Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 1 luglio 2021

1° luglio, la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù: cosa si celebra?

Vedi i precedenti articoli dedicati al Preziosissimo Sangue qui - qui - qui - qui - quiqui. Evidenzio qui, per la devozione, Le Litanie del Preziosissimo Sangue di Gesù

Dal 1° luglio comincia per tutti i cattolici il mese nel quale si celebra il Preziosissimo Sangue di Gesù. Una festa che in realtà ha origini recenti, perché fu papa Pio IX a trasformarla da celebrazione seguita solo in alcune chiese italiane a culto generale. Prima infatti il Preziosissimo Sangue di Gesù veniva ricordato al venerdì della quarta settimana di Quaresima e invece divenne festa universale nella prima domenica di luglio, ricordando tutte le traversie della Santa Sede ma anche come ringraziamento dopo la liberazione dall’esilio di Gaeta. La festa fu poi fissata da San Pio X al 1° luglio.
Il suo significato è molto simile a quello del Sacro Cuore, non solo perché dal cuore di Gesù trafitto dalla lancia sulla croce erano sgorgati acqua e sangue, da cui è nata la Chiesa, ma anche perché il primo calice nel quale quel sangue divino fu consacrato, fu proprio il cuore di Dio che si era fatto uomo. Il sangue versato da Gesù per la salvezza dell’umanità fu oggetto di culto sin dai primi secoli dell’era cristiana, ma la devozione aumentò dall’XI secolo, soprattutto con la diffusione della leggenda del Graal. Il culto del Preziosissimo Sangue è strettamente legato alla devozione eucaristica. 
Un culto, quello del Sangue di Gesù, già molto sentito nell’antichità e ripreso con vigore nella prima metà dell’Ottocento grazie al sacerdote (poi diventato vescovo) don Francesco Albertini, promotore di una Confraternita intitolata al Preziosissimo Sangue. E tra quelli che aderirono al culto si ricordano San Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, e Santa Maria De Mattias, che fondò le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.
Il Cuore trafitto è anche simbolo della vita nuova, data agli uomini mediante lo Spirito e i sacramenti. Non appena il soldato ebbe vibrato il colpo di lancia, dal costato ferito di Cristo “uscì sangue ed acqua” (Gv 19, 34). Il colpo di lancia attesta la realtà della morte di Cristo. Egli è veramente morto, com’era veramente nato, come veramente risorgerà nella sua stessa carne (cf. Gv 20, 24. 27). Contro ogni tentazione antica o moderna di docetismo, di cedimento all’“apparenza”, l’Evangelista richiama tutti alla scarna certezza della realtà. Ma, al tempo stesso, tende ad approfondire il significato dell’evento salvifico ed esprimerlo attraverso il simbolo. Egli, perciò, nell’episodio del colpo di lancia, vede un profondo significato: come dalla roccia colpita da Mosé scaturì nel deserto una sorgente d’acqua (cf. Nm 20, 8-11), così dal costato di Cristo, ferito dalla lancia, è sgorgato un torrente d’acqua per dissetare il nuovo Popolo di Dio. Tale torrente è il dono dello Spirito (cf. Gv 7, 27-29), che alimenta in noi la vita divina. 
Infine, dal Cuore trafitto di Cristo scaturisce la Chiesa. Come dal costato di Adamo addormentato fu tratta Eva, sua sposa, così - secondo una tradizione patristica risalente ai primi secoli - dal costato aperto del Salvatore, addormentato sulla Croce nel sonno della morte, fu tratta la Chiesa, sua sposa; essa si forma appunto dall’acqua e dal sangue - Battesimo e Eucaristia -, che sgorgano dal Cuore trafitto. Giustamente perciò la costituzione conciliare sulla liturgia afferma: “Dal costato di Cristo morto sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa” (Giovanni Paolo II, Angelus 30 luglio 1989)
Nella liturgia “rinnovata” la solennità del Preziosissimo Sangue, che nel calendario tradizionale è assegnata al 1° luglio, è semplicemente scomparsa. Unica traccia nel nuovo Messale, una Messa votiva il cui formulario – come tutte le celebrazioni facoltative – non è mai utilizzato. Gli inossidabili liturgisti vaticansecondisti, naturalmente, hanno messo una pezza “teologica” anche sull’ingiustificabile soppressione di una festa di tanta importanza: essa, in realtà, sarebbe stata associata a quella del Corpus Domini, trasformata così in solennità del Corpo e Sangue di nostro Signore Gesù Cristo. Dato che il sacramento dell’Eucaristia comprende l’uno e l’altro, sembra una scelta plausibile; il fatto è che quest’ultima festa ha per oggetto la Presenza reale e il Pane di vita eterna, mentre l’altra celebra il mezzo della Redenzione universale. I più esperti faranno notare che, nel nuovo lezionario, le letture dell’anno B presentano proprio il mistero del Sangue; ma chi ci fa più caso, una volta ogni tre anni, in questa nuova religione della natura e del benessere terreno? E quanti sacerdoti lo predicano ancora nel modo dovuto?
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il Suo Sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il Suo Dio e Padre, a Lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen (Ap 1, 5-6).

