Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 12 maggio 2020

Le messe sono vietate ma in chiesa bivaccano i migranti!

Ascoltare il parroco fa cascare le braccia. Nella totale dimenticanza che la Chiesa è innanzitutto luogo di culto, casa di Dio...

Nonostante i divieti, decine di migranti si assembrano ogni giorno davanti alla chiesa di San Martino ai Monti, nel centro della Capitale, per farsi la doccia o ricaricare il cellulare. E l'esterno della basilica si è trasformato in una zona franca
Entrano ed escono dalla chiesa con gli occhi incollati allo smartphone, qualcuno telefona appoggiato ad un piccolo altare laterale, altri si riposano in ordine sparso tra i banchi, fino a qualche mese fa gremiti di parrocchiani e turisti. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria la chiesa di San Martino ai Monti, gioiello barocco nel centro della Capitale, è diventata il punto di riferimento di decine di stranieri. Si vedono comparire alle prime luci dell'alba, si accalcano sul sagrato in attesa di fare una doccia o di poter ricaricare il cellulare. È una scena che si ripete, identica, ogni giorno. Difficile far rispettare le regole di distanziamento sociale a questo esercito di senza fissa dimora che viveva di espedienti, finché l’epidemia non gli ha tolto anche quelli. "Cerchiamo di farli stare ad un metro di distanza, a volte passa anche la polizia con il megafono per ricordarglielo, ma non è nella loro cultura, dopo un po’ tornano a raggrupparsi per chiacchierare", ci spiega il parroco, padre Lucio Zappatore.

L’idea di aprire le porte agli stranieri in difficoltà è stata dell’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, che ha chiesto personalmente al sacerdote di ripristinare il servizio docce. "A San Pietro stiamo scoppiando", gli avrebbe confidato il porporato polacco. E così, complice la vicinanza con la stazione Termini e la mensa Caritas di via delle Sette Sale, la chiesa è stata letteralmente presa d’assalto. "Ho dei video di qualche settimana fa in cui si vede una massa di gente entrare dal portone della basilica", continua il frate carmelitano. "Oltre alle docce abbiamo messo a disposizione anche delle prese per caricare gli smartphone, vi dico solo che l’ultima volta ne abbiamo contati ben 53, soltanto la mattina", ci racconta.

Insomma, tra le navate c’è sempre il pienone. Dormono, parlano al telefono o semplicemente si lasciano andare sulle panche per trovare un po’ di ristoro. Qualcuno ha lasciato la bottiglietta di Fanta vuota proprio accanto al tabernacolo. All'esterno la situazione è la stessa: sulla scalinata ci saranno almeno una ventina di persone. "C’è anche qualcuno che prega", aggiunge il sacerdote, fiducioso che nelle prossime settimane la situazione possa tornare alla normalità. Nel frattempo, però, non mancano i problemi. Martedì un balordo ha fatto irruzione nella chiesa con l’intento di scippare una signora entrata per lasciare un’offerta. È finita che ha rubato il cellulare del parroco, lasciato incustodito dal sacerdote per cercare di mettere in guardia l’anziana.

Non solo. Nella stessa giornata uno dei ragazzi si è sentito male. "Forse non aveva mangiato, fatto sta che si è accasciato su una panca e, forse cadendo, si è tagliato il labbro, perdendo sangue – ci racconta - abbiamo chiamato l’ambulanza e lo hanno portato via". Padre Lucio allarga le braccia. Ragiona da uomo di Chiesa: se lo Stato non può dare una risposta a queste persone, dobbiamo pensarci noi. Ma gestire una situazione così non è facile. Tra gli ospiti dei frati carmelitani, infatti, c’è pure qualche testa calda. Un paio di africani seduti sulle scale ci urla contro mentre tentiamo di avvicinarci con la telecamera. Uno dei due si alza e attraversa la strada sbraitando, ci insulta e ci intima di andarcene. "Sono appena uscito dal carcere, non ho paura di nessuno", sbotta mentre in due cercano di contenerlo e noi ci affrettiamo ad allontanarci.

"Mentre con i cittadini le autorità sono inflessibili, con stranieri e senza fissa dimora il governo chiude tutti e due gli occhi, scaricando sulle parrocchie e sulle associazioni caritatevoli la responsabilità di occuparsi di queste persone", protesta Stefano Tozzi, consigliere di Fratelli d’Italia nel primo municipio. "Il rischio – evidenzia l’esponente di centrodestra – è che situazioni del genere possano rivelarsi delle vere e proprie bombe sanitarie, visto che non c’è nessun tipo di controllo da questo punto di vista". "La verità - va avanti - è che qui assembramenti e bivacchi qui ci sono sempre stati, i cittadini sono arrabbiati anche per questo". Tra i residenti c’è pure chi si chiede perché sia ancora vietato partecipare ad una Messa, se a decine di persone è consentito ammassarsi in chiesa per ricaricare il cellulare. Un paradosso a cui neppure padre Lucio sa dare una risposta. - Fonte

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto tante chiese occupate dai "bisognosi"... chissà come mai però non ho mai visto canoniche e case parrocchiali

Anonimo ha detto...

