Nella nostra traduzione da Vatican news l'articolo che segue di Stefan von Kempis. Ormai non c'è da stupirsi più di nulla! In un saggio apparso sul periodico cattolico internazionale “Communio”, l'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede — spesso presentato dai media come un critico di Papa Francesco — ha definito il testo “sensazionale”... Incredibile! Fa dei salti mortali di cerchiobottismo che nemmeno il più gesuitante gesuita saprebbe concepire. Ancor più sorprendente in quanto in controtendenza con precedenti posizioni [qui - qui]. Indice degli articoli sul tema. [qui].
Il Cardinal Müller esprime il suo apprezzamento per il “Documento di Abu Dhabi”
Il “Documento sulla fratellanza universale dei popoli” [qui] è stato firmato nel febbraio 2019 da Papa Francesco e dall’alto rappresentante islamico Ahmed al-Tayyeb. Il contesto di questo evento è stato il viaggio di Francesco negli Emirati Arabi Uniti — il primo viaggio di un papa nella penisola arabica in tutta la Storia [vedi].
Il Cardinal Müller sottolinea che il Documento “non riflette un’opinione privata del papa”, bensì invita “i membri di entrambe le religioni a raggiungere un accordo che coinvolga le loro coscienze”. Francesco e il Gran Imam dell’Università Al-Azhar del Cairo hanno concepito il documento come il séguito di un percorso già tracciato da Benedetto XVI nel suo discorso di Ratisbona del 2006, ossia come uno strumento per far sì che “la fede sia completamente separata da ogni tipo di violenza e di costrizione”. [In realtà la lectio di Ratzinger a Ratisbona puntava piuttosto alla "sinergia tra fede e ragione", così estranea alla teocrazia islamica, da suscitare vibrate proteste, tanto che gli costò la visita alla moschea blu di Istanbul -ndT]
Nessun relativismo, nessuna religione universale
“Né il papa né il Gran Imam hanno avuto l’intenzione di modificare l’identità e i contenuti delle loro confessioni religiose”, ha puntualizzato Müller. “Il documento non si basa su un relativismo che contraddice l’esigenza della fedeltà alla verità richiesta da Dio e non mira alla costruzione di una religione universale”.
Nel suo saggio, che cita numerosi passi del Corano, il Cardinale si scaglia esplicitamente contro l’opinione di “non pochi cristiani, alcuni dei quali sono vescovi e insigni teologi” [vedi], secondo la quale il “Documento di Abu Dhabi” rappresenta “una negazione di Cristo e un abbandono della fede cristiana”. Secondo lui, questa è una “tesi potenzialmente devastante per l’unità della Chiesa”.
Vero è che la natura trinitaria di Dio e l’incarnazione divina in Cristo — elementi centrali della fede cristiana — non sono menzionati nel documento, che afferma invece che la “diversità delle religioni” è voluta da Dio [vedi posizione mons. Schneider]. Ma è anche vero che i testi che si riferiscono al dialogo interreligioso passano “attraverso molte mani” e non possono “essere ricondotti a un’ermeneutica e a una terminologia ponderate”. Pertanto li si dovrebbe interpretare “come manifestazioni delle buone intenzioni dei loro autori” piuttosto che “come espressioni esatte e rigorose”.
“L’intenzione era quella di mostrare il lato positivo dell’autorità divina, che di solito viene invece presentata in modo negativo”, ha affermato il Cardinal Müller. Da ciò si deduce che né Francesco né al-Tayyeb “hanno tradito le reciproche teorie religiose esprimendosi sul pluralismo religioso”.
Un riconoscimento bilaterale dell’unicità di Dio
Secondo Müller “il contenuto profondo” del dialogo tra cristiani e musulmani è — nonostante le differenze insormontabili — il riconoscimento dell’unicità di Dio da parte di entrambe le religioni [falso: vedi qui - qui - qui], su cui si basa anche il loro riconoscimento della dignità e dei diritti dell’uomo [l'islam non riconosce la Carta dei diritti umani dell'ONU -ndT]. È per questo che entrambe le religioni vanno “ben al di là di un fondamento meramente umano della fratellanza universale”. Da questo punto di vista è “legittimo” che entrambi gli autori del testo abbiano utilizzato l’incipit “in Nome di Dio”.
