Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 15 giugno 2016

Mille fedeli alla messa del cardinale Burke

Pubblico l'incipit dell'articolo de La Nuova Sardegna che dà notizia della prima delle due celebrazioni di cui avevamo dato notizia qui.


SASSARI. C’erano più di mille persone, l’altra sera, a Bancali per la cerimonia di incoronazione della Regina di Bancali con il cardinale Raymond Leo Burke, Patronus del Sovrano Militare Ordine di Malta. Tanta gente che la piccola chiesa di san Gavino non avrebbe potuto accogliere. E infatti le celebrazioni si sono svolte all’esterno dove è stato eretto un altare sopra un terrapieno in cemento realizzato per l’occasione. [...]

Il resto della cronaca è redatto in termini e con accenti che oltre a misconoscere il Rito Antiquior, celebrato il giorno successivo nella Chiesa di San Gavino [qui] lo collocano in un ambiente particolare, mentre sottolineano, per la prima celebrazione, l'assenza del vescovo e del sindaco. Non è un clima salubre per la Tradizione, nonostante non manchino i sacerdoti fedeli. 

Inserisco di seguito il filmato del solenne ingresso del Card. Burke in Chiesa, prima della celebrazione, per poi indossare i paramenti liturgici, al canto dell'Ecce sacerdos magnus qui in diebus suis placuit Deo et incentus est iustus et inventus est iustus.
È ora di sfatare i pregiudizi che spesso accompagnano l'uso della Cappa magna, uno dei simboli della dignità ecclesiastica - che non riguarda la persona ma ciò che rappresenta - ormai quasi in disuso. Per non dimenticare che si tratta di una dignità che non è mai fine a se stessa. Vediamo quale ne è il significato, da conoscere o da riscoprire.

martedì 14 giugno 2016

don Curzio Nitoglia. Compromesso storico tra modernismo e cattolicesimo

L’ultra-modernismo attuale di Francesco I ha liquidato non solo la filosofia metafisica e la teologia teoretica classiche, ma anche ogni forma di teoresi modernistica, rimpiazzandole con  il primato della prassi.

Papa Bergoglio non si interessa della dottrina, ma punta all’azione e al risultato. Non vuol sentir parlare di teoresi, ma vuole sottomettere il dogma alla realizzazione pratica e  concreta. 
Si può dire che Bergoglio propone la “de-teologizzazione” ai cattolici tradizionali come Togliatti proponeva nel 1963 la “de-ideologizzazione” ai cristiani progressisti. 
Tuttavia proprio questo rifiuto della teoresi diventa il dogmatismo pratico più rigido del post-concilio (v. la distruzione dei Francescani dell’Immacolata).

Non si parla più di ermeneutica della continuità, di esistenza del limbo, di ortodossia della Messa di Paolo VI, di “pro multis o per tutti”, ma si mira ad omologare ogni cosa mediante il marciare assieme.

Messe Tradizionali presso la Cattolica di Milano

Avvisiamo che nei prossimi giorni saranno celebrate due Sante Messe Tridentine presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 
Mercoledì 15 giugno 2016, ore 17.45
Santa Messa solenne in canto, con diacono e suddiacono,
in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù
Giovedì 16 giugno 2016, ore 9.30
Santa Messa votiva della Santissima Eucaristia. 
Cappella San Francesco 
sita al primo piano dell'edificio monumentale di Largo Gemelli, lungo l'ambulacro 3 e presso la sommità della scala D. 
Con queste Sante Messe si conclude anche per quest'anno il ciclo di celebrazioni tridentine in Università Cattolica, le quali riprenderanno con cadenza mensile a partire dal mese di settembre: si provvederà a trasmettere tempestiva comunicazione di ciò quando si saranno fissate le date. 
Con l'auspicio di vedervi numerosi, cordialmente vi salutiamo e vi diamo appuntamento dopo l'estate. 
Gli studenti organizzatori

Ratzinger su Biffi: "Persone di questa grandezza non manchino mai nella Chiesa"

Riprendo da Sandro Magister, Settimo cielo, di oggi:


