Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 18 marzo 2020

Cambiare il mondo non basta. Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione

Sono pensieri che vado rimuginando anch'io, avvertendo l'aria che tira nella storia e nell'interiorità di ognuno. Nel post che riporto di seguito ne trovo sistematizzati molti da cui possiamo partire per qualche approfondimento o aggiustamento del tiro, tenendo conto dell'autentico cambiamento che ha nome Redenzione e che è già presente ma sta a noi accogliere. Consapevoli di non poter conoscere e capire tutto, allargare l'orizzonte può sempre tornare utile, non senza il dono del discernimento, a  indirizzare l'attenzione e calibrar meglio le scelte. E mi sovviene Romano Amerio: « Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione, e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza » (Di un bisogno dei contemporanei, «Pagine nostre», giugno 1926.)

Gunther Anders, "L'uomo è antiquato"
Settanta anni fa circa, il mondo è entrato una rapida e potente inflazione di complessità. Sono aumentate le varietà che compongono il sistema umano nel mondo, dagli individui che si sono triplicati in pochi decenni, a gli Stati (triplicati anch’essi), a varie formazioni organizzate non statali. Sono anche molto aumentate le interrelazioni. Tra 1950 e 1973, gli scambi commerciali internazionali crebbero di sette volte, molto prima della “globalizzazione”. L’infrastruttura-mondo, che fosse Internet o i viaggi intercontinentali per affari o per turismo, seguiti poi dall’intelaiatura di interrelazioni economiche e finanziarie esplose a partire dagli anni ’90, si è tessuta velocemente.

martedì 17 marzo 2020

19 marzo. Iniziativa nazionale di preghiera indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana

L'iniziativa nazionale di preghiera indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per giovedì 19 marzo

I Vescovi di tutta Italia chiedono al popolo fedele di unirsi in preghiera per il bene del nostro Paese in questo tempo di grave crisi sanitaria. Pregare san Giuseppe e la sua Santissima Sposa Maria perché la pandemia cessi presto e l'Italia possa rifiorire.
Si invitano tutti ad aderire a questa storica preghiera nazionale e a diffondere questo invito a tutti i propri contatti mail e telefonici così da essere tutti assieme in preghiera per l'Italia giovedì sera (vedi sussidio consultabile o scaricabile qui). 
Conferenza Episcopale Italiana
In preghiera per il Paese  
In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce)1 , simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa. TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.  
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa” (Leone XIII).
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1. Il dovere di cronaca mi impone di non modificare il testo; ma francamente il Santo Rosario ridotto ai misteri della luce (di conio recente), con tutto il rispetto... 

Correggio, il sacerdote pneumologo torna in corsia

Storie di ordinaria Provvidenza.

CORREGGIO. Da medico specializzato in pneumologia a sacerdote e ritorno. È il percorso che don Alberto Debbi, 43 anni, ordinato nel dicembre dell’anno scorso, oggi vice parroco nella chiesa di San Quirino a Correggio, dove si occupa dei giovani, sta per compiere.
Il sacerdote, infatti, appenderà, per un periodo, la tonaca al chiodo, per indossare nuovamente il camice di medico. Da domani, don Alberto prenderà servizio al centro Covid-19 dell’ospedale di Sassuolo – presidio dove ha lavorato dal 2007 al 2013, anno nel quale ha iniziato gli studi sacerdotali – per aiutare i colleghi pneumologi a sconfiggere questo male sconosciuto.
«C’è bisogno, in questo momento come non mai, di mettere a disposizione tutto ciò che si ha – spiega don Alberto – io sono un medico specializzato nella branca della quale ora si ha particolare necessità e certo non posso tirarmi indietro».

