Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 31 maggio 2021

Mons. Viganò al summit di Venezia: "Chi presiede la Chiesa è marionetta nelle mani del burattinaio"

Intervento dell'Arcivescovo C.M. Viganò in occasione del primo Festival in ricordo di mons. Antonio Livi. Venezia: "Chi presiede la Chiesa è marionetta nelle mani del burattinaio". Un poderoso affresco della realtà, i cui aspetti politici ed ecclesiali sono strettamente interconnessi, che parla alle coscienze libere e coraggiose al fine di coagulare intorno ad una parola di verità tutti gli uomini che non intendono arrendersi al dilagare dell'iniquità che già ora avvolge tutti gli angoli della Terra dopo avere infiltrato in profondità i vertici della Chiesa. Insieme alle esortazioni per farvi fronte. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.

STAT VERITAS
Great Reset: l’ultima grande menzogna

Lazare, veni foras!
Gv 11, 43
QUESTO primo Festival di Filosofia1 è intitolato a Mons. Antonio Livi, del quale tutti conserviamo un caro e grato ricordo, tanto per la testimonianza di fede quanto per la rara erudizione nelle discipline teologiche. Al dotto Prelato romano mi unisce in particolar modo il percorso di “conversione” alla Tradizione, che lo portò, alcuni anni prima di me, all’assidua celebrazione della veneranda Liturgia apostolica, in perfetta coerenza con la dottrina nella quale egli era versatissimo. Entrambi ci siamo trovati a riscoprire i tesori della Messa della nostra Ordinazione, con la consolazione di ritrovare nella sua pienezza il nostro Sacerdozio. Se oggi vogliamo ricordare degnamente Monsignor Livi, penso non possa esser trascurata la Scuola del “Senso Comune” di cui egli fu iniziatore, e che in questo momento rappresenta un’occasione di approfondimento della realtà presente, dei grandi rivolgimenti di quest’anno, della cosiddetta pandemia e, più in generale, della crisi in cui si trovano il mondo e la Chiesa. La mancanza di “senso comune” nei singoli ha reso in gran parte possibile questo assalto contro Dio, contro la Chiesa e contro il genere umano rappresentato dal Great Reset e dall’ideologia che esso esprime. L’irrazionalità, l’abdicazione della ragione, l’annichilimento del giudizio critico e la negazione dell’evidenza sono il vero virus pandemico del nostro tempo, che nella ribellione a Dio manifesta un delirio di onnipotenza e nella follia collettiva la giusta nemesi di questa sfida sciagurata. San Paolo ci esorta ad una fede razionale, al rationabile obsequium (Rom 12, 1), in cui fede e ragione, come due ali, ci fanno ascendere alla contemplazione della Verità, ossia a Dio stesso. Così il monito dell’Apostolo comporta anche una salutare distanza dalla mentalità mondana: nolite conformari huic saeculo (Rom 12, 2), un monito che oggi sentiamo di condividere particolarmente, dinanzi alla follia del mondo. Ringrazio pertanto tutti voi, ed in modo particolare il caro Professor Francesco Lamendola, l’organizzatore del Convegno, Andrea Cometti, gli illustri relatori – tra i quali scorgo non pochi volti amici – e i moderatori. Se avete già avuto modo di ascoltare il mio intervento dello scorso 15 Maggio alla Confederazione dei Triarii [qui], noterete che esso costituiva un abrégé di quanto mi appresto a dire più diffusamente. Spero che il video di oggi sia oggetto della medesima furia censoria da parte di YouTube, perché il precedente, dopo la sua rimozione, è stato diffuso e visto da ancor più persone, anche grazie al giusto clamore suscitato dal bavaglio del mainstream.

X
Un precedente significativo 

Quando Stalin decise nel 1932 di eliminare milioni di Ucraini in quel genocidio che fu l’Holodomor, egli pianificò la carestia come strumento di ingegneria sociale, tramite il quale nazionalizzare le terre agricole per poi destinarne i profitti all’industria. Scriveva Stalin: «Per eliminare i kulaki come classe non è sufficiente la politica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di kulaki; [...] è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla delle fonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo» (Josif Stalin, Questioni di leninismo, Roma, 1945). Stalin fece quindi sequestrare grano, barbabietole, patate, ortaggi e ogni tipo di cibo; vietò qualsiasi commercio – vi suona familiare? – e confiscò le risorse finanziarie degli Ucraini. I bambini in fuga dalle campagne furono arrestati e deportati nei collettori e negli orfanotrofi, dove morirono di malnutrizione. Per impedire la diffusione delle notizie sulla carestia, il Comitato Centrale proibì gli spostamenti – una sorta di lockdown ante litteram – e accusò di essere nemico del popolo chi denunciava la strage degli Ucraini. I negazionisti – usando il termine in senso proprio – dell’Holodomor sostengono che il genocidio del 1932-1933 nell’Ucraina sovietica non sia mai avvenuto o che si sia verificato ma senza alcuna premeditazione. La censura del regime contribuì a nascondere una tragedia che oggi viene riconosciuta da molti Paesi come un crimine contro l’umanità e che, se analizzata nei suoi metodi e nel suo fine, fu anch’esso un Great Reset.

Se un Ucraino si fosse chiesto come mai il governo russo, in presenza di una carestia, non aiutasse la popolazione inviando derrate alimentari ma al contrario vietasse l’apertura delle attività commerciali e ogni spostamento contribuendo così ad aggravare la situazione, avrebbe probabilmente commesso lo stesso errore di quanti oggi, in presenza di una presunta pandemia, si chiedono perché i Governi abbiano preventivamente affossato la sanità pubblica, depotenziato i piani pandemici nazionali, vietato le cure efficaci, somministrato terapie dannose se non addirittura mortali e stiano oggi costringendo i cittadini, sotto il ricatto di perpetuare lockdown, coprifuoco e green pass incostituzionali, a sottoporsi a vaccini che non solo non garantiscono alcuna immunità, ma anzi comportano gravi effetti collaterali a breve e a lungo termine, oltre a diffondere ulteriormente forme più resistenti di virus.

Cambiare punto di vista

Cercare una logica in quello che ci viene detto dai media mainstream, dai governanti, dai virologi e dai cosiddetti “esperti” è un arduo cimento, che d’incanto scompare e rientra nella più cinica razionalità se solo abbiamo l’onestà intellettuale di ribaltare il nostro punto di vista. Dovremmo cioè rinunciare al confortante postulato, secondo il quale i nostri governanti agiscano per il nostro bene e più in generale che i nostri interlocutori siano onesti, sinceri e animati da buoni principi.

Comprendo bene, credetemi, che sia più semplice crogiolarsi nell’illusione che “andrà tutto bene” e che questa pandemia sia una immane sciagura alla quale nessuno di noi era preparato. È molto più facile pensare che i leader di tutto il mondo debbano essere giudicati con riconoscente indulgenza, perdonando loro errori che chiunque, al loro posto, avrebbe potuto compiere nella lotta contro il “nemico invisibile”. È rincuorante credere che le multinazionali del farmaco e le istituzioni sanitarie internazionali non abbiano a cuore altro che il nostro bene, e che mai potrebbero distribuire, per solo calcolo economico, farmaci sperimentali che finiranno col renderci tutti malati cronici o con lo sterminarci. Ed è incredibilmente difficile e psicologicamente logorante affrontare la quotidiana lotta domestica, con parenti ed amici, conoscenti e colleghi di lavoro, per il solo fatto di ritenere assurda la narrazione del Covid. Essere considerati “complottisti” o “negazionisti” e venir fatti oggetto di commiserazione, disprezzo o condanna sociale è un destino ingrato, specialmente quando le persone che credono alla menzogna globale sono nostri cari. Ed è ancor più ingrato sentirsi discriminati e ostracizzati anche nella nostra comunità ecclesiale, a maggior ragione vedendo quale appiattimento ideologico alla narrazione mainstream vi sia da parte dei Vescovi e dei sommi vertici della Gerarchia.

La realtà è ben diversa, e il non volerla accettare ci fa cadere in quella dissonanza cognitiva che la psicologia sociale ha ampiamente studiato. La realtà è non solo diversa, ma diametralmente opposta a quella che ci viene narrata, e sarà meglio per noi se vorremo comprenderla, riconoscerla, affrontarla e combatterla con tutte le nostre forze. Anche perché il modus operandi con il quale sono stati condotti nel corso della Storia casi analoghi è sostanzialmente il medesimo.

Mettiamoci nei panni dei fautori del Great Reset

Partiamo quindi dal punto di vista di chi questo complotto lo ha organizzato, e non di chi lo subisce inconsapevolmente. Se ci mettiamo nei panni di un Bill Gates, di un George Soros o di un Klaus Schwab, non sarà difficile comprendere che se dichiarassimo spudoratamente che abbiamo deciso di decimare la popolazione mondiale per il tramite di un siero genico, con ogni probabilità non otterremmo consenso dalle masse né appoggio delle istituzioni. Perché il nostro piano criminale susciterebbe una rivolta e soprattutto scoprirebbe le nostre carte.
In realtà, i nostri progetti li abbiamo anche dichiarati a più riprese, li abbiamo scritti negli atti dei nostri congressi, li abbiamo ribaditi in interviste e incontri istituzionali, li abbiamo addirittura fatti incidere nelle Georgia Guidestones. Forse la nostra ammissione di questo disegno criminale suonava troppo sfacciata, e chi poteva sentirsene minacciato ha preferito guardare altrove, accusando di complottismo chi invece lanciava l’allarme, inascoltato Laocoonte.

Così decidiamo di raccontare la “favola bella” dell’impegno globale, dell’ecosostenibilità, dell’inclusività, della resilienza dinanzi a un virus che noi stessi probabilmente abbiamo creato in un laboratorio di Wuhan da noi finanziato, presentandolo come una pandemia mortale che richiede immediati provvedimenti giustificati dall’emergenza sanitaria. E siccome questa emergenza non potrebbe esserci perché si tratta di una sindrome influenzale, di un normale virus Corona come ce ne sono stati tutti gli anni, ecco che chiediamo ai funzionari dell’OMS – un ente finanziato quasi totalmente da noi e dalla dittatura comunista cinese, nostra alleata – di impartire istruzioni tali da vietare le cure, creare un alto numero di decessi attribuibile al Covid, portare alla morte i ricoverati sottoponendoli a ventilazione forzata. Ovviamente le case farmaceutiche, di cui noi siamo azionisti tramite il fondo di investimento Black Rock, hanno tutto l’interesse di produrre dei vaccini senza la sperimentazione prevista, perché nel momento in cui le cure sono proibite, le leggi a tutela della salute pubblica possono essere derogate e i vaccini – anzi: i sieri genici – possono venir autorizzati alla distribuzione sperimentale. E per suggellare il pactum sceleris con il regime cinese, facciamo piovere ordini di mascherine, tamponi, ventilatori e forniture mediche anche se sappiamo essere prive di qualsiasi utilità e non conformi ai parametri sanitari. Nel frattempo, i nostri “esperti” – quasi sempre ex-dipendenti o dei quali noi sponsorizziamo istituti e consulenze – seminano il panico sui media con proiezioni e previsioni tanto assurde quanto terrorizzanti, mentre i giornalisti e i conduttori televisivi si prostituiscono al nuovo padrone, rinnegando l’etica professionale e il dovere di rispettare ad ogni costo la verità. Ma noi sappiamo bene che il denaro e la notorietà possono facilmente comprare la collaborazione cortigiana e il silenzio complice di molti, specialmente se costoro devono a noi il loro posto, se siamo azionisti delle testate in cui lavorano o se siamo i principali acquirenti di spazi pubblicitari. Parallelamente facciamo in modo che siano stanziati fondi pubblici per foraggiare i media, ovviamente con l’implicito impegno a divulgare la narrazione ufficiale e a censurare ogni voce di dissenso.

