Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 20 gennaio 2018

Pianificata importante Conferenza sulle divisioni nella Chiesa e sull'infallibilità papale

Edward Pentin sul National Catholic Register rende nota la pianificazione, per il prossimo mese di aprile, di una importante conferenza a Roma sulle divisioni nella Chiesa e sull'infallibilità papale. A me la notizia non giunge nuova. Ero stata contattata mesi fa, ma con la consegna della discrezione.  Per questo non ne avevo parlato nonostante alcune avvisaglie più vaghe colte da voci recentemente riferite da Tosatti. Staremo a vedere se e come il fatto di parlarne sin da ora potrà di fatto interferire...
Mi pare significativo che, sul tema del potere papale, sempre dal fronte anglofono venga fuori anche un'ampia trattazione del card. Muller che pure stiamo traducendo e pubblicheremo domani.
Richiamo l'attenzione anche sulla nota, inserita tenendo conto degli intrecci che si vanno delineando.

Incontro internazionale a Roma, uno degli ultimi auspici del compianto Cardinale Carlo Caffarra. Si svolgerà in aprile.
Il Register apprende che uno degli ultimi auspici del defunto Cardinale Carlo Caffarra - una conferenza internazionale per esaminare come risolvere l'attuale crisi di divisione nella Chiesa - si svolgerà a Roma all'inizio di aprile.

I dettagli devono ancora essere ufficialmente divulgati, ma si prevede che la conferenza esplori i limiti dell'infallibilità papale e cerchi modi per superare la divisione nella Chiesa, esacerbata da ciò che molti vedono come confusione pastorale e dottrinale su questioni morali chiave.

Fonti vicine al cardinale Caffarra fino alla sua morte, avvenuta lo scorso settembre, hanno affermato di essere profondamente disillusi dalla crisi della Chiesa, in particolare dalla confusione e divisione causata dalle diverse interpretazioni del capitolo VIII di Amoris Laetitia sulla questione di ammettere all'Eucaristia i cattolici che vivono more uxorio al di fuori del matrimonio, come le coppie divorziate risposate civilmente e conviventi.

L'arcivescovo emerito di Bologna è stato uno dei quattro firmatari dei dubia, cinque domande inviate al Papa nel 2016 per chiedere chiarimenti del documento per verificarne la continuità con l'insegnamento e con la tradizione della Chiesa, ma alle quali il Papa non ha risposto.

Recentemente le preoccupazioni si sono accresciute dopo le rivelazioni che alcuni studiosi della Chiesa stanno usando Amoris Laetitia per trovare modi per ammorbidire l'insegnamento di Humanae Vitae che ha riaffermato il divieto della Chiesa alla contraccezione.

Il Cardinale Caffarra, che ha contribuito a fondare l'allora Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul matrimonio e la famiglia nel 1982, era particolarmente preoccupato per le voci dello scorso anno su possibili tentativi di rileggere e rivedere Humanae Vitae.1 Una volta ha detto che l'enciclica e l'interesse che ha suscitato nell'insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia lo hanno spronato a dedicare tutte le sue energie per approfondire e condividere l'insegnamento della Chiesa sul matrimonio, la famiglia e la procreazione umana.

Si prevede che la prossima conferenza discuta anche un argomento correlato: i limiti del potere papale, nel contesto di crescenti preoccupazioni sul fatto che Papa Francesco sta guidando la Chiesa in una direzione considerata un allontanamento dalla fede, dalla continuità e dalla tradizione, e che sta operando in modo autoritario e senza il consenso unanime dei vescovi.

La notizia della conferenza arriva quando l'arcidiocesi di Braga in Portogallo è diventata l'ultima a pubblicare le linee guida sull'applicazione di Amoris Laetitia. Le norme sottolineano l'importanza di sei mesi di discernimento che portano alla conversione, con una forte enfasi sulla coscienza e su una "stabilità coniugale" di almeno cinque anni, prima dell'ammissione ai sacramenti. I critici, tuttavia, dicono che in ultima analisi la decisione viene lasciata alla coppia ed è molto simile alla proposta di Kasper, che era stata respinta dalla maggioranza dei vescovi nei Sinodi sulla famiglia.

Nello stesso tempo, i cattolici in Polonia hanno lanciato una campagna diretta contro i vescovi del paese che li invita a «proteggere il matrimonio e rimanere fedeli a Cristo» prima della pubblicazione delle loro linee guida su Amoris Laetitia, attese a breve [qui la posizione dei vescovi polacchi lo scorso giugno].

Chiamata Polonia Semper Fidelis, la campagna invita i cattolici a mettere i loro nomi a sostegno di una lettera aperta al presidente della Conferenza episcopale polacca, l'arcivescovo Stanisław Gądecki [qui un commento teologico al suo intervento al Sinodo], nella quale lo invitano a «confermare l'insegnamento della Chiesa sia sull'indissolubilità del matrimonio che sulla non ammissibilità alla Santa Comunione delle persone divorziate e risposate civilmente».

«Non vogliamo che la confusione interpretativa si diffonda in tutta la Polonia», dicono gli organizzatori, secondo il sito web polacco cattolico Pch24. «Vogliamo che i pastori polacchi confermino gli insegnamenti tradizionali della Chiesa riguardo all'indissolubilità del matrimonio in un documento ufficiale».

Aggiungono che «la voce forte dei fedeli può diventare un grande sostegno per i vescovi polacchi» e mostrare che ciò che i loro vescovi decidono «può diventare una "scintilla" che farà sì che i vescovi di altri paesi confermino gli insegnamenti tradizionali della Chiesa».

I vescovi polacchi, che hanno preso posizioni solide ai sinodi sulla famiglia in linea con la precedente pratica pastorale, hanno pianificato di pubblicare le linee guida l'anno scorso, ma i ritardi hanno provocato il sospetto di divisioni interne.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Delle recenti riletture della Humanae Vitae alla luce di AL, abbiamo parlato qui - qui [vedi anche]. Già Ed Condon sul Catholic Herald [qui] rivelava le tendenze e le intenzioni che, andando oltre l'Amoris Laetitia prefigurano l'esistenza di un movimento per minare la morale cattolica. La Comunione ai divorziati risposati è solo l'inizio...

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Perfetto: per difendere la legittimità del golpista argentino, distruggere l'infallibilità e la stessa istituzione papale. Ecco gli eroi della fede.
È proprio una chiesa putrefatta.

mic ha detto...

Ma cosa sta dicendo?

Il papa non è sempre infallibile. E non lo è neppure quello attuale che, al di là delle problematiche attuali e fino a prova contraria è stato eletto regolarmente e ha accettato l'elezione.
Il papa è infallibile solo quanto definisce ex cathedra e comunque il suo potere incontra dei limiti nella Rivelazione, nelle definizioni dogmatiche de suoi predecessori e nella legge naturale.

"Il potere che Cristo ha conferito a Pietro e ai suoi Successori è, in senso assoluto, un mandato a servire. Il potere di insegnare nella Chiesa implica un impegno al servizio dell'obbedienza alla fede. Il papa non è un monarca assoluto i cui pensieri e desideri sono legge. Al contrario: il ministero del papa è garanzia di obbedienza a Cristo e alla sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, ma piuttosto vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all'obbedienza alla Parola di Dio, di fronte ad ogni tentativo di adattarla o di annacquarla, e ad ogni forma di opportunismo". (Benedetto XVI, Messa in occasione della presa di possesso della cattedra di Pietro, 7 maggio 2005)

viandante ha detto...

