Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 4 aprile 2020

Carlo Maria Viganò. «Vicario di Cristo fa parte del munus petrino, non è solo un titolo...»

Viganò incalza e ci rafforza. Di seguito il puntuale testo che l'arcivescovo ha fatto pervenire a La Verità dopo l'incredibile variazione dell'ultimo Annuario pontificio segnalata qui.

«TU L’HAI DETTO»
«In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io, Signore?» Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Certo, il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell’uomo se non fosse mai nato». E Giuda, il traditore, prese a dire: «Sono forse io, Maestro?» E Gesù a lui: «Lo hai detto». Mt 26, 20-25
Il 25 Marzo è stato pubblicato l’Annuario Pontificio 2020, con una vera e propria novità. Può apparire un’inezia tipografica, nella parte dedicata al regnante Pontefice, ma così non è. Fino allo scorso anno, infatti, i titoli di Francesco erano elencati in capo alla pagina, ad iniziare da «Vicario di Cristo», «Successore del Principe degli Apostoli» ecc., per finire con il nome al secolo ed una brevissima biografia.
Nella nuova edizione invece, campeggia in caratteri cubitali il nome secolare JORGE MARIO BERGOGLIO, seguito dalla biografia, dalla data di elezione e di inizio del «ministero di Pastore universale della Chiesa». Separati da un tratto e dalla dicitura «Titoli storici» sono poi elencati tutti i titoli del Romano Pontefice, quasi non facessero più parte integrante del munus petrinum che legittima l’autorità riconosciuta dalla Chiesa al Papa.
Questa modifica nell’impaginazione e nel contenuto di un testo ufficiale della Chiesa Cattolica non può esser ignorata, né è possibile attribuirvi un gesto di umiltà da parte di Francesco, che peraltro mal si concilia con il suo nome ben in evidenza. Pare invece potervi scorgere l’ammissione – passata sotto silenzio – di una sorta di usurpazione, laddove a regnare non è il «Servus servorum Dei», ma la persona di Jorge Mario Bergoglio, che ha ufficialmente disconosciuto di essere il Vicario di Cristo, il Successore del Principe degli Apostoli e il Sommo Pontefice, quasi si trattasse di fastidiosi orpelli del passato: solo «titoli storici», appunto.
Un gesto quasi di sfida – verrebbe da dire – in cui Francesco trascende ogni titolo; o peggio: un atto di ufficiale modifica del Papato, con il quale egli non si riconosce più custode, ma diventa padrone della Chiesa, libero di demolirla dall’interno senza dover rispondere ad alcuno. Un tiranno, insomma.
Non sfugga ai Pastori e ai fedeli la portata di questo gravissimo gesto, con il quale il dolce Cristo in terra – come Santa Caterina chiamava il Papa – si svincola dal proprio ruolo di Vicario per proclamarsi, in un delirio di orgoglio, monarca assoluto anche rispetto a Cristo.
Ci avviciniamo ai giorni sacri della Passione del Salvatore, che inizia nel Cenacolo con il tradimento di uno dei Dodici; non è illegittimo chiedersi se le parole di comprensione con cui il 16 Giugno 2016 Bergoglio ha cercato di riabilitare Giuda non fossero un goffo tentativo di discolpa anche per se stesso.
Questo agghiacciante pensiero trova ulteriore conferma nella terribile decisione di interdire alla Cattolicità di celebrare la Pasqua, per la prima volta dopo due mila anni dalla Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
«Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito!» (Mt 26, 24)
Venerdì della I Settimana di Passione 2020

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma è mere titolo per qualcuno che ha meramente una pretesa al munus petrino...

Anonimo ha detto...

J.M.B. non è uomo di Dio, né di Chiesa.

Campanaro ha detto...

