Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 21 maggio 2020

23 maggio a Trieste. Santo Rosario in riparazione del sacrilego Protocollo sottoscritto dalla CEI in data 7 maggio

Aggiornamento: La stampa riporta la notizia dell'efficace e corretto svolgimento dell'evento: "La fede vince sul virus". Ultracat per l'eucarestia in bocca e non in mano. Ne riporto l'incipit: Hanno sfidato il caldo e lo scetticismo di più di qualche passante, pur di manifestare, come avevano promesso di fare, contro la Conferenza episcopale italiana, l’organo nazionale dei vescovi che a loro dire avrebbe tradito “le regole universali e millenarie della Chisa accettando il protocollo che prevede che i sacerdoti consegnino l’eucaristia nelle mani dei fedeli invece di metterla direttamente nella bocca dei comunicandi”  (immagine a lato, da ingrandire)
* * *
Spettabile redazione,
il giorno 23 maggio a Trieste, Piazza Sant'Antonio Nuovo, alle ore 17.00, verrà recitato un Santo Rosario in riparazione del sacrilego Protocollo sottoscritto dalla CEI in data 7 maggio u.s.
Ragione e fede concorrono nel dichiarare inaccettabili le disposizioni disciplinari imposte dal Governo circa la Messa cattolica e coonestate dalla CEI.
In particolare esse sono censurate laddove viene reso obbligatorio un guanto per la distribuzione della SS Eucarestia e ove, anche si impone ai fedeli la Comunione sulla mano così vìolando la legge universale della Chiesa che prevede la Comunione sulla lingua quale forma ordinaria e quale diritto per il fedele. (Memoriali Domini, Redemptionis Sacramentum, 92).
Nell'immagine a lato il volantino distribuito nell'occasione,
Comitato "beato Francesco BONIFACIO"
per la difesa della SS. Eucarestia

30 commenti:

Josh ha detto...

Hanno ragione, era ora ci fosse un'iniziativa di dissenso

Così sia . ha detto...

Concordo , speriamo sia l'inizio di un ri-sveglio

Catholicus.2 ha detto...

Adoro Te devote, latens Deitas,
Quae sub his figuris vere latitas:
Tibi se cor meum totum subiicit,
Quia te contemplans totum deficit.

Visus, tactus, gustus in te fallitur,
Sed auditu solo tuto creditur.
Credo quidquid dixit Dei Filius:
Nil hoc verbo Veritatis verius.

In cruce latebat sola Deitas,
At hic latet simul et humanitas;
Ambo tamen credens atque confitens,
Peto quod petivit latro paenitens.

Plagas, sicut Thomas, non intueor;
Deum tamen meum te confiteor.
Fac me tibi semper magis credere,
In te spem habere, te diligere.

O memoriale mortis Domini!
Panis vivus, vitam praestans homini!
Praesta meae menti de te vivere
Et te illi semper dulce sapere.

Pie pellicane, Iesu Domine,
Me immundum munda tuo sanguine.
Cuius una stilla salvum facere
Totum mundum quit ab omni scelere.

Iesu, quem velatum nunc aspicio,
Oro fiat illud quod tam sitio;
Ut te revelata cernens facie,
Visu sim beatus tuae gloriae.

+ Amen.

Anonimo ha detto...

Cinque, dieci o quindici persone in un parco, con i prescritti accorgimenti relativi alle distanze, possono fare ginnastica, ma non possono pregare insieme. Un clima da Repubblica popolare cinese. Ricordo che la Costituzione dedica almeno cinque articoli alla libertà religiosa, ovvero l’art. 3, l’art. 18, l’art. 19, l’art. 20, l’art. 7 e l’art. 8. E questo la dice assai lunga sullo stato comatoso di certo cattolicesimo e di una certa parte delle gerarchie ecclesiastiche.

Nessun problema , lo stato democratico te li risolve tutti ha detto...

Era il 22 maggio del 1978 , lo stesso giorno in cui la Chiesa Cattolica ricorda Santa Rita da Cascia
https://www.aldomariavalli.it/2020/05/22/la-legge-sullaborto-e-la-distruzione-delle-coscienze/
Sei milioni di innocenti ammazzati piuttosto che sei milioni di innocenti aiutati a vivere !

Anonimo ha detto...

