Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 15 maggio 2022

Forza e tempo nella Guerra USA-Russia passando per l'Ucraina e il resto d'Europa e, in prospettiva, per il resto del mondo

Da aggiungere all'interessante analisi ripresa di seguito. In una guerra di lunga durata subentra ovviamente la capacità di resistenza che alla Russia non manca. Con un’Europa senza l’energia russa a basso costo dove le divisioni sono destinate ad inasprirsi, l’esito non sembra affatto scontato. Inoltre dall’analisi emerge un dato fondamentale di questa guerra, che non è tanto la decisione di armare gli ucraini fino ai denti ma la formazione di un fronte mondiale trasversale che include i BRICS che al prossimo vertice in Cina sembrano optare per un'infrastruttura finanziaria indipendente nei confronti dell'Occidente e posizioni comuni sulla politica mondiale.

Nel conflitto inteso nel senso più ampio, tra Occidente e Russia, giocano prevalentemente due variabili: la forza ed il tempo.

Sul piano della forza, gli ucraini sarebbero tra un terzo ed un quarto dei russi, ma giocando in difesa della loro terra, hanno dalla loro senz’altro più intenzionalità dei russi. La ragione dell’invasione russa in Ucraina non è facilmente spiegabile e condivisibile nel mondo russo. Tale ragione è ad un livello molto alto del discorso strategico (che è quello proprio dei rapporti tra Russia ed Occidente collettivo più che il Donbass ed i nazisti ucraini), livello a cui non accedono normalmente le opinioni pubbliche, ma neanche la maggioranza delle élite stratificate. Tutta la versione russa sulle ragioni del conflitto, a livello pubblico, ha mostrato per lungo tempo un buco di ragione piuttosto ampio solo in seguito riempito di un po’ di fatti e molta propaganda. Solo oggi, formatasi più chiaramente la situazione macro con tutto l’Occidente contro la Russia, diventano più percepibili e condivisibili le ragioni della guerra dal punto di vista interno. Non a caso, gli indici di gradimento interno di Putin, fatta salva la riserva su metodi ed effettivi risultati delle indagini, sono aumentati con costanza nelle settimane.

Quanto alla forza militare, quella occidentale è sicuramente superiore e quella russa sebbene poi debba passare per il collo di bottiglia degli ucraini. Di fatto, sul campo, ci sono gli ucraini non gli “occidentali”.

Quanto alla forza economica, di nuovo, quella occidentale è di molto maggiore. Anche se, fino ad oggi, mentre ha destato qualche sorpresa la scarsa efficienza militare russa sul campo, ha anche destato qualche sorpresa la capacità di resistenza monetaria e per ora anche economica di Mosca. Quest’ultimo, segno inequivocabile del fatto che quella di Mosca è stata una decisione di conflitto lungamente preparata, proprio perché strategica.

Infine, quella diplomatica. L’Amministrazione Biden aveva già in campagna elettorale annunciato la ripresa di una grande stagione diplomatica come driver per la cura della politica estera. Fino a poco tempo fa, si poteva registrare un vistoso successo nell’agglutinare l’intero Occidente collettivo alle intenzioni di Washington. In Medio Oriente però, gli USA hanno registrato una altrettanto vistosa perdita di grip. Con l’India, gli anglosassoni non hanno fatto passi avanti, nonostante un deciso impegno, almeno fino ad oggi. Due appuntamenti in agenda diranno di altre due aree chiave.