"terribile decisione di interdire alla Cattolicità di celebrare la Pasqua, per la prima volta dopo due mila anni dalla Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo." Andró di fioretto altrimenti non mi pubblicano: i dottori, gli infermieri ed ancora di piú i religiosi hanno degli obblighi a cui non possono derogare soprattutto in questi momenti. La smettessero di star asserragliati nelle loro case parrocchiali i preti, posso comprendere seppur non giustifico chi vive in comunitá religiose ma gli altri scendessero in campo! La gente ha bisogno di loro adesso, ha bisogno di qualcuno accanto in questo momento in cui non abbiamo nessun parente ed amico al nostro fianco, un qualcuno che vi ricordo che Dio è con noi se lo accogliamo...ditemi che credibilitá ha un prete che si ripresenta tra qualche mese a dire: oggi siamo tutti quí seduti grazie alla scienza...non lo diranno forse platealmente ma le loro azioni portano a queste conclusioni e cioè che la Chiesa s'affida alla scienza per riaprire le chiese.

Aloisius ha detto...

Domenica scorsa mio padre ci ha lasciati.
Non è morto di coronavirus, ma per vecchiaia, avendo compiuto 90 anni di età e soffrendo di insufficienza cardiaca, diabete e problemi renali.
Con il nostro consenso unanime, ha rifiutato il ricovero ed è morto nel suo letto, perché era arrivata la sua ora.

Il prete si è rifiutato di venire a casa a benedire la salma e di celebrare una sorta di funerale nel sagrato, assicurando solo una Messa, ma senza i parenti.
Non abbiamo potuto assistere alla sepoltura nel paese di origine, per divieto di spostamenti e comunque per chiusura degli alberghi e impossibilità di farci ospitare.

La chiesa della mia Parrocchia è aperta, il giorno dopo ci sono entrato per pregare e piangere con Gesù e Maria. A parte Loro, ero solo. Poi è comparso il parroco per chiudere, essendo trascorso l'orario di apertura. Gli ho detto che ritenevo un'ingiustizia aver accettato supinamente di escludere la preghiera e le cerimonie religiose dalle attività essenziali che possono essere svolte con le dovute cautele, alla pari dell'acquisto delle sigarette, dei bisogni del cane e della spesa al supermercato (all'interno del quale, nonostante le file, circolano sempre almeno una ventina di persone contemporaneamente).
Mi ha risposto che non è vero, che in chiesa si può pregare (anche se il d.l. non lo prevede, se non combinandola con altre attività più "degne") e che è giusto negare le cerimonie religiose e benedire una salma fuori della chiesa (benedizione a me negata).

Ho voluto manifestare quella mia elementare considerazione a quasi tutte le persone che mi hanno chiamato per le condoglianze.
Ho detto che tutto ciò dimostra che, evidentemente, anche per la Chiesa cattolica, la preghiera, i sacramenti, non sono attività essenziali.

Gli atei, i dubbiosi e gli gnostici mi hanno dato ragione, ritenendo il funerale un momento di vicinanza ad amici e parenti.
Alcuni cattolici, invece, hanno taciuto per non contraddirmi nel momento del dolore, oppure hanno giustificato più meno le misure prese verso la Chiesa.
La sostanza delle consolazioni ricevute è che tanto andiamo tutti in Paradiso, che questi sono precetti di uomini, che la misericordia di Dio è più grande, che conosce i nostri peccati e se amiamo il prossimo ce li perdona....Va bene così, come canta Vasco Rossi.

Un questa situazione, le parole di mons. Shneider in particolare mi hanno molto confortato.
Spero e prego perché diventi Papa.

E chiedo a Voi del blog, fratelli e sorelle in Cristo, di aggiungere mio padre Mario nelle Vostre preghiere per i morti senza funerale e senza parenti durante la sepoltura. Sia lodato Gesù Cristo.
Aloisius

Josh ha detto...

Aloisius, mi dispiace molto di quanto accaduto. Non ci sono parole ripetibili per definire la chiesa attuale, nè questo momento di palese esperimento sociale e di test sul limite di tollerabilità dell'assurdo da parte nostra, e mi sento solidale con te.

Al momento i miei sono ancora qui, ma mi devo occupare dei miei genitori entrambi invalidi, mio padre ha quasi 84 anni, non così tanti nella media, ma ha parkinson molto avanzato da anni, è in carrozzina, e ha subito svariate fratture e ricuciture alla spina dorsale. In altra casa c'è anche una zia, sola 92enne, non cammina bene, non vede bene, non si muove.
Non posso dire di avere avuto grande conforto nemmeno io dai sacerdoti, nè prima nè ora in realtà, zero aiuto reale, ma meglio così, poi poco prima del virus aggiungiamo anche la recente scomparsa del nostro caro parroco Summorum Pontificum.

