Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 15 ottobre 2018

La distruzione dei Monasteri femminili

Vedi precedente qui.

La distruzione dei Monasteri femminili è in atto. Fin da quando apparve la costituzione sulla vita contemplativa Vultum Dei quaerere del 29 giugno 2016, Corrispondenza Romana ha denunciato il programma di “sovietizzazione” dei Monasteri.

Ora un ulteriore passo è stato fatto dalla istruzione Cor Orans sulla vita contemplativa femminile, del 1 aprile 2018, che costituisce un’applicazione del precedente documento. Pochi, con l’eccezione del vaticanista Aldo Maria Valli, che ha dedicato tre articoli a questo tema sul suo blog, si sono resti conto della gravità del pericolo.

domenica 14 ottobre 2018

340 Chiese autorizzate, condanne severe per attentati contro i Cristiani. L’Egitto protegge i cristiani

Siamo lieti di registrare anche qualcosa di positivo. Speriamo di non dover più vedere, in Egitto, immagini come quella a lato.

Una buona notizia arriva dall’Egitto. Il comitato presidenziale incaricato di verificare lo status dei luoghi di culto cristiani non autorizzati ha deciso di legalizzare 120 chiese. Sale così a 340 il numero delle chiese che hanno ottenuto status legale. Si tratta di edifici che da abitazioni private nel tempo sono stati trasformati in chiese dove si celebrano messe e altre cerimonie religiose. Per la loro regolarizzazione, previa verifica che corrispondano a determinati parametri, nel 2016 è entrata in vigore una legge, fortemente voluta dal presidente della repubblica Abdel Fatah al Sisi. L’Egitto è uno dei paesi in cui la minoranza cristiana è perseguitata da gruppi e movimenti islamisti, incluso l’Isis, lo Stato Islamico, autori di attentati a chiese e altri luoghi di culto e aggressioni a cittadini di fede cristiana. L’11 ottobre un tribunale militare ha condannato 17 persone alla pena capitale, 19 all’ergastolo e 10 a pene detentive da 10 a 15 anni per aver partecipato all’esecuzione di una serie di attentati dinamitardi a chiese rivendicati dall’Isis. Gli attacchi si sono verificati nel 2016 e nel 2017 al Cairo, ad Alessandria e Tanta, hanno colpito i cristiani copti e hanno provocato la morte di 74 persone. Amnesty International ha deplorato le sentenze capitali sostenendo che non serviranno a evitare future violenze tanto più che i verdetti sono stati emessi in processi militari ingiusti. “L’Egitto – ha dichiarato Najia Bounaim, direttore di Amnesty International per il Nord Africa – detiene un impressionante primato di civili giudicati in tribunali in cui i verdetti di colpevolezza spesso sono emessi sulla base di confessioni estorte con tortura”.

Intervista a Don Davide Pagliarani, nuovo superiore della FSSPX

Intervista a Padre Davide Pagliarani, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, pubblicata su Nouvelles de Chrétienté, numero 173.

Rev. Padre Generale, lei sta succedendo a un vescovo che ha diretto la Fraternità Sacerdotale di San Pio X per ventiquattro anni e che, inoltre, l'ha ordinato sacerdote. Quali sono i suoi sentimenti riguardo al suo successo?

Qualcuno mi ha già fatto una domanda simile quando sono stato nominato rettore del seminario di La Reja, dove due vescovi mi avevano preceduto in quella responsabilità. Diciamo che questa volta è un po 'più complicato! Il vescovo Fellay è un personaggio importante nella storia della Fraternità, poiché ha guidato per metà del tempo della sua vita, questa congregazione. Durante questo lungo periodo non sono mancate prove, e tuttavia la Fraternità è ancora qui, tenendo alto lo standard della Tradizione. Penso che questa fedeltà della Fraternità alla sua missione sia in un certo modo il riflesso della fedeltà del mio predecessore alla sua. Desidero ringraziarlo per questo a nome di tutti.

sabato 13 ottobre 2018

Lesbo. «Offende i migranti»: abbattuta da ignoti la croce

Aggiornamento: I cittadini innalzano di nuovo la croce distrutta [qui]
La croce era stata eretta su una roccia a picco sul mare a settembre. Poche settimane fa una Ong aveva inviato una lettera di protesta al sindaco: «Si sbarazzi di questo simbolo religioso: è razzista». Gli abitanti: la ricostruiremo
Un’enorme croce di cemento costruita a inizio settembre su una roccia a picco sul mare è stata distrutta la notte del 7 ottobre sull’isola di Lesbo, sotto il castello di Mitilene. Non si conoscono gli autori del crimine, anche se ci sono alcune ipotesi sulle motivazioni.

Il simbolo cristiano sembra infatti che fosse inviso alle organizzazioni locali che accolgono i migranti. Sono oltre 6.500 a vivere ancora sull’isola. Secondo Lesvos news, poche settimane fa la ong “Coesistenza e comunicazione nell’Egeo” ha inviato una lettera al sindaco del Comune per chiedere la rimozione della croce, che avrebbe infastidito i musulmani accolti sull’isola.

