Fanno scalpore le varie ipotesi sulle dimissioni di Benedetto e sulla tesi del papa illegittimo. Qui - qui i precedenti più recenti. Interviene mons. Athanasius Schneider e lo riprendiamo da La Bussola.
La tesi del Papa illegittimo,
una falsa soluzione alla crisi.
Mons. Athanasius Schneider, 28 Novembre 2024
In merito alle recenti polemiche sulla pretesa invalidità della rinuncia di Benedetto XVI e dell’elezione di Francesco, pubblichiamo un intervento, scritto per La Bussola da mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana (Kazakistan).
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Il principio guida più sicuro in tale questione cruciale per la vita della Chiesa dovrebbe essere la prassi prevalente con cui erano risolti i casi di una rinuncia o rispettivamente ¹di una elezione pontificia presumibilmente invalida. In ciò si mostrava il sensus perennis ecclesiae.
Il principio della legalità applicato ad litteram o del positivismo giuridico non era considerato nella grande prassi della Chiesa un principio assoluto, poiché nel caso della legislazione dell’elezione papale si trattava di legge umana, e non divina.
La legge umana che regolarizza l’assunzione dell’ufficio papale o la dimissione dall’ufficio papale deve essere subordinata al bene maggiore di tutta la Chiesa, che in questo caso è l’esistenza reale del capo visibile della Chiesa e la certezza su tale esistenza per tutto il corpo della Chiesa, clero e fedeli, poiché tale esistenza visibile del capo e la sua certezza sono richieste dalla natura stessa della Chiesa. La Chiesa universale non può esistere per un tempo considerevole senza capo visibile, senza il successore di Pietro, giacché da esso dipende l’attività vitale della Chiesa universale, come per esempio la nomina dei vescovi diocesani e dei cardinali, nomine che richiedono l’esistenza di un Papa valido. Da una nomina valida di un vescovo dipende a sua volta il bene spirituale dei fedeli, poiché nel caso di una nomina episcopale invalida (a causa di un Papa presumibilmente invalido), ai sacerdoti mancherebbe la giurisdizione pastorale (confessione, matrimonio). Da ciò dipendono anche quelle dispense che solamente il Romano Pontefice può concedere, e anche le indulgenze: tutto ciò per il bene spirituale e la salvezza eterna delle anime.
L’accettazione della possibilità di un prolungato tempo della sedisvacantia papalis conduce facilmente allo spirito del sedevacantismo, un fenomeno settario e quasi-eretico apparso negli ultimi sessant’anni a causa dei problemi legati al Concilio Vaticano II e ai papi conciliari e post-conciliari.
Il bene spirituale e la salvezza eterna dei fedeli è la legge suprema nel sistema normativo della Chiesa. Per questa ragione esiste il principio del “supplet ecclesia” ossia della “sanatio in radice”: cioè la Chiesa completa ciò che era contro la legge, nel caso dei sacramenti, per esempio confessione, matrimonio, cresima, o gli oneri delle intenzioni delle Messe.
Guidato da questo principio veramente pastorale, l’istinto della Chiesa ha applicato il “supplet ecclesia” o la “sanatio in radice” anche nel caso dei dubbi di una rinuncia o di una elezione pontificia. Concretamente la “sanatio in radice” di una elezione pontificia invalida si esprimeva nell’accettazione pacifica e moralmente universale del nuovo Pontefice da parte dell’episcopato e del popolo cattolico, per lo stesso fatto che tale Pontefice eletto (presumibilmente invalido) era nominato nel Canone della Messa praticamente da tutto il clero cattolico.
