Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 31 maggio 2020

Svotò la pienezza della Sua misericordia sui di noi. Una meditazione sulla Pentecoste del Cardinal Newman

Riprendiamo da Vigiliae Alexandrinae una meditazione di J. H. Newman sulla Pentecoste. Ricordiamo che questo è il giorno in cui la Chiesa riceve la sua linfa vitale, l'altro Consolatore, lo Spirito del Signore Risorto che, insieme alla Persona del Verbo, ha in Sé anche la natura umana Redenta...
Così commemoravamo la Pentecoste anni fa. E Da Babele a Pentecoste qui

Le annotazioni di John Henry Newman sui propri sermoni furono donate dall’esecutore testamentario del Cardinale, p. William Neville, a p. Henry Bellasis dell’Oratorio di Birmingham come regalo di Natale. Quest’ultimo ricorda che p. Neville gli spiegò che il santo Cardinale “aveva la consuetudine di recarsi nella sua stanza dopo un sermone e di scrivere in forma di note ciò che aveva detto”. Dalla raccolta di queste annotazioni è nato un libro – oggi: Sermon Notes, Aeterna Press, 2015) – che, oltre a offrire un itinerario nella vita spirituale del grande teologo inglese, può essere utilizzato come un testo di riflessione sulle principali feste della Chiesa e sui dogmi cristiani. 
In occasione della Pentecoste riportiamo qui di seguito le note sul giorno in cui Dio Onnipotente “svotò la pienezza della Sua misericordia sui di noi”.
Il testo, che si conclude con l'immagine di San Filippo Neri che prega "per la Cristianità caduta", è scarno, come dev’essere, ma colmo di preziosi temi scritturali e patristici. In particolare il riferimento finale al refrigerium donato dallo Spirito Santo alle anime Purgatorio ci riporta alla Chiesa dei Padri e all’Antichità cristiana: non le libazioni sulle tombe dei morti, ma lo Spirito Santo, invocato dai vivi nella preghiera, promette e dà in anticipo alle anime purganti il ristoro. Come si legge nel Salmo 66,12, su cui si soffermarono Sant’Ambrogio e Origene: “Transimus per ignem et aquam et eduxisti nos in refrigerium”. 

Pentecoste (Whitsunday) 
  1.  Introduzione. Se arriveremo in cielo, la meravigliosa pace sarà la nostra grande beatitudine, la beatitudine del giungere della fine. E non soltanto della fine, ma anche della consumazione, perché non soltanto il lavoro sarà terminato, ma la nostra ricompensa sarà arrivata. 
  2. Oggi massima è l’approssimazione a questa consumazione. Descrivi “in un luogo” [At 2,1: “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo”]. Oggi descriviamo il giorno in cui Dio Onnipotente esaurì i Suoi doni su di noi. Da lungi erano stati promessi, ma in questo giorno tutti furono riversati. In questo giorno svotò la pienezza della Sua misericordia su di noi. 
  3. Da tempo abbiamo seguito la via, da Natale a Pasqua etc.; ma ora è giunta la fine. Siamo chiamati a esser grati e a godere di ciò che abbiamo anticipato. 
  4. Così, e ancor più sorprendentemente, fu nel giorno della prima Pentecoste. Per secoli la Chiesa attese questo giorno. 
  5. E fu ancora così differente dalle loro aspettative. Lo stesso accade a noi. Noi preghiamo, e non otteniamo la nostra risposta. Eppure lo facciamo in modo più elevato. Così facevano gli Apostoli. Essi non sapevano che il loro Signore doveva soffrire; che Egli doveva andarsene. Eppure diceva: “Perché, se non vado, non verrà a voi il Consolatore” [Gv 16,7]. Eppure la pienezza, quando giunse, non li deluse. 
  6. Tutte le nostre infermità, tutti i nostri peccati, sono rovesciati nella venuta dello Spirito Santo. Sparito è il peccato, sparita la paura.
  7. Tutto ciò che abbiamo di buono viene da questo giorno. Tutti i sacramenti da questo giorno. Se c’è il battesimo, è da questo giorno. E così per la Confermazione, per la Penitenza, per la Santa Eucaristia. E per la fede, per la speranza e per la castità. 
  8. È vita per la morte. Se siamo inariditi, se siamo freddi, se siamo deificati [sic], malati, feriti, è il dolce respiro rinfrescante. Se dobbiamo vincere il nemico. Se dobbiamo avere un refrigerium in Purgatorio. Se alla fine ascenderemo in Cielo. 
  9. Questo giorno è in particolare la festa di San Filippo. Egli pregò per la Cristianità caduta. Così facciamo anche noi.

11 commenti:

Viator ha detto...

Oggi, nel Rito antico, la Festa di Pentecoste e di Santa Maria Regina coincidono... non è un caso in questo particolare A.D. 2020. Buona Santa Domenica a tutti i credenti nella Santissima Trinità!

Anonimo ha detto...


SUL VERO SIGNIFICATO DELLA PENTECOSTE : LA NASCITA DELLA CHIESA.

