Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 13 dicembre 2015

don Elia. Fate frutti degni della conversione

Non soffermare lo sguardo sulla caotica fiera della falsa misericordia di chi profana i luoghi consacrati, mentre tantissimi cristiani dimenticati, proprio in questo momento, attestano con il proprio eroico martirio, eseguito con crudeltà disumane in un orrore indescrivibile, la fede che Gesù ha sancito con la morte di croce
Razza di vipere, chi vi ha suggerito di sfuggire all’ira imminente?
(Lc 3, 7).
La “nuova Chiesa” che ha riscoperto la Parola ha rigorosamente omesso questo versetto nella sua nuova Liturgia, trasformata da sacrificio in culto protestante incentrato sul sermone. Come già Lutero aveva escluso dal suo canone biblico alcuni libri dell’Antico Testamento e guardato con sospetto quelli del Nuovo che smentivano le sue tesi eretiche, così i suoi criptodiscepoli di oggi usano espungere dal santo Vangelo ciò che non fa comodo alle loro teorie. Il cristiano moderno, postosi al di sopra del Verbo divino, lo giudica con sufficiente arroganza in base alle sue intoccabili idee. Quando è più istruito, cestina certi passi del testo sacro attribuendoli all’autore umano; quando lo è meno, sentenzia senza appello che il Dio che vi parla è ingiusto o cattivo…

L’ira di cui parla la Bibbia, ben diversa dall’ira del peccatore, è la giusta retribuzione per chi ha calpestato l’impensabile amore del Padre e trascurato la salvezza immeritata che la Sua inaudita misericordia gli ha concesso in Suo Figlio incarnato, crocifisso e risorto per lui. Non si tratta però di un mutevole atteggiamento da parte di Dio, come se potesse rabbuiarsi all’improvviso o guardare benevolo i giusti e corrucciato i reprobi. Siamo tutti peccatori in via di conversione, oppure, se la Provvidenza ci ha preservato da peccati gravi, persone a cui è stata riservata una grazia speciale, a beneficio loro e di tanti altri. Anche nell’eternità Dio sarà lo stesso per i beati come per i dannati, ma – ci insegna san Leone Magno – «ciò che sarà letizia per le anime pure, sarà pena per quelle macchiate» (che a causa del loro rifiuto, ormai definitivo, percepiranno soggettivamente l’amore come causa di tormento anziché di beatitudine).

Rimbocchiamoci dunque le maniche, perché al momento del Giudizio (particolare e universale) non servirà a nulla reclamarsi cattolici di nome: bisognerà dimostrare di esserlo stati di fatto. A questo fine, dobbiamo vivere in ogni momento come se fossimo sul punto di rendere conto della nostra vita e di ogni singolo atto, pensiero e parola: «Già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta frutto buono è tagliato e gettato nel fuoco» (Lc 3, 9). Anticipa oggi il tuo giudizio e non avrai nulla da temere quel giorno; accetta ora spontaneamente la sentenza che i Comandamenti emettono sui tuoi comportamenti e non dovrai subirla al momento della morte; giùdicati subito da te stesso per non essere condannato allora. Non renderti nemico il tuo Salvatore, mentre sei per via con Lui, perché non debba trasformarsi nel tuo Giudice (cf. Mt 5, 25-26). Egli userà lo strumento che ha già in mano per ventilare il grano e purificare la Sua aia, quella su cui deve sorgere il nuovo Tempio della Sua gloria perché cessino i flagelli (cf. Lc 3, 17; 2 Sam 24, 16-25).