Si è appena tenuto a Washington il vertice USA-ASEAN che non aveva risultati chiari da raggiungere ed infatti non paiono esserci dichiarazioni di risultato. Non si incontravano da sei anni e quindi valeva come “apertura” di dialogo. Ma gli analisti diplomatici segnalano che l’elenco dei punti di divergenza è ampio, si va dai modi diversi di intendere le relazioni con Russia e Cina, la questione Myanmar, il disordine delle catene di approvvigionamento, le incipienti crisi alimentari ed energetiche, i rapporti di prevalenza tra QUAD ed ASEAN e soprattutto le questioni commerciali, dato che gli USA si sono ritirati a loro tempo dal CPTPP e non si sono inseriti nel RECEP, né l’amministrazione Biden mostra volontà di cambiare tali assetti anche per contrarietà del Congresso e forse mancanza stessa di possibile offerta commerciale reciproca. Gli americani si sono presentati con un regalino di 150 milioni di investimenti, ma la Cina ne stanzia 1,5 di miliardi e gli stessi USA ne stanziano 40 di miliardi solo per l’ultima tranche per l’Ucraina. Il 24 maggio dovrebbe tenersi a Tokyo il vertice QUAD (USA, India, Giappone, Australia) sempre che le elezioni in Australia il 21 maggio non diano risultati tellurici.

Grande confusione c’è sul prossimo “Summit of Americas” indetto dagli USA a Los Angeles ai primi di giugno. Forse non verranno invitati Venezuela, Nicaragua e Cuba. Allora però non parteciperebbe il presidente messicano e con lui Bolivia ed Honduras e pare neanche Bolsonaro (Brasile), così per i 15 membri della Comunità caraibica (CARICOM) soprattutto se si escludesse Cuba e si invitasse Guaidò invece di Maduro. L’impressione è che il mondo è diventato davvero complicato, dietro ogni paese e area regionale del mondo, ci sono aspettative, timori, intenzioni, che formano complesse ragnatele di interessi potenzialmente divergenti. Dopo due anni di Covid e col pandemonio che si va dipanando con la questione Ucraina (tra cui il disastro alimentare e delle materie prime), oltreché l’ostracismo di sfondo verso la Cina, con l’economia globale in subbuglio e nessuna certezza per il futuro, in assenza di miliardi e miliardi con cui comprare amicizie, per gli Stati Uniti, divisi al loro interno, pare sia davvero difficile darsi un ruolo ancora centrale e dominante. Entro fine anno, sotto la presidenza di turno cinese, si terrà poi il XIV meeting dei BRICS e vedremo come ci arriveranno, tenuto conto che prima c’è il G20 in Indonesia a novembre dove gli americani sarebbero in grande imbarazzo se fosse invitato Putin, anche se non si vede come non poterlo invitare visto che la Russia fa parte del G20 di diritto. Né molti paesi sarebbero intenzionati a farlo.

Detto a grandi linee della forza, vediamo il tempo. I russi, nell’iniziare il conflitto, contavano sul tempo. La narrazione ufficiale occidentale vuole ci fosse una intenzione originaria si blitzkrieg su Kiev con estromissione veloce di Zelensky, suo sostituto “amico” e quindi cosa rapida e relativamente indolore. Credo invece che i russi abbiano pianificato una guerra lunga, credendo che il tempo avrebbe giocato a loro favore. C’è infatti un dilemma strutturale nei due schieramenti. L’Occidente è molto più forte ma molto più plurale e la pluralità quando si tratta di conflitti importanti e duraturi, è un problema.

Nel tempo, vengono fuori le differenze. Così agli europei occidentali presi inizialmente in contropiede dagli eventi, appaiono oggi i prezzi qui da noi già previsti dai primi giorni: questione energetica, questione alimentare, disordine globale, migrazioni, instabilità, rottura della globalizzazione, inflazione, stagflazione, crisi economica, poi sociale, poi politica. Quanti giorni è che non si riesce a varare il nuovo pacchetto delle sanzioni contro la Russia? E questo relativamente al petrolio che è ben minore cosa del gas.