21 commenti:

Anonimo ha detto...

E' incredibile come nella nostra fisicità vi siano elementi di confine con il quasi spirituale. Il sangue è un elemento, l'aria un altro,la parola, l'udito, l'immagine. Elementi a cui è legata la vita stessa e le sue funzioni più alte. Sul sangue nelle religioni e nella religione cattolica molto sarebbe da approfondire.

Anonimo ha detto...

MARTIROLOGIO ROMANO SECONDO IL CALENDARIO DEL VETUS ORDO

CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESU’

Oggi 01 luglio 2021, Ottava della Natività di san Giovanni Battista, si festeggia il Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo.
Il Sangue, è descritto nella Bibbia come un importante elemento della vita.
"La vita di una creatura risiede nel sangue" (Levitico 17,11). E' soprattutto in questo versetto biblico che si può comprendere l'assoluta importanza che questo liquido comporta nella vita sia degli esseri umani che degli animali.
L'Antico Testamento si sofferma diverse volte sull'argomento del sangue, ribadendone la preziosità. Dio Padre comanda di non versare il sangue, cioè di non spargerlo inutilmente con gli assassinii, di non berlo e di non mangiare carni animali che contengano ancora residui di sangue; perchè il sangue è vita, il sangue è sacro. (Deuteronomio 12,23).
Ed è all'importanza del sangue nell'Antico Testamento, che si affianca l'importanza del sangue Divino di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana: Gesù. Il Sangue di Cristo è la più grande e perfetta rivelazione dell'Amore del Padre Celeste e la sua effusione vivificante è sorgente della Chiesa, che continuamente rinasce nutrendosi del Sangue Divino, e, attraverso di essa, è riscatto per l'uomo peccatore a cui viene donata la salvezza.
La vita spirituale trova un insostituibile alimento nel Sangue di Cristo, vero fulcro del cuore, della vita e della missione della Chiesa.
Gesù stesso, nell'Ultima Cena, dà importanza rilevante al Sangue, che è simbolo della Redenzione. Anche San Paolo nelle sue lettere parla con devozione del Riscatto umano dal peccato, che è avvenuto tramite la morte di Gesù, il quale ha tanto amato gli uomini fino a versare il suo Prezioso Sangue.
Dal punto di vista storico si può dire che già anticamente era viva la devozione al Preziosissimo Sangue. Dopo un lungo periodo nel corso del quale questa devozione non venne più praticata, il Sangue di Cristo cominciò nuovamente ad essere adorato nella prima metà dell'ottocento, attorno a una presunta reliquia della Passione che si conservava nella Basilica di S.Nicola in Carcere (oggi S.Giuseppe a Capo le case).
L'iniziatore, fu un pio sacerdote, poi vescovo, don Francesco Albertini, promotore di una Confraternita intitolata appunto al Preziosissimo Sangue, nel cui seno si formarono grandi spiriti che ne proseguirono e ne diffusero la devozione.
Tra gli altri propagatori di questa devozione, brillano i nomi di S. Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, e di S. Maria De Mattias, che fondò le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.
In tutta Italia e anche nel mondo, sorsero diversi Istituti femminili dedicati al Sangue di Cristo, come le Suore del Preziosissimo Sangue, fondate a Monza da Madre Maria Matilde Bucchi, le Figlie della Carità del Prezioso Sangue, fondate a Pagani (SA) da don Tommaso Fusco. E ai nostri giorni altre congregazioni presero vita a Honk Kong, in Sudafrica e negli USA.
Nel 1822, S.Gaspare presentò istanza alla Santa Sede per ottenere il "Nulla osta" per la celebrazione della festa del Preziosissimo Sangue. La Sacra Congregazione dei Riti Religiosi, concesse di celebrarla la prima domenica di luglio, ma solo all'interno della congregazione di S. Gaspare.
Pio IX la fissò al primo luglio, e Pio XI la elevò a rito doppio di prima classe nell'aprile 1934, a ricordo del XIX centenario della Redenzione.
Paolo VI poi, abbinò questa festa a quella del Corpus Domini, creando però malcontento tra i devoti e gli istituti religiosi dedicati al Sangue di Cristo. Ricevuti in udienza i devoti e gli istituti, il Papa volle chiarire il significato di tale abbinamento, ribadendo la sua intenzione di non degradare in nessun modo la devozione al Sangue.
Il Santo Padre concesse ugualmente il diritto di celebrare la festa il primo luglio, con liturgia di solennità.

