Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 2 maggio 2020

Il card. Sarah sui modi di ricevere la Santa Comunione in tempi di Covid

La Nuova Bussola quotidiana pubblica [qui] un'intervista al cardinale Robert Sarah, in tema di eucarestia, e su come ricevere la Santa Comunione in questa oscura temperie provocata dalla pandemia di Coronavirus.
Seguiamo in questi giorni la cronaca delle assurde trattative intercorrenti tra la CEI e il governo che  prevederebbero diverse possibilità: “Tra queste l’«impacchettamento» del Corpo di Cristo: «Per consentire ai cattolici italiani di tornare a farla, ma evitando contaminazioni, si sta pensando a una comunione “fai da te” con ostie “da asporto” precedentemente consacrate dal sacerdote, che verrebbero chiuse singolarmente in sacchetti di plastica poggiati in chiesa su dei ripiani».
Riportiamo quanto risponde a questo proposito il Cardinale.
«No, no, no, non è assolutamente possibile, Dio merita rispetto, non si può metterlo in un sacchetto. Non so chi abbia pensato questa assurdità, ma se è vero che la privazione dell’Eucarestia è certamente una sofferenza, non si può negoziare sul modo di comunicarsi. Ci si comunica in modo dignitoso, degno di Dio che viene a noi. Si deve trattare l’Eucarestia con fede, non possiamo trattarla come un oggetto banale, non siamo al Supermercato. È totalmente folle... Ci sono due questioni che vanno assolutamente chiarite. Anzitutto, l’Eucarestia non è un diritto né un dovere: è un dono che riceviamo gratuitamente da Dio e che dobbiamo accogliere con venerazione e amore. Il Signore è una persona, nessuno accoglierebbe la persona che ama in un sacchetto o comunque in un modo indegno. La risposta alla privazione dell’Eucarestia non può essere la profanazione. Questa è davvero una questione di fede, se ci crediamo non possiamo trattarla in modo indegno». «Nessuno può impedire a un sacerdote di confessare e dare la Comunione». «C’è una regola e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano». «È una questione di fede, il cuore del problema sta nella crisi di fede dei sacerdoti». «Messe in streaming fuorvianti anche per i sacerdoti: devono guardare Dio non una telecamera».

14 commenti:

berni/exodus ha detto...

Card. Sarah..... la Santa Comunione vera, va data dal Vero Sacerdote al fedele e solo in bocca e basta con le mani... basta!!!!!!!!!!!! - nei peggiori tempi delle epidemie si sono fatte sempre (e la storia ce lo ricorda grandi Processioni e continue Sante Messe con moltissima gente per pregare Dio SS.ma Trinità e la Vergine di aiutarci e liberarci dalle pandemie o epidemie.... se continuiamo a disprezzare Dio in ogni modo la pagheremo molto più cara.... rileggiamo bene anche l'Antico Testamento, cosa succedeva quando il popolo eletto si allontanava o disprezzava Dio --- non dimentichiamo la schiavitù egiza o i 40 giorni dispersi nel deserto... ricordiamoci che Dio è il vero Padrone della Chiesa..... non giochiamo col vero Sacrificio della Santa Messa vero Sacrificio dell'Altare e smettiamola con la falsificazione del Sacrificio dal 1960 in poi... attenzione che Dio avvisa e riavvisa, poi castiga... Fatima e Suor Lucia non sono barzellette.. la Madonna ha parlato chiaro anche se qualcuno tiene nascoste le lettere...

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/governati-da-la-scienza-versione-mengele/

Governati da “La Scienza” versione Mengele
Maurizio Blondet 2 Maggio 2020 38 commenti
Anzitutto guardate questo video. E’ la deposizione del dottor Stanley Plotkin, autorità mondiale in tema di vaccini, creatore di molti vaccini contro le malattie infantili, e pioniere dell’uso di feti umani abortiti come componenti dei vaccini. Delle circostanze in cui è stata resa questa deposizione va detto rapidamente: chiamato come perito a favore da un abortista querelato, l’avvocato della querelante lo interroga – come si vede in tanti tele film – e riesce a farlo rinunciare a presentarsi come “Expert Witness”, ad auto-ricusarsi perché non è un neutrale ed oggettivo “esperto”, ma parte...

fabrizio giudici ha detto...

Il card. Sarah oggi: «C’è una regola e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano»

Il card. Sarah due anni fa: "Dalla prefazione al libro di un sacerdote italiano don Federico Bortoli - La distribuzione della comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali che il nuovo modo di dare la santa comunione è una mancanza di rispetto verso il Santo Sacramento e conduce all’errore: “Il più insidioso attacco diabolico consiste nel cercare di estinguere la fede nell’Eucarestia seminando errori e favorendo un modo inadatto di riceverla”. “

Ora capisco che nell'intervista di oggi Sarah ha ristretto l'argomento alle regole vigenti, in modo che i fedeli possano far valere le proprie ragioni. Ma se non aggiunge un commento esplicativo, sembra che si stia adattando al fatto che le due modalità sono equivalenti, oppure la gente potrebbe pensare così. Non era il caso di aggiungere due parole?

mic ha detto...

