Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 18 agosto 2023

Lettera aperta al clero del Servo di Dio Enrico Medi

È un testo anni fa diffuso e conosciutissimo; attualmente non so. Dunque vale la pena rispolverarlo per chi non lo conoscesse o anche per farne tesoro ancor oggi che purtroppo il sacerdozio è ulteriormente degenerato [vedi]. Il sensus fidei dei laici...

Lettera aperta al clero
del Servo di Dio Enrico Medi

Sacerdoti, io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto. Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa. Ogni giorno avete DIO tra le vostre mani.
Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra».
Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona.
VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! SIETE GRANDI!
SIETE CREATURE IMMENSE!
LE PIÙ POTENTI CHE POSSANO ESISTERE.
Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto. Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE SANTI! Se siete santi voi, noi siamo salvi.
Se non siete santi voi, noi siamo perduti!
Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare.
A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!
Siate accanto all'Altare.Andate a tenere compagnia al SIGNORE.
La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. Nostro Signore è solo, è abbandonato.
Le chiese si riempiono soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 ore su 24 e chiama le anime.
A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t'amo. Dimmi soltanto "Amore mio, ti voglio bene": ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».
Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina.
IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se ne parla.
Si ha paura a parlare di DIO. Si parla di problemi sociali, del pane.
Ve lo dice uno scienziato: nel mondo C'È PANE! CI SONO RISORSE CHE, se ben distribuite, possono garantire una vita, forse modesta, ma CERTAMENTE PIÙ CHE DIGNITOSA A 100 MILIARDI DI UOMINI! L'UOMO HA FAME DI DIO!
E si uccide per disperazione. Dobbiamo credere, ecco il compito delle Missioni: donare DIO al mondo!
Suore, scusate se vi parlo così: tornate ad abituarvi al silenzio!
Bello tutto, la preghiera collettiva è potentissima davanti al Signore.
Ricordatevi, però, che si può fare una preghiera insieme anche lontani 100.000 km. La vicinanza è nel cuore di DIO, non nel contatto dei gomiti.
Anzi, anche a contatto di gomiti, perché noi non disprezziamo le realtà concrete, visibili e materiali. Ma attenti a non esagerare. Chi volesse dire solitudine soltanto sbaglia, ma chi dice solo appiccicamento di cuore sbaglia. Sbagliano l'uno e l'altro.
Il Servo di Dio: Enrico Medi, per il quale è in corso la causa di Beatificazione

15 commenti:

Gian ha detto...

Grazie per averlo riproposto, non conoscevo questo testo né l'autore.

All' IBP di Roma -Casa San Clemente - ha detto...

Sia lodato Gesu' Cristo!

Quest'oggi venerdì 18 Agosto la S.Messa sara' celebrata alle ore 19:00

Anonimo ha detto...

Una Chiesa senza sacerdoti abbracciati all'altare o in ginocchio davanti al tabernacolo è una chiesa destinata all'estinzione.

Catholicus.2 ha detto...

La Chiesa del Signore non verrà mai meno, è la sua promessa, ma quando verrà nella Gloria troverà ancora fede sulla terra?

Anonimo ha detto...

Ho letto questo articolo della Scrostati, giornalista che stimo, molto critico verso la FSSPX.Non mi persuade per nulla. Auspico tuttavia che qualcuno le risponda.
https://lanuovabq.it/it/delusi-da-roma-ma-seguire-i-lefebvriani-non-e-la-soluzione

Anonimo ha detto...

"Le nuove generazioni "sono nate in una società che non è più cristiana e possono sentirsi attaccate da una società che non condivide i valori del Vangelo", ha dichiarato Olivier Ribadeau Dumas, rettore della cattedrale di Notre-Dame-de-Paris, a franceinfo martedì, sul tema della crisi di identità che colpisce la Chiesa cattolica in Francia. "Il pericolo, a mio avviso, è che se si è vittime, si tende a essere più identitari e quindi a volersi mettere in mostra di più", ha lamentato Dumas.
"L'aggressività che questa generazione genera in loro una mentalità un po' vittimistica", questi giovani si sentono "vittimizzati perché non li capiamo, perché approviamo leggi che non corrispondono a ciò che vogliono vivere", analizza Olivier Ribadeau Dumas. "Dobbiamo fare in modo di essere sempre in contatto con il mondo che ci circonda, perché lo amiamo e perché Dio ama questo mondo"."

Può un" Rettore" (sorry) parlare in questa maniera?
Un insulto a tanti Vescovi che hanno patito di tutto per fermentare la Società Cristiana in Europa rischiando o dando la Vita per questo ideale!