tralcio ha detto...

In ebraico il vocabolo sangue è dam.
Inevitabile il rimando per assonanza alla realtà umana nell'adam.
Purtroppo in Genesi ben presto si fa esperienza del sangue versato, quello di Abele (il cui nome significa soffio vitale e respiro): il sangue versato toglie la vita.
La voce di quel sangue grida dal suolo sul quale è versato (non a caso il termine è adamah).

La lettera agli Ebrei al capitolo 9 e 10 certifica il collegamento tra la rivelazione ricevuta da Mosè con il suo compimento nell'incarnazione del Verbo, Cristo Gesù che sigilla la nuova alleanza con il suo sangue. Neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue. Infatti dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: Questo è il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi... Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono. Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi. Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore, e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui.
Avendo infatti la legge solo un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno, coloro che si accostano a Dio... Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -per fare, o Dio, la tua volontà.

Il sangue versato dice del sacrificio compiuto. Sacrificio eucaristico.
Questa è la Santa Messa che sull'altare vede ogni volta pane e vino transustanziati nel corpo vero dell'Agnello di Dio e nel sangue vero del suo sacrificio salvifico.

Oggi è la festa liturgica che dice il Corpo di Cristo e ne dice il sacrificio.
E' la festa che dice di corpo, sangue, volontà di Dio e comunione nel volerla compiere.
Purtroppo dice anche di molti surrogati mensaioli, assembleari, presieduti e festanti.
Molto ciarlieri, persino accoglienti e simpatici... Forse poco inginocchiati.
Molto propensi a misericordiarsi e misericordiare e disattenti sulla necessità di espiare.
C'è un sangue versato, sull'altare a dire tante cose, ancora oggi il martirio.

A dire di un'ostilità inevitabile e inossidabile del mondo asservito alla falsità verso Cristo verità... Non può che essere così: è l'Agnello il peccato lo prende su di sé.
Non l'ha tolto, ne' l'ha abolito. Ne soffre, portando la croce, patendone i chiodi.

Eppure lì c'è la salvezza. Perché Cristo ha vinto la morte.
Dam, adam, adamah sono ricapitolati in Cristo. Dio non è sordo al grido soffocato di Abele.

mic ha detto...

Cito Biagio Buonomo
(quanta preghiera...!)

L’UNICO MOVENTE CREDIBILE

- L’omicidio della quindicenne Chiara Gualzetti -

Si stupiva – racconta– della resistenza del corpo umano. Continuava a colpire “la Chiara” con il pugnale, a scalciarle il ventre – la ragazza era già accovacciata a terra- ma lei “non moriva”. E dunque ancora coltellate, alla gola. Fino a quando quel corpo non ha reagito più.