Concordo Mic, ma capisco l'anonimo lettore e le sue obiezioni.
Per anni (ma ancora adesso per taluni) la cosa più importante è stata (è) l'obbedienza al papa, era (è) la bandiera sventolata da molti (anche prelati di non basso rango) per dimostrare la loro cattolicità.
Di conseguenza molti sono frastornati dal vedere quello che un papa può fare in contrasto ciò che si faceva prima, e per un po' la cosa può andare, ma dopo un po' inizia il malessere: qualcosa da qualche parte non funziona...
E allora si cerca spesso, se non si conosce la dottrina tradizionale, di far quadrare il cerchio senza arrivare a rotture. Questo giammai per non rovinare l'unità della comunita, il sentire comune!
Invece come giustamente hai fatto va riproposto anche il concetto di obbedienza, subordinandolo evidentemente a quello di verità.
Una semplice riflessione si può trarre anche da qui:

Wikipedia:
1)Nella teologia cattolica l'obbedienza è collegata direttamente alla virtù cardinale della giustizia in quanto offre all'autorità la sottomissione che le è dovuta.
2)Per la teologia cristiana le virtù teologali sono quelle virtù che riguardano Dio, rendono l'uomo capace di vivere in relazione con la Trinità e fondano ed animano l'agire morale cristiano, vivificando le virtù cardinali.
Nella dottrina della Chiesa cattolica queste virtù, a differenza delle virtù cardinali, non possono essere ottenute con il solo sforzo umano, ma sono infuse nell'uomo dalla grazia divina.

Alex da roma ha detto...

@Viandante
Parole parole parole..tutto quello che vuole....vanità delle vanità....bergogliomè un eretico, e non è una affermazione apoditttica, ma è documentato sul,a base di cio che ha scritto in interviste pubbliche, anche se non magistero, è in quello che ha scritto in documenti magisteriali, nella sua desacralizzazione dei sacramenti dellEucaristia, del matrimonio, della confessione, nella abolizione delle sante indulgenze, nella proposizione del divorzio cattolico, nella costruzione di una Accademia pontificia pro vita, aperta all aborto, nella distruzione dei francescani dell Immacolata.
Bergoglio va deposto, da un concistoro, come Fu fatto per papà Giovanni XII, dichiarato eretico, come Onorio, bandito dalla Chiesa, anatemizzato. Basta con questa cosa della obbedienza a senso alternato, che ormai non serve più...la gente non vi segue....

Alex da roma ha detto...

Mic lei neanche ha il coraggio di pubblicare le repliche che le vengono fatte al,e sue risposte assurde a critiche legittime di Anonimo. A sì certo...avrà certo pronte le sue solite scuse...affermazioni apodittiche..offensive.. senza senso...e via cantando..farebbe meglio, a stare in silenzio, e obbediente e sottomessa al suo bel Bergoglio.invece fa confusione....è eretico però è papa...perchè? Perchè tutti dicono che è papa...il tutto non è un criterio valido...non è il criterio di Sant Atanasio, grazie a Dio...non è il criterio di san Giovanni Battiista...non dei martiri.....e poi non tutti...sono hanno che le ripeto che una parte consistente del mondo cattolico non riconosce Bergoglio papà, o perchè lo era ma non lo è più in quanto notoriamente eretico scismatico idolatro, e sacrilego, oppure perchè non lo è mai stato. Poco conta....

Anonimo ha detto...

...io credo che sia questo il cuore della questione, quella che perdiamo di vista quando ci mettiamo a dibattere tra aperturisti e tradizionalisti (che nervi queste categorie). Il centro di tutto, di fronte a ogni questione morale, deve essere la domanda: questo mi permette di incontrare di più Cristo? Solo questo conta. A me interessa solo questo. Avere rapporti aperti alla vita (e non siamo ridicoli, i metodi naturali ammessi dalla Chiesa funzionano al 99%, e se si vuole al 100%, basta essere un po’ più cauti) significa non separarsi da Dio, e non farlo proprio nel momento in cui si celebra l’unione con lo sposo, quindi nel momento più proprio della nostra vocazione.

Quelli che parlano di “superamento” dell’Humanae Vitae, quelli che credono di avere diritto a delle concessioni, abbassando l’asticella dell’adesione alla morale cristiana, stanno in realtà dandosi da fare per separare l’uomo da Dio, e questo è un torto troppo grande, che nessuno ha il diritto di fare a nessun altro, una cattiveria travestita da zuccherino, un veleno che penetra nelle vite e le rende infelici. È perché, evidentemente, si vergognano di Cristo, come diceva padre Aldo con don Giussani. È perché non credono neanche loro che solo l’unione a Cristo ci regge in piedi. Pensano che se uno si comporta decentemente, paga le tasse e fa la differenziata, è felice. Come se uno potesse farlo prescindendo dall’amore per Cristo e dalla sua grazia del tutto immeritata. L’uomo non riesce a fare il bene, da solo, non ce la faceva manco san Paolo. O è tenuto in riga dalla paura della punizione, o è rapito dall’amore per Cristo. (Oppure cerca di tirare avanti stancamente, faticando il meno possibile, giusto perché ormai ci si trova ed è complicato buttare all’aria tutto, che è la terza via, ma ci si sta malissimo).

Ma se la Chiesa si mette a proporre norme di vita ragionevoli e accettabili da tutti, sperando così di essere più simpatica, perderà un sacco di gente, credendo di conquistarla. Perderà chi vuole essere libero, perché non è poi questa grande libertà usare la contraccezione dentro la coppia: e allora, se i rapporti sessuali sono separati da Dio, perché non con altre donne (o altri uomini)? Se io dico a mia moglie: sto con te, ma non sono pronto a prendermene le conseguenze, non le sto dicendo che non le appartengo del tutto? Se io nella relazione con il marito o la moglie non cerco Cristo, allora il matrimonio indissolubile è una follia, umanamente, in questo nostro contesto culturale.

Ma la Chiesa perderà anche chi ha capito il senso profondo, liberatorio, altissimo dell’Humanae Vitae: una Chiesa che non ti dice che i comandamenti sono per te, per curare le tue ferite e le tue debolezze, è una Chiesa che dice che possiamo fare a meno della salvezza di Cristo, e allora forse non mi interessa più.

Se qualche volta riesco a fare la differenziata e pago le tasse – quelle sempre – e cerco di essere una persona decente, è perché mi interessa Cristo, e le circostanze sono l’occasione unica che ho di incontrarlo. Il resto non mi accende, non mi innamora. Tanto meno le norme di buon senso che a volte mi sento proporre in Chiesa. Io ci vado perché mi interessa salvarmi dalla morte, e vedere Dio, e voglio che sia così anche per quelli a cui voglio bene. La Chiesa mi deve dire come faccio a ottenere la vita eterna per me e i miei cari, non dove devo buttare la bottiglietta di plastica.

Costanza Miriano

https://costanzamiriano.com/2017/11/03/superare-lhumanae-vitae-e-separare-luomo-da-dio/

mic ha detto...

Basta con questa cosa della obbedienza a senso alternato, che ormai non serve più...la gente non vi segue....

Alex,
Intanto replico a questo. Si chieda quale obbedienza viene data o incoraggiata da me alle castronerie quotidiane di Bergoglio, posto che non ho la vocazione di un Savonarola e non vado cercando chi mi segua. Semmai sento la responsabilità di restare equilibrata oltre che per me stessa per il rischio di trascinare qualcuno...

mic ha detto...