La gerarchia da cattolica è diventata gerarchia massonico/statale. Siamo noi che dobbiamo diventare consapevoli che quelli travestiti da preti sono impiegati dello stato/massonico.

Aussi en France ha detto...

https://www.lesalonbeige.fr/on-ne-peut-obliger-les-fideles-a-recevoir-la-sainte-communion-dans-la-main/

Da Fb ha detto...

Dichiarazione card Betori dopo decreto fase 2
https://www.youtube.com/watch?v=5lrykUF4g-E&feature=youtu.be

Scrive don Giovanni:
Finalmente... si è levata una VOCE!!! E meno male allora che c'è un Cardinale che... crede!!!
Tutto OK, tranne la PREMESSA della "bella e fruttuosa collaborazione tra Stato e Chiesa"... perché c'è stato ASSERVIMENTO e non collaborazione; e la CONCLUSIONE: "collaborare sul COME ma non sul CHE...".
NO, SIGNOR CARDINALE.
NÉ SUL COME NÉ SUL CHE! Lo Stato non deve mettere affatto naso nella vita e ella disciplina della Chiesa e tanto meno nell'ordinamento e nella materia sacramentale e liturgica. NO in maniera chiara e netta.

Posso anch’io mettere un mio commento a questo punto dicendo che se ci fosse veramente fede in Gesù e nella sua Chiesa, Fede nell’eucaristia come tutti i cristiani cattolici dovrebbero avere, facendo anche un buon cammino di conoscenza, ma soprattutto chiedendo la grazia, non saremmo arrivati a questo punto. Però tutto è arrivato anche grazie al modernismo che ha rovinato la sacralità della messa e la fede dei cattolici.
Cristo ci ha detto che noi siamo nel mondo, ma non siamo del mondo. Probabilmente qualcuno l’ha scordato...

Arbitrio ha detto...

Non lo sapevo che i venditori di formaggio possono anche non usare i guanti in lattice... Quindi il gorgonzola è più importante di Gesù Ostia?!

Alberto Speroni ha detto...

il "Comitato Beato Miguel A. Pro sacerdote e martire "aderisce alla iniziativa ! W Cristo Re con Sua Madre Santissima !

Anonimo ha detto...

L’arciprete di Grumo Appula (Bari) don Michele Delle Foglie:

“Io obbedisco alle norme di legge della Repubblica fuori della chiesa. Ma, dentro le mura del mio tempio, lo Stato non deve dirmi come predicare, come celebrare e come regolarmi. Io rispetto tutto quello che concerne l’igiene e la salute, ma il modo di dare la comunione è compito del pastore e della Chiesa nel quale nessuna autorità temporale è legittimata ad entrare o dettar legge. Io la do in ginocchio e sulla lingua, al massimo solo sulla lingua se non è in grado di inginocchiarsi. In ginocchio perché, davanti a Dio, dobbiamo metterci in quella posizione, Sulla lingua perché l’Eucarestia è sacrificio incruento, sotto le specie del pane e del vino. L’ostia non è un biscotto o una caramella che possono darsi spensieratamente”.

Anonimo ha detto...

Alleluja!Alleluja!alleluja!

Anonimo ha detto...

Don Ricotta: "Il vescovo mi vuole imporre il sacrilegio, non obbedisco!"
https://www.youtube.com/watch?v=x1HAATIwyOQ&feature=share

Anonimo ha detto...

Solidarietà a Don Leonardo Ricotta, vittima dell'integralismo fanatico progressista neoumanista terapeuticamente corretto

Anonimo ha detto...

Come forse saprete, Don Leonardo Ricotta che tanto si era esposto a riguardo della corretta ricezione della Santa Eucaristia sulla lingua e di cui vi abbiamo dato conto nei giorni passati e che si era espresso con grande forza contro l’uso dei guanti monouso durante la Messa, definendola “macelleria eucaristica”, "è stato dimesso" dalla sua Parrocchia di Sant’Agata a Villabate.

Le vostre e nostre preghiere gli siano sempre presenti; che il Signore gli dia la forza di continuare ad essere sempre Testimone di Cristo.