La Cristianità è nata dal Sudore e dal Sangue dei Santi Martiri che MAI hanno parlato come "Dignitatis Humanae"..

Fatemi il piacere

Anonimo ha detto...

Quando tornerà, non sappiamo se presto o chissà fra quanto tempo, troverà dei veri Cristiani, pochi, forse oi dodeka, ma da lì si ripartirà.

Anonimo ha detto...

Ha l’universo i suoi grandiosi aspet­ti, le sue perfezioni ed armonie, dalle nebulose di centomila anni luce di diametro, ai protoni di decimillesimi di miliardesimo di centimetro, è un rivelarsi di disegno di Infinita Sa­pienza e potenza. Ma tutto ciò rive­la anche il segno di una preparazio­ne, per qualche cosa di più perfetto, per cui l’universo stesso è stato fatto.
Il mondo della materia si innalza in valore e bellezza quando è informa­ta dal principio vivente. L’astro più luminoso dei cieli è immensamente distante, perché inferiore, ad una vo­lante farfalla sui prati della terra.
Ma anche il mondo animale, con tut­te le meraviglie stupefacenti che ri­vela e che ancor più nasconde, è mu­to e imperfetto; anche esso è un gra­dino di preparazione ed aspettazio­ne, fino a che la materia vivente non assurge ai vertici delle sue perfezioni e diventa corpo dell’uomo, avente co­me forma sostanziale lo spirito.
Questo uomo rende ragione del cosmo e del cosmo è l’interprete in­telligente, amante rispetto al Crea­tore.
La natura umana è mancata alla Legge, tragico fallimento che l’ha di­sinserita da un disegno di perfezio­ne, e che, solo la redenzione ha potuto riportare nell’ordine. La natura per­ ciò è stata macchiata, e porta il pe­so della macchia in tutti gli esseri, che la compongono.
C’è una Creatura che macchia non ha mai conosciuto: l’Immacolata.
La sua anima, il suo corpo, la sua persona sono la perfezione.
Nell’ordine della persona e della natura, Dio non poteva creare esse­ re più perfetto della Madre del suo Unigenito.
In Lei tutta la natura trionfa. Am­basciatrice e sintesi di ogni bellezza e meraviglia di tutte le cose, Lei su­blima tanto l’ordine della natura, e ne porta il trionfo al disopra di quel­lo degli Angeli.
L’anima e il corpo di Maria sono lassù nella gloria della Trinità.
Il suo corpo è lassù: quel corpo per il quale, affinché generasse quello del Cristo, le stelle e gli atomi furono creati, e le leggi, che reggono i car­dini del mondo, furono gettate dalla Mano dell’Onnipotente.
Potrebbe scomparire anche ogni traccia dell’universo materiale; il cor­po di Maria, glorioso e assunto nei cieli, salva tutto. Basta questa im­macolata perfezione per raccogliere il canto degli abissi e dei vertici, del moto e della luce, degli spazi e del tempo, e fare, sintesi di armonia e di amore, lode perfetta agli occhi dell’Altissimo.
Beate quelle molecole chiamate a fare il corno di Maria e perdersi in questa vertigine di gloria!
Come vorremmo anche noi in Lei scomparire! Questo è l’anelito che ha mosso gli esseri fin dai primi istanti della Creazione, e lo sospinge ancora, nel travaglio dei secoli, fino a quando i mondi non saranno rinnovati nella finale resurrezione. I nostri corpi gloriosi parteciperanno del trionfo, e, dei nostri corpi, i cieli e la terra, pu­rificati e pur loro partecipanti alla gloria, saranno il trono.
Ma fin d’ora Maria è lassù a pren­dere possesso, per la fine dei tempi e oltre la fine, del diritto della ma­teria; anche essa redenta, a parteci­ pare al gaudio dell’Amore, che non ha confini.
Benedetta Tu che la Chiesa oggi onora, o umana creatura dei cieli.
In te, il Corpo Mistico di Cristo ve­de il suo cuore palpitante vivente e reale; Regina degli Angeli, che dal candore delle nevi, dalla potenza dei monti, dal balenio della tempesta, dal fascino dell’aurora, dalla poesia dei fiori, dallo scintillio delle stelle, dal sorriso dei bimbi, dal cuore del­ le spose hai tratto il canto che ine­bria il Paradiso.