Anche la sanità è nelle nostre mani, e da anni! Abbiamo progressivamente distrutto quella pubblica, avvalendoci dei nostri dipendenti nello Stato, nell’Unione Europea e negli organismi internazionali; e dopo averla distrutta abbiamo lamentato la sua inefficienza e raccomandato di sostituirla con la sanità privata, di cui siamo azionisti. Quel che rimane della sanità pubblica è comunque impostato su un modello aziendale che antepone il profitto all’erogazione di servizi in perdita, e in ogni caso è sempre lo Stato a ripianare i debiti delle aziende sanitarie. Sappiamo bene che i costi della pandemia fanno gola a molti, anche a patto di tacere dinanzi ad ospedalizzazioni inutili o che condurranno il paziente alla morte, a causa delle terapie che abbiamo indicato al posto della cura domiciliare. Tremila euro al giorno per un letto in terapia intensiva di un malato Covid legittimano così l’allarme sociale, perché quei letti sono pochi – li abbiamo fatti ridurre noi nel corso degli ultimi anni grazie a politici compiacenti – e per aumentarli in piena emergenza pandemica lo Stato spende cifre esorbitanti senza gare d’appalto. Se poi riusciamo a usare i tamponi per far credere che una percentuale altissima della popolazione è positiva al virus, ci garantiamo il persistere dello stato di emergenza e con esso lockdown e misure di contenimento che distruggono l’economia. Ed è proprio quello che vogliamo: cancellare le piccole imprese, forzare la popolazione ad acquistare online quello che non può più comprare nel negozio sotto casa, lucrare provvigioni anche dal pizzaiolo o dal ristorante che per sopravvivere è costretto a ricorrere alle aziende di delivery di cui ci siamo premuniti d’essere azionisti. Infine, per rendere questo assalto completo, incrementiamo l’immigrazione clandestina grazie alle nostre fondazioni “umanitarie” e alle ONG, aumentando la criminalità, stornando ai cittadini i fondi destinati alle spese di accoglienza e facendo invadere l’Europa da ondate di islamici che reclamano diritti. La loro presenza ci permette di sfaldare inesorabilmente il tessuto sociale e religioso delle Nazioni, in nome dell’accoglienza e facendo leva sul senso di colpa, sul pericolo di razzismo e sulla retorica buonista che siamo riusciti a far accettare anche alla Chiesa Cattolica. Ovviamente la destabilizzazione della società che abbiamo creato ci permette di far promulgare leggi contro la discriminazione e l’odio razziale, reprimendo il dissenso di chi si sente invaso e minacciato. Infine, grazie all’indebitamento dello Stato dovuto alla pandemia e all’emergenza sociale di cui siamo deliberati artefici, riusciamo ad imporre l’erogazione di prestiti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea e dell’Unione Europea, indebitando la popolazione a condizioni capestro e costringendola ad investire quei fondi secondo criteri e “condizionalità” che servono solo a rendere ancora più irreversibile la trasformazione della società, la transizione tecnologica, la green economy. Ossia, il Great Reset.

Prima siamo riusciti a creare il terrore per il “nemico invisibile” e a mettere a tacere le voci di dissenso di scienziati, intellettuali e semplici cittadini; poi siamo riusciti a far credere che la salvezza del mondo dipendesse dai vaccini; ora siamo in grado di ricattare miliardi di esseri umani, che se vogliono ritornare ad una qualche forma di allentamento delle restrizioni imposte devono accettare il green pass per viaggiare all’estero, andare allo stadio o fare la spesa. La pressione a cui abbiamo sottoposto le masse è tale, che molti accetteranno queste forme di controllo e presto tenderanno la mano per farsi impiantare un chip sottocutaneo, che ci permetterà di portare a compimento il nostro piano.

Tutto questo è ormai realtà: sia il passaporto vaccinale, che non sarà necessariamente limitato al solo Covid, sia per i pagamenti elettronici in sostituzione al contante. «Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio» (Ap 13, 17). Basterà così premere un tasto – e saremo noi a premerlo – per cancellare una persona dalla vita sociale.

E come sfregio verso la Civiltà che odiamo, imponiamo alle masse di nutrirsi di scarafaggi e larve, decantandone le proprietà nutritive e il loro basso impatto ambientale, mentre noi ci riserviamo carni prelibate. Chiediamo loro di rinunziare alla proprietà privata barattandola con il reddito universale, col quale farci pagare il leasing per la loro unità abitativa di 30 metri quadri, ovviamente a zero emissioni. Li mandiamo in giro sul monopattino elettrico made in China mentre noi giriamo su fuoriserie inquinanti, facciamo crociere su yacht costosissimi e ci spostiamo in elicottero. E mentre cinquantenni licenziati si trovano un lavoro come fattorini nel delivery, riceviamo miliardi in dividendi delle nostre società con sede nei paradisi fiscali. Siamo giunti ad un tale livello di asservimento delle masse, da non aver motivo di temere alcuna rivolta, che comunque sarebbe sedata a colpi di manganello, nel silenzio dei media e della Sinistra nostra alleata.

Quand’anche la farsa pandemica non dovesse sortire gli effetti da noi auspicati a causa di eventi imprevisti, abbiamo già pronto il passo successivo: l’emergenza climatica come pretesto per imporre la “transizione ecologica” e lo “sviluppo sostenibile”; oppure daremo inizio all’ennesimo conflitto in Medioriente, così da provocare attentati terroristici nelle nostre città e seminare il panico tra la popolazione. E se nemmeno questi collaudati espedienti dovessero aver successo, potremmo inventarci – perché no? – un attacco alieno, sul quale già alcuni nostri amici iniziano ad aprire la famosa Finestra di Overton: cosa più degli extraterrestri può essere considerato «nemico invisibile» per alimentare la paura collettiva, dopo decenni di film in cui mostriamo invasioni di creature provenienti dallo spazio? D’altra parte le masse, come abbiamo visto in questi mesi, credono a tutto quello che il mainstream dice loro, per quanto assurdo e irrazionale possa essere. Basta che si veda in televisione.

Il modus operandi del Great Reset

Ed ora, dismessi i panni di Gates o di Soros, osserviamo dall’esterno l’intera operazione, cercando di identificare gli elementi ricorrenti. Il primo, come ho detto poc’anzi, è l’inconfessabilità del disegno criminale dell’élite e la necessità di ammantarlo di ideali accettabili. Il secondo è la creazione di una situazione di emergenza – in passato poteva essere una guerra combattuta con le armi, oggi una guerra batteriologica o un conflitto combattuto per via finanziaria – che renda inevitabile il ricorso a soluzioni che l’élite ha predisposto e pianificato. Il terzo elemento consiste nella soluzione apparente che consente di mettere in campo quelle “riforme” e quelle limitazioni delle libertà personali che in tempi normali sarebbero inaccettabili e illegittime. Questo spaccherà la società nel suo interno, creando nuovi nemici del popolo e distraendola dai veri artefici del conflitto.

Se pensiamo all’attentato dell’11 Settembre 2001, comprendiamo che il modus operandi è sostanzialmente lo stesso, così come è avvenuto per la Guerra del Golfo o per la Guerra Civile di Libia. La minaccia terroristica è stata usata come prophasis, ossia come causa apparente, come falso pretesto per autorizzare investimenti nell’industria bellica, inasprimenti dei controlli della popolazione, rivolgimenti politici e per appropriarsi di risorse energetiche in Iraq e in Libia e scongiurare l’indipendenza economica degli Stati africani dal Franco CFA. La destabilizzazione così conseguita ha alimentato il piano di sostituzione etnica in Europa e allo stesso tempo indebolito l’Africa di giovani generazioni che l’avrebbero potuta rendere prospera e autonoma; ha colpito le comunità cattoliche nelle ex colonie alimentando il fanatismo islamico come presupposto di conflitti sanguinosi e ora esporta quei conflitti in un’Europa scristianizzata che assiste inerte al rogo quotidiano delle sue chiese, mentre una petulante ragazzina svedese viene usata dal sistema come apocalittica predicatrice del climate change e del global warming.

Alla base di questo modus operandi vi è sempre e comunque una menzogna, che serve a nascondere i veri intenti dell’élite e a farci accettare come inevitabili quei cambiamenti dinanzi ai quali, in condizioni di relativa normalità, si sarebbero avute delle rivolte difficilmente soffocabili. La colpevolizzazione dei dissenzienti, la criminalizzazione di chi non accetta di sottoporsi al vaccino, la psichiatrizzazione dei “negazionisti” o dei “complottisti” stanno prendendo corpo in questi mesi con campi di detenzione, con la proibizione di spostarsi senza controlli sanitari e soprattutto grazie al martellamento mediatico. La diffusione della tecnologia 5G, che in molti Paesi è passata inosservata a causa dei lockdown, consentirà il tracciamento della popolazione, grazie alle app o a un chip sottocutaneo in costante collegamento con la rete. 

Il Great Reset ha numerosi precedenti

La menzogna, dunque, è il marchio degli artefici dei Great Reset degli ultimi secoli. Fu un Great Reset la Pseudoriforma protestante, che colpì l’Europa nella sua unità di Fede, creando una lacerazione di cui ancor oggi vediamo le nefaste conseguenze; lo fu la Rivoluzione Francese, lo fu il Risorgimento, lo fu la Rivoluzione Russa, lo furono i due conflitti mondiali, la Rivoluzione industriale, il Sessantotto e il crollo del Muro di Berlino. Ogni volta, se ci fate caso, il motivo apparente di queste rivoluzioni non corrispondeva mai a quello reale: la vendita delle Indulgenze come pretesto della rivolta di Lutero faceva leva sulla brama dei Principi tedeschi per le proprietà dei Monasteri e delle Diocesi e doveva ottenere la diffusione dell’eresia nel mondo e l’indebolimento del Papato, prima difesa della Cristianità; la povertà del popolo come pretesto per la cancellazione della Monarchia di Francia e l’instaurazione della Repubblica massonica e anticristiana; la divisione degli Stati italiani e l’aspirazione ad un ideale di unità nazionale come pretesto per la distruzione dei Regni e dei Ducati e l’annessione degli Stati Pontifici al Regno d’Italia, la cui monarchia era asservita alle logge e che da queste a sua volta fu cancellata appena portato a termine il compito; l’oppressione dei contadini russi come pretesto per l’eliminazione dello Zar e l’instaurazione della dittatura comunista; la rivendicazione delle singole nazionalità come pretesto della Prima Guerra Mondiale per cancellare l’Impero Austro-Ungarico e perpetuare conflitti etnici; la Seconda Guerra Mondiale, in cui il Nazismo, prima finanziato poi combattuto, servì da pretesto per colonizzare l’Europa e assoggettarla economicamente e culturalmente al liberismo americano o al comunismo russo, indebolendola; la condizione dei braccianti, come pretesto per sfruttarli nelle fabbriche e alimentare il Moloch del capitalismo moderno; il desiderio di libertà dei giovani, come pretesto per corromperli nell’intelletto e nella volontà, per disgregare la famiglia tradizionale con il divorzio, per cancellare la maternità con contraccettivi e aborto, e colpire il concetto stesso di autorità; la fine del blocco sovietico e dei Paesi satelliti fu il pretesto per diffondere il liberismo e il consumismo e corrompere moralmente un popolo prostrato da settant’anni di dittatura comunista, la cui strenua opposizione al Nuovo Ordine Mondiale è il motivo dei recenti e continui attacchi al Presidente Putin.

