Il Sinodo per l’Amazzonia, previsto per il prossimo ottobre, è stato dichiaratamente pensato come una grande occasione per reinventare la Chiesa. I suoi promotori, a quanto pare, son convinti che la Chiesa non sia una società di origine ed essenza soprannaturali, ma una mera forma di aggregazione la cui struttura e il cui funzionamento, alla stregua di un partito politico o di un’organizzazione umanitaria, possa esser sempre modificata in base ai mutevoli orientamenti dei membri. Nel nostro caso, in verità, si tratta di un ristretto gruppo di ideologi – per lo più tedeschi o da loro formati – che vorrebbero imporre le proprie vedute a tutto il corpo ecclesiale, malgrado una posizione decisamente minoritaria. Tipico di tutti gli ambienti di mentalità marxista, questo atteggiamento non considera il popolo nient’altro che una massa da manipolare a piacimento secondo criteri stabiliti da una ristretta cerchia di intellettuali. La teologia della liberazione, anche nella variante della teologia indigenista, ne è un esempio lampante, con la sua rete di “funzionari del partito” (preti, professori, operatori pastorali) che hanno studiato in Germania o da lì hanno ricevuto le idee.
La sorte degli Indios amazzonici, in realtà, non è altro che un pretesto specioso – come già la difesa dei poveri – per ratificare la seconda fase della rivoluzione che deve radicalmente cambiare il volto terreno della Sposa di Cristo. La prima si aprì con le trame sovversive attuate durante e dopo il Concilio Vaticano II, il quale, nella mente dei cospiratori, rappresentava solo l’inizio dell’opera di capovolgimento dell’ordine stabilito dal Fondatore. La tanto celebrata nuova Pentecoste, parzialmente abortita a causa di sorde resistenze conservatrici, viene relativizzata in quanto cambiamento ancora troppo timido e limitato, sebbene abbia costituito uno scossone decisivo per l’abbandono della vecchia ecclesiologia clericale e per la nascita di nuove forme di partecipazione democratica. Ora sarebbe finalmente giunto il tempo di far trionfare la visione profetica finora solo abbozzata e così a lungo contrastata, tanto è vero che, a proposito della prossima assise, gli odierni vati non esitano a evocare (facendo eco al loro defunto mentore, il cardinal Martini) l’auspicato Vaticano III.
Le intenzioni dei rivoluzionari, dunque, non potrebbero essere più esplicite. La sicumera e sicurezza con cui si esprimono fa pensare che abbiano anche il potere di attuarle, visto che, a capo del Vaticano, c’è proprio uno di loro. Il fatto è che quel programma, basato sul sistematico rovesciamento dell’ordine e dei valori, denuncia inequivocabilmente un abbandono della fede: pensare di poter modificare la costituzione divina della Chiesa, infatti, è una forma di apostasia, di rigetto del Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, della Sua autorità assoluta e della Sua volontà immutabile. Tale tradimento radicale, indubbiamente, non è affatto nuovo, ma è cominciato con il modernismo e, con il neomodernismo di fatto accolto al Vaticano II, ha dilagato nella gerarchia e nei fedeli, protestantizzandone il pensiero e la prassi. Finora, però, questa apostasia si dissimulava, per quanto possibile; adesso, invece, si sta togliendo la maschera con inaudita sfrontatezza, ormai certa di aver guadagnato forza e ampiezza sufficienti per mostrarsi in volto.
A ben vedere, un implicito abbandono della fede è già evidente in chi ha rigettato la Rivelazione divina trattando la Sacra Scrittura alla stregua di un’opera letteraria qualsiasi e liquidando la Sacra Tradizione con criteri puramente storicistici. Una delle conseguenze più gravi si è prodotta nel campo della morale, specie in temi delicatissimi come quelli concernenti il matrimonio, la famiglia e la procreazione. Degli eretici sono stati insediati alla guida dell’Istituto Giovanni Paolo II, con la correlativa cacciata dei titolari precedenti. Questi ultimi, per quanto il loro insegnamento fosse inficiato dal pensiero personalistico, stavan tenendo fermo sull’indissolubilità e sull’identità dell’uomo e della donna per opporsi al dilagare dell’ideologia omosessualista, che ora sembra assurta, insieme alla balla del riscaldamento globale provocato dall’uomo, a dottrina ufficiale della Santa Sede. Erano gli eredi e continuatori del compianto cardinal Caffarra, il quale, con ogni probabilità, è morto di crepacuore alla notizia di quel che stavano per combinare al frutto del suo lavoro di una vita, con un danno incalcolabile per il Magistero ecclesiastico e per la vita morale dei cattolici.