Un autentico Papa italiano non avrebbe mai permesso scempi di questo tipo. Avrebbe fatto fronte in altro modo, rispettando la dignità di questi uomini, la dignità dei fedeli romani, la dignità dei turisti, la dignità della Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana. Dobbiamo liberare il vaticano dall'impostura. Subito.

Catholicus ha detto...

La scomparsa di Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, Re dell’universo, e del Cristianesimo da Lui fondato, secondo la nuova “chiesa” di Bergoglio e dei suoi vescovi:
“La Giornata di “preghiera, digiuno e carità” del 14 maggio, esprime il desiderio di ogni religione di vivere, nel mondo, la forza del proprio patrimonio umano e spirituale. Tale forza non può mai essere contro gli altri, ma deve costruire una cultura di convivenza e di pace universale… il digiuno, l’invocazione a Dio e le opere di carità, rendano possibile quell’armonia nella differenza che Egli ha voluto fin dalle origini del creato, come ci descrive l’inizio della Bibbia.”
La Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso si unisce con convinzione all’iniziativa promossa dall’Alto Comitato per la fratellanza umana…
Nonostante ciò, spesso si assiste ancora al triste spettacolo di chi crede di salvare solo se stesso o la propria nazione, escludendo gli altri…. La preghiera, per tutti i credenti, ha invece una forza che unisce a Dio e crea comunione con gli altri, va oltre barriere e limiti, ci fa camminare verso quella globalizzazione spirituale che manca oggi al mondo”.
Ambrogio Spreafico presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo
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Fonte: Sir
https://www.difesapopolo.it/Chiesa-nel-mondo/Giornata-del-14-maggio-la-preghiera-unisce-a-Dio-e-crea-comunione-con-gli-altri

Anonimo ha detto...

"fiducioso che nelle prossime settimane la situazione possa tornare alla normalità"

Quale sarebbe la normalita' , quella di farli bighellonare lungo le strade ?
Chi ha fatto questo a questa gente ?
Questo cardinale ,Konrad Krajewski, non e' spuntato mica adesso , c'era gia' , regnante il Papa polacco e, chissa' se cio' che ha messo in essere lo accarezzava/covava gia' ? Lo propose mai al suo Papa conterraneo ?

Valeria Fusetti ha detto...

OT FATIMA dal giorno 9 maggio il Santuario di Nostra Signora del Rosario e tutta la zona antistante sono presidiati da 3.500 militari e guardie civili, per impedire ai pellegrini ogni possibile accesso.Da oggi a questi si sono aggiunti uno squadrone a cavallo, unità con cani ed unità di pronto intervento. Oltre che al Santuario sono interdetti i Villaggi tutto attorno, soprattutto quello nativo di Lucia, Francesco e Giacinta dove da molti anni si celebrano le apparizioni della Santa Vergine con una processione. Ovviamente per il bene dei pellegrini stessi. Da un articolo apparso su Medias-Press.info il 9 c m a firma di Pierre Alain Depauw. Da Medias-Press si può risalire all'articolo originale in portoghese.
Mi dispiace NON ho parole !O meglio NON VOGLIO dire quello che penso in questo momento.E' meglio di no.

Anonimo ha detto...

Per la prima volta a memoria mia. su un quotidiano nazionale, "Il Giornale", è stato pubblicato, con riferimento in prima pagina, un articolo di Camillo Langone che denuncia la resa relativista, ecumenista, della Chiesa o "di quel grosso pezzo di Chiesa che non crede più a Cristo come unica via per la salvezza. Insomma, la Chiesa relativista secondo la quale tutte le fedi, purché sinceramente vissute, vanno grosso modo bene, ed è la Chiesa che piace a coloro che chiamo cattolici ipocredenti, oltre che a innumerevoli atei, agnostici, spiritualisti, deisti, panteisti".
E' la prima volta che la critica al folle ecumenismo relativista, umanitarista e panreligionista insieme, trova spazio su un quotidiano di regime. I media di regime, di destra o di sinistra, avevano finora sempre elogiato, da Assisi 1986 in poi, anzi dal Concilio in poi, tutto ciò che sapeva di paramassonico appiattimento della propria fede nel calderone della pseudoreligione unica.
Per la prima volta invece un giornale liberal-conservatore ha dato spazio a questa problematica essenziale. E' segno che qualcosa, finalmente si muove, e comunque stavolta complimenti a Camillo Langone.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Il protocollo per le Messe umilia e statalizza la Chiesa
di Camillo Langone, 9 Maggio 2020