Gli apostati, al contrario, stanno profanando anche i luoghi consacrati, a cominciare da uno dei più cari alla cristianità, noncuranti dei sentimenti dei fedeli e sensibili unicamente ai soldi dei massoni che governano il mondo e, ora, dominano anche l’apparato terreno della Chiesa nell’intento di porlo al servizio di una religione neo-pagana, un grottesco culto della natura dietro il quale si nasconde l’adorazione della Bestia. Ci manca solo che si manifesti l’Anticristo; tutto è pronto, anche gli stuoli osannanti di pseudocattolici plagiati dai mass-media e incantati dal falso profeta fino al punto di reagire violentemente non appena qualcuno osi proferir parola che non ripeta pappagallescamente i suoi versi, ma ribadisca semplicemente la dottrina cattolica (quella che Gesù ha sancito con la morte di croce e tantissimi cristiani dimenticati, proprio in questo momento, attestano con il proprio eroico martirio, eseguito con crudeltà disumane in un orrore indescrivibile).

Ma tu, fratello mio, sorella mia, non appartieni a quella squallida struttura di potere; finché ti mantieni in stato di grazia, sei un membro vivo del Corpo di Cristo, che con tutti gli altri forma la Sposa da Lui infinitamente amata. Allora non soffermare lo sguardo sulla caotica fiera della falsa misericordia, ma raccogliti in te stesso per prepararti ad accogliere il Messia. Ascolta la voce in cui risuona la Parola vera, che illumina ogni uomo e che ancora viene in questo mondo; ascolta san Giovanni Battista, che non ebbe timore di rimproverare nemmeno i potenti e rese credibile la sua predicazione con lo stile di vita e con la stessa morte. Sii povero di cuore e, se la tua condizione e i tuoi doveri te lo consentono, anche di fatto. Ascolta: «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto» (Lc 3, 11). Se hai responsabilità pubbliche, non ne approfittare a tuo vantaggio, ma mettiti al servizio del prossimo, per quanto ciò sia reso arduo da una legislazione assurda e dal malcostume diffuso. Se sei obbligato a una prestazione, non farla pesare e non vantartene, ma fanne una segreta immolazione che darà gioia agli altri e ti farà pregustare la beatitudine eterna: «Gaudete in Domino semper» (Fil 4, 4).

«Giovanni […] anche oggi grida in mezzo a noi e la sua voce, come tuono, scuote il deserto dei nostri peccati. Egli si è addormentato nella morte santa del martirio, ma la sua voce è ancora viva. […] Giovanni ci ripete oggi lo stesso grido e ci comanda di preparare la via al Signore. Questa via non è tracciata sul terreno, ma sta nella purezza della fede. Il Signore non vuole aprirsi una via sui sentieri della terra, ma nell’intimo dell’anima. Vediamo che via ha aperto al Salvatore Giovanni stesso, lui che dice a noi di preparare al Signore la strada! Egli ha disposto e diretto tutto il percorso della sua via in ordine a Cristo che veniva: lunghi digiuni, umiltà, povertà, verginità. […] Quale umiltà più grande nel Profeta che l’andar coperto di ruvido pelo, disprezzando le morbide vesti? Quale fedeltà più devota che l’esser sempre pronto, coi fianchi cinti, a rendere qualsiasi servizio? C’è astinenza più ammirevole del non tenere in nessun conto le comodità della vita accontentandosi di locuste e miele selvatico?» (san Massimo di Torino).

Certamente non elimineremo completamente la povertà né faremo cessare le guerre dalla faccia della terra; nessuno, del resto, ci ha chiesto di realizzare un’utopia. Non arresteremo di certo i cambiamenti climatici né salveremo qualche specie animale; non tocca a noi, d’altronde, riparare i danni provocati a bella posta dai poteri occulti che vogliono drasticamente ridurre la popolazione mondiale con la scusa dell’inquinamento di cui sono essi stessi responsabili, né aspiriamo a vivere per sempre su questa terra come se fosse la nostra definitiva dimora e dovessimo consacrare la nostra vita a migliorare un’abitazione provvisoria, pretendendo di mettere il Creatore al servizio della Sua opera. Ma se, con la tenerezza del cuore purissimo della Madonna, avremo fatto sorridere un bambino o riacceso lo sguardo di un anziano solo, sfamato un povero (vero) o aiutato una donna a portare a termine la sua gravidanza, il mondo non sarà più lo stesso e il Salvatore, nel Suo ultimo avvento, lo troverà migliore, Lui che è benedetto nei secoli dei secoli. Amen. 