È presentato oggi a Bologna, alle 18.30 nella Biblioteca dell'Archiginnasio, il volume "Ubi fides ibi libertas" con scritti in onore di Giacomo Biffi, edito da Cantagalli.
Parleranno di lui, tra gli altri, i suoi due successori sulla cattedra episcopale di Bologna, Carlo Caffarra e Matteo Zuppi.
Apre il volume questo messaggio di Joseph Ratzinger scritto per l'occasione:
"Nella mia memoria il cardinal Biffi è un pastore esemplare della Chiesa di Dio in tempi tempestosi.
"Biffi era una personalità tutta d'un pezzo, uomo di un coraggio straordinario, senza paura di popolarità o impopolarità, orientato solo dalla luce della verità, che in Gesù Cristo ci appare in persona.
"La sua intelligenza straordinaria e la sua formazione culturale e teologica, collegata con una buona dose di umorismo, erano convincenti, perché era totalmente al servizio della verità, al servizio del Signore, e così degli uomini del nostro tempo.
"Mi auguro che persone di questa grandezza umana non manchino mai nella Chiesa di Dio".
Tra i vari contributi, è inoltre riportata nel volume anche questa intervista uscita su "L'Espresso" nel 2000, con la geniale rilettura teologica delle "Avventure di Pinocchio" fatta dal cardinale:

lunedì 13 giugno 2016

don Curzio Nitoglia. Mons. Francesco Spadafora “TRE FONTANE”

Prologo

Nel 1984 monsignor Francesco Spadafora ha pubblicato un bellissimo libretto (164 pagine, 11 cm x 18 cm) intitolato Tre Fontane presso l’Editore Giovanni Volpe di Roma.
Abbiamo già visto [qui] il contenuto delle  circa sessanta rivelazioni private, che la Madonna ha fatto a Bruno Cornacchiola dal 1947 al 2001, citando il libro di Saverio Gaeta Il Veggente. Il segreto delle tre fontane (Milano, Salani, 2016), il quale ha potuto consultare i quaderni lasciati dal Cornacchiola alla Associazione da lui fondata (SACRI)[1].

Ritorno sul tema poiché il libro di monsignor Spadafora, che non conosceva il contenuto delle rivelazioni private posteriori alla prima parte di quella resa pubblica del 12 aprile  1947, mette molto bene in luce il quadro che circonda la figura di Cornacchiola e il rapporto speciale che la sua conversione, dovuta all’apparizione della Madonna a lui e ai suoi tre  figli, ha avuto con il papa Pio XII e l’apparizione della Madonna a Fatima avvenuta nel 1917. I due libri (di Gaeta e Spadafora) si integrano, dunque, a vicenda e vanno letti, meditati e vissuti alla luce del messaggio di Fatima: preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori, riparazione e una tremenda guerra dopo quella del 1914 e del 1938, che “cancellerà intere Nazioni dalla faccia della terra”.

Danilo Quinto.“La scienza dice no”. Un libro che serve la Verità

Purtroppo il pensiero unico giunge fino a definire omofobe pure e semplici affermazioni che toccano gli aspetti scientifici e morali della tendenza omosessuale. Ma la verità sui principi, che non prescinde dal rispetto per le persone, non uccide al pari del terrorismo di matrice fanatica. La verità orienta le persone in questa realtà che ormai ci offre quotidiani esempi di ordinaria follia.
Il libro lo abbiamo tradotto e promosso noi: qui la presentazione di P. Pasqualucci.

A breve, di molti libri sarà vietata la stampa o saranno bruciati in pubblica piazza. Anche chi ne parlerà o li conse rverà in casa per farli leggere ai propri figli – per contrastare il pensiero unico che imperversa e di cui è in corso l’indottrinamento alla categoria che più interessa e che più si brama, i bambini – potrà subire conseguenze. Come, d’altra parte, già accade, con le liste di proscrizione pubblica che vengono redatte e diffuse attraverso internet.
Anche oggi, quindi, ci vuole coraggio a stampare e a parlare di libri come “La scienza dice no – L’inganno del ‘matrimonio’ gay”. L’editore Solfanelli l’ha avuto. Il libro è uscito a maggio. L’autore è Gerard J.M. Van den Aardweg, ottantenne psicoterapeuta, specializzato nel trattamento delle “persone omosessuali”, cattolico, sposato, padre di sette figli, dottore in Psicologia all’Università di Amsterdam.
Non è azzardato definire questo libro un manuale di conoscenza scientifico, che racconta e mette in luce fatti e realtà e che ha un intento pedagogico: smascherare, dal punto di vista scientifico, l’idea delle origini innate o fisiche o biologiche dell’omosessualità e denunciare lo scandalo del matrimonio tra persone dello stesso sesso: “Prima o poi - scrive Aardweg – arriverà il momento in cui la gente scoprirà la follia e la nocività di questa fabbricazione, ma noi possiamo affrettarne i tempi”. 
Come? Diffondendo la verità e la conoscenza. Facendo, quindi, l’opposto di quanto fa la “scienza gay”: “Il motivo ispiratore della scienza gay – sostiene Aardweg – non è la sete di verità e conoscenza, ma piuttosto la normalizzazione rivoluzionaria dell’omosessualità da un punto di vista sociale e, se quest’obiettivo verrà raggiunto, la normalizzazione di altre deviazioni sessuali: in primo luogo, la pedofilia omosessuale e la poligamia”.

domenica 12 giugno 2016

Foto della Messa in Rito Domenicano a Trieste

FOTO DELLA MESSA IN RITO DOMENICANO
In Traslatione S. Dominico P. N. 24-05-2016 — presso Trieste, Parrocchia Beata Vergine del Soccorso.

