Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 28 maggio 2020

Il martello della storia è piombato su Enzo Bianchi, il 'suscitatore di unità'

[Precedenti sul priore di Bose: - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui]

Leggiamo : "Papa Francesco silura [vedi] padre [ma non è un religioso, è un laico che si è sempre impropriamente fregiato del titolo di priore!] Enzo Bianchi, il frate super progressista della Comunità di Bose" [qui], considerato quasi eretico dalle frange più conservatrici della Chiesa per le sue posizioni aperturiste su tanti temi legati alla morale, ma una vera icona per la parte più liberal dei cattolici.

Alcune perplessità: 1. la cosiddetta "Comunità di Bose" non è un Ordine religioso riconosciuto dalla Chiesa e neppure una "associazione privata di fedeli" (né potrebbe esserlo, raccogliendo persone aderenti a differenti fedi); 2. il complesso immobiliare di Bose non è un monastero, ma un semplice bene, e come tale è da ritenere sottoposto al normale regime giuridico della proprietà privata; 3. il Sig. Enzo Bianchi non è un religioso o membro del clero, ma un semplice laico.  E dunque c'e da chiedersi: in base a quale disposizione canonica il Vaticano ha disposto l'invio di tre visitatori apostolici e l'allontanamento del Rag. Bianchi dal suo domicilio privato posto in Bose? 
Proseguo con un commento segnalato da un lettore.

Sarò ripetitivo, ma mi piace ancora riproporlo così, fratel Enzo Bianchi, con la palandrana colorata dietro le spalle che 'profuma' tanto del librarsi, libero ed incondizionato, del solito 'spirito'; che allude ad un presunto 'affrancamento' dai grigiori dell'istituzione ecclesiastica, sempre in nome di tale perenne afflato non solo ecumenico; che riproduce più volte quel rosso che faceva capolino nel rifiuto di ogni imborghesimento, nel rivendicare la presenza in fabbrica agli albori degli anni '70 che oggi, magari, a Bose declinerebbero come presenza da attuare in qualche hot spot per migranti.
'Suscitatore di unità', amava definirsi allora [in barba al vero ecumenismo e come se la vera unità non sia solo il Signore a farla tra coloro che rimangono fedelmente in Lui! -ndr], contribuendo a creare - in decenni di comparsate ecclesiali o diocesane - quel climax di rottura con le convenzioni che è diventato esso stesso una soffocante convenzionalità, con le sue parole d'ordine, con i suoi riti stanchi, con la sua monotona e distruttiva ripetitività, incapace di proporre volendo solo riproporsi quale acida critica.

Il martello della storia (e, diciamolo pure, di Chi la guida, capovolgendo SEMPRE le intenzioni che forse mai sono state tali) si è accanito ieri piombando quel 'suscitatore' in un contesto dal quale tutto appare tranne che l'unità. E non certo e solo quella ecumenica, ma proprio quella, umanissima, della gestione del potere, dell'esercizio del comando, della leadership.
Una clamorosa e stucchevole eterogenesi dei fini, colorata di sfumature amaramente comiche, con l'annuncio - nel 2017 - del presunto abbandono della guida di Bose: annuncio anch'esso dal sapore 'profetico', dal gusto intriso di abbandono della mondanità spirituale (o chissà, a questo punto, di quale altra!); ma mero annuncio, alla resa dei conti, umanissimo vuoto d'umiltà dietro la cosmesi dell'apparenza.

Rifiutava, in un'intervista del 1970, ogni 'istituzionalizzazione', ogni riduzione anche a minima regola, di quella sua comunità. E, invece, (mannaia truce eterogenica anch'essa) l'esilio si ammanta proprio di quanto più c'è d'istituzionale: una kommissione della Santa Sede, di badessa munita, chiamata per disperazione dal suo successore, impossibilitato ad agire e fare andar avanti la Comunità proprio perché aveva fra i piedi quel gran 'suscitatore di unità' del fundador. Una kommissione mandata da quel Vaticano 'in uscita' da lui perorato, esaltato come ormai irreversibilmente convertito alla misericordia...

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Padre Bianchi è un laico come furono san francesco e san bonaventura, come loro ha fondato una congregazione religiosa, riconosciuta come tale dal vaticano vista la visita apostolica inviata e i provvedimenti presi. Quindi questo insistere su questo aspetto è velleitario
Mauro

Anonimo ha detto...

