Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 11 gennaio 2015

I 'poveri' siamo noi: la cattolicità superstite...

Mi segnalano una recente notizia pubblicata da La Stampa, che presenta il frutto dell'impegno congiunto del portavoce diretto di papa Bergoglio, Andrea Tornielli, e del suo collega vaticanista Giacomo Galeazzi [qui]. Di questo si tratta:
Anticipiamo uno stralcio di «Papa Francesco. Questa economia uccide», il libro sul magistero sociale di Bergoglio scritto da Andrea Tornielli, coordinatore di «Vatican Insider», e Giacomo Galeazzi, vaticanista de «La Stampa». Il volume raccoglie e analizza i discorsi, i documenti e gli interventi di Francesco su povertà, immigrazione, giustizia sociale, salvaguardia del creato. E mette a confronto esperti di economia, finanza e dottrina sociale della Chiesa - tra questi il professor Stefano Zamagni e il banchiere Ettore Gotti Tedeschi - raccontando anche le reazioni che certe prese di posizione del Pontefice hanno suscitato. Il libro si conclude con un’intervista che Francesco ha rilasciato agli autori all’inizio di ottobre 2014.
Quello che segue è il brano che estraggo dall'intervista. Molto altro ci sarebbe da dire anche sul resto. Ma per ora mi sono fermata qui e limitata all'essenziale.
Hanno colpito molti le sue parole sui poveri «carne di Cristo». La disturba l’accusa di «pauperismo»?
«Prima che arrivasse Francesco d’Assisi c’erano i “pauperisti”, nel Medio Evo ci sono state molte correnti pauperistiche. Il pauperismo è una caricatura del Vangelo e della stessa povertà. Invece san Francesco ci ha aiutato a scoprire il legame profondo tra la povertà e il cammino evangelico. Gesù afferma che non si possono servire due padroni, Dio e la ricchezza. È pauperismo? Gesù ci dice qual è il “protocollo” sulla base del quale noi saremo giudicati, è quello che leggiamo nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo: ho avuto fame, ho avuto sete, sono stato in carcere, ero malato, ero nudo e mi avete aiutato, vestito, visitato, vi siete presi cura di me. Ogni volta che facciamo questo a un nostro fratello, lo facciamo a Gesù. Avere cura del nostro prossimo: di chi è povero, di chi soffre nel corpo nello spirito, di chi è nel bisogno. Questa è la pietra di paragone. È pauperismo? No, è Vangelo. La povertà allontana dall’idolatria, dal sentirci autosufficienti. Zaccheo, dopo aver incrociato lo sguardo misericordioso di Gesù, ha donato la metà dei suoi averi ai poveri. Quello del Vangelo è un messaggio rivolto a tutti, il Vangelo non condanna i ricchi ma l’idolatria della ricchezza, quell’idolatria che rende insensibili al grido del povero. Gesù ha detto che prima di offrire il nostro dono davanti all’altare dobbiamo riconciliarci con il nostro fratello per essere in pace con lui. Credo che possiamo, per analogia, estendere questa richiesta anche all’essere in pace con questi fratelli poveri».
In buona sostanza dall'intervista - e attendibilmente dall'intero testo - scaturisce un aggiustamento di tiro ed una ermeneutica meno tranchant e rivoluzionaria di molte esternazioni del papa che nel corso del tempo hanno sconcertato e suscitato diverse critiche, specie da parte nostra, quando si è trattato di alcuni punti nodali dell'insegnamento cattolico.
