Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 19 maggio 2020

Fieri di essere refrattari - don Elia

Μὴ γίνεσθε ἑτεροζυγοῦντες ἀπίστοις
(Non sottomettetevi a un giogo estraneo con increduli;
2 Cor 6, 14).
Il recente Protocollo d’intesa per la ripresa delle celebrazioni con il popolo, con le sue sacrileghe e inaccettabili disposizioni, pare uscito dalla stravagante fantasia di un romanziere distopico. Anche attenendosi a considerazioni di natura puramente giuridica, ci si rende immediatamente conto della sua assoluta invalidità, visto che è stato siglato da soggetti sprovvisti di qualsiasi legittimazione: da una parte i rappresentanti del governo italiano, che non ha alcuna competenza in materia di culto religioso; dall’altra il presidente della conferenza episcopale, che non ha giurisdizione sui vescovi. A ciò si aggiunga che l’esecutivo, ancora una volta, ha omesso la consultazione del Parlamento; l’interlocutore ecclesiastico, dal canto suo, non è abilitato a trattare con lo Stato. Quand’anche, a livello civile, si fosse rispettata la procedura prevista dalla Costituzione (per esempio, con un decreto-legge ratificato dal Presidente della Repubblica), si sarebbe comunque violato il Concordato, che in tutta questa paradossale vicenda nessuno ha mai nominato, quasi non esistesse più, così come sembra sospeso il diritto stesso. Tali circostanze fanno del Protocollo un atto del tutto illegale, privo di qualunque valore giuridico e di ogni forza obbligante, ragione per cui va incondizionatamente rigettato.

Malauguratamente, l’impressione comune è che una buona fetta del clero sia pronta a osservare le regole che scatteranno il 18 maggio prossimo [già viste applicate da ieri -ndr]. In queste circostanze diventa sempre più chiaro come mai, negli ultimi decenni, si siano promosse tante “vocazioni” con tendenze omofile, non solo per inavvertenza, ma probabilmente anche per scelta: una volontà aberrante, motivata o dalla complicità (caso eclatante, quello degli Stati Uniti) o da un’errata concezione della misericordia, che consente di convertire in titoli di merito le inadempienze di vescovi e formatori clementi e “comprensivi”. È per questo che giovani che mai avrebbero dovuto essere ammessi agli ordini sacri non soltanto sono diventati sacerdoti, ma hanno pure fatto brillanti carriere. Trattandosi di soggetti fragili, insicuri, influenzabili, pronti all’acquiescenza, spesso ricattabili a motivo della loro condotta scandalosa, si adattano facilmente a qualsiasi richiesta, risultando così perfettamente funzionali al sistema clerico-mondano che li utilizza per i propri scopi perversi con la copertura di una sostanziale immunità giudiziaria, a livello civile ed ecclesiastico.

Se ci si stupisce per l’inerzia o l’inettitudine di molti vescovi attuali, occorre tenerne presente la formazione di base, in molti casi carente. La loro età media ci permette di collocarne l’epoca negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, proprio quando il livello accademico degli studi teologici è precipitato al minimo storico e l’approccio alla fede si è decisamente protestantizzato. Tali fattori hanno determinato, in una parte consistente del clero, una vistosa incapacità non soltanto di pensare cattolicamente, ma anche di ragionare correttamente. Questa povertà intellettuale e le conseguenti deformazioni mentali, oggi, fanno sì che la situazione assurda in cui ci troviamo appaia a molti del tutto legittima e che anche la sola ipotesi di una resistenza passiva ai soprusi perpetrati dallo Stato acquisti l’aspetto di una mostruosità impensabile, quasi fosse il peccato più grave in assoluto, un attentato imperdonabile al bene comune e alla pubblica salute. Il livello soprannaturale è scomparso dallo sguardo, che si è appiattito sulla terra; la fede teologale si è spenta, sostituita dal surrogato del nuovo umanesimo massonico.

