La cosa che più risalta ai miei occhi nell’osservare l’operato del Governo guidato dal cittadino Mario Draghi è la sua impronta chiaramente segregazionista. Mi spiego bene, perché probabilmente non si sta facendo mente locale sulla deriva antidemocratica e, appunto, fondata sulla discriminazione verso una parte degli esseri umani che è in corso nella Repubblica italiana.
Anche i bambini delle elementari sanno che i tre princìpi morali su cui si fondano le democrazie moderne sono libertà, fraternità e uguaglianza. Anche i ragazzi delle medie sanno che nessun cittadino può venire discriminato, né privato dei suoi diritti umani e civili, se rispetta la legge e la Costituzione vigente. Ebbene, l’introduzione del green pass con le modalità italiane, del tutto diverse da quelle previste in sede europea, accompagnata dalla propaganda che enfatizza lo stato d’emergenza sanitaria, ha violato tutti questi princìpi nel modo che è opportuno descrivere per meglio ragionarci sopra.
Bisogna iniziare dalla violenza verbale consentita nei confronti di chi si avvale della facoltà di non sottoporsi a un trattamento sanitario come l’assunzione consensuale dei preparati medicinali proposti dallo Stato per prevenire la malattia da Covid19. Queste persone sono state grossolanamente bollate, facendo di tutta l’erba un fascio, con la definizione stigmatizzante di “no vax” e nei loro confronti sono state dette impunemente cose gravissime, impronunciabili verso qualunque altra categoria umana. Tra le più gravi cito, ma solo come campione di uno sterminato elenco: un virologo spesso presente in tv li ha chiamati “sorci”, un giornalista ha invitato i riders che consegnano il cibo a domicilio “a sputare nelle pietanze dei no vax”, una figura istituzionale della città portuale di Trieste li ha paragonati a “disertori, ovvero traditori che in tempo di guerra andavano messi al muro e fucilati alla schiena”.
Agli ormai pochi che si occupano di politica avendo letto qualcosa di inerente alla materia, potrebbe venire in mente la definizione di “chandala” usata da Nietzsche e poi strumentalizzata dai nazisti per creare concettualmente la categoria razziale degli “untermensch”.
Chiedo: è falso affermare che il green pass nega a cittadini che rispettano la legge, persone che si avvalgono del loro diritto riconosciuto alla libertà terapeutica, l’accesso a servizi invece permesso a chi in nome dello stesso diritto compie una scelta diversa? È falso affermare che il diritto al lavoro in condizioni di parità, fondamento della Costituzione, è pregiudicato dall’obbligo di dover dimostrare a proprie spese la propria condizione naturale di essere umano sano? È dissimile dalla realtà rilevare che mille volte al giorno, in tv e sui giornali, si opera la distinzione fra “vaccinati” e “no vax”, con tanto di percentuali per definire la proporzione dei due gruppi, ovvero gli “obbedienti” e i “dissidenti”, in seno alla cittadinanza? È senza fondamento affermare che si sta parlando e scrivendo di ulteriori misure restrittive verso chi è sprovvisto di green pass, come confinamenti mirati e sospensione di diritti alle cure? Non sono tutti questi fatti assodati e certi? Simili provvedimenti non rendono forse i destinatari delle restrizioni dei “subumani” – gli “untermensch”, appunto – che per mantenere in parte i propri diritti devono ogni quarantotto ore farsi concedere dallo Stato la patente di “sano” che è invece una condizione naturale dell’uomo? Non si capisce che attribuendo allo Stato questo potere, e riducendo l’essere umano dalla condizione di “sano” a quella di “malato fino a prova contraria”, si distrugge la democrazia governata secondo princìpi filosofici, giuridici e morali, e si istituzionalizza il dominio della tecnica, trasformando lo Stato in una tecnocrazia governata invece secondo parametri arbitrari di tipo sanitario o economico?