Il pericolo di una dittatura sanitaria

Dopo l’esperienza del virus, sappiamo che l’eventuale minaccia totalitaria che si annida nel futuro potrà essere una dittatura sanitaria. Dittatura globale e/o nazionale, giustificata da norme anticontagio. Vi invito a un viaggio letterario e forse un po’ profetico nel futuro globale, partendo dai nostri giorni.
Stiamo sperimentando sulla nostra pelle che nel nome della salute è possibile revocare la libertà, sospendere i diritti elementari e la democrazia, imporre senza se e senza ma norme restrittive, fino al coprifuoco. È possibile mettere un paese agli arresti domiciliari, isolare gli individui, impedire ogni possibile riunione di persone, decomporre la società in molecole, e tenerla insieme solo con le istruzioni a distanza del potere sanitario. Più magari un vago patriottismo ricreativo e consolatorio, da finestra o da balcone… Nessuno mette in discussione la profilassi e la prevenzione adottate, si può dissentire su singoli provvedimenti, su tempi, modi e aree di applicazione; ma nessuno vuol farsi obiettore di coscienza, renitente, se non ribelle, agli imperativi sanitari vigenti. E comunque tutti li accettiamo col sottinteso che si tratta di un periodo breve, transitorio, uno stato provvisorio d’eccezione. Ma se il rischio dovesse protrarsi, si potrebbe protrarre anche la quarantena e dunque la carcerazione preventiva di un popolo. Disperso, atomizzato, in tante cellule che devono osservare l’obbligo di restare separate (ecco come sterilizzare il populismo).

lunedì 16 marzo 2020

don Francesco D'Erasmo. Atto pubblico di Fede

Dopo la Lettera aperta, don Francesco D'Erasmo pronuncia il solenne Atto pubblico di Fede

Atto di Fede di don Francesco D'Erasmo
(oggi 15 marzo 2020)

Io, Francesco d’Erasmo, sacerdote della Chiesa Cattolica, nato a Milano il 29 gennaio 1974, ordinato Presbitero il 26 giugno 1999, nel pieno possesso delle mie facoltà, contro ogni facile e tendenziosa strumentalizzazione delle mie parole, per il bene del Santo Popolo Fedele di Dio, rinnovo ora e per sempre la mia professione di fede fatta dai miei genitori e padrini nel mio Battesimo, da me rinnovata in molte occasioni, come nell’ordinazione Presbiterale nel 1999, nella presa di possesso della Parrocchia di Santo Spirito in Monte Romano nel 2017, con atto ufficiale indirizzato ai miei superiori il 15 marzo 2018, con lettera pubblica al mio Vescovo, ai miei confratelli e a tutti i collaboratori della mia diocesi nel 2019.

In particolare:

Io Francesco d’Erasmo credo e professo con ferma fede tutte e singole le verità che sono contenute nel simbolo della fede. Sia nella formulazione della professione di fede battesimale, con la rinuncia a satana, al tutte le sue opere e seduzioni, sia nella formulazione del cosiddetto Credo Apostolico, sia del Credo Niceno-Costantinopolitano.

La sudditanza della Chiesa allo Stato

Il testo originale dell'intervento di Mons. Carlo Maria Viganò, diffuso anche in altri paesi.

Ciò a cui stiamo assistendo in queste ore è drammatico, in tutt’Italia, certamente, ma in modo tragicamente esemplare a Roma, cuore della Cattolicità. Uno scenario tanto più sconcertante quanto più in gioco non c’è solamente la salute pubblica ma la Salvezza delle anime, quella eterna, di cui da tempo ormai, come Pastori, abbiamo cessato di infiammare il desiderio dei nostri fedeli.

Li abbiamo così deprivati di quei doni soprannaturali che ci rendono capaci di far fronte alle prove di quaggiù, persino agli assalti della morte, con la forza della fede e con quel sussulto di inesauribile ed incrollabile speranza, che ci deriva dall’anelito verso il destino di gloria per il quale siamo stati creati.
I pronunciamenti della CEI, quelli ondivaghi del cardinale Vicario di Roma, come pure le immagini surreali e spettrali che ci provengono dal Vaticano, sono altrettante espressioni dell’oscuramento della fede, che ha colpito i vertici della Chiesa.  I Ministri del Sole, come amava chiamarli Santa Caterina da Siena, ne hanno provocato l’eclisse, consegnando il gregge alla caligine di dense tenebre.

domenica 15 marzo 2020

Inaudito. Messa interrotta a Cerveteri!

