Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 4 gennaio 2024

Roma, Santa Trinità dei Pellegrini. Messa dell’Epifania con il cardinale Burke.

Come ogni anno, anche il prossimo 6 gennaio, il card. Burke a Santa Trinità dei Pellegrini. Gli anni scorsi io c'ero [esempio]. Quest'anno, purtroppo, non mi sarà possibile.

Messa dell’Epifania con il cardinale Burke

Sabato 6 gennaio 2024, alle ore 11, il cardinale Raymond Burke celebrerà a Roma la Messa solenne dell’Epifania, in rito romano antico, nella parrocchia personale della Santissima Trinità dei Pellegrini. 
Sarà importante non mancare non solo per la bellezza e la solennità della liturgia ma anche per manifestare al cardinale vicinanza e solidarietà in un momento così duro e doloroso per lui e per la Chiesa tutta.
Alla fine della celebrazione, in Sacrestia, di solito il cardinale benedice i gessetti secondo la tradizione di segnare, ogni anno, con il gesso benedetto la porta di casa con i nomi dei tre Re Magi : [es. 20 + C + M + B + 24]. 
cliccare per ingrandire
Le lettere C, M e B hanno due significati: sono le iniziali dei nomi tradizionali dei tre Re Magi – Gaspare (Caspar in latino), Melchiorre e Baldassarre – ma sono anche l’abbreviazione delle parole latine Christus mansionem benedicat, ovvero “Cristo benedica questa casa”. Il simbolo “+” rappresenta la croce e il 2023 è l’anno. 

Si pone e si lascia quindi un segno in occasione dell’Epifania e per la benedizione di Dio nella nostra vita e nella nostra casa.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE...

Dopo il grave errore commesso approvando "Fiducia supplicans", vista la sempre più evidente frattura che sta creando in seno alla Chiesa, pare che Bergoglio voglia riacquisire credibilità. Nel giro di pochi giorni ha ricevuto prima il card. Burke (al quale circa un mese fa ha tolto stipendio, casa e assistenza sanitaria), poi Mons. Georg Gänswein, ex segretario del Papa emerito Benedetto XVI, allontanato da Roma proprio per volontà di Bergoglio.
Ovviamente entrambi gli incontri sotto i riflettori di fotografi e telecamere...
Ma, per tornare ad essere un Papa credibile, Francesco non deve organizzare incontri fasulli con personalità ecclesiastiche da lui in precedenza maltrattate. Questo è solo uno specchietto per le allodole, che mira, maldestramente, ad attrarre i tanti che ancora difendono la Tradizione. Invece, dovrebbe semplicemente allontanare chi sta cercando di inquinare la fede e disorienta tanti credenti. Penso a Fernandez, a Paglia, a Zuppi, ma anche a molti altri che sarebbe troppo lungo elencare.

Pane al pane, vino al vino ha detto...

Dopo i dispetti, le riconciliazioni. Si tratta di commedie recitate da attori ormai famosi della stessa impresa: la chiesa conciliare. Solo Mons. C. M. Viganò non si presta a simili recite di infimo grado. Ci sarà pure una ragione...

Anonimo ha detto...

Due passi avanti ,spesso anche tre ,poi uno indietro.Nihil novi ....

Ben detto e per averlo detto anche per me. Ave Maria! ha detto...

Lettera / La parrocchia della Santissima Trinità dei Pellegrini, luogo della pace non della contrapposizione
di Armin Schwibach
https://www.aldomariavalli.it/2024/01/04/lettera-la-parrocchia-della-santissima-trinita-dei-pellegrini-luogo-della-pace-non-della-contrapposizione/

mic ha detto...

È ben noto che la FSSP, cui è affidata la Parrocchia personale di Santa Trinità dei Pellegrini, è nata proprio col mandato di non criticare il concilio quo nihil maius cogitari potest...

mic ha detto...

Lo stesso catd. Burke, che sia a voce che per iscritto mi ha ripetutamente confermata nelle mie ben note critiche alle derive conciliari, è notoriamente molto prudente e abbottonato rispetto al concilio in sé...
Tuttavia, se possiamo definirlo un conservatore piuttosto che un Tradizionale, come del resto mons. Schneider, al pari di quest'ultimo, ha sempre riaffermato le verità perenni senza mai citare elementi spuri....
Purtroppo, però sappiamo quanto non sia sufficiente riaffermare la verità senza chiamare l'errore con il suo nome, nel senso di riconoscerne le radici non solo prossime ma anche remote....