Dal Commento Dogmatico alla Pentecoste, dal Messale Romano ediz. 1962, Rist. Ediz. S. Francesco di Sales, Montalenghe, To, (FSSPX), p. 777-8 :

"Pasqua e Pentecoste, coi cinquanta giorni intermedi son considerate come formanti una sola festa [In nota: la parola Pentecoste viene dal greco e significa 50mo giorno]. In essa si celebra prima il trionfo di Cristo, poi il suo ingresso nella gloria e finalmente al cinquantesimo giorno, l' anniversario della nascita della Chiesa ['Oggi è nata la Chiesa cristiana', S. Agostino, Sermone sulla Pentecoste].
La Risurrezione, l'Ascensione e la Pentecoste appartengono al mistero pasquale. "Pasqua è stata il principo della grazia, la Pentecoste ne è il compimento", dice S. Agostino, poiché lo Spirito Santo vi completa l'opera di Cristo. E l'Ascensione, posta al centro di questo trittico del tempo pasquale, unisce queste due feste. Con la sua Resurrezione Gesù Cristo ci ha reso i nostri diritti alla vita divina ['Egli stesso risuscitando ci ha reso la vita' Prefazio di Pasqua] e alla Pentecoste li applica alle anime nostre , comunicandoci il suo 'Spirito Vivificatore' [Credo]. Ma per far ciò doveva prima prender possesso del Regno che aveva conquistato: "Lo Spirito Santo non era ancora stato dato perché Gesù non era ancora stato glofirificato", dice S. Giovanni [GV 7, 39]. L'Ascensione del Signore è infatti il riconoscimento ufficiale dei suoi titoli di vittoria; essa costituisce per la sua umanità
la corona di tutta l'opera sua di redenzione e per la Chiesa il principio della sua esistenza e della sua santità [...] Il Verbo incarnato ha finito la sua missione esterna presso gli uomini, lo Spirito Santo sta per cominciare la sua, poiché Dio Padre ha non solo mandato il suo Figlio incarnato per ricondurci a Lui ma anche lo Spirito SAnto, che "procede dal Padre e dal Figlio" [Credo; Gv 15, 20; 14, 26] e che si rivelò al mondo con segni visibili: lingue di fuoco, vento impetuoso etc. [...] Lo Spirito di Santità inaugura l'impero sulle anime soprattutto colmando gli Apostoli di luce e di forza nel giorno della Pentecoste. "Nello Spirito Santo la Chiesa è battezzata" nel Cenacolo [Atti, 1, 5] "e il soffio vivificante dà la vita al Corpo Mistico di Cristo, organizzato da Gesù dopo la sua Risurrezione...".
MA NELL'ATTUALE GERARCHIA SI CERCA DI FAR INTENDERE CHE LA CHIESA NASCE NELL'ULTIMA CENA, CON L'EUCARESTIA CIOE' SENZA L'INTERVENTO DELLO SPIRITO SANTO (E SENZA LA PARTECIPAZIONE DELLE PIE DONNE, COMPRESA MARIA, IN PREGHIERA CON GLI APOSTOLI IL GIORNO DELLA PENTECOSTE). QUESTO PERCHE' SI CONCEPISCE LA CHIESA NON PIU' COME CORPO MISTICO DI CRISTO MA COME POPOLO DI DIO CHE SI AGGREGA ATTORNO ALL'EUCARESTIA, IL CUI SIGNIFICATO DEVE INTENDERSI IN SENSO COSMICO (Vedi: Giovani Paolo II, Encl. 'Ecclesia de Eucharistia', 2003, Introduz., art. 1-10. Per GPII, la Chiesa era già formata con l'Eucaristia anche "se viene alla luce e si incammina per le strade del mondo" alla Pentecoste (art. 5). Ma all'Ultima Cena lo Spirito Santo non c'era né poteva esserci, prevalevano le forze delle tenebre, la Chiesa era ancora di là da venire. Senza l'azione dello Spirito Santo la Chiesa non sarebbe mai nata :lo Spirito dopo la Resurrezione, evento ben distinto dall'Eucaristia e dalla Croce e ad esse conseguente.
T.

Aloisius ha detto...

Già, la cristianità caduta, ma il beato non sapeva ancora quanto sarebbe stata rovinosa la caduta del 2020...

Aloisius ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vieni Terza Persona della SS.Trinita' . ha detto...

La Pentecoste e la Consacrazione Meditazione
di Padre Massimo Malfer Esorcista
TeleRadioKolbe 30 mag 2020
https://www.youtube.com/watch?v=ux73jxpvLTM

Anonimo ha detto...

" Il mondo ci vede di destra e di sinistra; il mondo vede nella Chiesa conservatori e progressisti"
( Omelia di Papa Francesco per la Pentecoste 2020).
Chi ragiona come il mondo è dominato da satana, il divisore per eccellenza.
Buona domenica di Pentecoste ai veri cristiani e agli uomini di buona volontà.

Anonimo ha detto...

Questi andando a vento appena sentono uno suo stormir lo ripetono per essere al passo dei tempi, cavalcando l'onda.

Anonimo ha detto...

In molte diocesi è stata fatta la Messa Crismale (la consacrazione degli olii per i sacramenti saltata a Pasqua), che Liturgicamente deve essere entro Pentecoste, cioè oggi. 