Il Cardinal Müller è stato professore di Teologia Dogmatica a Monaco, Vescovo di Ratisbona e, dal 2012 al 2017, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, carica da cui è stato rimosso da Papa Francesco. Müller è inoltre un confidente del papa emerito Benedetto XVI, e ha curato la pubblicazione della sua “Opera omnia”. Il suo saggio è apparso nel terzo e ultimo numero del periodico “Communio” nell’anno 2020. “Communio” è stato fondato nel 1972 da un circolo di teologi cui apparteneva anche Joseph Ratzinger, allora professore a Ratisbona.
[Traduzione per Chiesa e post-concilio di Antonio Marcantonio]
25 commenti:
siamo chiamati a seguire Gesù e non Muller, quando dice cavolate basta non leggerle e criticarle come doveroso, nessuno è perfetto, tanto meno un ex prefetto
Alberto Lacchini
...e va be', nessuna meraviglia, sappiamo bene cosa c'è da aspettarsi dai prelati della "chiesa" conciliare; sarebbe strano l'inverso, se ne avesse fatto una critica colma di zelo cattolico, di santo zelo per la casa del Signore. Personalmente avrei preferito leggere cosa ne pensa mons. Richard Williamson, esponente della Unione Sacerdotale Marcèl Léfèbve. Delle chiacchiere dei conciliaristi ne ho piene le tasche, il mio tempo preferisco destinarlo ai pochi prelati rimasti cattolici; così dovremmo fare noi tradizonalisti, dato anche il fatto che siamo tutti anziani, ragion per cui è meglio usare saggiamente il tempo rimastoci.
Cercando le ragioni della contraddizione:
La follia è il vero e letale covid 19. Spesso la follia nasce dall'interpretazione utilitaristica della realtà,così l'intelletto a lungo andare perde la capacità di orientasi. Abituati ad aver sempre suggerite dai mass-media le opinioni sui fatti, credendo che l'opinione insinuata dalla radio, dal giornale, dal documentario, dalla rete sia nostra e/o sia quella giusta il nostro intelletto si è impigrito e si appoggia inconsapevolmente all'opinione dell'ambiente in cui ci troviamo, cioè diventiamo dei ripetitori inconsapevoli della trasmittente generale alla quale siamo prossimi. Questo accade spesso fuori dalla nostra coscienza sveglia e da un profondo desiderio di non urtarsi con nessuno, che più che rispettoso degli altri è rispettoso del proprio quieto vivere accidioso che dipende dal trasmettitore generale più vicino a noi. C'è forse all'origine anche una scissione interna generata da una disistima di sè, un sé che è abituato a venir ed a dover essere tacitato da una autorità esterna. Se è anche così vuol dire che non si trattava di autorevolezza ma di autoritarismo quello a cui ci si è piegati.
"Questo è il momento in cui bisogna avere il coraggio di dividere e anche l’ardimento di rimanere soli. Nei momenti di caos, la chiarezza fa tremare e terrorizza quelle anime belle che amano fare l’estremista quando per esserlo basta dire perbacco o accipicchia. E, allora, eccoli lì, tutti insieme appassionatamente anche se pensano, e magari credono, cose diverse. L’importante è non rimanere soli. Pecorelle radunate dal timore del lupo invece che dal richiamo del pastore. Pecorelle che, fatalmente, finiscono sempre per pensare, e persino credere, ciò che non disturba il lupo."
Alessandro Gnocchi
(fonte: Ricognizioni)
Sempre stato double face.
Giovanni Russo:
Non vuole opposizioni frontali. Ma lui e Sarah sul celibato hanno portato a casa il risultato.