Fin qui, tuttavia, l’apostasia si era camuffata con il pretesto dell’aggiornamento, dell’apertura al mondo, dell’adattamento alle mutate condizioni socio-culturali. Ora, invece, son giunti ad affermare ai livelli più alti le idee che già trent’anni fa fermentavano negli istituti missionari: la Chiesa dovrebbe non solo radicalmente cambiare nella sua struttura portante (con l’abolizione del celibato sacerdotale, l’ammissione di donne al sacramento dell’Ordine e la concessione di un maggior potere ai laici), ma pure smettere di evangelizzare i popoli e di insegnare la verità rivelata, la quale sarebbe già presente nelle culture indigene, persino meglio che da noi. In esse, infatti, non si sarebbe consumato quel “peccato originale” di cui sarebbe colpevole l’Occidente, ossia la rottura non dell’amicizia con Dio (con la trasgressione della Sua legge), ma dell’armonia con la natura (con la sua cosificazione nella conoscenza scientifica e nello sfruttamento economico). La Chiesa dovrebbe quindi ammutolire e reimparare dai nativi, che per troppo tempo avrebbe oppresso e disprezzato, a riscoprire il giusto rapporto con tutti gli esseri del creato, compreso fratello albero e sorellina formica – senza escludere gli spiriti, con i quali gli Indios vivrebbero in perfetta sintonia…
Se stentate a credere che simili fole puerili si trovino vergate in un documento del “magistero” che sarà la base dei lavori di un’assemblea di vescovi, verificate nell’Instrumentum laboris pubblicato tre mesi fa. Ancora una volta la realtà ha largamente superato ogni più fervida fantasia. L’apparenza innocua di tali bambineschi trastulli, tuttavia, non riesce a celare un inequivocabile rinnegamento della fede a favore di una visione panteistica e magica: si è rigettata la Rivelazione cristiana, contenuta nella Scrittura e nella Tradizione, per rimpiazzarla con una cultura primitiva basata sullo spiritismo animistico e sciamanico, ma idealizzata ed epurata degli elementi di disturbo (uso di droghe, sodomia, violenza sulle donne, infanticidio, culto del suicidio, ferocia bellica, antropofagia…) [qui]. Un’operazione così altamente mistificatoria è assolutamente inaccettabile all’interno della Chiesa Cattolica: è uno schiaffo all’intelligenza e alla fede dei suoi membri. Se pochi reagiscono a questo pubblico insulto da parte della gerarchia, non sarà perché, dopo cinquant’anni di manipolazione mentale, i cervelli della gente sono ormai in gran parte disattivati?
I cultori di Satana hanno lavorato con paziente metodicità per accreditare la loro gnosi. Tastando il terreno, pronti a ritirarsi strategicamente se vedono che «la società non è ancora pronta ad accettare il progresso», continuano a tramare nell’ombra finché non sono certi di poter uscire allo scoperto con le loro raccapriccianti “conquiste”, come l’embrione di uomo-scimmia fabbricato in Cina con finanziamenti occidentali. Gli ecclesiastici che vogliono cambiare la Chiesa pensano e agiscono allo stesso modo di coloro che cercano di modificare l’essere umano; evidentemente appartengono alle stesse logge e adorano la stessa “divinità”, che vuol distruggere l’umanità e vanificare l’effetto della Redenzione per il maggior numero di anime possibile. Membri di società segrete che cooptano i massoni di alto grado e coordinano gli altri a livello transnazionale, questi personaggi praticano rituali satanici che includono sodomia e abusi su minori. Una di esse è la sedicente Chiesa Gnostica Cattolica, fondata dal satanista Aleister Crowley, all’inizio del XX secolo, a San Gallo (dove Theodore Mac Carrick scoprì la “vocazione” e si riunirono gli elettori di Bergoglio). Per distruggerla dall’interno, esse hanno infiltrato nella vera Chiesa i loro adepti, che son poi diventati preti, vescovi e cardinali.