Per quanto posso sei nelle mie preghiere, e così tuo padre, e tutte le famiglie che hanno vissuto scomparse dei loro cari e sono stati trattati ...sbrigativamente. No i Sacramenti non sono accessori. Diciamo che nell'emergenza, e nel preservarsi di parte della chiesa attuale, però Dio nella Sua immensa sapienza è più grande della bassezza umana, questo sappilo sempre e tienilo con te.

Devi ricordare che il Signore è sempre vicino, anche quando non Lo sentiamo o siamo chiusi nel nostro dolore, rabbia (giustificatissima), follia delle situazioni in cui ci hanno costretti a vivere. Per esempio, nella storia, ci sono stati grandi Santi che a lungo non hanno potuto gustare 1 S. Messa, o l'Eucarestia. Grave è però quando questo avviene per la pusillanimità dei pastori.
Dio non abbandona, siamo noi che casomai a volte Lo teniamo lontano.Prego che possiate avere una grande consolazione.
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Caro Aloisius,
nessuno di noi può consolarti, fin qui, pochissimi si sono trovati nella tua stessa situazione. Ho pensato in questi giorni, essendo nella mia vecchiaia, che sarei potuta morire lontano da Roma, lontana dalla tomba che mia madre volle ampia tanto da poter accogliere noi tutti, i nonni, la mia madrina di Battesimo, mio cognato sono già lì, in attesa degli zii che è nostra intenzione trasportare a Roma dalla Romagna... quanti progetti facciamo e nessuno sa se potranno essere mai portati a termine. Si diventa adulti adulti quando i genitori muoiono a questa vita terrena, fino a quel momento rimane sempre un retro pensiero di sicurezza, qualunque cosa accada per quanto ognuno ormai sia lui/lei anziano, rimane il pensiero, mamma, papà mi aiuteranno. Nei fatti poi si scopre che il legame non si spezza, che loro sono vicini ed aiutano anche da di là. I sacramenti, a fine gennaio un'amica è morta,in chiesa una funzione curata, composta, ben partecipata, sociale. Un'impressione di vuoto religioso a cominciare dall'officiante. Non so quanti oggi sappiano il significato dei gesti e delle parole del rito funebre e non so neanche dire quanto questo rito di oggi sia autentico e/o quanto si discosti dall'autentico. Non so. Ho sempre avuto l'impressione che dovrebbe essere un rito difficile, complesso, le benedizioni ripetute, l'incenso sparso, questo accompagnare l'anima e il suo spirito nel distacco definitivo dal corpo entro la nuova condizione completamente diversa da quella terrestre.
Ti riporto queste poche righe da Wikipedia intorno alle Messe gregoriane:
La pratica nasce per iniziativa di papa Gregorio Magno che, nel quarto libro dei suoi dialoghi, riguardante in particolare il destino dell'anima dopo la morte, narra la vicenda di un monaco di nome Giusto, che aveva commesso peccati contro la povertà monastica. Dopo la morte del monaco, Gregorio aveva disposto la celebrazione di messe di suffragio per lui, per affrettarne la liberazione dalle pene del purgatorio. Dopo la trentesima messa consecutiva, Giusto sarebbe apparso a un confratello di nome Copioso, riferendogli di avere raggiunto la comunione con Dio, passando cioè dal purgatorio al paradiso. Questo episodio ha dato origine alla tradizione delle trenta messe consecutive, chiamate appunto gregoriane...
Solo da pochissimi anni ne ho scoperto l'esistenza e forse in qualche modo potrebbero rimediare lo scempio del presente. Mario si è aggiunto nel ricordo e nella preghiera ai cari che sono di là. Ora a voi tutti il mio fraterno abbraccio.

Fiat Voluntas Tua ! ha detto...

Caro Aloisius , la mia preghiera per papa' Mario e' assicurata . Perdoni la mia curiosita' : se non avete potuto accompagnarlo alla sepoltura nel paese di origine , chi l'ho ha sepolto nel cimitero del suo paese di origine , le pompe funebri ?