Lo avevo notato anch'io. Il problema non ci è nuovo, è molto più ampio della contingenza e delle pastoie per il culto...

Maurizio ha detto...

Dal testo completo dell'intervista alla Nuova Bussola quotidiana si ricava che l'intervista stessa sarebbe stata fatta per telefono, quindi è (forse) comprensibile che Sarah abbia in quella sede sorvolato sul modo inadatto di ricevere l'Eucaristia a proposito della Comunione sulla mano ...
Tuttavia, c'è sempre tempo per ritornare sull'argomento con una (auspicabilmente sollecita) nota scritta ... Così, tra l'altro, potrebbe approfittarne per intervenire anche sull'argomento della liturgia funebre, come auspicato da mic sul blog che si riferisce all'intervento di don Elia ...

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2020/05/la-pessima-e-pericolosa-intervista-del-card-sarah-sulleucarestia/
Chiacchierata col Guelfo Rosa.
RS: Visto il gran giubilo in casa “conservatrice” per l’intervista di Sarah sull’Eucarestia?
GR: Non fatemi parlare, come (quasi) sempre in questi casi non si capisce se prevalgano i discorsi ipocriti, l’ignoranza o non so che altro.
RS: Perché?
GR: Ma l’avete letta? Siamo – per carità: salviamo la buona fede – al vecchio 2+2=4 ma anche 4,5 e così è se vi pare.
Il solito giochino poco funzionante conservative-mainstream che si riassume nelle regoline di base: 1. tacere sull’accertato; 2. parlare di problemi parziali o decontestualizzati, se non di pseudoproblemi; 3. usare… devo trovare una parola educata… ehm, il forbito linguaggio curiale. Son tre ingredienti che dovete segnarvi, perché noiosamente presenti in tutte queste lagne paraconservatrici. Ce ne sarebbe almeno un altro ma qui non è usato, per fortuna. Si tratta del “mandar a vedere”, ma ne parliamo un’altra volta.
RS: Vediamo cosa non va, allora.
GR: Volentieri. Si inizia con un’affermazione comica, dice il porporato: “Recentemente ho sentito un vescovo dire che in futuro non ci saranno più assemblee eucaristiche, solo liturgia della Parola. Ma questo è protestantesimo “.[...] Il cuore del problema è la crisi di fede dei sacerdoti? Fede? Dov’è, Eminenza, a proposito di Fede,[..]dov’è la sua formale richiesta a Bergoglio di fare pubblica ammenda per lo scandalo di Pachamama? Dove sono le sue ammonizioni rispetto alle oscenità scritte in Querida Amazonia? E questi son solo alcuni esempi volanti. Quando si parla di Fede sarebbe bene sapere cos’è. Altrimenti meglio tacere.
RS: Abbastanza sconfortante, no?
GR: Tutto nella norma, questo è il “centrodestra del modernismo” o del Parlamento Conciliare, se preferite. Tra Sarah e Bergoglio, forse scelgo Bergoglio. Almeno è chiaro, diretto. E non c’è bisogno di far troppe domande.

Anonimo ha detto...

Sto cercando, qui nella mia zona, di capire dove da domani potrò fare la Comunione quando vado a Messa.
La cosa che veramente mi indigna è l'ottusità di certi sacerdoti che prendono alla lettera le norme senza capirne il significato.
L'Arcivescovo di Zagabria, infatti, ha imposto la Comunione "esclusivamente sulle mani" intendendo dire che è vietato darla in bocca per evitare il contagio (che sia una loro fantasia, è un altro discorso, tuttavia per il discorso che sto facendo possiamo prenderla per buona).
E io, che desidero andare con una piccola patena per non prenderla in mano - in questo modo non la prenderei in bocca -, mi sento dire: "No! L'Arcivescovo ha ordinato che la Comunione sia "esclusivamente sulla mano".
Questi non sono pastori, sono delle barre di legno.
E sono ancora misericordioso nel definirli tali...
Preghiamo per loro...
Guido Villa su Fb

fabrizio giudici ha detto...

L'articolo di RadioSpada è corretto nella sostanza, non totalmente condivisibile nella forma come a volte accade.

Comprendo che l'intervista è stata fatta per telefono: quello che un po' sorprende è che LNBQ ha sempre mostrato una linea coerente di grande sensibilità sul tema "particola in mano", così come il cardinale, e forse in questo caso si sono un pelino distratti.

Ale ha detto...

