Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 16 febbraio 2015

Attacco al cardinale Burke su più fronti. Non permettiamolo!

Riprendo da La Stampa di oggi.
Marco Tosatti [qui], riferisce gli esiti della recente intervista a France 2 del cardinale Leo Raymond Burke, già prefetto della Segnatura Apostolica, che nel Sinodo 2014 aveva chiaramente assunto, insieme ad altri, una netta opposizione alla «linea Kasper».
Ricordo quanto abbiamo pubblicato [qui] con esauriente tempestività, nel sottolineare anche come il servizio della TV francese fosse dedicato a papa Francesco, presentato come il «grande riformatore» sia della curia romana che della dottrina della Chiesa cattolica. Mentre le sue «grandi riforme» sarebbero ostacolate da quella che viene definita «fronda» nel collegio cardinalizio, della quale il card. Burke viene capziosamente presentato come leader.
Questa la notizia di oggi riferita all'intervista di cui sopra:

Fare chiarezza: una speranza, anzi una esigenza, che non può tramontare perché riguarda la Verità.

Concilio Ecumenico Vaticano II.
Una rivoluzione travestita da aggiornamento

Nell'attesa di completare l'elaborazione di un articolo con puntualizzazioni nette e mirate per fare chiarezza una volta per tutte tra il vero tradizionalismo e quello ibrido-sofista che si spaccia per tale avvolgendo nelle proprie spire subdolamente normalizzatrici molti fedeli in cerca di orientamento, me la cavo, per ora, con una semplice esposizione di alcuni elementi, eloquenti di per sé, estratti dal nostro scrigno di pensieri ed esperienze di anni di impegno e coinvolgimento.
Il fatto è che contro la menzogna e l’errore serve tenacia e audacia, altrimenti non se ne argina la diffusione, che diventa sempre più soffocante la verità e il bene che solo dalla verità scaturisce. Ed è per questo che va scossa sia l'indifferenza che la superficialità: essere a-critici sarà anche meno impegnativo, ma rende complici dei pervertitori. Mentre la perversione - in senso lato, non riferibile solo alla morale - ha raggiunto livelli tali che non esiste una terra di mezzo (né tradizionalisti né progressisti); ma ormai occorre prender posizione da una parte o dall'altra, attenti alle tendenze senza cadere nell'ideologia. Nella consapevolezza che la Tradizione, che è vita e giovinezza della Chiesa, non esclude affatto il progresso, che è altra cosa dal progressismo.
L'analisi che segue mostra come siamo sempre fermi in una situazione - di stallo nel dibattito ingravescente nella degenerazione - difficilmente sormontabile a breve termine se non intervengono ulteriori scossoni (penso a quelli prodotti dall'assise conciliare tuttora aperta). Essa gira sempre intorno agli stessi punti chiave, negati o aggirati con strategie dialettiche e pragmatiche di segno deteriore e quindi mai affrontati, ma che saranno prima o poi ineludibili.

domenica 15 febbraio 2015

Contro gli abusi nei confronti della Santa Eucaristia

Ringrazio di cuore la lettrice che mi invia il testo che leggiamo di seguito con edificazione di tutti. Si tratta della Prefazione del cardinal Burke alla versione francese del libro di Mons. Athanasius Schneider sullo scandalo della comunione in mano "Corpus Christi", Libreria Editrice Vaticana, 2013.
* Inserisco qui, immediatamente visibile, la ragione dell'asterisco messo dopo il  titolo: 
Non passerei sotto silenzio anche l'urgenza, non meno importante, della fine dello sprezzante ostruzionismo di troppi vescovi e sacerdoti nei confronti del Rito Romano Antiquior che non ha mai cessato di appartenere alla Chiesa universale. 