Se puo' confortarla , tra le altre , c'e' una Preghiera che in famiglia facciamo sia la mattina che la sera da non ricordo piu' quanto tempo , estrapolata dal libro di Maria Simma sulle anime del Purgatorio : Dal libro '" Maria Simma e le anime del Purgatorio "' pag. 33 '" Le anime del Purgatorio e i morenti " ; Leggo :
Secondo cio' che dicono le anime del Purgatorio, molti andrebbero all'Inferno perche' si prega troppo poco per loro . Si potrebbero salvare molte anime dall'Inferno se mattina e sera si recitasse questa preghiera indulgenziata con tre Ave Maria per coloro che muoiono il giorno stesso :
" O Misericordiosissimo Gesu', che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro , per l'agonia del Vostro Santissimo cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata , di purificare con il Vostro Preziosissimo Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonìa e che devono morire oggi stesso . Cuore agonizzante di Gesu' abbiate pieta' dei morenti ." Ave Maria (3 volte)

Ad Superna semper intenti ha detto...

Come ho ribadito, Bergoglio fa passare le cose più gravi in piccoli caratteri e in un momento in cui le persone sono concentrate su altri problemi. Proprio come i nostri peggiori politici che fanno le riforme più impopolari nel periodo delle ferie degli italiani.

Aver derubricato il titolo papale di "vicario di Cristo" non significa aver messo in soffitta un particolare ma un capitolo sostanziale dell'ecclesiologia cattolica.

Senza quel capitolo essa perde la sua connotazione identificativa e diventa qualcos'altro.

Cosa muove Bergoglio e complici? Certamente NON la ricerca di una verità ma l'indifferenza alla verità stessa. Non il bisogno di un alternativo modello ecclesiologico (dove COMUNQUE si crede in qualcosa di fisso e immutabile) ma l'indifferenza all'ecclesiologia (ossia alla costituzione dogmatica della Chiesa, com'è stata fondata, precisamente con i suoi caratteri fissi e immutabili) e il conformare la Chiesa stessa ad un modello mondano, adattabile e modificabile nel tempo.

Mi sembrano cose di un'enorme gravità e per giunta fatte passare con caratteri in corpo minore, come meri titoli storici, ossia credenze di una storia passata. Bergoglio non si rende conto che, così facendo, instaura un principio storicistico che, o prima o poi, seppellirà pure lui come "prodotto di un'epoca", un'epoca di profonda miscredenza!

Ora torna un'altra questione, già presentata dietro la spinta di altri fatti: siccome l'ecclesiologia fa parte dell'impianto dogmatico (e irreformabile) della Chiesa, un tale ufficiale pronunciamento riguardo al termine "vicario di Cristo", fatto in un documento ufficiale del Vaticano, quindi con il consenso papale, non implica l'eresia di chi lo ha approvato?

E, in definitiva, non implica di fatto l'eresia dello stesso Bergoglio?
Glissare su questo fatto e non importarsene significa una sola cosa: non essere più cattolici, essere divenuti qualcos'altro e quindi, in qualche modo, essersi messi nella linea stessa impressa dal papa argentino...

Campanaro ha detto...

"tutto ciò dimostra che, evidentemente, anche per la Chiesa cattolica, la preghiera, i sacramenti, non sono attività essenziali." Non so se piangere o cosa. Ho pagato un avvocato per ricorrere contro l'ordinanza del mio sindaco a chiudere i cimiteri...ma il sindaco è rosso quindi ho pietà cristiana di lui e cercheró di impugnare Ordinanza sindacale dato che lui ignora! Ma i preti vogliono ignorare e quindi vanno ripagati con stessa moneta a pandemia conclusa e qui mi fermo!
"Alcuni cattolici, invece, hanno taciuto per non contraddirmi nel momento del dolore, oppure hanno giustificato più meno le misure prese verso la Chiesa."l'ho notato anche io... Almeno gli atei controbattono, i parrocchiani invece stanno zitti come se ti prendessero per folle!

tralcio ha detto...

Aloisius, pregherò per te e per il tuo papà.
Lo so che per me è facile e per te no.
So di poterti e poterlo affidare alla Vergine e Madre addolorata.


