La Tradizione cattolica nel Paese del Sol Levante
Novità dal Giappone
Diversi sacerdoti e fedeli francesi si sono recati recentemente in Giappone, dove la Fraternità San Pio X ha aperto un Priorato.
Nel mese di gennaio 2021, la Fraternità ha aperto un Priorato a Tokyo, con due sacerdoti residenti: Don Onoda e Don Demornex.
Da sx a dx:
Don Rampon, Padre Jean-François Thomas S.J., Don Onoda (Priore) e un laico.
Nel corso del mese di luglio 2023, in occasione di avvenimenti legati all’apostolato della Fraternità in Giappone, diversi sacerdoti e fedeli francesi si sono recati nel paese del Sol Levante, cosa che permette di raccontare alcune novità sugli stessi avvenimenti e sull’apostolato abituale.
Il colloquio sulla Contro-Rivoluzione
Sabato 15 luglio e lunedì 17 luglio si è svolto innanzi tutto un colloquio universitario sul tema: «La Contro-Rivoluzione, rimedio per i nostri tempi: origine, storia e dottrina».
Ottimamente organizzato all’Università di Reitaku dall’Associazione Vexilla Galliae, questo colloquio aveva lo scopo di far conoscere agli universitari giapponesi la natura della battaglia contro-rivoluzionaria. Gli intervenuti, in maggioranza francesi hanno parlato ad una cinquantina di persone, spiegando loro i diversi aspetti dell’argomento, lasciando ai traduttori il compito arduo di trasmettere il più fedelmente possibile il contenuto dei loro interventi.
Lo scopo del colloquio era di far conoscere, con queste diverse conferenze, cos’è una società cristiana. Certo, queste nozioni sono difficilmente ricevibili in un paese ce non ha conosciuto né la Rivoluzione né, sfortunatamente, la cristianità – almeno un maniera duratura, poiché c’è stato un tempo in cui la maggior parte dei Giapponesi erano cattolici. Ma Nostro Signore non ci ha detto che uno è chi semina e un altro è chi raccoglie?
La Domenica 16 luglio, si è svolta la Marcia per la Vita. Sotto un caldo di 38° circa 120 partecipanti hanno marciato sul viale Ginza, la più celebre via commerciale di Tokyo, sotto lo sguardo meravigliato dei Giapponesi, non abituati a questo tipo di manifestazioni. La polizia, molto rispettosa e attenta, ha guidato la manifestazione con grande civiltà. Il percorso è stato accompagnato dal canto di inni, dal rosario recitato e cantato e soprattutto, lungo il viale Ginza, da una vera e propria predica di Don Onada sul rispetto dovuto a Dio e alla vita.
Salutiamo ancora una volta i valorosi partecipanti a questa grande lotta per la vita, tanto più meritevole in quanto l’arcivescovo di Tokyo, che tende a promuovere le idee LGBT, non incoraggia questo tipo di manifestazioni...
Pellegrinaggio a Nagasaki
-- La Basilica dei primi 26 Martiri giapponesi a Nagasaki --
Don Onoda ha organizzato infine, per i volontari, un pellegrinaggio a Nagasaki nei tre giorni seguenti, questa città è il cuore storico della cristianità in Giappone. Abbiamo potuto ammirare l’esempio particolarmente edificante dei Martiri del Giappone e dei cristiani che vi furono perseguitati per secoli, nonché la commovente riunione tra questi stessi cristiani nascosti e i padri delle Missioni Estere nel XIX secolo, avvenuta nell’antica cattedrale di Nagasaki - oggi Basilica dei Ventisei Martiri del Giappone. Abbiamo visitato anche il museo della bomba atomica e l’epicentro dell’esplosione della bomba, tristi luoghi di indicibile barbarie - ricordiamo che è gravemente immorale attaccare direttamente le popolazioni civili durante una guerra.
L’accoglienza molto calorosa che abbiamo ricevuto durante il nostro soggiorno riflette la leggendaria cortesia dei Giapponesi, ma anche il fervore dei fedeli del Priorato. Questo in effetti sta vivendo una crescita reale e incoraggiante.
I Centri-Messa
Nelle immagini, rispettivamente, la Messa a Tokio e la Messa a Osaka.