Per quanto mi riguarda, quella di domani non sarà la penultima domenica senza messa. I cattolici sono dispensati dal precetto festivo per problemi di età o di salute e io credo di rientrare nel secondo caso perché quando ho letto i dettagli del nuovo rito catto-tecno-scientifico mi sono sentito soffocare. Al posto del messale un protocollo, da celebrarsi, anzi da ottemperarsi, sotto la spada di Damocle dello stato poliziotto.
Non ho capito cosa c’entri il ministero dell’Interno con la liturgia ma ho visto che ha messo becco perfino sui cori e sulle offerte. La chiesa italiana umiliata e statalizzata, la chiesa che ha svenduto il Concordato inchinandosi ai comitati governativi, sta offrendo uno spettacolo osceno, e di fronte all’oscenità di una persona amata la Bibbia insegna a voltarsi, come fecero Sem e Iafet con il padre Noè denudatosi nell’ubriachezza. Oggi io mi volto dall’altra parte. Continuerò ad andare in chiesa come ho fatto in tutti questi giorni, ma in orari diversi, extra-statali, a pregare il liberatore di “quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù” (Ebrei 2,15).

mic ha detto...

Questo l'articolo cui si riferisce Martino Mora

La Chiesa entusiasta per la conversione
di Camillo Langone 12 Maggio 2020 - 17:00

La Sindrome di Somalia, fresca variante della vecchia Sindrome di Stoccolma, non ha colpito solo la nota volontaria milanese. Ha colpito anche la Chiesa

La Sindrome di Somalia, fresca variante della vecchia Sindrome di Stoccolma, non ha colpito solo la nota volontaria milanese. Ha colpito anche la Chiesa o, meglio, quel grosso pezzo di Chiesa che non crede più a Cristo come unica via per la salvezza. Insomma, la Chiesa relativista secondo la quale tutte le fedi, purché sinceramente vissute, vanno grosso modo bene, ed è la Chiesa che piace a coloro che chiamo cattolici ipocredenti, oltre che a innumerevoli atei, agnostici, spiritualisti, deisti, panteisti, lettori di Gianni Vattimo, follower di padre Spadaro... A leggere il sito di Famiglia Cristiana (aggettivo abbastanza usurpato) Silvia Romano è una specie di eroina, una futura santa ecumenica, mentre le onlus sono anticamere del paradiso e la liberazione dell'ostaggio un'impresa buona e giusta su cui non bisogna permettersi di sollevare dubbi. Marco Lombardi, docente della Cattolica (a proposito di aggettivi usurpati...), si spinge a dire che «ogni italiano deve essere riportato a casa, senza remore a pagare un riscatto». E pazienza per i cristiani africani a cui sono destinate le pallottole comprate con i soldi gentilmente versati dal contribuente italiano ad Al Qaida. Le firme della rivista fondata nel 1931 dal beato Alberione, lui per nulla relativista bensì tutto cattolico (starà rivoltandosi nella tomba), al massimo arrivano a concedere che la conversione potrebbe essere forzata, opportunistica, finalizzata a salvarsi la vita. Ma compiono peccato di omissione perché tralasciano, anche loro per opportunismo, il passaggio successivo: una religione che si fa largo con la violenza non può essere una buona religione e di sicuro è lontanissima dal cristianesimo che insegna a porgere l'altra guancia.

https://m.ilgiornale.it/news/cronache/chiesa-entusiasta-conversione-1862263.html

Rr ha detto...

Langone sul Giornale ?
Silurato dal Foglio ?

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=DLimQ733xWo

PTV NEWS Speciale - Siamo pronti ad affrontare il dopo la peste?

Anonimo ha detto...

Roma - La sanificazione delle Chiese (13.05.20)
https://www.youtube.com/watch?v=LV8WizbYuWE
Le operazioni preliminari a Roma sono iniziate questa mattina: personale dell'Esercito italiano e dell'Ama ha avviato la sanificazione della chiesa di Don Bosco, al Tuscolano, la parrocchia piu' grande di Roma, per numero di abitanti. Gli uomini dell'Esercito, con tuta bianca e 'armati' di disinfettanti e maxi .....

Anonimo ha detto...

SUPPLICA AL CARDINALE BASSETTI E AL CARDINALE SARAH.
SUPPLICA A SUA SANTITÀ PAPA FRANCESCO!