Se non si comprende che una tale transizione diventerà irreversibile anche a danno di chi è attualmente obbediente ai parametri momentanei, almeno si provi a riflettere sul significato della parola libertà in rapporto al modo di utilizzare il green pass; su quello della parola uguaglianza paragonando tra loro cittadini parimenti sani e parimenti rispettosi della legge, ma con opinioni diverse in materia sanitaria; per non dire di quello della parola fraternità in presenza di un clima d’odio e di esecrazione perpetua, fomentato contro chi non ritiene vantaggioso, utile o congruo un trattamento sanitario per una malattia che ha un tasso di letalità assai basso, certificato dalle statistiche.
Non entrando nel merito delle valutazioni che stanno a monte delle scelte sanitarie di ciascuno, ma soffermandomi sull’aspetto strettamente politico della vicenda, ribadisco l’allarme per l’uso spregiudicato di uno strumento discriminatorio come il green pass, la preoccupazione per l’intenzione paventata da esponenti del governo Draghi di voler estendere lo stato d’emergenza oltre i termini previsti dalla legge finora in vigore, ma soprattutto denuncio la natura segregazionista e repressiva che l’esecutivo sta palesando anche con i provvedimenti verso le manifestazioni di dissenso, garantite costituzionalmente, perseguite con mezzi gravemente sproporzionati rispetto alla necessità.
Ritengo che non sia necessario aspettare il ripetersi di una tragedia, passo per passo fino all’ultima vittima, per poter evidenziare le analogie con quanto già visto in passato. Credo invece che il passato serva come “vaccino” per generare gli anticorpi contro una nuova aggressione all’umanità da parte del “virus” del totalitarismo. Prima si interviene a fermare la deriva segregazionista del “gabinetto” comandato dal cittadino Mario Draghi, usando il “vaccino” delle elezioni politiche per riordinare il Parlamento e ristabilire la corretta rappresentanza democratica mutata dagli eventi recenti, prima avremo speranze di uscire da questo incubo autoritario e segregazionista.
Ecco, in questo caso essere “no vax” può avere elementi di colpevolezza morale assai più gravi di quelli attribuibili a chi non vuole che il suo bambino di sei anni debba sottoporsi a un trattamento sanitario coatto per poter andare a scuola o fare attività ricreative in condizioni di parità con i coetanei.
Davide Lovat* - Fonte*dottore magistrale in Scienze politiche, filosofo del diritto, dottore in Scienze religiose
22 commenti:
La Patria è in Pericolo a Causa dei No-Cavia. Per Fortuna c’è Lamorgese…
https://www.marcotosatti.com/2021/11/16/la-patria-e-in-pericolo-a-causa-dei-no-cavia-per-fortuna-ce-lamorgese/
Finalmente il giusto conio: "no cavia"
Passando davanti ad una farmacia mi ha colpito la scritta luminosa:NO STOP, al che mi sono detta:APERTURA CONTINUATA"vi faceva schifo?
Pare che alcune testate giornalistiche di Mediaset abbiano subito un calo di ascolti.
Francamente non ne resto troppo sorpreso, perché da mesi, ormai, basta guardare un telegiornale ed abbiamo visto anche tutti gli altri.
Bei tempi, verrebbe da dire, quando il mondo dell'informazione era, sì, sempre "specializzato", per così dire, e si sapeva che il TG1 era filogovernativo, il TG2 dava più spazio ad un'altra campana, il TG3 era la vecchia Tekekabul, e poi non mancavano i cani sciolti a cui si dava pur sempre la possibilità di fare giornalismo di inchiesta.
E poi si sapeva che su La 7, se si invitava il politico di centrodestra, questi avrebbe trovato il plotone d'esecuzione ad attenderlo, ma bastava cambiare canale ed andare su Rete 4 per vedere più o meno la stessa cosa per un rappresentante del centrosinistra, per cui pari e patta, in una sorta di par condicio ormai consolidata.
Oggi no. Su tutti i canali, a tutte le ore, in tutti i telegiornali e i programmi di approfondimento, la musica non cambia. Salgono i contagi (siamo in inverno, tutti gli anni la gente si ammala), colpa dei no vax (uno sparuto 12%, dicono, di cui solo una piccola parte si "ammala", difficile pensare possano provocare disastri), minacce di nuove restrizioni (ma come, i vaccini non ci avevano salvato?), arrampicate sugli specchi per giustificare l'ingiustificabile e difendere l'indifendibile.
