità.

È una fatica dire che è successa la stessa identica cosa con l'approccio "sola scrittura" al cristianesimo?

No, non lo è. È assolutamente ovvio che è successa la stessa cosa. Ma su scala civile.

Anonimo ha detto...

Bisogna anche ricordare che oltre al Duce esisteva ancora la monarchia e le sue gravi colpe. Forse il re con la nobiltà italiana avrebbero potuto fare qualcosa per fermare le leggi razziali.

Anonimo ha detto...

In fondo, Conclave fa da cassa di risonanza a chi nella Chiesa lavora per la sua distruzione, rendendo familiare e accettabile a un vasto pubblico, anche di cattolici, un epilogo come quello del film.
https://lanuovabq.it/it/la-rivoluzione-gender-nella-chiesa-si-specchia-nel-film-conclave
In fondo non e' cio' per cui hanno e stanno lavorando?
Come rilevava un Sacerdote , in Italia e' dalla legge (s)Fortuna che e' iniziata la frana di lastre nella cristianita', il "cambiamento di mentalita' " continua, arriveranno a scalzare la base?

Catholicus ha detto...

Complimenti vivisismi , cara Mic, un ottimo risultato, che premia la tua professionalità ed il tuo impegno; mi associo ai più fervidi elogi di stima e apprezzamento. In cordibus Jesu et Mariae SS.ma

Anonimo ha detto...

Un antico proverbio dice che è bene parlare solo se si è sicuri che quel che si dice è meglio del silenzio.
E allora, tutto questo sproloquio di prelati e religiosi che, anche ai livelli più elevati, sostengono talora cose piuttosto bizzarre, come il gender, è sinceramente penoso.
Capita, quindi, che, di fronte ad un presidente degli Usa che afferma perentoriamente e stabilisce -ex lege- che i generi sono due, quello maschile e quello femminile, cosa del tutto ovvia, ci possa essere, incredibilmente, qualche religioso/a cattolico/a che (cito da La Verità) sostiene, come ha fatto suor Paola Arosio a Otto e mezzo, che "non bisogna incasellare....la realtà oggi è complessa....non siamo nel medioevo....".
Questo ti fa capire che la situazione odierna nella Chiesa è grave e anche tremendamente seria e il medico è messo peggio del paziente, per dirla in altri termini.

Anonimo ha detto...

Ancora sulle colpe del fascismo nella persecuzione degli ebrei.
In effetti la monarchia non fece nulla. Del pari non fece nulla per opporsi alla sciagurata entrata in guerra, nel giugno del 1940. Fors'anche perché Mussolini (grave errore) entrò in guerra con l'intenzione di non doverla fare, avendo in apparenza la Germania già vinto - lui pensava di poter svolgere la funzione del "mediatore" ad un imminente tavolo della pace ma per parteciparvi doveva dichiarar guerra (e difatti entrò in guerra ordinando difensiva assoluta su tutti i fronti, immobilità totale!). Bisogna anche dire che non era facile opporsi pubblicamente. Come, a ben vedere, non è facile oggi opporsi a certe leggi aberranti, pur vivendo noi in un regime formalmente democratico.
Giovanni Gentile era contrarissimo alle leggi razziali, nei suoi scritti aveva criticato ampiamente il concetto stesso di "razza". Fece quello che poteva per aiutare i colleghi ebrei mandati a casa, pensionati d'ufficio, dando p.e. loro da scrivere voci anonime della Enciclopedia Italiana.
Mi risulta dalla testimonianza diretta del nipote, oggi scomparso, che Sergio Panunzio, cattedratico, filosofo del diritto, a suo tempo teorico del sindacalismo rivoluzionario, amico di Mussolini sin dai primi tempi e in passato suo mentore, uno dei pochi che ancora gli dava del tu, nell'imminenza delle leggi razziali, si fece ricevere a Villa Torlonia dal Duce e gli espose con estrema franchezza l'assurdità e l'ingiustizia di quelle leggi. Mussolini lo ascoltò corrucciato, non lo interruppe mai. Quando ebbe finito, lo congedò, sempre in silenzio.
Sic transit gloria mundi.
Bisogna comunque rifiutare l'equiparazione della legislazione razziale fascista a quella nazista. Hitler cacciò inzialmente gli ebrei tedeschi: su mezzo milione se ne andarono 400.000. Una piccola parte di intellettuali, medici, professori fu accolta dall'Italia fascista, ma eravamo prima del '38. Poi anche questi dovettero emigrare, tranne quelli che si erano convertiti, magari sposando una donna cattolica italiana. Nell'estate del '41 Hitler fece iniziare in segreto la "soluzione finale", senza ordini scritti.
Mia madre, nel '38 giovane insegnante in una scuola del Meridione si ricordava sempre di una sua collega ebrea, persona tra l'altro simpaticissima, che da un giorno all'altro dovette andarse dalla scuola perché discriminata in quanto ebrea. Era giustamente fuori di sè, mi raccontava mia madre, si mise a gridare di fronte ai colleghi attoniti: "Ma come, mi mandano via perché ebrea? DA un giorno all'altro? Ma cosa ho fatto? E quale ebrea? Sì, sono ebrea ma italiana, anzi napoletana e quindi italiana, italianissima. Non è possibile questa cosa, non è giusto...".
Con quelle leggi, il Duce sembrava esser andato via di testa, iniziò una serie di errori che si conclusero nell'anno 1940, anno orribile del fascismo e dell'Italia. Ma gli errori erano cominciati con la fondazione dell'Impero, nel 1936, conquistata l'Abissinia, anche se l'esser diventati Impero aveva inorgoglito gli italiani del tempo, compresi anche in parte gli antifascisti.
Dobbiamo anche opporci all'uso dell'Olocausto per rifondare il messianesimo giudaico, per attribuire al popolo ebreo come tale l'aureola del Messia che, in quanto umanità orribilmente perseguitata, rinnoverebbe l'umanità attirando a sè tutti i popoli, nella democrazia e nella pace, nella giustizia.
Si tratta di pura retorica. Dal famoso testo di Isaia sul "servo di Jahwhè" si vede chiaramente che il Messia è profetizzato come un individuo non come un soggetto collettivo. Ogni tentativo di presentarlo come soggetto collettivo non ha fondamento scritturale.