La testimonianza del sedicenne di Monteveglio è zeppa di particolari, tragicamente limpida. Nessuna confusione, nessuna rimozione. Tutto è detto con lucidità: la preparazione, l’esecuzione, l’attesa dell’inevitabile esito: “Sapevo – ha commentato il ragazzo durante l’interrogatorio – che sareste arrivati subito a me.”

Il movente – raccontano le cronache – è invece “incoerente”: il richiamo a una serie televisiva di Netflix - Lucifer: cinque serie e l’ultima ancora da trasmettere – a voci tentatrici, a ombre misteriose.

Diffido da cristiano, di queste spiegazioni. Certo: la mia fede mi rende laicamente disponibile a prendere in considerazione una spinta “altra” e comunque a non escluderla dogmaticamente, come impone lo zoppo, dimidiato razionalismo di questo tempo. Ma francamente non credo che quel ragazzo sia stato suggestionato da un demone televisivo – che peraltro non uccide – né da un demone vero, in qualche misura incistato nella sua anima.

No: nel gesto atroce di quel ragazzo c’è qualcosa di molto più semplice e insieme di più atroce e ben conosciuto in ragione di innumeri testimonianze sparse nella storia e nella cronaca; tutte diverse e insieme tutte convergenti su un punto: c’è un male – il Male, anzi – che non ha ragione se non in se stesso. Un male primevo, aurorale, incausato, che si compie non malgrado sia il male ma perché è il male.

Attenzione: non è una condizione patologica – è facile e rassicurante cianciare di “disturbi della personalità” o di simili psicologismi da accatto, quasi che un bravo psicologo avrebbe potuto fermare la mano di quel giovane assassino - ma ontologica. E’ il male che, in ragione di una colpa di origine, tutti abbiamo dentro e da cui ci tengono lontani la grazia e la ragione.
Ma quando anche uno solo di questi due presidi viene meno – il primo respinto, il secondo disertato – cadiamo, senza accorgercene –– “Io non so ben ridir come v’intrai Tanto era pien di sonno a quel punto Che la verace via abbandonai” – in uno spazio che, subito riconosciuto come la nostra più naturale condizione, percorriamo con la cieca felicità di chi si è liberato della coscienza e ha riscoperto non la banalità del male – il male non è affatto banale, come ogni cosa che si vuole e si ama intensamente – ma la sua semplicità, la sua capovolta bellezza: “Io plasmo la mia vita come mi aggrada o la distruggo, negli altri o in me stesso, oppure al limite la risparmio perché ne sono l’unico padrone”.

È la sensazione dell’onnipotenza che sembra farci idoli in luogo di Dio – “Mangia questa frutto e diventerai come Dio…” - mentre siamo solo i servi del male che abbiamo dentro. E che amiamo proprio per quello che è.

Anonimo ha detto...


La redenzione mediante il Sangue di Cristo.

Passi dalla Lettera agli Ebrei.

"Perché noi siam divenuti partecipi di Cristo ma alla condizione che manteniamo salda sino alla fine quella fede che avemmo sin dai primi giorni, dal momento che è detto - Oggi, se ascolterete la sua voce, non vogliate indurire i vostri cuori, come nel giorno della rivolta."
(Ebr 3, 14-15)