L’ideale postconciliare dell’apertura al mondo ha condotto il clero contemporaneo ad una completa assimilazione al mondo, come se la Chiesa non fosse altro che una qualsiasi forma di aggregazione sociale o un ente assistenziale omogeneo alla società civile e, di conseguenza, sottomesso come tutti gli altri allo Stato, considerato suprema (e unica) istanza di legislazione, giudizio e governo. Ci sono ormai tutti gli elementi tipici di una Chiesa di Stato, guidata da gerarchi assimilati a impiegati e funzionari pubblici; i semi gettati sessant’anni fa hanno germogliato e prodotto i loro frutti nocivi. In tale contesto era inevitabile che si giungesse alla resa totale ai dettami del politicamente corretto e alla trasformazione delle istituzioni ecclesiastiche in agenzie di propaganda del regime. Questa evoluzione comporta una progressiva cessione dei propri ambiti di autonomia nell’insegnamento, nel culto e nella giurisdizione, con la produzione di un corpo di preti e vescovi costituzionali, che ottemperano alle disposizioni umane, anziché a quelle divine, perché di fatto mantenuti dallo Stato: l’otto per mille e il sostentamento del clero si son così rivelati una trappola ben studiata per ottenere sudditanza assoluta da parte di chierici miscredenti e secolarizzati.

La risposta che dobbiamo dare è duplice. In generale, bisogna privare la Chiesa italiana di ogni sostegno economico finché non ci sia un sussulto di reazione con cui rigetti le ingerenze dello Stato e rivendichi la propria indipendenza. Per adempiere il precetto di sovvenire ai bisogni della Chiesa, si possono aiutare direttamente i sacerdoti fedeli e le istituzioni meritevoli, modalità più che legittima e storicamente normale. In particolare, poi, siamo tenuti a ignorare i decreti governativi e a ricevere (o dare) l’Eucaristia solo nel modo consentito dalla sacra disciplina stabilita dalla Tradizione, non in modo sacrilego. Se il prete ve la rifiuta, protestate con energia, perché sta commettendo un grave abuso; se però non sente ragioni, inviate una denuncia canonica al cardinal Sarah e, nel frattempo, cercate un sacerdote fidato che vi comunichi fuori della Messa. Cedere al sopruso, in questo momento, significherebbe lasciare che si aprisse un varco che potrebbe allargarsi sempre più. La situazione è già fin troppo compromessa per colpa dei funzionari della C.E.I. conniventi con i massoni; anche nella rivoluzione francese fu il clero a cooperare con le manovre dei giacobini miranti ad annientare la Chiesa. Questi prelati o non conoscono la storia o vogliono ripeterla; tengano a mente, però, che con quelle dei martiri, presto o tardi, cadranno pure le loro teste: la rivoluzione divora i suoi figli.

Acconsentire alle illegittime pretese del governo sarebbe come giurare sulla Costituzione Civile del Clero del 1790, che fu condannata da papa Pio VI, sebbene in ritardo, nonché rigettata da quasi tutti i vescovi e da due terzi dei sacerdoti francesi. Certo, in migliaia finirono in carcere, sul patibolo o in vecchie galere affondate a colpi di cannone… ma le loro anime filarono dritte in Paradiso, mentre la sorte dei collaborazionisti impenitenti è l’Inferno. Non so voi, ma io non ho dubbi in proposito. È giunta l’ora di prendere pubblicamente posizione mostrandoci apertamente réfractaires, come fecero allora quanti vollero rimanere fedeli a Cristo e si rifiutarono di sottoporsi al giogo degli empi, al quale non ci è lecito sottometterci. Non si tratta di disobbedire, bensì di obbedire a Dio rigettando gli ordini iniqui e illegali degli uomini, che non ci vincolano in nulla. La Chiesa, sopravvissuta a tutte le persecuzioni, supererà pure questa, sebbene il nemico si sia infiltrato in seno ad essa per piazzare le proprie pedine nei suoi posti di comando. Spetta a noi il compito di resistere per tutto il tempo che il Signore vorrà, finché non intervenga per punire i fedifraghi e premiare i credenti.
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- Nota sulla Comunione eucaristica
Il Signore non paga solo il sabato
I vescovi non possono imporre la comunione sulla mano

26 commenti:

Ave Maria ! ha detto...

Diciannovesimo giorno di Maggio
https://www.youtube.com/watch?v=HfVHRhbEnU0&list=PLOqfgWb4-e7JlTnF0zMC46o0K1_nT10KO&index=20&t=0s

* Regina coeli, laetare, ALLELUIA.
Quia quem meruisti portare, ALLELUIA.
Resurrexit, sicut dixit, ALLELUIA!
Ora pro nobis Deum, ALLELUIA!

