Risposta diretta di mons. Viganò alla notizia riguardante la riconsacrazione da parte di mons. Williamson [qui] e sulle recenti illazioni de La Bussola [qui]:
«Il moltiplicarsi di casi di abusi e di vera e propria persecuzione nei confronti di tanti sacerdoti, religiosi e seminaristi si è accompagnato ad azioni di vera e propria intimidazione verso Vescovi che hanno espresso le loro legittime critiche all’azione distruttrice del Vaticano. L’illusione che la Santa Sede agisca con correttezza e nel rispetto del Diritto è sconfessata dal trattamento indegno riservato alle stesse Monache di Pienza o a quelle del Carmelo di Arlington, assieme a decine di altri casi analoghi. Credo che nessuno possa rimproverarmi di aver taciuto o di essermi sottratto al confronto, esponendomi in prima persona; ma in questi frangenti non posso agire come se fossi da solo, dovendo proteggere e dare assistenza spirituale e materiale – tramite Exsurge Domine – a tanti sacerdoti, religiosi e seminaristi perseguitati. Occorre dunque la massima riservatezza, proprio come in tempi di persecuzione, come all’epoca dei “preti refrattari” che in Francia erano costretti alla clandestinità durante il Terrore, mentre l’Episcopato aveva accettato che il Clero prestasse giuramento di fedeltà alla Repubblica rivoluzionaria. Io stesso ho ricevuto minacce e in più occasioni mi sono trovato a dover vivere in località segrete per non mettere in pericolo la mia vita. Il mio impegno attuale è proteggere coloro che, dall’Italia e da altri paesi, mi hanno chiesto protezione: la mia non è dunque reticenza ma doverosa, indispensabile prudenza; perché se da una parte non temo di morire – Mihi vivere Christus est, et mori lucrum (Fil 1, 21) – dall’altra ho dei doveri nei riguardi di chi si è affidato a me come Pastore e a chi, condividendo le mie posizioni, ha voluto aiutare l’associazione di cui sono patrono con la preghiera, con la fiducia e con donazioni. Questa è una fase molto delicata, in cui divulgare informazioni su Exsurge Domine può compromettere il buon esito dei nostri progetti ed esporre i suoi membri a rappresaglie. Tutta la mia azione di questi ultimi anni è stata improntata alla denuncia degli scandali e della corruzione nella Chiesa: come si può anche solo prestare attenzione a chi insinua che io possa agire in modo non coerente con quello che predico?»
Ci sono situazioni davanti alle quali anche la legittima curiosità deve sapersi fermare. Chi, invece, non si ferma alla curiosità, accetta mons. Viganò come riferimento e intende approfondire il rapporto e/o anche dare un suo contributo, può sempre farlo prendendo direttamente contatti con Exurge Domine [qui]. Continuiamo a pregare per lui, per la sua opera e anche per le persone, soprattutto sacerdoti [qui], cui è di sostegno spiritualmente e materialmente.
22 commenti:
Amici di monsignor Viganò e dei sacerdoti ex Familia Christi contestano gli articoli della Bussola che li riguardano, ma nei fatti ci confermano nell'idea che a Viterbo si stia costituendo una realtà “separata” dalla Chiesa pur dando l’idea di non farlo.
Dott. Cascioli non ci angosci, siamo in uno stato di necessità, se ne faccia una ragione. Anche lei se va a Messa antica è grazie a Mons. Lefebvre, anche se ciò la disturba. Il problema di Mons. Viganò non è che sta facendo una cosa parallela, è che sta facendo una cosa fatta male, e che non somiglia neanche lontanamente a ciò che fece Lefebvre.
Mais oui, c'est comme la FSSPX qui est hérétique, schismatique, luthérienne, et blablabla, et blablabla… Il y a plus de cinquante ans que nous entendons ces mêmes âneries. Après tout, si ça vous fait plaisir, on ne va pas vous priver de ce petit — mais vraiment petit — contentement…
"Come si può anche solo prestare attenzione a chi insinua che io possa agire in modo non coerente con quello che predico?"
Argomentazione debole. Innanzitutto in se stessa: chi nella Chiesa o in qualsiasi altro contesto può pretendere assoluta fiducia (carta bianca) sul proprio operato, senza possibilità di riscontro? In secondo luogo perché attorno a Mons. Viganò si muovono altre persone, le quali sono ciascuna responsabile dei propri atti. Se anche Viganò fosse in buona fede e coerente (atto di fede, ma concediamolo) come può garantire della buona fede e della coerenza altrui?
