Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 11 maggio 2021

Martedì delle Rogazioni - (Invocazioni in calce)

Nella Santa Messa della V Domenica dopo Pasqua, il nostro sacerdote ha dedicato una parte dell'omelia per richiamare e farci scandire le Rogazioni, in preparazione dell'Ascensione al Cielo del Signore, che si celebra questo giovedì 13 (a Sant'Anna in via Merulana alle ore 16 non mancherà la Santa Messa).
Per i primi cristiani la Festa dell'Ascensione era la più importante (ancor più della Pasqua). Si tratta del momento culminante dell'Azione divino-umana del Signore, che precede e consente l'invio del Suo Spirito che vivifica la Sua Chiesa: la ricollocazione alla destra del Padre dell'umanità redenta, riscattata dalla Sua passione e morte in Croce e rigenerata dalla Risurrezione.
In questa temperie la Chiesa tutta dovrebbe far risuonare le suppliche di liberazione, nelle quali si chiede al Signore che storni da noi ogni disgrazia umana, diabolica e naturale. 
Ieri abbiamo iniziato le suppliche del Lunedì delle Rogazioni [qui]. Oggi proseguiamo con quelle del martedì. Le Rogazioni si svolgevano in forma di triduo. Almeno una avveniva con la processione verso il luogo stabilito o almeno fino al sagrato della chiesa. Il rituale si ripeteva in punti prestabiliti. La processione si fermava. Il sacerdote ripeteva la formula, pregava e benediceva i quattro punti cardinali. Ho scelto l'immagine commovente di una parrocchia veneta che ha ripreso l'usanza delle suppliche rivolte a Dio perché assicuri i beni spirituali e la prosperità della terra allontanando sventure e calamità. E ogni volta il momento più solenne è quello della “benedizione cosmica”, impartita in direzione dei quattro angoli dell’universo. “A fulgure et tempestate, A peste, fame et bello” recita il celebrante. “Libera nos Domine”, rispondono i fedeli.  
Visto che non possiamo più prendere parte alle Processioni delle Rogazioni, possiamo, almeno, recitare le Litanie dei santi in unione con la Chiesa: "si avrà parte nei benefici di una istituzione così santa, e si contribuirà ad ottenere le grazie che la cristianità, in questi tre giorni, sollecita da tutti i luoghi; avremo anche compiuto atto di vero cattolico".  In calce trovate le litanie dei santi precedute dalle Rogazioni estratte per chi vuole soffermarcisi particolarmente.