Un sacerdote ha detto...

"Chiedo ai superiori che nelle nostre chiese e oratori aperti al pubblico so osservino scrupolosamente le disposizioni..."

SCRUPOLI E SCRUPOLI

Rileggevo questa circolare e mi si è soffermato l'occhio su quella parola particolare.
Se io parlo di frammenti, di sacrilegio coi guanti, allora io sono uno scrupoloso attaccato a queste cose antiche. Poi, però, mi si comanda di farmi scrupoli per queste MINC...TE di guanti e mascherine.
Ebbene, io sono un presbitero, un Sacerdote del Dio Altissimo e, se proprio debbo farmi degli scrupoli, preferisco mille volte farmeli per il mio Gesù e per il Suo Sacratissimo Corpo, non per queste idiozie che non salvano l'anima (e neanche il corpo).

Anonimo ha detto...

Credo, caro don Elia, che sia giunto il tempo di contarci veramente. Bisognerebbe avere almeno una visione approssimativa di quanti 'Cattolici' esistono in Italia e dove sono più o meno dislocati. Forse Tosatti, Valli, Blondet sono quelli che hanno più possibilità per affrontare rilievi di questo tipo. Mi vengono in mente altri nomi validissimi ma, il giornalista sa come arrivare alle fonti giuste.

In Francia ha detto...

Ieri il Consiglio di Stato francese ha ordinato al governo di revocare il divieto “generale e assoluto” di riunirsi nei luoghi di culto, istituito nell’ambito dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, a causa della sua “natura sproporzionata”. Interpellato da diverse associazioni e singoli richiedenti, il più alto tribunale amministrativo ha ritenuto che questo divieto “viola in modo grave e manifestamente illegale” la libertà di religione e ha pertanto chiesto al governo di revocarlo “entro otto giorni”. La sentenza fa riferimento al decreto del primo ministro Edouard Philippe dell’11 maggio, come parte delle misure di contenimento della pandemia di Coronavirus. Il decreto proibisce qualsiasi riunione e assembramento all’interno dei luoghi di culto, ad eccezione delle cerimonie funebri, che sono limitate a venti persone. Nella sentenza del Consiglio di Stato, il giudice osserva che possono essere adottate “misure di controllo meno rigorose” e afferma che “il divieto generale e assoluto è sproporzionato alla luce dell’obiettivo di preservare la salute pubblica e costituisce pertanto, vista la natura essenziale di questa componente della libertà di culto, una violazione grave e manifesta illegale a quest’ultima”.

https://www.agensir.it/quotidiano/2020/5/19/francia-consiglio-di-stato-su-chiusura-luoghi-di-culto-provvedimento-sproporzionato-governo-lo-revochi-entro-8-giorni/

Perplesso ha detto...

Mi sapete dire perché, oltre a non poter ricevere la comunione sulla lingua, in molte chiese hanno limitato anche il doveroso gesto di rispetto e venerazione di inginocchiarsi al momento della consacrazione, perché hanno tolto i banchi sostituendoli con le sedie e, in altre, hanno messo in ogni banco una grande scritta: 'non inginocchiarsi"?

Se esiste una logica ha detto...

“La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso”.

In questo “capolavoro” di sapienza igienico-sanitaria, troviamo diverse incoerenze macroscopiche. La prima: si parla di “guanti monouso”. L’aggettivo indica che, usati una volta, dovrebbero essere sostituiti. Ma in questo caso “una volta” cosa significa? Se lo scopo è quello di non trasmettere il contagio dovremmo dire: cambiateli ad ogni fedele che riceve la comunione. Altrimenti non si tratta più di guanti monouso, ma pluriuso. Se vengono 50 o 60 persone a fare la comunione, il guanto monouso che si presume protegga da possibili contagi – il ché è tutto da dimostrare, come si vedrà – andrebbe sostituito ogni volta. Se è “monouso”, appunto! Se poi non è monouso, allora si eviti la parola e se ne usi un’altra. Per esempio “guanti al lattice” o altro.