Per ora mi limito a segnalare il brano che precede, perché riguarda proprio l'oggetto di questa critica e rimanda anche all'intervento di Tornielli su queste pagine nell'agosto scorso [qui]. Ebbene, ora lo dico. Quell'intervento mi aveva colta in un momento particolare: ero in ospedale e, pur non avendo tutta la mia energia ed usuale combattività, scrivendo dal cellulare, sono andata al sodo di quel che mi premeva: considerando il diretto rapporto col papa dell'interlocutore, ho smorzato sul nascere ogni possibile accento di polemica, sperando che il paziente ribadire e la fondatezza del cuore della critica, potesse sortire un auspicabile chiarimento. Ed era in questo senso la mia ultima comunicazione a Tornielli, che non era una forma di dhimmitudine, come vista da una lettrice, ma pazienza e speranza cristiane. Oggi non ho perso né pazienza né speranza; ma chiarimenti non me ne aspetto più. I segnali difformi si sono moltiplicati.
Nel brano esaminato si riconosce un esito di maggiore accuratezza nell'uso dei termini, calibrati come non mai, che non guardano più alla sola povertà materiale, ricordando chi soffre sia nel corpo che nello spirito. Anche se, purtroppo, manca l'esplicitazione dell'autentica povertà evangelica: i veri poveri sono i poveri in spirito, innanzitutto davanti a Dio.
E noto che vien fuori il concetto di "analogia", anche se, però, il discorso viene spostato dal nodo dell'Incarnazione e l'analogia risulta trasferita dall'adorazione alla riconciliazione... Peraltro senza esplicitare che un'autentica premura nei confronti dei poveri nasce dalla Carità, generata nel nostro cuore come frutto della Redenzione accolta e vissuta come riconciliazione personale con Dio, che poi si traduce in riconciliazione col mondo e con gli "altri", poveri o non poveri che siano. E viene tenuta viva dall'adorazione e dalla Grazia santificante dispensata dalla Chiesa nei Sacramenti.
Aggiungo che un discorso chiaro, limpido, definitorio, senza slogan e ambiguità non avrebbe bisogno di ermeneutiche di alcun tipo né di fiumi d'inchiostro e migliaia di bit per le osservazioni che può suscitare e le corrispondenti difese d'ufficio. E vedo che i chiarimenti forniti, citano persino i Padri della Chiesa, e poi anche Pio XI, Pio X, e infine Giovanni XXIII. “La Chiesa si presenta quale è e vuole essere, come la Chiesa di tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri”. Almeno qualche predecessore lo chiamano in causa, ma solo quale 'toppa' generica ad un discorso di fondo basato su aspetti della TdL, che quello è e quello resta. Mentre i chiarimenti attraverso un libro sia pure scritto da Vaticanisti autorevoli con annessa intervista ufficiale, non sono Magistero e inoltre non dispiegano la stessa dovuta efficacia di un pronunciamento papale dalla Sede adeguata. E questo, soprattutto perché intervengono in differita, dopo che le esternazioni papali - così spesso dispensate in slogan e in pillole senza approfondimenti -, vengono prontamente recepite e applicate, e quindi diffuse in chiave liberal dal versante più progressista, da parte dei numerosi corifei mediatici ed anche da quelli che purtroppo non mancano neppure nel clero, con esiziale seguito di anime...
Mi limito qui a ricordare il punto centrale della mia osservazione, neppure sfiorato, che più che il pauperismo riguarda il nodo dell'Incarnazione. In essa non c'è né il sarcasmo e neppure la durezza che Tornielli-Galeazzi attribuiscono alle critiche. Ovvio comunque che essi sparano nel mucchio e non si riferiscono a questo blog, che pure indirettamente è chiamato in causa perché questi temi li affronta in molte pagine, che esprimono semplicemente una esplicita convinta cattolica chiarezza: la stessa presente nella trattazione più ampia sul tema specifico, cui rimando
