Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 26 febbraio 2015

28 febbraio - 1° marzo. Messe Tradizionali a Lugano

Prossime due S.Messe secondo il Messale di S.Giovanni XXIII del 1962
sabato 28 febbraio 2015 - ore 8,00
S.Messa LETTA
Cappella della Clinica Luganese Moncucco

domenica 1° marzo 2015 ore 16,00
S.Messa CANTATA
Chiesa di S.Carlo, via Nassa, Lugano

All'inizio di questo mese un gran numero di fedeli ha partecipato ad una Divina Liturgia in rito bizantino slavo nella chiesa di S.Nicolao a Besso.
  • I celebranti giravano (come si suol impropriamente dire) la schiena ai fedeli; meglio: erano rivolti verso Dio; 
  • recitavano le preghiere in una lingua sconosciuta, una lingua liturgica con cui ci si rivolge solo a Dio; 
  • molto spesso lo facevano in segreto, sicché nessuno, naturalmente tranne Dio, li poteva udire;  
  • e, a nome di tutto il popolo, il coro rispondeva con accuratezza artistica alle invocazioni dei celebranti.
Come mai in questa particolare occasione a nessuno è venuto in mente di reagire a questi aspetti che invece di solito sono sottolineati in tono spregiativo per la S.Messa celebrata nell'antico rito di sempre della Chiesa Cattolica Romana?
Chissà quanti dei presenti a quella Divina Liturgia sapevano che esiste anche il rito romano antico detto Tridentino? E che Benedetto XVI nel suo Summorum Pontificum ha dichiarato solennemente che è sempre valido e che non era mai stato abolito?
Occorre conoscere la S.Messa di sempre, attingere ai suoi tesori spirituali e così (ri)scoprire le nostre radici (occidentali).

1 commento:

Maurizio ha detto...

La Messa tridentina è bella. E la via pulchritudinis è un eccellente itinerarium in Deum. È bella la sua lingua, la lingua sacra per eccellenza, il latino, è bella la disposizione dell’altare con il Crocifisso in posizione centrale e non il prete che, per quanto avvenente possa essere, non può paragonarsi al Crocifisso, è bella l’atmosfera di raccoglimento, sono belli i canti, è bella l’umiltà dei fedeli in ginocchio dinanzi alla balaustra, è bella la fede che traluce nello sguardo degli anziani che sanno di adorare Colui che li ha accompagnati nelle varie stagioni della vita e li accoglierà in Cielo, Lui che scende sull’Altare proprio per questo, è bella l’innocenza dei bambini che, qualche volta si annoieranno, ma non dimenticheranno mai che, se il papà e la mamma sono inginocchiati, Colui dinanzi al quale si inginocchiano è più importante del papà e della mamma, è bella la pietà dei giovani che all’inizio del rito ripetono quelle parole immortali ad Deum qui laetificat iuventutem meam, è bella la testimonianza del prete che, nel suo ministero ce la mette tutta per far del bene alla gente, ma, anche se non ci riesce, alla fine della Messa, quando recita il Placeat, sa che ha fatto per loro la cosa più importante, è bella la comunione con i santi del Paradiso che si invocano frequentemente per onorarli e per chiedere l’intercessione, soprattutto Maria Santissima, è Lei bellissima, la Regina del Cielo, che, sul Calvario ha accolto Giovanni l’apostolo, ed in ogni Messa, rinnovazione incruenta del Sacrificio della Croce, come la Messa tridentina solamente sa inculcarci, ci sta accanto. A Lei affido i desideri che portiamo nel cuore perché si diffonda la Messa tridentina, restituita generosamente alla Chiesa da un Papa grande, Benedictus Magnus, ad laudem et gloriam Nominis sui, ad utilitatem quoque nostram totiusque Ecclesiae suae Sancta. (Don Roberto Spataro)