E qui veniamo al secondo aspetto, il più incredibile. I guanti monouso non vanno confusi con i guanti sterili. Questi ultimi sono contenuti in genere in buste sigillate di plastica trasparente, dopo che sono stati opportunamente sterilizzati con metodiche collaudate. Come si fa anche con i ferri chirurgici. I guanti sterili servono non a proteggere l’operatore, ma a non infettare il paziente o colui verso il quale viene condotta una qualunque operazione che richieda sterilità.

I guanti monouso, al contrario, sono dei comuni guanti contenuti in pacchetti di cartone sottile non sigillati, che prendono aria da varie fessure e al cui interno possono essere presenti vari tipi di microbi o anche semplicemente polvere. Il modo di trattare questi pacchetti di guanti è molto disinvolto. Prima di arrivare all’utente possono essere passati da vari ambienti, da mezzi di trasporto più o meno sporchi e da varie mani più o meno pulite e aver inglobato al loro interno diversi “ospiti” microscopici. Anche il modo, non sempre semplice, con cui si estraggono dalla scatola “tirandoli” non è certo garanzia di sterilità. Essi, infatti, non servono a proteggere da infezioni il paziente o la persona su cui eventualmente si svolge una qualche operazione con le mani, ma serve semmai a proteggere l’operatore dallo sporcarsi o dal venire direttamente a contatto con oggetti o persone igienicamente non affidabili. Sono i guanti che usano anche gli addetti alle pulizie, per intendersi, o una donna di casa che vuol pulire i carciofi senza macchiarsi le mani. La loro funzione non è diversa dai guanti di gomma che qualche volta si usano quando si lavano le stoviglie. Non proteggono le stoviglie, ma le mani di chi lava.

Se questa è la loro effettiva funzione, allora i guanti monouso proteggono non i fedeli (anzi, semmai il contrario, visto che sono meno puliti delle mani igienizzate) ma le mani del celebrante. Ma se questo fosse il timore, non sarebbe meglio allora fare a meno dei guanti e alla fine della distribuzione lavarsi o igienizzarsi di nuovo le mani? Il ché dovrebbe essere comunque fatto, dopo essersi tolti i guanti monouso, come chiunque ben sa, per via se non altro del sudore che essi producono.

Se esiste una logica ha detto...

...segue
L’aspetto più ridicolo della prescrizioni in esame è che si raccomanda al celebrante di igienizzarsi prima le mani (per esempio con soluzione disinfettante) e poi di infilarsi questi guanti, che non hanno, come già detto, nessuna garanzia di igiene e di cui non si dice che devono essere igienizzati. Insomma, il celebrante dopo essersi ben igienizzate le mani se le deve di nuovo sporcare toccando e indossando questi guanti, la cui carica microbica è imponderabile, per poi dare l’ostia ai fedeli. Come dire: prima mi lavo le mani ben bene, poi mi metto i guanti monouso per poi mettermi a tavola a mangiare. Ecco, proprio questi guanti monouso, che monouso non sono, vengono fatti indossare per distribuire la comunione dopo che si sono igienizzati… non i guanti, ma le mani che devono essere coperte dai guanti, i quali non sono per nulla puliti, ma solo “non usati”. Una bella differenza.

Morale della favola: oltre a non dare disposizioni illogiche e insensate è altrettanto importante, prima di metterle in pratica, verificare la loro pertinenza. Altrimenti si rischia di obbedire ciecamente a qualunque cosa ci venga detta da qualunque persona che disponga su qualunque argomento. E questo non fa bene alla salute!

Anonimo ha detto...

“Il coronavirus può avere due possibili evoluzioni: può essere il sistema attraverso il quale le élite metteranno definitivamente il guinzaglio al popolo oppure può essere il momento in cui il popolo dà una spallata e si libera dal guinzaglio”.

Anonimo ha detto...

Che la CEI sia connivente col nemico è evidente, che lo siano i due papi pure, che il nemico sia sempre e solo Satana coi suoi servi anche, quindi al momento io penso che sia Trump che Dio
sta usando al momento, qanon quadra parecchio.
https://www.youtube.com/watch?v=rR9aiixiOUQ



giacomo muraro ha detto...

Don Elia, lei ha espresso in modo perfetto tutti i sentimenti, i pensieri e le preoccupazioni che agitano i cuori dei credenti. Mille volte grazie, anche per il coraggio da vero soldato di Cristo.