Il Great Reset coinvolge anche la Chiesa

In questa lunga sequela di Great Reset organizzati dalla medesima élite di cospiratori, non è riuscita a sfuggire nemmeno la Chiesa Cattolica. Anch’essa, con il Vaticano II, si vide presentare la maggior comprensione della liturgia da parte del popolo come un pretesto per distruggere la Messa apostolica, cancellare la lingua sacra e profanizzare i riti. E l’anelito all’unità con gli eretici e gli scismatici fu il pretesto con cui venne inaugurato l’ecumenismo conciliare che pose le basi ideologiche per l’apostasia presente. La democratizzazione della Chiesa, in nome di una presunta maggior partecipazione dei laici, è servita solo come pretesto per scardinare progressivamente il potere papale e parlamentarizzare il potere dei Vescovi, oggi ridotti a meri esecutori delle decisioni delle Conferenze Episcopali.

Le menzogne dei vari Great Reset

Come tutte le frodi, quelle che vengono ordite dal demonio e dai suoi servi si basano su false promesse che non verranno mai mantenute, in cambio delle quali cediamo un bene certo che non ci sarà mai restituito. Nell’Eden la prospettiva di diventare come dèi ha condotto alla perdita dell’amicizia con Dio e alla esclusione dall’eterna salvezza, cui solo il Sacrificio redentore di Nostro Signore ha potuto riparare. La rivoluzione contro le Monarchie cattoliche fu ottenuta con la promessa alle classi più basse, mai mantenuta, di offrire loro prosperità e un alleggerimento delle tasse: chi credette all’inganno vide crollare il proprio mondo e si trovò ben più vessato che in precedenza. La rivoluzione industriale fu accettata perché prometteva nuovi posti di lavoro nelle fabbriche, ma chi lasciò le campagne o la bottega si ritrovò sfruttato alla catena di montaggio, strappato ai ritmi tradizionali del villaggio per ammassarsi nelle squallide periferie delle metropoli.

Con la pandemia, ci hanno raccontato via via che l’isolamento, i lockdown, le mascherine, il coprifuoco, le Messe in streaming, la didattica a distanza, lo smartworking, i recovery funds, i vaccini, i green pass ci avrebbero permesso di uscire dall’emergenza, e credendo a questa menzogna abbiamo rinunciato a diritti e stili di vita che costoro ci avvertono non torneranno più: “Nulla sarà più come prima”. La “nuova normalità” rappresenterà comunque una concessione, per ottenere la quale accetteremo la privazione di libertà che davamo per scontate, e scenderemo a compromessi senza comprendere l’assurdità della nostra accondiscendenza e l’oscenità delle pretese di chi ci comanda, dandoci ordini talmente assurdi da richiedere veramente un’abdicazione totale della ragione e della dignità. Ad ogni passo, un nuovo giro di vite, un ulteriore passo verso l’abisso: se non ci fermiamo in questa corsa verso il suicidio collettivo non torneremo più indietro.

La menzogna, dunque. Una menzogna che troviamo denunciata anche nella Sacra Scrittura: se il Serpente avesse detto ad Adamo e ad Eva che mangiando il frutto dell’albero avrebbero perduto l’immortalità e tutti i doni che Dio aveva loro concesso, saremmo ancora nell’Eden. Ma cosa possiamo aspettarci da colui che è «omicida fin da principio» (Gv 8, 44), «menzognero e padre della menzogna» (ibid.)? E non fu grazie a menzogne e false testimonianze che venne condannato Nostro Signore, accusato dal Sinedrio di aver esortato a non pagare le tasse a Cesare? Non fu con l’inganno e il ricatto che i Sommi Sacerdoti spinsero Pilato a far crocifiggere il Figlio di Dio, minacciandolo che riconoscendoLo come innocente si sarebbe messo contro l’Imperatore romano?

Il Great Reset è l’ultimo passo prima del Nuovo Ordine Mondiale

È nostro dovere svelare l’inganno di questo Great Reset, perché esso è riconducibile a tutti gli altri assalti che nel corso della Storia hanno cercato di vanificare l’opera della Redenzione e di instaurare la tirannide dell’Anticristo. Poiché è questo, in realtà, a cui tendono gli artefici del Great Reset: il Nuovo Ordine Mondiale – in significativa assonanza con il Novus Ordo conciliare – ribalta il cosmo divino per diffondere il caos infernale, in cui tutto ciò che la civiltà ha faticosamente costruito nel corso dei millenni sotto l’ispirazione della Grazia sia capovolto e pervertito, corrotto e cancellato.

Occorre che ciascuno di noi comprenda che quanto accade non è frutto di una sfortunata sequenza di casualità, ma risponde a un piano diabolico – nel senso che dietro tutto questo c’è il Maligno – che nel corso dei secoli persegue un unico fine: distruggere l’opera della Creazione, vanificare la Redenzione e cancellare ogni traccia di Bene sulla terra. E per ottenere questo fine, l’ultimo passo è l’instaurazione di una sinarchia in cui comandano pochi tiranni senza volto, assetati di potere, dediti al culto della morte e del peccato, all’odio della vita, della virtù e della bellezza perché in esse risplende la grandezza di quel Dio, contro il quale gridano ancor oggi il loro infernale «Non serviam». I membri di questa setta maledetta non sono soltanto Bill Gates, George Soros o Klaus Schwab, ma quanti tramano nell’ombra, da secoli, per abbattere il Regno di Cristo: i Rotschild, i Rockefeller, i Warburg e quanti oggi sono giunti ad allearsi con i vertici della Chiesa, usando l’autorità morale del Papa e dei Vescovi per convincere i fedeli a vaccinarsi.

La corruzione dell’autorità è premessa necessaria al Great Reset

Assieme alla consapevolezza della menzogna criminale dell’intero sistema, dobbiamo prendere atto della corruzione dell’autorità e del fallimento del modello sociale, politico e religioso figlio della Rivoluzione. La democrazia moderna ha dimostrato di essere, ancora una volta, un inganno con il quale si è voluto spodestare Cristo Re della Sua Signoria sui singoli e sulle società, sotto l’apparente pretesto di dare al popolo un potere che di fatto è stato usurpato dall’élite anticristiana e anticristica. Quando si afferma che l’autorità non deriva da Dio ma risiede nel popolo; quando la Religione non è considerata un principio soprannaturale trascendente ma un amorfo sentimentalismo immanente o una variante dell’antropologia; quando la morale perde il proprio vincolo con la Legge eterna iscritta da Dio nella natura umana e si adatta alle mode, nulla impedisce a governanti e governati di essere disonesti e di perseguire interessi particolari, perché non vi è più bene e male, premio e punizione, paradiso e inferno. Tutto si basa allora su un concetto pervertito di libertà corrotta in licenza: si può tradire, rubare, uccidere, mentire senza remore, senza quel timor di Dio che in altre epoche aveva saputo frenare la nostra inclinazione al male, se non per amore del Creatore e Redentore, almeno per paura della punizione che la nostra cattiva condotta avrebbe inesorabilmente comportato.

Ci troviamo davanti ad una classe politica senza ideali, in cui il bonun commune è stato prima sostituito da programmi politici sulla base dei quali ottenere il consenso, ed oggi dal semplice asservimento di chi ci governa agli interessi di chi li fa eleggere, li foraggia e pretende da essi un’obbedienza assoluta agli ordini del Nuovo Ordine Mondiale. Siamo giunti al punto che anche il voto, un tempo esaltato come somma espressione della democrazia, è considerato un fastidioso orpello da concedere solo se chi comanda è certo di poterlo volgere a proprio favore, e che laddove si esprima altrimenti può esser modificato o ignorato: la colossale frode elettorale delle Presidenziali americane ne è un esempio eclatante.

Ma se i politici e i leader mondiali sono asserviti all’élite globalista e non perseguono il bene dei cittadini, viene meno il patto sociale, e l’autorità di cui essi si credono rivestiti viene meno, poiché non ha alcuna ratifica né dall’alto – dal momento che sono stati cancellati il principio e il vincolo soprannaturale dell’autorità – né dal basso. E questa altro non è se non infame dittatura e odiosa tirannide. Una tirannide che non può esser abbattuta appellandosi ai principi rivoluzionari che l’hanno determinata, ma tornando a riconoscere che «non vi è autorità se non da Dio» (Rom 13, 1), e che la “laicità” dello Stato è una bestemmia, poiché nega i diritti sovrani del Creatore e Redentore su coloro che Egli ha appunto creato e redento.

Una crisi dell’autorità che coinvolge anche la Gerarchia

Quell’autorità che, sin dalla Rivoluzione Francese, era stata usurpata al Signore attribuendola alla volontà popolare, era rimasta in qualche modo intatta nella Chiesa, che fino a sessant’anni fa proclamava la Regalità di Cristo non solo sui singoli, sulle società e sulle nazioni, ma principalmente su se stessa, riconoscendo Nostro Signore come Capo del Corpo Mistico e il Papa come Suo Vicario in terra. Il Vaticano II ha spostato la Regalità di Cristo in chiave escatologica, e la Chiesa si è trovata così vittima di quello stesso inganno democratico in cui erano cadute le società civili quasi due secoli prima. Indebolendo la dottrina sul peccato, facendo propria la morale della situazione, riconoscendo legittimità all’errore e alle false religioni, la Chiesa Cattolica si è spodestata con le proprie mani, riducendosi a dover mendicare approvazione e legittimazione dai potenti di questo mondo, agli ordini dei quali si è assoggettata. Non è un caso se Bergoglio ha archiviato tra i titoli del passato quello di “Vicario di Cristo”: se la Chiesa è sostituita da una ONG che predica la green theology, promuove il Capitalismo Inclusivo dei Rothschild e organizza con Anthony Fauci convegni sui vaccini, chi la presiede non esercita l’autorità in nome di Cristo, ma finisce con l’essere una complice marionetta nelle mani del burattinaio:
Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio,
il luogo mio, il luogo mio, che vaca
ne la presenza del Figliuol di Dio,
fatt’ha del cimitero mio cloaca
del sangue e de la puzza; onde ’l perverso
che cadde di qua sù, là giù si placa.

(Par XXVII, 22 sgg).
In questa crisi dell’autorità – che coinvolge tanto il potere temporale quanto quello spirituale – una grande responsabilità va addebitata ai cosiddetti moderati, che risultano essere la volontaria o involontaria quinta colonna all’interno del corpo sociale. Tra questi dobbiamo annoverare la quasi totalità dei rappresentanti delle opposizioni parlamentari – prima tra tutte quella italiana – e dei partiti del cosiddetto Centrodestra. Anche chi esprime critiche alle norme illegittime e incostituzionali varate dai presenti governi col pretesto della pandemia, non mette minimamente in discussione le basi ideologiche del liberismo che oggi si è fuso con il comunismo in un’alleanza in altri tempi inconcepibile. E non mette in discussione queste basi perché le condivide.

L’errore dei “moderati”

Lo stesso errore di deplorare gli effetti senza riconoscere e combattere le cause è compiuto dai Cattolici conservatori, che pur comprendendo l’apostasia dei vertici della Gerarchia sotto il regno di Bergoglio, non osano ammettere che se si è giunti a rendere culto idolatrico alla Pachamama ciò è stato possibile grazie alla Dignitatis Humanae, il sabba di Astana è la coerente applicazione della Nostra Aetate e la via sinodale tedesca – ossia la dichiarazione di scisma senza la sua condanna ufficiale da parte della Sede Apostolica – è la logica conclusione della Gaudium et Spes. E non occorre dimostrare quanto i documenti conciliari non siano altro che la traduzione in ambito ecclesiale dei principi rivoluzionari e massonici.

Sappiamo però che la menzogna è l’emblema del diavolo, il segno distintivo dei suoi servi, il marchio di riconoscimento dei nemici di Dio e della Chiesa. Dio è Verità, il Verbo di Dio è vero ed Egli stesso è Dio: dire la verità, gridarla dai tetti, svelare l’inganno e i suoi artefici è un’opera sacra e il Cattolico – come chiunque abbia conservato ancora un minimo di dignità e di onore – non può sottrarsi a questo dovere.