Senza pensare a strani complotti, come credete che sia possibile che tutti dicano le stesse cose, nello stesso modo e che chiunque osi avere un'altra opinione o soltanto farsi qualche domanda, sia ridicolizzato o criminalizzato?
Credete nelle coincidenze o forse è più ragionevole pensare che ci sia una regia unica dietro tutto questo? Ma vi sembra normale? Non mi stupirei se alcuni dicessero di sì, visto che molti ritengono naturale che un dottore che ha guarito migliaia di malati affetti dal virus nazionale sia radiato, mentre chi ha ordinato protocolli di "non cura" assurdi e assassini stia ancora al suo posto.
Cito Stefano Burbi
16 Novembre - Memoria liturgica di San Giuseppe Moscati.
«Per indole e vocazione il Moscati fu innanzitutto e soprattutto il medico che cura: il rispondere alle necessità degli uomini e alle loro sofferenze, fu per lui un bisogno imperioso e imprescindibile. Il dolore di chi è malato giungeva a lui come il grido di un fratello a cui un altro fratello, il medico, doveva accorrere con l'ardore dell'amore. Il movente della sua attività come medico non fu dunque il solo dovere professionale, ma la consapevolezza di essere stato posto da Dio nel mondo per operare secondo i suoi piani, per apportare quindi, con amore, il sollievo che la scienza medica offre nel lenire il dolore e ridare la salute».
(Giovanni Paolo II)
San Giuseppe, prega per noi!
Il progresso sta in una continua critica di quanto apprendemmo. Una sola scienza è incrollabile e incrollata, quella rivelata da Dio, la scienza dell'al di là.
• San Giuseppe Moscati •
In fondo tutto questo non è altro che una mescolanza di komunismo in unione col NOW l'UE massonica e le grandi famiglie del piano Kalergy???, la distruzione dell'uomo in qualche modo dovevano farla.. metti tutto insieme l'ideologia marxista vera komunista stalinista da gulag.. da siberia.. da lavori forzati.. uniti ai falsi mondialisti di quelle famiglie che dominano il mondo, che hanno in mano tutte le banche, la scuola, l'informazione hanno in mano tutto e le varie massonerie mondiali deviate e non deviate e UE falsa e massonica che fa parte di quei gruppi di potere ---- in fondo la Madonna ai pastorelli a Fatima cosa aveva preannunciato???? prima o poi doveva succedere.. hanno cominciato dalla rivoluzione francese e via via siamo arrivati a questo.. alla distruzione dell'umanità,... è solo questo che vogliono.. ma siccome dell'umanità fanno parte anche loro ... non resteranno per seme, ma verranno distrutti tutti dai loro stessi metodi e mezzi... uccideranno tutti,... ma anche loro saranno uccisi.. non resterà nessuno.. e Dio se vuole rifarà il nuovo mondo senza questo marciume.... e da tutto questo non possiamo tenere fuori la falsa chiesa conciliare.. guarda caso 1960... basta guardare cosa dice e cosa fa..... e oltretutto falsa perchè usa la parola povertà e semplicità per ingannare la povera gente...
Di Zory Petzova
Possiamo dire che il format colossale della pandemia illustra e attesta la validità di una buona parte dei più importanti esperimenti di psicologia sociale, condotti nel secolo scorso, a cui l’attuale evento aggiunge delle peculiarità che per fallacia e perversione non hanno precedenti nella storia. L’oramai famigliare a tutti Finestra di Overton è in via di espletamento, non prima però del materializzarsi su larga scala dell’esperimento di Asch sul Conformismo, che evidenzia come i soggetti, in condizioni di pressione di gruppo, mostrano scarsa fiducia nei loro giudizi e diventano accondiscendenti al parere degli altri, assunto a priori come più attendibile. Dopo aver interrogato alla fine dell’esperimento gli studenti partecipanti, Asch arriva alla conclusione che ci sono degli individui che, anche qualora non dovessero dubitare nella propria percezione, preferiscono conformarsi alla maggioranza per non essere stigmatizzati come devianti, perché in sostanza questi soggetti vogliono che gli altri si creino una buona impressione di loro, cioè mettono al primo posto il bisogno di approvazione sociale perché hanno paura di sentirsi socialmente esclusi, e quindi sono disposti a mentire agli altri e a se stessi.