Ovvio che quel che dico abbia una qualche influenza, ma spero avvenga in rapporto alla verità che può essere riconosciuta nelle mie parole.

mic ha detto...

Dovreste aver chiaro tutti che quel che non pubblico sono gli anatemi da tastiera, gli attacchi ad personam, gli insulti, le geremiadi che lasciano il tempo che trovano e i mantra ricorrenti su argomenti confutati miriadi di volte. Non ho tempo ed energie da perdere in maniera sconsiderata.

viandante ha detto...

@Alex
Parole parole parole..tutto quello che vuole....vanità delle vanità....bergogliomè un eretico

Certo, solo parole purtroppo! Io non ho nè l'autorità, nè la santità per fare di più. Denunciare ciò che non va, e proporre ciò che è alla portata di tutti: resistere, a seconda del proprio stato, negli ambiti di propria competenza, vivere in stato di grazia, pregare e offrire sacrifici di vario tipo.

Lei cosa propone di fattibile subito da parte di ognuno?

Alex da roma ha detto...

@ Mic e Vindante
Intanto vorrei chiedervi scusa se con le mie parole posso avervi offeso. Ero e sono molto contrariato per questa situazione, forse voi riuscite a gestirla bene, ma molti di noi invece rischiano quello che tecnicamente si chiama dissociazione cognitiva, che è ciò che i nemici della Chiesa probabilmente cercano di creare nelle persone. Mi spiego, se voi dite che Bergoglio è papa, che gli si deve rispetto ed obbedienza (non dopo due mesi, sei mesi, un anno, due anni...ma ben quattro anni di eresie, magisteriali e non, dissacrazioni, etc... ) però non bisogna seguirlo e anzi contrastarlo, anche pubblicamente, la gente esce pazza....meglio sarebbe, più logico e razionale, (fede e ragione non possono essere in contrasto) riconoscere, ormai dopo 4 anni di prove, che Bergoglio non ha L assistenza dello Spirito Santo, che, non solo non permette, se c'è un magistero eretico, ma anche non permette che nel magistero vi siano errori tali da pregiudicare la salvezza è la Fede dei fedeli. Cosa che invece non si può affermare per il magistero di Bergoglio, poichè anche senza parlare di eresie, si può tranquilla mente parlare di dubbi incertezze, errori, trascuratezze gravissime che possono indurre, fosse anche una sola andai a, in errore o alla perdita della Fede. È anche una sola anima è cosa di una gravità enorme. Pertanto, si deve concludere, in presenza di tali errori che non vi è palese, assistenza dello Spirito. A questo punto occorre chiedersi perchè manchi l'assistenza dello Spirito. Razionalmente e teologicamente, nel caso del Papa, l'assistenza dello Spirito manca o se Bergoglio non è mai stato papa, o se ha cessato di esserlo per il suo rifiuto dello Spirito (giacchè Dio lascia il libero arbitrio anche al Papa, e la promessa del non orevalebunt è fatta alla Chiesa non a Pietro) oppure a cessato di esserlo per eresia. Ovviamente non impongo la mia opinione, ma mi infastidisco quando sento il mantra di molti che vogliono convincerci a rimaniate in comunione con un eretico. Io, chiedo scusa a tutti, e a Dio, se sono in errore, ma in coscienza ritengo di no, ma non riesco ad essere in comunione con Bergoglio dopo tutto quello che ha detto e fatto. Mi dispiace. È mi sento cattolico, pienamente cattolico, in quanto in comunione con la Chiesa di sempre, con la Chiesa trionfante e con la Chiesa purgante e con la Chiesa militante non caduta in eresia e non in comunione, falsa, con eretici e scismatici.
Cordialmente.
Sia lodato Gesù Cristo

Alex da roma ha detto...

@ Viandante
Lei cosa farebbe?
Vede, innanzitutto le chiedo: lei come Mic, è solo e deve pensare solo alla salvezza della sua anima, oppure è padre di bimbi piccoli, che le sono stati affidati dal Signore? Ecco, io sono nel secondo caso. Ho un ruolo regale sacerdotale e profetico nella mia famiglia. Cosa devo dire ai miei figli? Il Bergoglio è papà ma non lo devi ascoltare perchè in errore??? È che errori!!! Orrori!!! Orrori che possono indurre un'anima all errore e alla dannazione eterna. Allora mio figlio, che non è una monade e va a scuola e si trova anche quelli che gli dicono, tra suore e laici modernisti, che finLmente il bellissimo bravissimo umilissimo pauperissimo Bergoglio sta puricando la Chiesa Cattolica e la sta liberando da bigotti bacchettoni clericali dogmatici ETc..voi non avete i figli...quindi ben potete continuare a fare la vostra vita, vi chiudete ermeticamente, continuate per prudenza a dire che Bergoglio è papa, ma poi non obbedite al suo magistero e anzi pensate che sia pieno di errori. Se fossi solo forse lo farei anche io...intanto non ci salveremo perchè avremo azzeccato se bergolio è eretico e pPapa oppure no...purtroppo però io non sono solo. Allora ai bambini piccoli cosa gli rispondi quando ti dicono: scusa papi...ma quello è papà, tu che sei un semplice laico, e neppure hai fatto teologia, come fai a dire che sbaglia, quando non si inginocchia, quando dice di non fare figli come conigli, quando dice che è lecito pregare insieme ai protestanti, quando dice che è lecito per i protestanti comunicarsi nella Santa Messa Cattolica, quando dice a scalfari di seguire la sua coscienza deformata, quando neca L esistenza dell anima immortale, quando scrive amoris lat, quando pubblica sugli Acta, quando nella indizione dell anno Santo dimentica le sante indulgenze nel documento ufficiale, etc...
tuo figlio ti dice: scusa papi..ma quello è papa lui è lui tu non sei un c.......ecco il problema nostro, che non è il vostro... la differenza tra noi e voi
....... dopo un mese era giusto la prudenza, dopo due mesi anche, dopo un anno anche dopo due forse ancora ancora, dopo quattro anni, No. Occorre sapere mettere un punto. In gergo finanziario: uno stop loss. avere anche il coraggio di osare, rischiare, esporsi dicendo che si, ciò che viene affermato è eretico e scismatico e pertanto Bergoglio non ha autorità per costringerti ad aderire al suo insegnamento. È spiegare che un papà che cade in eresia non è più papa....non arrampicarsi sugli specchi.... io concludo che non è papa. è una mia conclusione della quale sono profondamente convinto, mentre ci sono quelli dell Opus Dei che ti ripetono sempre che no, è tutta una allucinazione nostra che capiamo male, e che il Papa ha LAssistenza dello Spirito, e quindi siamo noi che non capiamo...dobbiamo pregare in silenzio, zitti cuccia, sempre con questa unione ..per il bene della Chiesa...io non voglio essere in Unione e comunione con questa chiesa

viandante ha detto...