Con questi il Signore ci darà la vita eterna, col battesimo; ci ungerà contro la forza del male, con l'olio dei catecumeni; ci ungerà per sostenere la nostra debolezza, con l'olio degli infermi.

Anonimo ha detto...

"Spiritus Domini replevit orbem terrarum", lo Spirito del Signore ha riempito tutta la terra, "alleluja; et hoc quod continet omnia, scientiam habet vocis, alleluja, alleluja, alleluja. Exsurgat Deus" e la voce diventava più alta, "et dissipentur inimici ejus, et fugiant qui oderunt eum a facie ejus. Gloria Patri..."
Il prete alzò la testa. Davanti all'altare c'era una figura trasfigurata, avvolta in rossi paramenti: non sembrava che fosse fissa a terra ma pareva piuttosto che fluttuasse sospesa in aria, tra il chiarore diffuso delle candele, con le sottili mani distese e lo zucchetto sui capelli bianchi. Un chierico, vestito anch'egli di bianco, era inginocchiato sul gradino.
"Kyrie eleison."
"Gloria in excelsis Deo."
Pareva uno spettacolo di ombre quella celebrazione svolta davanti a lui: intuiva i movimenti, udiva il sussurrare della preghiera, ma percepiva solamente la luce che tutto fondeva in unità. "Oremus: Deus qui hodierna die" suonò passivamente alle sue orecchie e non lasciò alcuna traccia né all'intelletto né all'immaginazione. Venne invece scosso dalle parole degli Atti degli Apostoli: "Cum complerentur dies Pentecostes... Quando giunse il giorno di Pentecoste, tutti i discepoli si trovavano radunati nello stesso luogo. Improvvisamente venne un suono dal cielo, simile a un tuono improvviso, che si avvicinò e riempì tutta la casa nella quale erano raccolti."

Allora gli tornò tutto alla memoria e capì. Quello era il giorno di Pentecoste! Con la memoria, per un attimo, tornò a lui anche la capacità di riflettere: dov'era in quel momento la bufera, la fiamma ardente, il terremoto, la voce ignota? Il mondo ostinato era silenzioso per il supremo sforzo dell'affermazione di sé. Non vi era alcun fremito del suolo a testimoniare la memoria di Dio. Non vi era alcun raggio di luce che spezzasse quell'orribile e oscura volta distesa sui mari e sulla terra e che manifestasse Colui che, eterno, risplende lassù, trascendente e onnipotente. Neppure una voce... ma, a questo punto, cessò di capire: quel mondo, di cui il sogno della notte precedente gli aveva offerto una parodia terribile, non era come egli temeva. Era dolce, non terribile; amico, non ostile; sereno, non tenebroso. Era la patria, non il luogo dell'esilio.
Egli poteva vedere qui radunati i fratelli, non i mostri voraci che avevano riempito il suo sogno.
Appoggiò nuovamente la testa alle mani, confuso ma tranquillo. E di nuovo si immerse nelle profondità luminose della pace interiore.

Subito non vide e non pensò a quanto stava accadendo lì a pochi passi, sul gradino dell'altare. Nella prima Pentecoste dei cristiani si erano verificati una bufera di fiamme e un tuono: essi erano passati sul limpido mare, simili a una stella che sorge, lasciando sull'acqua una linea di fuoco a baciare l'immota superficie e simile all'armonia di una corda che vibra nella quieta profondità della notte. Nell'ultima Pentecoste (medesima Pentecoste, la stessa che egli ora vedeva) c'era una natura umana, e quindi inferiore, che viveva per un istante unita alla natura di Dio. Poi, di nuovo, ci fu un silenzio che allargava l'abbraccio a tutte le cose... come un sentimento più profondo della realtà, finché, inginocchiato alla balaustra, egli vide l'Unico che aveva vissuto la vera vita sulla terra: Egli si avvicinava con la velocità del pensiero e con il fuoco divino dell'amore.

(Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo, ultimo capitolo)

Amici della Tradizione Cattolica - Forlì ha detto...

Il mese di giugno è tradizionalmente dedicato ad una speciale devozione per il Sacro Cuore di Gesù.

Al link seguente potrete trovare, per ogni giorno, una breve meditazione per onorare Nostro Signore che, nel suo Cuore Sacratissimo, ci manifesta continuamente il suo incommensurabile amore per noi.

Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!

http://rosarioonline.altervista.org/index.php/santorosario/sezione/it/meditazioni/giugno-SacroCuoreGesu-1

Anonimo ha detto...

Alba gioiosa e splendida:
discende sugli apostoli
il dono dello Spirito.

Un'arcana presenza
muove le voci e gli animi
all'accordo di pace.

Vieni, o consolatore,
e versa l'olio e il vino
sulle antiche ferite.

Dal regno delle tenebre
guidaci alla sorgente
del primo eterno Amore.

Lava le nostre colpe,
trasformaci in primizie
di creazione nuova.

O Spirito Paraclito,
dono nuziale e fonte
d'ogni bene profondo,

dà concordia perenne
e perfetta letizia
alla Chiesa di Cristo. Amen.