Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 22 giugno 2021

Le eresie della «teologia india» e della «teologia femminista»

Nota previa con la quale Paolo Pasqualucci apre il saggio Instrumentum diaboli. Le eresie della “teologia india” nello “Instrumentum laboris” per l’Amazzonia, gradito da Papa Francesco, Solfanelli, 2021, pp. 5-7 – volume di 170 pagine, € 12,00, edizionisolfanelli@yahoo.it)

Lo scopo del presente contributo è soprattutto quello di fornire ai fedeli ampi materiali per poter rendersi conto dell’abisso nel quale stiamo precipitando noi cattolici, vergognosamente traditi dai propri Pastori. L’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi riunitasi nell’autunno del 2019 per discutere di una nuova evangelizzazione per l’Amazzonia, sulla base di un elaborato Instrumentum laboris, o “strumento di lavoro”, di poi informalmente approvato, anche se sempre come “strumento di lavoro” da approfondire, dal Papa nel febbraio 2020 nell’Esortazione Apostolica Querida Amazonia, ci viene a dire che dobbiamo ora venire istruiti nella “teologia india” e dare ampio spazio alle donne nella struttura gerarchica e di insegnamento della Chiesa ossia alla “teologia femminista” professata dalla gran maggioranza di loro. Queste pseudo-teologie sono e restano per ovvie ragioni un oggetto misterioso per la stragrande maggioranza di tutti noi. Quest’ignoranza favorisce l’azione eversiva di Pastori che da troppo tempo sono cattolici solo di nome, ci lascia senza difesa contro l’assalto dei nemici esterni e dei lupi travestiti da agnelli oggi pullulanti nella Gerarchia, a cominciare dai vertici. L’esposizione analitica della “teologia india” da me qui fatta, ha necessariamente implicato un’esposizione realistica delle antiche religioni amerindie, culti satanici se mai ve ne furono, sulle quali i “teologi indi” glissano alla grande, limitandosi ad elogiarle sobriamente in quanto culti della supposta “sapienza” degli antenati, da venerare per questa ragione.
Ho anche richiamato l’attenzione sulla dottrina dei c.d. “semi del Verbo” da reperirsi nelle culture e nelle religioni non cristiane [vedi anche]. Questa dottrina è stata male intesa e applicata, dal Concilio Vaticano II in poi, per giustificare le aperture indiscriminate alle altre religioni, che hanno portato alla fine, come dimostrano anche le scandalose celebrazioni del culto idolatrico della Pachamama addirittura in S. Pietro nel 2019, ad una “inculturazione” del cattolicesimo ad esse, capovolgendo il senso originario della suddetta dottrina, abbozzata da alcuni Padri Greci per favorire le conversioni a Cristo.
L’autorevole teologo P. Thomas Weinandy OFM, in una sua intervista del 2019, riferendosi ai più recenti, gravissimi sviluppi negativi del presente pontificato – Sinodo per l’Amazzonia, deriva eretica del Sinodo dei vescovi tedeschi, cerimonie pagane in Vaticano e nelle chiese cattoliche, messa in discussione dell’etica cattolica – ha avanzato l’ipotesi dell’esistenza ormai di uno “scisma papale interno” alla Santa Chiesa. Ha detto: “L’unica espressione che posso trovare per descrivere questa situazione è “scisma papale interno”, perché il papa, proprio come papa, sarà effettivamente il leader di un segmento della Chiesa che attraverso la sua dottrina, l’insegnamento morale e la struttura ecclesiale, è a tutti gli effetti pratici scismastico. Questo è il vero scisma che è in mezzo a noi e deve essere affrontato.”1
Questa autorevole opinione sembra confortare l’ipotesi da me avanzata, anch’essa nel 2019, sotto forma di domanda, quella che tanti fedeli si sono sicuramente posti e si pongono: se approvare un documento infarcito di eresie come lo Instrumentum laboris per l’Amazzonia e chiaramente apostatico perché mirante a sottoporre la nostra bimillenaria religione ad una mutazione radicale, d’impronta neo-pagana, non significhi porsi oggettivamente fuori della Chiesa, attuare uno scisma di fatto o virtuale. Mi sembra che la tesi dello “scisma papale interno”, avanzata da una fonte così qualificata, risponda in modo positivo alla domanda, inquadrando il problema posto dallo Instrumentum in una prospettiva più ampia e in uno schema teologico suscettibile di significativi sviluppi, se i cardinali e i vescovi rimasti ancora fedeli al dogma della fede vorranno, a Dio piacendo, prendere finalmente le necessarie iniziative.
Il presente studio e l’articolo aggiunto in appendice, dedicato alla “eresia luterana” di Papa Francesco, consistente nel suo pubblico, scandaloso elogio all’eretica teoria della giustificazione di Lutero, sono originariamente apparsi (nell’anno 2017 l’articolo [qui] e 2019 lo studio [qui]) in diversi blog cattolici, di quei cattolici rimasti oggi fedeli alla Tradizione della Chiesa. Ho rivisto entrambi i testi, apportandovi sparsi ritocchi. Nelle citazioni le frasi o parole tra parentesi quadre sono mie, tranne espressa indicazione in contrario.
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1. Articolo pubblicato su The Catholic Thing, tradotto in italiano dal blog Chiesa e Postconcilio il 10 ottobre 2019 [qui] .