La risposta dei buoni

Ciascuno di noi è stato voluto, pensato e creato per dare gloria a Dio ed essere parte di un grande disegno della Provvidenza. Sin dall’eternità il Signore ci ha chiamati a condividere con Lui l’opera della Redenzione, a cooperare alla salvezza delle anime e al trionfo del Bene. Ciascuno di noi ha oggi la possibilità di scegliere se schierarsi con Cristo o contro Cristo, se combattere per la buona causa o rendersi complice degli operatori di iniquità. La vittoria di Dio è certissima, come certo è il premio che attende coloro che compiono la scelta di campo al fianco del Re dei re; e certa la sconfitta di chi serve il Nemico, certa la sua dannazione eterna.

Volete perdere il bene supremo che vi è stato preparato, solo per quieto vivere, per non distinguervi dalla massa, per viltà, per rispetto umano, barattando l’eternità per un bene apparente ed effimero? Io vi esorto ad essere testimoni di Cristo, coraggiosi paladini della Verità e del Bene: sui banchi del Parlamento, nelle corsie d’ospedale, dalle cattedre delle scuole e delle università, dall’altare e dal pulpito, nel lavoro, nell’officina, nella bottega, nella famiglia, nel vostro impegno quotidiano e sì: anche nel dolore e nelle prove. Siate degni eredi dei Santi che vi hanno preceduto, ricordandovi che risponderete al Signore per il vostro silenzio, per la vostra complicità, per la vostra cooperazione al male: se potete sfuggire alla condanna degli uomini, non potrete sottrarvi al giudizio di Dio; così come sarete ricompensati per il bene fatto e testimoniato.

Questa generazione ribelle e apostata può essere combattuta con il contributo di tutti: dal medico che finalmente denuncia le terapie dannose imposte da protocolli criminali al poliziotto che si rifiuta di applicare norme illegittime; dal parlamentare che vota contro leggi inique al magistrato che apre un fascicolo per crimini contro l’umanità; dal professore che insegna agli allievi a pensare con la propria testa al giornalista che svela gli inganni e i conflitti di interesse dei potenti; dal padre che difende i propri figli contro la furia vaccinale al figlio che protegge il genitore anziano senza abbandonarlo in una RSA; dal cittadino che rivendica il diritto alle libertà naturali all’artigiano e al ristoratore che non accettano la sopraffazione di chi impedisce loro di aprire bottega; dal nonno che ammonisce i nipoti sui pericoli della dittatura al giovane che non si lascia sedurre dalle mode e dagli influencer.

Restituiamo a Cristo Re la corona che Gli è stata strappata dalla Rivoluzione

E quando questa farsa sarà crollata – perché crollerà inesorabilmente, e crollerà presto – impegnatevi tutti, con rinnovato zelo, perché sia restituita al nostro Re quella corona che i Suoi nemici Gli hanno strappato. Fate regnare Nostro Signore nelle vostre anime, nelle famiglie, nelle vostre comunità, nello Stato, nel lavoro, nella scuola, nelle leggi e nei tribunali, nelle arti, nell’informazione, in tutti gli ambiti della vita privata e pubblica. Regni con Lui anche la nostra Santissima Madre e Regina, Maria Santissima, che tante volte ci ha ammonito sui pericoli e le punizioni che attendono il mondo se non farà penitenza e non si convertirà. Regni Gesù Cristo nella Santa Chiesa, scacciandone gli indegni, i fornicatori e i mercenari.

Poiché solo dove Cristo regna vi è vera pace e vera concordia: pax Christi in regno Christi. A Lui, principio e fine di tutte le cose, Alfa e Omega, salga da ciascuno di noi e dalla famiglia umana la fiduciosa e fervente preghiera di custodirci nella Sua grazia, di fortificarci nelle virtù, di renderci coraggiosi testimoni del Vangelo per poter così conseguire l’eterna beatitudine in Cielo.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
30 Maggio 2021
In Festo Ss.mæ Trinitatis
__________________________ 
1. http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/home/comunicati-stampa/10145-evento-di-venezia-2021

53 commenti:

Anonimo ha detto...

Qual è la differenza tra la teoria del complotto e la verità?

Tra i 6 e i 12 mesi...

Anonimo ha detto...

MARTIROLOGIO ROMANO SECONDO IL CALENDARIO DEL VETUS ORDO

CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: BEATA MARIA VERGINE, REGINA.

Oggi 31 maggio 2021 si festeggia la festa della beata Maria Vergine Regina. Dalla Lettera enciclica del papa Pio XII “Ad caeli Reginam”, 11 Ottobre1954: “Dai monumenti dell'antichità cristiana, dalle preghiere liturgiche, dall'innata devozione del popolo cristiano, dalle opere d'arte, da ogni parte abbiamo potuto raccogliere espressioni ed accenti, secondo i quali la vergine Madre di Dio consta primeggiare per la sua dignità regale; ed abbiamo anche provato come le ragioni che la sacra teologia ha dedotto dal tesoro della fede, confermino pienamente questa verità. Di tali testimonianze riportate si forma un concerto, la cui eco risuona larghissimamente per celebrare il sommo fastigio della regale dignità della Madre di Dio e degli uomini, che è al di sopra di ogni cosa creata, e che è stata «innalzata sopra i cori degli angeli, ai regni celesti». Essendoci poi fatta la convinzione, dopo mature e ponderate riflessioni, che verranno grandi vantaggi alla Chiesa, se questa verità, solidamente dimostrata, risplenderà più evidente davanti a tutti - quasi lucerna più luminosa posta sul suo candelabro - con la nostra autorità apostolica, decretiamo e istituiamo la festa di Maria Regina, da celebrarsi in tutto il mondo il giorno 31 maggio di ogni anno”.

Anonimo ha detto...

Mons. Livi non sarebbe mai stato d'accordo con la linea intrapresa da Viganò.... egli gli attribuisce il suo pensare di oggi, guidato da ciechi complottisti.... Livi era realista, non complottista!!
Dorotea Lancellotti

Anonimo ha detto...

Avete notato come da molti mesi sui giornali e in televisione si parli ossessivamente di vaccini e MAI di curare il covid? Ho letto un'intervista a tutta pagina del prof. Remuzzi, che a novembre (dunque abbastanza tardivamente) aveva elaborato una terapia di cura attiva. Indovinate un po' di cosa ha parlato? Solo di vaccini e di come sarebbe utile miscelarli in un unico cocktail! Sembra di vivere in prima persona il film L'invasione degli ultracorpi.

mic ha detto...

Mons. Livi è sempre stato renitente a riconoscere i bachi del concilio, anche se non si stancava di riaffermare la verità. Ci sono suoi articoli in cui stigmatizza i laici che esprimono interrogativi e riflessioni anche sulla rete nonché le sue prudentissime prefazioni ai testi di Radaelli, che alla fine si dissociano da qualunque affermazione dell'autore sugli specifici temi scottanti, da Livi considerata 'soggettiva', pur se basata sul magistero perenne. Ed è così facendo che si sottraeva al confronto dialettico proprio sulle distorsioni provocate dal concilio. Gli ho sempre obiettato - e per questo anche lui mi considerava 'scomoda' - che non era sufficiente riaffermare la verità senza identificare e condannare l'errore di volta in volta individuato. E sempre per questo mi sono sentita dire che come laica dovevo tacere e accontentarmi del magistero.
Solo negli ultimi anni, e ciò va a suo merito, parlava apertamente e senza remore con la sua sintesi aletica...
È a questo che si allaccia mons. Viganò, che è ovvio lo chiami in causa visto che l'evento è celebrativo proprio di mons. Livi.

Anonimo ha detto...

Un libro giallo parte da un fatto delittuoso, intorno a questo fatto girano tanti personaggi, intorno a questi personaggi ruotano indizi e chi indaga ipotizza e verifica motivi che ognuno avrebbe potuto avere per compiere il delitto. Si cercano sempre le evidenze che portino al colpevole e alla sua spontanea confessione.

Il complotto solitamente è un'ipotesi che necessità ancora di pezze d'appoggio ufficialmente riconosciute, pur disponendo di molte prove e molti indizi.

Ogni lettore ed osservatore arriva sul luogo del delitto o alle soglie del complotto in questione con la sua preparazione, con il suo vissuto, con la sua sensibilità.

Chi si avvicina al libro giallo o sulla soglia della camera del complotto è solitamente uno che cerca la verità, amante della logica, capace cioè di leggere i fatti e di saperli interpretare secondo logica stringente.

Ho letto in gioventù libri gialli cercando il trionfo del bene, della giustizia finale, quindi passando a volo d'uccello sulla vera e propria indagine.

Sistemando una vecchia libreria, mi son capitati tra le mani vecchi libri di Agatha Christie, che ho letto voracemente, ma, consapevolmente, ho cercato di seguire l'indagine ufficiale e quella dell'investigatore privato, facendo attenzione a fatti particolari posizionati quasi fuori dai grandi temi dell'indagine.

Ne parlerò in altro momento, ma naturalmente ho pensato che anche noi, qui, siamo degli investigatori dilettanti che si passano informazioni, ipotesi, intuizioni e ...scoperte di fatti reali!

Anonimo ha detto...

Sospetti o fatti reali?

A Bergamo il numero di morti nel marzo/aprile 2020 c'entra con l'antinfluenzale 2019-2020?

Perché sui media è più facile nominare le più turpi realtà che discutere seriamente l'ADE?

C'è qualcuno che pensa che le cremazioni senza autopsia siano state misure di profilassi?

Il tampone con Ct>35 quale attendibilità ha sulla "positività" di un soggetto?

Per l'efficacia del vaccino, quale significato ha un RRR del 95% rispetto a un ARR del 3%?

Se un vaccinato è sempre contagiabile e contagioso, perché chiamare vaccino quel "coso"?

Perché, malgrado tutto, l'indicazione è ancora "tachipirina e vigile attesa"?

Il complottista è uno che ha un sospetto e pochi dati. Qui i dati ci sono: basta leggerli.

mic ha detto...

Riprendo da Facebook il seguito della discussione con la mia amica Dorotea

Dorotea Lanacellotti
Viganò non si allaccia a ciò che diceva Livi, ma usa alcune espressioni di Livi per avvalorare le sue teorie strampalate.... e questo non è onesto!

Maria Guarini
il problema è che tu parti dal presupposto che Viganò esprima teorie strampalate. Ma allargando l'orizzonte delle fonti si scopre che non è così... E citare le verità che affermava Livi non significa appropriarsene e del resto vi è indotto dal contesto e dopo averle già affermate anche lui. L'accento è sempre sulla Verità e non su chi la esprime...

Dorotea
sai bene che vivo in ambiente il cui orizzonte è ampio.... ed ho spesso notizie di prima mano... sei tu che sei ferma all'orizzonte internet... vivi di artificiale e VIRTUALE.... dove spesso la fantasia supera I FATTI... non ti sto dicendo che i fatti non ci sono, ma le vostre valutazioni sono ferme alla rete, lo stesso Viganò che invita ad informarsi sulla rete, la dice lunga sugli spazi ristretti in cui voi vivete... 😉

Maria
La tua è una illazione gratuita. Il fatto è che ci sono angolature diverse nell'ambito del nostro stesso orizzonte... E siamo dispersi proprio perché manca il pontefice (quello che costruisce i ponti autentici). Resta il nostro Pastore, quello Bello, e di sicuro si prenderà cura di ognuna delle sue pecore, quelle che riconoscono e seguono solo la Sua voce, me e te comprese anche se non ci incontriamo in alcune prese di posizione...


mic ha detto...