Anonimo ha detto...

Dunque non vicario, ma sicario...

mic ha detto...

Caro Aloisius,
ce lo siamo già detto a voce, ma sai quanto ti sono vicina, insieme a mio marito, con tutto il cuore. E ora anche papà Mario è nelle nostre preghiere di suffragio.
Sono immensamente grata al Sacerdote che, nonostante tutto, è venuto a confessarci e a darci la comunione e sperimento ogni giorno la grazia indicibile della comunione spirituale e delle diverse celebrazioni in streaming che riesco a condividere.
Continuiamo ad affidarci, offrendo, e ad andare avanti finché il Signore vorrà!

Anonimo ha detto...

@ Aloisius

Le giungano le condoglianze da parte mia, non si affligga, purtroppo ci troviamo in una bruttissima situazione, qui in provincia abbiamo avuto più di 100 morti che sono stati portati via in men che non si dica senza un amen, lontano e non per essere seppelliti, in famiglia abbiamo un 85enne ricoverato per covid19 che al momento pare aver superato la malattia, è stato dimesso, però il dubbio resta e in caso di decesso la prassi è imposta a tutti.Che il Signore Le dia conforto nel dolore. Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Beata tu Maria! È una grazia del Signore. Prega anche per me e la mia famiglia priva dei Sacramenti in questi giorni. E siamo alla Settimana Santa.

tralcio ha detto...

Ieri ho potuto vivere in streaming la Santa Messa nel giorno dell'Addolorata, con una bella omelia e seguita dall'atto di consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria.

Vorrei condividere con voi l'intenzione di iniziare la settimana santa contemplando l'unione dei cuori di Maria e del Figlio, non scontata né inclusa nell'esser madre di Gesù.

Chiediamo la grazia a Dio di poter appoggiare il nostro cuore sul cuore di Maria, nell'unità vitale tra lei e Gesù il Verbo di Dio incarnato, vero Dio e vero uomo. Per Maria e per Gesù c'è un unico centro comune esterno all'umanità di entrambi, che è il Padre nel cielo. Il "Terzo Esterno" è origine continua del palpitare all'unisono dei loro cuori, l'uno in croce, l'altro sotto la croce.

L'amicizia di quei due cuori è nella realtà divina trinitaria: amore tra l'amato e l'amante, tra il Figlio e il Padre, tra Maria e il figlio Gesù. In questa pienezza di grazia c'è tutto il dolore possibile, ma non disperazione. Sono entrambi troppo decentrati dal proprio io per poter rientrare nei banali schemi psichici di chi vive solo di terra.

Il dolore e la sofferenza sono frutti del male e il male riguarda e colpisce anche chi non ne ha colpa, ma si trova a fare i conti con i suoi effetti. Il padre permette questa prova non per castigare chi è innocente, ma l'innocente Gesù con il suo carico di dolore accetta di assolvere un compito. Anche Maria vive e sta in questa volontà di Dio, per il bene più grande, la redenzione dell'umanità salvata dalla croce, nella grazia di dire, insieme, "tutto è compiuto", l'uno morendo alla vita terrena, l'altra con quella spada nell'anima.

Maria non ha chiesto nulla:
-non di essere visitata dall'angelo, rispondendo "fiat", eccomi, sono la serva del Signore.
-non di non esser ripudiata da S. Giuseppe che obbedì all'angelo per far la volontà di Dio.
-non di essere l'Immacolata e non trasmettere la colpa d'origine all'umanità del Verbo.
-non d'essere piena grazia e così fare comunione per nove mesi con Gesù in grembo.
-non di rimanere sempre vergine, come madre, preservata dalle doglie del parto.
-non esser madre di Dio, chiamata "donna", rimandando il tutto a prima dell'uscita da Eden.
-non ha chiesto i dolori che ha avuto, pur non avendo peccato, né di ciò ha protestato.

Maria soffre per la croce di Gesù, come Gesù pianse per Lazzaro: ma non è il pianto della discepola che sale la via crucis "con le amiche", presa dal sentimento, preda della psiche umana, affranta del venir meno di una presenza. No: c'è lo stesso dolore del Padre e del figlio che assapora l'amaro calice per il peccato del mondo. c'è la stessa offerta di sé, affidandosi alla volontà di Dio. C'è l'essere una cosa sola con Gesù, che portò in grembo.