Perché la Svezia dovrebbe entrare nella NATO e stante la contrarietà turca estesa anche alla Finlandia? La Svezia ha avuto un longevo ruolo di vice-ONU non ufficiale, una terzietà molto utile in un mondo complesso. La Svezia non ha semplicemente confini di terra con la Russia e non ha alcun motivo di temere una supposta invasione russa o un attacco (anche perché c’è la Finlandia di mezzo), per cosa poi? Apparentemente qualche ragione in più l’avrebbe la Finlandia, ma davvero c’è un rischio di invasione russa della Finlandia? Per cosa? Cinque milioni di persone non russofone con molti alci e nessuna materia prima di rilievo in un territorio sotto-abitato ed immenso impossibile da tenere per supposti invasori che hanno già i loro problemi nel piccolo Donbass? Svezia e Finlandia servono per esser arruolate nel prossimo conflitto dell’Artico e stante poi che non hanno alcun affaccio sull’Artico (sebbene facciano parte del Consiglio ora sospeso per ostracizzarne la Russia), ma potrebbero all’occorrenza creare attriti che distraggano Mosca dal futuro conflitto principale. E Mosca si farà mettere i missili ad Helsinki che dista da San Pietroburgo come Roma da Bologna via strada e molto meno via aria, facendosi chiudere l’accesso al Baltico? Se ne sentiva così forte il bisogno? Per ora Ankara s’è messa di traverso, vediamo come finirà, come nel caso dell’Ungheria sul petrolio, si espone uno ma non è detto dietro non ce ne siano altri carichi di dubbi.

Così per l’entrata dalla porta di servizio dell’Ucraina in UE e dopo aver apparentemente superato il dissidio Ucraina-Germania, il nuovo Ucraina-Francia con Macron che dopo Scholz e Bennett, al solo proporre di scegliere cosa concedere a Putin, diventa nemico numero uno di Kiev. Ma la notizia del giorno è la telefonata di Austin e Shoigu per un cessate il fuoco. Lo stanziamento dei 40 mld americani è incappato nel Senato dove Rand Paul s’è messo di traverso contro la procedura di velocizzazione del voto, annullandola. Alla fine, verrà approvato, ma i tempi destano preoccupazione. Austin ha detto che la prossima settimana terminano i fondi già stanziati e così la catena di forniture agli ucraini avrò un buco. Nel frattempo, i russi hanno finito di far affluire le truppe prima dislocate a nord nel Donbass e presumibilmente si apprestano a sferrare un grosso attacco. Ecco perché è stata chiesta la tregua, rifiutata ovviamente. Di contro, anche i russi debbono fa i conti col tempo, tempo in cui lavorano le sanzioni, il degrado della forza militare, lo stato d’animo dei combattenti, i dissidi interni semmai ve ne fossero (ce ne saranno senz’altro anche se non ne abbiamo notizie), il continuo proliferare di minacce come quella della Finlandia.

La guerra, sé capito, ufficialmente non finirà mai e il traguardo realistico è il cessate il fuoco con congelamento delle posizioni di fatto e successiva guerriglia, schermaglie e reciproche accuse e sempre che i russi non vogliano annettersi i territori presi così da metterli dentro i confini giuridici della prima potenza nucleare. Per arrivare alle posizioni attese dai russi, che chissà poi quali sono, se quelle dichiarate all’inizio e nuove versioni ancora non esplicitate, ci vorrà tempo e quindi chi la dura di più, la vincerà. Con un limite temporale per Biden, le elezioni di mid-term a novembre.

Putin pensa che nelle questioni di strategia, nel tempo, l’Uno ha vantaggio sui Molti. Anche per via dei doversi modi decisionali. Speriamo solo non si avveri la profezia di Keynes per il quale “nel lungo periodo siamo tutti morti”. Il resto lo vedremo … (Pierluigi Fagan)

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Tener dietro a tutte queste teste non è possibile, bisognerebbe avere altre visioni, altre mete, aneliti, scopi superiori che avessero a cuore l'essere umano ed il suo bene fisico, sociale, spirituale, meglio spirituale, sociale, fisico, insomma occorrerebbe un buon livello di onestà intellettuale, che non c'è. E non c'è perché non pochi, nel pensier, si fingono dio.

Anonimo ha detto...