Il dibattito si allarga, ma è significativo lo stile e i toni. Poi al chiudo qui con le citazioni; ma è emblematico...

Francesco Patruno
che vuol dire allargare l'orizzonte? Le sue teorie sono strampalate perché sono fondate su nulla, bensì su articoli raffazzonati qui e lì e che gli sono scritti da un qualche ghostwiter. Il Viganò ha voluto prendere una piega oltranzista ed estremista, con venature decisamente sedevacantiste e millenaristiche. Questa è la verità.

Maria Guarini
per me allargare gli orizzonti significa non abbeverarsi ad un'unica fonte, cercando quelle ritenute più attendibili, Poi ovviamente si prende una posizione personale mettendo insieme diversi elementi. Mi accorgo però che non si riesce a confrontarsi con chi dà per scontati come assiomi elementi contrapposti. E' per questo che io a un certo punto tronco la discussione. Non mi interessa avere ragione e se il mio interlocutore non mi convince non vado oltre... Ecco, ad esempio, quel "venature sedevacantiste e millenaristiche" (etichette e non argomenti) non mi riguarda di sicuro e non ci perdo certo tempo ed energia...
Poi si può criticare mons. Viganò per alcune accentuazioni o altro ma argomentando e non apostrofando sprezzantemente.... come si fa a dire che i suoi articoli così chiari e netti sono raffazzonati tirando addirittura fuori altre illazioni!

Anonimo ha detto...

Mons.Viganò sta denunciando la reale situazone...anche con Hitler si permisero campi di concentramento per non voler vedere....meglio denunciare i nuovi nazisti che stare con le complici marionette.

Da non sottovalutare ha detto...

Mons. Viganò fa un quadro abbastanza completo del piano per distruggere la società con la pseudopandemia, con le nuove leggi, l'immigrazione in massa e la Chiesa col Vaticano II, la distruzione della messa, la detronizzazione di Cristo Re, per costruire il nuovo ordine mondiale anticristico. Mostra come tutto è fatto con l'inganno, la menzogna e chi sono gli autori di questo piano che, alla fine, è il diavolo e questi sono sui servi, marionette. D'altronde cosa diceva Gesù ai giudei che a lui si opponevano? Giovanni VIII, 41 Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». 42 Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 44 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.

Da weltanschauung Italia ha detto...

È come il coro delle Sirene per Ulisse. È come un tarlo che ti rode, pian piano, dal di dentro. È come una voce, incessante, stridula, che ti penetra con forza nelle meningi, fino ad arrivare a stanziarsi nella scatola cranica. Dillo, che il virus esiste, ma forse stanno esagerando. Accetta almeno che sia uscito da un laboratorio, o che venga da un pipistrello. Dillo che si può curare a casa, che il vaccino per i bambini e per i ragazzi è dannoso, ma per gli altri, tutto sommato, può andar bene. Infervorati su quale intruglio abbia meno effetti collaterali, asserisci che si debba riaprire, certo,ma in "sicurezza".
Vuoi che l'economia, il paese, vadano a rotoli per una mascherina non messa o un distanziamento non rispettato?! La pandemia è come un mosaico. Ogni tessera è necessaria, funzionale alla riuscita dell'opera. Anche ciò che sembra superfluo, che sembra abbattere la struttura edificata, in realtà la corrobora, ne rinsalda le fondamenta. Ci tiene inchiodati ad un dibattito sterile. Ci tiene a pascolare nel "recinto di Wuhan".

Sfinire l'uomo. Logorarlo. Stremarlo finché non accetta la narrazione dominante, finché non ne riconosce almeno un tassello, che lo lega irreversibilmente a tutta la struttura. Questo è l'obiettivo dell' incessante bombardamento in atto.

Friedrich Nietzsche disse: " Non è già la forza, bensì la durata di un alto sentire che fa gli uomini superiori".

È una "gara" di resistenza, un continuo mettere alla prova la nostra volontà e la solidità delle nostre convinzioni. È come il coro delle Sirene per Ulisse. È come un tarlo che ti rode dal di dentro.

Che queste parole ci guidino tra le rovine.

Anonimo ha detto...

Grande Viganò, ogni volta che lo sento mi incoraggia e concede alle Anime nostre di ben distinguere la Via da seguire.
VIVA CRISTO RE E MARIA NOSTRA REGINA!!!!!!
Maria Manto

Antonio ha detto...

Tutte le parole di questo intervento di Viganò sono per me Vangelo. Le metterei proprio come libro canonico in appendice alla Bibbia, o meglio, tra le epistole degli Apostoli e l’Apocalisse, in tutte le prossime edizioni della Sacra Scrittura.

Quando però arriva a criticare i “moderati” perché non fanno un c., mi chiedo (per l’ennesima volta): ma perché lui, che è un alto rango della gerarchia, non si guarda allo specchio? Non mi ci dò pace.

Anonimo ha detto...

Ho visto il filmato. C'è stato un momento in cui lui era visibilmente commosso, gli occhi lucidi. Ho riascoltato più volte: nessuno parla come lui, con la sua lucidità, Fede, coraggio.

Antonio ha detto...

Maria, ma tu a sta Giovanna D’Arco provocatrice de noantri rispondi pure? Io la ignorerei del tutto (sono iberico, lo sai) o al massimo le direi: “Facce Tarzan”.

Non disperdere le tue energie con le mosche che manda il re delle mosche.

Anonimo ha detto...

Chi ricorda l'articolo di Antonio Margheriti Mastino "La mano invisibile"? apparso anni fa sul uso blog Papalepapale.com; sarebbe utile riproporne la lettura, cade a pennello oer la deriva attuale della gerarchia ex cattolica...

Anonimo ha detto...

E chi obbedisce alla gerarchia e' come il burattinaio.....

Anonimo ha detto...

Aldilà delle singole argomentazioni contingenti giudico il
discorso nella sua globalità: lo ritengo puntuale, coraggioso e profetico.. lo leggo nell'ottica del bambino che rompendo ogni rispetto umano grida, fuori da schemi auto-censori: "il re è nudo!". Ogni critica di puntigliosa acribia non è, ai miei occhi, che vuota dialettica fine a se stessa.
Gianni Costanzo

mic ha detto...

Claudio Otto Menghini
c'è un problema di metodo. Prima che nel merito delle cose che dice Viganò. Proprio nel metodo.
Il problema è che mescola degli argomenti di fede e morale, sui quali ogni cattolico dovrebbe essere sulla stessa linea e lui ha autorità magisteriale in quanto vescovo (e continuo a ritenerlo uno dei pochi vescovi che si inginocchiano a Dio e non al mondo) - "in necessitatis unitas" - con argomenti che sono fuori dalla fede e dalla morale perché invece sono giudizi scientifici sul virus, oppure di materia politica temporale sul "great reset", sui quali i fedeli cattolici possono lecitamente avere idee diverse e su cui Viganò non ha alcuna autorità intrinseca, almeno non in quanto vescovo - "in dubiis libertas".
Io dissento da Viganò sulla questione virus (su cui spara sciocchezze assurde) e in parte sulla questione reset (su cui mescola confusamente vero e falso). Ma questo è un mio giudizio fallibile su cui ammetto in teoria che potrei anche avere torto, perché so di non essere infallibile. Però resta la mia "libertà" (in senso cattolico, non liberale!!) sulle materie opinabili, sulle quali la mia ricerca del vero non può essere univocamente determinata dal magistero, perché Dio stesso ha voluto che l'infallibilità della Chiesa attenesse a talune materie e non talaltre.
Mi scoccio tantissimo quando da Santa Marta arrivano quei predicozzi sulla raccolta differenziata o sul riscaldamento globale, che quando pure fossero veritieri (e non lo sono, ma quando pure lo fossero) non fanno parte del magistero, ed è un abuso clericale il metterceli dentro a forza.
Per lo stesso motivo, mi scoccia anche l'abuso clericale di Viganò.

Maria Guarini
questo è un argomento che ha interpellato anche me. E la risposta che mi sono data parte dalla situazione concreta (quella odierna vede lo stretto intreccio tra crisi politica e crisi della fede). Del resto l'intreccio tra Chiesa e mondo fa parte della storia, ma oggi si sono raggiunti livelli anomali e inediti sul piano ecclesiale (il suo accenno a Santa Marta è calzante!). Ma proprio per questo non è anomalo che un pastore faccia la prognosi partendo dall'analisi dei dati politici che hanno il loro corrispondente in quelli ecclesiali e poi dando le esortazioni parenetiche conseguenti... Ed è proprio sull'analisi dei dati politici che casca l'asino; perché sono troppe le gabbie ideologiche che non permettono di confrontarsi...
I dati politici da cui si parte e su cui si discute non sono dogmi di fede. Ma la fede orienta i comportamenti da tenere una volta decifrati i fatti politici, da dove vengono e quali sono le loro conseguenze... Del resto è la stessa Incarnazione che richiede la concretezza!

Anonimo ha detto...

1 L'intervento di Mons. Viganò è ottimo e mi auguro che abbia la più ampia diffusione possibile.
2 Coloro che non apprezzano il suo intervento e che trovano da ridire su questo e su quello o sono dei globalisti al servizio del nuovo ordine mondiale oppure dei conservatori, il che è esattamente la stessa cosa. La scarpa destra è quella sinistra.
3 Mons. Livi, al quale stranamente era dedicato l'evento, era un conservatore, dotto fin che si vuole, ma un conservatore.
4 Come già si sapeva, i conservatori alla Ratzinger attualmente abbondano. Come i RINO - Republican In Name Only - nel partito repubblicano statunitense, che abbiamo visto schierati con i democratici in occasione delle elezioni statunitensi, essi sono schierati con la banda Bergoglio.
Non prendiamo lucciole per lanterne. E amabilmente ricordiamo ai pregiatissimi signori e alle gentilissime signore conservatrici che DEUS NON IRRIDETUR.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Viganò. Purtroppo....
Roberta Bartoli

Anonimo ha detto...

Ad alcuni Mons.Viganò non piace, non capisco perché. Comunque a me piace molto per il suo argomentare ampio, completo di tutti gli aspetti dello stato delle questioni che ci urgono. Direi che il suo pensare è ad un tempo dell'uomo che conosce il mondo e contemporaneamente dell'uomo di Dio che ama gli esseri umani senza illusioni e senza scandalizzarsi per la loro pochezza. Una mente fine e pacata. Una mente italiana. Sì,credo proprio che sia tra i migliori esempi del più chiaro nostro pensare.

Anonimo ha detto...

Per essere indietro di dieci anni, Viganò ha prodotto un articolo fine dal punto di vista propagandistico.

Ora, scrivo dal punto di vista solo o qusi politico:

Per chi queste cose le sapeva, come nel mio caso e non solo ( ed ahinoi quei pochi che ci vedono bene sono stranamente anche e spesso "atei" ), 20 anni fa, basandosi su testi di 40-45 anni fa fino ad oggi via via a ritroso, salta subito all'occhio che la situazione è ben più grave e meno rosea potendo con facilità scorgere che l'attività di Viganò risponde nello stile e conferma nella sua strategicità una psyop ben congeniata ( essendo scontato che un certo tipo di reazione di quel che macroscopicamente accade come anche un certo tipo di coagulo di ciò che sottotraccia si propaga ) che era del tutto prevista e prevedibile.

Ci sarebbe da parlare sul perché , ad esempio, la carta UFO possa esser usata precedentemente alla simulata doppia venuta del Cristo ( il che non esclude l'opposto o la concomitanza giust'appunto ), ma poche persone sarebbero in grado di scorgere la diabolicità di un piano che loro apparirebbe solo estremamente contorto, soprattutto perché aperto ad ogni possibile variabilità opportunistica secondo le contingenze.
Difatti quel che credenti e/o paranoici dimenticano è il fine di satana , e dunque tutto sommato, il fine di DIO nel lasciar agire il diavolo ( vedasi Giobbe ).
Si ama blaterare di cupule sataniche, mosse geopolitiche, fini palingenetici come desideri transumanisti pansessualisti, dimenticando che l'inferno è il solo obiettivo di lor signori per noi tutti.