Purtroppo la formulazione «Gesù è presente nell’Eucaristia, qui è la Carne di Gesù; Gesù è presente fra voi, è la Carne di Gesù» a suo tempo suscitò fra noi molte perplessità. Tant'è che ne avevamo già parlato [qui]. Ottiene l'effetto di sacralizzare in modo improprio la «carne» degli uomini sofferenti. Può andar bene come slogan (o neppure come tale), ma dalle parole del Papa ci si attende una valenza teologica, chiara ed inequivoca. La "carne dei poveri" è quella di Cristo "per analogia", mentre nell'Eucaristia abbiamo il Signore Vivo e Vero... E nei poveri non lo adoriamo, ma lo serviamo, dopo averlo adorato e accolto insieme alla sua salvezza nell'Eucaristia. Ma purtroppo il Papa non lo specifica. Avevamo fatto l'ipotesi che potesse darlo per scontato.
La drammaticità e la concretezza dell'ascolto di quelle piaghe degli uomini sofferenti sulle quali il papa ritorna con inesausta frequenza, interpella anche noi, come da sempre ha interpellato la Chiesa nella sua componente non 'mondana' che esiste tuttora com'è sempre esistita. Ma non dimentichiamo che quelle "piaghe" sono anche nella nostra società e nella spiritualità del nostro tempo e nella nostra cristianità incuneata a forte rischio (se non fosse per le promesse del Signore) tra le tre placche tettoniche purtroppo oggi in forte sommovimento. Le riconosciamo nella ridda di voci, di ipotesi e contro-ipotesi che hanno accompagnato e seguono, anche in termini strumentali su tutti i fronti, il recente dramma di Parigi: 
  1. messianismo sionista+imperialismo americano di matrice protestante, che sembrano rappresentare l'attuale degenerazione dell'Occidente cristiano secolarizzato, da un lato
  2. neopaganesimo punto terminale della secolarizzazione frutto dell'Illuminismo in cui sono confluite e da cui sono scaturite le sue varie componenti nonché delle varie manovre massoniche anch'esse in buona parte riconducibili alla matrice giudaica, dall'altro 
  3. islamismo, realtà disomogenea e non monolitica, ma con l'ineludibile e irreformabile denominatore comune della politica inesorabilmente legata alla religione, Checché vogliano farci credere da parte del cosiddetto Islam moderato (vogliamo fare gli gnorri con la Taqqya?) che nel Regno Unito sta già emanando ed enucleando la sua sharia, dall'altro lato ancora. Poi qualche "integrato" magari anche secolarizzato ci sarà pure; ma si tratta di una esigua minoranza che rischia di essere sopraffatta al pari di noi. E, da non sottovalutare, il fenomeno dell'integralismo che fa presa nelle terze o anche quarte generazioni perché trova terreno fertile nel malessere e vuoto spirituale dei nostri contesti sociali
Non cambia dunque nulla circa il reale pericolo (evidentemente non l'unico ma ugualmente serio) che l'Islam rappresenta per la nostra Fede e per la nostra cultura. E invasi di fatto siamo invasi dalle masse migratorie non solo ma soprattutto islamiche che si riversano nel nostro continente e ci stanno sommergendo. Basta guardarsi intorno nelle nostre città e non riconoscere più alcuni nostri quartieri. Basta ascoltare parroci ed educatori laici calabraghe che hanno già abdicato dalle nostre tradizioni più care e dalla nostra cultura; il che non è un miraggio allucinatorio ma un pericolo reale che rischia di consolidarsi ancor più e di creare, per contro, reazioni irrazionali. Il tutto, nell'inerte connivenza dei nostri politici ormai anch'essi trasformati in esecutori dei tecnocrati. Umanamente sembra impossibile vedere soluzioni... Non so a che prezzo, ma sappiamo da che parte stare, o meglio dalla parte di Chi stare... Purtroppo non abbiamo più saldo neppure il nostro Centro spirituale terreno... Ma il Signore provvederà.
Maria Guarini

