Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 18 gennaio 2018

Vox populi... cominciano ad essere molti a non tacere.

Significativo articolo da Il Giornale. 
Ricordiamo il fondamento della Vox populi: «In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono [i fedeli], essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità della persona»
(Codice di Diritto Canonico, Can. 212 § 3):

Le sottoscrizioni sono già oltre 3.600. La lettera firmata da “ex musulmani” [qui] contro Papa Francesco e il suo “insegnamento sull’islam” in un modo o nell’altro ha fatto parlare di sé.

Alcuni hanno criticato la credibilità della petizione, aperta a tutti i fedeli senza il coinvolgimento di teologi o studiosi del Diritto Canonico. Eppure da Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna continuano ad arrivare adesioni che i promotori sperano di presentare a Sua Santità per fargli capire che “non si possono servire allo stesso tempo la Chiesa e l’islam”.

Dietro l’accusa al Pontefice di “presentare il Corano come via di salvezza” (leggi qui il testo), si nasconde padre Guy Pagès [vedi qui - qui], un parroco cattolico incardinato nell'arcidiocesi di Parigi. Classe 1958, laureato in teologia, è stato ordinato sacerdote nel 1994 per diventare negli ultimi anni l’animatore del sito “islam&vérité”, noto per le sue posizioni polemiche sul rapporto tra Chiesa e musulmani. Missionario nella Repubblica di Gibuti, Pages ha potuto “conoscere da vicino" la religione di Allah tanto da spingerlo a scrivere diversi libri sul tema, tra cui il più famoso - “Interrogare l’islam” - è stato tradotto anche in Italiano. “La Chiesa deve lottare contro l’islam per assicurare l’esistenza e la salute dei suoi figli”, dice Pages a ilGiornale.it che lo ha contattato per mail.

Nella vostra lettera a Papa Francesco, vi presentate come “ex musulmani”. Ma non è chiaro fino in fondo chi siano i promotori dell’iniziativa. 
“Sono ex musulmani e alcuni loro amici, arrabbiati per l’islamofilia nella Chiesa, di cui il Papa è un esponente di spicco".

Avete un'associazione?
"Alcuni di noi fanno parte di associazioni che sostengono gli ex musulmani e la loro evangelizzazione. Non abbiamo un capo o un presidente, se non Gesù Cristo, per il quale abbiamo accettato di perdere tutto”.

Siete seguiti da sacerdoti o vescovi?
“Sono veramente pochi i preti che ci sostengono”.

Alla vostra petizione hanno aderito oltre 3.600 persone. Non tutte saranno convertiti, immagino. Quanti sono gli ex musulmani che si sentono feriti dal dialogo del Papa con i fedeli di Allah?
“Al momento non lo sappiamo ancora. Come abbiamo detto nella presentazione della nostra lettera, gli ex musulmani, in generale, sanno di essere stati condannati a morte dall’islam e evitano quindi di farsi riconoscere. I nomi li riveleremo solo al Santo Padre, se lo richiederà”.

La vostra iniziativa sembra simile alla “Corretio Filialis” pubblicata alcuni mesi fa. Se però in quel caso a firmarla furono solo teologi, preti e vescovi, voi invece l’avete aperta a tutti i fedeli. Non rischia di farla apparire meno seria?
“Non crediamo sia necessario essere un teologo affermato per riconoscere la natura demoniaca dell’islam. Basta un po’ d'intelligenza, senza dover scomodare la fede, per capire che non si possono servire allo stesso tempo la Chiesa e l’islam, cioè Cristo e l’Anticristo”.

Non crede sia presuntuoso per un gruppo di fedeli pretendere di correggere il Papa? 
“Come si legge nella glossa di Sant’Agostino in uno dei suoi passaggi: “San Pietro ha insegnato con il suo esempio a coloro che sono di rango superiore che se stanno rischiando di perdere la retta via, non si devono arrabbiare se coloro che sono inferiori li riprendono”.

La Chiesa dovrebbe cercare il dialogo o combattere i musulmani?
“Quale dialogo (può esserci) con l’islam? ‘Quale rapporto c’è tra la giustizia e l’empietà. Quale unione tra la luce e le tenebre? Quale accordo tra Cristo e Satana? Quale legame tra il fedele e l’infedele?’. La Chiesa deve lottare contro l’islam perché è minacciata direttamente da colui che ha per missione quella di annientarla e rimpiazzarla. Chi può venire dopo il Cristo se non l’Anticristo?”.

I cristiani dunque dovrebbero cercare di convertire i musulmani?
“Tutti quelli che non lo fanno, dovranno rendere conto a Dio per la dannazione dei musulmani che avrebbero dovuto salvare, e della loro (dannazione, ndr) che hanno meritato con la loro vigliaccheria”.

Cosa vi aspettate di sentire da Papa Francesco, se dovesse rispondere al vostro appello?
“Che dica la verità riguardo l’islam oppure che taccia!”