@Alex
Anzitutto metta il cuore il pace, ma non mi ha offeso. Sono abituato a discussioni ben più rumorose :-)
E la sua reazione mi è nota. Una certa rabbia l'abbiamo provata tutti (o quasi) quando abbiamo capito che forse con la scusa del Vaticano II, eravamo almeno in parte stati raggirati. Io poi che non conoscevo il prima...
In questo senso papa Francesco è sicuramente un'accelerazione (forse anche una positiva scossa), se poi c'è di più, prima o poi lo si saprà.
Quindi una certa rabbia diciamo che è fisiologica, dimostra che il corpo ha ancora gli strumenti per reagire. Ma poi le cose dovrebbero cambiare, nel senso che la nostra reazione si dovrebbe fare più razionale (ora spero io di non offendere nessuno). Se uno sfogo è comprensibile, la nostra azione seguente deve però essere pienamente intesa, studiata, meditata. Il nemico è agguerrito e non possiamo sottovalutarlo, guai a noi!
E qui mi si scusi se magari mi ripeto, ma per un lettore occasionale può essere utile, dobbiamo essere convinti che "forze nemiche o almeno parzialmente avverse" stanno usurpando molti posti di responsabilità e governo all'interno della nostra Chiesa. Ma non ce ne andiamo, la Chiesa non é loro. Agiremo a volte con decisione, altre in modo più velato per non provocare contro-offensive per le quali non siamo adeguatamente preparati, sicuramente con pazienza attenderemo il momento più propizio per fare ciò che in quel momento la divina Provvidenza ci ispirerà, ma non molliamo.
Questo sia se noi siamo portati per un'azione maggiormente esteriore, sia se noi siamo più portati per agire interiormente (scusate i termini un po' brutti, ma non me ne venivano altri). Entrambi questi modi di agire sono necessari, ognuno di noi ne possiede un poco di entrambi, ma è evidente che ognuno ha i propri talenti e le proprie predisposizioni che vanno, questo sì, fatte fruttare.
Ogni esercito che si rispetti ha avanguardie, servizi di spionaggio, fanti, ariglieri ecc. Sono tutti utili e necessari purché non siano inattivi ma siano pronti ad intervenire quando è il loro momento.

Quindi, che faccia piacere o no dobbiamo convivere con questa situazione in cui addirittura degli eretici sono attivi in Vaticano fino al momento in cui la Chiesa uscirà dalla crisi. Per ora il grano deve convivere con la zizzania, ma arriverà anche il tempo della mietitura. Facciamoci trovare pronti.

E un'ultima osservazione che potrebbe rincuorarci: quanti santi avrebbero voluto vivere in questi delicatissimi (ultimi?) momenti! È quando i meriti, per coloro che resistono, sono maggiori.

viandante ha detto...

@Alex
Mi scusi vedo solo ora il secondo suo intervento.
Sì anche io ho famiglia, figlie agli studi superiori con problematiche un po' diverse da quelle dei suoi bimbi.
Cosa dire? Beh, anzitutto mio padre, il loro nonno, purtroppo non c'è più con la memoria e sta lentamente regredendo. Rimane mio padre. Anche se non mi riconosce più e anche se magari vuol farmi fare cose fuori di testa o semplicemente se me le dice.
Non è una situazione semplice e facile da gestire.
Ma questa situazione, per certi versi, è simile a quella della Chiesa attuale.
Il papa, finché chi ne ha le competenze (qui o in cielo) non prenderà una decisione, ce lo teniamo come è. E lo rispettiamo certamente, anche se certamente a volte dobbiamo reagire perché é lui a non avere rispetto di noi, ma per fortuna abbiamo ancora un piccolo resto di vera Chiesa. Questo piccolo resto tramite il suo magistero perenne, tramite bravi sacerdoti (ce ne sono ancora) ci permette ancora una vita di fede. Anche se può essere impegnativo sotto vari punti di vista.

Però credo, da come scrive, che un grosso problema, oltre al papa, è l'ambiente in cui si vive, in cui i figli crescono. Che dirle? Preghi il Signore di illuminarla di modo che possa godere appieno della grazia di stato e che l'aiuti a capire come dirigere la sua famiglia. Grandi ricette non ne ho neanche io. Il mare è agitato anche per me, si può fare molto, si possono prendere molte iniziative (tipo di scuola, amici, ecc.), ma alla fine siamo nelle mani del Signore.
La garanzia non ce l'abbiamo per noi, figuriamoci per i nostri figli, che anche loro prima o poi dovranno dire con convinzione il loro sì. Non è nulla di automatico neanche quello. Non lo è mai stato anche se forse era o almeno sembrava più facile.

Ma ripeto, non molliamo, la Speranza è virtù teologale: chiediamo anche quella al Signore!

irina ha detto...

@Alex,
Se potete e volete, lei e sua moglie, eliminate la televisione e la radio si vive molto meglio e uno non si fa il sangue amaro. Cancelli Bergoglio dal suo vocabolario e dai suoi argomenti di discussione in famiglia. Se i bambini tornano a casa con qualche argomento riguardante Bergoglio, essendo tutti voi nella santa ignoranza, non potrà che dire la verità, cioè che non sa. Chiuso. Fuori contesto, en passant, parli del male che può insinuarsi nel cuore di ognuno, bisogna quindi cercare sempre di comportarsi bene, solo comportandosi sempre bene diventa più facile riconoscere il male, fargli tana,ed evitarlo. Un po' per volta, quando fate una passeggiata, parli loro di queste cose della vita, del fatto che la formazione religiosa e culturale è molto importante per ognuno di noi, spesso uomini che non hanno avuto una buona e completa formazione, religiosa e culturale, sono quelli che danno più grattacapi a se stessi ed al prossimo. Questi sono spunti, lei rifletta con calma e quando la situazione propizia si presenterà parli loro dei buoni pensieri che le sono nati in cuore, lei e sua moglie siete i loro educatori. Non si preoccupi di quello che dicono a scuola le maestre , i compagni o i genitori dei compagni, la vostra vita sia semplice e vera, senza fronzoli, non guardate gli altri ma, solo il Signore, la Sua Sacra Famiglia, ed i vostri angeli custodi. Un mio compagno di classe, nella scuola pubblica, aveva cinque tra fratelli e sorelle, un giorno si venne a saper che la sera il babbo leggeva loro o con loro la Sacra Bibbia. Erano sei, ragazzi e ragazze, così a modo che non si poteva non notarli e tacitamente erano rispettati da tutti, quella classe non era certo un paradiso, lì imparai tutte le parolacce che ancora non conoscevo ma, quel compagno sembrava dentro un riparo inattaccabile dal mondo. La famiglia è tutto, nel bene ed anche nel male purtroppo. Lei non si dia pensiero di quello che accade fuori curi i fiori che il Signore ha affidato a voi soltanto. Il Signore vi benedica.

Alex da roma ha detto...

@Irina
Sono d'accordo con tutto quello che propone e che già porto avanti. Su una cosa sono in disaccordo: quando dice: se i bambini tornano a casa con qualche argomento riguardante Bergoglio dica che non sa. No! Io non sono così. Sono un combattente e parlo si sì no no. Nella vita ho pagato per questo. Ma sono contento. A casa mia il Papa è BXVI. C'è ancora la sua foto. I miei figli amano il Papa, e sanno che devono amare il Papa, che è il dolce Cristo in terra, e va amato ed onorato come un padre, anche se avesse in passato sbagliato, lui si, con qualche errore, in buona fede. Ecco. Si prega sempre ogni giorno per Il Sommo Pontefice, Papà BXVI. La sua salute, le sue necessità le sue intenzioni. È poi c'è San Pio X, un quadro maestoso. È poi ci sono le visite ricorrenti, a San Lorenzo a Roma a trovare San Pio IX e a chiedergli di pregare perchè la Chiesa sia liberata dalla massoneria è la massoneria distrutta. Ma non mi chieda di far finta di niente su Bergoglio. Ovviamente il tutto avviene con carità, senza parlR male di Bergoglio. Ma il Papa è BXVI. A casa mia, ovviamente e a casa mia l'immagine di Bergoglio non entrerà mai, a meno che non si penta e chieda perdono a tutto il mondo cattolico per quello che ha fatto e sta facendo.