Giovanni Russo:
Ratzinger non vuole opposizioni contro Francesco. I suoi discepoli si adeguano a ogni costo.
Alla fine sul Calvario, di tutti i discepoli e e le folle che avevano seguito Gesù in vita, restano solo la Madre, S. Giovanni e la Maddalena... In questo momento storico la Passione di Gesù si sta ripetendo nel suo Corpo Mistico, la Chiesa... Guardiamo solo a Gesù Crocifisso e sforziamoci di essere anche noi, fino alla fine, fra questo piccolo resto.
Di Giacomo Marco
Se Papa Ratzinger ha pregato in una moschea, perché Muller non dovrebbe apprezzare il documento di Abu Dhabi? Quello che a noi sembra assurdo per loro è semplice coerenza con il Concilio. Conoscete una parrocchia, una università cattolica, un seminario diocesano dove si insegnano cose diverse? Perché stupirsi?
Che vi aspettavate?
Insomma, siete cattolici tradizionali o no?
Se siete in grado di comprendere la lingua francese, vi prego di ascoltare le conferenze tenute nel lontano 20 ottobre 1976 dall'abbé L. Coaches e dal Padre N. Barbara (si trovano in rete).
E così avrete un'idea di come si combatte per Cristo Re, per la Chiesa Cattolica Romana!
Se volete cadere ancor di più nel ridicolo, continuate a combattere con le pistole ad acqua!
Altrimenti, in occasione della Festa di Pentecoste, chiedete al Divino Spirito la Fortezza necessaria ed Egli ve la darà!
È quello che che ogni giorno chiedo anch'io.
Veni Sancte Spiritus!
Ben detto. Avere le idee chiare di ciò che perseguiamo e seguire la propria strada. Io sono anni che faccio cosi avendo visto come le persone cambiano e non mi fido "purtroppo" di nessuno. Il tempo ormai è poco per tutti, anche per i giovani visti i tempi
Graziella Raneri https:
//www.vaticannews.va/.../dokument-abu-dhabi... viene solo da Vaticannews... in italiano sono traduzioni dal sito... che sia un modo per tirar l'acqua al suo mulino e magari il card. Müller non sa niente??
Medito sulla frase del grande Tommaso Moro, santo e martire, fatto decapitare da Enrico VIII perchè si era rifiutato di abiurare la Fede cattolica: “è già un pessimo affare dare la propria anima per il mondo intero, figurarsi per la Cornovaglia…"
(Salvatore Canto)
Eccone un altro! Come tutti quelli che s'affannano a voler giustificare le parole di Bergoglio spiegandone le recondite intenzioni finendo poi nel sembrare che si parli di un'altra persona che dice altre cose!
Antonio Manzionna
L'orgoglio è un peccato grave.
Insieme alla superbia identifica perfettamente lo "spirito" del peccato originale.
Alla vigilia di Pentecoste è sommamente importante non confondere il "veni creator spiritus".
Allora: noi non possiamo sapere tutto.
Non possiamo conoscere i cuori altrui: questo spetta solo a Dio.
Non possiamo conoscere il cuore che porta il Card. Sarah o il Card. Muller ad agire come fanno. Idem dicasi per Papa Benedetto XVI e per Papa Francesco.
Lo Spirito Santo soccorre gli umili e Maria è la piena di grazia a motivo della sua umiltà.
Guardiamoci dall'orgoglio (anche quello ferito, di cattolici che si sentono traditi).
Guardiamoci dalla superbia (di sentirci a posto, o migliori di chi giudichiamo).
Lasciamoci condurre dalla fiducia nella Provvidenza, dalla "mortificazione universale".
Tradire la missione è un disastro. Perdere l'anima è la peggior cosa che possa capitare.
Indubbiamente se è chiaro a uno come me che "c'è qualcosa che non va", immaginatevi senon lo è al Card. Sarah, al Card. Muller o a Benedetto XVI. Ricordiamoci che Gesù chiamava amico Giuda ancora pochi istanti prima della consumazione del tradimento.