Ciechi innanzi all'infiltrazione, non si suole accettare il fatto che una restaurazione tradizionalista sarebbe la perfetta esca per la catastrofe totale, in tempi in cui di controinformazione si ciancia su internet ed al bar, grazie a lor signori giust'appunto, ma guai a ricordarlo.

In tal caso di solito si è usata, una decina di anni fa per l'appunto, la metafora scacchistica del finale di partita laddove lo stratagemma iniziale diverrebbe finalmente palese, cosicché ormai si ritenga i lorsignori ridenti e senza più bisogno di mascherarsi.
E questa sarebbe la mossa per indurre in inganno addirittura gli eletti?
Suvvia, siamo al ridicolo essendo del tutto l'opposto!

Manteniamoci fedeli alla Scrittura, alla Tradizione, ai canoni ed ai decreti,alla mistica ed osserviamo se nella storia sono state rispettate, protette e profuse.

"Diffidate dei diffidati, a volte ritornano..."

D.


gianlub ha detto...

Tutta la mia stima ed apprezzamento ad un grande uomo di Dio, l'arc Viganò. Il Signore ci ha donato una "luce" in mezzo a profonde tenebre.

Anonimo ha detto...


"Ad alcuni mons. Viganò non piace, non capisco perché.."

Forse lo si capisce dall'intervento del sig. Claudio Otto Menghini. L'appassionato intervento suo (di mons. Viganò) qui proposto sembra a volte andare fuori misura o meglio mancare del necessario rigore. Non, ovviamente, quando il suo discorso è strettamente etico-religioso e incita all'azione positiva da questo punto di vista, bensì quando sembra voler inquadrare l'attualità politica in uno schema che lo porta, fatalmente, a delle semplificazioni.
Infatti, appare troppo disinvolto, alle luce delle attuali conoscenze, dare per scontato che la pandemia sia una "pseudopandemia", che in sostanza non esista, come tale. Se poi si fa il paragone con il genocidio degli ucraini preparato a freddo da Stalin, si vuol evidentemente dire che tutta la faccenda del Covid è stata preparata a tavolino per realizzare un Gran Reset mondiale che implicherebbe l'eliminazione (mediante un "vaccino genico") di una parte notevole dell'umanità (se ho ben capito). Qui la tesi "cospirazionista" sfocia, a mio avviso, in prospettive praticamente impossibili da seguire.

La "cospirazione", in modo più moderato, la si è piuttosto vista nel fatto che, nata per caso (negligenza etc) quest'emergenza sanitaria, subdola ma seria, noti gruppi di potere se ne sono impossessati per imporre i loro interessi (solo vaccini e subito, niente cure a domicilio), approfittando anche sul panico nel quale erano caduti i governi.
L'emergenza sanitaria sembra venir sfruttata da classi dirigenti da decenni via di testa, per imporre ancor di più la loro visione demenziale della società "democratica" e "pluralista", ma questa visione esiste da ben prima del Gran Reset, è cominciata almeno dal 1968.

Il concetto del Gran Reset appare indubbiamente troppo ampio, se viene fatto risalire addirittura alla Riforma protestante e se ci si vuol mettere dentro un insieme di fatti storici assai diversi tra di loro, nonostante qualche elemento di fondo comune tra alcuni di essi. Il Gran Reset attribuito all'opera di una "élite di cospiratori", sempre la stessa, se ho ben capito, da cinquecento anni: ma volerlo estendere così all'indietro porta ad un anacronismo, nel caso della rivoluzione protestante, avvenuta ben due secoli prima della nascita della celebre "élite di cospiratori" (nel 1717) che sarebbe sempre dietro tutti questi Gran Reset. Metterci dentro anche il Risorgimento, rappresentando i Savoia e i CAvour quali "servi delle logge", quando invece si sono serviti delle logge per la loro politica conquistatrice, è tesi polemica non nuova, incapace tuttavia di dar ragione di quel movimento complesso che è stato il Risorgimento, nel quale la Fortuna ha giocato un ruolo forse decisivo, assai più della Virtù (entrambe nel senso di Machiavelli).
Z.

Anonimo ha detto...

"...Come tutte le frodi, quelle che vengono ordite dal demonio e dai suoi servi si basano su false promesse che non verranno mai mantenute, in cambio delle quali cediamo un bene certo che non ci sarà mai restituito. Nell’Eden la prospettiva di diventare come dèi ha condotto alla perdita dell’amicizia con Dio e alla esclusione dall’eterna salvezza, cui solo il Sacrificio redentore di Nostro Signore ha potuto riparare...
...È nostro dovere svelare l’inganno di questo Great Reset, perché esso è riconducibile a tutti gli altri assalti che nel corso della Storia hanno cercato di vanificare l’opera della Redenzione e di instaurare la tirannide dell’Anticristo. Poiché è questo, in realtà, a cui tendono gli artefici del Great Reset: il Nuovo Ordine Mondiale – in significativa assonanza con il Novus Ordo conciliare – ribalta il cosmo divino per diffondere il caos infernale, in cui tutto ciò che la civiltà ha faticosamente costruito nel corso dei millenni sotto l’ispirazione della Grazia sia capovolto e pervertito, corrotto e cancellato..."


"...Come tutte le frodi, quelle che vengono ordite dal demonio e dai suoi servi si basano su false promesse che non verranno mai mantenute, in cambio delle quali cediamo un bene certo che non ci sarà mai restituito...È nostro dovere svelare l’inganno di questo Great Reset, perché esso è riconducibile a tutti gli altri assalti che nel corso della Storia hanno cercato di vanificare l’opera della Redenzione e di instaurare la tirannide dell’Anticristo..."

"...Come tutte le frodi, quelle che vengono ordite dal demonio e dai suoi servi si basano su false promesse che non verranno mai mantenute, in cambio delle quali cediamo un bene certo che non ci sarà mai restituito...È nostro dovere svelare l’inganno di questo Great Reset, perché esso è riconducibile a tutti gli altri assalti che nel corso della Storia hanno cercato di vanificare l’opera della Redenzione e di instaurare la tirannide dell’Anticristo..."

"...Come tutte le frodi, quelle che vengono ordite dal demonio e dai suoi servi si basano su false promesse che non verranno mai mantenute, in cambio delle quali cediamo un bene certo che non ci sarà mai restituito...È nostro dovere svelare l’inganno di questo Great Reset, perché esso è riconducibile a tutti gli altri assalti che nel corso della Storia hanno cercato di vanificare l’opera della Redenzione e di instaurare la tirannide dell’Anticristo..."

fabrizio giudici ha detto...

Io mi tengo strettamente al criterio che mi sono dato, che nessuno è infallibile e nessuno deve essere "divinizzato"; dunque per quanto mi riguarda neanche mons. Viganò. Detto questo, ritengo che il 95% abbondante di quanto dice sia chiaro e provato e questo lo dico dopo aver confrontato le sue affermazioni con altre fonti. Mi sembra significativo che le obiezioni riportate sopra rimangono generiche e non entrino nel merito delle questioni.

Oltre a questo, c'è un'obiezione di metodo che ritengo incredibile:

con argomenti che sono fuori dalla fede e dalla morale perché invece sono giudizi scientifici sul virus, oppure di materia politica temporale sul "great reset", sui quali i fedeli cattolici possono lecitamente avere idee diverse e su cui Viganò non ha alcuna autorità intrinseca, almeno non in quanto vescovo - "in dubiis libertas".

È indubbio che Viganò, come chiunque altro, non possa impegnare il fedele all'obbedienza o all'osservanza stretta di quanto dice fuori dalla morale. Ma non capisco il senso dell'obiezione dal momento che nessuno sta dicendo che gli si debba una tale obbedienza. Dopodiché mi pare singolare ritenere che un uomo di Chiesa sia esperto in questioni religiose, ma _necessariamente_ ignorante in tutto il resto - perché grossomodo è questo il senso delle obiezioni qua sopra, si sta sostenendo che Viganò non può essere competente di scienza o di politica. Ripeto: il senso è "non può essere competente, dunque dice cose inesatte" e non "dice cose inesatte, dunque non è competente", perché questa affermazione dovrebbe essere provata, ma non è seguita da uno straccio di argomentazione.

mescola degli argomenti di fede e morale con politica e scienza

Ma quando mai la fede e la morale vivono per conto proprio e non devono interpretare politica e scienza? Ma siamo matti?

sulla questione virus (su cui spara sciocchezze assurde) e in parte sulla questione reset (su cui mescola confusamente vero e falso)

L'interlocutore ammette di non essere infallibile, va bene. Ma allora che senso ha la critica precedente? Ci spieghino piuttosto quali sarebbero le "sciocchezze assurde" o il "vero e falso mescolato" sul grande reset. Si tenga anche presente che se si partisse dal principio che Viganò debba necessariamente dire tutto giusto e perfetto oppure tacere, saremmo all'assurdo.

Per quanto riguarda la politica, faccio presente un'osservazione che Ettore Gotti Tedeschi fece mesi fa, durante una diretta di Porfiri in cui si presentava un libro di Viganò: è stato nunzio apostolico negli USA (e non solo) e ha bazzicato gli ambienti che contano nella politica internazionale; non è certo uno che commenta cose che legge sui giornali.

Sulle questioni scientifiche quello che a me non piace molto è una scelta molto sbarazzina in certe espressioni (tipo la "farsa pandemica") che dovrebbero essere meglio articolate perché si prestano a critiche strumentali; ma il punto chiave, che mi pare sfugga ai critici, è che non esiste nessun fedele che critica la deriva politica della pandemia o il grande reset _perché lo dice Viganò e basta_: in realtà la dinamica è molto diversa, la gente si fa un'opinione su altre fonti e poi si ritrova nella sintesi di Viganò, che aggiunge una prospettiva escatologica (assente dalle altre parti). Chi poi la bolla sbrigativamente come "millenarismo" forse dovrebbe rileggersi un paio di articoli del CCC.

Anonimo ha detto...

La 'vasta, grande risistemazione' definisce un titanismo che, come lo giri lo giri, è ribellione a Dio, cioè ha inscritto nella pretesa autoesaltante il suo crollo.

Anonimo ha detto...


Le critiche a mons. Viganò non riguardano l'aspetto strettamente religioso e morale dei suoi interventi, sempre ottimi ed illuminanti, anche perché sembrano gli interventi più propriamente suoi, quelli nei quali il suo stile si distende, per così dire, e manifesta quella superiore ispirazione tipica del vero pastore cattolico.

Le critiche riguardano il modo nel quale egli tratta questioni politiche e connesse alla scienza, chiaramente ispirate ad una "filosofia della storia" di impostazione settaria, quella del "cospirazionismo cattolico" (perché di "cospirazionismi" ce ne sono di tutti i tipi - il primio fu quello dei protestanti, che vedevano complotti di gesuiti dappertutto).

Anche per rispetto nei suoi confronti si mantiene la critica ad un livello il più possibile limitato ai concetti generali, fidando sul principio "intelligenti pauca" (prescindendo dalle sbavature di chi gli attribuisce sic et simpliciter "sciocchezze" in questo campo).

Non si venga però a dire che chi è costretto (con molto dispiacere) a criticarlo per gli aspetti sopra richiamati, "non entra nel merito delle questioni", restando nel generico.
Z.

Anonimo ha detto...