Alex da roma ha detto...

@Tutti
Come parla un Papa, Santo, in CILE. Poi voi potrete disquisire teologicamente sul magistero, ma è chiaro chi è Dio per i cattolici? È chiaro nel suo discorso evangelico, l'annuncio che Cristo solo salva?
Sentire questo discorso rincuora. È dire che GPII ci ha lasciato da poco, ma sembra che il. I do se ne sia dimenticato.
https://m.youtube.com/watch?v=1Fi6sxRO5XA

irina ha detto...

@Alex,
non la invitavo a fare l'ipocrita, la invitavo a non fare entrare Bergoglio in casa sua tramite i mezzi di comunicazione e a non parlarne più davanti ai bambini, se in casa sua nessuno, compreso lei, è informato su Bergoglio, nella realtà e nella verità nessuno può dire nulla, nessuno oggettivamente sa. In casa sua lei poi tenga i quadri dei Pontefici che hanno la sua stima e devozione. Spero di essere stata chiara, questo pensiero che le ho esposto poggia sulla mia esperienza quarantennale di persona che non ha televisione e quindi tanti argomenti proprio non li conosco, se in un incontro non conosco l'argomento di cui si parla chiedo per favore di mettermi sinteticamente al corrente. Ora supplisco un po' con il pc ma senza grande entusiasmo, ho sempre l'impressione di leggere solo strane interpretazioni delle notizie. Buona giornata.

Alex da roma ha detto...

@Irina
Concordo. Noi la TV non la guardiamo....tra lavoro e figli, fatte le preghiere si va a dormire...prima sentivo solo le news della mattina...ma siccome anche quelle sono piene di falsità e menzogne, e la pornografia è arrivata anche là, eho smesso di vedere anche quelle...mi arrabbiavo sempre... per il resto si cerca di far innamorare i figli di Gesù, della Santa Messa, di farli entrare nei misteri della Fede, e si cerca di prepararli e prevenirli con linguaggio semplice rispetto alle idee sbagliate che verranno loro proposte dalle persone che sono intorno...prevenire è sempre meglio che curare e spiegare dopo...meglio dire loro: ti diranno questo...ma tu sappi che la verità è questa...anche se fosse un sacerdote, o un insegnante a dirtelo...la verità è questa...e si cerca di dare loro i riferimenti dottrinali...infine non è che perchè molti di noi rifiutano Bergoglio rifiutano il Papato...si insegna ai figli che il Papa è l'autorità suprema ed il vicario di Cristo...senza entrare nel merito di chi sia il Papa....una volta i più poveri neanche sapevano chi fosse il Papa...eppure si andava avanti ugualmente. Si prega sempre per il Sommo Pontefice e si spera che un giorno Dio ci mandi un Santo Pontefice che usando tutta la sua autorità e potere, pena la scomunica, obblighi ad aderire alla Verità e al Papà,, ripudi la menzogna e L'eresia e condanni gli eretici.

Anonimo ha detto...

E' così ?
https://gloria.tv/photo/7qKafChWesCh4X11FexYeEurm

mic ha detto...

ti diranno questo...ma tu sappi che la verità è questa

Caro Alex,
messa in questi termini, si rischia di fare confusione.
Anticipare ciò che verrà detto penso sia difficile e altrettanto problematico è creare una contrapposizione netta tra un ti diranno... e io ti dico... Mi pare che in questo modo si possa ingenerare uno stato di allarme perenne.
Piuttosto che anticipare i problemi penso sia meglio affrontarli quando si presentano costruendo il dialogo e la confidenza nella semplicità e nella serenità per quanto possibile.
Poi penso che la verità più che detta va mostrata. E quasi tutto i figli lo assorbono dall'esempio.
Sto scrivendo in base a mie personali reazioni superficiali a quanto hai scritto. Ognuno di noi ha il suo personale e difficoltoso lavoro educativo su se stesso e di pari passo su ambiente e relazioni a partire dalla più prossime...

Alex da roma ha detto...

@ Mic
Cara Mic no....
Ne ho parlato con psicologi e direttori spirituali e altri genitori. Ed infatti cosa succede? Succede che proprio perchè tu previeni, loro sono pronti e quando arriva, perchè arriva, loro hanno il vaccino, riconosco e denunciano....papà a scuola mi hanno detto questo...tizio. I ha detto questo caio mi ha detto questo....e poi tu vai a scuola e ti fai sentire.....Mic fidati....i bambini vanno vaccinati...contro L ideologia vender, contro le eresie che intanto sono sempre quelle e conosciamo....contro tutto. Ovviamente usando un linguaggio e duna complessità adatta alla loro età. Ma in TV e a scuola non si fanno problemi a ingannare, esoterismo, eresie e impurità da quando sono fanciulli. Dici..mi pare che si possa ingenerare uno stato di allarme perenne. Siamo in guerra. Non so se è chiaro.....
Dici, dialogo e confidenza....certo! Ma tu non sei nelle loro realtà quando è dove il veleno si proverà ad iniettarlo. Quando proveranno a d iniettarlo loro saranno pronti a riconoscerlo. Poi il dialogo e la confidenza servono a raccontare a riferire e a rielaborare insieme il tutto..oltre ad andare dove il veleno è stato provato ad essere iniettato e alzare la voce....se non ululare....Infine dici: io penso che la verità vada mostrata più che detta.....ma che significa???? Certo che va mostrata è vissuta...altrimenti facciamo come tutta la generazione di nostri genitori che ci portavano in chiesa però votavano divorzio e aborto!!!! Però va detta...allora Gesù che diceva: vi hanno detto ma io vi dico che.....Il piano è lo stesso....ti diranno che uomo uomo donna donna è lecito...ma io ti dico che Dio maschio e femmina li creò....infatti io vivo e sono sposato con una donna....ma questa semplice testimonianza non è sufficiente...occorre esplicitarla...dire che questo modello è L unico modello lecito agli occhi di Dio. Sposato. Con una donna. In chiesa. Nessun altro modello. Se non lo dicessi non avrebbero chiarezza e tutti gli elementi. il mondo è i falsi maestri propongono infatti tanti modelli e dicono che tutti sono leciti e legittimi. Ecco perchè, con un piccolo esempio, ho provato a spiegarti che la sola testimonianza dell esempio oggi non basta. È ho provato a spiegarti, confortato è supportato in questo da specialisti del settore e padri spirituali, perchè si deve prevenire. Un abbraccio da un papà cattolico in guerra ed in trincea.....ecco se penso a questo...mentre molte volte mi sento sconfortato da tutto lo schifo che c'è intorno...dall'altra parte, mi esalto, perchè è una guerra santa...e con L!aiuto della Grazia la vinceremo..non per nostri meriti, non con le nostre sole forze....ma con l'aiuto e l'intervento di Dio Santissima Trinità e della Madonna e di tutti i santi. .non prevalebunt....ma come in ogni guerra ci saranno anche purtroppo preghiamo per loro prigionieri e morti..

Alex da Roma ha detto...