On. Prof. ENRICO MEDI
Direttore Istituto Nazionale di Fisica
Professore dell’Università di Roma e Palermo

Anonimo ha detto...

https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Medi

Ebbe l'incarico dalla RAI di commentare i viggi spaziali della serie Apollo.

Anonimo ha detto...


FT in serie

---- È scoppiato il caso del generale dei parà VAnnacci, finora uno sconosciuto, che ha pubblicato un libro intitolato: "Un mondo sottosopra", nel quale osa dire che i gay non sono normali, attacca la pedofilia etc. Apriti cielo. È stato subito sospeso dal comando che aveva, come veterano dei reparti speciali: comandava l'Istituto Geografico Militare. È alla vigilia della pensione, quindi ancora in carriera. Crosetto ha preso subito posizione contro, pur non avendo letto il libro. Meloni sta tornando dalla vacanza in Albania con la famiglia (una caduta di stile, andare in Albania, che fa forte concorrenza al nostro turismo adriatico), qualcosa molto probabilmente dirà su questo caso, vedremo se dovremo sentir dire che, dopo la 194, anche i gay sono intoccabili, ci mancherebbe... Speriamo non dica niente. La vecchia prassi del "no comment", che fine ha fatto. Inglese e ipocrita, si diceva. Ma questi, oggi, parlano in continuazione, per dire sempre le stesse cose, politc corrett.
-- L'offensiva ucraina stenta. Dopo due mesi e consistenti perdite gli ucraini avrebbero intaccato la prima linea difensiva russa solo in un punto relativamente importante mentre i russi starebbero avanzando in un altro settore, più a Nord, a quanto si dice. Le truppe della prima linea russa non sono certo le migliori ma probabilmente hanno l'ordine di sacrificarsi sul posto, infliggendo il massimo delle perdite al nemico. La strategia russa ricorda quella attuata nella battaglia di Stalingrado: costringere il nemico ad un logoramento irreversibile nella battaglia d'attrito per poi, grazie alla propria superiorità in uomini e mezzi, vibrare un colpo decisivo e sfondare in profondità nel settore più debole.
-- Continuano le feste dell'orgoglio gay un po' in tutta Europa, in questa stagione estiva. Per esser liberati dalla tirannia arcobaleno, sempre più massiccia, dobbiamo allora sperare che i russi arrivino a Berlino?
-- Intanto è crollato un colosso cinese delle costruzioni, che aveva accumulato 300 miliardi di dollari di debiti. Ha chiesto il fallimento a un tribunale di Manhattan e tanti saluti. Ma questo significa la tragedia per i suoi creditori, in gran parte aziende americane. Si profila uno sconquasso tremendo a Wall Street. Intanto Biden continua a chiedere nuovi crediti miliardari per l'Ucraina.
Miles

Anonimo ha detto...

Della vita di Enrico Medi tre particolari mi hanno colpito: le sei figlie, tutte con il primo nome Maria; quando si trasferì a Roma, scelse di starne fuori e nella casa che presero volle una cappella, dove poi quasi tutte le figlie si sposarono; la morte appena entrato nei suoi sessanta anni, un tumore. La figlia minore sottolineó che suo padre spesso era assente, quasi sempre, causa i molti suoi impegni e la madre spiegava loro che il padre aveva ricevuto molti doni che doveva a sua volta donare, debole e malato la figlia minore lo assistette, una notte si lamentava per il dolore, era preoccupato per le figlie ancora giovanissime, pianse, si abbracciarono. E la figlia più piccola incontrò suo padre.

Anonimo ha detto...

Per quel che riguarda il libro del generale in pochi l'hanno letto, ma in tanti, forse troppi, lo hanno criticato anche con toni travalicanti, chi si è preso la briga di leggerlo, parla di linguaggio da caserma, triviale, osceno, ma esprime qualcosa che dà sui nervi al pensiero univoco, il gen. in questione ha un curriculum militare di tutto rispetto ha combattuto in Irak nel reparto Folgore e pare si sia distinto in diverse azioni belliche, ciò detto, si torna sempre alla vexata quaestio, la (non) offensiva ucraina sec. G. Gaiani, il territorio conquistato è pari allo 0.02% di quello occupato dai Russi, il dispendio di vite umane è spaventoso, da foto satellitari si vedono 120/150.000 fosse scavate di fresco in UA, per l'esperto i morti sarebbero almeno il doppio senza calcolare feriti e quant'altro, delle vittime russe nulla si sa perché i morti li caricano sui treni, ma una stima di circa 500.000 morti in totale pare più che plausibile, la Germania comincia a farsi domande sui soldi spesi x gli armamenti, in USA i giornaloni, pur muovendosi con cautela, cominciamo a pubblicare dati veri e non fake, una frase di un anonimo generale americano la dice lunga 'Dobbiamo fare in modo che tutto accada nel più breve tempo possibile, lasciare tutto come in Afghanistan e buona notte'.......