Oggi è un bollettino di guerra! Sembra che a costoro non stia a cuore tanto la sicurezza (erano rispettate le distanze) quanto l'interruzione della celebrazione liturgica... Come se il cibo materiale (supermercati aperti e accessibili) fosse essenziale e quello spirituale no! E comunque le celebrazioni in streaming non erano vietate! Del resto, se ragionevolmente avessero potuto permettere la celebrazione del Santo Sacrificio (che non è un optional, ma funzione primaria della Chiesa oltre che diritto dei fedeli) con presenze alla dovuta distanza di sicurezza, come avviene altrove... Non bisogna subire! Ma da chi andremo?

Vi scrivo a seguito di un evento che giudico scandaloso e inaudito. 
Oggi, in una chiesa di Cerveteri, le forze dell'ordine sono intervenute per interrompere la celebrazione di una Santa Messa trasmessa in streaming, alla quale partecipavano alcuni fedeli rimasti fuori dall'edificio e a distanza di sicurezza tra loro. 
Il celebrante è stato allontanato e la polizia locale (immagino i vigili urbani) sono saliti all'altare intimando ai fedeli di sgombrare. 
Qui il video.
Come vedete, in fondo all'abside si vede il celebrante in casula. 
Vi scrivo affinché alla notizia sia dato ampio risalto e si chieda all'Autorità Ecclesiastica di protestare energicamente per l'intromissione della forza pubblica nel corso di una celebrazione liturgica, in violazione delle norme concordatarie. 
Con l'occasione porgo i miei più rispettosi saluti.
In Christo
Cesare Baronio +

Riprendo da Stilum Curiae l'intervento di Fabio Adernò:

A Cerveteri (RM), entro i confini della Diocesi di Porto Santa Rufina, si interrompe in una chiesa all’inizio di una celebrazione di culto attuata con le dovute cautele igieniche (così com’è evidente dal video) in ottemperanza al DPCM ma con una evidente lesione del diritto di libertà di culto e libertà religiosa dei cittadini, tutelati dall’art. 19 cost. e dall’art. 405 c.p., che stabilisce «Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa, le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni».

Non permettiamo che si continui a morire soli e senza conforti religiosi!

Regole ferree escludono i Sacerdoti dagli ospedali. Eppure i Cappellani sono disposti a correre il pericolo e al sacrificio di sé. Il vero volto dell’ordine pubblico di emergenza si sta rivelando sempre più. «Portiamo la comunione, ma nei reparti Covid-19 no. Non possiamo».
Vivi senza Messa agli arresti domiciliari, moribondi senza conforti religiosi e morti senza funerali. Ateismo di Stato imposto in un momento di debolezza e di paura. Vogliono togliere l’immagine di Dio dalle anime per “costruire” senza ostacoli poi.
Appello al Papa, ai Vescovi, al Presidente della Repubblica,
al Presidente del Consiglio, al Ministro della Sanità
e agli Assessori regionali alla sanità 
Noi cittadini vi preghiamo di esortare e permettere - ciascuno per la sua competenza - ai sacerdoti, opportunamente protetti e preparati, di visitare i malati colpiti da COVID 19 per confortarli con i Santi Sacramenti. È per noi Cristiani motivo di grande angoscia pensare che ci sono persone in pericolo di vita alle quali è negato persino il conforto dei Sacramenti.
Se vuoi condividere questo appello, copia, aggiungi il tuo nome alla lista e diffondi. Grazie.
Chi desidera aggiungerlo qui, lo comunichi a romaperenne@gmail.com