Hanno cominciato inducendo le masse ad adorare l’uomo al posto di Dio; poi hanno loro inculcato di adorare la natura; ora stanno svelando il punto d’arrivo della traiettoria: adorare il diavolo. L’intera operazione è stata condotta dall’alto, sulle teste del popolo ignaro: dal culto dell’uomo, proclamato a chiusura di un concilio, al culto della Madre Terra, propagandato dall’ecologismo chiesastico, al culto dei demoni, presto instillato da un “sinodo” che sarà un vero latrocinio. Oltre a intensificare gli sforzi di preghiera e penitenza perché il Cielo impedisca quest’ultimo, allora, bisogna mobilitarsi anche pubblicamente per protestare contro l’intollerabile abuso che hanno ordito. Sabato 5 ottobre, alle 14,30, con tanti altri amici ci ritroveremo a Roma, vicino a San Pietro (Largo Giovanni XXIII), per impetrare l’intervento divino affidando la Santa Sede e la Chiesa tutta al Cuore Immacolato di Maria, rifugio inespugnabile di salvezza [qui - qui].
27 commenti:
José Antonio Ureta
In un matrimonio o in una qualsiasi festa di famiglia, a rivelare le preferenze dell’anfitrione è la lista degli invitati personali, visto che i parenti devono essere convocati comunque. Succede lo stesso per l’imminente Sinodo sull’Amazzonia.
https://www.marcotosatti.com/2019/09/26/ureta-sinodo-con-questi-invitati-sappiamo-gia-come-sara-la-festa/
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/09/26/amazzonia-altri-tre-cardinali-bocciano-il-documento-base-del-sinodo/
Dunque, argomenta il papa, perché dire “autenticamente cristiana” quando basta dire “questa è una cosa cristiana”?
https://www.aldomariavalli.it/2019/09/26/il-papa-gli-aggettivi-gli-avverbi-e-un-preside-ampolloso/
Il riassunto " insalata di parole "e' roprio efficace e si risparmia inchiostro , io che sono ignorante lo esemplifico vieppiu' :
Dio e' ordine , ama la disciplina e nel disordine non c'e' Dio .
Purtroppo il male espresso nelle varie declinazioni non ha avuto alcuna barriera , nessun intoppo , forse qualche flebile mugugno ma non e' stato contrastato . Senza Dio non possiamo fare niente e neanche siamo il popolo dei gilets gialli che non hanno bisogno di chi li guidi , semplicemente perche' quando il torto e' grave all'unisono scendono in piazza .... Per noi non e' così , abbiamo un altro carattere , un'altra storia patria . Dovevamo scendere in piazza allora , quando si proponeva il divorzio il 1° dei "non serviam " della disubbidienza alla Legge di Dio con cui era stata plasmata l'Italia . E certo , il benessere , la tv , la radio , la stampa, il cinema hanno fatto il resto e anche noi italiani cristianocattolici abbiamo smesso di fare da lievito per la massa , siamo rimasti indifferenti e abbiamo respirato a pieni polmoni l'aria della nuova primavera . Piano piano i vizi e i peccati mortali di cui si e' macchiata la nostra nazione hanno soppiantato le virtu' ed ora e' tutto un gloriarsi dei vizi e dei peccati che se non li andiamo a raccontare in piazza ci sembra di non esistere. Con questo ragionamento che puo' sembrare sgangherato arrivo alla mia Parrocchia in cui sono presenti ben 7 movimenti ed ha pubblicato un libretto per celebrare i 30 anni di vita della stessa . Naturalmente ogni movimento riporta la propria testimonianza di aiuto ai poveri anticipando il recente " grido della citta'" , in questa insalata di testimonianze , due sono terrificanti :
La prima testimonianza : "Abbiamo fatto la festa parrocchiale , abbiamo approntato giochi , musiche , costumi , questo e quello , siamo scesi nelle vie del quartiere e...udite udite ... "abbiamo oscurato i simboli religiosi " !
La seconda testimonianza e' di un ragazzo che e' stato preparato al catechismo ( da chi da S.Egidio e/o dai neocatcumenali ?) e nonostante abbia ricevuto la Prima Comunione e la Cresima non ha ancora incontrato Dio !
Ma che parrocchia e' questa che non testimonia Cristo e Cristo crocifisso ?
Si sa che il primo precedente parroco deceduto per K ebbe una crisi esistenziale risolta rifugiandosi tra le braccia dei focolarini ( mi domando che fanno 'sti Vescovi che dovrebbero prendersi cura dei propri parroci) , ragion per cui con immenso dolore scopro di essere in una parrocchia che ha avuto fin dal primo vagito l'imprinting ecumenico non cattolico .
https://www.leopoldomandic.it/index.php/san-leopoldo/il-santo-dell-ecumenismo-spirituale/98-la-chiesa-cattolica-e-il-movimento-ecumenico
La mia personale soluzione : ginocchia piegate e Adorazione Eucaristica .