Angoscianti analogie ci sono con l’esperimento dichiarato “il più sconvolgente nella storia”, che è quello della Prigione di Stanford, condotto da Zimbardo, dove i partecipanti (studenti universitari) vengono divisi in guardie carcerarie e prigionieri. Il calarsi nel ruolo delle guardie rende gli studenti talmente aggressivi e crudeli che una gran parte dei prigionieri, benché prigionieri per finta, dopo pochi giorni di maltrattamenti e stress iniziano ad accusare disturbi depressivi gravi, confusione mentale, attacchi di panico e di ira, tanto che i ricercatori rimangono inorriditi e interrompono l’esperimento. Lo stesso Zimbardo dichiara che, anche egli, una volta entrato nella parte, ha iniziato a ragionare come il direttore della prigione e non più come lo psicologo della ricerca. Questo caso dimostra e spiega, anche nel contesto dell’attuale divisione sociale, come persone apparentemente brave, una volta calate in determinate funzioni o ruoli professionali, possono essere indotte a comportarsi in modo malvagio, applicando con veemenza regole e norme che formalmente sono approvate dalla legge.
Di altrettanta attualità, nonché crudeltà, è l’esperimento sull’Obbedienza all’autorità, condotto da Milgram, con cui si è mirato a capire fino a che punto le persone si sarebbero spinte nell’infliggere punizioni dolorose attraverso scosse elettriche a un innocente (un collaboratore che doveva fingere il dolore), sotto il comando di persone che rappresentavano le autorità (altrettanti collaboratori) e che dovevano impartire gli ordini ai partecipanti. Contrariamente alle aspettative di Milgram, quasi tutti i partecipanti si sono spinti fino al massimo consentito della scarica elettrica, senza fermarsi di fronte alle urla strazianti della vittima e nemmeno quando questa accusava problemi cardiaci, seguendo fino in fondo le ordini delle autorità. Il sesso è stato irrilevante nel mantenere una condotta sadica; tutti sono stati informati e avvertiti ripetutamente sul reale pericolo fisico (per fortuna fittizio) della vittima. Lo studio di Milgram parte con il presupposto di indagare sul motivo che aveva spinto tanti nazisti a compiere delle atrocità sotto il comando dei loro superiori, ma presto egli si accorge che questo principio di obbedienza all’autorità è celato in ogni essere umano: conformarsi agli ordini calati dall’alto porta dei vantaggi, anche quando si tratta di ordini assurdi, in quanto il vantaggio è che, una volta riconosciuta l’autorità, l’individuo esegue un’azione senza preoccuparsi di pensarci sopra, credendo che questa sia la cosa più giusta da fare.
....segue
Sono calzanti diversi altri esperimenti, inclusi quelli fatti su animali, come Il Cane di Pavlov, utile a spiegare il riflesso condizionato della mascherina, oppure l’esperimento dei ratti annegati di Richter, cinicamente chiamato “Resilienza e potere della speranza”. Ma quello particolarmente illustrativo della situazione attuale è senz’altro lo studio sulla Dissonanza cognitiva di Festinger. Festinger parte dalla tesi che, a differenza degli animali, il cui comportamento si basa sullo schema stimolo-risposta, l’essere umano aspira a una coerenza interiore che va oltre l’automatismo dei riflessi condizionati. Nel momento in cui la mente umana percepisce una incongruenza, o una disarmonia, fra le proprie credenze e idee e le evidenze empiriche della realtà, il soggetto cade in uno stato di contraddizione conoscitiva. La così creatasi tensione spinge la mente ad elaborare atteggiamenti e strategie con cui dissimulare tale contraddizione che è fonte di malessere. Un classico esempio è quello del credente religioso che attribuisce ogni accadimento favorevole, come potrebbe essere una guarigione o una coincidenza fortunata, alla volontà divina, mentre gli eventi tragici e nefasti, che colpiscono esseri innocenti, vengono attribuiti all’imperfezione della natura umana e alla necessità di superare delle prove di fede richieste dalla stessa entità divina. La stessa logica viene applicata anche alla vaccinazione: se l’epidemia dovrà scemare o estinguersi, sarà grazie alla vaccinazione, se invece la situazione dovrà complicarsi, sarà colpa di altri fattori.