"Essendo adunque le cose stabilite in tal modo, i sacerdoti entrano in ogni tempo nella prima parte del tabaernacolo a compiervi i sacdri riti; ma nella seconda parte invece non entra che il solo Sommo Sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue che offre per se stesso e per i peccati del popolo. Lo Spirito Santo con questa limitazione voleva significare che la via al Santo dei Santi non era ancora aperta, fino a che continuava a sussistere il primo tabernacolo.
Ora, queseta era una figura dell'antica legge, sotto la quale si presentano offerte e sacrifici che non possono rendere perfetto secondo la coscienza colui che compie questi riti, perché non sono che prescrizioni carnali riguardanti cibi, bevande e offerte diverse, imposte solo fino al tempo in cui sarebbero riformate.
Ma Cristo, venuto come Sommo Sacerdote dei beni futuri, attraversando un tabernacolo più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè che non appartiene a questo mondo, è entrato una volta per sempre nel Santuario dei cieli, non col sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, dopo averci ottenuta una redenzione eterna." (ivi, 9, 6-12).
"Mosè dopo aver promulgato davanti a tutto il popolo tutti i precetti della Legge, prese il sangue dei vitelli e dei capri, come pure acqua, lana scarlatta e issopo, quindi ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo - Ecco il sangue dell'alleanza che Dio ha fatto con voi. Asperse pure col sangue il tabernacolo e tutti gli oggetti necessari al culto. Anzi, secondo la Legge, quasi tutte le cose si devono purificare col sangue e senza spargimento di sangue non c'è remissione [...] E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola e dopo la morte venga il giudizio, così pure Cristo si è immolato una volta sola per togliere i peccati di molti, e la seconda volta, senza aver nulla a che fare col peccato, comparirà a quelli che l'aspettano in attesa di ricevere la salvezza." (ivi, 9, 19-28).
IL Sangue di Cristo ci ha anche liberati dalla schiavitù della antica Legge, stabilendo uan Nuova Alleanza, segnando per sempre la fine dell'Antica Alleanza. Sostenere, come fa qualcuno tra i cattolici oggi, che l'Antica Alleanza è rimasta in piedi significa contraddire apertamente l'insegnamento della Lettera agli Ebrei e di altre parti del Nuovo Testamento. La riprova della inanità del culto giudaico postcristiano non risulta anche dal fatto che, dopo S. Giovanni Battista, non c'è più stato un profeta in Israele (a parte Cristo, che però era ben più di un profeta)?
T

Anonimo ha detto...

Festa del Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo

PROPRIO DELLA S.MESSA

INTROITUS
Apoc 5:9-10. - Redemísti nos,Dómine, in sánguine tuo, ex omni tribu et lingua et pópulo et natióne: et fecísti nos Deo nostro regnum ~~ Ps 88:2 - Misericórdias Dómini in ætérnum cantábo: in generatiónem et generatiónem annuntiábo veritátem tuam in ore meo. ~~ Glória ~~ Redemísti nos,Dómine, in sánguine tuo, ex omni tribu et lingua et pópulo et natióne: et fecísti nos Deo nostro regnum

Apoc 5:9-10. - Ci hai redento, Signore, col tuo sangue, da ogni tribù e lingua e popolo e nazione: hai fatto di noi il regno per il nostro Dio. ~~ Ps 88:2 - L'amore del Signore per sempre io canterò con la mia bocca: la tua fedeltà io voglio mostrare di generazione in generazione. ~~ Gloria ~~ Ci hai redento, Signore, col tuo sangue, da ogni tribù e lingua e popolo e nazione: hai fatto di noi il regno per il nostro Dio.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Omnípotens sempitérne Deus, qui unigénitum Fílium tuum mundi Redemptórem constituísti, ac eius Sánguine placári voluísti: concéde, quaesumus, salútis nostræ prétium sollémni cultu ita venerári, atque a præséntis vitæ malis eius virtúte deféndi in terris; ut fructu perpétuo lætémur in coelis. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito redentore del mondo il tuo unico Figlio, e hai voluto essere placato dal suo sangue, concedi a noi che veneriamo con solenne culto il prezzo della nostra salvezza, di essere liberati per la sua potenza dai mali della vita presente, per godere in cielo del suo premio eterno. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Hebraeos.
Hebr 9:11-15
Fratres: Christus assístens Póntifex futurórum bonórum, per ámplius et perféctius tabernáculum non manufáctum, id est, non huius creatiónis: neque per sánguinem hircórum aut vitulórum, sed per próprium sánguinem introívit semel in Sancta, ætérna redemptióne invénta. Si enim sanguis hircórum et taurórum et cinis vítulæ aspérsus inquinátos sanctíficat ad emundatiónem carnis: quanto magis sanguis Christi, qui per Spíritum Sanctum semetípsum óbtulit immaculátum Deo, emundábit consciéntiam nostram ab opéribus mórtuis, ad serviéndum Deo vivénti’? Et ídeo novi Testaménti mediátor est: ut, morte intercedénte, in redemptiónem earum prævaricatiónum, quæ erant sub prióri Testaménto, repromissiónem accípiant, qui vocáti sunt ætérnæ hereditátis, in Christo Iesu, Dómino nostro.