L'urgenza del ripristino della forma
tradizionale della comunione
*

Nulla è più importante nella vita di un cattolico della santa Eucaristia. Il Decreto del Concilio Vaticano II sulla vita e il ministero sacerdotale, ispirandosi ad un testo di S. Tommaso, dichiara:
«nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra pasqua, lui il pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante dà vita agli uomini i quali sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a lui se stessi, il proprio lavoro e tutte le cose create». Lo stesso testo continua così: «per questo l'Eucaristia si presenta come fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione, cosicché i catecumeni sono introdotti a poco a poco a parteciparvi, e i fedeli, già segnati dal sacro battesimo e dalla confermazione, ricevendo l'eucaristia trovano il loro pieno inserimento nel corpo di Cristo».

Padre Volpi dovrà risarcire moralmente ed economicamente la famiglia Manelli per le accuse calunniose.

Aggiornamento e precisazioni [qui]

Un frutto della Corona di Rosari e della preghiere ferventi a Santa Maria Maggiore?
Al momento l'unica fonte è don Camillo, che so vicino alla famiglia Manelli; per cui mi fido. Lo ringrazio per la segnalazione. Testo originale [qui], riprodotto di seguito,
Giustizia umana più efficiente di quella ecclesiastica, quella della neo-chiesa, che sembra aver scoperto la Misericordia solo oggi?
Mi chiedo solo come può don Camillo attribuire l'accaduto a Benedetto XVI, visto che il Decreto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, con il quale è disposto il Commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, con la conseguente destituzione del Fondatore e Ministro generale dell’Istituto religioso (e del suo Consiglio) reca la data dell’11 luglio 2013.
Il Decreto, firmato dal cardinale prefetto João Braz de Aviz e dall’arcivescovo segretario José Rodriguez Carballo, ofm, ha esautorato i superiori dei Francescani dell’Immacolata, affidando il governo dell’Istituto ad un “commissario apostolico”, il padre Fidenzio Volpi, cappuccino. Decreto che peraltro non menziona alcuna colpa, né atti espressamente e direttamente contrari al bene dell’Istituto religioso. E senza riferimento ad alcuna questione o motivazione che riguardi propriamente né la fede, né la morale, né la disciplina.
E con tanto di rescritto di pugno del papa, Francesco, che lo ha reso blindato ad ogni possibile azione di ricorso...

Non mi sono mai prestato a fare troppo eco alle vicende dei Francescani dell'Immacolata, ma una sentenza emanata dall'Organismo di Mediazione forense del Tribunale di Roma del 12 febbraio 2015, è troppo succulenta!
Il fatto:
l'8 dicembre 2013, Padre Fidenzio Volpi in una lettera scrive:
Scrive: “Cosa poi estremamente grave – ve ne porto a conoscenza ufficialmente solo ora – è stato il trasferimento delle disponibilità dei beni mobili e immobili dell’Istituto, a fedeli laici, noti figli spirituali e familiari del Fondatore P. Stefano M. Manelli, nonché ad alcuni genitori di suore”. Continua padre Volpi: “Tali operazioni gravemente illecite sotto il profilo morale e canonico, con risvolti anche in ambito civile e penale, sono state fatte dopo la nomina del Commissario Apostolico, manifestando così la volontà di sottrarre tali fondi al controllo della Santa Sede”. Il Commissario adombra misure in proposito: “Chi ha fatto o permesso tutto ciò è caduto in gravi mancanze e, se religioso, è passibile di severe sanzioni canoniche. Una simile cosa è avvenuta anche per le opere di apostolato: editrice, televisione…”.
[...] EBBENE per queste menzogne Padre Volpi patteggiando con tutta la Famiglia Manelli, lesa nell'onore, come equo risarcimento dovrà versare 20.000 euro alla famiglia Manelli più tutte le spese legali, la pubblicazione di pubbliche scuse sui siti internet da lui gestiti, oltre a lettere circolari a tutti i frati e suore. Giustizia è fatta!

Precisazione rispetto a quanto citato sopra.
Non vi è stato un processo e perciò non vi sono state "ammissioni di reato" o "condanne", ma solo un "accordo" per un risarcimento in sede di Organismo di Mediazione Forense del Tribunale di Roma (allo scopo di non procedere dinanzi al Tribunale). Per informazioni più precise rinviamo ad un articolo di Corrispondenza Romana [qui].
Per quanto ci riguarda, la pronta (Cfr. a riprova la newsletter tempestivamente diramata ai lettori in automatico, che reca il titolo "Volpi dovrà risarcire...") e spontanea rettifica del titolo dell'articolo precedente conferma che si è trattato di un errore dovuto ad imperizia e non volontario. Dunque nella sua lettera circolare qui pubblicata sembra ci sia una querela - a chiunque la minacci - destinata all'archiviazione.