18 commenti:

tralcio ha detto...

Don Elia è una benedizione per chi cerca ancora parole piene di verità che ci edifichino.
Questo "Giubileo della misericordia" nasce nel chiaroscuro del tempo presente:
infatti a una luce fatua ed illuminista (scrive don Elia: "caotica fiera della falsa misericordia di chi profana i luoghi consacrati") fa da riscontro la fiammella che brilla nell'oscurità dell'odio del mondo ("tantissimi cristiani dimenticati attestano con il proprio martirio la fede che Gesù ha sancito con la morte di croce").
A proposito dell'invettiva "Razza di vipere etc etc" Trovo molto preciso questo appunto: "la “nuova Chiesa” che ha riscoperto la Parola ha rigorosamente omesso questo versetto nella sua nuova Liturgia, trasformata da sacrificio in culto protestante incentrato sul sermone".
Ogni imbonitore che con i suoi sermoni riscuote l'applauso, centrando l'attenzione su di sé (tipico dei telepredicatori), aumentando lui e facendo diminuire l'Altro (che invece dovrebbe crescere), intanto si è fatto VIP, con grossi rischi di diventare anche VIPera...

A questo dipinto in chiaroscuro, caravaggesco, don Elia aggiunge una pennellata sapiente: "Ma tu, fratello mio, sorella mia, non appartieni a quella squallida struttura di potere".

Sia perciò questo il nostro Giubileo. Nutrito della fede di sempre, adorante il Redentore, attendendo il Suo ritorno, capaci di chiedere a Lui la misericordia per i peccati che commettiamo, senza fare come il mondo che considera "peccato" ciò che decide al momento e depreca chi ricorda che peccare è andare contro la volontà di Dio e non delle conferenze.

Anonimo ha detto...

Desidero segnalarvi anche la stupenda meditazione di Andrea Carradori:

http://traditiocatholica.blogspot.it/2015/12/il-superbo-orgoglio-del-capo-e-foriero.html

insieme a quella di don Elia, perché mi fanno gioire nel profondo del cuore. Ci sono ancora Sacerdoti che amano profondamente Gesù Cristo e ci indicano la strada maestra da percorrere. Grazie.
Anna

Anonimo ha detto...

la decadenza della religiosità esteriore è, ad un tempo, causa ed effetto della decadenza della religiosità interiore, poiché la mente umana è fatta in modo tale da conoscere invisibilia per visibilia. Trascurando il segno visibile, si finisce a poco a poco per perdere il contatto con la realtà invisibile da esso rappresentata. Parallelamente, chi non è più in grado di cogliere adeguatamente le cose spirituali non avverte più il bisogno di esprimerle in forma materiale. Si tratta di un circolo vizioso (abyssus clamat abyssum), dal quale è possibile uscire solo col recupero dei sani concetti della filosofia e della teologia tradizionali e col ritorno alla secolare prassi della Chiesa cattolica.

mic ha detto...

Tralcio,
sei una benedizione non meno di don Elia :)

Luisa ha detto...

Ma no, "vous avez tout faux", vi sbagliate, Dio è solo tenero, è un padre tenero che non ama ...che cosa? Ma la rigidità bien entendu!

" E’ il Giubileo della Misericordia. E’ il momento per riscoprire la presenza di Dio e la sua tenerezza di padre. Dio non ama le rigidità. Lui è Padre, è tenero. "

Parole papali odierne.

tralcio ha detto...

Questo non è un blog generalista e mi si perdonerà se esco per qualche riga dal suo focus.

Il mondo in cui viviamo è sull'orlo del baratro: chi regge i fili ha il potere di "punire" chiunque non si presti agli ordini ricevuti.
Vale in campo finanziario, industriale militare, del quarto potere (i media), del vizio e ultimamente agisce anche sul versante religioso.