Martedì delle Rogazioni

Preghiera per i peccatori.
Oggi continuano ancora le suppliche della Chiesa, e le schiere del Signore percorrono, per la seconda volta, le vie della città ed i sentieri delle campagne. Uniamoci ad essi, e facciamo sentire anche noi quel grido che penetra fino al cielo: Kyrie, eléison! Signore, abbiate pietà! Riflettiamo al numero immenso dei peccati che si commettono ogni giorno e ogni notte, ed imploriamo misericordia. All'epoca del diluvio, "ogni mortale aveva depravato la sua via" (Gen 6,12); ma gli uomini non si preoccupavano di domandare grazia al cielo. Dice il Signore: "Venne il diluvio e spense tutti" (Lc 17,27). Se avessero pregato, se avessero fatto ammenda onorevole alla divina giustizia, la mano di Dio si sarebbe arrestata; non avrebbe rovesciato sulla terra "le cataratte del grande abisso" (Gen 8,2). Un giorno dovrà pur venire, nel quale non più le acque, ma un fuoco acceso dalla collera celeste, divamperà su questa terra che noi calpestiamo; un fuoco che brucerà fino alle radici delle montagne (Dt 32,22), e come accadde al tempo di Noè, divorerà i peccatori sorpresi nella loro effimera sicurezza.
Ma in anticipo, la santa Chiesa, oppressa dai suoi nemici, decimata dal martirio dei suoi figli, ridotta agli estremi dalle defezioni degli altri, sprovvista di qualunque appoggio terrestre, sentirà che quel giorno è vicino; poiché rara sarà la preghiera, come la fede. Vegliamo, dunque, e preghiamo, affinché questi giorni della consumazione vengano ritardati; affinché la vita cristiana, così dissanguata, riprenda un po' di vigore; e che il mondo, invecchiato, non si abbatta durante i tempi nostri. I cristiani sono ancora presenti dappertutto, ma il loro numero è visibilmente diminuito. L'eresia occupa vaste regioni, dove prima fioriva il cattolicesimo; nei paesi da essi risparmiati, l'incredulità e l'indifferenza hanno condotto la maggior parte degli uomini a non essere più cristiani che di nome, ed a trasgredire senza rimorsi anche i doveri religiosi più essenziali; in un gran numero di quelli che compiono i loro obblighi di cattolici, le verità sono diminuite (Sal 11,2), la forza della fede ha lasciato il posto alla mollezza delle convinzioni; conciliazioni impossibili sono tentate e seguite; i sentimenti e le azioni dei santi, che lo Spirito di Dio animava, gli atti e gli insegnamenti della Chiesa, sono tacciati di esagerazione e d'incompatibilità con un sedicente progresso; la ricerca degli agi è divenuto uno studio assiduo; la conquista dei beni terrestri, una nobile passione; l'indipendenza un idolo, al quale tutto si sacrifica; la sottomissione, una vergogna che bisogna fuggire o dissimulare; e, finalmente, il sensualismo, quale impura atmosfera, impregna da ogni parte una società che si direbbe abbia deciso di abolire anche il ricordo della Croce.
Sorgono da qui tanti pericoli per questa umanità che sogna condizioni diverse da quelle che Dio ha voluto imporle. Se il Vangelo è divino, come gli uomini potrebbero fare il contrario, senza provocare il cielo a lanciare sopra di essi quei flagelli che schiacciano, quando non salvano? Siamo giusti, e sappiamo riconoscere le nostre miserie di fronte alla santità suprema: i peccati della terra si moltiplicano, per numero e per intensità, in una maniera impressionante; e pertanto, nel quadro che abbiamo tracciato, non parliamo né dell'empietà forsennata, né degli insegnamenti perversi, il cui veleno circola un po' dappertutto, né dei patti con Satana che minaccia di far discendere il nostro secolo al livello di quelli pagani; né della cospirazione tenebrosa organizzata contro ogni ordine, ogni giustizia, ogni verità. Ancora una volta, uniamoci alla santa Chiesa, ed esclamiamo con lei in questi giorni: "Dalla tua collera, liberaci, o Signore!".

Preghiera per i beni della terra.
Un altro dei fini che si propongono le Rogazioni è quello di attirare la benedizione di Dio sui raccolti ed i frutti della terra; è la domanda del pane quotidiano che si tratta di presentare solennemente alla Maestà divina. "Gli occhi di tutti da te attendono e tu dai loro a suo tempo il loro cibo, allarghi la mano e colmi di favori ogni vivente" (Sal 144,15-16). Ferma su queste parole, la santa Chiesa supplica il Signore di dare anche quest'anno agli abitanti della terra il nutrimento di cui hanno bisogno. Confessa che ne sono indegni per le loro offese: riconosciamo con lei i diritti della divina giustizia sopra di noi, e scongiuriamola di lasciarsi vincere dalla misericordia. I flagelli che potrebbero arrestare improvvisamente le speranze orgogliose dell'uomo, sono nelle mani di Dio; nessuno sforzo sarebbe per lui di annientare tante belle ricerche: un turbamento dell'atmosfera sarebbe sufficiente per ridurre i popoli agli estremi. Ha un bel fare la scienza economica! bene o male deve fare i conti con Dio! Essa parla di lui raramente, ed egli sembra consentire a vedersi dimenticato; ma "non dorme affatto il custode d'Israele" (Sal 120,4). Che egli trattenga la sua mano benefica, ed i nostri lavori agricoli di cui siamo così fieri, le nostre coltivazioni, per mezzo delle quali ci vantiamo di aver reso ormai impossibile la carestia, saranno immediatamente colpite di sterilità. Una malattia, la cui origine resterà sconosciuta, si potrebbe improvvisamente abbattere sui prodotti della terra - quante volte l'abbiamo costatato - e sarebbe sufficiente per affamare i popoli, sufficiente per attirare le più terribili perturbazioni in un ordine sociale che ha voluto liberarsi dalla legge cristiana, e non ha più altra ragione di sussistere che la compassione divina.
Tuttavia, se il Signore si degnerà anche quest'anno di concedere fecondità e protezione ai raccolti che le nostre mani hanno seminato, dovremo dire, per amore della verità, che egli avrà dato il nutrimento a coloro che lo dimenticano, a coloro che lo bestemmiano, come a quelli che pensano a lui e gli rendono onore. I ciechi ed i perversi, abusando di questa longanimità, ne approfitteranno per proclamare sempre più forte l'inviolabilità delle leggi della natura; Dio tacerà ancora, e li nutrirà. Perché trattiene la sua indignazione? perché la sua Chiesa ha pregato, perché sulla terra ha riconosciuto i dieci giusti (Gen 18,32), ossia quel ristretto numero di cui si contenta nella sua adorabile bontà. Egli lascerà, dunque, parlare e scrivere i sapienti economisti che gli sarebbe così facile confondere; e, grazie a questa pazienza, avverrà che molti di essi si stancheranno di seguitare a correre così le vie dell'assurdo: una circostanza inattesa schiuderà i loro occhi, un giorno essi crederanno e pregheranno insieme a noi. Altri sprofonderanno sempre più in basso nelle loro tenebre; sfideranno la giustizia divina sino alla fine, e meriteranno che su di essi si compia il terribile oracolo: "Dio ha fatto ogni cosa per se stesso, anche l'empio per il giorno infausto" (Pr 16,4).
Per noi che ci gloriarne della semplicità della nostra fede, che attendiamo tutto da Dio e niente da noi stessi, che ci riconosciamo peccatori e indegni dei suoi doni, imploreremo, durante questi tre giorni, il pane della sua misericordia, e diremo insieme alla santa Chiesa: "Che ti degni dare e conservare i frutti della terra, ti preghiamo, ascoltaci, o Signore!". Che egli si degni ancora questa volta esaudire il grido del nostro affanno! e, tra un anno, torneremo ad indirizzargli la medesima domanda. Marciando, sotto il vessillo della croce, noi verremo di nuovo a percorrere le medesime strade, facendo risuonare nell'aria le medesime Litanie; e la nostra fiducia si fortificherà sempre più al pensiero che la santa Chiesa, in tutto il mondo cristiano, conduce i suoi figli in questo supplichevole cammino. Da quindici secoli il Signore riceve i voti dei suoi fedeli, in quest'epoca dell'anno; non vorremo essere noi, adesso, ad attenuare l'omaggio che gli è dovuto: faremo ogni sforzo per supplire, con l'ardore delle nostre preghiere, all'indifferenza ed alla mollezza che troppo spesso vi si uniscono, facendo così sparire dai nostri usi molti di quei segni di cattolicità che furono così cari ai nostri padri.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 208-211