Questa è la tentazione di avere una nuova religione senza la croce, una liturgia senza un mondo a venire, una religione per distruggere una religione, o una politica che è una religione, che rende a Cesare anche le cose che sono di Dio. In mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e al suo glorioso parlare di libertà e di uguaglianza, avrà un grande segreto che non dirà a nessuno: non crederà in Dio. Arcivescovo Fulton Sheen,
https://www.sabinopaciolla.com/lavvertimento-di-fulton-sheen-sul-cattolicesimo-contraffatto/
Bergoglio ha chiesto preghiere perché si dichiara tentato e sotto assedio
https://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=1269124&pagina=100&sottopagina=1
In Mozambico Bergoglio ha affermato:
"una delle dimensioni del clericalismo è la FISSAZIONE morale esclusiva sul sesto comandamento (non commettere atti impuri)"
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13507820/papa-francesco-sesso-imbarazza-gesuiti-no-peccato-grave.html
Insomma, per Bergoglio c è molto ma molto di peggio del sesso in quanto a peccati (calunnie, pettegolezzi, maldicenze, orgoglio ecc)
EL PAPA che ha detto?
El Papa non dice nulla che possa spiacere a Repubblica o a Radio Radicale.
Quindi nel giorno in cui in Italia passa l’eutanasia, la una volta Suprema Autorità spirituale del Cristianesimo, Papa Francesco, attacca i sovranisti: “Vogliono bloccare il meticciato e sterilizzare razza e famiglia”.
M. Blondet
Leggo che il Papa ha detto che il sesto comandamento (cioe quello che concerne gli atti impuri) è una specie di storica fissazione da clericali e che invece bisognerebbe focalizzare l'attenzione su altri ben peggiori
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13507820/papa-francesco-sesso-imbarazza-gesuiti-no-peccato-grave.html
Che ne pensate che ne pensi mic?
Il peccato mortale (quando si sommano materia grave, piena avvertenza e deliberato consenso) è sempre serio perché comporta offesa grave al Signore con la conseguenza del distacco da Lui e può essere sanato solo dalla confessione che presuppone: pentimento; accusa del peccato davanti al sacerdote che rappresenta il Signore; assoluzione che estingue il peccato ma non la pena; penitenza riparativa assegnata dal sacerdote.
Ciò premesso, i comandamenti sono 10 e il sesto non è né da più né da meno degli altri...
Questa affermazione é inquietante. Spero per lui che nel corso della propria vita abbia dato il giusto peso a questo Comandamento, dato il suo ruolo...anche perché in tema di eredi papali, Cesare Borgia é bastato e avanzato...
Però mic scusami ma infranfere il "non uccidere" forse è peggio che infrangere il non commettere atti imouri. O no? O sono io a sbagliare magari nel maldestro tentativo di autoassolvere una certa fragilità in questo senso?
I peccati son tutti tra loro connessi. Se noi solo osserviamo, dopo aver mangiato il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, gli occhi di Adamo ed Eva si aprirono, si accorsero di essere nudi, raccolsero delle foglie di fico per farne delle cinture e quando sentirono il Signore Dio passeggiare per il giardino, si nascosero per la vergogna.
Riguardando la scansione dei tempi, vediamo che prima mangiano, poi gli occhi si schiudono e quello che vedono è la loro nudità e con le grandi foglie di fico raccolte fanno delle cinture.
Quindi la conoscenza del bene e del male apre loro gli occhi e, con gli occhi aperti con i quali potrebbero ammirare infinite meraviglie intorno a loro, l'unica cosa che vedono è la loro nudità, quindi raccolgono foglie di fico che intrecciano per fare cinture che come tali coprono solo la zona vita/inguine.
Credo che in questi pochi versi sia la risposta a tanta decadenza odierna, vuol dire che la conoscenza del bene e del male si manifesta lì, dove bene e male sono intrecciati strettamente. Non stupisce che non pochi santi sovrani e santi coniugi prima di coricarsi pregassero insieme in ginocchio affinché anche nel loro avvicinarsi ed unirsi fosse presente solo il bene. Non loro erano soggiogati dall'insegnamento dei sacerdoti, siamo noi che siamo rimasti senza insegnamento, senza che nessuno spiegasse. Ed il famoso femminicidio da lì nasce, da quelle unioni dove il male ha il sopravvento sul bene, intrecciandosi all'ipocrisia, alla menzogna, alla perdita di sè, alla sopraffazione, alla violenza.