Dunque, nell’esperimento condotto da Festinger/Carlsmith i partecipanti studenti vengono divisi in due gruppi, dove ad entrambi i gruppi viene imposto di raccontare ai propri compagni una bugia, con la differenza che al primo gruppo viene assegnato un dollaro a persona, mentre al secondo 20 dollari a persona. Nella prima fase gli studenti dei 20 dollari si mostrano molto più abili a persuadere i propri colleghi, mentendo con più naturalezza, mentre gli studenti da un dollaro si mostrano più tesi e non a proprio agio nel dover raccontare una bugia. Tuttavia, nella seconda fase, dove a tutti i partecipanti viene richiesto di esprimere la loro reale valutazione dell’esperienza su cui hanno dovuto mentire, i soggetti dei 20 dollari dichiarano la verità, mentre quelli da un dollaro riconfermano la bugia. Questo perché, mentre per i retribuiti si era instaurata una simmetria fra azione e motivazione (mentire per una ricompensa), per gli studenti di un dollaro il fatto di aver mentito per così poco ha creato un senso di vergogna, per cui i soggetti hanno voluto evitare qualsiasi prova che avesse potuto ricordargli questo disaggio, cercando di auto-convincersi che la bugia che hanno raccontato fosse la verità. Questi raffinati meccanismi della psicologia motivazionale spiegano perché, nel contesto della propaganda vaccinale, una gran parte degli attivisti che non hanno alcun interesse economico a portarla avanti, si mostrano perfino più zelanti e convinti dei professionisti addetti alle varie funzioni, reiterando di continuo i propri errori. Tutto il comportamento si modella in modo da evitare situazioni e/o informazioni che potrebbero intensificare il senso di dissonanza, ricucendosi addosso una rappresentazione della realtà rassicurante ma falsa. Nello stesso modo in cui nell’attuale contesto viene propagata la narrazione moralista di vaccinarsi per il bene comune, o per bloccare i contagi, quando sia le evidenze empiriche che gli studi accademici parlano nel senso opposto.
...segue
Per spiegare la sorprendente attitudine al terrore emergenzialista di una gran parte delle persone, è stata elaborata la teoria della programmazione predittiva mediatica, secondo cui attraverso film di fantascienza le maggioranze sono state preparate in modo subliminale allo svolgimento realistico della pandemia. In altre parole, si ha a che fare con i meccanismi dell’auto-avverarsi delle profezie, oggetto dello studio sperimentale di Rosenthal. Così come sono molto indicativi e interessanti gli studi sulla Mass Psycogenic Illness, su quale fenomeno c’è un recentissimo studio accademico contestualizzato proprio alla pandemia, che merita una considerazione a parte.
Nel loro insieme, gli esperimenti dimostrano quanto la coscienza e il comportamento umano siano facilmente plasmabili, soggetti alla pressione sia del gruppo che delle autorità: gruppo e autorità hanno lo stesso peso nel condizionamento mentale e nella soppressione di quella voce interiore che è la consapevolezza e che, essendo fondata sull’istinto, è l’unica fonte autentica di conoscenza del proprio io e di ciò che è bene per noi, indipendentemente dagli altri.