Non ebbi affatto una buona impressione quando andai a Bose con un gruppo di studio condotto da un sacerdote; prima la libreria/cultura, poi una passeggiata che si apriva su un terreno in fondo al quale una chiesa antica, in primo piano invece una chiesa in costruzione perché la chiesa antica era fredda e/o non concessa a loro, uno sguardo all'orto bio dove stava lavorando una possente figura femminile, verso mezzogiorno in chiesa con un rito-trattato maschi e femmine con abito lungo bianco, durante il pranzo imperava una figura femminile di molte parole, il tempo libero lo occupai per rivedere in silenzio la cappella che trovai, dopo le raccomandazioni femminili dell'ingresso comunitario di poco prima, con le porte alla carlona mezze aperte e mezze chiuse, fuori nello slargo del viottolo quattro/cinque alte figure maschili che parlavano fitto fitto tra loro, allungai il passo, l'unica parola chiara che mi giunse all'orecchio fu NOI. Naturalmente, col tempo, man mano che venivo a raccogliere al volo un particolare qui ed uno là su Bose aggiungevo tessera a tessera al mio mosaico. Oggi ipotizzo che lo sbolognamento di E.Bianchi stia Bose come la morte di Giovanni XXIII è stata alla elezione di Paolo VI. Cioè si cerca di dare a Bose una forma di livello più alto e di contenuto solo apparentemente più raffinato, ma in riga strettissima con un protestantesimo modernista, globalista, sincretista, forse anche esoterico. Cioè un prototipo vivente della chiesa futura, un po'cattolica, un po' protestante, un po' pagana, un po'ebraica, un po' islamica, un po' buddista, un po' induisita, un...visto che non sono riusciti ancora ad instaurarla alla luce del sole, Bose sarà il nuovo laboratorio di Wuhan da dove uscirà il virus sconosciuto che manderà al Creatore la vecchia Chiesa Cattolica, lasciando solo sopravvivere i giovani virgulti della nuova religione globale.

mic ha detto...

A me non è mai risultato che quella di Bose fosse una congregazione religiosa riconosciuta. La popolarità di Enzo Bianchi, nonostante le sue evidenti deviazioni eretiche (documentate dai link inseriti nell'incipit), sta tutta nella grande enfasi del "nuovo che avanza" tipica della chiesa post-conciliare. Forse con l'aria che tira si sono accentuate le affinità elettive...
Accostarlo a San Francesco (laico per grande umiltà) e a San Bonaventura è una provocazione inaudita, ma evidente sintomo di ignoranza se non di superficialità o malafede! Normalmente evito di attribuire epiteti; ma stavolta l'ha proprio detta grossa!

mic ha detto...

Interessante, soprattutto la conclusione, 12:51

Anonimo ha detto...

da quello che leggo,la comunità di Bose non è una associazione pubblica o privata di fedeli,ergo il Vaticano non ha nessuna autorità su detta comunità.
Visto che la cumunità di Bose possiede beni che saranno registrati nello stato italiano a qualche titolo esempio associazione culturale, fondazione,associazione tipo Onlus ecc..per cui ha sicuramente uno statuto e un regolamento che deve includere le modalità di espulsione dei propri menbri. Bastava usare quello per espellere il Rag. Bianchi dal consesso comunitario. Resto basito nel fatto che uno come il Cardinale Parolin sia caduto in queste bucce di banana coinvolgendo anche il suo diretto misericordioso superiore.

Anonimo ha detto...

UN PROVVEDIMENTO SORPRENDENTE, A MENO CHE....
Ammetto che su due piedi sono rimasto sorpreso dal provvedimento contro Enzo Bianchi, laico sedicente religioso e autodidatta sedicente teologo e biblista.
Fino a poco tempo fa il sig. Bianchi - pomposamente definito "Priore della Comunità di Bose" fino al passaggio di consegne di 3 anni fa, e poi "Fondatore" di questo luogo perlomeno discutibile in ottica cattolica - scriveva addirittura le riflessioni per la Via Crucis di Pasqua celebrata da Bergoglio, era la quintessenza del sincretismo di stampo massonico sessantottino, contrario ai dogmi della fede trasmessa dagli Apostoli e soprattutto a quelli mariani, in un'ottica mondialista, relativista e progressista così marcata e di impronta protestante da risultarmi vomitevole.
Era, anzi è Enzo Bianchi, uno dei campioni del "martinianesimo", il culto eretico ispirato dal gesuita card. Martini di cui Bergoglio è l'espressione politica eccellente, quello dei "corsilli", quello della "Chiesa da aggiornare perché in ritardo di duecento anni", quello del "dio unico di tutte le religioni", quello del "nuovo monachesimo come via per riunire le divisioni cristiane", quasi come se le divisioni non fossero figlie di gravissimi errori contro la Verità.
Poi ho pensato che tutto potrebbe essere ricondotto a logiche di Loggia e mi son dato dello stupido, tre volte stupido, per aver pensato che Bergoglio abbia fatto una cosa oggettivamente giusta come togliere credito e potere al signor Bianchi, agendo in buona fede. In verità, essendo io uno dei pochi che per i fatti strani della vita ha avuto modo di accedere alla conoscenza dei meandri della Libera Muratoria senza doversi iniziare, tutto mi è perfettamente chiaro. Talmente chiaro che è perfino ovvio....
Davide Lovat sh Fb