Anonimo ha detto...


# Accusare il card. Burke di essere un attore in una commedia in cui tutto è già stato scritto, è semplicemente demenziale.
Se il papa lo vuole vedere e lo convoca, lui ci deve andare, per disciplina. Ma per gli stralunati del "complotto" o "commedia", per il solo fatto di andarci, dimostrerebbe di essere complice di Bergoglio!
Se si rifiutassse di andare all'udienza passerebbe per molti dalla parte del torto, faciliterebbe il gioco di quelli che già lo accusano di esserre "nemico del papa" (e sappiamo che quest'accusa è tipica e tradizionale contro chi cerca di rimediare ad eventuali errori provenienti dall'alto, fu diffusa anche contro mons. Lefebvre).

Anonimo ha detto...


"un conservatore piuttosto che un Tradizionale.."

Giusto. Senza tuttavia dimenticare che i Tradizionalisti a loro volta non sono "la Tradizione della Chiesa" ma un certo modo di intenderla.
Tradizionalismo e Tradizione non sono la stessa cosa.
"Conservatorismo" e "Tradizionalismo" sono due modi di intendere la Tradizione della Chiesa, ora coincidono ora sembrano opporsi.
Una distinzione chiara tra i due è stata fatta?
I tradizionalisti tendono ad imbalsamare il papato politico o se si vuole il cattolicesimo politico nelle forme che aveva secoli fa. Tra di loro c'è anche chi crede alla validità della falsa Donazione di Costantino!
Bisognerebbe distinguere, far chiarezza sul piano concettuale. Il dogma cristiano e la conseguente morale, a cominciare da quella sessuale (come si dice oggi) sono immutabili.
Ci sono tuttavia delle parti mutabili, nell'economia e nella politica, che tuttavia per i Tradizionalisti o certi tra di loro sono ugualmente immutabili. Ma il Tradizionalista doc non sembra rendersene conto.
Aspettare messianicamente la restaurazione dell'impero asburgico (non si sa come) nelle sue due forme consegnate alla storia, ispanica e austro-ungarica, non porta da nessuna parte, serve solo ad aumentare la confusione attuale.
Politicus

Anonimo ha detto...

@ 04 gennaio, 2024 10:48
E' una ulteriore occasione per la conversione dei cuori nella Chiesa cattolica.

Anonimo ha detto...

Mons. Viganò è però l'unico a non essere stato colpito da Bergoglio. Qualcuno ha una spiegazione?

Anonimo ha detto...

Il catechismo di San Pio X - molto semplicemente - è lo spartiacque. Lo si studi per comprendere se a) si è cattolici b) si è tradizionalisti c) si è modernisti*
*i conservatori rientrano in questa categoria

Anonimo ha detto...

Lasci stare gli "ismi". Lasci stare la politica e l'economia. Sulla politica e sull'economia vi sono le encicliche dei Sommi Pontefici, le quali, fino a Pio XII non si contraddicono, le quali sono di per sé magistero autentico ed intoccabile della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Non cerchi di confondere le idee. Nessuno, poi, fra i cattolici tradizionali, che sia sano di mente aspetta "messianicamente" (sic!) la restaurazione dell'impero asburgico. La tattica di coprire di ridicolo chi onora alcune figure storiche di un passato, che, per la stessa definizione di passato non può risorgere, è tipica della setta massonica, sulla quale ha scritto Leone XIII in Humanum genus, Inimica vis, e via di seguito, documenti che, per quanto le dispiaccia, restano magistero ufficiale della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, benché NON della setta conciliare. Per come intende lei - nonche i modernisti di tutte le sfumature: progressisti e conservatori - le cose riguardanti la politica e l'economia la Chiesa dovrebbe andare a braccetto con la modernità, con l'agenda di Davos. La Chiesa Cattolica non potrà mai e poi mai sposare idee contrarie al Vangelo, agli scritti dei Padri della Chiesa e ai Documenti Pontifici fino a Pio XII: la setta conciliare lo sta facendo, ma non è la Chiesa Cattolica. È inutile quindi tirare fuori Francesco Giuseppe, Sissi, ma anche Mussolini e i portachiavi con la figura del Duce! Chi realmente ama Gesù Cristo Nostro Signore pensa e agisce come i Martiri, senza compromessi di sorta, con la grazia Sua, con prudenza e con fortezza, senza zelo amaro, senza presumere di poter fare tutto da solo. Divino Spirito, dissipa ogni confusione con la Tua Luce. Maria, Regina dei Martiri, prega per noi che ricorriamo a Te.