Bella la scelta della foto, i Russi sono insuperabili maestri di scacchi, e tale è la guerra, una partita a scacchi molto ben studiata, avrei molti dubbi sull'appoggio dei cosiddetti non allineati, ci sono molti conti in sospeso con gli ex dominanti, India in primis, staremo a vedere, intanto la stupidità della UE è venuta tutta a galla e vediamo che razza di 'statisti' statalisti abbiamo, mi pare interessante lo sviluppo della guerra a Fauci in USA per le montagne di soldi avuti dalle compagnie farmaceutiche, per le fake news o bugie, se volete, le accuse provengono dal NYT che pare essersi votato a campagna anti Biden e gli studi legali, potentissimi in USA, facenti capo a Rudolph Giuliani and co. che a quanto sembra ha qualcosa da regolare con Fauci, a seguire gli sviluppi.

Anonimo ha detto...

Letta o sentita non ricordo dove a proposito dei laboratori usa di biotecnologie e altro sparsi nel mondo:

pare che questi 'gioielli' siano presenti anche in Italia, si è fatto riferimento a Vicenza, anche da qui si potrebbe meglio comprendere l'esplosione covid nel Nord Italia.

N.B. Notizia da verificare e numero dei laboratori simili in Italia da contare.

P.S. Ma vicino Vicenza non c'è una basa usa? questi laboratori di bio-nano/tecnologie non nascono proprio in ambito militare usa?

Anonimo ha detto...

C O N T R O C O R R E N T E

ORIENTE E OCCIDENTE:...CON O SENZA IL SIGNORE

Oriente ed Occidente, quantunque siano ancora divisi, non vivono più un'indifferente noncuranza l'uno dell'altro, ma si stanno preparando ad unirsi oppure a scontrarsi. La storia del prossimo avvenire probabilmente ci narrerà le vicende sublimi e fatali di questa unione o di questo urto tremendo. L'urto sembra imminente. Nell'incubo che grava sul mondo, il cristiano conserva un sereno ottimismo perchè è certo che gli avvenimenti umani obbediscono a un disegno di Dio. In Cristo, Oriente e Occidente rappresentano piuttosto due civiltà, due mentalità distinte, destinate a completaarsi nella Chiesa. Ma se togliamo Cristo a questi due mondi non ci potrà essere alcuna possibilità di unione o intesa. Oriente e Occidente rappresentano allora due mondi divisi e destinati a scontrarsi in un urto che elida l'uno o l'altro e sia, forse, la fine dell'uno o dell'altro.
Cristo soltanto può operare l'unità degli uomini e delle nazioni. Senza di Lui non c'è nulla tra gli uomini che valga ad operare la loro unità: nessuna idea, nessun uomo.
(Don Divo Barsotti - 1948) dal Timone (Aprile 2022)

Dunque, togliendo Cristo (le radici cristiane, come ha fatto l'Europa), lo scontro è inevitabile. E mi sa che che stiamo proprio per andarci a sbattere.

I macellai del XXI secolo ha detto...

LIESI Lettre d'informations économiques stratégiques internationales

La Finlande fait le choix d'un rapprochement avec l'OTAN

Trascrivo soltanto l'eccellente conclusione dell'articolo.

CONCLUSION
L'Etat profond américain est en train d'emporter l'adhésion complète de l'Occident à son funeste projet de chaos.
Bien des populations européennes ne perçoivent pas, en ce moment, les portes qui s'ouvrent pour transformer le destin vers lequel elles sont habituées depuis deux générations, par des êtres sans aucune dignité morale.
Elles comprendront dans quelques mois seulement, mais comme elles regretteront d'avoir été si complaisantes avec ceux que l'Histoire retiendra demain comme les bouchers du XXI siècle.

Anonimo ha detto...

https://t.me/lantidiplomatico/17912
Stesso simbolo. Il primo "eroe", il secondo "suprematista nazista": il cortocircuito dei media filo Nato
Alfonso Aliberti

Anonimo ha detto...

''Perché la Svezia dovrebbe entrare nella NATO e stante la contrarietà turca estesa anche alla Finlandia?''