Cerchiamo di essere veramente cattolici, fino in fondo. Di essere di Gesù, con Maria SS.ma.
Invochiamo i santi e prendiamo esempio da loro, una per tutti Santa Rita.
Il male perderà, innanzitutto perchè divora se stesso.
Amare Dio significa sperare nella conversione del nemico.
E significa tendere alla perfezione, tenendo alla salvezza e alla vita eterna più che a questa.
Il vangelo di oggi prefigura a Pietro un essere condotto dove non avrebbe voluto, per dare gloria a Dio. Potremmo anche noi immaginare il Signore pronunciare ancora "Quo vadis?".
Vedremo: non mescoliamo amici e nemici nel frullatore, o non vediamo nemici ovunque.
Bastano quelli che ci sono davvero. E stiamo attenti all'intelligenza del nemico, che ci rende nemici a noi stessi. Per "fregarlo" serve lo stile di Maria, l'umiltà.
Diciamo che è giunto il tempo della caduta degli dei, in politica non se ne trova uno che non sia colluso o accidioso, di questi tempi Salvini ha le armi per denunciare almeno un Palamara e tace, e pur permette che gli italiani siano arrestati a casa loro, approvando vaccini ed app, il generale Pappalardo colluso con la massoneria e sugli altri non si capisce se sono stati scelti in base al nome per il ministero o se il ministero è stato dato loro per il nome, dalle belle nove ai bona fede alle speranze…perdute.Gli dei del clero fanno la stessa fine, le teste cadono una ad una: è ben che Dio è UNO solo, ma che abbia caratteristiche diverse cardinale qui non ci siamo proprio. Ma si sa che in tempi di doppio, il collegio si è ontologicamente modificato in sinedrio o tiriamo a campare. "UNO solo è il VOSTRO Maestro" essevede..
Caro tralcio qua mi trovo a dover giudicar tra Gesù Cristo e pseudomaestri, tra sì no e ni. Come dire che devo decidere se gridare crucifige a Cristo o Barabba o ni satanici. Ed ho fatto la mia scelta, attendo di vedere altre teste cadere, ormai siam giunti alla fine della farsa: il conto è pronto.
E' vero: il conto è pronto (temo salato).
Personalmente so che pagherò in base a quanto ho (indegnamente) mangiato e bevuto.
Mi limito a dire che sono conscio della perfetta onestà di chi ha fatto il conto.
Non mi interessa più che cosa hanno da dire i vari commensali.
Dirò di più: nemmeno che cosa abbia da dire né il "Gambero rosso", né la Guardia di finanza.
Né l'associazione di categoria, né la tal rivista specializzata.
Anch'io "giudico" secondo Gesù Cristo: che paga per far mangiare tutti, ingrati inclusi.
Quindi giudico gli altri evidentemente incapaci di tanto e attenti a non far altrettanto.
Gli pseudomaestri sono veramente pseudo... Da prendere solo se si identificano al Maestro.
Crucifige lo grida il mondo. Per non essere del mondo, pur essendo nel mondo, serve umiltà.
Non dico di averla io (questo è il mio problema): dico che bisognerebbe averne, tutti.
Anch'io cerco di fare così la mia scelta, fidandomi di chi ha vinto il mondo.
Allora a perdere sarà chi ha scelto il nemico, viceversa potrei trovarmi tra gli sconfitti.
Lo Spirito Santo convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
E' compito di Dio, mentre l'uomo, bene o male, un po' delude sempre.
Perciò non devo confidare nell'uomo, ma decentrarmi dalla pretesa dell'io d'esser un "dio".
Non mi interessa coniscere il cuore di Sarah, Müller o Bergoglio. Papa Ratzinger potrebbe essere più interessante, ma nemmeno lui può ormai essere un punto di riferimento. Se dopo il CVII la Chiesa ha dirazzato, a favore di qualche Pontefice può giocare solo la stima personale. Nel caso di Bergoglio e di chi lo segue questa manca.