Riportiamo qui la lettera aperta che l’avvocato siciliano Roberto De Petro ha inviato all’arcivescovo di Palermo, Vescovo Lorefice, Vescovo di Don Leonardo, in tema di protocollo CEI sulle Messe con popolo, Eucarestia e soprattutto uso dei guanti monouso durante la Comunione. E' rappresentativa del disagio di moltissimi fedeli a fronte di quanto vivono. Ed è un disagio che certamente non leniscono fatti come le “dimissioni” di don Leonardo Ricotta.

I Vescovi sono nostri pastori, ma se riteniamo siano in errore e se abbiamo contezza del loro errore, dobbiamo rappresentarglielo con vigoroso garbo.
Il pensiero cattolico

Anonimo ha detto...

Anche nel Regno Unito da tempo hanno sospeso le messe, hanno chiuso le chiese. Riapriranno per ultime il 4 luglio prossimo, insieme ai parrucchieri.Un cattolico non ce la fa più e scrive 5 lettere al cardinale Nichols, primate d'Inghilterra e Galles, con indirizzo all'abbazia di Westmister a Londra.

Viator ha detto...

Perché la Santa Sede non ha denunciato la violazione del Concordato? Si intende farne cessare gli effetti per disapplicazione e desuetudine? Non è più interessata a quel particolare trattato internazionale? La grave inerzia di fronte alle violazioni del governo è dovuta ad una limitata conoscenza giuridica o ad una deliberata volontà? Sarebbe giusto comunicarlo ai fedeli, consapevoli delle conseguenze pratiche: la Santa Sede si ritiene ancora uno Stato indipendente?
https://lanuovabq.it/it/domande-alla-santa-sede-dopo-la-violazione-del-concordato

Da MiL ha detto...

Ultimamente ci sono giunte, da fonti altissime, alcune spiacevoli novità. 

1. Abbiamo avuto conferma che la tragica decisione di chiudere le chiese di Roma (il 12 marzo 2020) sia stata presa dal Card. Vicario De Donatis su decisione espressa del Santo Padre Francesco. Decisione, come ben noto, che suscitò accese polemiche e che venne revocata il giorno successivo.
2. Questo sgradevole episodio ha lasciato strascichi in Curia Romana, ci dicono infatti che i rapporti tra il Card. Vicario (lasciato come si suol dire, "col cerino in mano") ed il Santo Padre non siano dei migliori, anzi, pare si parlino appena. Ma la tremenda crisi che colpisce la Curia Romana non riguarda solo il Vicariato della Diocesi di Roma.
3. Ci giungono fondate notizie di una Segreteria di Stato, de facto commissariata, e gestita dal Sostituto Mons. Edgar Pena Parra (chiacchieratissimo) ragion per cui il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, sarebbe stato sul punto di dare le dimissioni. Peraltro sono in molti (tra cui diversi cardinali prefetti) a pensare che l'oramai famigerata "riforma della Curia" (in gestazione da quasi 7 anni e di prossima pubblicazione) sia da considerarsi il grande fallimento di questo pontificato che si è incartato su posizione ideologiche (ecologismo, immigrazionismo, etc.) abbandonando l'afflato spirituale dei primi tempi.
4. A tutto ciò, si aggiunge, il vero e proprio terrore di molti prelati a recarsi in udienza dal S. Padre. L'esperienza vissuta dal Card. De Donatis (e da altri in numerose occasioni) fa temere che possa ricapitare e vedersi così, "strigliati" ed allontanati in malo modo (è un eufemismo) semplicemente per aver obbedito ad un ordine che poi potrebbe essere revocato nelle ore successive (come successo il 26-27 aprile u.s. con la C.E.I. sul comunicato della riapertura della S. Messe al popolo). 

Queste tragiche conferme che ci arrivano da Roma ci spingono a pregare sempre di più affinché il Signore illumini le menti e i cuori di coloro che sono al servizio di Santa Romana Chiesa.
Luigi

Vescovi autori . ha detto...

Il nostro Manzoni, riferendosi ai giudici che condannarono gli innocenti untori, scrisse: “Se non sapessero quello che facevano, fu per non volerlo sapere, fu per quell’ignoranza che l’uomo assume e perde a suo piacere, e non è una scusa ma una colpa; e che di tali fatti si può bensì esser forzatamente vittime, ma non autori” (La storia della colonna infame, cit., p. 5).

E che i vescovi, non siano stati forzatamente vittime, ma autori; è fuor di discussione!
https://www.marcotosatti.com/2020/05/23/tutti-abbandonatolo-fuggirono-riflessione-oggi-e-ieri/

Anonimo ha detto...