* * *
Le Rogazioni (estratto dalle litanie dei Santi [qui])
Dopo l'invocazione riassuntiva ai Santi e due brevi acclamazioni a Iddio, iniziano le suppliche di liberazione, nelle quali si chiede che il Signore buono e filantropo storni da noi ogni disgrazia umana, diabolica e naturale. Questa parte delle litanie è particolarmente importante nella processione delle Rogazioni, specie per le richieste inerenti al clima e alle calamità naturali, e si recita subito prima della benedizione dei campi.
Lo Schuster precisa che per "morte sempiterna" s'intende la morte dell'impenitente, sicuramente destinato alla dannazione perpetua.
Omnes Sancti et Sanctae Dei, intercedite pro nobis.
Propitius esto, parce nos, Domine.
Propitius esto, exaudi nos, Domine.
Ab omni malo, libera nos, Domine.
Ab omni peccato,
Ab ira tua,
A subitanea et improvisa morte,
Ab insidiis diaboli,
Ab ira et odio et omni mala voluntate,
A spiritu fornicationis,
A fulgure et tempestate,
A flagello terraemotus,
A peste, fame et bello,
A morte perpetua,
Santi e Sante tutti di Dio, intercedete per noi.
Sii indulgente, risparmiaci, o Signore.
Sii indulgente, ascoltaci, o Signore.
Da ogni malvagità, liberaci, o Signore.
Da ogni peccato,
Dalla tua ira,
Dalla morte improvvisa e inaspettata,
Dalle insidie del demonio,
Dall’ira, dall’odio e da ogni desiderio cattivo, Dallo spirito d’immondezza,
Dal fulmine e dalla tempesta,
Dal flagello del terremoto,
Dalla pestilenza, dalla carestia e dalla guerra, Dalla morte sempiterna,

