Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 20 agosto 2024

La Cappa magna

Giova — soprattutto per i nuovi lettori — tornare a parlare dei simbolismi che la modernità, in una pretesa di essenzialità che diventa sciatteria, vorrebbe cancellare. Ma essi hanno una funzione e un significato che giova recuperare e non lasciar cadere. Quanto alla Cappa magna, ricordo di averla vista indossare dal card. Burke [qui], da mons. Schneider e, in foto, dal card. Zen.

La Cappa magna 

La Cappa magna, pure se ormai quasi in disuso, è uno dei simboli della dignità ecclesiastica - che non riguarda la persona ma ciò che rappresenta. Per non dimenticare che si tratta di una dignità che non è mai fine a se stessa, vediamo quale ne è il significato, da conoscere o da riscoprire.
"La Cappa magna rappresenta efficacemente la raffinatezza del mondo, il potere e il prestigio. Ecco perché dopo il suo ingresso in chiesa il prelato che la indossa viene pubblicamente spogliato di questo indumento sontuoso e simbolicamente umiliato davanti all'assemblea. Poi, paramento dopo paramento, il vescovo è rivestito dell'uomo nuovo, di cui parla san Paolo. Ecco il camice, l'alba battesimale, la dalmatica della carità, la stola del perdono e la casula della misericordia. Quindi, infine, vestito di Cristo, il prelato fa un secondo ingresso in chiesa per iniziare la celebrazione eucaristica in persona Christi, capo visibile del corpo, la Chiesa".
La cappa magna rappresenta simbolicamente anche il sangue dei martiri, un fiume di sangue su cui si costruisce la grandezza e la regalità della chiesa e un memento per i fedeli.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Papa Francesco continua nella sua "pastorale" al contrario, cioè a favore dei diritti dei "diversi". Recentemente ha ricevuto in udienza privata un gruppo di attivisti omo dell'Uganda, dove vige una legge assai restrittiva dell'omosessualità. Avrebbe incoraggio questi attivisti a "continuare la loro battaglia". Avanti dunque sulla via spaziosa, verso la porta larga che si apre sugli atri dell'inferrno...Nessun cardinale ha niente da dire su questa "pastorale"?
T.

Anonimo ha detto...

Grazie mille ,e' importante soffermarsi anche sui simboli . Perche' le scarpe di quel colore, perche' i guanti con impressa l'Ostia, perche' il manipolo, perche' questo e perche' quello.
Purtroppo tutto e' molto di fretta come se non ci fosse piu' tempo neanche per pensare da cui la "mancanza di intimita' con Dio", forse neanche mezz'ora e lo svuotamento del senso della vita,mancanza di motivazione e di obiettivi , assenza di scopo e progettualità per la cosa piu' importante : Il Fine (quello vero, quello ultimo).
Non e' vanita'!

Anonimo ha detto...

Mons. Viganò afferma di temere per la sua vita in un'intervista al Messaggero.

Anonimo ha detto...

“E quando vi siete presentato alla Chiesa,” disse, con accento ancor più grave, Federigo, “per addossarvi codesto ministero, v’ha essa fatto sicurtà della vita? V’ha detto che i doveri annessi al ministero fossero liberi da ogni ostacolo, immuni da ogni pericolo? O v’ha detto forse che dove cominciasse il pericolo, ivi cesserebbe il dovere? O non v’ha espressamente detto il contrario? Non v’ha avvertito che vi mandava come un agnello tra i lupi? Non sapevate voi che c’eran de’ violenti, a cui potrebbe dispiacere ciò che a voi sarebbe comandato? Quello da Cui abbiam la dottrina e l’esempio, ad imitazione di Cui ci lasciam nominare e ci nominiamo pastori, venendo in terra a esercitarne l’ufizio, mise forse per condizione d’aver salva la vita? (il cardinale Federigo Borromeo a don Abbondio . capitolo XXV de "I Promessi sposi"

Anonimo ha detto...

Quali cardinali? Veramente ancora confidiamo in qualche cardinale, magari i Burke, i Sarah o i Muller che, mi pare, in questi anni si sono preoccupati soprattutto di veicolare e calmierare il dissenso sanza mancare di bruciare il loro granellino d'incenso al Concilio Vaticano II.

Mettiamoci in testa, una volta per tutte, che qua l'unico che ci può salvare è Nostro Signore Gesù Cristo e che, forse, ha lasciato la Sua Chiesa in mano a questa gente che non saprebbe amministrare manco un condominio di quattro appartamenti anche per mostrare, una volta di più, come siano la Sua Volontà e il Suo amore a impedire che le porte degli inferi prevalgano.