Anonimo ha detto...

La buona fede da parte di Bergoglio non solo non è visibile ma pure non esiste, come quella del dott. Bianchi che di frate mette solo una veste ogni tanto tanto per mascherarsi meglio. Che siano ragioni di loggia è evidente come la dimissione 11 febbraio 2013 lo è altrettanto. L'affratellamento esige qualche vittima sacrificabile, o finta vittima a volte. Qua mi puzza di soldi, direi, dato che altre ispezioni sono andate a vuoto e le casse piangono che di 8 x 1000 non ce sono come ai bei tempi, dato che ho letto che il ragioniere è dotato di miliardi… deve sopperire alle esigenze di fratellanza. Con le buone o con le cattive. D'altronde quel giornalista così ben informato sui conti vaticani scriveva di rosso…. peccato che oltre agli atti dei processi in tv non sembri conoscere certi peccati interni delle stanze rosse porpora ed in bianco doppio ( e nero ormai occultato da rivelare in data che Dio vorrà)…..

Catholicus ha detto...

Che vuol dire essere cattolico, oggi? Ce lo spiega Lamendola:

“I nostri nonni e i nostri genitori lo sapevano; anche noi lo sapevamo, da bambini, perché lo avevamo studiato sul Catechismo di san Pio X.
Ma adesso? adesso essere cattolico significa essere sulla linea del falso papa Bergoglio, dei falsi pastori modernisti e dei falsi preti ultraprogressisti, globalisti, migrazionisti, omosessualisti, significa considerare la dottrina una cosa vecchia e sorpassata, rigida, buona per le menti ristrette i cuori inariditi, considerare le religioni tutte belle, buone e rispettabili, e censurare l’idea di annunciare il Vangelo in nome del dialogo interreligioso e del rispetto per la fede altrui.
Oggi la parola cattolico indica il cattolicesimo uscito dal Concilio Vaticano II, vale a dire un cattolicesimo che non è più tale, ma un miscuglio di umanismo, protestantesimo, pacifismo, relativismo, indifferentismo: un cattolicesimo senza dogmi, né trascendenza, né soprannaturale, né miracoli, a cominciare dalla Resurrezione; e dunque un cattolicesimo senza la divinità di Gesù Cristo,.
I cattolici nati dopo il Concilio non sanno e neppure sospettano vagamente che il loro cattolicesimo è inquinato alla sorgente, perché il Concilio fu il cavallo di Troia della massoneria ecclesiastica per penetrare nella Chiesa e insidiarsi saldamente al suo vertice, operando una vera e propria manipolazione della dottrina, fino a stravolgerne completamente i contenuti.”
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3316_Lamendola_Essere_cattolici_oggi.html


Anonimo ha detto...

La comunità di Bose non sarebbe mai stata possibile prima del Concilio. Il problema è sempre lo stesso. Il disastro conciliare è così gigantesco che spesso mi chiedo come sia stato possibile. Ho letto dei libri ma rimango ugualmente stupefatto di fronte a questa immane catastrofe. Possono cacciare persino Enzo Bianchi mossa che può sembrare un grave errore dal punto di vista mediatico, ma che in realtà dimostra che ormai controllano tutto, fanno tutto ciò che vogliono. Cosa avrebbe fatto uno come Enzo Bianchi quando era papà Pio XII?

Anonimo ha detto...

E' quello che mi son chiesta io: perchè fanno le ispezioni e mandano via Bose se nulla questa associazione ha giuridicamente a che fare con il Vaticano!
Se qualcuno lo può spiegare...