25 commenti:

tralcio ha detto...

Gentile Mic,

davvero i miei complimenti per questo articolo. In fondo la presenza del Signore nel nostro cuore emerge dalla pace che ne scaturisce: rabbia, violenza, paura e disperazione non sono cristiane.
Questo articolo è calmo eppure "vede" in profondità la realtà (strepitoso il lucido sguardo di insieme sulla tragedia parigina). Gesù è unico nell'essere Verità perchè riesce a pregare anche per i nemici, sapendoli e definendoli tali. E chiamando "amico" chi gli era stato amico, anche nel momento del tradimento... In Gesù l'uomo si apre al divino. Perciò i poteri umani e secolari, nemici di Dio (anche "usandoLo") sono tutti dei surrogati dell'onnipotenza, destinati ad appassire. Il cristiano attende con speranza, "togliendo l'aceto e mettendo miele" (Spe salvi). Grazie

PS Della serie non possiamo farci niente, ma è meglio sapere propongo anche questo...
http://www.catholicherald.co.uk/issues/january-9th-2015/what-cardinal-pell-needs-to-know-about-the-vaticans-finances/
poi ripreso e tradotto su la Nuova Bussola.

Anonimo ha detto...

Dottoressa Guarini,

Le faccio i miei complimenti per l'articolo che mi trova d'accordo con le sue tesi, purtroppo la situazione è cosi tragica ed in rapida evoluzione che è impossibile anche trovare delle risposte adeguate ad un fenomeno ormai incontrovertibile, colpe ce ne sono tante e da parte di tutti, governanti, personalità politiche e religiose, basta, come dice lei, guardarsi attorno e trovarsi stranieri ed invisi a casa propria. Avrei voluto dire qualcosa sull'articolo di Panella indicato sotto, ma mi astengo perché si innescherebbe un incendio, sappiamo cosa e chi sta dietro a tutto ciò, certo che se qualcuno si prendesse la briga di parlare come S.Paolo diceva, forse si capirebbe qualcosa in più, ma qui si chiede alle mamme, per favore, di dare il latte ai propri figli e di nutrirli, blablabla. Mi fermo qui, 'La pietra angolare è diventata pietra d'inciampo', Ratzinger lo ha ripetuto in tutte le salse per decenni, inascoltato e vituperato, adesso si colgono i frutti ed ancora il peggio non è passato.Preghiamo, non resta altro. Lupus et Agnus.

Cesare Baronio ha detto...

Questa attenzione alla presunta "povertà" della Chiesa, manifestata dalle più alte sfere della Gerarchia cattolica, non ha nulla del santo distacco dai beni che sempre è stato raccomandato dal Vangelo, dai Padri, dai Santi e dai Papi. Essa suona falsa e capziosa, e ricorda l'odiosa obiezione di Giuda - tesoriere degli Apostoli - al gesto adorante della Maddalena, che versò il prezioso unguento sui piedi del Salvatore. Il traditore, ladro delle sostanze degli Apostoli (come afferma l'Evangelista), pretendeva che quel balsamo venisse conservato per venderlo e darne il ricavato ai poveri, anziché "sprecarlo" per onorare il Signore. Similmente agiscono i pauperisti di oggi, che privano il culto di Dio del prezioso unguento di una liturgia degna e solenne, col pretesto di aiutare i poveri. E pare che, al di là delle speciose petizioni di principio, ciò che li anima sia solo il gretto calcolo di Giuda. Così l'ampolla del balsamo non viene rotta in onore del Signore, e non viene usata per i poveri. Quelle scarpe rozze, quella borsa di pelle da rappresentante di spazzole, quella croce di vile metallo non sono segno di povertà, ma di tradimento. Si inizia col rubare agli Apostoli e si finisce, invariabilmente, col vendere il Salvatore per trenta denari al Sinedrio. Ieri come oggi.

Rr ha detto...