La storia della Chiesa è una maestra sicura in tale questione. La più lunga sedisvacantia papalis durò due anni e nove mesi (dal 29 novembre 1268 fino all’1 settembre 1271). C’erano elezioni pontificie evidentemente invalide, ossia assunzioni dell’ufficio papale invalide: per esempio, Gregorio VI è divenuto Papa poiché ha comprato il papato con una grande somma di denaro dal suo predecessore Benedetto IX nell’anno 1045. La Chiesa Romana lo ha sempre considerato come Papa valido e persino Ildebrando di Soana, che poi divenne Papa San Gregorio VII, considerava Gregorio VI Papa legittimo. Papa Urbano VI era stato eletto sotto enormi pressioni e minacce del popolo romano. Alcuni cardinali elettori temevano per la propria vita. Tale era l’atmosfera dell’elezione di Urbano VI nell’anno 1378. Durante l’incoronazione del nuovo Papa tutti i cardinali elettori gli prestavano l’omaggio e lo riconoscevano come Papa nei primi mesi. Dopo alcuni mesi però, alcuni cardinali, specialmente francesi, cominciarono a dubitare sulla validità dell’elezione a causa delle circostanze di minaccia e della pressione morale che dovevano subire. Per questa ragione questi cardinali elessero un nuovo Papa che prese il nome di Clemente VII, un francese che scelse come sua residenza Avignone. Così cominciò una delle crisi più disastrose di tutta la storia della Chiesa, il Grande Scisma Occidentale, che durò quasi quaranta anni dilacerando l’unità della Chiesa e danneggiando fortemente il bene spirituale delle anime. La Chiesa Romana ha sempre riconosciuto Urbano VI come Papa valido, nonostante i comprovati fattori invalidanti della sua elezione.
Papa Celestino V ha fatto la sua rinuncia in circostanze di pressione e insinuazioni da parte del potente cardinale Benedetto Caetani, il quale gli è succeduto come Papa Bonifacio VIII nell’anno 1294. Una parte dei fedeli e del clero di quel tempo mai riconosceva Bonifacio VIII come Papa valido a causa di queste circostanze. Però la Chiesa Romana ha considerato Bonifacio VIII come Papa legittimo, perché l’accettazione di Bonifacio VIII da parte della stragrande maggioranza dell’episcopato e dei fedeli ha sanato “in radice” le possibili circostanze invalidanti sia della rinuncia di Celestino V sia dell’elezione di Bonifacio VIII.
Applicandola concretamente al caso attuale di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, l’ipotesi della rinuncia invalida di Benedetto XVI, e quindi dell’invalidità del papato di Francesco, si presenta propriamente come un vicolo cieco, un cul-de-sac.
Da undici anni la Sede Apostolica sarebbe de facto vacante, poiché Benedetto XVI non ha fatto nessun atto di governo, nessuna nomina episcopale o cardinalizia, nessun atto di dispensa, di indulgenze, ecc. La Chiesa universale sarebbe per questa ragione paralizzata nel suo aspetto visibile. Una tale presupposizione equivarrebbe in pratica al sedevacantismo.
Negli undici anni passati tutte le nomine di nunzi apostolici, di vescovi diocesani e di cardinali, tutte le dispense pontificie, le indulgenze concesse e lucrate da parte dei fedeli sarebbero nulle, con tutti i danni conseguenti per il bene spirituale delle anime (vescovi illegittimi, giurisdizioni vescovili invalide ecc.).
Tutti i cardinali nominati da Papa Francesco, sarebbero invalidi, cioè non-cardinali, e cioè la stragrande maggioranza dell’attuale collegio cardinalizio.
Un’altra ipotesi puramente teoretica: se Benedetto XVI fosse stato un papa estremamente progressista e quasi eretico e avesse rinunciato nel 2013 in circostanze simili a quelle avvenute allora (quindi avendo possibili elementi di invalidità) e poi fosse stato eletto un nuovo Papa di spirito assolutamente tradizionale. E questo nuovo Papa – eletto in modo presumibilmente invalido a causa della rinuncia invalida del predecessore e a causa dell’infrazione di alcune norme del conclave – cominciasse a riformare la Chiesa nel vero senso, a nominare buoni vescovi e cardinali, a emanare professioni di fede o pronunciamenti ex cathedra per difendere la fede cattolica. Certamente nessun buon cardinale, vescovo e fedele cattolico lo considererebbe un Papa illegittimo, chiedendo che lui rinunci e che il vecchio pontefice progressista ritornasse a governare.