Sono praticamente d'accordo con Fabrizio Giudici. Mons. Viganò ha esposto con lucidità e coraggio il frutto del suo costante e attuale cammino di revisione spirituale e purificazione della fede. Spero che continui anche a ritroso, risalendo alle cause vere e nascoste del dramma ecclesiale e politico-economico. L'intelligenza non gli manca, la competenza religiosa e diplomatica pure. Ingiustamente alcuni commentatori negano o hanno riserve circa i contenuti delle sue affermazioni in campo sanitario. Evidentemente non leggono su Internet (strumento dove c'è il bene come il male) quello che alcuni siti laici controcorrente pubblicano sull'argomento Covid (e non solo) per la penna autorevole e documentata di scienziati, virologi, candidati Nobel, nazionali e internazionali, sistematicamente censurati, osteggiati e denigrati dai detentori dei mezzi di comunicazione che controllano l'informazione e producono il consenso. Ecco perché Viganò, forse dandone per scontata la conoscenza, sembra contraddirsi sull'uso di Internet, ma non è così. Inviterei i lettori all'oscuro di una narrativa diversa e alternativa a cercare qualcuno di questi siti, finché restano aperti, come per esempio: www.orazero.org www.byoblu.com www.radioradio.it www.maurizioblondet.it
Oscar

Anonimo ha detto...

Una restaurazione tradizionalista? Ctedo che oossa farla solamente NSGC, ma per lorsignori sara una Delenda Cartago, seguita da una Damnatio Memoriae; di loro, infatti, non rimarrà nemmeno il ricordo. A noi tocca il compito di tener duro, mantenere le posizioni cattiche, accada quel che accada. Se il Signore ci ha messi qui in questi ultimi tempi vuo dire che ci potrà aiutare ad uscirne indenni, non vi pare?

gianlub ha detto...

Anche io sono d'accordo con l'intervento di Fabrizio Giudici. Sono assolutamente incomprensibili le critiche all'intervento dell'arc Viganò. In effetti non entrano nel merito delle questioni queste critiche.

Anonimo ha detto...


"non entrano nel merito delle questioni, queste critiche.."


Perseverare nel dire che i critici di mons. Viganò non entrano nel merito delle questioni sembra un'ostinazione veramente incomprensibile.
Lasciando perdere la questione sanitaria, per ciò che riguarda la "filosofia della storia" che si mostra dietro l'interpretazione che mons. Viganò dà del Gran Reset si è entrati nel merito in questo modo:
1. la nozione di Gran Reset proposta appare troppo ampia, vuole praticametne includere tutti gli eventi decisivi in senso rivoluzionario della storia moderna, a partire dallo scisma luterano. 2. Il tratto che unisce tutti questi grandi fatti storici negativi sarebbe rappresentato (non ovviamente da un pensiero ma) dall'azione di una élite di rivoluzionari sconosciuti operanti sempre dietro le quinte; ma, per esempio nel caso della Riforma, l'élite, ossia la Massoneria (perché sempre lì si va a parare) non era ancora nata. 3. Questo tratto dà quindi vita ad un palese anacronismo, per quanto riguarda Umanesimo (in genere altro grande imputato) e Riforma. Se aggiungiamo la Rivoluzione inglese, modello iniziale delle rivoluzione successive, di nuovo non troviamo l'azione di questa famosa élite, visto che tale Riv si è svolta nella prima metà del Seicento. 4. INcludere anche il Risorgimento, interpretandolo secondo la nozione di rivoluzione eterodiretta dalla Massoneria, significa solo scambiare la parte per il tutto e fare di ogni erba un fascio.
Esempio nel merito: Napoleone III voleva sostituirsi all'Austria nel controllo dell'Italia.
Quindi: Piemonte allargato sino all'Isonzo ma non oltre, satellite della F; Stato dell'Italia centrale (Toscana) a suo cugino Girolamo, un napoleonide; Regno di Napoli ad un "murattiano", Luciano Murat, Gran Maestro della Mass Francese. Il piano poi fallì (nel 59-60) anche perché tutti gli esponenti di spicco del patriottismo risorgimentale, diversi dei quali sicuramente massoni, vi si opposero decisamente e pubblicamente, p.e. nel caso del Regno di Napoli. Allora, come si fa a sostenere che l'azione risorgimentale era sostenuta dalla massoneria europea, compresa quella francese? Quale massoneria "europea"?
Altro argomento ripreso da mons. Viganò: la I gm avrebbe avuto come scopo unico ed essenziale la distruzione della Duplice Monarchia perché cattolica. Certo, formalmente, era ancora abbastanza cattolica. Ma l'obiettivo essenziale dei franco-inglesi e di Wilson era la distruzione della potenza tedesca, paese protestante. Wilson dichiarò guerra nell'aprile del 17 alla sola Germania. All'Austria sono del Dicembre successivo, dopo che l'esercito italiano aveva bloccato l'avanzata nemica post-Caporetto al Piave e sul Grappa. Wilson per mesi, assieme agli inglesi, cercò di indurre l'imperatore CArlo ad una pace separata, trattative segrete fallite anche per l'ottusità austriaca: l'imperatore Carlo non volle mai fare concessioni all'Italia, che asburgicamente detestava e disprezzava.
Che argomenti sono, questi? Nel merito o non nel merito? Giusti? Sbagliati? Se errati, si replichi nel merito, possibilmente, non con le frasi fatte del "politicamente corretto" tradizionalista.
Z.

Anonimo ha detto...

Ho trovato calzante l'applicazione della 'grande risistemazione' a ritroso nel tempo in quanto chiunque l'ha voluta mettere in atto, pochi o tanti uomini che siano stati, si è sempre rivelata essere un inganno fine a se stesso, che mai ha mantenuto le promesse fatte all'inizio. E le promesse non le ha mantenute perché le varianti della vita sono fuori da ogni super controllo umano, anche fuori dal controllo dei pianificatori che ambiscono a risistemare il tutto. Oggi possiamo dire che la rivoluzione inevitabilmente sfocia nel totalitarismo in quanto deve tenere sotto controllo tutte le varianti della vita umana, così la 'grande risistemazione',detta anche great reset, contiene in sé i due movimenti quello rivoluzionario e quello totalitario sotto le mentite spoglie dell'emergenza, fino a ieri sanitaria, presto climatica, poi forse come invasione degli extraterrestri. Il tutto senza mai staccare l'essere umano dal così detto vaccino che, sempre più verosimilmente, sembra essere il vero agente del transumanesimo in fieri, cioè della ibridazione dell'essere umano con l'alta tecnologia che, finalmente per loro, consentirà il controllo capillare di tutti gli abitanti della terra, nel numero chiuso di 500 milioni, contro i 7,85 miliardi di oggi.

N.B. Le informazioni scritte derivano da letture di questi ultimi mesi su pochissimi blog da me frequentati, spesso su vostre indicazioni. E queste informazioni discendono dalle 'loro' relazioni, durante i 'loro' incontri spesso lontani nel tempo di anni ed anni.

Trasmesso in live streaming il giorno 13 mag 2021 ha detto...

Vaccini e cellule fetali, di che si tratta?
start AP
https://www.youtube.com/watch?v=b6FugVUgr7A
Quattro chiacchiere con Cristiano Lugli, co-fondatore di Renovatio21, per chiarire lo status quo relativo all'uso di linee cellulari fetali umane nella ricerca scientifica: scheda tecnica, questioni morali e prospettive ecclesiali.

maestro Aurelio Porfiri ha detto...

Il Potere e la Vera Umiltà. Che Riguarda la Persona Privata, non il Suo Ruolo.
https://www.marcotosatti.com/2021/06/02/il-potere-e-la-vera-umilta-che-riguarda-la-persona-privata-non-il-suo-ruolo/

Nemici del bene ? ha detto...

PASSATA LA NOTTE SCORSA ALTRA LEGGE INIQUA ED OMICIDA. CONVERSIONE IN LEGGE DI UN DECRETO N 128 IN LEGGE N. 76.
https://gloria.tv/post/nANNBCE2PCLo1sZ1TH9v6GpfR
Lunedì 31 Maggio 2021 n.128 legge 28 maggio 2021 n°76
modificazioni d.l. 2021 n°44

Anonimo ha detto...

https://www.infowars.com/posts/doctor-slams-covid-vaccine-my-patients-are-not-laboratory-rats-to-be-sacrificed-in-a-global-vaccine-experiment/

Anonimo ha detto...

Non capisco la persistente ricerca delle pulci del Sig. Z. sul coraggioso intervento di Mons. Viganò. Anziché l'ampia visione d'insieme sullo scorrere della storia e sul senso cristiano della medesima, ci si inceppa in dettagli apparentemente complicati e dirimenti per mandare all'aria lo smascheramento della tragedia epocale, ecclesiale e politica. Infatti non mi sembra che il Monsignore abbia mai citato la Massoneria (del resto nel 1717 si è concretizzata a Londra solo la Gran Loggia Madre dopo secoli di gestazione di correnti e gruppi di pensiero e azione gnostici, esoterici, intrinsecamente anticristici, se pure camuffati da magia bianca: basi pensare a Pico della Mirandola o a Comenius), poiché vi sono sempre state molte massonerie, carbonerie, rosacrociani et similia. E' davvero una grossa gaffe attribuire a Viganò la responsabilità o il merito di una denuncia che ricupera e aggiorna semplicemente ciò che da secoli i Sommi Pontefici hanno ripetutamente illustrato sull'origine e aggravamento del movimento di secolarizzazione e laicizzazione in prospettiva ateistica attraverso trame più o meno organizzate. Nelle parole di Mons. Viganò c'è infatti l'eco di molti interventi magisteriali, tra cui noto con evidenza il discorso di Pio XII all'Azione Cattolica del 12.10.52 e persino il discorso di Giovanni Paolo II alla Fondazione Alcide De Gasperi il 23.2.2002. Il tentativo di sminuire e banalizzare l'analisi e l'appello dell'Arcivescovo ignora che tutte le azioni storiche e contemporanee da lui denunciate, sia quelle occasionali e personali, come quelle pianificate da gruppi di potere economici, finanziari e ideologici sono TUTTI originati dallo stesso padre della menzogna, che è Satana stesso. Inutile cercare quindi la perfezione dell'incastro degli eventi, perché risalgono inesorabilmente al Mysterium Iniquitatis all'opera fin dai tempi dell'Apostolo San Paolo (2 Tessalonicesi).
Oscar

Anonimo ha detto...


"Le rivoluzioni sfociano inevitabilamente nel totalitarismo.."

Non è esatto, detto così. Quali rivoluzioni? Anche su questo blog, contro la "dittatura sanitaria", si è fatto appello più volte alle libertà garantite dalla nostra Costituzione, libertà individuali.
Ebbene, queste libertà non sono il frutto della rivoluzione inglese e di quella francese, e in Italia della "Rivoluzione italiana"?
In Frncia non operavano solo i Giacobini, che tra l'altro furono fatti fuori dopo breve tempo. Anche i "tradizionalisti" senza saperlo o volerlo trovano dunque qualcosa di buono nel "costituzionalismo" creato dalle "rivoluzioni" moderne (in Italia importato dalla monarchia piemontese, con lo Statuto del 1848, pomo della discordia tra i Borboni e i liberali meridionali).
A chi gli obiettava la democrazia inglese, con il suo pacifico parlamentarismo e la mentalità rispettosa delle regole, Leone Trotski replicava che, a ben vedere, quella visione equilibrata, quel parlamentarismo basato sulla divisione dei poteri, il rispetto della legge, etc., si realizzò solo dopo che un re era stato decapitato ad un crocicchio (Carlo I Stuart, per volontà sopreattutto di Cromwell, il capo dei parlamentari vittoriosi - le guerre civili inglesi del Seicento furono terribili, come del resto ogni guerra civile). Secondo Trotski la violenza era marxisticamente la levatrice della storia.
Bisognerebbe, pertanto, distinguere.
Un altro argomento contro il concetto troppo largo di Gran Reset adottato: anche la Russia di Putin è ricorsa subito al vaccino, affidandosi completamente ad esso, se non erro, per affrontare l'emergenza covid. Eppure questa Russia è sicuramente fuori dal club degli agenti del gran reset.
Fondare la conoscenza dei fatti, soprattutto della storia, solo o eminentemente sui blog, non mi sembra un buon metodo.
Z.