Sì, ma non è che sia la Svezia a volere entrare nella NATO. È evidente che sono gli Stati Uniti i decisori di queste cose (chi entra e chi esce); il tutto, per mandare ''forti segnali'' a chi sappiamo noi.

Sì, è così che vanno le cose presentemente nel mondo, purtroppo (o per fortuna: dipende dai punti di vista): c'è un impero egemone, il quale impero egemone bada con ogni mezzo di rimanere impero egemone il più a lungo possibile.

Questioni di sopravvivenza...

Anonimo ha detto...

L'universale e l'idiotismo delle nazioni

L'Inghilterra, nolens volens, diede a Yeats, a Bernard Shaw, a Joyce e a molti altri l'inglese per formare una cultura e letteratura irlandese. L'Austria il tedesco a Kafka, Roth, Zweig, Perutz e a molti altri il tedesco per cristallizzare una letteratura ebraica mitteleuropea. La Russia il russo a Gogol' (Dostojevskij: «Siamo tutti usciti dal Cappotto di Gogol’»), Babel', Bulgakov, per esprimere universalmente l'anima e il paesaggio ucraino. L'Europa attuale all'idiotismo del nazionalismo ucraino - di fatto privo di una letteratura - non può offrire altro che un premio all'Eurovision. Il nulla non può elevare un popolo, che vuole essere tale dinnanzi al mondo, all'universale. Cose che Zelensky e la sua banda non possono capire. Ed è già appuntamento tra le rovine Mariupol, tra un anno, per farsi quattro salti in compagnia.
Andrea Sandri 8

Anonimo ha detto...

La letteratura cui riferisci, specie quella russa, è prodotto recente di quello stesso nazionalismo che vorresti esecrare, e l'autocrazia zarista vietò l'uso della vera lingua russa tradizionale, che era appunto l'ucraino, per imporre autoritariamente il dialetto moscovita. La lingua ucraina non è neanche paragonabile alla decadenza fonetica dell'idioma russo: essa mantiene il tratto originario del suo essere la lingua slava più conservativa. Il patrimonio notevole della lingua slavonica ecclesiastica è molto più ravvicinabile al bulgaro e all'ucraino che non al russo moscovivo. Se conoscessimo vagamente le cose di cui parliamo, ci vergogneremmo di fare supposizioni proterve su di un popolo e su di una civilizzazione che ci manifestano quella dignità che noi mostriamo di aver perduta

Un po' di realismo ha detto...

Senza alcun dubbio in Occidente la guerra della propaganda la sta vincendo (ovviamente) l'Ucraina , che "vince" festival musicali e riesce a fare piacere i "nazi" persino a Mentana e Mughini, facendo scomparire dalle scene persino Greta Thunberg e facendo rivalutare persino l'inquinante carbone del Botswana pur di evitare la dipendenza energetica dalla Russia.

Tutti hanno un ruolo nel grande teatrino propagandistico occidentale, che afferma di essere dalla parte vittoriosa.

Molti vivono tutto questo come se fossero in un sogno, chi vede le rune stellate firmate AZOV, chi la "resistenza" contro l'invasore, chi l'avanzata della NATO, chi più semplicemente la capitolazione di Putin.

La realtà invece sarà un incubo, perché tutto questo presenterà un conto da pagare, salatissimo, che peserà sulle famiglie italiane con bollette, disoccupazione e razionamenti vari e al contempo verrà mostrata l'illusione della vittoria ucraina quando non ci sarà alcuna sconfitta russa, per il semplice motivo che a Mosca né Putin né nessun altro al suo posto potrà permettersi di perdere come l'Occidente proclama.
DB

Anonimo ha detto...

Speriamo che sia così. Sto facendo la novena a S. Rita da Cascia in preparazione alla sua festa (22 maggio) per ottenere una grazia particolare. Ma poi ritorno alla carica per chiedere alla Santa degli Impossibili la grazia della vittoria della Russia.

Anonimo ha detto...

