Leggo il Comunicato odierno della Sala Stampa Vaticana, che riporto di seguito. Qui esaminavamo gli sviluppi della vicenda nella nostra traduzione da OnePeterFive.
Ricordiamo che L’Ordine di Malta aveva annunciato di non aver nessuna intenzione di cooperare con la Commissione istituita dalla Segreteria di Stato vaticana per indagare sull’ordine dopo che il Gran Maestro aveva sollevato dall’incarico di Gran Cancelliere Albrecht Freiherrvon Boeselager. Risulta che l'Ordine di Malta si fa forte di tre punti fondamentali:
- il riconoscimento dei diritti ad esso derivanti come soggetto di diritto internazionale;
- la limitazione della dipendenza religiosa dell’Ordine ai soli cavalieri professi e Cappellani;
- l’esclusione di una soggezione alla Segreteria di Stato vaticana.
La competenza della Santa Sede non riguarderebbe dunque il governo interno ed internazionale dell’Ordine, ma si limiterebbe all’ambito strettamente religioso, attraverso il Cardinale patrono, che è il cardinale Burke, nominato dallo stesso papa Francesco e in qualche modo scavalcato dalla nomina della Commissione.
In relazione agli avvenimenti di queste ultime settimane riguardanti il Sovrano Militare Ordine di Malta, la Santa Sede desidera ribadire il suo appoggio ed incoraggiamento all’encomiabile lavoro che membri e volontari realizzano in varie parti del mondo, in compimento delle finalità dell’Ordine: la “tuitio fidei” (la difesa della fede) e l’ “Obsequium pauperum” (il servizio ai poveri, ai malati e alle persone più vulnerabili).
A sostegno e incremento di questa generosa missione, la Santa Sede conferma la sua fiducia nei cinque componenti del Gruppo costituito dal Santo Padre Francesco il 21 dicembre 2016, nominati allo scopo di informarLo sulla crisi dell’attuale Direzione centrale dell’Ordine, e rifiuta, in base alla documentazione in suo possesso, ogni tentativo di screditarne le figure e l’opera.
La Santa Sede confida nella piena collaborazione di tutti in questa fase così delicata e attende la relazione del suddetto Gruppo per adottare, in ciò che le compete, le decisioni più opportune per il bene del Sovrano Ordine Militare di Malta e della Chiesa.
Il lettore che segnala il Comunicato della Santa Sede lo interpreta come "parziale passo indietro della Segreteria di Stato" che cercherebbe di rimediare alla figuraccia planetaria e di stemperare i toni.
Invece ritengo che, come di consueto, siamo di fronte ad una comunicazione ambigua che si presta ad una duplice lettura:
Quel ...desidera ribadire il suo appoggio ed incoraggiamento all’encomiabile lavoro che membri e volontari realizzano. Potrebbe anche interpretarsi come appoggio e approvazione per la linea del cancelliere rimosso, così 'pietoso' con i poveri in termini liberal. Del resto è un'approvazione già esplicitata apertis verbis.
Inoltre "...la Santa Sede conferma la sua fiducia nei cinque componenti del Gruppo costituito dal Santo Padre Francesco il 21 dicembre 2016, nominati allo scopo di informarLo sulla crisi dell’attuale Direzione centrale dell’Ordine, e rifiuta, in base alla documentazione in suo possesso, ogni tentativo di screditarne le figure e l’opera. Mi pare che sia la riconferma dei "commissari" e il rifiuto delle ragioni addotte dall'Ordine per non riconoscerne l'autorità, con l'accento posto sulla "crisi" della Direzione centrale dell'Ordine stesso, che fa da contrappeso all'"economiabile lavoro" di membri e volontari di cui sopra... O no?
7 commenti:
Cacceranno Burke e commisioneranno i religiosi, gli unici Cavalieri si cui la S.Sede ha potere. Gli altri se ne infischieranno, ed avremo però un'altra meritoria organizzazione cattolica buttata nel fango ed alle ortiche. Dopo secoli di vita!
Complimenti !
Quod non fecerunt Ottomani, faciunt Sanctae Martae dominus et eius servi.
Le intromissioni della Segreteria di Stato nella gestione sovrana dell'Ordine di Malta ricordano certi modi di "esportare la democrazia" dei governi massonici, primo tra tutti il guerrafondaio governo statunitense. Sappiamo bene quali siano i metodi di "peace keeping" degli USA, e quelli analoghi della Corte di Bergoglio. I Francescani dell'Immacolata ne sanno qualcosa. E vien da chiedersi: se nonostante gli accordi firmati tra la Santa Sede e l'Ordine di Malta questo è il modo di procedere, chissà come agirebbe Parolin nel caso in cui, un domani, in una Prelatura a caso, il Prelato decidesse ad esempio di deporre o rimuovere un membro del Capitolo...
L'ordine di Malta non deve assolutamente cedere. È un ordine sovrano e Bergoglio sta cercando di fare solo ciò che gli riesce meglio: il divisore.
Il Cardinal patrono NON è il rappresentante del Papa, al contrario dovrebbe essere il prelato che cura e promuove gli interessi dell'Ordine presso il Papa e la Curia romana. In nessun modo fa parte del governo dell'Ordine, ne ha alcuna giurisdizione sui suoi membri religiosi o laici. Quindi la sua presenza ad un atto di governo (interno) che riguardava un membro laico era quantomeno anomala e poteva dare adito alla supposizione che il Papa potesse essere informato o d'accordo con quanto stava succedendo(!?!). In conclusione una topica colossale che ha permesso alla Segreteria di Stato di metterci becco.
“il cardinale Burke, nominato dallo stesso papa Francesco e in qualche modo scavalcato dalla nomina della Commissione”:
toglierei “in qualche modo”: Il card. Brke è scavalcato con tutta evidenza e come uno de due scopi di questo commissariamento abnorme.
“rifiuta, in base alla documentazione in suo possesso, ogni tentativo di screditarne le figure e l’opera” (dei commissari che hanno scavalcato il card. Burke)
E’ il punto. Ma che "parziale passo indietro della Segreteria di Stato": questo è intestardimento, è giocare al rialzo. E’ una sfida. Benissimo. Misureremo l’entità di questa dittatura. Non c’è più tempo ? E’ evidente. Vittime ? Tante. Quello che non considerano è che ogni sacrificio, anche non cruento è fertile concime per le anime cattoliche (chi sa cos’è la comunione dei santi, chi ricorda l’Apocalisse capisce). Si accomodino. Dal sangue di uno se nascono cento. Avanti così. Ciechi di rabbia.
Quando la rabbia sale agli occhi …. Li annebbia .. Vada, Card, Burke. Vada avanti. Dio la benedica.
Anna
È sparito un mio intervento di ieri nel quale avevo replicato a g.a. 21 05
1. non è vero che il card. Burke non rappresenta il papa perché la sua figura di patronus equivale a quella di un ambasciatore.
2. Quella che lei chiama la sua "presenza" in un atto di governo (interno) all'Ordine non è riferibile tanto all'atto in sé quanto piuttosto alle ragioni spirituali e morali che l'hanno mosso.
3. Dalle fonti emerse appare il paradosso che il papa e la sua corte appoggiano gli aspetti liberali delle ragioni di cui sopra.
La doppiezza, l'ambiguità, la confusione, l'ipocrisia sono una costante dell'operato di Bergoglio nella dittatura sulla chiesa da lui istituita con violenza fino ad ora non fisica ma solo di potere assoluto.
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