Se si vuole fare una categoria di peccati contro i comandamenti maggiori o minori non è lecito , quelli contro Dio sono i principali ma non ne esiste uno di quelli contro il prossimo, che sono anche quelli della lussuria, che non sia contro Dio: all'anonimo 14,55 direi quindi che è lui a ragionare in modo sbagliato, un omicidio può essere meno grave di un atto impuro infatti, una volontaria masturbazione contro un accidentale omicidio di difesa o colposo, come banale esempio, la pedofilia o sodomia che gridano vendetta a Dio sono gravissimi: per il primo è meglio suicidarsi, parole del Vangelo, gettarsi in mare con una pietra al collo.
(@) 26 settembre 2019 13:05
Rev. p. Stefano M. Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata (FI).
MEDITAZIONE PER IL 18 NOVEMBRE
L’Inferno è il regno dei nostri peccati. Tutti i peccati mortali mandano all’Inferno. Ma quali peccati mandano di più all’inferno?
- Sant’Agostino risponde che «la superbia popolò l’Inferno di angeli, la lussuria lo popola di uomini».
- San Bernardo risponde che la lussuria è «il vizio che più di ogni altro rallegra l’Inferno».
- Sant’Alfonso Maria de’ Liguori risponde che «si va all’Inferno anche solo con il peccato di impurità o comunque non senza di esso».
- Beata Giacinta di Fatima, la pastorella veggente, riferì le parole della Madonna: «I peccati che mandano più anime all’Inferno sono i peccati della carne».
- Durante un esorcismo il demonio disse: «Tutti quelli che si trovano all’Inferno, nessunoescluso, si trovano per il peccato impuro e anche solo per questo peccato».
https://gloria.tv/article/HHYmSQKLkGhA4XktfYze6dr8x
Anonimo 14.59, complimenti, discorso di elevatissimo livello spirituale.
Però a "mic", o a chi volesse rispondere, io avevo chiesto una cosa, diciamo così, piu terra terra e pratica alle ore 14.55...
Insomma, anche leggendo i vari ammonimenti sopra riportati, bisogna pensarci bene, ma bene davvero, prima di commettere un atto impuro.
Sintetizzando ulteriormente si può affermare, forse: laddove non smuova (ancora?) l'amore per Dio, almeno che ci possa trattenere un sano timore dell'inferno.
Ho detto bene?
Anonimo 14:55
Le mie affermazioni precedenti riguardavano il peccato in genere. Che senso ha mettersi a fare gerarchie di gravità?
In genere non mi servo della Scrittura, ma mi viene in mente: "Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto".
Alla fine, indulgere al peccato meno grave non è meno dannoso per l'anima che è facile cada sempre più in basso...
Chi è abituato a rapportarsi al Signore sentendosi alla Sua presenza per ogni scelta grande o piccola non sente meno dolore anche se pecca nel codiddetto "poco" perché non misura il suo peccato a partire da sé ma dal Signore e la sua mancanza acquista la gravità commisurata all'Offeso e non all'offensore.
Dunque, ripeto, che senso ha mettersi a fare casistiche e graduatorie di conio unicamente rabbinico?
Va bene mic. Grazie per la risposta, anche se mi pare di aver capito di non essere stato granche opportuno/adeguato con la mia domanda, che presupponeva evidentemente un dubbio (lecito? a questo punto penso quindi di no) circa una possibile gerarchia di peccati davanti a Dio, al di la dell'inconfutabile fatto che ogni peccato mortale è in primis offesa a Dio stesso.
Ma io pensavo non della medesima gravità, come ad esempio seppur poeticamente e letterariamente ci racconta Dante con la collocazione di alcuni peccatori in posti peggiori di altri, tipo i traditori di patria, di parenti e di benefattori che sono collocati ben più in basso e puniti piu pesantemente (alcuni di essi a testa in giu nel ghiacciato Cocito) e molto più vicini quindi a Lucifero rispetto ai lussuriosi, giusto per restare in tema...
Ok. Secondo la logica umana... Ma forse nella vita spirituale è meglio porsi su un piano diverso.