“Nella Messa il sacerdote deve guardare Dio, invece si sta abituando a guardare alla telecamera, come se fosse uno spettacolo. Non si può continuare così“

faccio sommessamente notare a sue demenza che i veri e buoni Pastori(Sacerdoti) di Santa Romana Chiesa , categoria a cui con tutta evidenza lei non appartiene(in quanto ne vero, ne buon pastore), pur celebrando il Santo Sacrificio della Messa in diretta streaming, continuano imperterriti a guardare Nostro Signore e a girarsi a favor di telecamera solo quando previsto! Che gente strana eh!?

Unknown ha detto...

Non capisco...lingua e succhi gastrici cosa hanno di più nobile delle mani? Ogni parte del corpo umano è stata creata da Dio. Nell'ultima cena gli apostoli hanno preso con le mani il Corpo e Sangue consacrati.

tralcio ha detto...

A Unknown...

Non è difficile da capire: la nobiltà dell'uomo agli occhi di Dio è massima.
Ci ha creati per Lui, a sua immagine.
Non Gli fanno schifo i nostri succhi gastrici, tanto meno le nostre mani.

Ha preso persino le nostre sembianze, per redimerci da dove ci siamo cacciati in spregio all'ordine e alla nobiltà della creazione. In un eccesso del Suo amore per noi, ha pensato l'Eucaristia per poter restare con noi, in modo reale, in ogni tabernacolo del mondo, dopo essersi miracolosamente transustanziato in ogni santa messa validamente celebrata.
Ha pensato di farsi pane, cibo... per nutrire la nostra anima. Ma non solo pane.
Anche sangue, anima e divinità! Il sangue che, separato dal corpo, dice del sacrificio.
L'anima che dice della presenza della persona con il suo cuore e la sua volontà.
E la divinità, perché lì c'è veramente, realmente presente Dio.

Quando adoriamo il Santissimo Sacramento e ci accostiamo all'Eucaristia siamo a tu per tu con tutto questo. Il problema non sono i succhi gastrici, la digestione (anche se la Chiesa ha sempre raccomandato un minimo di digiuno prima e dopo la comunione, per rispetto).
Il problema è che, non le zampe ma la modalità, la comunione nelle mani (senza più ne il piattino, né l'inchino, né l'inginocchiatoio) ha favorito una mentalità "take-away", un approccio leggero e veloce, nel quale si è persa innanzitutto la sacralità dell'essere a tu per tu con Dio (!!!!!!!) e di poterlo ricevere (!!!!!) e poi è molto più altro il rischio di disperderlo al suolo o sulle nostre stesse mani (come facilmente dimostrato da più di un'evidenza sperimentale, simulando l'evento con ostie non consacrate), poiché in ogni frammento c'è Gesù in corpo, sangue, anima e divinità.
Questo a prescindere dallo stato di pulizia delle mani che afferrano l'Ostia dal sacerdote e non per paura di qualche virus o batterio, ma per il rispetto con il quale chiunque si guarderebbe dall'essere meno che pulito nell'accostare le cose più preziose che ha.

Insomma: è una questione di fede, non di succhi gastrici o di igiene.
Posso capire che dopo decenni di lavaggio del cervello si possa pensarla altrimenti, ma se può valere come scusante, non sposta la bontà dell'integrità della confessione.

Anonimo ha detto...

Nell'ultima cena Gesù era lì con loro mentre istituiva il sacramento.
La memoria di lui la facciamo da quando è presente, realmente, nel sacramento che riceviamo dal sacerdote in persona Christi.

fabrizio giudici ha detto...

Posso capire che dopo decenni di lavaggio del cervello si possa pensarla altrimenti, ma se può valere come scusante, non sposta la bontà dell'integrità della confessione.


Effettivamente sono proprio le domande come quella sopra che fanno capire il danno.

PS Quando uno osserva "gli Apostoli hanno preso con le mani..." (posto che non è certo che sia così, perché ci sono varie interpretazioni), è così difficile da capire che gli Apostoli erano _consacrati_? E dunque non si fa che rafforzare il concetto che solo i consacrati possono toccare l'Ostia con le mani?

mic ha detto...

La memoria di lui la facciamo da quando è presente, realmente, nel sacramento che riceviamo dal sacerdote in persona Christi

Che modo di esprimersi curioso e approssimativo! Mi suscita diverse osservazioni:
1. Non siamo noi che "facciamo memoria", ma il sacerdote "in persona Christi" celebra il "memoriale" del sacrificio di Cristo
2. Memoriale, nel senso ebraico di ziqqaron, non è semplice "memoria" ma "riattualizzazione"
3. La riattualizzazione non avviene nel sacramento che riceviamo (evidentemente si riferisce alla comunione) ma nella Consacrazione, quando il Signore con le sue parole espresse dal sacerdote riproduce ciò che è accaduto sul Calvario nella storia dell'Uomo e davanti al trono del Padre... Sua azione teandrica (umano-divina)