I "segni dei tempi" punteggiano di efferate stragi i luoghi prescelti per educare e convertire. Contemporaneamente è necessario "destrutturare" i luoghi che educano a pensare altrimenti, depotenziandone la sapienza (Chiesa cattolica in primis) e colpevolizzandone la diversità, per confluire nell'uniformismo necessario al progetto, tanto taciuto quanto perseguito con determinazione e spregiudicatezza.
E' il regno dell'anticristo. Perciò falso e omicida, ne suo DNA.

L'orlo del baratro presuppone due esiti: a) precipitarvi, in un crescendo di provocazioni che scateneranno reazioni, in cui sarà sempre più complicato distinguere buoni e cattivi, dal momento che ognuno difenderà i propri peccati e servirà i propri idoli vani. b) venirne salvati, per miracolo, pur già in caduta libera, a motivo dell'intervento di un Attore che esula dal novero delle forze in campo nello scenario precedente.

La religione sta mescolando la profezia e la falsa profezia, profeti e falsi profeti.
Il quarto potere sta indottrinando attraverso scientifiche amplificazioni e silenzi.
Economia, finanza, armi e lobbies basate su esoterici culti del vizio, controllano, minacciano e ricattano mentre ci si parla di libertà, progresso, democrazia...

L'orlo del baratro è ai nostri piedi. La misericordia di Dio è necessaria. Non malgrado i falsi profeti, ma proprio per la loro presenza che moltiplica l'inganno, come metastasi di una bruttissima malattia. Ma c'è il Medico Divino. Attraversiamo quella porta, santa, per incontrare Lui, non per dialogare con il mondo...

Il 2017 per certi scenari è fin troppo lontano. I nodi verranno al pettine prima.
Il demonio ha sempre fretta, sa di essere agli sgoccioli. Dio è paziente: ma viene l'Ora.

bernardino ha detto...

Alla responsabile del blog (Dr.ssa Maria Guarini):
Sul blog -Intuajustitia - c'è un documento molto interessante e bello di Dom Mauro Tranquillo della FSSPX ""Nuova e antica Dottrina a confronto, la Chiesa, i vescovi, il Papa"" - vale la pena leggerlo e nel caso e col permesso magari pubblicarlo sul tuo blog.
Dopo il bellissimo articolo di Dom Elia, sarebbe molto bello leggere anche questo di Dom Mauro.

Anonimo ha detto...

Non mi pari l'umiltà ma superbia che inginocchia alla porta di una Chiesa Cattolica e non invita a conversione l'Anglicano e l'orthodosso al suo fiano...

Scusate...ma la unica vera religione Cattolica è stata, è, ed sarà sempre quella identica con la religione come è stata prima il Concilio...i papa posteriori non hanno avuto una goccia di umiltà...perché tutti hanno continuato di giocare con la Religiona vera, come fosse una cosa creata da mani umane...

Osservatore

mic ha detto...

" E’ il Giubileo della Misericordia. E’ il momento per riscoprire la presenza di Dio e la sua tenerezza di padre. Dio non ama le rigidità. Lui è Padre, è tenero. "

È tenero perché accoglie e non invischia; ma nello stesso tempo è un fondamento granitico che costituisce saldamente e ha fondato la Sua Chiesa sulla roccia e non sulle sabbie mobili. Sulla concretezza dell'Incarnazione del Verbo eterno e non su parole al vento.
La tenerezza in genere appartiene alla madre e biblicamente è identificata con le "viscere di misericordia", dove per viscere si usa "rachamim", il termine utero (il grembo materno, luogo intimo e profondo del germogliare della vita e della gestazione amorosamente nutrita e protetta). Ma al padre appartiene la saldezza della giustizia e della guida. In ogni caso nessuno degli attributi di Dio va assolutizzato. Significherebbe limitarlo e sminuirne l'infinita grandezza e incommensurabile ricchezza di operazioni nei nostri confronti e sull'intera creazione. Ognuno degli attributi divini va conosciuto e contemplato per essere in grado di comprendere la gloria a cui siamo chiamati e corrispondervi a maggior gloria di Colui che ci chiama per nome uno ad uno, nel Figlio diletto nel quale è tutto il Suo compiacimento.