Non conosco il russo, non conosco l'ucraino, conosco poco e male l'italiano e le sue continue fioriture e/o i suoi continui inverni; ho ancora quasi intonso un libro che tratta dei dialetti italiani e da quel poco che ne lessi ai tempi, si vede che i dialetti sono l'eco che la lingua produce della vita politica, sociale, culturale, religiosa, economica...di questa o quella regione.

Dall'altra parte vediamo come il latino, dall'impero romano in poi, in particolare quello ecclesiastico e colto, abbia coperto tutta quanta l'Europa Cattolica con università, scuole, cattedrali e monasteri, che nel 1200 significava quasi tutta la penisola Iberica fino a metà corso del Danubio e dalla Sicilia alla Scozia e alla Scandinavia.

Intorno al 1560 i Cattolici avevano perso terreno e pur ricoprendo ancora un'ampia parte dell'Europa s'erano definitivamente divisi e/o mischiati tra Greco-Ortodossi, Luterani, Calvinisti, Anglicani, Mussulmani. Le lingue già avevano trovato le proprie radici, le proprie particolarità, la propria individualità, che pur nel tempo modificandosi lievemente, rimane se stessa.

Le grandi estensioni territoriali storiche degli imperi gioco forza richiesero e richiedono sempre una sola lingua, una sola moneta ed un solo capo per tutti gli abitanti. Gli imperi si costruiscono e si costruirono o in forza dei commerci o della conquista armata o della cultura o della religione.

Noi sappiamo che l'Europa fu lo sviluppo organico del lascito greco, latino con il lievito del Cristianesimo, Vecchio e Nuovo Testamento. E parimenti sappiamo che cosa abbia significato il Cristianesimo, la spiritualità Cristiana, per lo sviluppo dell'Europa, per la formazione dei popoli europei e di tutti gli altri popoli con cui gli europei venivano in contatto.

Ma più o meno lo stesso accadde nell'Oriente Europeo con la Chiesa Ortodossa che fu levatrice e partoriente ad un tempo della Russia. E qui dal profondo della mia non conoscenza del Russo e dell'Ucraino azzardo l'ipotesi che forse, in quel tumulto di popoli del nord che scendevano a sud, quelli dell'est che andavano ad ovest e i regni nascevano e sparivano come bolle di sapone fu allora che la Chiesa Ortodossa ed il Granducato di Mosca procedettero spalla a spalla, quindi dovettero scegliere la lingua comune e scelsero il Russo, forse come lei dice più grossolano, ma immune dalla grecizzazione incombente da sud (vedi:'Vita dell'Arciprete Avvakum scritta da lui stesso, Adelphi,1996. Libro questo riconosciuto come inizio della letteratura russa da scrittori diversi tra loro come Puskin e Tolstoj).

Quindi le cose andarono come andarono, spesso selvaggiamente, a noi oggi non rimane che riconoscere nei fatti la dignità della lingua Russa e la dignità della lingua Ucraina, entrambe hanno avuto assegnato il loro compito assolto con diligenza o tradito per negligenza. Dio solo, lo sa!

Da La Verità ha detto...

Il senatore dem Tommaso Cerno: «Incomprensibile la posizione del Pd: Letta parlava da segretario Nato, la base l’ha costretto a cambiare toni».

Anonimo ha detto...

Svezia e Finlandia hanno schiacciato il piede sull'acceleratore: presenteranno domanda di ingresso nell'Alleanza entro 48 ore
Stoltenberg: «La Russia non sta raggiungendo gli obiettivi che si è posta». Poi dice: la Turchia non si opporrà ai Paesi nordici. Oggi in edicola con La Verità https://www.abbonamenti.it/edicola/laverita

Anonimo ha detto...

Recep Tayyip Erdoğan ha ragione da vendere, NO alla Svezia e alla Finlandia nella NATO.

Anonimo ha detto...