Cara Mic,
come sai, sono piuttosto critica su Tornielli.
Questo volume mi sembra un gettar acqua sul fuoco per spegnere le polemiche e le critiche suscitate da numerose uscite, più o meno estemporanee, del VdR, critiche accesesi soprattutto in USa in ambienti cattolici repubblicani che contano, politicamente ed economicamente. Sappiamo che la Chiesa cattolica. Americana e ', dopo la tedesca, la piu' ricca e, dopo la tedesca, quella che più porta soldi all' Obolo di S.Pietro, Caritas internazionale, ecc. Quindi NON si puo' scontentarla.
Del resto, o si sta sulla dottrina sociale della Chiesa, quale delineta da Leone XIII, o si finisce nella pseudoteologia della Liberazione, che meglio sarebbe chiamare marxismo-leninismo in salsa carioca- mate'- cubana.
Quindi niente di nuovo, originale e magisteriale, ne' in un senso, ne' nell' altro.
Il suo- del VdR- documento magisteriale fin' ora e' , in merito, l' Evangelii gaudium, scritto da " Toucho" Fernandez, in attesa dell' enciclica-oh, my God ! - sul clima.
Il resto sono solo interpretazioni, esegesi, commenti, interviste più o meno vere e rabberciate, dei giornalisti, vaticanisti, leccapiedisti, ecc. Il fatto che rimane, e' l' incontro coi movimenti populisti, comunisti, anarchici o semplicemente fancazzisti e fandisastri, come il Leomka di Milano, avvenuto alcuni mesi fa, MAI visto in Vaticano prima (manco la Jolie, prima !! Tutti, fuorche' frati e monache sicuramente cattolici ortodossi!)
Rr
PS: più notizie vengon fuori sui " fatti di Parigi", più
crescono dubbi e sospetti

Yo no soy Charlie Hebdo ha detto...


http://infovaticana.com/blog/firma-invitada/2015/01/10/yo-no-soy-charlie-hebdo-por-juan-manuel-de-prada/

Alessandro mirabelli ha detto...

Maria, ottimo articolo. Chapeau. Intanto viene fuori che i liberi pensatori di Charlie avevano pubblicato vignette blasfeme sulla Santissima Trinità. Basta andare su facebook. Inoltre almeno due dei redattori erano affiliati alla grande fratellanza universale. Loro pensavano di poter scherzare e deridere gli islamici come hanno fatto con i cristiani.. La saggezza popolare afferma: chi semina vento raccoglie tempesta.

RAOUL DE GERRX ha detto...

"Più notizie vengono fuori sui "fatti di Parigi", più crescono dubbi e sospetti" (Rr).

Pour essayer d’y voir plus clair :

Objectif ultime du noachisme (idéologie de l’Antéchrist) : la domination du monde et l’asservissement de l’humanité non-juive.

Instrument du noachisme : l’État juif, état racial, réservé aux seuls Juifs (et faussement appelé “Israël”, le vrai Israël étant, depuis deux mille ans, l’Église Catholique).

Adversaires à éliminer coûte que coûte : les Palestiniens, habitants non-juifs (qu’ils soient chrétiens ou musulmans) de la Terre Sainte.

Adversaires secondaires : tous les pays arabes, sans exception.

Moyens : attiser inlassablement la rivalité entre sunnites et chiites de manière à paralyser toute tentative de réaction efficace desdits pays arabes ; soulever l’opinion des pays occidentaux contre les musulmans considérés comme des envahisseurs, du fait d’une immigration que les gouvernements ne veulent ni ne doivent contrôler.

Liquidation (ou tentative de liquidation) des chefs d’État arabes modérés non inféodés à l’Occident : après Saddam Hussein en Irak, Moubarak en Égypte et Khadafi en Lybie — Bachar el Assad en Syrie (et Erdogan, demain, en Turquie ?).

Contrôler les États occidentaux, ex-chrétiens : en tout premier lieu les Etats-Unis (le plus puissant, où domine la judéo-maçonnerie). Noyauter leurs instances dirigeantes et leurs services de renseignement et de contre-espionnage.

Création de lobbies permanents au service exclusif des intérêts sionistes (comme en France, le “Crif”).

Jouer constamment du chantage à la Shoah, afin de miner, psychologiquement, toute velléité de résistance ou d’opposition.

