Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 5 gennaio 2024

Per la prima volta dal Vaticano II, dei cardinali e dei vescovi…

Su segnalazione di Res Novae. Qui l'indice degli articoli su Fiducia supplicans.
Per la prima volta dal Vaticano II, dei cardinali e dei vescovi… 
Don Claude Barthe

Dal male, Dio può provvidenzialmente far sorgere anche un bene più grande. La dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede[1], che afferma al n. 31 «la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso», ha determinato una circostanza nuova: un numero importante di vescovi nel mondo, a volte interi episcopati, han fatto sapere che non avrebbero accettato tale insegnamento ufficiale in rottura con l’insegnamento perenne della Chiesa ed hanno proibito ai loro sacerdoti di procedere con dette benedizioni. È, questo, un segno di speranza in mezzo all’immenso stato di abbandono di un gregge di fedeli, che spesso ha l’impressione d’essere senza pastori.
Due osservazioni s’impongono:
  1. Notiamo come molte reazioni episcopali impediscano ai propri preti soltanto di benedire le coppie omosessuali.
    Tuttavia, occorre porre attenzione al fatto che rifiutare la benedizione delle coppie dello stesso sesso – che provocano senza dubbio grandissimo scandalo – senza esprimersi sulla benedizione delle coppie irregolari, tende a legittimare de facto tali «risposalizi». Ora, la richiesta di questa benedizione o di una preghiera è di gran lunga la più frequente nelle parrocchie. È con essa soprattutto che i parroci sono chiamati a confrontarsi. Un numero non trascurabile tra loro accetta di benedire le coppie irregolari nel contesto familiare o addirittura in chiesa senza esser condannato, né richiamato all’ordine. Bisogna pertanto plaudire alle reazioni episcopali, come quella dei vescovi d’Ungheria, che prendono di mira tanto le benedizioni delle coppie omosessuali quanto quelle delle coppie non validamente sposate.
  2. Si constata così, in occasione di queste dichiarazioni episcopali, come gli attacchi alla dottrina morale della Chiesa provochino reazioni salutari più facilmente di altre cadute dottrinali, come quelle che si son potute notare in occasione del concilio Vaticano II e che sono state confermate dall’insegnamento successivo.
    Tuttavia, gli sconvolgimenti dell’ecclesiologia, come quelli relativi alla dottrina sulla libertà religiosa ed all’ecumenismo, hanno comportato conseguenze di ben più grande portata per la comprensione che la Chiesa ha di sé stessa e della propria missione, rispetto alla dichiarazione Fiducia supplicans o all’esortazione Amoris lætitia.
    Sono inoltre queste maggiori deviazioni ecclesiologiche ad aver permesso in seguito, come seconda fase, quelle relative alla morale, nella misura in cui hanno aperto la possibilità di un insegnamento ufficiale, che non si ritiene obbligato ad una coerenza rigorosa col magistero precedente.
Precisati questi due punti, bisogna esser grati al fatto che, per la prima volta dopo il Vaticano II, dei cardinali e dei vescovi in carica abbiano pubblicamente protestato contro un insegnamento ufficiale, che non si pone in linea con la trasmissione ininterrotta della Rivelazione ad opera del magistero della Chiesa.
Don Claude Barthe
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[1] Dichiarazione Fiducia supplicans sul significato pastorale delle benedizioni (18 dicembre 2023) (vatican.va).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ovviamente l'episcopato italiano, ancora una volta.....tace!!!

Anonimo ha detto...

Certamente è positivo il forte dissenso espressi da sacerdoti e vescovi in merito a Fiducia supplicans. Mi viene il dubbio che la sinodalità invocata dal sinodo si stia realizzando in misura alquanto imprevista.