13 Ottobre. Supplica alla Beata Vergine di Fatima

Oggi 13 ottobre, anniversario delle apparizioni della Madonna a Fatima,  recitiamo con fede e in grazia di Dio la Supplica alla Beatissima Vergine Maria alle 12:00.

In nómine Patris et Fílii et Spíritus Sancti. Amen.

O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest'ora memoranda, in cui apparendo per l’ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d'essere venuta appositamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promesse, a dichiararVi la nostra fedeltà e a rivolgervi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci.
Ave Maria

Cattolicesimo Vaticano II, riposi in pace (1962-2018)

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la brillante analisi del teologo tomista Peter Kwasniewsky che alla luce degli eventi ecclesiali odierni - come osserva il lettore che ringrazio per la segnalazione - da 'circolo-quadratore' conservatore wojtyl-ratzingeriano è divenuto tradizionalista, ossia cattolico... E conferma tutte le nostre riaffermazioni della verità frutto di studio e meditazione e alla fine riconosce che Gli ultimi cinque anni non sono una catastrofe improvvisa, nata dal nulla; sono il succo concentrato degli ultimi cinquant’anni, l’ultimo atto di una tragedia che è aumentata di proporzioni fino ad arrivare al momento attuale. Bergoglio è il distillato delle peggiori tendenze di Roncalli, Montini, Wojtyła e Ratzinger, senza nessuna delle loro qualità positive; è un modernista impenitente.

Cattolicesimo Vaticano II, riposa in pace (1962-2018)
di Peter Kwasniewski - 9 ottobre 2018

Gli osservatori più acuti degli affari vaticani — d’accordo, non esageriamo: anche le persone più tiepide con un pizzico di coscienza — sanno da molti anni che non ci si può aspettare che Papa Francesco, essendo la causa principale dei problemi che tribolano la Chiesa, sia un artefice fondamentale nella loro soluzione. In tutti i casi, compreso quello degli abusi sessuali da parte di religiosi e quello rappresentato dalla morsa mortale esercitata dai prelati progressisti. Ogni mese che passa constatiamo che si tratta semplicemente di ordinaria amministrazione per il pontefice peronista.

venerdì 12 ottobre 2018

Europa arancia meccanica - Silvana De Mari

Chi non è in grado di combattere, di combattere fisicamente per la propria libertà, la perde. Alla violenza si risponde con la forza. Gli orchi si fermano militarmente.
Europa arancia meccanica. Italia arancia meccanica. Rimini arancia meccanica. Il primo dovere di un popolo è garantire la sicurezza delle donne.
Introdurre in un territorio centinaia di migliaia di maschi oltretutto nullafacenti, senza la dignità e la stanchezza che dà un lavoro, oltretutto sradicati dal proprio contesto, privi di controllo sociale, mantenuti in una situazione di irresponsabilità, di impunibilità e di non rintracciabilità è un crimine che può portare solo in una direzione: l'annientamento di un popolo.
Sono tutti maschi in età militare, 15/45 anni, senza donne, coesi dall'appartenenza ad una stessa religione, una religione che vieta la convivenza pacifica, che ordina l'aggressione agli infedeli, che permette ufficialmente lo stupro delle loro donne.
Esistono i lupi. Esistono coloro che hanno consegnato ai lupi le chiavi dell' ovile. E poi ci sono i cani da pastore. Chiunque vi voglia buoni, compassionevoli fino al suicidio, incapaci di indignazione e collera, le due fondamentali emozioni di difesa, e soprattutto disarmati, sia fisicamente che spiritualmente, in realtà vi vuole morti. Oppure schiavi. 
Silvana De Mari - 30 agosto 2017, ma sempre attuale

Venerdì 12 ottobre. La preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera ai cristiani di Tralle»
di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire
(Capp. 8, 1 - 9, 2; 11, 1 - 13, 3; Funk, 1, 209-211)

giovedì 11 ottobre 2018

Tὴν ὄντως Θεοτόκον, σὲ μεγαλύνομεν. O vera Deipara, noi ti magnifichiamo

Nella festa della Divina Maternità di Maria Santissima, riprendiamo da Traditio Marciana.

