È una storia particolare quella che riguarda la cattedrale di Notre-Dame de Paris il giorno dopo l'incendio del 15 aprile 2019. I ceri posti ai piedi della Vergine del Pilar hanno continuato a ardere. Una visione sorprendente confermata da diverse persone presenti quel giorno. Insieme all'altare maggiore intatto sormontato dalla Croce che si stagliava luminosa su un ammasso di residuati dell'incendio. Il segno tangibile di Presenze che non ci abbandonano, nonostante le rovine che ci circondano. Precedenti a partire da qui.
È il 16 aprile 2019. Il giorno dopo l'incendio, la cattedrale di Notre-Dame è in uno stato apocalittico. Pietre, macerie e polvere hanno invaso il santuario dopo il violento incendio che ne ha devastato la capriata e distrutto la guglia di Viollet-le-Duc. All'interno, i vigili del fuoco sono impegnati a mettere in sicurezza l'area mentre altri, religiosi e laici, si aggirano cautamente nelle navate laterali per evacuare le opere d'arte e gli oggetti liturgici ancora presenti nelle cappelle. Uno di loro, che desidera rimanere anonimo, racconta ad Aleteia di aver assistito a una scena sorprendente.
Non riuscivo a capire come fiamme così fragili avessero potuto resistere al crollo della volta...
Mentre passa davanti alla famosa statua della Vergine del Pilar posta all'ingresso del coro, nota che diverse candele sono accese. Stupito, si rivolge a un pompiere che gli passa davanti e gli chiede, quasi innocentemente, se le candele sono state riaccese. Il vigile del fuoco assicura che no, essendo l'area chiusa all'accesso a causa delle macerie e il buco nell'attraversamento del transetto rischia di far cadere qualche sasso in più. “Sono rimasto affascinato davanti a queste candele accese. Non riuscivo a capire come fiamme così fragili potessero resistere al crollo della volta, ai getti d'acqua versati per diverse ore e allo spostamento d'aria impressionante emesso dalla caduta della guglia”.
Intorno a lui, i vigili del fuoco osservano con stupore la stessa scena. "Sono stati colpiti fortemente quanto me", ha aggiunto il testimone. Interpellato da Aleteia, il rettore della cattedrale, mons. Chauvet, anche lui presente quel giorno all'interno della cattedrale, ha fatto la stessa osservazione. Non ai piedi della Vergine del Pilar ma a livello della Cappella del Santissimo Sacramento. “Ho potuto osservare, infatti, che le candele continuavano a pregare”, testimonia.
Il reliquiario di Santa Geneviève, una donna miracolosa
Lo stesso giorno, a pochi metri di distanza, si è verificato un evento altrettanto sorprendente. In una delle cappelle del transetto nord è conservato, in una cornice di vetro, il reliquiario di Santa Geneviève, opera dell'orafo parigino Placide Poussielgue-Rusand (1824-1889). Il giorno dopo l'incendio, appare perfettamente intatto nonostante le pietre cadute che lo circondano. “Tutto intorno al reliquiario si accumulavano macerie. Il minimo tocco di pietre contro la parete di vetro l'avrebbe frantumata. Eppure il reliquiario era impeccabile. Una visione ancora una volta sorprendente che questo testimone diretto non riesce a spiegare ma che, a distanza di diversi mesi, lascia in lui un ricordo indimenticabile.
“Come credente, non posso fare a meno di vederlo con una lettura spirituale”, ammette. “Ciò che mi ha colpito enormemente è stata anche la luce del sole entrata attraverso il foro nella guglia mancante e ha illuminato l'intera navata. Era estremamente bello. C'era come una Presenza ", ricorda. “Esteticamente e spiritualmente, se pensiamo che la bellezza è dell'ordine del divino, allora sì, Dio era presente quel giorno”. - Fonte
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
6 commenti:
La mia speranza è che, visto che è stata bloccata la idiozia sesquipedale delle normative UE per l'uso dei nomi e la parola Natale è rimasta al posto che le compete, che non si attui l'ignobile proposito di adornare le pareti laterali della Sainte Chapelle con proiezioni e murales p.c. ed inclusivi di ogni schifezza partorita da menti insane, che venga rifatta come era e basta, anche se, essendo la chiesa di proprietà dello stato........
Un articolo stupendo. Davvero segno di una Presenza!
Cioe' la"presenza" ha permesso la distruzione della chiesa ma ha salvato le candele.
Mah
Ad uno sguardo non miope, la "Presenza" si è rivelata, in un disastro imputabile a mano e contro-spirito umani (e connesse responsabilità e conseguenze), proprio permettendo che le candele rimanessero accese, contro ogni legge fenomenica, in segno di rispetto per la Santa Vergine!
Articolo stupendo.
Anonimo delle 14,12 spero con tutto il cuore che tu non sia un prete.
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