Nessuna solidarietà al punto di vista ottusamente positivistico della Bussola (tra l'altro l'ultima arrivata sulla faccenda), ma quelli sollevati sono fatti a cui va risposto.
Solo un esempio è vero o non è vero che un diacono è stato ordinato e poi abbanfonato? Questa cosa è falsa (e allora perché non dirlo) oppure mons. Viganó la ritiene ben fatta e coerente?
Per quanto riguarda il richiamo a mons. Lefebvre, non scherziamo. Se c'è una cosa evidente è che qui siamo su un altro piano, e questo è davvero qualcosa di cui tutti possono rendersi conto.
Ma separata da che? ma siamo matti da legare ? il circo Barnum di Bergoglio & C., loro sono i separati dalla vera Chiesa di Cristo, usurpatori abusivi di cariche che non metitano e che stanno infangando, loro sono la setta conciliare, un clero ribelle e rivoluzionario da oltre 60 anni, che ora giunge al capolinea...ma andranno tutti a sbattere contro la "Testata d' Angolo", la pietra scartata dai costruttori, e ci si sfracelleranno...( mal voluto non fu mai troppo)
Il dr. Cascioli si chieda anche, se non piuttosto, come si possa essere in comunione con questa gerarchia Vaticana, con la CEI nella persona del suo illustre presidente.
Il fatto e' che dopo 60 anni di martellamento vaticansecondista, modernista, ecumenista, liberaleggiante, non si riesce più, da parte di tanti, a ragionare in termini cattolici, nel senso di come e' stata la Chiesa per quasi duemila anni.
In un articolo odierno il prof. Stefano Fontana giustamente cita il sindaco di Firenze Nardella, che si definisce cattolico e difende la 194 (del resto la difendono anche fior di vescovi).
Ecco che sarebbe interessante capire cosa sia rimasto oggi di cattolico nella stragrande maggioranza dei cattolici. O forse e' vero come il capolavoro della Massoneria sia stato quello di rendere massoni anche coloro che credono di non esserlo.
Gz
Il parallelo con la fondazione della FSSPX non regge.
La Fraternità fu fondata nel 1970 in modo canonicamente legittimo, alla luce del sole.
Mons. Lefebvre disponeva nell'alta Gerarchia di appoggi nei membri fedeli alla tradizione, che ancora vi si trovavano.
I problemi nacquero dopo, a partire dal 1974, perché mons. Lefebvre si rifiutava di applicare la riforma liturgica. Furono mandati due visitatori apostolici, due prelati belgi, che trovarono tutto a posto ma scandalizzarono i seminaristi con dichiarazioni eterodosse sulla dottrina e la pastorale.
Ciò provocò la famosa dichiarazione di mons. Lefebvre, del nov del 74, nella quale affermò che bisognava obbedire alla Roma di sempre non alla Roma modernista del momento. Questo in succo.
Questa dichiarazione, che praticamente accusava il papa (Paolo VI) di modernismo, accusa assai grave, diede fuoco alle polveri.
E si mise in moto il meccanismo per sopprimere la FSSPX, cosa che sino ad oggi non è riuscita, per grazia di Dio evidentemente.
Mons. Viganò deve muoversi in un contesto ecclesiastico alquanto deteriorato rispetto a quello degli anni Settanta del XX secolo. Non solo. Non si vede come possa ottenere una legittimazione canonica alla sua associazione. Da qui, l'esigenza del segreto, cosa che fatalmente dà luogo alle voci più disparate.
L'esigenza della riservatezza e del segreto è qui obbiettiva.
Naturalmente, ciò non impedisce la giusta cautela nei giudizi, una volta che se ne sappia di più, data la tendenza mostrata in precedenza di mons. Viganò ad una certa ingenuità "operativa" e nelle valutazioni di tipo politico, nonché la tendenza a trasformare la giusta critica all'operato sbagliato di papa Francesco in una violenta polemica personale, errore da evitare.