Infiltrer et noyauter les organisations mondiales.
Infiltrer et contrôler les institutions européennes (à tous les échelons).

Manipuler la banque, le cours des monnaies, de l’or, du pétrole (spécialité des Rothshild).
Manipuler les médias (presse écrite, radio, télévision). En prendre le contrôle direct (rachats, participations majoritaires).

Corrompre le monde intellectuel et artistique.

Paralyser l’Église catholique et la détruire de l’intérieur (par le soi-disant œcuménisme et le chantage à la Shoah déjà évoqué ; par une propagande intense et permanente contre son prétendu “antisémitisme historique”, contre l’Inquisition, etc.).

Instrumentalisation des groupes extrémistes musulmans : Al-Qaida, Daech, etc. Les fournir en armement et leur assurer, éventuellement, des bases de repli.

L’action à mener contre la Russie chrétienne (pays constituant un cas à part du fait de son particularisme religieux, la “Sainte Othodoxie”) ayant finalement échoué dans une première phase (implantation puis chute finale du bolchevisme), fera l’objet d’une analyse ultérieure.


Alessandro Mirabelli ha detto...

Riguardo l'intervista riportata oggi da La,Stampa: non mi meraviglierei se un giorno si venisse a sapere che il vdr non ha mai letto le quattro ultime encicliche sociali. Sollicitudo rei socialis, Laborem exercens, Centesimus annus e Caritas in veritate. Già l'ho scritto ma lo ripeto. Si vede che il vdr non ha terminato il dottorato. E non averlo terminato comporta un fenomeno, non positivo, a cascata. E' molto più facile parlare per e con slogan, come quasi sempre ha fatto, che non articolare un discorso concettualmente fondato. Sono i ciarlatani che parlano per e con slogan. Sono solo loro. E i dittatori.

Anonimo ha detto...

In tutti i telegiornali di stasera, si parlava molto di ebrei e di Israele, nonchè della ritrovata intesa con la Francia, con Netanyahu un prima fila...

Rr ha detto...

Merci, Raoul.
A propos des Etats Unis: un nouveau film sorte en ces jours, "Selma" sur Martin L.King. On ne parle pas du role joué par les intellectuels et activistes juifs, naturellement marxistes ( trotzkistes plus que stalinistes) dans la lutte pour le droits civiles des negres. Hollywood ne veut pas que les Aaméricains fassent de l' " amalgam". Mais les intellos juifs sont " proud" et ainsi le journal Forward - juif - se souvienne et publie un article.
Aujourd' hui les Juifs sont riches et puissants, meme les marxistes, les Negres et beaucoup des blanche sont en pauvreté et sans aucun pouvoir, si non d' aller marcher dans le rues, de derober des commerces et de se donner la mort reciproquement.
Rr

Luisa ha detto...

Le vignette blasfeme sulla Santissima Trinità, su Maria, senza dimenticare quelle su Benedetto XVI, talmente ignobili che non sto qui a descriverle, sono conosciute, ma i cattolici non hanno preso le armi per reagire, nessuna violenza da parte loro, piuttosto l`indifferenza, del resto il cardinale di Parigi non ha forse fatto leggere alla fine della Messa, nella sua diocesi, un messaggio in cui dice che quel che è successo deve far "riscoprire un certo numero di valori fondamentali della repubblica come la libertà di religione e di opinione" e che "una caricatura anche di pessimo gusto( le vignette blasfeme ridotte a passimo gusto)", una critica anche gravemente ingiusta non devono essere messe sullo stesso piano di un omicidio e che la morte non può essere la risposta giusta ad una beffa o un insulto".

È evidente che la morte, la barbaria criminale non possono e non devono essere la risposta, ma il problema è che a quelle vignette non c`è stata nemmeno una reazione legale e pacifica da parte delle nostre autorità religiose.