Maria ha fatto una sola domanda, quando Gesù era dodicenne. La risposta del ragazzo allora la aveva un po' spiazzata, con S. Giuseppe. "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Non così ventun anni dopo. Ora è preparata: il suo cuore pieno di grazia è pronto ad accogliere quella risposta e capace di contenerla.

E così è stato fino ad essere Assunta in cielo, anima e corpo. Nemmeno questo l'ha chiesto.

Nel 1947 ha detto di essere colei che è nella Trinità.
Non chiede nulla.
Ma è la corredentrice.

RR ha detto...

Aloisius,
ogni volta che esco (ci alterniamo col marito), passo in chiesa a pregare. La prossima volta sarà mia cura farlo per tuo padre.
A tutti gli amici del blog che hanno parenti anziani: vi sono vicina. Mamma ha 90 anni, e non so quando potrò rivederla, visto che c'è di mezzo il mare.
Buona Domenica delle Palme a tutti.
RR

Anonimo ha detto...

Speriamo che chi ha la fortuna di fare sia la confessione che la comunione abbia la bonta' di offrirla al Signore a vantaggio di chi non ha questa possibilita' .

Elle ha detto...

Caro Aloisius , vogliamo incontrarci alle ore 21.oo su questo canale per pregare gli uni per gli altri ?
Pregheremo insieme per papa' e per tutti coloro che non hanno potuto ricevere i Sacramenti e un conforto religioso e per ricevere la forza necessaria per portare le croci che il Signore vorra' mandarci .

Santuario Madonna dei Boschi
https://www.youtube.com/watch?v=uKGmKPHycpQ&feature=share
Esposizione del Santissimo Sacramento, Santo Rosario, Meditazione sul 4° Mistero Doloroso, Benedizione Eucaristica e Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria .

Aloisius ha detto...

Vi ringrazio tutti di cuore, mi sono commosso per le vostre belle parole e per le vostre preghiere, mi avete dato molto conforto. Grazie.
Dalle esperienze che avete scritto mi rendo conto che le vostre situazioni sono più pesanti della mia.
Sappiate che anche io pregherò per tutti voi.
Che il signore benedica e assista voi e i vostri cari, soprattutto anziani e malati.
Un abbraccio fraterno.
Aloisius

Anonimo ha detto...

Se non erro manca la menzione di Francesco Vescovo di Roma, che sempre se non erro compariva in precedenti edizioni?

Anonimo ha detto...

Non si menziona più Francesco Vescovo di Roma?

mic ha detto...

Il solo nome Francesco, come rilevato nell'articolo precedente, campeggia nella prima pagina. Lo si nota, in filigrana, dall'immagine lì inserita....

Viator ha detto...

https://m.die-tagespost.de/kirche-aktuell/aktuell/Kardinal-Mueller-Eine-theologische-Barbarei;art4874,206979

“Dopotutto, si scopre perché Francesco, il Vescovo di Roma, è a capo della gerarchia cattolica, quando è stato eletto al suo pontificato dai cardinali e quando ha iniziato solennemente il suo ministero di “Pastore universale della Chiesa”. Certo, tutti i titoli essenziali del Papato sono cresciuti nella Chiesa, e ancor più quelli insignificanti. Questo vale anche per il concetto e il ministero del Vescovo, e quindi anche per il Vescovo di Roma. Gesù stesso non nominò il Vescovo di Roma, ma Simon Pietro, che più tardi subì il martirio a Roma, trasferendo così il suo primato alla Chiesa romana. Poiché tutti i vescovi sono successori degli apostoli, il vescovo della Chiesa di Roma fondata da Pietro e Paolo è anche il successore di San Pietro (Ireneo di Lione, Adversus haereseses III, 3:2). La lista dei vescovi romani (i ‘Summi Pontifici Romani’) inizia poi anche nell'”Annuario” del 2020 con ‘Pietro di Betsaida in Galilea, il principe degli apostoli, che ricevette da Gesù Cristo la suprema autorità papale, che doveva trasmettere ai suoi successori’”.
“È una barbarie teologica svalutare i titoli del Papa ‘Successore di Pietro, Vicario di Cristo e Capo visibile di tutta la Chiesa’ come mera zavorra storica. Sono infatti cresciuti storicamente, così come tutti i concetti della dottrina della Trinità, della cristologia, della dottrina della grazia e dell’ecclesiologia e così via. Ma essi fanno emergere elementi essenziali del primato petrino, che risale all’istituzione di Cristo ed è quindi legge divina e non solo umano-ecclesiale. Nessun Papa o Concilio ecumenico potrebbe, ricorrendo al loro supremo potere sulla Chiesa, al primato, all’episcopato, abolire o reinterpretare i sacramenti nella loro essenza.”
È "dilettantismo teologico" quello degli autori.