Anonimo ha detto...


# Oscar

Lei espone la solita tesi: la massoneria che esiste e opera prima della massoneria, nei secoli precedenti, all'infinito. ""Secoli di gestazione..". Ai massoni questa tesi non dispiacerebbe, visto che fanno risalire le origini esoteriche della loro Setta al tempo della costruzione del tempio di Salomone, addirittura. Una concezione "magica" la loro, che viene di fatto adottata dai loro critici tradizionalisti.
Cercare in modo rigoroso le connessioni storiche diventa un inutile "cercare la perfezione nell'incastro degli avvenimenti"? Certo, se si preferisce un approccio dilettantesto alla conoscenza dei fatti, allora la ricerca dei nessi storici diventa inutile ricerca della perfezione dell'incastro degli avvenimenti.
Ma è sempre un dialogo tra sordi: tra coloro che, pur non negando ovviamente l'azione di sette e conventicole nella storia, si rifiutano di vedere l'intero svolgimento storico quale risultato di una riuscita cospirazione, per di più attuata occultamente da un organo centrale parimenti occulto (dove sarebbe?) - e coloro che invece si servono di questa semplificatrice teoria cospirazionista per spiegare tutto (e il contrario di tutto).
Z.


Anonimo ha detto...

"...Fondare la conoscenza dei fatti, soprattutto della storia, solo o eminentemente sui blog, non mi sembra un buon metodo."

Giusto. Per quel che mi riguarda qualche pagina extra blog l'ho letta nel tempo. I commenti cercano di cogliere, nel particolare del momento, il generale considerato attraverso una visione del mondo. Gli aspetti positivi delle rivoluzioni europee che lei mette in luce, li attribuisco anche al lievito del Cristianesimo, che vuoi o non vuoi è stato formativo di un'intera civiltà, cioè formativo degli ottimi come dei pessimi spesso loro malgrado. Sono proprio le nazioni che lei cita, dove più furibonda è stata la guerra civile, a mostrare ancora oggi e spesso oltre l'oggi la bontà, la santità di quel lievito.

Anonimo ha detto...


L'etichetta anticristica attribuita a Pico della Mirandola - un giudizio da rivedere

Pico era sì un ingegno precoce portato ad una concezione quasi visionaria della filosofia sulla scia delle speculazioni del platonismo fiorentino e, inizialmente, mirava a fare della vera filosofia l'organo intellettuale capace di portarci alla vera religione, quella cristiana. Prospettiva intellettualistica e astratta non però anticristiana.
La sua famosa Orazione sulla dignità dell'uomo era la brutta di un'introduzione mai pubblicata, trovata dal nipote tra le sue carte, senza titolo, per le 900 tesi su tutto lo scibile che avrebbe voluto discutere con dotti di tutta Europa a Roma - riunione saggiamente proibita dal Papa che fece indagare l'ortodossia delle tesi riservate alla religione: 6 furono considerate eretiche [p.e. metteva in dubbio l'eternità dell'Inferno], 7 sospette. Il tema dell'Orazione è in realtà la libertà dell'uomo, il suo libero arbitrio, che può condurlo alle stalle come alle stelle. Pico insisteva sull'elemento razionale nell'uomo, ponendo a suo modello l'intelligenza angelica dei Serafini, che egli riteneva possibile imitare, se guidato, l'uomo, dalla vera filosofia, la quale gli avrebbe, tra l'altro, consentito di cogliere la bellezza, l'armonia della Creazione.

Nello studio delle altri religioni e della "prisca sapienza" dei popoli, in particolare della Cabala, credeva di poter individuare una serie di verità che la ragione, serafinamente ispirata, avrebbe potuto utilizzare a maggior gloria del Cristianesimo, non contro. Un'utopia, non c'è dubbio, fondata su una sopravalutazione della nostra ragione e su una nozione ancora imperfetta della Rivelazione.

Sospetto d'eresia, salvatosi dal carcere grazie alla protezione di Lorenzo il Magnifico, Pico divenne un discepolo del Savonarola, avvicinandosi progressivamente all'ortodossia cattolica sotto l'influenza potente del grande frate. Diede i suoi beni ai poveri e cominciò a praticare una vita austera. Si sarebbe fatto domenicano, come voleva il frate, se non fosse morto all'improvviso a 32 anni, molto probabilmente avvelenato dal suo segretario, nemico del Savonarola.
Pico fu sempre nemico accanito della astrologia e della magia. Scrisse un'opera in più volumi contro l'Astrologia, demolitrice di questa superstizione, della quale Savonarola pubblicò un riassunto. L'astrologia (e ogni superstizione) la combatteva in nome del libero arbitrio. Polemizzò anche con efficacia contro i dotti ebrei, che attaccavano le traduzioni dei Settanta della Bibbia, e di S. Girolamo.
Penso che il Pico più maturo, fatta la tara del suo primo periodo sotto l'influenza della "teologia platonica" del Ficino, dovrebbe essere riscoperto, a cominciare dalla sua difesa delle traduzioni della Scrittura contro le critiche degli Ebrei.
Z.

Sui passaportivaccinali.. ha detto...

https://gloria.tv/post/t82dzWxBXwBF4UsXxMHhzSVbf

mic ha detto...

Conclusioni di Roberto de Mattei in un articolo sul convegno di Venezia e suoi relatori pubblicato da Corrispondenza Romana... C'è molto di condivisibile ma occorre maggiore discernimento sulla sua posizione sui vaccini, ad esempio...
....
Naturalmente Dugin non ha parlato di questo, e nessuno ha capito di cosa abbia parlato. Egli è apparso comunque come la figura di maggior spicco dell’incontro, assieme all’arcivescovo Viganò, ma appare difficile credere che quest’ultimo, così come altri relatori, possa accettare la feroce avversione del politologo russo all’Occidente e alla “eresia latina” della Chiesa di Roma.

Certo, nei convegni accademici prendono la parola studiosi diversi, con tesi diverse. Però il summit sul “Grande risveglio”, è stato un incontro di carattere non scientifico, ma “militante”. In tali casi si giudica il messaggio di insieme che l’evento vuole trasmettere. E c’è da chiedersi quale messaggio provenga da questo convegno se non quello di una enorme confusione ai danni del mondo della Tradizione cattolica. 

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

(commento aggiornato)

A parte la questione sui vaccini, concordo con le osservazioni di De Mattei (lette per intero su CR). Sull'evento di Venezia in sé non mi farei molti problemi, mi interessa sostanzialmente quello che ha scritto Viganò e Valli, non mi pongo il problema della sintesi. Ma l'effetto guazzabuglio in generale c'è, e non solo a Venezia. Credo che sia meglio ridurre il piccolo gregge ancora di più invece di cercare improbabili alleanze: sembra invece che vogliamo imbarcare chiunque abbia da contestare il sistema, indipendentemente da quanto sia credibile e da cosa proponga come alternativa.
Poi quando il mondo tradizionale smetterà di guardare ad est con attese messianiche non sarà mai troppo tardi.

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
Rimane anche per me un punto di profondo dissenso e mi dispiace che de Mattei abbia preso una posizione che nel complesso è non meno ideologica e negli ultimi passaggi del saggio vagamente hegeliana (confusione del bene comune con l'interesse pubblico, opportunità dell'obbligatorietà dei vaccini...). Tuttavia il giudizio complessivo sul convegno è ampiamente condivisibile. Anni fa il Cattolicesimo tradizionale metteva al centro la Messa, oggi ci si attarda alla corte di Dugin.

Anonimo ha detto...

Benissimo il simposio "di Venezia" (virtuale, a quanto ho capito), anche se mi pare un po' eterogeneo quanto a competenze degli oratori. Dal punto di vista dottrinale mi pare di impostazione nettamente sedeplenista. E anche l'espressione "Nuovo Rinascimento" la lascerei a Sgarbi e a Fusaro, ossia ai non cattolici.

Da Fb ha detto...

Sicuramente prima e meglio di me l'hanno detto don Floriano (per il quale però la questione è più semplice. non c'è nessun Papa) e altri, ma manca qualcosa allo "storico" discorso di Mons. Viganò.
Che un vescovo definisca quello che per lui è il Papa "una marionetta" diffonde una mentalità non cattolica. Se il Papa è tale non solo non è "una marionetta" (il che tra l'altro presuppone che sia manovrato dall'esterno, con pregiudizio gravissimo dell'indipendenza della Chiesa) ma è il "dolce Cristo in terra" di Santa Caterina, colui senza la sottomissione al quale non c'è salvezza (Bonifacio VIII), la norma prossima di fede per ogni battezzato.
Lo stesso vale per gli altri partecipanti al cosiddetto "summit di Venezia". Viganò però ha il potere (o sbaglio?) di rivolgergli le monizioni canoniche per costringerlo ad abiurare i suoi errori o a essere deposto. Perché non lo fa?

fabrizio giudici ha detto...

Se il Papa è tale non solo non è "una marionetta"

Quale articolo di fede dice questa cosa? Mi sembra nessuno. Tant'è che di papi succubi di poteri esterni ce n'è un certo numero nella storia della Chiesa - la differenza è che questo agisce anche sul piano (im)morale, mentre gli esempi del passato perlopiù agivano sul potere politico. Ma Liberio, quando su pressioni politiche esterne scomunicò Atanasio, non fu una marionetta dei poteri esterni? Non agì erroneamente sul piano morale? E non era comunque legittimo Papa?

Come al solito il sedevacantismo va a braccetto con la papolatria...

Anonimo ha detto...

Anche per la "pandemia" Il vero problema è la fiducia nell'elite. Nell'elite economica, mediatica, politica, tecnocratica, scientifica che ci governa. Più è grande la nostra fiducia nel'elite e più accondiscendiamo a seguirne gli indirizzi, più grande è la nostra sfuducia e più tendiamo a metterne sistematicamente in dicussione proposte e soluzioni, anche in ambito medico-scientifico. Anche riguardo a chiusure e vaccini.
Quanto è grande ad esempio la nostra fiducia nell'Oms, braccio santitario dell'Onu? Quanto è grande la nostra fiducia nella Ue? Quanto è grande la nostra fiducia nei governanti italiani, a cominciare dai Draghi e dagli Speranza? Quanto è grande la nostra fiducia nei mass media? Personalmente nutro per questa elite scarsissima stima, per non dire marcato disprezzo, e quindi riservo ad essa ben poca della mia fiducia. Non perchè segua qualche teoria indimostrabile di complotto universale. Ma perchè ritengo che le persone che oggi stanno ai vertici seguano principi sbagliati, del tutto erronei e frutto di un profondo oscurantismo spirituale. Coloro che non conoscono i veri principi, che vivono nell'oscurantismo dello spirito, non possono proporre nulla di davvero buono. Per questo e solo per questo non mi fido di loro. Non entro nel merito dei vaccini, visto che non possiedo sufficienti conoscenze scientifiche. Non posso affermare che siano fatti per danneggiarci nel lungo periodo ( sebbene non lo possa nemmeno del tutto escludere). Noto soltanto che coloro che oggi sposano il vaccinismo più estremo e caricaturale sono le persone che meno stimo (a cominciare, per dirne due, dal signor Gates e dal signor Bergoglio, che nella mia considerazione stanno una tacca sotto il conte Dracula). E per questo, per sana e sensata prudenza, di loro diffido.
Martino Mora