In questo clima post-attentati in cui assistiamo al "matraquage", alla parola d`ordine che non può mancare nella bocca dei responsabili politici e religiosi che martellano che non bisogna confondere quei criminali con l`islam, in Nigeria tre ragazzine si son fatte saltare( sono state fatte saltare) provocando la morte di decine di persone.
Non vedo traccia di questo orrore nei giornali francesi, forse perchè quelle bambine erano musulmane e chi le ha inviate alla morte pure, senza dubbio pure loro non erano musulmani, dunque è meglio non parlarne per non rompere il clima di pace e di fratellanza in cui tutti sono buoni e innocenti.

mic ha detto...

Le vignette blasfeme sulla Santissima Trinità, su Maria, senza dimenticare quelle su Benedetto XVI, talmente ignobili che non sto qui a descriverle, sono conosciute, ma i cattolici non hanno preso le armi per reagire, nessuna violenza da parte loro, piuttosto l`indifferenza

La violenza non è nel nostro DNA spirituale; ma l'indifferenza è un terribile segnale e fa male.

Spero che a molti sacerdoti sia venuto in mente di celebrare Messe di Riparazione per tante espressioni blasfeme; ma anche per le menzogne gli inganni e le strumentalizzazioni di tragedie come questa.

Alessandro Mirabelli ha detto...

Comunque ogni piccolo passo del vdr verso un linguaggio (e speriamo anche verso una mens) più confacente al Romano Pontefice deve essere salutato positivamente.

vincenzo da torino ha detto...

Credo che quello che deve sempre distinguere la chiesa sia la SOBBRIETA' non certo la povertà che può sfociare nel pauperismo sia del cristiano come e soprattutto degli ecclesiastici. La carità impone di dare il superfluo ai poveri. La stessa carità cristiana è attenta alla povertà sia materiale come quella spirituale. Unica eccezione può essere quanto è dedicato al culto, dove però occorre stare attenti alle diverse sensibilità senza mai sconfinare nella sciatteria o nello sfarzo che spesso è mal digerito.

mic ha detto...

Non è solo questione di sensibilità. Il culto, prima che al bisogno dell'uomo, risponde allo jus divinum. Dunque né la sciatteria né lo sfarzo nel senso di ostentazione o di vano estetismo vi si addicono.
Dignità cura e bellezza, l'impegno di renderlo solenne perché si entra nella sacralità di un fatto-azione di Cristo - e della Chiesa in Lui - unico e memorabile, sono invece cosa e buona e giusta. Elevano l'animo dei fedeli e rendono gloria a Dio.

Anonimo ha detto...

n tutti i telegiornali di stasera, si parlava molto di ebrei e di Israele, nonchè della ritrovata intesa con la Francia, con Netanyahu un prima fila...

Israele si illude. Grande gioco che sta sopra questa misera Nazione. Non burattinai, dunque, ma vittime "ultime". Anche Israele avrà bisogno, in extremis, di qualcuno che lo salvi.

Rr ha detto...

Israele avra' bisogno di qualcuno che lo salvi...

Di Qualcuno sicuramente, come tutti noi.
Che Siano vittime " ultime", non credo.

Intanto i Gesuiti di Francia sono, ovviamente , tutti Charlie
( cfr benoit et moi e le salon beige)
Rr

mic ha detto...

Gli stessi vescovi non sono da meno dei gesuiti. Intanto c'è chi ha innalzato uno striscione con la scritta: "La republique est laïque, la France est catholique".

Luisa ha detto...

Effettivamente anche i gesuiti di Francia sono "Charlie", per provarlo pubblicano 4 vignette, non hanno certo scelto le più blasfeme, si sono accontentati di una ignobile su Benedetto XVI, di una un pò meno blasfema e di due quasi leggere su papa Bergoglio, l`ultima può capirla solo chi è francese.
Per loro è un segno di forza ridere di certi tratti dell`"istituzione alla quale apparteniamo"(!).
Basta conoscere le vignette blasfeme sulla Trinità e su Maria, quella di Benedetto XVI che al momento dell`elevazione tiene nelle sue mani un preservativo, e altre altrettanto ignobili, per rendersi conto quanto vergognoso e vile (e non certo un segno di forza come pretendono)sia l`editoriale della rivista dei gesuiti francesi.