Fratelli, quando Cristo è venuto come Pontefice dei beni futuri, attraversando un tabernacolo più grande e più perfetta, che non è opera d'uomo - cioè non di questo mondo creato - è entrato una volta per sempre nel santuario: non con il sangue di capri e di vitelli. ma con il proprio sangue, avendoci acquistato una redenzione eterna. Se infatti il sangue di capri e tori, e le ceneri di una giovenca, sparse sopra coloro che sono immondi, li santifica, procurando loro una purificazione della carne; quanto più il sangue di Cristo, che per mezzo di Spirito Santo si offrì senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire al Dio vivente? Ed è per questo che egli è mediatore di una nuova alleanza: affinché, essendo intervenuta la sua morte a riscatto delle trasgressioni commesse sotto l'antica alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna, oggetto della promessa, in Cristo Gesù nostro Signore.

Anonimo ha detto...

... segue
GRADUALE
1 Ioann 5:6; 5:7-8
Hic est, qui venit per aquam et sánguinem, Iesus Christus: non in aqua solum, sed in aqua et sánguine.
V. Tres sunt, qui testimónium dant in coelo: Pater, Verbum et Spíritus Sanctus; et hi tres unum sunt. Et tres sunt, qui testimónium dant in terra: Spíritus, aqua et sanguis: et hi tres unum sunt.

Questo è colui che è venuto con acqua e con sangue: Cristo Gesù; non con acqua soltanto, ma con acqua e con sangue.
V. In cielo, tre sono i testimoni: il Padre, il Verbo, lo Spirito Santo; e i tre sono uno. In terra, tre sono i testimoni: lo Spirito, l'acqua, il sangue; e i tre sono uno

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
1 Ioann 5:9
Si testimónium hóminum accípimus, testimónium Dei maius est. Allelúia.

Alleluia, alleluia
Se accettiamo i testimoni umani, Dio è testimonio più grande. Alleluia.

Nelle messe votive, dopo la Settagesima, omessa l'Alleluia, si dice il Tratto
Ephes., 1, 6-8.
Gratificávit nos Deus in dilécto Fílio suo, in quo habémus redemptiónem per sánguinem eius.
V. Remissiónem peccatórum, secúndum divítias grátiæ eius, quæ superabundávit in nobis.
Rom. 3, 24-25.
Iustificáti gratis per grátiam ipsíus, per redemptiónem, quæ est in Christo Jesu.
V. Quem propósuit Deus propitiatiónem per fidem in sánguine ipsíus.

Dio ci ha dato la grazia nel suo Figlio diletto, nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue.
V. La remissione dei peccati, secondo la ricchezza della sua grazia, che ha abbondantemente riversata su di noi.
V. Giustificati gratuitamente per la grazia di lui, che è in Cristo Gesù.

V. Il quale Dio prestabilì come propiziazione mediante la fede, nel suo sangue.

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Ioánnem.
Ioann 19:30-35
In illo témpore: Cum accepísset Iesus acétum, dixit: Consummátum est. Et inclináto cápite trádidit spíritum. Iudaei ergo - quóniam Parascéve erat -, ut non remanérent in cruce córpora sábbato - erat enim magnus dies ille sábbati -, rogavérunt Pilátum, ut frangeréntur eórum crura et tolleréntur. Venérunt ergo mílites: et primi quidem fregérunt crura et altérius, qui crucifíxus est cum eo. Ad Iesum autem cum venissent, ut vidérunt eum iam mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium perhíbuit; et verum est testimónium eius.

In quel tempo, quand'ebbe preso l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». Poi, chinato il capo, rese lo spirito. Allora i Giudei, essendo la Parasceve, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era, infatti, un gran giorno quel sabato - chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e portati via. Andarono, dunque, i soldati e spezzarono le gambe al primo, e anche all'altro che era stato crocifisso con lui. Quando vennero a Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe: ma uno dei soldati gli trafisse con la lancia il costato, e subito ne uscì sangue ed acqua. Colui che ha visto ne rende testimonianza, e la sua testimonianza è veritiera.