USA: il vescovo Schneider ha visitato il seminario di Winona

L'11 Febbraio 2015, Mons. Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare di Astana in Kazakhstan, ha incontrato il vescovo Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X e diversi sacerdoti della Fraternità, nel Seminario di San Tommaso d'Aquino di Winona (USA).
Questa è la seconda visita del vescovo Schneider in un seminario della Fraternità. Infatti, il 16 gennaio 2015, aveva visitato il Seminario Saint-Vianney a Flavigny (Francia). Entrambi gli incontri si sono incentrati sulla questione della riforma liturgica di Paolo VI e sui presupposti dottrinali del Novus Ordo Missae.
Il 5 dicembre 2014, il Cardinale Walter Brandmüller, presidente emerito del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, ha visitato il Seminario di Zaitzkofen Herz Jesu (Germania), dove si è discusso sull'autorità magisteriale del Vaticano II.
Questi incontri costituiscono le modalità in cui proseguono gli scambi dottrinali tra la Fraternità San Pio X e le autorità romane « in un quadro più ampio e meno formale degli incontri precedenti », secondo la decisione presa nel corso della riunione di Mons. Fellay con il cardinale Gerhard Ludwig Müller Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 23 settembre 2014.
Questi incontri sono l'occasione per i visitatori di conoscere maggiormente la Fraternità San Pio X e rendersi quindi meglio conto del lavoro svolto dalle opere della Tradizione.
La visita a Winona ha coinciso con la riunione annuale sacerdotale in cui circa 80 sacerdoti del Distretto degli Stati Uniti si trovavano presso il seminario per una settimana di studi.
____________________________
[Fonte : Fraternità San Pio X / MG - Dici del 13/02/2015 - Traduzione: Chiesa e post-concilio]

sabato 14 febbraio 2015

Sua Santità Benedetto XVI insieme al Santo Padre Francesco

Dall'indirizzo di omaggio al Santo Padre del Cardinale Dominique Mamberti - Basilica Vaticana, Concistoro di sabato 14 febbraio [qui]
«...Con particolare affetto salutiamo sua Santità Benedetto XVI che anche quest’anno, accogliendo il suo invito, Padre Santo, ha voluto essere presente in questa significativa circostanza per la vita della Chiesa...».

A prescindere da ogni possibile considerazione sulla drammaticità delle dimissioni di Benedetto XVI, non c'è, forse, un Sua Santità di troppo nella storia della nostra Chiesa?
Ovviamente mi riferisco alla denominazione che è attribuita all'inedita figura del Papa emerito. 
Oltretutto ormai è divenuta normale l'anomala compresenza del papa della rinuncia con il suo successore, in quanto codificata da una prassi senza definizioni e priva di riscontri canonici e teologici che siano stati espressi e ratificati nonché ufficializzata da una rappresentazione enfatizzata anche attraverso i media.
Una sorta di esercizio bifido del papato: col munus petrino dimidiato per effetto della improvvida scissione del Ministero attivo da quello contemplativo nel 'recinto di Pietro' che così non è tanto un 'luogo' geografico quanto teologico dal quale Benedetto XVI continua ad esercitare il ministero spirituale, mentre ha deposto la potestà di governo universale.
Chi tra voi ha ascoltato la cronaca televisiva ricorderà certamente, verso la conclusione le parole dello speaker: «non dovete pregare per la conversione del Papa, ma per la conversione del Papato... citando chi aveva definito grande la rinuncia di Benedetto XVI perché aveva dato inizio alla conversione del Papato».  E mi è venuto alla mente quel che ne ho già scritto e che vi ripropongo visto che non è cambiata una virgola nel senso che nessuno ne ha parlato, mentre la de-formazione procede a ritmi sempre più accelerati. Il punto è che noi siamo convinti che l'autorità sia funzionale alla verità. È per questo che esprimiamo il nostro sconcerto quando l'autorità procede coi nuovi schemi di una disinvolta prassi che si trasforma in norma sempre più cangiante. E dunque non può essere più considerata norma, ma arbitrio.