Con profondo sentimento di dolore e di angoscia, oso scrivere alle più alte autorità ecclesiastiche affinché si trovi un altro modo di distribuire la Santissima Eucaristia alla ripresa della Santa Messa.
Non è una questione ideologica ma della Santità Eccelsa del Divino Sacramento presente anche in ogni briciola che può restare sui guanti usa e getta.
IL SIGNORE RISCHIA DI ESSERE GETTATO TRA IL SECCO NON RICICLABILE!
Vi scongiuro e vi supplico almeno di modificare tempestivamente questo provvedimento igienico, sostituendolo con una accurata igienizzazione delle mani del ministro mediante gel.
Se la comunione ci verrà data senza nemmeno toccare le nostre mani, è sufficiente una sola igienizzazione prima della distribuzione.
Ma l' uso dei guanti monouso per prendere diverse Eucaristie comporta il serio e quasi certo pericolo che le briciole del Corpo del Signore vengano gettate nella spazzatura.
In ginocchio, vi supplico di impedire tale offesa al Santissimo Sacramento e vi supplico nel giorno della Santa Vergine di Fatima!
Ai tre Pastorelli l' Angelo insegnò una breve preghiera di riparazione proprio alle indifferenze e ai sacrilegi con cui Gesù Sacramentato viene continuamente offeso.
Non aggiungiamo sacrilegio sopra altre offese Eucaristiche!
E chi parla in difesa della Santa Messa e della Santa Eucaristia non si limiti alla denuncia verbale ma agisca per il bene della chiesa e dei suoi stessi presbiteri!
Si dia da fare chi ha il potere di evitare questo scandalo eucaristico!
SI DIA DA FARE OPPURE SARÀ OMISSIONE!
Adesso si dia da fare!
SUBITO!
Entro questa sera si comunichi a tutti i vescovi che l' uso dei guanti usa e getta è proibito e sostituito dal gel
La distribuzione della Santa Comunione non prevede mai alcun contatto fisico col credente! Mai!
Se il comitato scientifico andasse a messa lo saprebbe!
Cortesemente, eccellenze reverendissime siate VIRILI e difendete almeno il Santissimo Sacramento!

Grazie!

L. F.

Anonimo ha detto...

anche un esorcista ne parla

“Se i frammenti dell’ostia rimangono sul guanto, che poi va distrutto, che cosa facciamo, distruggiamo nell’immondizia il Corpo di Cristo? Ho sempre detto in sessanta anni di vita pastorale e sacramentale che è molto meglio amministrare il sacramento sulla lingua e non sulla mano. E non è un problema formale ma sacramentale. Da esorcista ricordo che il demonio odia l’eucarestia e la attacca in ogni modo, vuole deriderla. Mi sembra che questo sia un momento degli assalti del maligno al sacramento che è il centro della vita cristiana”.
(don Gino Oliosi, sacerdote ed esorcista veronese)

Anonimo ha detto...

A pochi giorni dall’applicazione di questo protocollo si è acceso giustamente un preoccupato sussurro sia tra i fedeli sia tra una parte dei sacerdoti che si pongono il problema, che al di là dell’obbedienza cieca, sono preoccupati sul come comportarsi piuttosto che procurare questo oltraggio all’Eucarestia.

Anonimo ha detto...

Alfredo Maria Morselli:

COSA FARE SE IL PARROCO VUOLE OBBLIGARCI A RICEVERE LA S. COMUNIONE IN MANO?

Lasciando alla coscienza di ognuno decidere se accettare la barbara e sacrilega imposizione, SUGGERISCO CALDAMENTE DI SCRIVERE AL CARD. SARAH, una lettera col seguente canovaccio:

A S. Em.za Rev.ma
Card. Robert Sarah
Congregazione per il Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti
Piazza Papa Pio XII, 10, 00193 Roma RM

e p.c
Al [Vescovo della propria Diocesi, via etc]

Eminenza,

mi chiamo xxxx, e risiedo nella diocesi di xxx, parrocchia xxx, il cui parroco è don xxx.
Ho chiesto al mio parroco di ricevere la S. Comunione inginocchiata, e in bocca, in alternativa su un purificatoio verso il quale avrei inchinato il capo e assunto l'Ostia.
La sua risposta è stata no su tutta la linea, e mi vuole imporre di ricevere la S Comunione solo in piedi e sulla mano.
Se ho ben capito le norme vigenti, quanto compiuto dal sacerdote è un grave illecito, che aggiunge dolore a dolore; dopo tanti giorni di forzato digiuno eucaristico, sono costretto/a a subire un atto di violenza morale, proprio in ciò che ci dovrebbe più unire, nella libertà dei figli di Dio.

Mentre offro questa sofferenza per il Santo Padre e per la Chiesa, chiedo la Sua Paterna Benedizione e il Suo intervento perché coloro che hanno la cura delle nostre anime possano dire con San Paolo: "Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia" (2 Cor. 1:24)

Suo/a nel Signore
nome cognome indirizzo

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Fax 06.69883499
Posta Elettronica: cultdiv@ccdds.va

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=M1zBFcwT4Zw&feature=youtu.be

Provvedimenti di don Ricotta per le Sante Messe il 18 maggio...