* * *
Il testo delle Litanie per la recita fluida e concentrata.
Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Christe, eléison. Christe, eléison.
Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Pater de cælis Deus, miserére nobis.
Fili, Redemptor mundi, Deus, miserére nobis Spiritus Sancte, Deus, miserére nobis
Sancta Trinitas, unus Deus, miserére nobis.
Sancta Maria, ora pro nobis.
Sancta Dei Genetrix, ora pro nobis.
Sancta Virgo virginum, ora pro nobis.
Sancte Michael, ora pro nobis.
Sancte Gabriel, ora pro nobis.
Sancte Raphael, ora pro nobis.
Omnes sancti Angeli et Archangeli, orate pro nobis.
Omnes sancti beatorum Spirituum ordines, orate pro nobis.
Sancte Ioannes Baptista, ora pro nobis.
Sancte Ioseph, ora pro nobis.
Omnes sancti Patriarchae et Prophetae, orate pro nobis.
Sancte Petre, ora pro nobis.
Sancte Paule, R. Sancte Andrea, ora pro nobis.
Sancte Iacobe (maior), ora pro nobis.
Sancte Ioannes, ora pro nobis.
Sancte Thoma, ora pro nobis.
Sancte Iacobe (minor), ora pro nobis.
Sancte Philippe, ora pro nobis.
Sancte Bartolomaee, ora pro nobis.
Sancte Matthaee, ora pro nobis.
Sancte Simon, ora pro nobis.
Sancte Thaddaee, ora pro nobis.
Sancte Matthia, ora pro nobis.
Sancte Barnaba, ora pro nobis.
Sancte Luca, ora pro nobis.
Sancte Marce, ora pro nobis.
Omnes sancti Apostoli et Evangelistae, orate pro nobis.
Omnes sancti discipuli Domini, orate pro nobis.
Omnes sancti Innocentes, orate pro nobis.
Sancte Stephane, ora pro nobis.
Sancte Laurenti, ora pro nobis.
Sancte Vincenti, ora pro nobis.
Sancti Fabiane et Sebastiane, ora pro nobis.
Sancti Ioannes et Paule, ora pro nobis.
Sancti Cosma et Damiane, ora pro nobis.
Sancti Gervasi et Protasi, ora pro nobis.
Omnes sancti martyres, orate pro nobis.
Sancte Sylvester, ora pro nobis.
Sancte Gregori, ora pro nobis..
Sancte Ambrosi, ora pro nobis.
Sancte Augustine, ora pro nobis.
Sancte Hieronyme, ora pro nobis.
Omnes sancti Pontifices et Confessores, orate pro nobis.
Omnes sancti Doctores, orate pro nobis.
Sancte Antoni, ora pro nobis.
Sancte Benedicte, ora pro nobis.
Sancte Bernarde, ora pro nobis.
Sancte Dominice, ora pro nobis.
Sancte Francisce, ora pro nobis.
Omnes sancti Sacerdotes et Levitae orate pro nobis.
Omnes sancti Monachi et Eremitae, orate pro nobis.
Sancta Anna, ora pro nobis.
Sancta Maria Magdalena, ora pro nobis.
Sancta Agatha, ora pro nobis.
Sancta Lucia, ora pro nobis.
Sancta Agnes, ora pro nobis.
Sancta Caecilia, ora pro nobis.
Sancta Catharina, ora pro nobis.
Sancta Anastasia, ora pro nobis.
Omnes sanctae Virgines et Viduae, orate pro nobis.
Omnes Sancti et Sanctae Dei, intercedite pro nobis.
Propitius esto parce nos, Domine.
Propitius esto, exaudi nos, Domine.
Ab omni malo, libera nos, Domine.
Ab omni peccato, libera nos, Domine.
Ab ira tua, libera nos, Domine.
A subitanea et improvisa morte, libera nos, Domine.
Ab insidiis diaboli, libera nos, Domine.
Ab ira et odio et omni mala voluntate, libera nos, Domine.
A spiritu fornicationis, libera nos, Domine.
A fulgure et tempestate, libera nos, Domine.
A flagello terraemotus, libera nos, Domine.
A peste, fame et bello, libera nos, Domine.
A morte perpetua, libera nos, Domine.
Per mysterium sanctae Incarnationis tuae, libera nos, Domine.
Per adventum tuum, libera nos, Domine.
Per nativitatem tuam, libera nos, Domine.
Per baptismum et sanctum ieiunium tuum, libera nos, Domine.
Per crucem et passionem tuam, libera nos, Domine..
Per mortem et sepulturam tuam, libera nos, Domine.
Per sanctam resurrectionem tuam, libera nos, Domine.
Per admirabilem ascensionem tuam, libera nos, Domine.
Per adventum Spiritus Sancti Paracliti, libera nos, Domine.
In die iudicii, libera nos, Domine.
Peccatores, te rogamus, audi nos.
Ut nobis parcas, te rogamus, audi nos..
Ut nobis indulgeas, te rogamus, audi nos.
Ut ad veram paenitentiam nos perducere digneris, te rogamus, audi nos.
Ut Ecclesiam tuam sanctam regere et conservare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut domum Apostolicum et omnes ecclesiasticos ordines in sancta religione conservare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut regibus et principibus christianis pacem et veram concordiam donare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut cuncto populo christiano pacem et unitatem largiri digneris, te rogamus, audi nos.
Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, te rogamus, audi nos.
Ut nosmetipsos in tuo sancto servitio confortare et conservare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut mentes nostras ad caelestia desideria erigas, te rogamus, audi nos..
Ut omnibus benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas, te rogamus, audi nos.
Ut animas nostras, fratrum, propinquorum et benefactorum nostrorum ab aeterna damnatione eripias, te rogamus, audi nos.
Ut fructus terrae dare et conservare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut omnibus fidelibus defunctis requiem aeternam donare digneris, te rogamus, audi nos.
Ut nos exaudire digneris, te rogamus, audi nos.
Fili Dei, te rogamus, audi nos.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domine.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, Domine.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Roba d’altri tempi