Può anche capitare che tutti i cardinali nominati da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI muoiano; il collegio cardinalizio della Chiesa Cattolica sarebbe allora composto solamente da cardinali nominati da Papa Francesco, quindi da non-cardinali (secondo i fautori del pontificato invalido di Francesco); di conseguenza non ci sarebbe più un collegio cardinalizio, e nemmeno elettori validi, che potrebbero procedere ad una nuova elezione pontificia. La legge che dice che i cardinali sono gli unici validi elettori del Papa è in vigore dall’XI secolo ed è stata promulgata dal Romano Pontefice, perciò solamente un Romano Pontefice è competente a cambiare la legge in vigore e promulgare una norma che permetterebbe di avere altri elettori tranne i cardinali. Nel caso possibile della morte di tutti i cardinali nominati prima di Papa Francesco non sarebbe possibile eleggere validamente un nuovo Pontefice. La Chiesa si troverebbe in un vicolo cieco, senza uscita.
L’ipotesi per cui Benedetto XVI sarebbe stato l’unico Papa valido, e quindi Francesco sarebbe un Papa invalido, contraddice non solamente la provata e sensata prassi della grande tradizione della Chiesa, ma anche semplicemente il buon senso. Inoltre, si assolutizza l’aspetto della legalità, cioè della legge umana (le norme della rinuncia e dell’elezione pontificia) a detrimento del bene delle anime, poiché si creerebbe una situazione di incertezza sulla validità di atti di governo della Chiesa e con ciò si andrebbe contro la natura visibile della Chiesa, accostandosi anche implicitamente alla mentalità del sedevacantismo. Si deve seguire la via tutior (la più sicura) e l’esempio della prassi della grande tradizione della Chiesa.
Si deve rinnovare la fede che il timone della barca della Chiesa, anche in situazione di massima tempesta – a causa per esempio di un Papa eterodosso –, è saldo nelle mani del Signore e che questa tempesta è relativamente breve nell’ottica delle grandi crisi nella bimillenaria esistenza della Chiesa militante.
7 commenti:
Grandissimo, come sempre, mons. Schneider!!
Nella Chiesa c'è un malessere diffuso. Se dovessimo fare un paragone potremmo dire che abbiamo la febbre a 40 e metastasi in tutto il corpo, dalla testa ai piedi. E la confusione è tanta. La testa: ecco il primo problema. La prima confusione proviene dal vertice, papa in primis, ma anche da innumerevoli vescovi e sacerdoti. La seconda confusione sale dal basso e, per tanti aspetti deriva dalla prima: i fedeli laici, come tantissimi sacerdoti, sono confusi e producono confusione ulteriore. Ecco le innumerevoli sbandate di tanti sacerdoti che pensano di risolvere la crisi scegliendo un papa piuttosto che un altro, che credono di risolvere i problemi dichiarando invalida un'elezione papale (con quali poteri ed autorità?), e tanti fedeli confusi li seguono perché in fondo in fondo tutti non sappiamo letteralmente dove andare a sbatterci la testa. Ma i problemi sono iniziati almeno sessant'anni fa, non nel 2013! E di sicuro non si risolveranno arrogandoci poteri che non abbiano come scegliere un papa piuttosto che un altro, definirne uno antipapa o dichiarare la vacanza della sede apostolica. Nei momenti di crisi bisogna avere piedi per terra, ma ben saldi, e testa sulle spalle. Le elezioni papali dubbie se non palesemente invalide sono tante nella storia. Ci sono stati papi che solo successivamente sono stati considerati antipapi, come Benedetto X, e stiamo parlando di mille anni fa. Nei tempi di confusione serve tutto, tranne che creare ulteriore confusione.