Può essere perciò utile a questo punto ripercorrere quanto dicevamo qui proprio sulla conversione del papato, in ordine al punto 32 della Evangelii Gaudium, che sembra la versione peronista dell' ottimismo "ingenuo" e "aprioristico" di Giovanni XXIII e Paolo VI, senza la mens subtilis di Benedetto XVI, con l'unico effetto positivo di lasciar cadere ogni maschera e di mettere chi è in grado di 'vedere' di fronte ad una allarmante accelerazione della rivoluzione copernicana innescata dalle innovazioni conciliari. La chiesa 2.0, riformata dal Vaticano II, ora prende il largo e sta mostrando al mondo una palingenesi inedita e dirompente, dalle coloriture sociologiche, che tratteggia il suo nuovo volto.

Ricordo tuttavia che il card Burke ha dichiarato [qui] che «la E.G. non è parte del Magistero perché lo stesso Papa afferma al principio del documento che esso non è magisteriale, offre solo indicazioni sulla direzione verso cui condurrà la Chiesa. Nell'Evangelii gaudium ci sono affermazioni che esprimono il pensiero del Papa. Le riceviamo con rispetto, ma non insegnano una dottrina ufficiale».
Ma ciò non impedisce che nel frattempo i suoi danni possa farli... E mi sorge spontanea una domanda: si può condurre la Chiesa in una direzione in base a coordinate che, in questi termini, apparirebbero inedite o per lo meno non sancite dal magistero infallibile? 

15 febbraio Santa Messa Tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)
Domenica 15 febbraio 2015, ore 18,00
S. Messa  in forma straordinaria (Messale S. Giovanni XXIII del 1962)
S. Messa cantata in forma straordinaria (messale latino/gregoriano del 1962 di S. Giovanni XXIII)
Domenica di Quinquagesima

PARROCCHIA GESU’ CROCIFISSO E MADONNA DELLE LACRIME
V. GIAVENO 39, TORINO

Ulteriori informazioni e sussidi liturgici saranno disponibili sulla pagina facebook dell’evento (accessibile senza necessità di registrazione):

https://www.facebook.com/events/337815766418518/

Programma musicale della celebrazione:
Proprio gregoriano del giorno parzialmente salmodiato
Improvvisazioni per organo
Kyrie, Sanctus, Agnus Dei, Ite XI (Orbis Factor) - Gloria VIII (De Angelis)
Adoro te devote -  Ave Regina Coelorum  (t. simplex)  – Tu es Petrus (commemorazione della Cattedra di San Pietro – festa concorrente ) All’are splendenti (Ave Maria di Lourdes nella settimana della festa)

LA PREDILEZIONE DELLA CHIESA PER LE FAMIGLIE NUMEROSE

Vista la recente, infelice battuta mediatica di Papa Bergoglio sulle famiglie numerose (“Fate figli, sì, ma non come conigli; tre vanno bene”) che tanto scalpore ha suscitato, mi permetto di rammentargli rispettosamente il sentire di sempre della Chiesa nei confronti di quelle famiglie, attraverso le parole del Romano Pontefice Pio XII, suo predecessore di venerata memoria. La redazione degli estratti, la citazione dell’art. 31 della Costituzione, i corsivi sono miei:  Paolo Pasqualucci.