Elio Spinelli, Michele D’Amico, Emanuele Orioli, Renata Venditti, Davide Reggiani, Davide Ruggeri, Eliana Savoldi, Veronica Ruggeri, Silvia Carosella, Maria Guarini, Riccardo D'Antonio, Antonio Intartaglia, Roberto Prisco, Antonella Brizzolara, Simone Zerbini, Carlo Pandolfini, Alessandro Manzani, Angela Pergreffi, Oscar Rossi, Silvano Dottori, Arianna Mucci, Arcangelo Santoro, Marisa Torti, Gian Pietro Caliari, Elisabetta Capecchi, Massimo Martelli, Andrea Sandri, Francesco Righini, Achille Consonni, Antonio de Felip, Mariano Ippolito, Lorenza Agnoli, Francesca Cotugno, Pio Manelli, Maria Vittoria de Lucia, Maria Grazia Albanese, Gabriella Orecchia, Giancarlo Galli, Albina Maglie, Giovanni Tanel, Carla Vites, Alfredo Rubino, Virginia Vinante, Giuseppe Gottardi, Marco Moreschi, Rita Bettaglio, Angela Rebuffo, Sabrina Cenadelli, Anna Paola Peri, Andrea Massari, Rosa Angela Piccini, Gianfranco Mazzoldi, Massimiliano Ciampi, Cinzia Zannoni, Orietta Sardoni, Fortunata Garrè, Monica Negovetti, Tommaso Monfeli,  Vittorio Brera, Francesca Floriana Carlucci, Armando Lauro, Giuliano Marcantonio, Daniele Mellano, Simona Mina, Luciano Rivetto, Maria Paola Spinelli, Sr.M.Carmela (Angela) Mussi, Sr.M.Giuditta (Luisa) Carlone, Sr.M.Margaret (Monica) Tan, Sr.M.Catherine (Lowen) Donque, Sr.M.Dolores (Suzette) Cortes, Sr.M.Crocifissa (Elena) Nobis, Sr.M.Celine (Angelica) Celocia, Sr.M.Speranza (Veronica) Padayao, Sr.M.Francisca (Amalia) Tecson, Sr.M.Fatima (Jeanne) Djegui, Sr.M.Margherita (Elzbieta) Hawro, Sr.M.Bianca (Melisa) Ojeda.

Mons. Crepaldi alle ore 11:50 affiderà la città di Trieste alla Madonna della Salute.

Oggi domenica 15 marzo mons. Crepaldi alle ore 11:50 presso il santuario cittadino di Santa Maria Maggiore affiderà la città di Trieste alla Madonna della Salute.

Preghiera dell’Arcivescovo alla Madonna della Salute nella prova del coronavirus

Madonna della Salute,
come tante volte nella storia della nostra Trieste,
veniamo a te smarriti e pieni di paura
per chiedere il conforto della tua materna presenza
che ci protegga dal pericolo del virus.

Consolatrice degli afflitti,
ottienici l’amore provvidente del Padre celeste,
che dona forza ai malati e a quanti li curano,
che sostiene chi lavora e produce,
che illumina i governanti nella scelta del bene comune.

Madre di misericordia,
rinsalda in noi la volontà di non peccare più,
e accompagnaci per mano dal Figlio tuo Gesù
che professiamo come unico nostro Salvatore
da amare con tutto il cuore e in cui sperare.

Vergine clemente e fedele,
implora la potente azione dello Spirito Consolatore
che lava ciò che è sordido, che sana ciò che sanguina,
che riempie di verità e carità il cuore di tutti.

Madonna della Salute,
radunati sotto il tuo manto a te ci consacriamo,
fiduciosi che, dopo questo periodo di sofferenza,
farai tornare nella nostra Trieste, nell’Italia e nel mondo intero
il tempo della tranquillità operosa e serena. Amen!

+ Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo

Distretto d'Italia della FSSPX. Qualche aiuto per i fedeli durante gli "arresti domiciliari".

Cari fedeli,
Gesù si è ritirato volontariamente nel deserto per quaranta giorni, e noi ci troviamo involontariamente chiusi in casa durante questa stessa Quaresima.
Cosa dobbiamo fare? Lamentarci? Scoraggiarci davanti a questa fatalità? Ecco un grande principio che ci dà la Sacra Scrittura:
“Per quelli che amano Dio, tutto concorre al Bene” (Rom. 8,28).
Certo compatiamo tutti quelli che soffrono in qualsiasi modo per questa crisi. In particolare, i vostri sacerdoti, offrendo tutti i giorni il santo Sacrificio, vi presentano a Nostro Signore con tutte le vostre intenzioni, soffrendo di non poter continuare a svolgere il loro abituale ministero che in questi quarant’anni li ha portarti a viaggiare in tutto il nostro Paese per assicurarvi il conforto dei sacramenti e la battaglia dottrinale in questo periodo di crisi.