Quest'anno l’Ordine dei frati domenicani festeggia il proprio giubileo, ricorrendo ottocento anni dalla bolla Gratiarum omnium largitori di papa Onorio III con la quale veniva confermato l’Ordine. Tema di questo anno giubilare è “Mandati a predicare il Vangelo”, un tema che decisamente centra appieno il carisma di questi religiosi il cui Ordine è chiamato appunto “dei predicatori”. La parrocchia della B.V. del Soccorso ha voluto unirsi al gaudio di questo antico Ordine così importante nella storia della Chiesa, per il suo pensiero teologico e la sua spiritualità, promuovendo per martedì 24 maggio alle ore 18,30 la celebrazione di una santa Messa in lingua latina secondo il rito domenicano nell’occasione della festa della Traslatio di san Domenico. Ad officiare padre Didier Baccianti, giovane religioso luganese del convento di Torino. 

Un paradosso antico: “Chi perderà la propria vita la salverà”

«A nulla giova un’azione esterna compiuta senza amore; invece, qualunque cosa, per quanto piccola e disprezzata essa sia, se fatta con amore, diventa tutta piena di frutti». L’imitazione di Cristo

La morte a sé stessi, l’uscire da sé stessi non coincide con l’annullamento di sé per far spazio all’altro. Piuttosto è un donare la propria vita, un donare la vita che si ha. È un donare la vita che abbiamo ricevuto. Gesù non si è incarnato, non ha assunto spoglie mortali per venire semplicemente a morire. È venuto per dare la vita (certo, fino alla fine), la sua vita, la vita di Dio che Egli è, proprio per questo l’ha data fino alla fine.
Per poter donare questa vita occorre innanzitutto riceverla e possederla. Che cosa mi dà vita? Dove innanzitutto ricevo vita? Che vita perciò posseggo?
Rimanere, osservare, andare (Gv 15,9-17).
È possibile uscire da sé solo se vi è una dimora; è possibile morire a sé stessi solo se si ha vita. Uscire da sé per non avere affatto una dimora, morire a sé stessi fino a non avere più vita a che, a chi gioverebbe?

sabato 11 giugno 2016

Avviso Sacro - Parrocchia Santissima Trinità dei Pellegrini

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Cari Fratelli e Sorelle in Cristo,

domenica 12 Giugno ricorre il IV centenario della dedicazione dell’amata chiesa della Ss.ma Trinità dei Pellegrini, da nove anni nostra parrocchia.
Quattro secoli sono trascorsi dalla sua consacrazione: una storia gloriosa di carità nata dall’eredità di San Filippo Neri che, con la sua predicazione e il suo esempio, ha rinnovato la devozione e la spiritualità dell’intera città di Roma. 
Questa eredità è stata raccolta e trasmessa nei secoli attraverso l’infaticabile opera dell’Arciconfraternita della Ss.ma Trinità dei Pellegrini e dei Convalescenti, sotto il cui patronato l’attuale chiesa è stata edificata.
In occasione di questa solenne ricorrenza desidero invitarvi alle celebrazioni inaugurali dell’Anno Giubilare della nostra Chiesa che si svolgeranno secondo il programma in allegato.
Il Parroco
Rev. Sac. Joseph Kramer F.S.S.P.

don Elia. Davide e Golia

Proprio mentre ci consacravamo al Cuore immacolato di Maria nella basilica di San Pietro, sabato scorso, veniva resa pubblica un’altra clamorosa mossa a sorpresa nell’inesorabile quanto rapido processo di stalinizzazione della Chiesa Cattolica. Già ai primi di novembre del 2014 – appena un anno e mezzo fa – i vescovi erano stati spronati a dare prontamente le dimissioni al compimento dei settantacinque anni d’età, a meno che, per il «desiderio di un miglior servizio alla comunità», non avessero già deciso “spontaneamente” di ritirarsi prima o ricevuto l’ordine, peraltro comunicato «in fraterno dialogo», di togliersi dai piedi anche senza grave causa, quella che il codice prevede in caso di rimozione. D’ora in poi, con il motu proprio intitolato Come una madre amorevole, basterà una semplice negligenza nell’esercizio delle proprie responsabilità: non una colpa personale, ma un inadeguato trattamento di colpe altrui che abbiano provocato danni di ordine «fisico, morale, spirituale o patrimoniale».