Gli esperimenti rivelano anche un altro aspetto. Il già strutturale difetto della nostra percezione cognitiva, che diluisce il confine fra finzione e realtà, rende del tutto relativi anche il bene e il male: sembra che non esista un’essenza umana identificabile nel bene per default, ma una cieca volontà di auto-affermazione che assume forme ed espressioni a secondo del ruolo sociale e del linguaggio con cui viene investita, dove l’investitura del potere di decidere sulle vite degli altri genera quasi sempre degli effetti devastanti, per quelle stesse vite. La pandemia è nuova per le dimensioni dell’esperimento che costituisce, ma non ha nulla di nuovo da svelarci, né sull’uomo né sul potere. Anzi, una società senza le strutture del potere – politico ed istituzionale, forse sarebbe l’unico esperimento che ancora valga la pena di fare, e che potrà aggiungere qualcosa di inedito e sorprendente all’anomala matrice umana. ‘La banalità del male’ e l’efficacia delle dittature e delle distopie orwelliane hanno già esaurito ogni potenzialità narrativa.
Una sola osservazione al post sopra
Non ci riteniamo immuni da condizionamenti, ma crediamo e sperimentiamo: "La Verità vi farà liberi"
Le minacce di togliere o ridurre la durata dei tamponi rapidi per ottenere il GPRS sono chiare provocazioni da parte del regime per tentare di alzare ulteriormente la tensione sociale e avere così il pretesto, previa false flag funzionale a costruire la repressione, per arrivare allo scontro finale col movimento di resistenza. Naturalmente, la nostra intelligenza politica farà sì che scanseremo anche questa trappola. Piuttosto che all’introduzione di restrizioni e torture psico-fisiche sempre più stringenti nei confronti di una fetta consistente di popolazione (7-10 milioni di persone), il governo pensi a come gestire quei grinpassati col lasciapassare scaduto nelle sue presunte funzioni sanitarie che, nonostante abbiano ormai zero anticorpi, se ne vanno liberamente in giro con una licenza amministrativa che dà loro l’illusione di essere liberi e “untouchable”… Se si ritirano i GPRS scaduti l’Italia va in tilt domani perché il 50% della popolazione verrebbe oggi stesso tagliata fuori dalla vita sociale e lavorativa… se non si ritirano, i provvisti di licenza amministrativa scaduta vanno a lavorare e a fare la loro vita sociale ma immerdano come pochi. Che fare? Riconoscere il fallimento di tutta questa strategggia politica? Giammai. Papà banchiere è infallibbbbile per natura. E allora? Semplice: si addebitano gli immerdamenti di questi ultimi giorni ai manifestanti di Trieste (sempre loro gli untori di comodo, il capro espiatorio del momento) invece che alla stagione fredda e a agli ex benedetti dotati di licenza di ungere.
Cito Paolo Borgognone
Nessun diritto è ormai al sicuro, dacché ogni diritto può essere rimosso, limitato, soppresso, messo in congedo, a patto che ciò avvenga in ragione della salute. Che è un po’ come dire: tutto è possibile a patto che quel tutto sia fatto per contenere l’emergenza epidemica e dunque per garantire la possibilità della vita di tutti e di ciascuno di continuare ad essere.
L’innalzamento del diritto alla salute come unico diritto comporta la possibile messa in congedo di tutti gli altri diritti. È quella che forse Carl Schmitt avrebbe chiamato ‘tirannia dei valori’ ed è quella che oggi noi potremmo appellare ‘tirannia del diritto alla salute’. È come se da due anni a questa parte il diritto alla salute si fosse innalzato a unico diritto degno e prioritario, tale all’occorrenza da poter mettere a tacere tutti gli altri, cosa che ovviamente non è prevista dalla nostra Costituzione che non dice da nessuna parte che questo sia prioritario su altri, come il diritto al lavoro.
Naturale poi che possa sorgere la legittima domanda che più volte abbiamo sollevato. È l’emergenza che ha bisogno della limitazione dei diritti o è questa che per compiersi necessita dello stato d’emergenza? I diritti – si dice – saranno restituiti allorché l’emergenza sarà finita: il guaio però è che l’emergenza non finirà. Ha preso forma un nuovo metodo di governo delle cose e delle persone che si fonda sull’emergenza infinita e sull’infinita sospensione dei diritti e delle libertà.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
Sull'attentato di Liverpool.