L’insorgere del Covid ha favorito indirettamente l’apostolato, perché Don Onoda è dovuto rimanere in Giappone, non potendo andare nelle Filippine, nel suo Priorato d’origine, a causa delle misure sanitarie.
Oggi sono 120 i fedeli che assistono regolarmente alla Messa domenicale a Tokyo, contro i 69 del 2020.
A Osaka i fedeli sono 40, contro i 22 del tempo in cui si è installato il Priorato.
La presenza di un Priorato permette anche di servire ogni mese un centro di Messa a Nagoya, dove sono presenti 20 fedeli, e di effettuare di tanto in tanto una visita a Sapporo, dove ci sono 40 fedeli, a Okinawa, con 25 fedeli, e a Hiroshima.
Occorre poi aggiungere il centro di Messa a Seul, in Corea, servito dal Priorato due volte al mese.
L’affluenza dei fedeli aumenta nelle grandi feste: a Pasqua del 2023, a Tokyo e a Osaka erano presenti 212 fedeli, con un netto miglioramento rispetto al 2020, quando a Pasqua vi erano 82 fedeli.
L’insorgere del Covid ha favorito indirettamente l’apostolato, perché Don Onoda è dovuto rimanere in Giappone, non potendo andare nelle Filippine, nel suo Priorato d’origine, a causa delle misure sanitarie.
Le Messe sono dunque state celebrate a Tokyo e ad Osaka ogni Domenica con la presenza di numerosi fedeli, al punto che l’arcivescovo di Tokyo ha emesso un comunicato ufficiale che metteva in guardia contro la Fraternità, cosa che ha contribuito a farla conoscere meglio.
Anche le vocazioni, per grazia di Dio, non mancano. Il primo sacerdote coreano della Fraternità sarà ordinato nel giugno 2024, e attualmente tra le Suore della Fraternità ci sono una giapponese e due coreane.
Infine, il Priorato potrà presto svolgere il suo apostolato in maniera più stabile. Finora la Messa domenicale veniva celebrata in una sala affittata per il giorno, che non era sempre la stessa a causa della disponibilità. D’ora in poi, il Priorato potrà allestire una vera e propria cappella in un locale di 220 metri quadrati affittato in modo permanente. Questo comporta un costo consistente per il Priorato, dato che il costo degli immobili a Tokyo è molto alto, ma le prospettive in termini di apostolato sono reali, e le anime non hanno prezzo!
Preghiamo dunque per la Tradizione in Giappone. In teologia si dice che la grazia si innesta nella natura. Più la natura è ricca di potenzialità, più la grazia può far nascere belle virtù cristiane. Quindi, se i Giapponesi, che sono dotati di tante virtù naturali, si convertissero, che bella cristianità sboccerebbe!
Preghiamo dunque per ottenere con le nostre preghiere, l’intercessione di San Francesco Saverio e dei Santi Martiri giapponesi per il paese del Sol Levante e per il Priorato di Tokyo.
Fonte by Una Vox
13 commenti:
Perché i vescovi di tutte le nazioni tacciono difronte alla crisi enorme della fede???
Perché non si riuniscono tra di loro?
E non chiedono ai cardinali e al Papa di discutere di questa grande scomparsa della fede dalle anime??
Perché stanno quasi tutti zitti?
Si vede che c'è qualcosa che non funziona per niente nel Magistero aperturista di questi anni e bisogna cambiarlo radicalmente
Federico Michielan
Ieri era San Pio X.
In questi giorni è in atto una piccola campagna, da parte del “fuoco amico”, contro la Fraternità che porta il suo nome, quella fondata da Mons. Lefebvre per intendersi.
Ho letto, e velocemente, solo uno dei tre articoli usciti sul tema, quindi neanche entro nel merito.
Mi domando però se abbia senso una campagna del genere: sappiamo che dal punto di vista canonico la posizione della suddetta Fraternità è problematica, ma davvero oggi questo sarebbe il problema dei problemi?
Vediamo continui abusi, un continuo calpestare il diritto canonico, per non parlare della dottrina, e stiamo a fare le pulci a loro?