@ a Mic...
Un altro esempio di cosa significa educare alla fede anticipando....quando si parla di nostro Signore Gesù Cristo o della Madonna o di Dio ai piccoli, oltre a insegnare loro le verità di fede elementario, faccio solo degli esempi, ovvero che Gesù è Vero Dio è Vero Uomo, Dio nessuno lo ha conosciuto ma Gesù c'è lo ha rivelato, che Gesù è risorto, che Gesù è realmente presente nel SS Sacramenti, che la Madonna è Vergine, prima durante e dopo, che la Madonna è Immacolata,che non adoriamo lo stesso Dio etc etc...occorrerà anche aggiungere che ci sono uomini ispirati da satana, che per odio a Dio e alla Chiesa Cattolica, unica depositaria della Verità (visto che se non si spiega subito anche questo si bimbi, che ci sono tante confessioni cristiane, ma è solo confusione creata ad arte da satana per allontanare la gente dalla Chuesa CATTOLICA), dicono Gesù è solo uomo, oppure altri che dicono che Gesù è solo Dio, o che la Madonna non è Vergine, o senza macchia, o che adoriamo tutti lo stesso Dio....o che il Santissimo è solo una cena e non, come dimostrato dai Miracoli Eucarustici, il Corpo Santissimo di Nostro Signore, il Sacratissimo Cuore sofferente (come dimostrato dalle analisi scientifiche su un'Ostia che si è trasformata in Carne). Ho provato a spiegare cosa significa educare anticipando. Ovvero insegnare, dicendo anche e spiegando cosa invece il mondo dice. È spiegare, senza mezzi termini, chiaramente, che la menzogna vi è da satana e chi è portatore di menzogna sulle verità di fede è da satana e che da loro occorre stare lontani, se dopo essere ripresi, non si convertono. Sia Lodato Gesù Cristo e avanti con Maria Santissima

Alex da Roma ha detto...

Scusate se sembra che scriva malissimo. Le ragioni sono fondamentalmente tre...scrivo da un cell piccolo, con caratteri minuscoli dove è difficile tornare indietro e correggere e dove ci sono i caratteri in automatico con accenti sulle e ad altre amenità...infine scrivo di getto, con il cuore, ma poi mi è difficile tornare indietro e correggere per la prima delle ragioni indicate. Diverso sarebbe se scrivessi da PC....abbiate pazienza e scusatemi....

viandante ha detto...

@Alex
Guardi da questo punto di vista le do perfettamente ragione! Siamo assediati.
Per questo le ho detto che si possono fare molte cose, ma senza l'aiuto divino siamo perdenti. Certamente non dobbiamo rimanere inattivi in attesa che scenda qualcosa dal cielo, ma possiamo fare anche la cosa umanamente più logica ed efficace, senza l'aiuto divino non otterremo niente. In tempi come questi poi.
Sa, a volte in certe situazioni mi aiuta di più una giaculatoria che chissà che ragionamento o iniziativa!
Comunque la situazione che lei ha descritto, per un padre o una madre che ama i propri figli e quindi desidera anzitutto la loro salvezza, non è facile. Convengo.

Anonimo ha detto...

Se posso permettermi, me lo conceda, potrei essere nonna, vorrei chiedere ad Alex di non essere troppo preoccupato per l'influsso negativo che puo' avere il mondo esterno sui suoi bambini; del resto, con dei genitori così pieni di fede, cosa potra' mai accadere loro?
Piuttosto parli spesso ai suoi bimbi dello splendido dono che Dio ha fatto ad ognuno di noi, l'Angelo custode! Sono sicura che i bambini ameranno molto la presenza del loro Angelo e credendo nella sua protezione continua su di loro, giorno e notte, non temeranno piu' nulla.
E sottolinei sempre prima cio' che c'è di bello, luminoso e meraviglioso nel mondo, sia negli uomini che nella natura. I bambini sono dei contemplativi nati. Si fidi dei loro Angeli e li affidi a loro!
Quando i bambini diverranno piu' grandicelli, e il loro padre non sara' piu' il loro principale punto di riferimento, porteranno tuttavia sempre nel cuore, pur in mezzo ai pericoli, la sensazione della dolce presenza protettiva del loro Angelo. E non dimentichi di insegnare loro a memoria, magari una riga al giorno, l'inno alla Carita' di san Paolo: "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità...." (1Corinzi 13,1-13), aggiungendo a conclusione i Doni dello Spirito Santo: “Il frutto dello Spirito è: Amore, Gioia, Pace, Pazienza, Benevolenza, Bontà, Fedeltà, Mitezza e Dominio di sé.” (Galati 5, 22)

Anonimo ha detto...

Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia e sulle divisioni nella Chiesa

1. Penso che ognuno si sia chiesto: qual è lo "status quaestionis" in relazione all'infallibilità ossia ai poteri del Papa? Qual è effettivamente il problema?
2. La contraddizione introdotta da Lumen Gentium 22.2.
Contraddizione e quindi non conformità con l'insegnamento di sempre; anche se non- conformità parziale, tuttavia rilevante. ?In quel testo c'è l'affermazione rivoluzionaria che il collegio dei vescovi, sempre assieme al suo Capo il Papa, è "il soggetto di una suprema e piena potestà su tutta la Chiesa, sebbene non possa esercitarla se non col consenso del romano Pontefice". Rivoluzionaria, perché in passato la potestà di giurisdizione su tutta la Chiesa era stata riconosciuta solamente al Papa, sulla base della SCrittura e della Tradizione. Ora, invece, essa è riconosciuta all'intero collegio dei vescovi in quanto tale, ovviamente sempre con il suo Capo, il Papa, e mai senza di esso. Perciò "con il Papa", perché la titolarità della potestas è riconosciuta su un piano di assoluta parità, ma "sotto il Papa" quanto al suo esercizio, dovendo esso dipendere dall'autorizzazione del Papa (vedi Nota Praevia aggiunta in appendice a LG).
La Nota Praevia, imposta a Paolo VI dai "conservatori", impediva di considerare il Papa, per colpa di LG 22.2, come se agisse sempre e solo quale capo del collegio dei vescovi, con tanti saluti al suo Primato. Risultando l'esercizo della potestas da parte dei vescovi vincolato all'autorizzazione del Papa, il Papa riacquistava la sua preminenza e libertà d'azione, anche perché si ribadiva che egli poteva sempre esercitarla da solo.
Tuttavia, il Primato ne risulta intaccato perché la "titolarità" della suprema potestas non è più del solo Pontefice: ora essa appartiene anche al collegio col Pontefice. Due soggetti titolari di un potere sovrano, quale la potestas pontificia, è una mostruosità giuridica. Due soggetti anche quanto al suo esercizio: autonomo quello del Papa, vincolato all'autorizzazione pontificia quello dei vescovi.

3. Qui si è riformata la nozione stessa di somma potestà su tutta la Chiesa, quanto ai soggetti che ne sono titolari, creando una situazione di attrito permanente tra i vescovi e il Papa. I primi infatti tendono ora a vedere il Papa come un primus inter pares, essendo "titolari" come lui della potestas su tutta la Chiesa, e scalpitano per dover sottostare al suo nulla osta quanto al suo esercizio da parte loro, come collegio.
Si tende, inoltre, a vedere sempre più il Papa come capo del collegio dei vescovi, come "presidente" di un organo collettivo, l'episcopato. Qualcuno non vorrebbe ora vederlo come "presidente" di un'unione di tutte le "Chiese" o addirittura di tutte le religioni?