...
Eccellenza, “Lei scrive:
"si è acceso un dibattito sulle Messe: aprire o aspettare ancora? In realtà la vita di tutti ci sta dicendo di pensare a cose più urgenti"
Sì, le urgenze materiali sono tante ed anche quelle spirituali, se tra queste annoveriamo anche i riverberi che ne vediamo sugli stati d'animo. Eppure, da cristiano, da cattolico, da uomo provato da tante fatiche, non trovo nulla di più necessario di quanto Cristo mi offre nella Santa Messa: Se stesso.
Varrebbe la pena ricordarlo. Non è mai abbastanza.“
...

mic ha detto...

Chi era il vescovo?

Anonimo ha detto...

Mons. Olivero, vescovo di Pinerolo.

Anonimo ha detto...

Ormai adulti

Se questa vicenda della comunione sulla mano con guanti e mascherina non fosse drammatica per le profanazioni, sarebbe davvero comica.
In barba a tutti i martiri dell'Eucarestia, i neo cattolici si avvicineranno al Santissimo Sacramento sperando di non ammalarsi. Il Cielo dovrà farsene una ragione: la "dignità assoluta dell'uomo" è un diritto ormai acquisito, quindi Lassù devono adeguarsi, noi dobbiamo osservare le regole e i frammenti possono finire nel cestino.
I neo pastori ci hanno già tranquillizzato che fare questo è "amore", qualcun'altro ha affermato che a Gesù sta bene così, "si adegua a noi perché è umile". Alcuni laici poi hanno messo in guardia da "quelli che, come il diavolo, vogliono allontanare i fedeli dell'Eucarestia con gli scrupoli".
Agguerriti e sicuri, sono i cattolici ormai adulti, non li riconoscete?
Quelli che fanno "esperienza di Dio" e non hanno più bisogno di osservare le regole della religione, ma sono irreprensibili per quelle sanitarie.
Sono persone concrete tutta salute e benessere, loro gli scrupoli inutili non li vogliono.
Inutile insistere, inutile ricordare loro la vera fede, ormai sono liberi.
Ormai sono senza scrupoli.

Anonimo ha detto...

VILLABATE (PALERMO) - “E' un sacrilegio distribuire l'ostia sulle mani, con i guanti monouso. Mi rifiuto”. Dopo queste dichiarazioni don Leonardo Ricotta, parroco di Sant'Agata a Villabate, nel palermitano, si è dimesso. “Piuttosto che commettere un atto di sacrilegio e farlo fare ai miei parrocchiani – ha detto il religioso in un'intervista a La fede quotidiana - non la distribuirò e farò fare quella spirituale. Se devo dare al mio popolo un cibo avvelenato, molto meglio stare a digiuno”.
Dopo che era circolata la notizia di un allontanamento del prete, l'Arcidiocesi con una nota ha chiarito che “a far data dal 21 maggio don Leonardo Ricotta, non è più il Parroco della Parrocchia S. Agata V.M. in Villabate avendo egli stesso rinunciato a tale ufficio. È pertanto inesatta o pretestuosa la notizia diffusa da alcuni canali social secondo la quale Don Leonardo Ricotta sarebbe stato rimosso dall’ufficio di Parroco dall’Arcivescovo di Palermo”.

Le parole del prete avevano fatto scalpore. Conservatore, critico nei confronti del corso di papa Francesco e vicino all'"eretico" don Minutella, Ricotta aveva annunciato che non si sarebbe adeguato. “Se il mio vescovo mi dice che devo andare a fare il parroco dove non mi piace, ci vado e obbedisco. Ma se mi impone di andare contro la fede o di calpestare l’Ostia, non posso obbedire. Insomma, l’ obbedienza si ha nel lecito e non nell’illecito, questa la grande lezione di San Tommaso di Aquino. Quello che stanno per compiere è un atto di macelleria eucaristica, Padre Pio li chiamava macellai”.

Dichiarazioni pesanti che non sono passate inosservate e, soprattutto, non sono state condivise dall'Arcidiocesi. “La prassi di distribuire la comunione nelle mani è in conformità alle norme emanate dal Magistero della Chiesa cui ogni cristiano cattolico deve religioso ossequio della volontà e dell’intelletto – si legge in una nota - Personali convincimenti [capito?], dunque, presentati da singoli come dottrina autentica, non possono essere imposti ai fedeli”.