Tra l’altro andrebbe anche onestamente ammesso che senza quello “strappo” (avvenuto tra l’altro quando io galleggiavo beatamente nel liquido amniotico, quindi pensa quanto tempo fa), non ci sarebbe stato Ecclesia Dei, non ci sarebbe neanche stato il Summorum Pontificum.
Ma a parte questo, davvero vale la pena star qui a dividerci? Ha senso da un punto di vista “politico”? Ha senso da un punto di vista, ancora più importante, cristiano?
Lasciamo ad altri il monopolio di atti e atteggiamenti volti a dividere, lacerare il Corpo Mistico, come accade ormai periodicamente da un decennio.
Non siamo noi a giocare a questo gioco.
Lasciamo che a farlo sia chi si riempie la bocca del concetto di “comunione” e di “porte aperte” quando la prima significa che solo chi la pensa in un certo modo può sopravvivere, le seconde invece aperte lo sono solo per sbattere fuori chi anche solo pone dubbi.
Fa già caldo, non agitiamoci per niente e combattiamo assieme la “buona battaglia”, dando prova di quanto predichiamo e lasciando agli altri tutte le contraddizioni che si portano dietro.
Il Nemico, poi, per eccellenza, è un altro: lasciamo a lui il monopolio della divisione.
Buona festa a tutti! E viva il Papa della Pascendi e del Sodalitium Pianum (e di Inter Sollicitudines)!
Roberto Donati
seguire i finanziamenti.
La festa di San Pio X cade il 3 di settembre: il calendario modernista lo lasciamo volentieri ai modernisti. L'Ecclesia Dei e il Summorum pontificum sono state due trappole ecclesiastiche ben congegnate per dividere i cattolici tradizionali e, soprattutto, fare accettare loro il Concilio Vaticano II, in cambio di misere concessioni (in sostanza, qualche chiesa qua e là, con infinite limitazioni e... con la revisione della prece del venerdì santo che lei sa, perché ai soliti noti non andava bene nemmeno come già era sta rivista e corretta decenni prima). Si è creata una grande confusione. La perfidia diabolica dei modernisti è infinita. Il risultato più evidente è questo: le persone più giovani, non avendo vissuto il periodo dell'immediato postconcilio, ignorano la cattiveria e l'atmosfera di autentica persecuzione delle autorità della chiesa conciliare verso il S. Sacrificio della Messa e i suoi sostenitori, apostoli e martiri (sacerdoti che sono letteralmente morti di dolore, perseguitati, ma anche laici e, fra i laici, nonostante le ombre, le indicò Cristina Campo). L'odio intenso e sempre vivo delle autorità conciliari verso la S. Messa di origine apostolica è chiaramente diabolico. Vorrei che a quell'odio rispondesse un amore intenso, infinito per la S. Messa di sempre e la Dottrina Cattolica di sempre: per Gesù Cristo, continuamente oltraggiato dalla setta conciliare con propositi e atti vergognosi, che rinnovano ogni istante la Sua Passione. Allora, buona festa di S. Pio X, che festeggeremo insieme il 3 di settembre! E buona festa del Cuore Immacolato di Maria, che cade oggi!
Perché tacciono? Perché sono privi di Fede, Speranza e Carità! Perché vogliono compiacere e servire il mondo ("...anche noi, più di ogni altro, abbiamo il culto dell'uomo...", Paolo VI, 7 dicembre 1965) e non Nostro Signore Gesù Cristo. Con l'eccezione di Mons. C. M. Viganò. Al quale sia reso onore!
Andrea Sandri
Il quarto sfracellamento
Per la quarta volta la Luisella si sfracella sulla pietra di Pietro, ignorando o quasi il dato positivo ultimo che una positivista come lei dovrebbe considerare attentamente.
«Nell’Anno del Giubileo avevo concesso ai fedeli che per diversi motivi frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X di ricevere validamente e lecitamente l’assoluzione sacramentale dei loro peccati. Per il bene pastorale di questi fedeli, e confidando nella buona volontà dei loro sacerdoti perché si possa recuperare, con l’aiuto di Dio, la piena comunione nella Chiesa Cattolica, stabilisco per mia propria decisione di estendere questa facoltà oltre il periodo giubilare, fino a nuove disposizioni in proposito, perché a nessuno venga mai a mancare il segno sacramentale della riconciliazione attraverso il perdono della Chiesa» (Misericordi et misera, nr. 12 b).