Credo

OFFERTORIUM
1 Cor 10:16
Calix benedictiónis, cui benedícimus, nonne communicátio sánguinis Christi est? et panis, quem frángimus, nonne participátio córporis Dómini est?

Il calice dell'eucarestia che noi benediciamo non è forse comunione del sangue di Cristo? Il pane che noi spezziamo non è forse comunione col corpo di Cristo?

Anonimo ha detto...

... segue
SECRETA
Per hæc divína mystéria, ad novi, quaesumus, Testaménti mediatórem Iesum accedámus: et super altária tua, Dómine virtútum, aspersiónem sánguinis mélius loquéntem quam Abel, innovémus. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O Dio onnipotente, concedi a noi, per questi divini misteri, di accostarci a Gesù, mediatore della nuova alleanza, e di rinnovare sopra il tuo altare l'effusione del suo sangue, che ha voce più eloquente del sangue di Abele. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo:
Sanctus...

COMMUNIO
Hebr 9:28
Christus semel oblítus est ad multórum exhauriénda peccáta: secúndo sine peccáto apparébit exspectántibus se in salútem.

Il Cristo è stato offerto una volta per sempre: fu quando ha tolto i peccati di lutti. Egli apparirà, senza peccato, per la seconda volta: e allora darà la salvezza ad ognuno che lo attende.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Ad sacram, Dómine, mensam admíssi, háusimus aquas in gáudio de fóntibus Salvatóris: sanguis eius fiat nobis, quaesumus, fons aquæ in vitam ætérnam saliéntis: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ammessi, Signore, alla santa mensa abbiamo attinto con gioia le acque dalle sorgenti del Salvatore: il suo sangue sia per noi sorgente di acqua viva per la vita eterna: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Anonimo ha detto...

I NEMICI DEL SUMMORUM PONTIFICUM VOGLIONO LA GUERRA

“Avrete un nuovo Motu proprio nei prossimi giorni o nelle prossime settimane”, ha detto il 26 giugno Mons. Minnerath, Arcivescovo di Digione, ai fedeli della Messa tradizionale venuti a manifestare davanti all’arcivescovado il loro malcontento. Ma ancor prima della pubblicazione di questo nuovo testo, si moltiplicano le testimonianze circa le intenzioni dei nemici del precedente Motu Proprio, quello di Benedetto XVI:

- e così, il Cardinale Parolin, Segretario di Stato, ha affermato davanti ad un gruppo di Cardinali: “Dobbiamo mettere fine per sempre a questa Messa!”

- e Mons. Roche, nuovo Prefetto della Congregazione del Culto Divino, ha spiegato ridendo ad alcuni responsabili di seminari romani e ad alcuni membri della Curia, tutti anglofoni: “Il Summorum Pontificum è praticamente morto! Ridaremo ai vescovi il potere in materia, ma - ed è la cosa più importante - non ai vescovi conservatori!”.

http://it.paix-liturgique.org/?force=1

Anonimo ha detto...


Les loups ont investi la bergerie. Dans leur cynisme, ils n'ont même plus besoin de se parer de peaux de moutons.

Anonimo ha detto...


Pour répondre à Anonimo 02:19, "Sul sangue nelle religioni e nella religione cattolica molto sarebbe da approfondire".

Le thème du sang dans les religions a été admirablement traité par Joseph de Maistre dans son “Traité sur les sacrifices”, qui fait suite aux “Soirées de Saint-Pétersbourg” (2e vol.). Il doit y en avoir une traduction en italien.

Je me permets aussi de recommander la lecture du bel article (1989) d’Arlette Michel, " Sacré et sacrifice dans la pensée de Joseph de Maistre ", qui approfondit, justement, la question.
https://www.persee.fr/doc/bude_00045527_1989_num_1_2_1393

Anonimo ha detto...