Anonimo ha detto...

Si è voluto detronizzare Cristo Signore, come disse monsignor Marcel Lefebvre, e questo è il risultato

Anonimo ha detto...

Enzo Bianchi è schifosamente eretico ed è un bene che esca di scena!
Il Vaticano aveva l'autorità di commissariarlo? No, ma ai despota modernisti piace commettere abusi di potere: cosa fecero con il Sovrano Ordine di Malta?
Cosa fece il "cardinale elettricista"?
Cosa fa Bergoglio immischiandosi di continuo nella politica italiana A FAVORE dell'immigrazione clandestina e quindi andando CONTRO alla dottrina sociale della Chiesa?
Ai narcisisti piace il potere fine a se stesso e non hanno alcun senso del dovere: quindi l'argentino biancovestito continuerà a tacere quando dovrebbe parlare, ad immischiarsi dove non potrebbe e a dare ordini che non avrebbe l'autorità di dare!
Alcuni mesi fa Bergoglio ha elogiato molto l'eretico Bianchi: ora vuole dimostrare che per lui non costituisce alcun problema silurarlo (e commettendo pure un abuso di potere per poterlo fare)!

Anonimo ha detto...

Ha i miliardi il laico frate?

Anonimo ha detto...

Giuliano Guzzo:
Bellissima l'idea del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, che oggi chiede ai musei statali «un atto di coraggio» nel restituire «alle chiese per i quali furono originariamente creati» tavole, tele e pale. Oltre che di coraggio, aggiungerei, sarebbe un atto di giustizia e di cultura perché – ristabilendo l’unità perduta tra culto e splendore – darebbe a tanti l’occasione per riscoprire una grande verità: il Cristianesimo è bellezza.

Ritorno a Itaca ha detto...

Non avrai altro Dio. Riflettendo sulla dichiarazione di Abu Dhabi
La dichiarazione di Abu Dhabi ci fa riflettere su quale deve essere il nostro rapporto con le altre confessioni religiose, in che modo dobbiamo considerarle. Ne parla in un libro Aldo Maria Valli che qui interviene con uno dei contributori (insieme a don Alfredo Maria Morselli), Mons. Nicola Bux e con Aurelio Porfiri.
https://www.youtube.com/watch?v=nzEFhgn8lO0

Anonimo ha detto...

Bose

Sono abbastanza certo che si ritroverà un po' solo l'ex priore di Bose, perché il mondo progressista, fondato sull'apparenza, ti abbassa tanto quanto prima ti ha esaltato.
Non basteranno le frasi ad effetto per risollevarsi, servirà una carità vera che tra i modernisti si cerca sempre invano.
Bose è un fallimento.
Non si possono mettere insieme gli uomini con un criterio diverso da quello della verità, perché il criterio opposto alla verità è la legge della giungla, dove vince il più forte.
Ed il forte ora, evidentemente, non è più Bianchi.
Tra i progressisti questo avvenimento è una catastrofe; tra i tradizionalisti una lite o una separazione non sono mai un dramma insuperabile, perché avendo come criterio la Verità, sanno sempre da dove ripartire.
Ma quando falliscono i modernisti il dramma è enorme. Il fallimento di Bose è il fallimento dei loro progetti, "il fallimento di Enzo Bianchi è il fallimento del Concilio" ha già affermato semidisperato un prete progressista.
Hanno puntato sull'uomo e quando fallisce l'uomo crolla tutto.
In un suo ultimo messaggio Bianchi ha addirittura mandato una maledizione per chi va contro la carità fraterna, è forse per lui il momento del dolore e della confusione; gli auguro di ritrovare la strada ora che il suo mondo di apparenze crolla e il fallimento può essere molto pesante.
L'ho conosciuto Enzo Bianchi: è un uomo generoso e intelligente, che purtroppo ha sbagliato strada. Ora però eviterei l'ironia, mai affliggere un uomo già afflitto, perché se l'affiliazione viene da Dio potrebbe essere per lui un momento di grazia e conversione;
difficile crederlo, ma doveroso sperarlo.
Tommaso Maria Irlanda su Fb

Anonimo ha detto...