Anonimo ha detto...

" l’eventuale ministro straordinario avra' curato l’igiene delle sue mani e indossato guanti monouso”
Ho ripreso questa frase riferendola al solo ministro straordinario calato nel mio piccolo microcosmo parrocchiale per dire : fino alla II Domenica di Quaresima , dato il gran numero di persone in fila per l'Eucaristia , dal microfono dell'altare si invitavano i ministri dell'Eucaristia presenti nell'assemblea a salire sul Presbiterio per aiutare nella distribuzione .

Fino a quel momento i ministri dell'Eucaristia avevano letto all'ambone , raccolto le offerte , sfogliato i foglietti della Messa *, toccato il banco , dato i segni della pace a meta' fedeli , avevano....e avevano ... . Fino a quel tempo , toccare e distribuire il Miocardio di Cristo con le mani così come esse fossero non ha fatto problema ad alcuno , ne' a chi dava l'Eucaristia ne' a chi la riceveva !

Trovate che sia cambiato qualcosa per via del virus ?
Sembrerebbe che come prima non si mostrasse l'onore e il rispetto dovuto all'Unico Dio così adesso non se ne ne mostra . Mi sembra lo stesso Gesu' compagnone che accetta tutto da me .

* Sui foglietti della Messa :
A parte lo spreco di carta, a che servono, a deresponsabilizzarmi ? La cosiddetta pappa fatta e scodellata così non devo ricordarmi di portare il Messale ? Sono un pretesto per veicolare il messaggio di questo e quello?

C'e' un bel semplice libretto edito da Casa Mariana Editrice intitolato : Le mie preghiere nel quale vi sono ,tra l'altro , anche tutte le varie parti della Messa . L'unico difetto e' che non entra nella tasca dei jeans il che sarebbe come dire a tutti : "Sono cristiano."

Anonimo ha detto...

Qualcuno può fornire una email del card.Sarah per segnalare =

Anonimo ha detto...

Rispondo a Perplesso, circa la scomparsa dei banchi:
Forse lei conoscerà già il testo che le indicherò. Comunque può interessare a tutti: si tratta del famoso Piano Massonico per la DISTRUZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA risalente al 1962, rivelato da un prete francese che ha abiurato la sua appartenenza alla Massoneria:
(Direttive del gran Maestro della Massoneria ai Vescovi cattolici massoni, effettive dal 1962.Aggiornamento del Vaticano II)
dove si legge al punto 6) la seguente istruzione:
punto 6)
Distogliete i fedeli dall'assumere in ginocchio la Comunione. Dite alle Suore che debbono proibire ai bambini di tenere le mani giunte, prima e dopo la Comunione,
dicendo loro che Gesù li ama così come sono, e li vuole
vedere sempre a loro agio. Eliminate le GENUFELSSIONI in chiesa e lo stare in ginocchio. RIMUOVERE GLI INGINOCCHIATOI. Dite alla gente che debbono testimoniare la propria fede stando a proprio agio o, al massimo, in posizione eretta.
http://www.fedeecultura.it/file/piano_massonico.pdf

Anonimo ha detto...

Ho posto un quesito a don Elia circa la validità di questa messa di stampo satanico. Se non riceverò una risposta sul suo blog, lo riproporrò qui, in forma sintetica.

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=Z6NlSdRgZ8s

La mascherina è pericolosa (ma nessuno te lo dirà mai) - Intervista al Dott. Stefano Montanari

Ireneo ha detto...

Sottoscrivo Anonimo 12:28

Dentro la Unam, Sanctam, Catholicam et Apostolicam
ma uniti e pronti ad aiutarsi,
attendo un qualcosa simile ad un grande appello unico di tutte le realtà vive della Santa Chiesa, sacerdoti in primis,
per mettere i miei dati e recapiti
per superare insieme questa prova da tempi finali.

In Gesù e Maria.

Anche in Spagna ha detto...