Anonimo ha detto...


L'ulteriore stravolgimento del papato da parte di papa Francesco

Invece che Vicario di Cristo, papa Francesco vuole esser chiamato "Pastore della Chiesa universale".
Questo solo titolo, a quanto pare.
Lui, Francesco, simpliciter, "pastore della Chiesa universale". Ma questo titolo c'era anche in passato? Mi sembra di no. Deve essere un titolo nuovo, che Papa Francesco si è fabbricato da solo. Comunque per lui il solo attuale, vecchio o nuovo che sia.
Pastore non indica necessariamente un Primato, potrebbe essere un pastore come altri pastori.
E cosa intende oggi la Gerarchia con "Chiesa universale"? Certamente, intende la Chiesa come la intende il Vaticano II: il popolo di Dio, che ricomprende gerarchia e pontefice, allargato a tutti i cristiani, a tutte le religioni, in definitiva a tutta l'umanità. Siamo sempre alla Chiesa identificata tendenzialmente con il genere umano, prospettiva neomodernistica riemersa con il Concilio: compito della Chiesa cattolica sarebbe quello di realizzare l'unità del genere umano senza convertirlo a Cristo, unità foriera di pace e progresso per tutti i popoli, come credono. Si tratta di una prospettiva millenarista e quindi riallacciabile a questa antica eresia, ben rintracciabile nella Allocuzione di apertura del Concilio di Giov. XXIII e in certi documenti conciliari (Lumen Gentium 1; Gaudium et spes 33-39).
Quando il 23 febbrario scorso papa Francesco ha attaccato i c.d. "populismi" paragonandobli scorrettamente con "gli anni '30" , ha concluso, dicendo: "Quando si rinnega il desiderio di comunione inscritto nel cuore dell'uomo e nella storia dei popoli [tutto da dimostrare -NdR]si contrasta il processo di unificazione della famiglia umana, che già si fa strada tra mille avversità" (il Giornale.it, 23/02/2020).
Lui, non si considera capo della Chiesa Cattolica, si considera "il Pastore" della "Chiesa unviersale", quella che vuole "unificare la famiglia umana" senza ovviamente nemmeno più tentare di convertirla a Cristo.
Un disegno insano, frutto della degenerazione della fede iniziatasi con il Concilio, nutrito di una superbia che non si arresta di fronte a nulla. Un disegno irresponsabile, traditore della vera fede, che non potrà riuscire perché sfida apertamente Dio. Ci condurrà tutti alla rovina e questa rovina sta forse cominciando proprio con la presente pandemia.
PP

Anonimo ha detto...

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Annuario della C.E.I 1999 - Conferenza Episcopale Italiana

Felice ha detto...

Fatima. 13 maggio 2017. Bergoglio, nell'omelia si è definito testualmente "vescovo vestito di bianco". Prima o poi capiremo tutto. Forse più prima che poi...

Anonimo ha detto...

Ringrazio Maria per il suo encomiabile impegno e ringrazio, nella fattispecie, il prof. Pasqualucci per il suo intervento che condivido pienamente.

Anonimo ha detto...

Card. Muller: declassare il titolo di «Vicario di Cristo» a “titolo storico” è segno di “barbarie teologica” e “dilettantismo”
https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-declassare-il-titolo-di-vicario-di-cristo-a-titolo-storico-e-segno-di-barbarie-teologica-e-dilettantismo/