Concordo su tutto, ottimo commento
Trovo veramente penoso dover leggere insulti nei commenti a monsignor Viganó mentre si inneggia a mons. Lefevbre. Mi risulta che il secondo non abbia ricevuto minacce nè sia stato mai costretto a nascondersi per evitare il peggio. Mi risulta pure che Gesù Cristo stesso fu costretto a nascondersi ed a cercare di occultare miracoli e la stessa Sua Divinità, che rivendicherà apertamente quando avrà terminato la Sua Missione. Approvo quindi la santa prudenza di mons. Viganó, che conferma di non temere la morte ma pur di non doverla cercare per tutelare il prossimo. Approvo che la prudenza si estenda alla riservatezza dei suoi atti, che i lupi o cinghiali, che hanno infestato la Vigna, non esiterebbero a strumentalizzare e deformare: siamo nei tempi di papa? Bergoglio e non di Paolo VI, siamo nell'ora apocalittica di seconda tessalonicesi cap.2.
Di errori e di ingenuità ne commise anche Mons. M. Lefebvre, quando, il 5 maggio 1988, firmó il Protocollo d'intesa col Vaticano per riguardo all'uso dei libri liturgici, alle ordinazioni sacerdotali, e via di seguito. Quel Protocollo - che in me suscitó enorme delusione - fu successivamente denunciato da Mons. M. Lefebvre, dietro la buona ispirazione dello Spirito Santo.
Sì può leggere per intero - è di estremo interesse conoscerlo - sul sito:
Una Voce Venezia.
Protocollo tra il Vaticano e mons. Lefebvre del 5 maggio 1988 (reca le firme seguenti: Joseph card. Ratzinger, Mons. Marcel Lefebvre).
Una Voce Venezia giustamente annota:
Questo protocollo, sebbene successivamente denunciato da mons. Lefebvre, resta dunque in vigore come base del regolamento della Congregazione Ecclesia Dei.
Tutti possono commettere degli errori e delle ingenuità. L'essenziale è riparare agli errori e alle ingenuità, con la grazia dello Spirito Santo. Come fece Mons. M. Lefebvre. Deo gratias!
Il contesto è diverso, certamente, ma l'inferenza che lei ricava (la segretezza è oggi un'esigenza) non mi sembra reggere. L'obiezione di coscienza (possiamo chiamare così, semplificando, l'attitudine di fondo sia di Lefebvre che di Viganò) è per sua natura pubblica. Le mie posizioni dottrinali in particolare devono essere pubbliche (ad es. il rito delle consacrazioni episcopali con il novus ordo è per me valido o no? I fedeli perlopiù frequentano Messe v.o. celebrate da preti ordinati da vescovi n.o.: io Viganò considero questi preti veri preti, preti dubbi o preti invalidi?), così come pubblico deve essere il servizio che ex gravi necessitate animarum offro ai fedeli per mezzo dei miei preti. Ciò non significa che dico al mondo dove abito (liberissimo Viganò di proteggere la sua incolumità, se teme attentati) ma c'è un minimum di azione pubblica e constatabile senza cui il confine con il settarismo sfuma e si perde.
Fatta salva la buona intenzione e tutto, non si può accettare il segreto totale e la fiducia cieca solo perché non ci può essere al momento un'approvazione canonica di cui inizialmente ha potuto invece beneficiare mons. Lefebvre.
Concordo con il suo commento per intero. E ricordo che Pio IX, a tempo suo, partì di nascosto da Roma vestito da semplice prete.
Ottimo commento, pienamente condivisibile; Lefebre e Viganò, pur in epoche e contesti diversi, sono due giganti della fede cattolica bimillenaria, ai quali la Chiesa Cattolica, una volta sconfitti glu usurpatori, renderà gli onori che meritano; tutto il resto è farina del diavolo....
Ci sono situazioni davanti alle quali anche la legittima curiosità deve sapersi fermare
Però non deve fermarsi la fabbricazione di chiese che amministrano sacramenti di cui non si conosce la validità, dove si parla di riconsacrazioni.. E sì perchè il conservatorismo , il vaticano II, bla bla, quando nemmeno Williamson fa più parte della S. Pio X..
Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere.
Tutti con la seconda lettera ai Tessalonicesi , tutti a stabilire il giorno e l'ora..
Ne ha fatti di danni la rinuncia invalida, ma tanto basta andare alla messa antica e si può sostenere di tutto, esoterismo compreso. Questa sarebbe la vera essenza della tradizione..
Caro Angheran, secondo lei il Card. Zuppi e la CEI nonché la gerarchia Vaticana attuale sono in comunione con la Chiesa Cattolica bimillenaria? La conferenza episcopale belga o tedesca sono in comunione con la Chiesa?