... "fine per sempre a questa Messa"... non la metteranno, anche se ci riproveranno...
Sarà Dio, invece, a tempo suo, a mettere fine alla loro "chiesa conciliare" e alla loro messa-cena protestante.
Il diavolo è scatenato, ma bisogna ridergli in faccia, come faceva S. Teresa di Gesù.

mic ha detto...

Piuttosto che ridergli in faccia (Santa Teresa poteva permetterselo) a noi conviene guardarlo di sbiego con gli occhi e il cuore fissi nel Signore e nella Sua e nostra Madre...

Anonimo ha detto...

https://lanuovabq.it/it/demografia-e-grande-sostituzione-in-francia-e-in-europa

"Mentre le società occidentali fanno di tutto per impedire nuove nascite, fanno dell’omosessualismo una ideologia di Stato, hanno fatto pesare la pandemia soprattutto sulla famiglia e ora, nella ripresa, alla famiglia non dedicano uno spicciolo, le popolazioni immigrate generano figli ad un ritmo doppio degli europei e si preparano al sorpasso".
Stefano Fontana

Anonimo ha detto...

i grandi passi dell'abominio...
https://www.marcotosatti.com/2021/07/01/the-pachamama-as-a-monstrance-guadalajara-mexico/
una pachamama usata come ostensorio !

Anonimo ha detto...

qualcuno sa dirmi di chi è questo meraviglioso dipinto (cor Jesu maiestate infinitae)

Anna

mic ha detto...

Cara Anna,
Se ti riferisci all'immagine dell'articolo è il volto di Caviezel nel film Passion

Unknown ha detto...

Grazie
È bellissima
Spesso recitava col
Santissimo davanti
E dopo la quotidian
a messa vo
E gli effetti si percepiscono benissimo

Anonimo ha detto...

– Veneriamo poi la Regina del Preziosissimo Sangue.
Alla luce di Maria, il Preziosissimo Sangue diventa ancora più prezioso, perché solo in Lei raggiunge la sua piena efficacia redentrice.
Alla luce del Preziosissimo Sangue, Maria ci diventa più amabile, perché questo Sangue è dono Suo, è Sangue Suo più che il sangue di qualunque figlio lo sia di sua madre. E Gesù, quasi per riconoscenza, volle affidarle i frutti di quel Sangue che da Lei aveva ricevuto. Maria, Madre, figlia, gloria del Preziosissimo Corpo e Sangue, depositaria e distributrice dei suoi frutti, è, con San Giuseppe, la sua prima devota. Essa ne raccolse, conservò e onorò le prime stille sparse da Gesù nella Circoncisione.
Anche noi dobbiamo esserne devoti, perché anche noi siamo, con la grazia del Battesimo, figli del Preziosissimo Sangue; abbiamo il dovere di diventarne apostoli fedeli, per diventare anche noi un giorno la sua gloria, con i Santi che ci hanno già preceduto.

Anonimo ha detto...

REGHIERA A MARIA SIGNORA E REGINA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
Regina dell'universo, nostra carissima Madre, in Te e per Te noi veneriamo il meraviglioso mistero del Sangue di Gesù, la grande potenza di riconciliazione. Nello splendore della tua Immacolata Concezione, hai cooperato alla magnifica vittoria del Sangue del nostro Redentore. Con Gesù, il Salvatore, sei divenuta Corredentrice e Madre di tutti gli uomini.
Per mezzo del trionfo del tuo Cuore Immacolato, sei stata scelta da Dio come Mediatrice di tutte le grazie. O Maria, noi ti salutiamo nella tua augusta e potente posizione, Signora e Regina del Prezioso Sangue. Purifica le nostre anime con questo glorioso ed esaltante Sangue, affinché noi sfuggiamo alle insidie del demonio e con un santo ardore possiamo seguire il cammino della virtù. Con questo Sangue scrivi i nostri nomi nel libro della vita e fa' si che, venerandolo qui sulla terra, noi possiamo un giorno, con Te e con tutti gli eletti, glorificarlo

Anonimo ha detto...

Mic: ''Piuttosto che ridergli in faccia (Santa Teresa poteva permetterselo)''

Già, immagino che (forse) solo i santi possano permetterselo.