Luisa ha detto...

Il link a Etudes:

http://www.revue-etudes.com/archive/article.php?code=16641

Luisa ha detto...

Béatrice, di "Benoît et moi", segnala anche un`intervista del card. Burke.
Qui in inglese:

http://www.newemangelization.com/uncategorized/cardinal-raymond-leo-burke-on-the-catholic-man-crisis-and-what-to-do-about-it/

E qui tradotta in francese:

http://benoit-et-moi.fr/2015-I/actualites/crise-de-lhomme-et-feminisation-dans-leglise.html

Josh ha detto...

Tanti avevano creduto che l'addormentamento della Vera Religione avrebbe fatto sorgere la Dea Ragione, proprio in Francia con la "rivoluzione".

Il risultato palese è che l’alternativa alla religione non è la ragione (quella vera, il Logos è nella Vera Religione) ma la superstizione, cioè le false religioni degli altri.

E ci sono pure europei che si convertono all’Islam, e musulmani in Europa dediti al terrorismo con un’identità precisa e motivazioni politiche e misticheggianti, che alcuni europei, ormai senza identità e radice, abbracciano a loro volta, per colmare il vuoto che si portano dentro.

In realtà lo scopo delle rivoluzioni (dal minaccioso 'volvere') dal caos perenne allo svuotamento dell'uomo medio è, in parte, stato raggiunto.
Presto vedremo il nuovo tipo di ordo ab chao, sempre senza Logos, che ci vorranno imporre.

Alba ha detto...

E' terribile , sembra di vivere con la testa immersa in una nube tossica . Non si riesce piu' a respirare ossigeno , a sollevarsi da questa mediocrita' morale . E' terribile sentire osannare " la liberta' di bestemmia ". Perfino in autobus ho sentito ragazzini delle elementari, all'uscita da scuola , che bestemmiano . E sì che Dio Padre gli ha da poco donato la vita !
E' questa " liberta' " ? A me sembra che ci siamo infilati in una schiavitu' sempre piu' difficile da superare . Io voglio dire chiaro e forte che quelle vignette sono bestemmie , sono peccato mortale ! E dobbiamo rivendicare il diritto di fare il presepe , di fare le processioni , di dire il rosario per strada , di rimettere il velo muliebre in Chiesa perche' S.Paolo lo ha indicato alle donne ,di avere una scuola seria che prepari uomini e donne alle responsabilita' future , altro che educazione sessuale dal grembo materno !

Luisa ha detto...

"E' terribile sentire osannare " la liberta' di bestemmia ".

Eh sì! Chi ha manifestato ieri, dicendosi "io sono Charie", in realtà ha avallato la libertà di bestemmia, il diritto di blasfemia.
In quello tsunami emozionale, che ha fra l`altro servito a far salire la curva della popolarità di Hollande, che era in stato comatoso (la curva...), anche chi non approvava le caricature spesso ignobili dei disegnatori di Charly, si è trasformato in un ardente difensore della libertà d`espressione senza riserva alcuna.
L`emozione giustificata davanti a quell`orrore barbaro, anche la solidarietà, simpatia e empatia dovute verso le vittime e le famiglie dei vignettisti, non avrebbero dovuto far dimenticare l`orrore blasfemo di certe loro caricature, non avrebbero dovuto occultare i rischi legati ad una società ormai gangrenata dal cancro del terrorismo islamico e da chi ne tira i fili.

mic ha detto...

Ho appena pubblicato IO NON SONO CHARLIE di don Curzio Nitoglia che ne spiega bene il perché.