I media stupidi sul "kamikaze cristiano". Un cristiano non si fa saltare in aria in ospedali o cattedrali e non usa l'esplosivo preferito dai jihadisti. L'attentatore era tornato all'Islam o, come da manuale dell'Isis, "fingete di essere cristiani...". L'ipotesi più terrificante.
In un'epoca nella quale la figura del medico viene così duramente bistrattata da personaggi che mi rifiuto di definire, ma nella quale tanti altri, clandestinamente e a rischio di provvedimenti coercitivi di regime, quindi già per questo potenzialmente santi, continuano a curare i pazienti essendo loro la vera, unica speranza contro la malattia, mi piace ricordare il santo di oggi.
Ci rammenta quanto la professione medica sia una cosa seria e meritevole di rispetto quando interpretata da grandi personaggi.
San Giuseppe Moscati Laico
12 aprile (16 novembre)
Benevento, 25 luglio 1880 - Napoli, 12 aprile 1927
"Il medico si trova poi in una posizione di privilegio, perché si trova tanto spesso a cospetto di anime che, malgrado i loro passati errori, stanno lì lì per capitolare e far ritorno ai principi ereditati dagli avi, stanno lì ansiose di trovare un conforto, assillate dal dolore. Beato quel medico che sa comprendere il mistero di questi cuori e infiammarli di nuovo. Ma è indubitato che la vera perfezione non può trovarsi se non estraniandosi dalle cose del mondo, servendo Iddio con un continuo amore, e servendo le anime dei propri fratelli con la preghiera, con l'esempio, per un grande scopo, per l'unico scopo che è la loro salvezza.“ —
Giuseppe Moscati
Originario di Serino di Avellino, nacque a Benevento nel 1880, ma visse quasi sempre a Napoli, la «bella Partenope», come amava ripetere da appassionato di lettere classiche. Si iscrisse a medicina «unicamente per poter lenire il dolore dei sofferenti». Da medico seguì la duplice carriera sopra delineata. In particolare salvò alcuni malati durante l'eruzione del Vesuvio del 1906; prestò servizio negli ospedali riuniti in occasione dell'epidemia di colera del 1911; fu direttore del reparto militare durante la grande guerra. Negli ultimi dieci anni di vita prevalse l'impegno scientifico: fu assistente ordinario nell'istituto di chimica fisiologica; aiuto ordinario negli Ospedali riuniti; libero docente di chimica fisiologica e di chimica medica. Alla fine gli venne offerto di diventare ordinario, ma rifiutò per non dover abbandonare del tutto la prassi medica. «Il mio posto è accanto all'ammalato!». In questo servizio integrale all'uomo Moscati morì il 12 aprile del 1927. Straordinaria figura di laico cristiano, fu proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1987 al termine del sinodo dei vescovi «sulla Vocazione e Missione dei laici nella Chiesa».
Ricordatevi che vivere è missione
è dovere, è dolore.
Ognuno di noi deve avere
il suo posto di combattimento.
San Giuseppe Moscati
San Giuseppe Moscati, medico, cattolico, di famiglia ebraica (Muskat), parte dei suoi rami si sono convertiti al cattolicesimo.
Annovera Sabatino Moscati, celebre storico delle civiltà semite, credo non convertito. E Ruggero Moscati, storico dei Borboni in Italia. IL quale ha scritto un'opera classica su di essi: "I Borboni d'Italia", Newton Compton ed., 1973, pp. 215. L'opera considera tutte le dinastie borboniche che hanno governato in Italia, non solo quella napoletana.
H.
tutti gli "esperimenti" sopra menzionati, dai pomposi nomi, sembrano nient'altro che la scoperta dell'acqua calda.
OT
Che può significare?
https://www.tecnicadellascuola.it/bianchi-rafforzare-lo-studio-del-latino-e-del-greco-antico-e-nostra-responsabilita
La narrazione ufficiale sulla pandemia alimenta un clima di odio nei confronti di chi, legittimamente, rifiuta di sottoporsi ad un trattamento sanitario in cui non crede (e ne ha facoltà).