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/05/22/news/_no_all_ostia_con_i_guanti_monouso_e_sacrilegio_parroco_si_dimette_nel_palermitano-257371797/

mic ha detto...

"Comunione ortodossa, il cucchiaio non si cambia. E' la nostra Fede"

Domenica i riti nelle chiese del centro di Reggio Emilia. Il vicario generale: "Per voi è rischioso, secondo noi no "

https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/comunione-ortodossa-cucchiaio-1.5159850

mic ha detto...

Conclusione dell'articolo che ritengo drl tutto arbitraria perché non coglie il senso profondo che si tratta solo ed esclusivamente di un fatto di fede e, poiché lì c'è il Signore, non c'è alcun rischio...

"...Ma il mondo ortodosso crede al fatto che il vino, essendo alcolico, neutralizzi il virus, aiutato anche dall’Altissimo che renderebbe tutto immune."

Da Fb ha detto...

«Se vengo a sapere che in qualche parrocchia non si farà nulla in questa direzione (cura delle relazioni e attenzione ai poveri), in tale parrocchia posticiperò ulteriormente l’inizio della celebrazione della Messa con il popolo».

Il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero,si è raccomandato con i preti di telefonare ad ammalati e anziani e prendersi cura delle relazioni. Però, e qui sta l’aspetto più discutibile, «alcuni non hanno fatto ancora nulla».
Il vescovo dinque sgrida i suoi preti un po’ deboli sul fronte carità? Quale miglior occasione per una pandemia per mettersi in mostra e mettere alla berlina il proprio clero, sgridandolo pubblicamente sulle sue presunte mancanze?
Ma c’è di più.......
Si arriva persino al ricatto:
«Se vengo a sapere che in qualche parrocchia non si farà nulla in questa direzione (cura delle relazioni e attenzione ai poveri), in tale parrocchia posticiperò ulteriormente l’inizio della celebrazione della Messa con il popolo».
(Sic!)
Capito?
Non solo la Chiesa nel nostro Paese sta diventando sempre più Chiesa di Stato, come quella anglicana, ma ora si ricattano persino i preti e i parrocchiani che non aderiscono in toto al diktat della 'misericordia': o telefoni e fai relazioni umane oppure non ti lascio dire Messa. Ovviamente si tratta di una minaccia, un ricatto che nella storia della Chiesa non si è mai visto perché il dovere del sacerdote di celebrare la Santa Messa va oltre le povere miserie dei singoli sacerdoti nell’esercitare la carità. Che bisogno c'è di punire in questo modo un parroco e a sua volta la comunità che guida?
La Messa del Signore non può essere utilizzata come strumento di pressione o come premio per chi accetta di partecipare al “gioco aperitivo” del vescovo.
Certo, ci sono sacerdoti tiepidi nella carità, ma il compito del vescovo dovrebbe essere quello di richiamarli paternamente, non di chiudergli le chiese per ritorsione. È una logica più da questore che da pastore.
Purtroppo, la logica della burocrazia ecclesiale al posto della misericordia - che non è la parola passepartout oggi tanto in voga, ma l’aver pietà (misèreo) di cuore (cordis) - ha ormai preso il sopravvento. Si susseguono di giorno in giorno dispacci ministeriali e provvedimenti episcopali che poco hanno a che fare con il senso della comunità e molto con l’imposizione degli uffici curiali che in questo frangente devono giustificare la loro esistenza - e i loro stipendi - come efficiente macchina di burocrazia ecclesiale.

CHE VERGOGNA!!!!

Ste4ano ha detto...

Possono, eccome.

Anonimo ha detto...

Con sofferenza e per la prima volta nella mia famiglia non abbiamo acconsentito all'8 per mille alla Chiesa Cattolica . Era di Cesare ? Ebbene , se lo tenga Cesare .

Con dolente dolore . ha detto...

Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré dal titolo “Le cautele di S. Giovanni della Croce - Terza parte”.
20 maggio 2020, Santuario del Carmelo di Monza.

https://www.youtube.com/watch?v=Fj_ILQqMycs&feature=youtu.be
Dal minuto 28:00