Anonimo ha detto...

Gli unici due Papi che nel novecento hanno compreso sino in fondo la gravità della situazione interna alla Chiesa Cattolica sono San Pio X e Pio XII, il primo in maniera più profonda, tanto che nutriva un certo pessimismo circa la stessa efficacia delle sue misure contro il Modernismo, sintesi di tutte le eresie, ed era consapevole della "sufficienza" con cui talora tali misure venivano poste in atto dalle varie diocesi.
Il problema oggi non e' tanto la distinzione tra tradizionalista e conservatore, quanto il modo più efficace per levare il potere dalle mani dei modernisti; questo e' il problema; poi si potrà pensare a come rimettere ordine in casa. Non possiamo permetterci ulteriormente lo scempio della Fede Cattolica, della dottrina e della Morale da parte dell'eresia modernista.
Non e' ammissibile che vi siano conferenze episcopali, come quella italiana, che difendono provvedimenti come Fiducia Supplicans senza che nessuno fiati. Fin dove siamo disposti ad accettare la deriva noi laici? In Italia, vista la situazione, dobbiamo essere noi a darci una mossa, a meno che vogliamo continuare a farci prendere per i fondelli proprio da coloro che, ad esempio, brillano per fantasia nell'utilizzo dei fondi caritativi.

Gz

Anonimo ha detto...

Forse custodisce segreti scomdi

Anonimo ha detto...

Esatto.. è dicono, nel mondo la messa luterana senza problemi

Beh, qui si invita a questa iniziativa, voi che fate state a guardare? ha detto...

@ 04 gennaio, 2024 15:49

Appello – da Stampare, Firmare e Inviare – per la Revoca di Fiducia Supplicans.
https://www.marcotosatti.com/2023/12/28/appello-da-stampare-firmare-e-inviare-per-la-revoca-di-fiducia-supplicans/

Anonimo ha detto...


"Lasci stare la politica e l'economia etc"

C'è poco da arrabbiarsi. Come è esistito un "papato politico" (così si diceva una volta) così è esistito un tradizionalismo politico. Il tradizionalismo cattolico attuale, esiguo numericamente, ma abbastanza presente a livello mediatico con blog, collane accademiche, attività organizzative varie, invece di proporre formule politiche cattoliche sempre fedeli al dogma (ovvio) ma nello stesso tempo adatte ai complessi problemi della nostroa società, sembra limitato a rivalutare il passato asburgico (sia austriaco che ispanico) per riproporlo in chiave contemporanea, mitizzato alquanto.
Certo, adattato ai tempi nuovi. Quale sarebbe l'adattamento però non si saprebbe dire.

Il contributo politico dei cattolici, sul piano della teoria, appare modesto assai. La maggioranza si adegua al politicamente corretto, alla democrazia attuale, alla quale il cattolicesimo politico inluenzato dal personalismo di Maritain e in genere di sinistra ha dato a suo tempo un forte contributo. Quelli che difendono la tradizione della Chiesa contro il marasma montante, invece, quando si viene alla dimensione politica non sanno far altro che ripetere l'antica e stantia polemica contro lo Stato, in generale, in favore delle autonomie, senza un disegno coerente, volto a costruire un vero federalismo. In aggiunta, ripropongono nostalgicamente modelli del passato divorati dalle tarme.
Questa mania poi di dare subito del "massone" a chi fa certe critiche..
È lo shibboleth che si applica da parte di chi vuol condannare a prescindere.
Alla base c'è forse una mancanza di preparazione culturale, mi chiedo.
Circa gli adattamenti della dottrina sul piano economico, le ricordo che la Chiesa ha condannato per secoli ogni forma di interesse sui prestiti come usura. Poi però lo ha ammesso l'interesse, quando ha creato i Monti di Pietà, purché modesto. Si trattava di togliere il popolo dalle mani degli usurai, che non erano solo ebrei.
Se si guarda ai canoni dei Concili Ecumenici, si trova che più volte viene severamene condannata e punita l'usura praticata dai chierici.
Pol.

Anonimo ha detto...

Come ho letto questo articolo: nella nostra chiesa abbiamo la Messa, non createci problemi con la dottrina se no restiamo senza.

Niente da dire, è la filosofia degli istituti Ecclesia Dei, però non travestiamo il puro pragmatismo con idealità superiori.