Theotókos è Dogma
(Concilio di Efeso 431 d.C.)
Nella festa della Divina Maternità di Maria Santissima, ricordiamo il Sacrosanto Concilio di Efeso, terzo dei Concili Ecumenici, che fissò l'insegnamento dommatico in tale materia, definendo Maria τὴν ὄντως Θεοτόκον ("veramente la Deipara").
FORMULA DI UNIONE
del Sacrosanto Concilio di Efeso

Per quanto poi riguarda la Vergine madre di Dio, come noi la concepiamo e ne parliamo e il modo dell'incarnazione dell'unigenito Figlio di Dio, ne faremo necessariamente una breve esposizione, non con l'intenzione di fare un'aggiunta, ma per assicurarvi, così come fin dall'inizio l'abbiamo appresa dalle sacre scritture e dai santi padri, non aggiungendo assolutamente nulla alla fede esposta da essi a Nicea. Come infatti abbiamo premesso, essa è sufficiente alla piena conoscenza della fede e a respingere ogni eresia. E parleremo non con la presunzione di comprendere ciò che è inaccessibile, ma riconoscendo la nostra insufficienza, ed opponendoci a coloro che ci assalgono quando consideriamo le verità che sono al di sopra dell'uomo. Noi quindi confessiamo che il nostro signore Gesù figlio unigenito di Dio, è perfetto Dio e perfetto uomo, (composto) di anima razionale e di corpo; generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, nato, per noi e per la nostra salvezza, alla fine dei tempi dalla vergine Maria secondo l'umanità; che è consustanziale al Padre secondo la divinità, e consustanziale a noi secondo l'umanità, essendo avvenuta l'unione delle due nature. Perciò noi confessiamo un solo Cristo, un solo Figlio, un solo Signore.
Conforme a questo concetto di unione in confusa, noi confessiamo che la vergine santa è madre di Dio, essendosi il Verbo di Dio incarnato e fatto uomo, ed avendo unito a sé fin dallo stesso concepimento, il tempio assunto da essa.
Quanto alle affermazioni evangeliche ed apostoliche che riguardano il Signore, sappiamo che i teologi alcune le hanno considerate comuni, e cioè relative alla stessa, unica persona, altre le hanno distinte come appartenenti alle due nature; e cioè: quelle degne di Dio le hanno riferite alla divinità del Cristo, quelle più umili, alla sua umanità.
* * *
Τὴν τιμιωτέραν τῶν Χερουβὶμ καὶ ἐνδοξοτέραν ἀσυγκρίτως τῶν Σεραφίμ, τὴν ἀδιαφθόρως Θεὸν Λόγον τεκοῦσαν, τὴν ὄντως Θεοτόκον Σὲ μεγαλύνομεν.
Tu che sei più onorevole dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini, tu che senza macchia generasti il Dio Verbo, o vera Deipara, noi Ti magnifichiamo

Pio XII raccontato dal nipote Giulio: “Amava concretamente non a parole”

Quando nessuna diminutio aveva ancora intaccato il Papato. L'immagine a lato è tra quelle che mio marito ancora guarda con la stessa emozione di quando, nel suo servizio in Basilica come Guarda Palatina d'onore (poi sciolta da Paolo VI), respirava la sacralità e la solennità suscitate dalla figura di un indimenticabile Papa. "Quando poi impartiva la benedizione, allargava le braccia e diventava una Croce vivente" (così ne parla il card. Virgilio Noè).
Nel testo che segue emerge il ritratto dell’uomo Eugenio Pacelli pienamente consapevole della natura e del peso dell’ufficio di Vicario di Cristo di cui è investito e che quindi annichilisce sé stesso nella persona Papae, tutto ad essa in Cristo sottomettendo. Il 9 ottobre abbiamo ricordato il 60° anniversario della sua morte.

Pio XII raccontato dal nipote Giulio: “Amava concretamente non a parole”
di Renzo Allegri

Pio XII fu un grande papa. Morì nel 1958, a 82 anni. Il mondo lo pianse e lo esaltò. Ma in seguito, contro di lui si scatenarono violente polemiche, riguardanti il suo atteggiamento tenuto durante il conflitto mondiale nei confronti degli Ebrei. Fu accusato di non aver difeso gli ebrei, di non aver condannato il nazismo, di avere, con il suo silenzio, permesso e favorito lo sterminio ebraico nel Lager nazisti. Accuse che sono state smentite da innumerevoli libri, da innumerevoli documenti, da innumerevoli testimonianze, ma che vengono continuamente ripetute. Non voglio entrare nel merito di questo argomento, ma vorrei qui ricordare un interessante incontro che ebbi nel 1973 con il principe Giulio Pacelli, nipote di Pio XII. Gli avevo chiesto un’intervista per scrivere un articolo su Papa Pacelli “visto da vicino”. Lui era cresciuto accanto al celebre zio e io desideravo che mi raccontasse com’era nella vita privata, com’era prima di diventare Papa, come si svolgevano le sue giornate, quali erano i suoi interessi. Il principe Giulio Pacelli era molto riservato. Credo non abbia mai concesso interviste. Non so perché abbia accettato di incontrarmi. Avevo sollecitato diverse raccomandazioni importanti per ottenere l’intervista e, evidentemente, qualcuna era andata a buon fine. Mi ricevette nel suo studio e conversammo a lungo. Le sue parole, i suoi ricordi risultarono molto interessanti perché rivelavano aspetti inediti della vita del grande Papa. Ecco i punti salienti di quel nostro incontro, avvenuto nella primavera del 1973.