4. Ma il discorso sui problemi inerenti all'infallibilità o meglio al Primato e alla sua messa in crisi con LG 22.2 non finisce qui.
Se vogliamo tentare di enucleare i temi di un dibattito che dovrebbe essere (ad Aprile) della massima importanza per il futuro della Chiesa, dobbiamo approfondire ulteriormente.
C'è infatti l'aspetto dell'origine divina della potestas papale che in questo modo, con la nuova formulazione, viene ad oscurarsi. Ciò risulta, come ho già accennato, dal nuovo Codice di Diritto canonico, 1983, regnante GPII. Ma forse anche nella LG tale origine appare solo implicitamente?
E c'è poi la "desistenza" sul piano della prassi, relativa alla condanna degli errori, promossa da Giovanni XXIII e conservata dai successori; desistenza che configura una abdicazione dall'esercizio della suprema autorità, gravida di conseguenze anche sul piano istituzionale. [SEGUE] PP

mic ha detto...

Grazie PP.
attendiamo il seguito.
Estrarrò e pubblicherò questi tuoi interventi.

viandante ha detto...

Discorso lineare.
Forse da sottolineare che anche questa questione si inserisce nel contesto più ampio dell'apertura al mondo... e alla democrazia!
Anche questa è oramai un dogma, ma mi sembra che per secoli i nostri Stati siano stati molto meglio governati con altre forme di governo che non ora con gli attuali politici "democratici".

irina ha detto...

Tutta questa autorità dialogante discende, come sto imparando, dalla 'dislocazione della Divina Monotriade'. Forse è argomento già trattato, non so, riproporlo è doveroso, visto che con questo dialogo hanno disfatto la Chiesa e continuano a battere. Battiamo anche noi, per favore, che tra l'altro siamo nel giusto ma, non perchè siamo noi ma, perchè esiste una schiera di Dottori della Chiesa che ha trattato della Ss. Trinità e tutti confermandone il nocciolo portante; se si fanno 'aggiornamenti' ,a piacer nostro, nella Divina Monotriade, qui sulla terra è l'inferno, senza esagerare,infatti basta uno sguardo superficiale intorno, ovunque il Signore Gesù Cristo abbia posto ognuno di noi, e possiamo toccare con mano il caos demoniaco. Quindi raddrizziamo almeno i nostri pensieri a riguardo.

Anonimo ha detto...


Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia etc. [2]

Grazie dell'attenzione. Provo a riprendere il discorso.
La questione dell'origine divina del potere di governo del Papa.
Perché "questione", non è pacifico che tale potere ha un'origine divina, risultante proprio dal passo finale del Vangelo di Giovanni, che testimonia come NS abbia conferito al solo Pietro il potere di governare la Chiesa ("pasci le mie pecorelle, pasci i miei agnelli")?

Dovrebbe esserlo. Il Codice di dir. can. del 1917 è chiarissimo in proposito. All'art. 219 recita: "Il Romano Pontefice, legittimamente eletto, non appena accettata l'elezione ottiene immediatamente per diritto divino (iure divino) la piena e suprema potestà di giurisdizione". L'art. 218 definiva il carattere di questa piena e suprema potestà su tutta la Chiesa: per ciò che riguarda la fede e i costumi nonché la disciplina e il governo della Chiesa.
L'art. 332.1 CIC 1983 riprende in parte quest'articolo, in questo modo:
"Il Sommo Pont. ottiene la potestà piena e suprema sulla Chiesa con l'elezione legittima, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale. Di conseguenza l'eletto al sommo pontificato che sia già insignito del carattere episcopale ottine tale potestà dal momento dell'accettazione. Che se l'eletto fosse privo del carattere episcopale, sia immediatamente ordinato vescovo".
Non si dice più che la sua potestà il neoeletto "l'ottiene di diritto divino". E come l'ottiene allora? Il comma fa tutto un discorso sulla consacrazione episcopale, sulla necessità (pare) del neoeletto di essere vescovo, al punto che il neoeletto sembra ottenere immediatamente la sua potestà suprema solo se è già vescovo ossia se già appartiene al collegio episcopale. L'esser già vescovo è forse da ritenersi condizione dell'ottenimento immediato della potestà episcopale? Se è così, allora si vede che l'appartenenza o meno al collegio episcopale viene a condizionare l'insorgere immediato della potestà nel neoeletto, concetto che sembrerebbe del tutto nuovo.
Ma l'art. 331, non richiama indirettamente l'origine divina della pontificia potestas?
Dice: "Il Vescovo della Chiesa di Roma, in cui permane l'ufficio [in quo permanet munus] concesso dal Signore singolarmente a Pietro, primo degli Apostoli, e che deve essere trasmesso ai suoi successori, è capo del Collegio dei Vescovi, Vicario di Cristo e Pastore qui in terra della Chiesa universale; egli perciò, in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e univesale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente".
Tutto a posto allora? Se l'ha concesso il Signore l'ufficio, non deve ritenersi di origine divina? Ma quest'ufficio, Pietro, l'ha sì ricevuto da Cristo risorto ma forse come primo degli Apostoli e quindi in quanto "capo del Collegio dei Vescovi"? Il c. 336 CIC 83, ripetendo LG 22.2, ribadisce che il Collegio con il suo Capo "è pure soggetto di suprema e piena potestà sulla Chiesa universale". Se ha questa potestà, il Collegio, dobbiamo ritenere che sia anch'essa di origine divina, che cioè il Signore l'ufficio di governo sulla Chiesa l'abbia concesso, oltre che a Pietro anche al Collegio con Pietro?
Ma né il Sacro Testo né la Tradizione permettono simile interpretazione. Bisognava perciò omettere il riferimento all'ottenimento "iure divino" della suprema potestas da parte del neoeletto, perché circoscrivente al solo neoeletto la potestas, che ora si vuole condivisa da due soggetti titolari.
Con l'accettazione, il neoeletto ottiene di governare la Chiesa ma non l'ottiene da chi l'ha eletto bensì da Nostro Signore, come Pietro. Per questo è il "Vicario di Cristo in terra".
E non può esserlo, Vicario di Cristo, il Collegio dei Vescovi con il Papa, dato che il Signore risorto non si è rivolto al Collegio. PP

Anonimo ha detto...


Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia etc. : il "papato desistente" [3]


Oops! Nello sforzo di concentrazione, nell'intervento precedente, invece di canoni ho chiamato i canoni del CIC articoli. Chiedo venia.