E' di pochi giorni fa la notizia FALSA che un paziente oncologico sia stato rimandato a casa per colpa dei posti letto occupati dai cosiddetti "no vax" all'Ospedale Galliera di Genova.
Non è la sola notizia tendenziosa a senso unico.
Ogni giorno, i vari quotidiani, riportano racconti di "no vax" pentiti ricoverati in terapia intensiva che, come rei confessi dopo il trattamento della Santa Inquisizione, abiurano e lanciano appelli a credere alla nuova religione del siero.
Stranamente, non compaiono mai, però, le tante storie che riguardano più persone di quanto si pensi, che lamentano danni ed eventi avversi (anche gravi) subiti dalla vaccinazione. Così come non parlano dell'alta percentuale di vaccinati contagiati.
Per essere informati e prendere delle decisioni responsabilmente, occorre ascoltare tutte le voci, senza pregiudizi.
Serenamente, bisogna tenere bene in mente questo scenario: non ci lasceranno in pace, neanche se arrivassero al 99% dei sierati.
L'intenzione, difatti, è quella di vaccinare ogni anno.
La vaccinazione dovrà essere necessaria, per la sicurezza dei luoghi di lavoro, dei luoghi chiusi, dei trasporti, di ogni luogo, anche all'aperto, ove ci saranno assembramenti.
La società futura dovrà basarsi su un nuovo principio di sicurezza 'sanitaria' per regolare ogni spazio pubblico o privato che sia. Chi sta scegliendo, oggi, di non vaccinarsi, si pone fuori dal nuovo ordine mondiale.
Le forme della 'salute pubblica' (distanziamento, mascherina, vaccinazione, igienizzazione) seguiranno le forme delle nuove tecnologie (connessioni da remoto, impianti sottocutanei, dispositivi medici, protezioni).
Il ruolo della vaccinazione è fondante, per questo l'accanimento è così feroce.
Il nuovo ordine si dovrà basare sulla vaccinazione. Il green pass garantirà la vaccinazione annuale, per sempre, pena l'espulsione, l'allontanamento e l'esclusione di ogni fascia d'età dalla società "civile".
È un errore considerare la vaccinazione un fattore sanitario. Essa è la base di tutto. E' il patto del nuovo mondo.
Colpisce ancora l'ingenuità di chi non riesce a vedere quanto accade. Eppure ce lo stanno dicendo in tutti i modi: non siamo graditi nella nuova società.
Qualsiasi soluzione si voglia intraprendere, bisogna che si comprenda il fenomeno che abbiano di fronte, senza illusioni di sorta.
Non molleranno? Noi neppure.
Una notiziola comparsa su un blog medico-scientifico USA di cui mi sfugge il nome, era su Byoblu, dunque il miracolosissimo siero è stato testato per 3 mesi ( per essere abbastanza sicuri ci vorrebbero 3 anni, ma tant'è ) sui macachi che pare abbiano il DNA più simile a quello umano, perfino più dei suini, ebbene i 20.000 prescelti, alla somministrazione della V dose, sono morti tutti, parlo di Pfizer.........da meditazione Zen.
L’economista Ernst Wolff ritiene che un’alleanza nascosta di leader politici e aziendali stia sfruttando la pandemia con l’obiettivo di far crollare le economie nazionali e introdurre una valuta digitale globale.
Com’è possibile che più di 190 governi di tutto il mondo abbiano finito per affrontare la pandemia di COVID-19 quasi esattamente allo stesso modo, con lockdown, obblighi di mascherine e tessere vaccinali ormai all’ordine del giorno ovunque?
La risposta potrebbe risiedere nella scuola dei Young Global Leaders, che è stata fondata e gestita da Klaus Schwab del World Economic Forum, e che molti dei leader politici e aziendali di spicco di oggi hanno attraversato nel loro percorso verso l’alto.
https://www.maurizioblondet.it/la-scuola-per-dittatori-di-covid-di-klaus-schwab/
"Il green pass garantirà la v.."
Te lo dico io che garantira', garantira' che ogni anno ci siano X Y Z decessi assicurati..
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