4 commenti:

#STOPCRISTIANOFOBIA ha detto...

In Iran, il giovane Reza Zaeemi, dovrà scontare una pena di 9 mesi nel carcere di Karaj, in quanto colpevole di "propaganda contro la Repubblica islamica, attraverso la promozione del Cristianesimo evangelico".
In troppe parti del mondo, essere cristiani, significa essere oppressi e incarcerati.

Anonimo ha detto...

"Deus a quo averti, cadere in quem converti, resurgere in quo manere, consistere est. Deus a quo exire, emori in quem redire, reviviscere, in quo habitare, vivere est. Deus quem nemo amittit, nisi deceptus, quem nemo quaerit, nisi admonitus, quem nemo invenit, nisi purgatus. Deus quem relinquere, hoc est quod perire, quem attendere, hoc est quod amare quem videre, hoc est quod habere. Deus Cui nos fides excitat spes erigit charitas jungit. Deus per quem vincimus inimicum, Te deprecor ! " ( S. Agustinus, Soliloquia I, 3a)

Anonimo ha detto...

Covid: stiamo attraversando un nuovo momento della Rivoluzione
Don Marco Begato
Istituto salesiano Don Bosco, Brescia
Collegio degli Autori dell’Osservatorio

La crisi che stiamo vivendo non è anzitutto una crisi sanitaria. Epidemie e pestilenze hanno sempre accompagnato la storia dell’umanità, ma ad esse i popoli rispondevano dando fondo alle proprie risorse, non certo abdicando al proprio sapere o mettendo in discussione la propria identità. In prospettiva teologica la peste significava per certi versi una certezza, la certezza di finire nelle mani di Dio, e spronava i popoli a convertirsi per tornare all’ordine che li aveva fin lì preservati e nutriti. La reazione del tutto anomala che l’epidemia del Sars-CoV-2 ha innescato, dice di un problema culturale e non di un problema sanitario. Per meglio intenderci: in questi mesi ci hanno insegnato che il virus è causa naturale della reazione in corso, ma questa ipotesi è appunto quella che nego e contro cui voglio scrivere. Senza peraltro volermi cimentare in tesi complottiste – nulla togliendo al valore di alcune di esse – io affermo che l’epidemia è l’occasione in cui si va manifestando e scatenando appieno la variazione culturale rimasta latente negli ultimi decenni. Assumo il termine ‘variazione’ da un grande autore, Romano Amerio, che nel lontano 1984 prese nota delle variazioni accadute in seno alla vita della Chiesa, cioè di modifiche sostanziali, che però il mainstream vedeva come semplici evoluzioni e non come mutamenti gravidi di conseguenze dirompenti. Bene, lo stesso valga per l’analisi della pandemia: essa è epifania di quei mutamenti che da decenni stanno crescendo, che il mainstream considera come un progresso positivo e graduale, ma che in realtà dobbiamo leggere come modificazioni radicali che portano con sé potenziali dirompenti e destinati a stravolgere il volto della società come la conosciamo.
https://www.vanthuanobservatory.org/covid-stiamo-attraversando-un-nuovo-momento-della-rivoluzione-di-don-marco-begato/

start AP- Don Marco Begato ha detto...

"Simbolo", "mito" e altre parole pericolose usate dai teologi

https://www.youtube.com/watch?v=ZY8l9sJ737A
Consigli sull'uso dei termini e su come decodificare le spiegazioni dei grandi teologi, non solo di quelli modernisti, ma anche di quelli competenti e però molto tecnici

https://www.youtube.com/channel/UCPkqXbZcjkTxVobEw0ORdvQ