C'è un passo di Schneider che è totalmente illogico:
"l’ipotesi della rinuncia invalida di Benedetto XVI, e quindi dell’invalidità del papato di Francesco, si presenta propriamente come un vicolo cieco, un cul-de-sac. Da undici anni la Sede Apostolica sarebbe de facto vacante, poiché Benedetto XVI non ha fatto nessun atto di governo, nessuna nomina episcopale o cardinalizia, nessun atto di dispensa, di indulgenze, ecc. La Chiesa universale sarebbe per questa ragione paralizzata nel suo aspetto visibile. Una tale presupposizione equivarrebbe in pratica al sedevacantismo. Negli undici anni passati tutte le nomine di nunzi apostolici, di vescovi diocesani e di cardinali, tutte le dispense pontificie, le indulgenze concesse e lucrate da parte dei fedeli sarebbero nulle, con tutti i danni conseguenti per il bene spirituale delle anime (vescovi illegittimi, giurisdizioni vescovili invalide ecc.). Tutti i cardinali nominati da Papa Francesco, sarebbero invalidi, cioè non-cardinali, e cioè la stragrande maggioranza dell’attuale collegio cardinalizio."
A rigore di logica, se la rinuncia è stata invalida, Benedetto è rimasto Papa fino alla sua morte. Dunque il problema della nullità degli atti di governo è un falso problema, perché se è rimasto Papa ha di fatto avallato quanto faceva Bergoglio. Una riprova di ciò è che Bergoglio, dopo aver creato i nuovi cardinali, si recava da Benedetto... Per l'approvazione?
In sostanza, comunque, leggendo fra le righe, sembra che mons Schneider nel suo intervento esprima il terrore o panico che dir si voglia di alcuni conservatori a dire la verità. Meglio tenere buoni i fedeli del proprio orticello con delle pie mezze verità piuttosto che percorrere la strada della verità tutta intera, per quanto scomoda essa sia. Poi ci sarebbe anche da dire che le opinioni non andrebbero contrabbandate per "Verità"...
Cosa significa che la Chiesa sana "gli oneri delle intenzioni delle messe"?
... elezione papale ..legge umana non Divina...una legge umana che regolarizza l'assunzione dell'ufficio papale o la dimissione .. leggo e mi stupisco: a questo siamo? È Dio solo a dare al Papa il Potere, l'Autorità di nominare vescovi e cardinali . Se Iddio non dà inutilmente si fanno nomine. Gli imperatori romani erano sommi pontefici ( della loro religione ) nel modo umano, per un golpe, o per aver ricevuto la carica lecitamente ... e facevano nomine umane! Ma un Papa fa nomine con Potere da Dio altrimenti sono nomine... umane e stop!
Per il bene maggiore della Chiesa dunque, che è il bene delle anime, perchè altrimenti le nomine non sono valide ( ma allora le nomine devono rifarsi ad un Mandato Divino e non ... umano come dice Monsignore!), tutto è lecito anche l'illecito ( salvo cambiare le norme di mille anni fa, ma si cambiano quelle di GPII senza problemi). Se ne deduce che ... il bene delle anime è far venerare / adorare in san Pietro le pachamame portate dal card. Zuppi ed altri in spalla su una canoa? Il bene delle anime sono le benedizioni sciamaniche? Sono le benedizioni non benedizioni degli adulteri e sodomiti nonchè trans e lesbiche? Venerare la statua di Lutero nell'anniversario di Fatima? Questo, ed altro, è il bene delle anime fine supremo della Chiesa? Cioè si parte dalla coda, deve essere valido per avere nomine valide, e si conclude che è valido? Ma se non fosse valido... le nomine sono invalide e non basta partire dalla coda per renderle valide. Inoltre ci sono stati pure casi di papi validi dichiarati antipapi? Perchè allora? Se tutto andava bene per casi peggiori? Sarà che si tratta di valutare se uno è o no papa? Ed ancora con tre linee papali con rispettivi successori al tempo grande scisma d'occidente erano valide le nomine di tutti e tre? No .. e pure la vera linea papale era la meno seguita! Ma le nomine delle due linee papali invalide restarono invalide per 40 anni fino a quando il Papa del concilio di Costanza sanó la situazione. Non sarebbe meglio quindi valutare la situazione per benino onde.. non trovarsi con vescovi e cardinali invalidi solo perchè... dovevano per forza per il parere personale essere valide?
... sembra che mons. Schneider nel suo intervento esprima il terrore o il panico che dir si voglia di alcuni conservatori a dire la verità...
Esattamente. Questo intervento esprime e il terrore e il panico dei conservatori a dire la verità tutta intera. Non esprime niente altro.
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