Anonimo ha detto...


# le cifre sui morti, lasciando stare feriti, mutilati e dispersi, non sono credibili, sia da una parte che dall'altra.
Si tratta sempre di cifre presunte.
Se i russi avessero avvero avuto 500.000 morti in combattimento non ci sarebbe rimasto più nessuno a combattere dalla loro parte.
Nel ciclo di combattimenti per Stalingrado ebbero i russi alla fine quasi un milione di soli caduti. Ma gli eserciti di allora erano molto più numerosi quanto a soldati, una divisione di allora valeva diverse brigate di fanteria di oggi.
Ci vorrebbero delle cifre più realistiche.
Comunque sia, non cambia la situazione sul campo di battaglia:gli ucraini stentano parecchio, a quanto pare, e i russi non sembra adesso siano disposti ad aprire negoziati di pace. Questo significa che le cose si stanno mettendo nel verso da loro voluto, dopo tanti sacrifici.
Sulla stampa si riportano voci di una disponibilità ucraina a negoziare, adesso. Ma forse è troppo tardi.
I russi cercheranno adesso di vincere la guerra, occupando tutta l'Ucraina. L'orso è un animale feroce ma paziente. Sa aspettare il momento nel quale cogliere la preda.
Miles

Anonimo ha detto...

@ Miles 19 ago h.20.30

Forse non mi sono spiegato bene, per i 500.000 morti stimati, vale per entrambi i contendenti, non solo per i Russi, sarebbe la stima dei morti dei 2 paesi belligeranti in 18 mesi di guerra , poi bisogna vedere se vicina al reale, per i negoziati la vedo nera, oggi ho letto le dichiarazioni di Lavrov e non promettono niente di buono.

Anonimo ha detto...


# Ancora sulla guerra in Ucraina

Bene. Rettifichiamo, dunque: le perdite sarebbero o potrebbero essere mezzo milione sommando quelle di entrambi e includendovi, come usa, morti, feriti, dispersi. Una parte dei dispersi si rivelano poi essere prigionieri, in genere.
Se vera la cifra, perdite comunque alte.

Note : 1. Sempre basso il numero dei prigionieri, a quanto se ne sa. Significa che: non ci sono stati sfondamenti con accerchiamenti e cattura di migliaia di soldati - sia i russi che gli ucraini impiegano reparti piccoli, cercando di risparmiare le forze. Gli eserciti moderni impiegano unità piccole rispetto al passato ma ben più potenti quanto a potenza di fuoco ma qui forse, a prescindere dalla fase iniziale, si utilizzano unità ancora più piccole.
2. Non si sente mai parlare di combattimenti in campo aperto, tra forze mobili. Si sono avuti lo scorso sett quando gli ucraini avanzarono a sorpresa nel Nord e Nord Est del paese. Ma comunque i russi vi si sottrassero rapidamente per non essere accerchiati. Si sente sempre parlare di combattimenti in villaggi fortificati, cittadine distrutte, trinceramenti, insomma tante piccole Stalingrado.
3. Difficile comunque fare previsioni. L'impressione è che i russi cerchino appunto di ripetere la strategia della campagna di Stalingrado (autunno 42- gennaio 43): logoramente costante del nemico seguito in pieno inverno da colpi di maglio corazzati che sfondarono nei punti deboli. Ma c'è, a ben vedere, una differenza con oggi: le truppe dell'Asse e alleati erano schierate a cordone, in una linea sottile lungo il Don. Le riserve mobili corazzate e meccanizzate erano state risucchiate a sud nella battaglia per Stalingrado. Quindi, questa linea, alle spalle aveva centinaia di km di aperta steppa ondulata, vuota. Un deciso sfondamento in un punto diventava irreparabile.
In Ucraina invece gli ucraini che attaccano hanno alle spalle forti linee difensive, quelle stesse contro le quali si sono accaniti inizialmente i russi, in molti punti invano.
Una controffensiva russa, che a mio avviso sarà certamente tentata, appare quindi più complessa rispetto alla strategia della campagna di Stalingrado.
Queste considerazioni sono tutte teoriche, per forza di cose.
Conterà anche il fattore morale cioè il grado di usura fisica e mentale dei rispettivi eserciti.
Miles