Perché pensate che il Pontefice stia “islamizzando l’Europa”?
“Per diverse ragioni: perché sta affermando delle contro-verità sull’islam, in modo da renderlo più amabile; e perché sta incoraggiando l’invasione dell’Occidente da parte dei clandestini di religione musulmana, disobbedendo così al comandamento apostolico”.

Voi sostenete il Papa proponga il Corano “come via di salvezza”. Perché lo farebbe?
“Questo è per noi è un profondo mistero”.

Il Corano predica violenza?
“Basta leggere il Corano e conoscere la storia dell’islam per capirlo. Gesù ha annunciato che sarebbe venuto un tempo in cui quelli che uccidono i cristiani avrebbero immaginato così di adorare Dio. E in quale religione se non nell’islam viene insegnato l’odio a morte per i cristiani?”

Cosa farete se Bergoglio non cambierà la sua posizione?
“Continueremo a soffrire e a domandare perdono a Dio per lui, sperando (nell’arrivo) di un Papa secondo il Suo cuore”.

Sognate il ritorno di Benedetto XVI?
“No”.

E sareste pronti a lasciare la Chiesa?
“No”.

Pensate che il Papa stia tradendo la Chiesa?
“Si può pensare che la compiacenza verso l’islam non sia un tradimento?”

7 commenti:

viandante ha detto...

https://www.corrispondenzaromana.it/minimalismo-malattia-del-cattolicesimo-contemporaneo/

Interessante l'appello di don Salvatore Priola, parroco e rettore del Santuario Mariano di Altavilla Milicia: "Fratelli e sorelle – ha detto – quando sentite un prete dire cose che sono contrarie alla fede cattolica, dovete avere il coraggio di alzarvi e dirlo al prete, anche durante la Messa: questo non le è consentito!"

Anonimo ha detto...

Questo implica la preparazione dei cattolici .

Michele Durighello ha detto...

Chi vuol firmare vada su http://exmusulmanschretiens.fr/355-2/

Astuti come serpenti, per cortesia ha detto...

Io la lista dei nomi non la darei a nessuno, neanche al Sedicente.
Rischierebbe di diventare una lista di proscrizione, o peggio.
Riserbo, riserbo, riserbo.

Anonimo ha detto...

«Gesù è nato, è morto e il mondo è rimasto quello che era. Dov’è dunque la redenzione che noi predichiamo compiuta dal Cristo? Rimane il peccato, ma in questo mondo, segreta ma reale, è la presenza di Dio. (…). Però sul piano dell’esperienza storica, biologica, psicologica e sociale, nulla è avvenuto di assolutamente nuovo: si moriva prima del Cristo, si muore ancora dopo il Cristo; prima del Cristo vi era violenza, turbamento e guerra, altrettanto oggi. Ma l’uomo sa di essere figlio di Dio. Abbiamo noi il coraggio di credere, di affermare che qui è il cristianesimo e non in vane promesse che non potranno mai essere adempiute? È inutile parlare di pace finchè esiste il peccato. Se dal peccato sono derivati tutti i mali, è evidente che senza l’esclusione del peccato non potranno essere eliminati. Chi salva l’uomo dal peccato? Lo salva forse l’Islam o forse l’ebraismo o forse il protestantesimo o forse l’induismo o il buddismo? O la pace e la fratellanza che possono dare il mondo? Solo la Croce di Cristo salva dal peccato. Bisogna stare attenti a non illudere il mondo per quello che Dio non ha promesso. Dobbiamo essere più modesti e non cercare di convincere Dio a fare la nostra volontà. Non è vero che l’uomo potrà liberare, anche attraverso gli anni, l’umanità dai suoi mali».
Don Divo Barsotti

Michele Durighello ha detto...

Non mi sembra che svariati Cardinali e Vescovi certamente competenti abbiano sortito alcun effetto pratico nel far cambiare le cose..
La fede è coraggio di portare silenziosamente la croce ma se è autentica è anche ispiratrice di gesti profetici. Credo che come disse Ratzinger la Chiesa non sia una democrazia ma credo che una buona intenzione (anche se sfortunatamente non potesse divenire azione) presso Dio non passi inosservata e alla fine sappiamo che il gondoliere è lui e sappiamo che lui vuol aver bisogno di noi quindi abbiamo il dovere di non stare con le mani in mano e di dar voce al malcontento che queste pagine raccolgono. Dobbiamo, con sapienti preti che guidano impegnati laici, dar vita ad un nuovo movimento liturgico che non parta dal basso per essere scioccamente populista ma per essere davvero il fondamento d’un effettivo cambio di rotta quale quello auspicato da tutti noi ma anzitutto dalla carissima e fin troppo modesta Maria Guarini che già ricevette gli elogi del compianto e cattolicissimo Mons.Gherardini.
Non è tempo d’ignavia!

Maurizio ha detto...

Teniamo tutti ben presente le parole di don Salvatore Priola:

"Quando sentite un prete dire cose che sono contrarie alla fede cattolica, dovete avere il coraggio di alzarvi e dirlo al prete, anche durante la Messa: questo non le è consentito!"

QUESTO NON LE E' CONSENTITO!!