Anonimo ha detto...

Secondo alcune tradizioni francesi, nei giorni intorno al 10-11- 12 di maggio ricade l'anniversario dell'inizio del Diluvio Universale..
Molti mistici sostengono che, coloro che morirono nel diluvio, in gran parte (presumibilmente la maggioranza) ebbero l'umiltà ed il realistico buon senso di ritenere e riconoscere che, in definitiva, ciò che stava succedendo, lo avevano meritato. Pertanto affrontarono la loro morte in spirito di sconto, espiazione e riparazione dei loro peccati. Così facendo, evitarono l'inferno .

Anonimo ha detto...

"Che ti degni dare e conservare i frutti della terra, ti preghiamo, ascoltaci, o Signore!".

Molti frutti della terra sono inoltre spontanei, che solo il vento ha seminato qua e là. Alcuni è vero sono velenosi, ma molti sono gustosi e nutrienti. Ora noi non conosciamo più neanche le piante e piantine che abbiamo sotto il naso e lasciamo inutilizzati questi frutti della mano provvida di Dio. Credo che questi frutti siano stati sparsi così ovunque, in ogni clima, per potere nutrire chi nel bisogno passando loro accanto possa raccoglierli e nutrirsi adeguatamente. Nei conventi medievali la botanica venne studiata, praticata per fini alimentari e medici. Oggi nei vecchi conventi gli orti sono stati trasformati in aiuole di fiori vanitosetti. Si è perso perfino il senso dell'Ora et Labora. Consacrati intellettuali, idoli a se stessi, sessocentrici, 'hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano (Salmo 115).

mic ha detto...

Anonimo 8:32
Roba d'altri tempi per chi ha perso il legame della Creazione tutta, con l'uomo vertice e custode, con il Creatore...

Anonimo ha detto...

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha scritto una lettera ai vescovi USA bloccando il loro progetto di documento che prevedeva di vietare la santa Comunione a chi appoggia l'aborto.
Quando avevamo papa Giovanni Paolo II avveniva tutto il contrario.
Quando avevamo un Papa.

Anonimo ha detto...

Grazie a Dio quello che con dispiacere non troviamo piu' in parrocchia neanche dipintolo lo riceviamo dai fratelli nella fede , in questo caso sì fratelli maggiori. Chi ha il cuore che arde per l'amore di Dio non puo' tenere solo per se'gelosamente
questo amore ma lo riverbera attorno .
Grazie per questa piccola chiesa domestica.
Questo vuol dire testimonianza.

Poiche' i nostri giorni sono contati ha detto...

Mi permetto di segnalare due omelìe .
La prima e' di Don Alberto Secci che in cuor mio definisco "Il martello di Dio" e "Cavaliere del Gran Re " :
Omelia di don Alberto Secci: il tempo della preghiera, il tempo della Chiesa.
Domenica 9 Maggio 2021.
https://www.youtube.com/watch?v=fMZXccxmAig

Santuario Madonna dei Boschi
Omelia della S. Messa prefestiva del 8 maggio 2021, VI Domenica di Pasqua, tenuta da P. Donato Maria Donadello, FI.
https://www.youtube.com/watch?v=RQZmqQaHLZk

Per il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria ! ha detto...

S. ROSARIO MESE DI MAGGIO
in diretta streaming ore 20:30
https://www.youtube.com/watch?v=aaBb19LiKkE

Anonimo ha detto...

Perché fiorire si può e si deve, anche in mezzo al deserto, perché se le cose fragili come un fiore di ginestra lo sanno fare, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto.

- Giacomo Leopardi -