Qualcuno qui sopra ha scritto che ci sono laboratori farmaceutici a Vicenza, una delle basi USA, ma sapete quanti sono in ER? Non ve lo immaginereste mai, base militare US principale stanziata a Cervia, punto di raccolta delle testate nucleari che si trovavano in vari aeroporti militari, solo da Rimini ne sono state traslate 120, ufficialmente, ma non si sa
quante ce ne siano ancora, in parte sono andate a Ferrara, dove esiste un gassificatore più o meno funzionale anche per i gas liquidi, il problema è il trasporto, pericolosissimo su camion, sul resto vige un sinistro silenzio, intanto ogni giorno si alzano in volo Apache, a volte anche 4 in formazione losanga, volano a quote bassissime, da scoperchiare tetti, scie in cielo ad libitum, aerei civili pochissimi........

Velocemente verso la vittoria finale ha detto...

Era scontato che la Finlandia e la Svezia avrebbero richiesto l'ingresso nella NATO, che la Turchia non si sarebbe opposta. Già possiamo contemplare un embrione degli agognati Stati Uniti d'Europa. La Russia sta perdendo la guerra. Il compimento del great reset e del nuovo ordine mondiale si sta realizzando velocemente e bisogna dare atto ai mondialisti della loro abilità. Dopo più di duemila anni di alacre lavoro, i mondialisti realizzano il loro sogno. Altro che balle!

Anonimo ha detto...

Io non gioirei troppo, anche perché Svezia Finlandia e Norvegia sono pieni zeppi di islamici che si sono organizzati in reali partiti politici, per tacere della Germania, più che stati uniti d'Europa direi Eurabia, espressione tanto cara a Oriana Fallaci e c'è poco da stare allegri.

Da Fb ha detto...

Sardegna, stop alle spiagge per le esercitazioni Nato: dal Poetto a Villasimius, chiuse 17 aree costiere. Impegnati anche sottomarini.

Il dispiegamento sarà imponente: oltre 4mila uomini provenienti da 7 nazioni Nato a bordo di oltre 65 mezzi navali e aerei intorno allo scacchiere sardo. Con un’ordinanza dell’ultim’ora vietate 17 aree a mare, davanti alle spiagge più note dell’Isola. Fino al 27 maggio
di F. Q. | 14 Maggio 2022

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Tensione sulle esercitazioni Nato in Europa. Gli inglesi: “È il più grande dispiegamento dalla Guerra Fredda”.

Le spiagge sarde come le coste del Mar d’Azov. L’Unione Sarda segnala con preoccupazione e sdegno che proprio mentre le località dell’Isola si preparano ad accogliere turisti alcune esercitazioni programmate dallo Stato Maggiore della Difesa interdicono perle come il Poetto, Villasimius o Porto Pino per esercitazioni militari, rendendole più simili ad approdi da sbarchi in Normandia che a paradisi per le vacanze. Con un’ordinanza del 5 maggio lo Stato Maggiore della Difesa ha comunicato che l’Isola deve essere posta “immediatamente” sotto “assedio”. La capitaneria di Porto di Cagliari non perde tempo e dispone con “decorrenza immediata” l’istituzione e contemporanea interdizione, con divieto assoluto per qualsiasi possibile attività, di ben 17 aree a mare per esercitazioni militari, molte delle quali, anzi, la maggior parte, proprio fuori dalle stesse aree vietate tutto l’anno, quelle dei tre poligoni di Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e Teulada. Il dispiegamento sarà imponente: oltre 4mila uomini provenienti da 7 nazioni Nato a bordo di oltre 65 navi, sottomarini, aerei ed elicotteri, intorno allo scacchiere sardo. Con un’ordinanza dell’ultim’ora vietate 17 aree a mare, davanti alle spiagge più note dell’Isola. Da oggi, entrano nel pieno delle attività militari quelle aree totalmente fuori dai poligoni e dalle aree solitamente occupate dalle esercitazioni. “La Sardegna oggi più che mai colonia e baricentro militare dell’Italia e della Nato. Un bersaglio internazionalmente additato come teatro di guerra con le truppe belliche più invasive che hanno scelto l’Isola per simulare gli scenari più nefasti, ed esercitarsi a contrastarli”, scrive il giornale di Cagliari.

Anonimo ha detto...