@ Anonimo
26 settembre 2019 18:58
Infine lei non può trovare in nessuno di noi il sollievo che va cercando, lei stesso sa fino a che punto nei suoi atti vi è malizia ed uso/ abuso del prossimo o no, e meglio di lei lo sa solo il Signore. Personalmente ho conosciuto molti tipi di persone deboli nel sesto, con problematiche connesse le più nascoste e lontane nel tempo; donne che hanno avuto decine e decine di amanti senza perdere la loro dignità; anziane signorine la cui verginità non le ha aiutate a santificarsi; uomini sposati che hanno insidiato la moglie del migliore amico; altri che non hanno abusato della vergine che spontaneamente gli si offriva. In questa infinita casistica del tutto individuale, solo quando riceverà la Grazia di emanciparsi dalla dipendenza da questo peccato capirà qualcosa di sè che ancora non vede e sarà lei allora a trovare le parole giuste per aiutare altri intrappolati nelle stesse vicende. Coraggio, auguri. Sant'Agostino l'accompagni.
Un peccato può certo essere "più grave" di un altro, per carità, ma già un peccato grave al grado minimo è già bastate per la dannazione.
Ricordo questo famoso scambio di battute tra Kennedy e Chruscëv; Kennedy:"il nostro arsenale nucleare ci permetterebbe di distruggere il pianeta per quindici volte"
Chruscëv:"il nostro una volta sola, ed è più che sufficiente"...
Si può andare all'Inferno anche solo per i peccati di desiderio,
che non sono azioni peccaminose ma pensieri votati alla lussuria
o al male nelle sue varie forme (vendetta, ira, etc) - desideri che non si traducono
in atti ma che inquinano l'anima.
L'intenzione peccaminosa non combattuta e repressa (la preghiera
è il mezzo più sicuro) è considerata peccato nel nono e decimo
comandamento.
La perfezione che Dio vuole da noi riguarda anche le intenzioni.
Certi peccati sono più gravi di altri, p.e. ammazzare dell'omicida
rispetto al furto. Ma in passato tanto differenza non la si vedeva
anche dal punto di vista della giustizia civile: se gli assassini
venivano decapitati o impiccati, bruciati etc., i ladri venivano impiccati.
Già anonimo 22.36, anche perché è esercizio mentale davvero difficile, da acrobata direi, anche il solo poter immaginare un Paradiso in cui trovino asilo in mezzo alle anime beate, pure quelle che hanno coltivato fino alla fine della loro vita terrena - senza essersene pentite se non temporaneamente e male - pensieri impuri, fantasie lussuriose. La lotta contro tali impulsi perciò deve avvenire serratamente qua, adesso, su questa terra in questa vita, sempre ovviamente richiedendo l'aiuto di Dio, di Maria Vergine e di tutta la Citta celeste, altrimenti non ce la facciamo da soli. Questo è poco ma sicuro.
Anche il cardinale venezuelano Jorge Urosa Savino, che conosce l'Amazzonia, esprime forti critiche sull’Instrumentum Laboris per il Sinodo di ottobre:
“Un dialogo senza proposta di conversione? Un dialogo senza invito ad accettare Gesù come solo e unico Salvatore, come Redentore dell’uomo, ferito dal peccato? Perché questo messaggio non è espresso chiaramente? Apparentemente manca nel documento l’entusiasmo, o una maggiore consapevolezza, della necessità che la Chiesa fornisca un’azione evangelica più intensa, proprio qualcosa di assolutamente vitale per la Chiesa ovunque. Questo dovrebbe essere il fulcro, il cuore del testo, e poi del Sinodo: la rivitalizzazione della Chiesa in Amazzonia. Ciò che sembra mancare, o molto debolmente espresso, è l’urgenza di attuare la missione evangelizzatrice della Chiesa.”
Basta una frase sola: Cristo é il capo della Chiesa, lo Spirito Santo ne è l’anima.
- Leone XIII, Divinum illud
Andrea Sandri
Punti di vista:
Chi viene definito l'assediato è colui il quale come prima mossa ha okkupato il Vaticano e, buonanotte ai suonatori! Eppoi ha versate sui fedeli secchiate su secchiate di monnezza-pastoral-eretico-protestante-gnostico-pagano-sincretista di stretta osservanza sinistra, per aggiornare la fede, si giustifica da solo. In realtà per cancellare Gesù Cristo dai cuori amanti. Come se fosse possibile!
Nella certezza che questa iattura non sia che una Lezione Divina sulla superbia, data dal vivo in mondo-visione, ad un'epoca in cui l'uomo è pazzo ed ebbro di sé, concludo scrivendo che molti l'hanno capito o lo stanno capendo, altri purtroppo, diventando sempre più pazzi, ebbri, sordi, ciechi, ancora no. Ostinati nella superbia.
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