Noi possiamo solo riflettere sulla tragica e straziante potenza dei versi di Eliot, che sembrano illustrare quanto ora stiamo vivendo:
"E se il sangue dei martiri dovrà fluire lungo i gradini
Dobbiamo prima costruire i gradini.
E se il tempio dovrà essere distrutto
Dobbiamo prima costruire il tempio"

Anonimo ha detto...

Gravi timori per mons. Vigano’.
Lui stesso dice:

Ho paura per la mia vita. Bergoglio voleva togliersi di torno chi sapeva troppe cose…
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/carlo_maria_vigano_arcivescovo_scomunicato_papa_adesso_ho_paura_la_vita-8305241.html

Anonimo ha detto...

https://comovaradealmendro.es/2023/02/02/no-hay-evidencia-de-que-jorge-mario-bergoglio-fuera-ordenado-diacono-analisis-de-las-gravisimas-consecuencias-i/

Laurentius ha detto...

YouTube - Transmettre la Tradition
Conférence en italien de Mgr Lefebvre (Turin 1984)

Consiglio vivamente l'ascolto della conferenza di Mons. M. Lefebvre sul nuovo codice di diritto canonico.
Ero presente anch'io, allora ventiduenne, e conservo il nastro con la registrazione della fortunata conferenza. Quanto tempo è passato!
ADSUM

Anonimo ha detto...

La tribolazione è la via dell'Eterna Vita, per cui si cammina al Regno, e si giunge alla Gloria.

San Bernardo di Chiaravalle ricordato oggi.

Anonimo ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2024/08/20/mons-vigano-teme-ancora-per-la-sua-vita-sa-troppe-cose-su-bergoglio-e-sul-vaticano/

Come Sambi, come Pell, anche Viganò sa molte cose; tanto più perché ha lavorato per molti anni in Segreteria di Stato, nell’ufficio che si occupa della condotta e del comportamento di vescovi e cardinali in tutto il mondo. Un uomo con tante conoscenze e buona memoria è pericoloso, per qualcuno i cui armadi – vedi l’attuale pontefice – forse non sono privi di scheletri.

Viganò afferma di aver saputo dopo la sua denuncia pubblica delle coperture di cui McCarrick aveva goduto in Vaticano che la sua vita era in pericolo.
E afferma che la condanna di McCarrick nel 2019 servì solo a salvare la reputazione di Bergoglio. Non vi fu un processo canonico, ai testimoni non fu data l’opportunità di fare i nomi dei complici poiché Bergoglio si è arrogato il diritto di definire res judicata la causa. La misura amministrativa doveva nascondere la rete di complicità, nonostante i crimini fossero noti da decenni.

All’intervista, che vi consigliamo di leggere, possiamo aggiungere alcuni dettagli di prima mano. Mons. Viganò fu spostato dalla Segreteria di Stato al Governatorato dal Segretario di Stato di Benedetto XVI (una nomina disastrosa per il pontificato), e dal momento che l’opera di pulizia amministrativa che aveva intrapreso cozzava contro l’interesse di un favorito di Bertone fu mandato negli Stati Uniti. Due volte Benedetto XVI gli propose di diventare cardinale, e due volte rifiutò per poter proseguire nel lavoro di bonifica della gestione piena di ombre e corruttela dello Stato della Città del Vaticano.

Nell’agosto del 2018 chi scrive è stato protagonista della pubblicazione della memoria di mons. Viganò su La Verità; un comune amico ci mise in contatto, ci incontrammo due volte nella mia abitazione di Roma, e la seconda volta organizzammo la pubblicazione del documento di denuncia. Ricordo che quando lo salutai sulla porta, gli chiesi: “Adesso dove andrà, monsignore?”. Mi rispose:
“Non glielo dico, così non dovrà dire bugie. Ma credo sia opportuno che sparisca, so troppo bene come lavorano i Servizi del Vaticano”.

mic ha detto...

L'intervista de Il Messaggero a Viganò è programmata qui per le 11:30

Anonimo ha detto...

Grazie Mic, sarà importante per i cattolici nel mondo restare vigilanti sugli eventi attuali e prossimi circa il coraggioso arcivescovo, non unico ma raro difensore della Chiesa perenne oggi.

Anonimo ha detto...

Cosa non si fa per la visibilità! Forse le offerte dei ricchi americani iniziano a diminuire.