Non mi meravoglierebbe se si avverasse la già evocata previsione della berretta cardinalizia, quale premio al merito e doverosa consolazione per le inevitabili difficoltà definibili di livello relazionale.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 15,02 ,Dici proprio bene il CV2 è stato un disastro colossale ,anzi epocale.Qualcosa di tanto cattivo che anche i suoi autori di tanto in tanto provavano sgomento di fronte alla facilità con cui riuscivano a distruggere la Chiesa.Io leggendo qualche libro ho avuto netta la sensazione che l'ala cattolica si arrese con tanta facilità solo perché ebbe sin da subito la percezione nettissima che i progressisti parlassero in nome e per conto del Papa(entrambi).Tutto poi è venuto di conseguenza, fino ad arrivare ai giorni nostri.Troppi equivoci,troppo lassismo,troppe eresie si sono permesse in tutti questi anni ,troppi eretici sono stati promossi a posti di responsabilità o sarebbe meglio dire di irresponsabilità.Tutto si può e si deve dire di Francesco ,ma avessimo avuto noi uno capace di comandare ,anche a sproposito,come fa lui.I nostri eroi invece non punivano quasi mai,anzi lasciavano i mascalzoni quasi sempre al loro posto ,liberi di fare danni.

Anonimo ha detto...

Francesco punisce solo quelli che gli fanno ombra o non sopporta, o per qualche forma vendicativa pregressa, non certo per punire i 'mascalzoni' che sono sempre là.

Anonimo ha detto...

Un giusto ed opportuno provvedimento o “una croce da accettare”, come dice il politologo gesuita Bartolomeo Sorge, per salvare capra (Enzo Bianchi) e cavoli (quelli di Papa Francesco)?
Io leggo la vicenda alla luce di un principio politologico preciso e inesorabile come un’equazione matematica: il gesuitismo, praticato dai Gesuiti ma non solo, alimenta la guerra tra bande. Una guerra che, alla fine, travolge anche i gesuiti che la promuovono nella superba convinzione di essere furbi a prescindere. Non ci sono prediche sulla riconciliazione che tengano. Serve meno ipocrisia e più serietà. Come a dire: meno gesuitismo. La Chiesa non è un circolo del PD.

Federico ha detto...

La rivoluzione divora sempre i suoi figli. Tutto qua.

RR ha detto...

Comunque...Schadenfreude !

Anonimo ha detto...

Non vedo complotti a Bose

Malfidati come siamo, vediamo ormai occulte strategie dappertutto, ora è il turno di Bose:
Enzo Bianchi è stato rimosso per essere fatto cardinale?
Bergoglio rimuove Enzo Bianchi per farsi amica la parte conservatrice?
Un complotto della curia contro Bose per affossare il Concilio?
L'immaginazione si sa è "la pazza di casa" diceva Santa Teresa e può produrre qualunque cosa.
Conoscendo il mondo progressista cattolico mi sono fatto un'idea diversa di questa faccenda: secondo me Bose non serve più alla loro causa.
Enzo Bianchi è in qualche modo un'istituzione della chiesa postconciliare, un'autorità morale del modernismo, un punto fermo della rivoluzione, accolto e coccolato da tutti i papi postconciliari per il semplice fatto che Bose somiglia molto alla vera Chiesa (preconciliare) senza esserlo.
È apparentemente un monastero classico, con abito liturgico, il lavoro della tipografia, le icone, la terra; mentre sostanzialmente è ecumenico, interreligioso, liberale e progressista, una vera macchina della dissoluzione di ogni sana dottrina.
Insomma è l'ermeneutica della continuità in azione è un cavallo di Troia della Chiesa Cattolica. Esteriormente cattolico per attirare i cattolici, interiormente innovatore per condurli alla nuova religione mondiale.
Ebbene il disprezzo della gerarchia per Bose si spiega così: i Cavalli di Troia non servono più, non c'è più bisogno di fingersi cattolici, la loro dottrina è ormai nota, il documento di Abu Dhabi parla chiaro, la neochiesa universale è visibile.
Bose era un trucco e i trucchi sono finiti, il Cavallo di Troia si è aperto, i nemici sono discesi e hanno ormai conquistato quasi tutto.
Il cavallo ora è solo un peso.
Bose ora è solo un peso perché, seppur nella dissoluzione, era immagine ancora di una certa disciplina, di una considerazione almeno minima delle diverse identità.
Per la neochiesa ora é il momento della bestemmia finale, dell'orgia con il mondo, non vuole essere disturbata.
Vuole chiudere il Cielo e tutto ciò che anche solo lontanamente lo ricorda.
Tommaso Maria Irlanda su Fb