Le esercitazioni Nato di cui sopra erano previste da tempo, prima dell'invasione russa dell'Ucraina.
La Sardegna "colonia e baricentro militare dell'Italia"? Solo l'Unione Sarda può scrivere che la Sardegna è una colonia dell'Italia, una fesseria colossale.
I Sardi fanno parte a pieno titolo dell'Italia come gli altri italiani.
Hanno sempre combattuto valorosamente in tutte le guerre sostenute dall'Italia.


Anonimo ha detto...

Cani agli sguardi e cervi al core!

Anonimo ha detto...


Causa la guerra, avanza l'ombra sinistra di una carestia mondiale

Si legge che il prezzo mondiale del grano ha fatto un nuovo balzo in avanti dopo che l'India ha annunciato di aver sospeso le sue esportazioni di grano. Non sapevo che l'India esportasse grano. L'India deve pensare evidentemente a sfamare soprattutto le sue masse sterminate.
Mi ricordo di aver letto, una dozzina d'anni fa in una rivista settimanale straniera dedicata all'agricoltura, che, secondo i dati ufficiali italiani, l'agricoltura nazionale italiana era in grado di provvedere con i suoi mezzi all'alimentazione del 75% della popolazione italiana solamente. Per il resto, copriva l'importazione. Ed oggi come stanno le cose?
Continuando la guerra, la situazione alimentare italiana può diventare drammatica.
Putin appare in evidente difficoltà nel campo militare, nel senso che non riesce a sfondare e deve ridursi ad una strategia di contenimento del superarmato (dagli USA e dalla Nato) e ringalluzzito esercito ucraino, che adesso sta passando all'offensiva: però sta a vedere che riuscirà a vincere la guerra (Putin) con il ridurre l'Occidente alla fame. Anche la carestia può essere un'arma.
La Nato, auspice Biden, si sta impegnando sempre di più a sostenere la strategia offensiva ucraina, che vuole riconquistare anche la Crimea, convinta di poter infliggere ai russi una disfatta militare totale.
La follia dei nostri leaders non ha limiti.
Pensiero angoscioso : perché i russi spostano quantità notevoli di popolazione dai settori filorussi da loro occupati, mandandole in Russia, se abbiamo ben capito? Non sarà che si stanno preparando all'ipotesi dell'uso di qualche atomica tattica, cosiddetta, che non può ovviamente esser sganciata dove c'è una popolazione amica?
Ma no, che vai a pensare... Mi sbaglierò sicuramente.
Miles


Anonimo ha detto...

Ultimissime
Stanno uscendo gli eroi dell'Azov dall'acciaieria, prima i feriti, poi quelli sani, ma c'è un ma, Zelinskij, che sa bene chi altro c'è là sotto, chiede uno scambio di prigionieri e anonimato per gli altri ancora rinchiusi nei sotterranei, nel frattempo Putin presenta mappe dettagliate dei laboratori chimico farmaceutici sparsi per ogni dove e non soltanto in UA, ma in tutti i paesi limitrofi confinanti con la Russia, sono attese anche le pubblicazioni delle mail e dei documenti attestanti coinvolgimenti di persone di alto rango nelle finte rivoluzioni arancioni e no, e soprattutto Hunter e Joe Biden quando era vice Obama, e l'eroe del Vietnam Mc Cain........pazienza da giocatori di scacchi, ma pian piano torna tutto a galla.....

Anonimo ha detto...

Prendetela così come l'ho letta, pare che le 2 mogli o compagne degli eroi di Azovstahl ricevute in pompa magna da JMB non fossero proprio tali, erano Pussy riots, esistono filmati di loro che manifestano e anche 'performances' simil porno, con tanto di atti sessuali in piazza con altri attivisti.......

Anonimo ha detto...

@17 maggio 2022 13:19
Ammazza che eroi 'sti americani che si divertono con la chimica!

domani e' un altro giorno..per loro. ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/jaccuse-ce-un-progetto-preciso-per-lasciare-litalia-in-piena-crisi/