1. Resta da accennare all'ultimo punto di queste riflessioni introduttive: l'affermata rinuncia dei Papi, a partire da Giovanni XXIII, alla condanna degli errori. Su questa gravissima novità, vera e propria deminutio della potestas papale, sono sempre valide a mio avviso le osservazioni di R. Amerio, nel par. 40 di Iota Unum.
2. In effetti, come può il Papa difendere il Deposito e confermare nella fede noi tutti, se non condanna in modo chiaro e formale gli errori, in qualunque forma essi appaiano? Ciò significa non voler esercitare l'autorità ricevuta "per diritto divino". Una colpa grave. Che rappresenta, direi, una violazione della costituzione divina della Chiesa perché, contrapponendo artificiosamente severità a misericordia, toglie legittimità alla condanna dell'errore da parte del Vicario di Cristo, condanna che invece rientra nel suo potere di governo ed insegnamento, come stabilito da Cristo stesso. Anche qui, non affiora l'error in fide, dal momento che si viene a stravolgere il significato stesso del munus petrino, rendendolo monco e improntandolo ad un'idea di "misericordia" che non è quella dei Vangeli ma piuttoso quella di un sentimentalismo che inevitabilmente finisce con l'accettare la corruzione più sfrenata, come sta alla fine accadendo oggi?
"Questo annuncio del principio della misericordia contrapposto a quello della severità sorvola il fatto che, nella mente della Chiesa, la condanna stessa dell'errore è opera di misericordia, poiché, trafiggendo l'errore, si corregge l'errante e si preserva altrui dall'errore. Inoltre, verso l'errore non può esservi propriamente misericordia o severità, perché queste sono virtù morali aventi per oggetto il prossimo, mentre all'errore l'intelletto repugna con un atto logico che si oppone a un giudizio falso..." (Amerio, cit., che conclude affermando giustamente potersi esercitare la misericordia solo verso l'errante, come ha sempre fatto la Chiesa, del resto).

Tutto ciò visto, bisogna chiedersi, a mio avviso: di quale papato stiamo parlando? Il Convegno di Aprile, se mai si farà, sembra porsi soprattutto il problema dei limiti del potere papale e questo in relazione alla grave involuzione che vediamo oggi nel suo esercizio, ad opera del presente e regnante. Ma tale "involuzione" non sarebbe stata possibile se non fossero intervenute le mutazioni conciliari e preconciliari (Giov. XXIII) a confondere e in sostanza stravolgere la natura stessa del papato.
Il discorso, per essere efficace, non dovrebbe pertanto partire dall'analisi critica di queste mutazioni?
PP {Fine}

Anonimo ha detto...


Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia etc. : il "papato desistente" [3]
[NON SONO SICURO CHE L'INTERVENTO SIA PARTITO, RIPROVO]

Oops! Nello sforzo di concentrazione, nell'intervento precedente, invece di canoni ho chiamato i canoni del CIC articoli. Chiedo venia.

1. Resta da accennare all'ultimo punto di queste riflessioni introduttive: l'affermata rinuncia dei Papi, a partire da Giovanni XXIII, alla condanna degli errori. Su questa gravissima novità, vera e propria deminutio della potestas papale, sono sempre valide a mio avviso le osservazioni di R. Amerio, nel par. 40 di Iota Unum.
2. In effetti, come può il Papa difendere il Deposito e confermare nella fede noi tutti, se non condanna in modo chiaro e formale gli errori, in qualunque forma essi appaiano? Ciò significa non voler esercitare l'autorità ricevuta "per diritto divino". Una colpa grave. Che rappresenta, direi, una violazione della costituzione divina della Chiesa perché, contrapponendo artificiosamente severità a misericordia, toglie legittimità alla condanna dell'errore da parte del Vicario di Cristo, condanna che invece rientra nel suo potere di governo ed insegnamento, come stabilito da Cristo stesso. Anche qui, non affiora l'error in fide, dal momento che si viene a stravolgere il significato stesso del munus petrino, rendendolo monco e improntandolo ad un'idea di "misericordia" che non è quella dei Vangeli ma piuttoso quella di un sentimentalismo che inevitabilmente finisce con l'accettare la corruzione più sfrenata, come sta alla fine accadendo oggi?
"Questo annuncio del principio della misericordia contrapposto a quello della severità sorvola il fatto che, nella mente della Chiesa, la condanna stessa dell'errore è opera di misericordia, poiché, trafiggendo l'errore, si corregge l'errante e si preserva altrui dall'errore. Inoltre, verso l'errore non può esservi propriamente misericordia o severità, perché queste sono virtù morali aventi per oggetto il prossimo, mentre all'errore l'intelletto repugna con un atto logico che si oppone a un giudizio falso..." (Amerio, cit., che conclude affermando giustamente potersi esercitare la misericordia solo verso l'errante, come ha sempre fatto la Chiesa, del resto).

Tutto ciò visto, bisogna chiedersi, a mio avviso: di quale papato stiamo parlando? Il Convegno di Aprile, se mai si farà, sembra porsi soprattutto il problema dei limiti del potere papale e questo in relazione alla grave involuzione che vediamo oggi nel suo esercizio, ad opera del presente e regnante. Ma tale "involuzione" non sarebbe stata possibile se non fossero intervenute le mutazioni conciliari e preconciliari (Giov. XXIII) a confondere e in sostanza stravolgere la natura stessa del papato.
Il discorso, per essere efficace, non dovrebbe pertanto partire dall'analisi critica di queste mutazioni?
PP {Fine}

Anonimo ha detto...


Postilla alle Riflessioni preliminari, dedicata all'intervento del card. Mueller, sopra riportato.
[POICHE'IL MIO COMPUTER SALTELLA, RIPROVO, TANTE VOLTE IL PRIMO INVIO NON FOSSE ARRIVATO]

Non potevo, per ragioni di spazio, inserire anche la critica ad alcune citazioni del card. Mueller, riprese dall'intervento suo su "Autorità del Papa e Magistero della Chiesa".

Le citazioni riguardano il problema centrale della collegialità. Ha detto il cardinale:
"..Istituendo i suoi apostoli, Gesù istituisce anche i loro successori, cioè i vescovi, insieme al successore di Pietro, il papa, come loro capo. Il mandato che Cristo dà loro è di "insegnare loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato"(Mt, 28, 20). Giustissimo. Qui vediamo che Pietro è presentato come semplice "capo degli apostoli", cosa che pure è. Ma si tace il fatto, riportato da san Giovanni, che solo a questo "capo" Cristo risorto ha conferito il potere di governo su tutta la Chiesa (Gv 21, 15 ss.) dicendogli, davanti agli altri, per tre volte (non due come avevo erroneamente scritto) "sii pastore delle mie pecore". Altro passo":
"Il Papa, nella misura in cui, come capo del collegio episcopale, è il principio dell'unità della Chiesa nella verità, ha la missione etc.". Mi chiedo: Il Papa, esercita la sua missione s o l o come "capo del collegio episcopale"? Tale collegio non è tutta la Chiesa visibile: il Papa è il capo dell'intera Chiesa, della quale il collegio è una parte, e lo è appunto "per diritto divino". Su questo fondamento sovrannaturale, egli è il principio dell'unità della Chiesa, di tutti noi fedeli!
INfine, ancora il card. Mueller: "Cristo ha posto il papa 'alla testa degli altri apostoli e in lui ha creato una fonte e un fondamento duraturo e visibile dell'unità di fede di comunione"(Lumen Gentium, 18). In quest'articolo la LG riafferma la fede della Chiesa nel primato petrino. Molto bene. Se però si va a controllare il testo si vede che la citazione comincia in altro modo: "Affinché poi lo stesso eepiscopato fosse uno e indiviso, prepose agli altri apostoli il Beato Pietro e in lui stabilì il principio etc.".
Si vede, dunque, come il Primato sia sempre ricondotto, dal Concilio e (qui) dal card. Mueller, in qualche modo al fatto dell'esser Pietro "il capo del collegio", al fine di mantenere l'unità del collegio dei vescovi...Sempre messo in connessione con l'organo che è il collegio assai più che con la sua origine sovrannaturale indipendente, appunto "iure divino", che non ha nulla a che fare con l'esser Pietro "capo del collegio".
Chiedo scusa per la lunghezza degli interventi. Grazie dell'attenzione. PP