L’opportunità di permettere nell’era del coronavirus le celebrazioni delle messe ha infiammato il dibattito anche nella (ex) cattolicissima Spagna. Il governo socialista guidato da Pedro Sanchez ha emanato un decreto nel quale proibiva categoricamente le funzioni religiose allo scopo di evitare la diffusione del virus Covid19. Tale divieto però è stato fatto rispettare rigorosamente per i fedeli cristiani che si sono visti multare o cacciare dai luoghi di preghiera, mentre per i mussulmani si è deciso di chiudere un occhio temendo problemi all’ordine pubblico.
https://it.insideover.com/religioni/spagna-il-doppiopesismo-tra-islam-e-chiesa.html

Anonimo ha detto...

Hanno detto alla televisione che è per il distanziamento.
Se ti inginocchi ti avvicini a chi è seduto davanti.
Per le sedie, invece, c'è che si possono allargare meglio che coi banchi.
Si può adorare anche restando in piedi. Bisogna educarsi a muovere il cuore offrendo a Dio come fioretto il sacrificio di non potersi inginocchiare o stare più comodi nel banco.
E' una disposizione transitoria si spera.
Resta brutta e inutile la trovata dei guanti.
Ma ho visto alla tivù una Messa vespertina da Verona dove i sacerdoti non avevano i guanti come a Pompei. Non li hanno usati nemmeno a san Pietro. Nel resto dell'Italia non lo so.

Da Fb ha detto...

Né il decreto di Mons. Marino, vescovo di Nola, né le linee direttive della Conferenza episcopale campana parlano di obbligo della comunione nella mano. I sacerdoti che la IMPONGONO ai fedeli commettono un abuso. Nessuno studio, d'altronde, suffraga la maggiore igienicità di questa pratica, anzi, le mani sono il maggior veicolo di infezioni. Si rispetti almeno la volontà dei fedeli. Non è un problema mio: alle Messe che frequento il problema non si pone, ma vedere certi avvisi perentori passando davanti alle parrocchie mi irrita.

Intrisi del profumo dell'Unico Dio . ha detto...

“La Chiesa non abbia paura di essere minoranza”
https://loccidentale.it/sarah-torna-a-parlare-la-chiesa-non-abbia-paura-di-essere-minoranza/

A proposito delle celebrazioni via streaming ha detto...

Se preparassi un pranzo succulento e poi trasmettessi lo stesso via streaming, dicendo che anche chi mi vede attraverso pc o tv partecipa al pranzo, voi cosa mi direste?

Ave Maria ! ha detto...

Ventesimo giorno di Maggio
https://www.youtube.com/watch?v=UN3VK1z1f74&list=PLOqfgWb4-e7JlTnF0zMC46o0K1_nT10KO&index=21&t=0s

Regína caeli laetáre,
allelúia.
Quia quem merúisti portáre,
allelúia.

Resurréxit, sicut dixit,
allelúia.
Ora pro nobis Deum,
allelúia.

Gaude et laetáre, Virgo María,
allelúia.
Quia surréxit Dominus vere,
allelúia.

Orémus.
Deus, qui per resurrectiónem Filii tui Dómini nostri Iesu Christi mundum laetificáre dignátus es, praesta, quǽsumus, ut per eius Genetrícem Virginem Maríam perpétuae capiámus gáudia vitae. Per Christum Dóminum nostrum.

Amen

Anonimo ha detto...

"“La Chiesa non abbia paura di essere minoranza”..."

Qui nessuno che, in vita sua, abbia cercato di essere Cattolico ha paura, minoranza o solitudine che sia. Per grazia divina noi mai ci intruppammo, caro Cardinale. Qui lo sdegno nasce dal vedere la fiumana di traditori di Nostro Signore Gesù Cristo e dal vedere la chiesa ridotta a luogo di mercimonio, prostituzione e raggiro sistematico dei fedeli.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2020/05/san-vincenzo-ferrer-e-l-una-cum/comment-page-1/#comment-48040




L’applicazione è teorica ed astratta in quanto non intendiamo trattare qui la validità del rito montiniano.

Josh ha detto...

Ah ci sono alcune chiese, peraltro non piccole e poco frequentate, che avranno selezione all'ingresso come le disco:
Dress code obbligatorio e numero chiuso all'interno

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=5EnNQWnQPZ0&feature=youtu.be&amp
VITTORIA! | GATES, FAUCI & BIG PHARMA HANNO PERSO | DEVASTANTE CORTE SUPREMA AMERICANA