Qui il Papa conferisce a un intero corpo ecclesiastico (e non a singoli in casi di necessità e urgenza) la facoltà di confessarsi e di confessare validamente, ai fedeli (direttamente) la facoltà di confessarsi e ai sacerdoti (indirettamente) la facoltà di confessare. I due aspetti non sono scindibili (non c'è confessione valida senza giurisdizione), e dunque una "missio" è innegabile, al di là delle circostanze. Il Papa ha esercitato la sua giurisdizione.
La Filosofa licenziata positivista (che procede implacabilmente più con Kelsen che con San Tommaso, con una Grundnorm che sta più nel suo cervello che nella Chiesa), se continua a non essere coerente con le proprie premesse, deve ammettere il proprio recondito sedevacantismo, già trapelante in alcuni passi del suo dossier. Si attende la quinta puntata.
Purtroppo la confusione attuale, coniugata con l'infallibilismo integrale e una buona dose di positivismo nella comprensione della Chiesa e della sua storia, sta portando molti cattolici a un sedevacantismo irriflesso. La Luisella e il Minutella, se si guarda bene, sono le due facce della stessa medaglia.
C’è qualcosa di terribilmente soggettivistico, quasi una disposizione luterana, in una signora che si alza la mattina e decide di scomunicare di fronte al mondo un intero corpo ecclesiastico cui il Papa ha dato la facoltà delle confessioni, della celebrazione di matrimoni e della ordinazione di sacerdoti.
Ps. Mons. Huonder che benedice gli oli sacri per la FSSPX è anch’egli scismatico?
Andrea Sandri
Mons. Lefebvre ha dato solamente la potestà di ordine e non di governo si quattro vescovi per il semplice motivo che non poteva fare altro giacché (almeno nella concezione più classica della distinzione, in parte superata dal Concilio con la definizione della sacra potestas in qualche mode contenente in sé i due aspetti episcopali, ordine e governo) non poteva che trasmettere quella, mentre la giurisdizione (estensione determinata e concreta della potestà di governo) spetta al Romano Pontefice (e non per via sacramentale) attribuirla ai singoli Antistiti. Spiace a tal riguardo che i quattro vescovi in questione, oltre a compiere strettamente atti della potestà di ordine ed eventualmente il minimo della potestà di giurisdizione che secondo loro stessi -non sto qui a discutere se a torto o a ragione- lo stato di crisi e quindi di necessità attribuirebbe loro, anche liturgicamente compiono le funzioni proprie del vescovo diocesano, exempli gratia i pontificali al trono, con tanto di pastorale, diaconi assistenti (non si capisce di quale capitolo) accoliti pivialisti... oltre ad indossare, almeno il più delle volte la mozzetta anziché la mantelletta, che evidenzierebbe appunto il loro stato di validi vescovi privi di giurisdizione.
Ridicoli. E dire che sul caso della comunità shalom si erano lamentati dei giornalisti di la7 e fanpage per le incursioni e i giudizi a loro dire temerari. Ora su questioni delicatissime e gravi, lunghe di decenni, dibattute da personaggi di spicco da tutte le parti, papi, cardinali, vescovi, studiosi, canonisti e su cui sono stati versati fiumi di inchiostro, la Nuova Bussola Quotidiana (testata giornalistica virtuale) pensa di dovere e potere fare chiarezza con qualche articoluccio scritto da una ex lefebvriana?
Però c'è da ringraziarli: hanno svelato i loro e gli altrui cuori, riuscendo come pochi a rendere unita una buona fetta di tradizionalismo intorno alla Fraternità e, ancor meglio, a mons. Lefebvre. Che continuino pure.
a mons. Lefbvre?
Che non volle seguire i consigli di chi (in primis di preti romani) che lo invitavano ad ordinare
non 4 vescovi, ma almeno sette-otto e NON nel 1988 ma al più tardi (come aveva del resto ventilato) nel 1980.
Sulle capriole dottrinali della Scrosati.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2525_Servodio_Capriole_ex_lefebvriani.html
Ebbi lo stesso pensiero, a tempo suo.E mi ricordo che lo dicevo spesso al sacerdote che veniva a celebrare la S. Messa, a Bologna.
Posta un commento