Gz
Scusi Gz, ma questo cosa c'entra. Dal fatto che la gerarchia attuale sia marcia (constatazione che tutti condividiamo con Mons. Viganò... e infiniti altri prima di lui) non si ricava che tutto ciò che viene fatto in contrasto alla gerarchia stessa sia automaticamente buono. Non c'è una garanzia di correttezza, ortodossia, impeccabilità ecc solo perché è ben chiaro che agisco in polemica con Bergoglio.
Qui è questione se la strategia e i metodi che mons. Viganó e i suoi compagni portano avanti siano opportuni o no, e al limite anche giustificabili o no, e se di fronte a continue e preoccupanti "fughe di notizie", rotture di rapporti ecc non ci sia per caso qualche problema, o di Viganò, o dei suoi collaboratori, cge andrebbe risolto con un agire più trasparente. "Bergoglio & C. fanno schifo, quindi tutto è lecito": perdoni ma NO!
Anonimo Santa M. Maddalena prega per noi...
Circa l'errore di mons. Lefebvre nel concedere una firma sbagliata.
Lo corresse subito, il giorno dopo.
La cosa andò così, vedi la parte relativa nella biografia scritta da mons. Tissier de Mallerais.
Non era contento di quella firma, non lo convinceva. Era ospitato ad Albano. Alle Suore di Velletri, redattrici di sisinono, che erano venute a rendergli omaggio, disse: "chissà se il vostro mons. Putti sarebbe stato contento di quella firma". Aveva molta stima di mons. Putti, nel frrattempo deceduto.
Passò in pratica la notte in cappella. Il giorno dopo appariva rilassato. Disse al sacerdote francese che avrebbe guidato la macchina per il ritorno in Svizzera: L'Abbé! bisogna passare un momento al Sant'Uffizio, (diretto allora da Ratzinger). Così fecero e il sacerdote provvisoriamente autista lasciò la lettera a chi di dovere.
La lettera conteneva il ritiro della firma.
Ratzinger restò di sasso e il can-can attorno alla FSSPX ricominciò.
La maggioranza dei sacerdoti della FSSPX erano sul momento tutti contenti dell'accordo, che conoscevano solo per linee generali.
Ma poi mons. Lefebvre spiegò bene come stessero le cose.
Vedendo l'attuale sfacelo vaticano, dobbiamo dire che mons. Lefebvre ha fatto bene a ritirare la firma, a non lasciarsi invischiare nei gruppi Ecclesia Dei, che, guarda caso, sugli ultimi orrori dottrinali dispensati da papa Francesco non hanno aperto bocca.
Ma quali sarebbero gli "insulti" a mons. Viganò nei commenti qui sopra?
Conosco la bellissima biografia di Mons. Tissier de Mallerais, sin da quando uscì per Clovis. Circa il Protocollo, sul momento rimasi incredulo. Il giorno seguente, Mons. Lefebvre ritirò la firma. E grande fu la mia gioia.
Domanda: quanti sono i vescovi italiani contrari a Fiducia Supplicans? So che non e' facile dare una risposta sui due piedi perché saranno centinaia e contarli tutti non e' semplice.
A parte la facile ironia, non ho sentito un vescovo italiano (a parte Mons. Viganò) contestare questo obbrobrio, o sbaglio?
Da parte sua Ecclesia Dei non ha proferito una virgola, c'era da aspettarselo.
Famiglia Cristiana, un noto settimanale già cattolico, sposa ormai tesi ampiamente eretiche, che farebbero arrossire anche Voltaire, come altre riviste patinate che conservano il titolo di "cattolico" come potrebbe fare un museo degli antichi mestieri.
Ma voi vi fareste confessare da uno come il Card. Zuppi?
Gz
A Angheran. Anche Gesù Cristo avrebbe sbagliato a nascondersi quando fu necessario , prima sfuggendo e poi dopo la scomunica ufficiale ritirandosi in Samaria, e a non dire subito a tutti : sono il Figlio di Dio, non è stato limpido come lei pretende. Si rilegga la seconda Tessalonicesi e non solo, c'è anche il Vangelo molto chiaro. Gesù peraltro non ha detto di chiudere gli occhi ma di stare svegli e di guardare i segno dei tempi, nonchè " quando vedrete accadere queste cose..." . E non mi dica che riguardavano solo Gerusalemme perchè riguardavano sia Gerusalemme che Roma attuale.
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