Il mio cuore si è aperto ad ogni forma. E’ pascolo per le gazzelle, un chiostro per i monaci cristiani, un tempio per gli idoli, la Ka’ba del pellegrino, le tavolette della Torah e il libro del Corano. Io pratico la religione dell’amore, in qualsiasi direzione avanzino le carovane, la religione dell’amore sarà la mia religione e la mia fede.
Ibn Arabi.
Naturalmente l'amore di Ibn Arabi va "compreso" nella sua dimensione contemplativa in quanto alla sua esperbilità...vabbè lasciamo stare
Non è nostro compito giudicare il foro interno, le intenzioni delle persone, di papi e cardinali compresi: questa è una cosa che compete solo al Padre Eterno, in bene e in male. Sarebbe orgoglio apropriarsene.
Noi dobbiamo attenerci soltanto a quanto viene esplicitato in foro esterno, a ciò che è pubblico, che viene risaputo e non smentito o addirittura, come in questo caso, proclamato per iscritto dal soggetto medesimo.
Non solo ci è concesso, ma è nostro preciso dovere giudicare la giustezza o meno di tali discorsi pubblici.
Se la situazione problematica fosse una costante, sarà saggia decisione distanziarsi da tali personaggi, evitando di considerarli come pastori di riferimento per la nostra anima, astenendosi dunque nel contempo da complicate operazioni per scandagliare la loro coscienza o per alimentare un preconcetto favorevole nei loro confronti.
A maggior ragione quando questi soggetti non hanno (più) nella Chiesa alcun ruolo istituzionale.
“Oggi che la coscenza nazzionale
s’adatta a le finzioni de la vita,
oggi ch’er prete è mezzo libberale
e er libberale è mezzo gesuita,
se resti mezza bianca e mezza nera
vedrai che t’assicuri la cariera”.
Di volt la par bianca,
ma l'è minga inscì:
dessura la panca
la cavra la po murì
e sota la sta mei,
sicut voluntas Dei.
Il peccato di omissione può essere grave come le opere, o anche di più.
Adriano Ghiso
1789: la Revolution
1799: il Papa muore prigioniero a Valence
1830: rue du Bac
1846: La Salette
1854: il Papa sancisce il dogma dell'Immacolata Concezione
1858: Lourdes
1884: il Papa ha la visione della preghiera a San Michele
1914: prima guerra mondiale e spagnola
1917: Fatima e rivoluzione di ottobre
1939: seconda guerra mondiale, campi di sterminio e bomba atomica
1945: Amsterdam
1947: Tre fontane
1950: il Papa sancisce il dogma dell'Assunta
1961: Garabandal
1962: il Papa apre il Concilio
1968: la rivoluzione dei costumi
1973: Akita
1978: l'anno dei tre Papi...
1981: Medjugorie e Kibeho
1981: attentato al Papa in piazza San Pietro
1995: Civitavecchia
2000: rivelato (?) il terzo segreto
2010: si illuderebbe chi pensasse...
2013: l'anno dei due Papi...
2016: Amoris laetitia
2017: 100 anni da Fatima
2019: Pachamama in San Pietro e Covid
2019: si riparla diffusamente del quinto dogma mariano
2020: Pasqua a porte chiuse, mondo senza Messe di popolo
...
C'è chi si è messo in mente di distruggere la Chiesa, rilanciando continuamente nel suo poker infernale, fatto di peccato, vizio, ricatto, manipolazione, ingiustizia e morte.
Ha trovato alleati anche dove non dovrebbe, arruolandoli soprattutto per le loro porcherie.
Beh, non è che ne frattempo la "discepola" e la "postina" sia stata proprio inerte.
Secondo voi che fine farà il serpente antico con i suoi adoratori?
La Pentecoste sia festa della grazia potente di Dio, vivendola con e come la piena di grazia.
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