Anonimo ha detto...


@ Giuste precisazioni di Mic

La "tenerezza" si e' sempre attribuita soprattutto alla madre, la severita' al padre. La distinzione va mantenuta, pur senza esasperarla. In passato sono esistite anche madri (giustamente) severissime. Attribuire la "tenerezza" al padre come qualita' fondamentale e quindi a Dio Padre, e' tipico di quest'epoca decadente, che ha femminilizzato il maschio e l'uomo, corrompendolo, trasformandolo in un ectoplasma ibrido. Tutte queste foto (sulla stampa di regime) di giovani padri (in "congedo parentale")con i neonati in braccio e l'aria fintamente felice mentre le mogli (o "compagne") stanno al lavoro in azienda o dove che sia...Che squallore. Possiamo certamente dire che il padre del figliol prodigo mostri una grande tenerezza nei confronti del figlio che ritorna, peccatore pentito. La "tenerezza" non si puo' pertanto escludere dalla figura paterna. Ma non si puo' farne la qualita' essenziale dell'esser padre e quindi di Dio Padre, come se appunto non ci fosse distinzione tra la madre e il padre. La tenerezza che il padre prova nella parabola verso il figliol prodigo che torna pentito, lo e' verso il peccatore pentito appunto: non e' un sentimento indiscriminato, non e' essa sentimentale, latitudinaria, come di chi perdona tutto e tutto accetta (perche' non crede in niente), senza distinguere tra vizio e virtu'.
parvus

RAOUL DE GERRX ha detto...

Ne pas oublier que ce prétendu jubilé est d'abord et avant tout une énorme opération de propagande visant à célébrer Vatican II, le concile qui a transformé l'Église catholique en une institution protestante — opération planifiée par la judéo-maçonnerie depuis des siècles, accélérée depuis quelques dizaines d'années et dénoncée par plusieurs papes particulièrement clairvoyants des 19e et 20e siècles.

Personnellement — j'ai déjà eu l'occasion de le dire ici — je rejette totalement cette "initiative" d'un pontife qui n'a plus de pape que le nom, et qui se qualifie lui-même de "fourbe" (c'est-à-dire de disciple du Père du Mensonge), initiative n'ayant d'autre objectif que d'enfumer un peu plus les dernières consciences restées catholiques.

Disons les choses comme elles sont : ce jubilé est une pure et simple escroquerie.

Luisa ha detto...

Fra le tante riunioni per "celebrare" il 50° anniversario del CVII, c`è stata anche questa:

http://www.zenit.org/it/articles/vaticano-ii-una-rilettura-ecumenica

Leggo che "il vescovo anglicano David Moxon ha sottolineato l’importanza del Concilio come momento di affermazione dell’ecumenismo fra le diverse Chiese cristiane", ha detto:

“Si affermò il principio delle Chiese diverse come sorelle che si erano divise i doni dello Spirito Santo, con il sacramento del battesimo come elemento comune a tutti i cristiani che, proprio grazie a esso, sono tutti, allo stesso modo, abitanti della casa di Dio”.

Beh, almeno è chiaro: tutti insieme mano nella mano, tutti sullo stesso piano, il Battesimo come minimo denominatore comune, le differenze?
Ma son solo bazzecole senza importanza, le pietre di inciampo per quella gioiosa danza comune finiranno per essere tolte, molte lo sono già state, questa è la volontà, questo il progetto di uomini che agiscono davanti e dietro le quinte, la loro è e sarà una costruzione umana, senza nulla di sacro.