E s t r a t t i   dal Discorso del Santo Padre Pio XII tenuto il 28 gennaio 1958 in Roma ai componenti la Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale delle Associazioni tra le Famiglie Numerose, il Consiglio Direttivo della Associazione Romana Famiglie Numerose, il Comitato delle Dame della Associazione stessa e agli impiegati.
* * *
“Tra le visite più gradite al Nostro cuore annoveriamo questa vostra, diletti figli e figlie, Dirigenti e Rappresentanti Associazioni tra le Famiglie Numerose di Roma e d’Italia.  Vi è infatti nota la viva sollecitudine che Noi nutriamo verso la famiglia, di cui non trascuriamo occasione per illustrare la dignità nei suoi molteplici aspetti, per affermare e difendere i diritti, inculcare i doveri, in una parola, farne un caposaldo del Nostro pastorale insegnamento […]
Ma voi non rappresentate solamente la famiglia, bensì siete e rappresentate le famiglie numerose, vale a dire, le più benedette da Dio, dalla Chiesa predilette e stimate quali preziosissimi tesori.  Da queste infatti ella riceve più manifestamente una triplice testimonianza, che, mentre conferma dinnanzi agli occhi del mondo la verità della sua dottrina e la rettitudine della sua pratica, ridonda, in virtù dell’esempio, a grande vantaggio di tutte le altre famiglie e della stessa civile società.  Ove, infatti, si incontrino con frequenza, le famiglie numerose attestano:  la sanità fisica e morale del popolo cristiano – la fede viva in Dio e la fiducia nella sua Provvidenza – la sanità feconda e lieta del matrimonio cattolico.

Reincidencia de la sinodalidad: los “Lineamenta” para 2015

Premisa

Observamos que “el espíritu del concilio” en sus aspectos más revolucionarios y la semántica de la inclusión –los efectos dañinos y terribles de una afirmación principal exacta seguida por un “pero también”– van a ser trasladados sin más al Sínodo.
En el blog ya hemos hablado ampliamente del Sinodo conciliarista [in italiano: leer aquí - aquí].
De momento me limito a escribir rápidamente unas cuantas reflexiones esenciales justo después de la publicación del documento “Lineamenta” para la XIV Asamblea General Ordinaria: La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo (4-25 de octubre 2015), del 9 de diciembre 2014, que tengo aquí delante de mí.

Los puntos que ni siquiera debían entrar en el debate

Si me detengo en estos puntos ahora es porque las cuestiones que ellos plantean –y que además ni siquiera se debería debatir– no habían sido aceptadas; sin embargo, al ser mantenidas como sea –por voluntad del Papa– en el texto que se ha publicado, ellas han sido introducidas de nuevo en el circuito de la discusión, en los términos que se indican en la premisa. Además, el cuestionario parece redactado de una forma que pueda orientar las respuestas, dando por sentadas premisas claramente manipuladas por la mens que está manejando el juego.

Ancora «i due papi». Benedetto XVI al Concistoro su invito di Papa Francesco

Avvenire di oggi [qui].
Benedetto XVI ha accolto volentieri l’invito di Francesco a partecipare al Concistoro ordinario pubblico che si svolgerà domani alle 11.00 nella Basilica di San Pietro per la creazione di 20 nuovi cardinali. Lo fa sapere la Radio Vaticana. [...]
IL 22 febbraio dello scorso anno il Papa emerito ha partecipato anche al Concistoro per la creazione di 19 nuovi porporati. Così ci esprimevamo in quella occasione:
«« La situazione è talmente inedita che non ci sono parole. Attoniti i fedeli in Basilica Vaticana quando il cardinale Parolin ha salutato la presenza di Papa Benedetto al Concistoro, hanno applaudito con un attimo di ritardo e con infinita commozione. In cappotto e con lo zucchetto Benedetto si è seduto a fianco dei cardinali, con il libretto della cerimonia in mano. Poi all’arrivo di Francesco l’abbraccio.
Una presenza inquietante, come alle canonizzazioni... Un invito, un ordine, o una necessità?
Ci sovvengono le parole di Giovanni Paolo II nell'aprile del 1994 al chirurgo Gianfranco Fineschi in occasione di un intervento all'anca: «Lei mi deve curare e io devo guarire perché non c'è posto nella Chiesa per un Papa emerito», icasticamente compendiando l'intera dottrina dei canonisti sulle dimissioni del «Sovrano Pontefice». Il problema non sono le dimissioni di Benedetto XVI ma la loro proiezione sul successore e sui successori.