Bah ! ha detto...

Domanda : cosa hanno in comune le Chiese sorelle ? Solo il Battesimo ? O neanche quello ?
Considerazione : anziche' ritornare alla Chiesa Madre , la Chiesa Madre cede su piu' fronti dottrinali per essere assorbita dalle Chiese sorelle ?

Catholicus ha detto...

Certo, è proprio così (amico Bah !), ma questo, allora, non è più Cattolicesimo, ma protestantesimo di fatto, ed anche una brutta copia, un pasticciaccio. Colpa di Roncalli e Montini, di Agostino Bea, dei teologi della nouvelle théologie (Congar, Chenu, De Lubac, ecc.) che, dopo il CV II, dissero, trionfanti (e tronfi) che il Concilio era stato il 1789 della Chiesa Cattolica (tutti puniti dai papi precedenti e chiamati poi a legiferare una Chiesa 2.0). Nessuna meraviglia, quindi, che Bergoglio abbia affermato che è anche grazie ala riforma protestante se ha potuto esserci il CV II e, frase recente, che con il concilio la Chiesa si è riconciliata con la cultura contemporanea (nemica di Cristo). Anche Ratzinger, anni fa, ebbe a dire che con il Concilio la Chiesa si era riconciliata con lo spirito dell'Illuminismo e del 1789. L'unica ermeneutica della continuità a cui si può credere è quella di Bergoglio con questa gente qua, non certo con Pio XII, S. Pio X, Pio IX, S. Pio V (loro sì che rappresentano la VERA Chiesa Cattolica !)

Anonimo ha detto...

il Battesimo come minimo denominatore

cfr. GXXIII: "cerchiamo ciò che ci unisce...": programma perfettamente realizzato
--> irenismo > sincretismo > religione NWO (civiltà universale dell'amore preannunciata ottimisticamente dal cv2...
ma v. anche:
....La loro "chiesa" contraffatta sarà Cattolica solo di nome. Essa formerà la parte "Cattolica" della religione imposta e asservita dal Nuovo Ordine Mondiale. Il vero Cattolicesimo sarà considerato fuori legge, ed i fedeli Cattolici che rimarranno saldi nella loro vera fede, saranno soggetti alle più feroci "persecuzioni" che si siano mai viste nella storia.

I Cattolici non saranno i benvenuti nella Civiltà dell’Amore: l’esclusivismo dei loro dogmi (quali extra ecclesiam nulla salus, ovvero "fuori dalla Chiesa non vi è salvezza") li renderanno sospetti e considerati alla stregua di "fanatici" e "terroristi" - una vera e propria minaccia all’unità ecumenica e alla "pace" del Nuovo Ordine Mondiale....Vi saranno leggi penali promulgate per punire i praticanti delle forme di religione "pre conciliari" e ormai "fuori moda" che minacciano la "pace mondiale" (l’ordine ecumenico e neo-pagano ...

http://fatima.org/it/resources/cr74grande.asp

cfr. "L'ecumenismo è il nemico dell'Immacolata" (S. M. Kolbe)

RR ha detto...

Anche molti protestanti non ne posssono più di quasta melassa del "volemose bene" e "tutti insieme appassionatamente", almeno a leggere certi blogs anglosassoni, ma pure francesi e tedeschi.
Rr

Anonimo ha detto...

Perché esiste ancora una 'chiesa' protestante? Ci sono solo edifici vuoti e tristemente spogli nei paesi del nordeuropa, quando non sono stati alienati e ora sono moschee, resort, bar, centri commerciali, praticamente niente, è forse questo che cerca il vdr? Aggiungere il nulla al niente?Annamo bbene.........

T. ha detto...

http://www.papalepapale.com/cucciamastino/senza-categoria/anche-la-cassazione-da-ragione-a-padre-manelli-i-beni-restano-ai-suoi-fedeli/
Regina delle Vittorie abbi pieta' di noi peccatori !